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Il pensiero computazionale è un processo mentale
che consente di risolvere problemi in modo
algoritmico.
Un algoritmo è un procedimento che porta in modo
sistematico alla soluzione di un problema attraverso
l’esecuzione di un numero finito di passi elementari,
non ambigui, descritti da istruzioni.
Il coding (in quest’ambito) è l’applicazione intuitiva
di principi, metodi e strumenti di programmazione al
fine di sviluppare il pensiero computazionale.
La programmazione visuale a blocchi è una
pratica che, avvalendosi di specifici strumenti e
rappresentazioni, consente di comporre programmi
attraverso la combinazione di elementi grafici
(blocchi) che rappresentano istruzioni e costrutti di
controllo.
8. Il modo più divertente per far sviluppare la competenza del «pensiero
computazionale» è il CODING e la PROGRAMMAZIONE.
Ma non vogliamo che tutti diventino programmatori informatici.
Allora cosa intendiamo per programmazione?
Il coding ha il vantaggio di rendere accessibile e intuitiva la
programmazione permettendo a neofiti di ogni età di concentrarsi sulla
concettualizzazione del procedimento senza bisogno di padroneggiare la
sintassi di un linguaggio di programmazione, arrivando subito a
confrontarsi con un esecutore automatico che metta alla prova la bontà
della soluzione e consenta di correggere eventuali errori.
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Il confronto con l’esecutore automatico impone rigore, senso
critico e creatività, in quanto impone al programmatore/utente di
pensare ad ogni dettaglio e di assumersi piena responsabilità degli effetti
che ottiene, senza poter delegare all’interpretazione o all’intelligenza
dell’esecutore la compensazione di eventuali errori o lacune. Lo stesso
rapporto programmatore-esecutore può essere trasposto in attività
unplugged, investendo l’esecutore del ruolo di robot, esecutore automatico
che deve attenersi rigorosamente al codice che gli viene chiesto di
eseguire, mettendo così alla prova non solo il codice, ma anche la propria
capacità interpretativa.