1. L A R I S P O S TA I M M U N I TA R I A S P E C I F I C A
A C U R A D I M A R I A G O R A D E S K Y
2. • Pur avendo molte caratteristiche in comune, i linfociti B e T mettono in atto
due tipi diversi di risposta contro i patogeni: la risposta immunitaria
umorale e la risposta immunitaria cellulare. Questi due tipi di risposta
presentano molti aspetti comuni e agiscono in modo concertato,
simultaneamente e cooperando tra loro.
3. I L I N F O C I T I B
• La risposta umorale è diretta principalmente contro i virus e i batteri
presenti nei liquidi corporei ed è a carico dei linfociti B. Quando vengono
attivati, questi linfociti producono molecole dette anticorpi, identiche per
composizione ai recettori antigenici. Gli anticorpi si riversano nel sangue,
nella linfa e nei fluidi intercellulari, dove si legano ai determinanti
antigienici degli agenti patogeni: a questo punto il complesso antigene-
anticorpo che risulta è facilmente riconoscibile dai fagociti, che lo
eliminano.
4. I L I N F O C I T I T
• Questo tipo di risposta è diretta in modo specifico contro le cellule
infettate da virus e batteri, contro funghi e protozoi, e anche contro le
cellule tumorali. La risposta immunitaria cellulare viene condotta dai
linfociti T localizzati all’interno dei linfonodi, nel sangue e negli spazi
intercellulari. I linfociti T agiscono anche indirettamente stimolando la
produzione di anticorpi fagocitosi.
5.
6. L A R I S P O S TA
I M M U N I TA R I A
U M O R A L E
7. L I N F O C I T I B
• Nei linfonodi sono presenti in ogni
momento milioni di linfociti B;
quando un antigene trasportato dalla
linfa arriva nei linfonodi, si avvia la
risposta primaria.
8. FA S I D E L L A R I S P O S TA P R I M A R I A
9. • L’antigene viene a contatto con i linfociti B; tra questi, solamente i linfociti
che possiedono il recettore corrispondente a quel particolare
determinanoe antigienico si legano all’antigene e si attivano.
• Ha inizio il processo di selezione clonale: il linfocita B attivato dal legame
con l’antigene prolifera e produce due tipi di cellule diverse per funzione
(le plasmacellule e le cellule della memoria).
10. L E P L A S M A C E L L U L E
• Le plasmacellule sono le cellule
effettrici: esse sono molto grandi e,
poiché svolgono un’intensa attività di
sintesi proteica, contengono un gran
numero di ribosomi e una notevole
quantità di reticolo endoplasmatico.
Ognuna di esse infatti produce un
numero elevatissimo di anticorpi.
Grazie alla ricchezza di organuli
citoplasmatici, queste cellule
possono sintetizzare e secernere fino
a 2000 molecole di anticorpi al
secondo.
11. • Gli anticorpi, che come abbiamo già detto hanno la stessa struttura dei recettori
caratteristici di ogni linfocita, sono specifici per ogni antigene; essi vengono secreti nel
circolo sanguigno e nella linfa e rappresentano la risposta all’antigene.
• Durante il processo di differenziamento e proliferazione delle plasmacellule vengono
prodotte anche le cellule della memoria, che sono pronte a fornire una risposta
immediata nel caso in cui lo stesso antigene si ripresentasse in futuro.
12. G L I A N T I C O R P I
• gli anticorpi appartengono a una classe di proteine definite immunoglobuline. Esistono
diversi tipi di immunoglobine, ma tutte sono costituite da quattro catene polipeptidiche e
hanno la forma di una Y. In ciascuna molecola di immunoglobulina, due di tali polipeptidi
corrispondono a catene leggere identiche tra loro e le altre due a catene pesanti,
anch’esse identiche. Le singole catene sono reciprocamente unite da ponti di solfuro.
Ogni catena polipeptidi comprende inoltre una regione costante e una regione variabile:
• le sequenze amminoacidiche delle regioni costanti sono simili nelle diverse
immunoglobuline, e determinano la classe dell’anticorpo;
• le sequenze amminoacidiche delle regioni variabili differiscono tra loro e contengono il
sito di legame per l’antigene, queste porzioni sono pertanto responsabili della diversa
specificità degli anticorpi.
13.
14. • Le modalità di azione
degli anticorpi secreti
dalle plasmacellule sono
quattro: neutralizzazione,
agglutinazione,
precipitazione, e
fissazione di
complemento.
15. • NEUTRALIZZAIONE: gli anticorpi si legano a siti specifici di virus o tossine
batteriche impedendo loro di danneggiare le cellule.
• AGGLUTINAZIONE: ogni anticorpo lega due molecole di antigene alla
volta formando un voluminoso complesso con altre molecole di antigene e
di anticorpo; i complessi di queste dimensioni costituiscono un facile
bersaglio per l’ingestione e la demolizione a opera dei fagociti.
• PRECIPITAZIONE: a volte i complessi prodotti per agglutinazione sono
insolubili e precipitano, anche in questo caso possono essere poi attaccati
dai fagociti.
• FISSAZIONE DEL COMPLEMENTO: gli anticorpi attivano le molecole del
complemento rendendo più efficace la loro azione sull’antigene.
16. L A R I S P O S TA I M M U N I TA R I A
C E L L U L A R E
17. • Esistono due tipi di linfociti T:
• I linfociti T citotossici riconoscono cellule infettate da virus o mutate e le eliminano
inducendone la lisi.
• I linfociti T helper rilasciano i segnali chimici destinati ai linfociti T citotossici e ai
linfociti B.
• I linfociti T sono in grado di riconoscere i segni di anomalie. Entrambi possiedono
recettori specifici di superficie: le glicoproteine. Tali recettori sono formati da due
catene polipeptidiche e possiedono una regione variabile, responsabile della
specificità, e una regione costante. C’è solo un’importante differenza rispetto ai
linfociti B: mentre l’anticorpo si lega a un antigene intatto, i recettori dei linfociti T si
legano a un frammento di questo presente sulla superficie di una cellula che presenta
l’antigene.
19. P R O T E I N E M H C
• Una prerogativa fondamentale del sistema immunitario è la capacità di distinguere
antigeni self e antigeni non self. Il sistema immunitario riconosce le proprie cellule
in base alle proteine esposte sulla superficie della membrana plasmatica. Nei
mammiferi i più importanti marcatori sono delle glicoproteine, dette proteine MHC,
codificate da un insieme di geni che prende il nome di complesso maggiore di
istocompatibilità. Esistono due classi di proteine MHC:
• le proteine MHC di classe I si trovano sulla superficie di tutte le cellule nucleate di
un organismo animale;
• le proteine MHC di II classe si trovano prevalentemente sulla superficie dei linfociti
B, dei macrofagi e di altre cellule del sistema immunitario.
20.
21. • Il linfocita T è in grado di riconoscere le proteine MHC self, ovvero quelle
proprie dell’organismo?
• Il linfocita si lega a una proteina self e a uno degli antigeni propri
dell’organismo?
22. • La tolleranza immunologica fu scoperta osservando la prole di alcuni parti
gemellari dizigotici di bovini. Si trattava di bovini caratterizzati da gruppi
sanguigni differenti, ognuno dei quali conteneva una certa frazione di
globuli rossi del fratello.
• Per quale motivo queste cellule estranee non inducevano una risposta
immunitaria?