2. Manager e responsabili delle
PMI sono consapevole dei
benefici della digitalizzazione
dei processi, eppure non
investono in ICT.
Non è quindi un caso che i
dati relativi all’attenzione
verso le tecnologie digitali
siano notevolmente più alti
di quelli relativi all’effettiva
adozione.
3. Le spiegazioni sono molteplici:
• la paura di non avere le competenze e gli
strumenti per valutare le tecnologie più adeguate
al proprio business,
• un rischio molto alto degli investimenti in ICT
percepito sia dai manager, sia dalle banche e dagli
investitori
• la consapevolezza che esiste un forte gap di
competenze interne: chi è particolarmente
avvezzo all’utilizzo di tecnologie innovative e chi
invece rifiuta tutto ciò che pare più moderno di
una macchina da scrivere.
4. Ne deriva che le imprese italiane finora hanno
investito in buon numero solo nella prima fase della
digitalizzazione, quella dell’automazione e della
dematerializzazione: finora sono state digitalizzate
soprattutto le funzioni amministrative e gestionali.
Manca un salto culturale, quello che richiede di saper valutare e introdurre applicazioni
che cambiano completamente processi, organigrammi, ruoli e modalità di interazione
con dipendenti e clienti.
5. La principale sfida che si presenta quindi alle aziende italiane è
proprio il change management, ossia la gestione della
riorganizzazione aziendale e lo sviluppo dei talenti. Questo
implica una ridefinizione di ruoli e competenze all’interno della
divisione HR, in cui le tecnologie digitali svolgono un ruolo di
primo piano, anche se con impatti diversi a seconda delle aree.
6. Diversi manager riconoscono la necessità di
presidiare di più con sistemi informativi
l’analisi delle metriche, il disegno
organizzativo, la gestione della conoscenza e
della collaborazione, la comunicazione
interna e il clima aziendale.
Quanto alla BI, è lo strumento digitale che
cresce di più nel breve periodo, in particolare
nella valutazione delle performance, nel
disegno organizzativo e gestione della
workforce, e nella formazione.
7. La sfida di Cezanne è dimostrare che un sistema completo come Cezanne
OnDemand può affiancare manager e dipendenti nel muoversi più agilmente nel
mare dei cambiamenti; avere un prodotto che ti permette di gestire, da un unico
punto di accesso, attività come gestione del personale, delle ferie, valutazione delle
performance, self-service per i dipendenti e molto altro semplifica e snellisce i
processi aziendali di gestione delle HR.
8. Far comprendere a tutti coloro che si
occupano di risorse umane in azienda, che la
tecnologia è per loro un supporto e non una
complicazione, è uno degli obbiettivi di
Cezanne HR.
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