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Nettools – Epanet
Esempio di applicazione
1
DonnaBilena(Eritrea)-SemhART
Adem Esmail B.
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
“Nel mondo le donne e i bambini ogni giorno
impiegano un totale di 200 milioni di ore per
procurare l’acqua per le proprie famiglie”
Unicef/WHO 2010
22 marzo, Giornata mondiale dell’acqua a
partire dal 1993. Nel 2013 ha come slogan
«Water, water everywhere; only if we share»
03/06/2013
2
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
Sommario
 Introduzione
 Struttura dati: GISdatabase/Location/Mapset
• Dati iniziali per l’esempio
 Ripasso: importazione dati, modalità di visualizzazione e navigazione
 Creazione degli shapefile di base
 Inquadramento del problema
 Creazione componenti fisiche:
 sorgente, serbatoio, nodi, tubazioni, pompa
 Definizione delle caratteristiche delle componenti:
 sorgente, serbatoio, nodi/pattern, tubazioni, pompa/curva
 Sincronizzazione
 Modifiche post-sincronizzazione
 Simulazione: parametri e risultati 3
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
Finalità
• La seguente presentazione è principalmente rivolta agli studenti del corso
di Costruzioni Idrauliche, Laurea Magistrale in Ingegneria Civile,
dell’Università degli Studi di Trento – docente Prof Riccardo Rigon.
• Vuole essere una breve introduzione all’utilizzo di Nettools - Epanet, per
l’analisi di una rete di acquedotto, considerando un esempio applicativo.
• Non vuole essere una trattazione esaustiva dei criteri di progettazione di
una rete di acquedotto, per i quali si rimanda ai libri di testo.
4
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
Storia
• 2004 - collaborazione del Centro Universitario per la Difesa Idrogeologica
nell’Ambiente Montano (C.U.D.A.M. ) dell’Università degli Studi di Trento ed
I.C.E.N.S. di Kingston, nasce JGrass.
• 2007 – trasferimento di JGrass su una piattaforma GIS-JAVA, in particolare la
User Friendly Desktop Internet GIS uDig
• uDig è scritto in java ed è rilasciato sotto licenza LGPL.
• uDig è dotato di interfaccia solida, programmabile, basata su Eclipse, si
connette facilmente ad Internet, risorse di rete o data base.
• 2010 - i tools di Jgrass migrano sul framework OMS3, Object Modeling System,
mentre gli strumenti di base di Jgrass diventano parte integrante di uDig.
• uDig, dalla versione 1.2.2, si dota dello Spatial Toolbox, a.k.a. the OMS3
toolbox. I modelli sono da allora eseguibili all’interno dello Spatial Toolbox e
sviluppabili indipendentemente da uDig.
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• Nettools – strumenti per l’analisi e la progettazione delle reti idriche in ambito
urbano: acquedotti e fognature. Implementazione in piattaforma GIS del
risolutore di Epanet e Trento_p, rispettivamente.
• Lo sviluppo degli strumenti descritti sopra frutto di collaborazioni tra il gruppo
di ricerca del prof Rigon dell’Università di Trento e HydroloGis di Bolzano.
• 2012 – nascita di HydroMates, Spin-off universitario che si occupa della
gestione del ciclo integrato delle acque. Partecipa anche a progetti di
cooperazione.
• Tamanini David, Un modello numerico geomorfologico per ilo progetto e la verifica delle reti di drenaggio urbane, rel. Bertola P., rel. Rigon R., AA 2003/2004
• Adem Esmail Blal, Su alcune modifiche del programma Trento-p, rel. Rigon Riccardo, AA 2004/2005
• Pergher Marco, Calibrazione del modello Trento-p, rel. Rigon Riccardo, AA 2004/2005
• De Col Federico, Modellazione di una rete di acquedotto con l'ausilio di un gis, rel. Rigon R., AA 2011/2012
http://www.hydromates.com/http://www.hydrologis.eu/
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6
Storia
• Completata l'installazione, si lanci l'applicazione uDig dal menu di Windows
Start->Programmi (uDig.bat)
• Una sessione tipica di uDig con le viste: Mappa, Progetti, Piani, e Catalogo.
Vista piani
Vista catalogo
Vista MappaVista progetti
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Ambiente di lavoro / Workbench
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
8
Creare nuovo progetto
• In uDig la creazione di un nuovo progetto a partire dai dati importati è
automatica. Per una maggiore coerenza e ordine nella gestione dei dati, si
consiglia di creare un nuovo progetto a cui aggiungere le mappe desiderate.
• In uDig è possibile visualizzare dati georiferiti sia raster che vettoriali.
• uDig funziona con la logica del Drag&Drop: tutti i dati si possono
visualizzare semplicemente trascinandoli nel programma.
• I files dei dati possono essere trascinati dal files manager sulle viste:
9
Lavorare con i file
Catalogo il piano viene aggiunto al catalogo ma non visualizzato
Mappa il piano viene visualizzato ed aggiunto in cima ai piani visualizzati
Piani il piano può essere aggiunto in un punto qualsiasi tra i piani attivi
Progetto il piano viene aggiunto al progetto aperto
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I dati Grass/JGrass devono essere organizzati secondo una logica
precisa che prevede il raggruppamento degli stessi in:
Organizzazione dei dati in formato Grass/Jgrass
Database cartella di lavoro sul proprio hard disk in cui saranno
contenuti i dati trattati
Location cartella contenente le informazioni relative al sistema di
coordinate ed alla proiezione dei dati contenuti
Mapset cartella all’interno della Location: rappresenta l’ambiente
di lavoro principale, contiene i dati veri e propri
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
Organizzazione dei dati in formato Grass/Jgrass
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
12
Creare una Location
• La struttura dei dati è gestita completamente dal programma, occorre solo
definire la cartella che rappresenta il Database e i nomi delle Locations e dei
Mapsets quando vengono creati.
• Creare nuova location File -> Nuovo > Altro > Jgrass > database JGrass
• Selezionare percorso e sistema di riferimento (CRS)
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13
Aggiungere un Mapset
• Definizione dei confini e della risoluzione relativi alla location
• Assegnazione del nome del nuovo Mapset e creazione cliccando Add
• Per lavorare su una location creata in precedenza, trascinare sulla vista
catalogo il file wks.jgrass, che si trova dentro la location.
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Importare una location esistente
DATABASE
LOCATION
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15
Dati iniziali
• DTM e carta tecnica, a supporto della progettazione.
Digital Terrain Model
DTM
http://webgis.ing.unitn.it
NB. Il dtm deve essere rinominato ”dtm”
A
CARTA TECNICA
http://webgis.ing.unitn.it
B
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16
Importare il DTM al Mapset
• Importazione diretta di files raster mediante click destro sul mapset e
selezionare Import
In questo modo si possono importare raster
files in formato geotiff -.tif, esri ascii -.asc-
A
B
Il DTM compare nel Mapset.
Per aggiornare i Mapset nella
Location, fare click destro e
selezionare Resetta
C
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Aggiungere la carta tecnica
• Caricare le carte tecniche con Drag&Drop
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
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Visualizzazione e navigazione
• Possiamo variare l’ordine di visualizzazione dei Piani
• Navigazione e zoom
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Visualizzazione e navigazione
• Modalità di visualizzazione modifica stile
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Visualizzazione e navigazione
• Modificare la trasparenza di un raster
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21
Richiedere informazione
• Per visualizzare l’andamento altimetrico, selezionare Strumenti di
informazione > Strumenti profilo
• Tracciare la linea lungo cui creare il profilo, per uscire fare doppio click
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Richiedere informazione
• Per misurare la distanza tra punti, selezionare Strumenti di
informazione > Distanza
• Tracciare il percorso e il programma fornirà la distanza totale , per
uscire fare doppio click
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
23
Impostazione snap
• Impostare lo snap andando su Finestra > Opzioni > Strumenti >
Strumenti di editing.
• Impostare un valore di snap pari a 10 m, e selezionare piano corrente o
tutti i piani a seconda delle necessità
L’impostazione dello snap è fondamentale per
definire in maniera corretta le proprietà
topologiche della rete che si andrà a disegnare.
Nettools – Epanet
Progettazione di una rete di acquedotto
03/06/2013 24Corso di Costruzioni Idrauliche -A.A 2012/2013
PonteCestio(Roma)–bySemhart
Adem Esmail B.
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
25
Prima di partire…
• Andamento altimetrico: accertarsi di aver importato un DTM, che deve
necessariamente chiamarsi “dtm”, altrimenti rinominarlo dalla vista piano;
• Andamento planimetrico: disporre di una carta tecnica o una ortofoto che
sono indispensabili per decidere il tracciato della rete di acquedotto.
Attenzione al sistema di
riferimento, prima di
creare gli shapefile.
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
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Creazione degli Base Shapefiles
• Creare i file vettoriali con il comando Create Epanet Base Shapefile
• Fornire il percorso della cartella in cui creare i files;
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Creazione degli Base Shapefiles
• Il software genera sei Shapefiles, che compaiono nella vista piani;
• Aprire la cartella dove si è creato il progetto e vedere la struttura dei dati;
Ognuno dei sei shapefile, serve per
descrivere un elemento, di quelli che
costituiscono una rete di acquedotto
Nodi
Serbatoi
Bacini
Pompe
Tubazioni
Valvole
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
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Inquadramento del problema
• Si considera un acquedotto che serve una zona
limitrofa all’ospedale S. Chiara di Trento.
• La rete è composta da un pozzo, una stazione di
pompaggio, un serbatoio di testa, una condotta di
mandata e due maglie.
• Viene simulata una stazione di pompaggio da
pozzo nei pressi del parco di Gocciadoro, che
pesca acqua da una falda sotterranea a 50 m.slm.
• Il serbatoio di testa, di forma cilindrica, adiacente
al pozzo è posto in quota rispetto alla zona
servita.
• Le tubazioni sono in acciaio in condizione di
esercizio, scabrezza di 0.6 mm. I diametri variano
tra i 100 mm ed i 150 mm.
• Dal serbatoio parte la tubazione di mandata che
serve le due maglie.
• Le caratteristiche dettagliate saranno illustrate
più avanti.
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
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Inquadramento del problema
Pozzo perscante
Serbatoio di testa
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Creazione della sorgente
• Per creare la sorgente attivare il piano Reservoirs;
• Cliccare sul comando Crea > Strumento di creazione punti, quindi
posizionare la sorgente e registrare il cambiamento.
•La sorgente simula appunto laghi, fiumi, falde o pozzi.
•Nell’esempio in questione si considererà come sorgente un pozzo che pesca acqua dalla falda acquifera
sottostante.
•Per modificare la posizione della sorgente usare il comando Editing> Edita geometria, quindi, selezionare la
sorgente, specificare la nuova posizione e salvare
03/06/2013
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
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Creazione dei serbatoi
• Per creare i serbatoi attivare il piano Tanks;
• Cliccare sul comando Crea > Strumento di creazione punti, quindi
posizionare il serbatoio di testa e registrare il cambiamento.
•Posizionare il serbatoio di testa vicino alla sorgente.
•Per modificare la posizione del serbatoio usare il comando Editing> Edita geometria, quindi,
selezionare il serbatoio, specificare la nuova posizione e salvare
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32
Creazione dei nodi
• Attivare il piano Junctions;
• Creare i nodi in funzione dell’andamento planimetrico della rete di
acquedotto: Crea > Strumenti di creazione punti
• Salvare le modifiche con il comando Registra i cambiamenti
•Per modificare la posizione di un nodo usare il comando Editing> Edita geometria,
•Selezionare il nodo, specificare la nuova posizione e salvare
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33
Creazione delle tubazioni
• Attivare il piano Pipes, accertarsi di aver settato lo snap;
• Digitalizzare le tubazioni con il comando Crea > Strumenti di
creazione di linee,
• Le tubazioni vanno da un nodo iniziale ad uno finale, passando per n
vertici. Fornito il nodo finale, salvare con Registra cambiamenti.
•Per modificare la geometria delle tubazioni usare il comando Edita;
•Oltre a a cambiare la posizione dei vertici, si possono aggiungere o togliere vertici.
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34
Creazione tubazione per la pompa
• A differenza di Epanet in cui la pompa è modellata come una
tubazione, in uDig la pompa è un oggetto puntuale.
• Pertanto, è necessario creare prima una tubazione spezzata tra due
nodi e posizionare la pompa esattamente sul gomito.
• Creare quindi la tubazione con le stesse modalità di prima e salvare.
•I due nodi per la creazione della pompa devono essere il più vicino possibile.
•Nell’esempio, creiamo una spezzata che collega la sorgente al serbatoio.
Il “verso” della pompa sarà
coerente con quella della
tubazione (dal nodo iniziale
verso il nodo finale)
Nodo iniziale
Nodo finale
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35
Creazione della pompa
• Attivare il piano Pumps;
• Selezionare il comando Crea > Strumenti di creazione punti;
• Posizionare la pompa esattamente sul gomito della spezzata.
• Salvare le modifiche con il comando Registra i cambiamenti
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36
Creazione della rete
• Abbiamo così definito la distribuzione spaziale di tutte le componenti
fisiche della rete;
• Resta ora da definire le loro caratteristiche, per questo si utilizzerà la
vista Tabella.
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37
Caratteristiche della sorgente
• Attivare il piano Reservoirs;
• Dalla vista Tabella specificare le caratteristiche della sorgente;
• Salvare con registrare il cambiamento.
•Head verrà ricavato dal DTM con la sincronizzazione.
•Se si volesse simulare un pozzo pescante da falda sotterranea, come in questo esempio,
dopo la sincronizzazione si dovrà modificare il valore della head direttamente sulla tabella.
•Pattern_id non è un dato indispensabile.
3
Caratteristiche delle rete:
• 1° Nome della sorgente;
• 2° Quota del pelo libero della riseva [m.slm];
• 3° Andamento della sorgente [];
21
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Caratteristiche dei serbatoi
• La Quota del piede del serbatoio verrà ricavata dal DTM con la sincronizzazione. In caso di
serbatoi pensili potrà essere modificata successivamente alla sincronizzazione.
3
Caratteristiche del serbatoio:
• 1° Identificativo del serbatoio;
• 2° Quota del piede del serbatoio [m.slm];
• 3° Livello iniziale rispetto al piede del serbatoio [m];
• 4° Livello min. rispetto al piede del serbatoio [m];
• 5° Livello max. rispetto al piede del serbatoio [m];
• 6° Diametro del serbatoio [m];
• 7° Volume minimo [mc]
• 8° Curva per descrivere serbatoi non cilindrici [].
21 4 5 6 7 8
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Caratteristiche dei nodi
•La quota dei nodi, elev, sarà ricavata direttamente dal DTM con la sincronizzazione.
• Gli unici dati indispensabili sono ID, demand ed emitt_coef.
•Per ulteriori dettagli si rimanda alla tesi di ing F. De Col, scaricabile dal blog del prof. Rigon
3
Caratteristiche dei nodi:
• 1° Identificativo del nodo;
• 2° Quota del nodo [m.slm];
• 3° Profondità dello scavo rispetto al p.c.[m];
• 4° Portata media emunta al nodo [l/s];
• 5° coeff. di emissione (idrante) [l/s/sqrt(m c.a.)];
• 6° Nome del pattern dei coefficienti di portata.
21 4 5 6
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Caratteristiche dei nodi – file esterni
• Il file dei pattern va necessariamente nominato pattern_“nome pattern”
•Notare che è composto da 7 colonne e 4 righe.
• La prima colonna contiene ID del pattern, le altre sei i coefficienti di portata.
• La prima riga considera le prime 6 ore della simulazione. (4 righe per un totale di 24 coeff).
6
pattern_D1
• Aprire il file pattern_D1 con notepad.
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Caratteristiche delle tubazioni
•2, 3 e 4 vengono ricavati dal programma durante
la sincronizzazione.
•1, 5, 6, 9 e 10 sono da inserire obbligatoriamente.
Caratteristiche delle tubazioni:
• 1° Identificativo della tubazione;
• 2° Nodo iniziale;
• 3° Nodo finale;
• 4° Lunghezza del tratto [m];
• 5° Diametro della tubazione [mm];
• 6° Scabrezza assoluta per Darcy-Weisbach [mm];
• 7° Portata emunta lungo la tubazione [l/s/m];
• 8° ID del pattern della coeff di portata lineare;
• 9° Coefficiente delle perdite;
• 10° Coefficiente delle perdite localizzate;
• 11° Status: Chiuso/Aperto/CV (contiene valvola)
2 3 4 5 6 7 8 9 10 111
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Caratteristiche della pompa
•Nodo iniziale e finale saranno ricavati automaticamente durante la sincronizzazione;
•Gli unici dati indispensabili sono ID della pompa e ID della curva caratteristica.
•Quest’ultima sarà fornita tramite dei file esterni, che dovranno necessariamente chiamarsi
curve_“ID della curva.
Caratteristiche della pompa:
• 1° Identificativo della pompa;
• 2° Nodo iniziale;
• 3° Nodo finale;
• 4° ID della curva caratteristica;
1 42 3
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Caratteristiche della pompa - Curva
• Il file è composto da 3 colonne e 4 righe.
• La prima riga è preceduta da “;”, trattasi di un commento che il programma trascura.
• La prima colonna contiene ID della curva caratteristica della pompa;
• La seconda e terza colonna contengono delle coppie portata - prevalenza della pompa.
4
Curve_P1
• Aprire il file curve_D1 con notepad.
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Caratteristiche della rete
• Abbiamo definito tutte le componenti, fisiche e non, della rete;
• Possiamo procedere con la sincronizzazione.
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Sincronizzazione della rete
• Con la Sincronizzazione il programma mette in relazione la RETE da noi
stesa con il DTM, che dovrà chiamarsi necessariamente “dtm”. In caso
basterà rinominarlo direttamente nella finestra dei piani.
• Procedere cliccando Synchronize and link epanet shapefiles
• Confermare la richiesta di utilizzare il DTM.
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46
Sincronizzazione della rete
• Il programma crea una nuova cartella “synched” che contiene gli
shapefiles sincronizzati.
• Possiamo aprire la cartella e vedere i files contenuti, dentro ci sono gli
shapefile dei vari layer, compresi ovviamente i prj.
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Sincronizzazione della rete
• La cartella “synched” verrà creata ogni qualvolta venga operata una
sincronizzazione, all’interno della “synched” precedente.
• Per evitare di avere decine di sottocartelle “synched” si consiglia di
effettuare le seguenti operazioni:
 Nel catalogo di uDig, eliminare gli shapefile .sph, ci saranno
infatti tutti quelli creati dalle precedenti sincronizzazioni;
 copiare tutto il contenuto dell’ultima sottocartella “synched” nella
cartella originaria di lavoro (Attenzione!:assicurarsi che i file .sph
nell’ultima sottocartella siano effettivamente gli ultimi creati!!);
 Eliminare la cartella “synched”
 Copiare i file .sph nel catalogo, in modo da avere solo quelli più
“recenti”.
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Modifiche post-sincronizzazione
• A) In seguito alla sincronizzazione, la quota del pelo libero Head è stata
ricavata dal DTM (Head=245 m.slm)
• B) Nell’esempio in corso la sorgente è un pozzo pescante da una falda
sotterranea (Head= 50 m.slm e rgistrare il cambiamento)
A
B
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49
Modifiche post-sincronizzazione
• Per visualizzare meglio le scelte operate, tracciamo il l’andamento del
profilo con il comando Strumenti di informazione > Strumenti profilo.
• Dallo schema si vede come andiamo a pescare acqua dalla falda per
alimentare il serbatoio di testa. Da questo parte una tubazione di
mandata che serve la rete.
• La fase successiva consisterà nell’ottimizzazione del funzionamento
della rete (dimensione serbatoi, tipo pompa, diametri etc..)
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Modifiche post-sincronizzazione
• In seguito alla sincronizzazione si aggiornano tutti i dati mancanti:
 A) Tanks si aggiorna la quota del piede dei serbatoi, elev;
 B) Junctions si aggiorna la quota dei nodi, elev;
A
B
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Modifiche post-sincronizzazione
 A) Pipes si aggiornano: startnode, endnode, e length (nodi di partenza e
di arrivo, lunghezza della tubazione);
 B) Pumps si aggiorna: startnode ed endnode (nodi di partenza e di
arrivo della “pompa”).
A
B
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Simulazione
• Avviare la simulazione cliccando su Run Epanet Simulation nella
toolbar di Epanet
• Comparirà una finestra, fornire un nome alla simulazione in corso, e
cliccare Avanti.
È sempre utile scegliere dei nomi e
descrizioni che ci permettano di risalire al
problema che si sta analizzanndo.
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53
Simulazione – definizione parametri 1/5
• Duration: la durata della simulazione in minuti;
con 0 si fa girare un singolo periodo di analisi;
• Hydraulic Timestep: determina quanto spesso
viene considerato un nuovo stato idraulico della
rete. Se più grande di Pattern o Report viene
automaticamente ridotto. Il valore di default è
un’ora ma si consiglia di settarlo con valori più
bassi (ad esempio 5 minuti);
• Quality Timestep: determina quanto spesso
viene considerato un nuovo stato della qualità
dell’acqua nella rete. Il valore di default è 1/10
dell’ Hydraulic time step;
• Pattern Timestep intervallo di tempo in cui
viene cambiato il moltiplicatore della domanda
idrica;
• Pattern Start: ora all’interno di tutti i file di
modello della domanda idrica (time patterns) in
cui la simulazione inizia (se si imposta 2, la
simulazione inizierà con il moltiplicatore della
seconda ora);
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Simulazione – definizione parametri 2/5
• Report Timestep: determina l’intervallo temporale
in cui vengono forniti i risultati della simulazione.
Il valore di default è un’ora, ma si consiglia di
settarlo con valori bassi (ad esempio 6 minuti, 1/10
dell’intervallo di tempo in cui viene variato il
moltiplicatore temporale);
• Report Start: determina il valore temporale in cui
iniziano ad essere forniti i risultati della
simulazione;
• Rule: Timestep: Intervallo di tempo in cui viene
controllato il livello del serbatoio. Se un certo
livello viene superato, viene chiusa l’adduzione al
serbatoio;
• Statistic: determina che tipo di analisi viene fatta
con i risultati della simulazione: medi (digitare
Averaged) minimi (Minimum), massimi (Maximum),
differenza tra minimo e massimo (Range), nessuno
(None);
• Start Clocktime: l’ora di inizio della simulazione
(es 3:00PM); il valore di default è 12:00 AM,
mezzanotte.
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Simulazione - definizione parametri 3/5
Durata della simulazione in
minuti;
È sempre utile scegliere dei
nomi e descrizioni che ci
permettano di risalire al
problema che si sta
analizzanndo.
Units: l’unità di misura desiderata, nel caso
specifico litri al secondo LPS;
Headloss: come calcolare le perdite distribuite, nel
caso specifico usando la formula di Darcy-
Weisbach;
Quality: valore di qualità dell’acqua; se non si ha
interesse nel calcolo della qualità, selezionare
NONE
Viscosity: la viscosità dell’acqua, assunta pari ad
1;
Diffusivity: diffusività molecolare di sostanze
nell’acqua, ad esempio il cloro. Valore di default è
1.0;
Specific Gravity: parametro che relaziona la
temperatura dell’acqua alla sua densità quando
l’acqua ha una temperatura di 4 gradi C;
Trials: massimo numero di tentativi per risolvere il
sistema;
Accuracy: accuratezza di risoluzione, criterio di
convergenza. Default 0.001;
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
56
Simulazione - definizione parametri 4/5
Durata della simulazione in
minuti;
È sempre utile scegliere dei
nomi e descrizioni che ci
permettano di risalire al
problema che si sta
analizzanndo.
Unbalanced: determina come si comporta il
programma se non riesce a risolvere il problema
della rete nel numero di tentativi richiesti (si veda
il manuale di Epanet, pag 153);
Pattern: nome del modello di domanda idrica di
default: cioè nella tabella di uDig, alle junctions a
cui non è assegnato alcun pattern, verrà assegnato
questo;
Tolerance: è la differenza nella qualità dell’acqua
sotto la quale si può dire che una particella è
uguale ad un’altra. Default 00.1;
Emitter exponent: coefficiente che indica come
cresce (diminuisce) il valore della pressione in un
nodo quando è in azione un idrante;
Demand multiplier: è un comando con cui si può
modificare la domanda ai nodi
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
57
Simulazione - definizione parametri 5/5
•Nella mascherina successiva, fornire il percorso della cartella dove sono contenuti i
file che descrivono pattern della domanda, cura caratteristica delle pompe etc..
•Fornire il percorso e il nome del file di output .inp
Si consiglia di creare una nuova cartella e chiamarla per esempio “inp”
Il programma genererà tre file,
•il file .rpt contiene un rapporto sulla simulazione
•Il file .inp può essere importato da Epanet 2.0
•Il terzo file è simile al secondo ma non riconoscibile da Epanet, a
causa delle portate distribuite lungo la tubazione.
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
58
Esito della Simulazione
•Il programma genera un file .rpt, contenete eventuali errori
•Il file si può recuperare dalla cartella “inp”, si può aprire con un
qualunque editor di testo.
Esempio di report di un errore
Si tratta di un errore dovuto ad
un bug nel codice, su cui gli
sviluppatori stanno lavorando.
Per il momento si può
procedere con Epanet,
utilizzando il file .inp
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
59
Esito della Simulazione
•Nella cartella “inp” sono contenuti tre file:
il file .rpt appena visto, che contiene un rapporto sulla simulazione
Il file .inp chè può essere importato da Epanet 2.0
Il terzo file è simile al secondo, ma non riconoscibile da Epanet,
perché sono previste delle portate distribuite lungo la tubazione.
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
60
Esito della Simulazione
•Compare la Epanet View, per la visualizzazione dei risultati.
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
61
Esito della Simulazione
•Compare la Epanet View, per la visualizzazione dei risultati.
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•Compare la Epanet View, per la visualizzazione dei risultati.
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64
Credits
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
65
Questa presentazione è stata scritta da:
Blal Adem Esmail (Università di Trento)
Materiale consultato comprende:
• De Col Federico, Modellazione di una rete di acquedotto con l'ausilio di un
gis, rel. Rigon R., AA 2011/2012
• uDig Walkthrough 1
Credits
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
66
E-mail esercitazioni:
bilaladem@gmail.com

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Nettools Epanet

  • 1. Nettools – Epanet Esempio di applicazione 1 DonnaBilena(Eritrea)-SemhART Adem Esmail B. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
  • 2. “Nel mondo le donne e i bambini ogni giorno impiegano un totale di 200 milioni di ore per procurare l’acqua per le proprie famiglie” Unicef/WHO 2010 22 marzo, Giornata mondiale dell’acqua a partire dal 1993. Nel 2013 ha come slogan «Water, water everywhere; only if we share» 03/06/2013 2 Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
  • 3. Sommario  Introduzione  Struttura dati: GISdatabase/Location/Mapset • Dati iniziali per l’esempio  Ripasso: importazione dati, modalità di visualizzazione e navigazione  Creazione degli shapefile di base  Inquadramento del problema  Creazione componenti fisiche:  sorgente, serbatoio, nodi, tubazioni, pompa  Definizione delle caratteristiche delle componenti:  sorgente, serbatoio, nodi/pattern, tubazioni, pompa/curva  Sincronizzazione  Modifiche post-sincronizzazione  Simulazione: parametri e risultati 3 Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
  • 4. Finalità • La seguente presentazione è principalmente rivolta agli studenti del corso di Costruzioni Idrauliche, Laurea Magistrale in Ingegneria Civile, dell’Università degli Studi di Trento – docente Prof Riccardo Rigon. • Vuole essere una breve introduzione all’utilizzo di Nettools - Epanet, per l’analisi di una rete di acquedotto, considerando un esempio applicativo. • Non vuole essere una trattazione esaustiva dei criteri di progettazione di una rete di acquedotto, per i quali si rimanda ai libri di testo. 4 Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
  • 5. Storia • 2004 - collaborazione del Centro Universitario per la Difesa Idrogeologica nell’Ambiente Montano (C.U.D.A.M. ) dell’Università degli Studi di Trento ed I.C.E.N.S. di Kingston, nasce JGrass. • 2007 – trasferimento di JGrass su una piattaforma GIS-JAVA, in particolare la User Friendly Desktop Internet GIS uDig • uDig è scritto in java ed è rilasciato sotto licenza LGPL. • uDig è dotato di interfaccia solida, programmabile, basata su Eclipse, si connette facilmente ad Internet, risorse di rete o data base. • 2010 - i tools di Jgrass migrano sul framework OMS3, Object Modeling System, mentre gli strumenti di base di Jgrass diventano parte integrante di uDig. • uDig, dalla versione 1.2.2, si dota dello Spatial Toolbox, a.k.a. the OMS3 toolbox. I modelli sono da allora eseguibili all’interno dello Spatial Toolbox e sviluppabili indipendentemente da uDig. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 5
  • 6. • Nettools – strumenti per l’analisi e la progettazione delle reti idriche in ambito urbano: acquedotti e fognature. Implementazione in piattaforma GIS del risolutore di Epanet e Trento_p, rispettivamente. • Lo sviluppo degli strumenti descritti sopra frutto di collaborazioni tra il gruppo di ricerca del prof Rigon dell’Università di Trento e HydroloGis di Bolzano. • 2012 – nascita di HydroMates, Spin-off universitario che si occupa della gestione del ciclo integrato delle acque. Partecipa anche a progetti di cooperazione. • Tamanini David, Un modello numerico geomorfologico per ilo progetto e la verifica delle reti di drenaggio urbane, rel. Bertola P., rel. Rigon R., AA 2003/2004 • Adem Esmail Blal, Su alcune modifiche del programma Trento-p, rel. Rigon Riccardo, AA 2004/2005 • Pergher Marco, Calibrazione del modello Trento-p, rel. Rigon Riccardo, AA 2004/2005 • De Col Federico, Modellazione di una rete di acquedotto con l'ausilio di un gis, rel. Rigon R., AA 2011/2012 http://www.hydromates.com/http://www.hydrologis.eu/ Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 6 Storia
  • 7. • Completata l'installazione, si lanci l'applicazione uDig dal menu di Windows Start->Programmi (uDig.bat) • Una sessione tipica di uDig con le viste: Mappa, Progetti, Piani, e Catalogo. Vista piani Vista catalogo Vista MappaVista progetti Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 7 Ambiente di lavoro / Workbench
  • 8. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 8 Creare nuovo progetto • In uDig la creazione di un nuovo progetto a partire dai dati importati è automatica. Per una maggiore coerenza e ordine nella gestione dei dati, si consiglia di creare un nuovo progetto a cui aggiungere le mappe desiderate.
  • 9. • In uDig è possibile visualizzare dati georiferiti sia raster che vettoriali. • uDig funziona con la logica del Drag&Drop: tutti i dati si possono visualizzare semplicemente trascinandoli nel programma. • I files dei dati possono essere trascinati dal files manager sulle viste: 9 Lavorare con i file Catalogo il piano viene aggiunto al catalogo ma non visualizzato Mappa il piano viene visualizzato ed aggiunto in cima ai piani visualizzati Piani il piano può essere aggiunto in un punto qualsiasi tra i piani attivi Progetto il piano viene aggiunto al progetto aperto Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
  • 10. I dati Grass/JGrass devono essere organizzati secondo una logica precisa che prevede il raggruppamento degli stessi in: Organizzazione dei dati in formato Grass/Jgrass Database cartella di lavoro sul proprio hard disk in cui saranno contenuti i dati trattati Location cartella contenente le informazioni relative al sistema di coordinate ed alla proiezione dei dati contenuti Mapset cartella all’interno della Location: rappresenta l’ambiente di lavoro principale, contiene i dati veri e propri Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
  • 11. Organizzazione dei dati in formato Grass/Jgrass Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
  • 12. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 12 Creare una Location • La struttura dei dati è gestita completamente dal programma, occorre solo definire la cartella che rappresenta il Database e i nomi delle Locations e dei Mapsets quando vengono creati. • Creare nuova location File -> Nuovo > Altro > Jgrass > database JGrass • Selezionare percorso e sistema di riferimento (CRS)
  • 13. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 13 Aggiungere un Mapset • Definizione dei confini e della risoluzione relativi alla location • Assegnazione del nome del nuovo Mapset e creazione cliccando Add
  • 14. • Per lavorare su una location creata in precedenza, trascinare sulla vista catalogo il file wks.jgrass, che si trova dentro la location. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 14 Importare una location esistente DATABASE LOCATION
  • 15. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 15 Dati iniziali • DTM e carta tecnica, a supporto della progettazione. Digital Terrain Model DTM http://webgis.ing.unitn.it NB. Il dtm deve essere rinominato ”dtm” A CARTA TECNICA http://webgis.ing.unitn.it B
  • 16. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 16 Importare il DTM al Mapset • Importazione diretta di files raster mediante click destro sul mapset e selezionare Import In questo modo si possono importare raster files in formato geotiff -.tif, esri ascii -.asc- A B Il DTM compare nel Mapset. Per aggiornare i Mapset nella Location, fare click destro e selezionare Resetta C
  • 17. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 17 Aggiungere la carta tecnica • Caricare le carte tecniche con Drag&Drop
  • 18. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 18 Visualizzazione e navigazione • Possiamo variare l’ordine di visualizzazione dei Piani • Navigazione e zoom
  • 19. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 19 Visualizzazione e navigazione • Modalità di visualizzazione modifica stile
  • 20. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 20 Visualizzazione e navigazione • Modificare la trasparenza di un raster
  • 21. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 21 Richiedere informazione • Per visualizzare l’andamento altimetrico, selezionare Strumenti di informazione > Strumenti profilo • Tracciare la linea lungo cui creare il profilo, per uscire fare doppio click
  • 22. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 22 Richiedere informazione • Per misurare la distanza tra punti, selezionare Strumenti di informazione > Distanza • Tracciare il percorso e il programma fornirà la distanza totale , per uscire fare doppio click
  • 23. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 23 Impostazione snap • Impostare lo snap andando su Finestra > Opzioni > Strumenti > Strumenti di editing. • Impostare un valore di snap pari a 10 m, e selezionare piano corrente o tutti i piani a seconda delle necessità L’impostazione dello snap è fondamentale per definire in maniera corretta le proprietà topologiche della rete che si andrà a disegnare.
  • 24. Nettools – Epanet Progettazione di una rete di acquedotto 03/06/2013 24Corso di Costruzioni Idrauliche -A.A 2012/2013 PonteCestio(Roma)–bySemhart Adem Esmail B.
  • 25. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 25 Prima di partire… • Andamento altimetrico: accertarsi di aver importato un DTM, che deve necessariamente chiamarsi “dtm”, altrimenti rinominarlo dalla vista piano; • Andamento planimetrico: disporre di una carta tecnica o una ortofoto che sono indispensabili per decidere il tracciato della rete di acquedotto. Attenzione al sistema di riferimento, prima di creare gli shapefile.
  • 26. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 26 Creazione degli Base Shapefiles • Creare i file vettoriali con il comando Create Epanet Base Shapefile • Fornire il percorso della cartella in cui creare i files;
  • 27. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 27 Creazione degli Base Shapefiles • Il software genera sei Shapefiles, che compaiono nella vista piani; • Aprire la cartella dove si è creato il progetto e vedere la struttura dei dati; Ognuno dei sei shapefile, serve per descrivere un elemento, di quelli che costituiscono una rete di acquedotto Nodi Serbatoi Bacini Pompe Tubazioni Valvole
  • 28. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 28 Inquadramento del problema • Si considera un acquedotto che serve una zona limitrofa all’ospedale S. Chiara di Trento. • La rete è composta da un pozzo, una stazione di pompaggio, un serbatoio di testa, una condotta di mandata e due maglie. • Viene simulata una stazione di pompaggio da pozzo nei pressi del parco di Gocciadoro, che pesca acqua da una falda sotterranea a 50 m.slm. • Il serbatoio di testa, di forma cilindrica, adiacente al pozzo è posto in quota rispetto alla zona servita. • Le tubazioni sono in acciaio in condizione di esercizio, scabrezza di 0.6 mm. I diametri variano tra i 100 mm ed i 150 mm. • Dal serbatoio parte la tubazione di mandata che serve le due maglie. • Le caratteristiche dettagliate saranno illustrate più avanti.
  • 29. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 29 Inquadramento del problema Pozzo perscante Serbatoio di testa
  • 30. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/201303/06/2013 30 Creazione della sorgente • Per creare la sorgente attivare il piano Reservoirs; • Cliccare sul comando Crea > Strumento di creazione punti, quindi posizionare la sorgente e registrare il cambiamento. •La sorgente simula appunto laghi, fiumi, falde o pozzi. •Nell’esempio in questione si considererà come sorgente un pozzo che pesca acqua dalla falda acquifera sottostante. •Per modificare la posizione della sorgente usare il comando Editing> Edita geometria, quindi, selezionare la sorgente, specificare la nuova posizione e salvare 03/06/2013
  • 31. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 31 Creazione dei serbatoi • Per creare i serbatoi attivare il piano Tanks; • Cliccare sul comando Crea > Strumento di creazione punti, quindi posizionare il serbatoio di testa e registrare il cambiamento. •Posizionare il serbatoio di testa vicino alla sorgente. •Per modificare la posizione del serbatoio usare il comando Editing> Edita geometria, quindi, selezionare il serbatoio, specificare la nuova posizione e salvare
  • 32. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 32 Creazione dei nodi • Attivare il piano Junctions; • Creare i nodi in funzione dell’andamento planimetrico della rete di acquedotto: Crea > Strumenti di creazione punti • Salvare le modifiche con il comando Registra i cambiamenti •Per modificare la posizione di un nodo usare il comando Editing> Edita geometria, •Selezionare il nodo, specificare la nuova posizione e salvare
  • 33. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 33 Creazione delle tubazioni • Attivare il piano Pipes, accertarsi di aver settato lo snap; • Digitalizzare le tubazioni con il comando Crea > Strumenti di creazione di linee, • Le tubazioni vanno da un nodo iniziale ad uno finale, passando per n vertici. Fornito il nodo finale, salvare con Registra cambiamenti. •Per modificare la geometria delle tubazioni usare il comando Edita; •Oltre a a cambiare la posizione dei vertici, si possono aggiungere o togliere vertici.
  • 34. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 34 Creazione tubazione per la pompa • A differenza di Epanet in cui la pompa è modellata come una tubazione, in uDig la pompa è un oggetto puntuale. • Pertanto, è necessario creare prima una tubazione spezzata tra due nodi e posizionare la pompa esattamente sul gomito. • Creare quindi la tubazione con le stesse modalità di prima e salvare. •I due nodi per la creazione della pompa devono essere il più vicino possibile. •Nell’esempio, creiamo una spezzata che collega la sorgente al serbatoio. Il “verso” della pompa sarà coerente con quella della tubazione (dal nodo iniziale verso il nodo finale) Nodo iniziale Nodo finale
  • 35. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 35 Creazione della pompa • Attivare il piano Pumps; • Selezionare il comando Crea > Strumenti di creazione punti; • Posizionare la pompa esattamente sul gomito della spezzata. • Salvare le modifiche con il comando Registra i cambiamenti
  • 36. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 36 Creazione della rete • Abbiamo così definito la distribuzione spaziale di tutte le componenti fisiche della rete; • Resta ora da definire le loro caratteristiche, per questo si utilizzerà la vista Tabella.
  • 37. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 37 Caratteristiche della sorgente • Attivare il piano Reservoirs; • Dalla vista Tabella specificare le caratteristiche della sorgente; • Salvare con registrare il cambiamento. •Head verrà ricavato dal DTM con la sincronizzazione. •Se si volesse simulare un pozzo pescante da falda sotterranea, come in questo esempio, dopo la sincronizzazione si dovrà modificare il valore della head direttamente sulla tabella. •Pattern_id non è un dato indispensabile. 3 Caratteristiche delle rete: • 1° Nome della sorgente; • 2° Quota del pelo libero della riseva [m.slm]; • 3° Andamento della sorgente []; 21 Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013
  • 38. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 38 Caratteristiche dei serbatoi • La Quota del piede del serbatoio verrà ricavata dal DTM con la sincronizzazione. In caso di serbatoi pensili potrà essere modificata successivamente alla sincronizzazione. 3 Caratteristiche del serbatoio: • 1° Identificativo del serbatoio; • 2° Quota del piede del serbatoio [m.slm]; • 3° Livello iniziale rispetto al piede del serbatoio [m]; • 4° Livello min. rispetto al piede del serbatoio [m]; • 5° Livello max. rispetto al piede del serbatoio [m]; • 6° Diametro del serbatoio [m]; • 7° Volume minimo [mc] • 8° Curva per descrivere serbatoi non cilindrici []. 21 4 5 6 7 8
  • 39. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 39 Caratteristiche dei nodi •La quota dei nodi, elev, sarà ricavata direttamente dal DTM con la sincronizzazione. • Gli unici dati indispensabili sono ID, demand ed emitt_coef. •Per ulteriori dettagli si rimanda alla tesi di ing F. De Col, scaricabile dal blog del prof. Rigon 3 Caratteristiche dei nodi: • 1° Identificativo del nodo; • 2° Quota del nodo [m.slm]; • 3° Profondità dello scavo rispetto al p.c.[m]; • 4° Portata media emunta al nodo [l/s]; • 5° coeff. di emissione (idrante) [l/s/sqrt(m c.a.)]; • 6° Nome del pattern dei coefficienti di portata. 21 4 5 6
  • 40. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 40 Caratteristiche dei nodi – file esterni • Il file dei pattern va necessariamente nominato pattern_“nome pattern” •Notare che è composto da 7 colonne e 4 righe. • La prima colonna contiene ID del pattern, le altre sei i coefficienti di portata. • La prima riga considera le prime 6 ore della simulazione. (4 righe per un totale di 24 coeff). 6 pattern_D1 • Aprire il file pattern_D1 con notepad.
  • 41. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 41 Caratteristiche delle tubazioni •2, 3 e 4 vengono ricavati dal programma durante la sincronizzazione. •1, 5, 6, 9 e 10 sono da inserire obbligatoriamente. Caratteristiche delle tubazioni: • 1° Identificativo della tubazione; • 2° Nodo iniziale; • 3° Nodo finale; • 4° Lunghezza del tratto [m]; • 5° Diametro della tubazione [mm]; • 6° Scabrezza assoluta per Darcy-Weisbach [mm]; • 7° Portata emunta lungo la tubazione [l/s/m]; • 8° ID del pattern della coeff di portata lineare; • 9° Coefficiente delle perdite; • 10° Coefficiente delle perdite localizzate; • 11° Status: Chiuso/Aperto/CV (contiene valvola) 2 3 4 5 6 7 8 9 10 111
  • 42. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 42 Caratteristiche della pompa •Nodo iniziale e finale saranno ricavati automaticamente durante la sincronizzazione; •Gli unici dati indispensabili sono ID della pompa e ID della curva caratteristica. •Quest’ultima sarà fornita tramite dei file esterni, che dovranno necessariamente chiamarsi curve_“ID della curva. Caratteristiche della pompa: • 1° Identificativo della pompa; • 2° Nodo iniziale; • 3° Nodo finale; • 4° ID della curva caratteristica; 1 42 3
  • 43. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 43 Caratteristiche della pompa - Curva • Il file è composto da 3 colonne e 4 righe. • La prima riga è preceduta da “;”, trattasi di un commento che il programma trascura. • La prima colonna contiene ID della curva caratteristica della pompa; • La seconda e terza colonna contengono delle coppie portata - prevalenza della pompa. 4 Curve_P1 • Aprire il file curve_D1 con notepad.
  • 44. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 44 Caratteristiche della rete • Abbiamo definito tutte le componenti, fisiche e non, della rete; • Possiamo procedere con la sincronizzazione.
  • 45. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 45 Sincronizzazione della rete • Con la Sincronizzazione il programma mette in relazione la RETE da noi stesa con il DTM, che dovrà chiamarsi necessariamente “dtm”. In caso basterà rinominarlo direttamente nella finestra dei piani. • Procedere cliccando Synchronize and link epanet shapefiles • Confermare la richiesta di utilizzare il DTM.
  • 46. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 46 Sincronizzazione della rete • Il programma crea una nuova cartella “synched” che contiene gli shapefiles sincronizzati. • Possiamo aprire la cartella e vedere i files contenuti, dentro ci sono gli shapefile dei vari layer, compresi ovviamente i prj.
  • 47. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 47 Sincronizzazione della rete • La cartella “synched” verrà creata ogni qualvolta venga operata una sincronizzazione, all’interno della “synched” precedente. • Per evitare di avere decine di sottocartelle “synched” si consiglia di effettuare le seguenti operazioni:  Nel catalogo di uDig, eliminare gli shapefile .sph, ci saranno infatti tutti quelli creati dalle precedenti sincronizzazioni;  copiare tutto il contenuto dell’ultima sottocartella “synched” nella cartella originaria di lavoro (Attenzione!:assicurarsi che i file .sph nell’ultima sottocartella siano effettivamente gli ultimi creati!!);  Eliminare la cartella “synched”  Copiare i file .sph nel catalogo, in modo da avere solo quelli più “recenti”.
  • 48. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 48 Modifiche post-sincronizzazione • A) In seguito alla sincronizzazione, la quota del pelo libero Head è stata ricavata dal DTM (Head=245 m.slm) • B) Nell’esempio in corso la sorgente è un pozzo pescante da una falda sotterranea (Head= 50 m.slm e rgistrare il cambiamento) A B
  • 49. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 49 Modifiche post-sincronizzazione • Per visualizzare meglio le scelte operate, tracciamo il l’andamento del profilo con il comando Strumenti di informazione > Strumenti profilo. • Dallo schema si vede come andiamo a pescare acqua dalla falda per alimentare il serbatoio di testa. Da questo parte una tubazione di mandata che serve la rete. • La fase successiva consisterà nell’ottimizzazione del funzionamento della rete (dimensione serbatoi, tipo pompa, diametri etc..)
  • 50. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 50 Modifiche post-sincronizzazione • In seguito alla sincronizzazione si aggiornano tutti i dati mancanti:  A) Tanks si aggiorna la quota del piede dei serbatoi, elev;  B) Junctions si aggiorna la quota dei nodi, elev; A B
  • 51. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 51 Modifiche post-sincronizzazione  A) Pipes si aggiornano: startnode, endnode, e length (nodi di partenza e di arrivo, lunghezza della tubazione);  B) Pumps si aggiorna: startnode ed endnode (nodi di partenza e di arrivo della “pompa”). A B
  • 52. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 52 Simulazione • Avviare la simulazione cliccando su Run Epanet Simulation nella toolbar di Epanet • Comparirà una finestra, fornire un nome alla simulazione in corso, e cliccare Avanti. È sempre utile scegliere dei nomi e descrizioni che ci permettano di risalire al problema che si sta analizzanndo.
  • 53. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 53 Simulazione – definizione parametri 1/5 • Duration: la durata della simulazione in minuti; con 0 si fa girare un singolo periodo di analisi; • Hydraulic Timestep: determina quanto spesso viene considerato un nuovo stato idraulico della rete. Se più grande di Pattern o Report viene automaticamente ridotto. Il valore di default è un’ora ma si consiglia di settarlo con valori più bassi (ad esempio 5 minuti); • Quality Timestep: determina quanto spesso viene considerato un nuovo stato della qualità dell’acqua nella rete. Il valore di default è 1/10 dell’ Hydraulic time step; • Pattern Timestep intervallo di tempo in cui viene cambiato il moltiplicatore della domanda idrica; • Pattern Start: ora all’interno di tutti i file di modello della domanda idrica (time patterns) in cui la simulazione inizia (se si imposta 2, la simulazione inizierà con il moltiplicatore della seconda ora);
  • 54. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 54 Simulazione – definizione parametri 2/5 • Report Timestep: determina l’intervallo temporale in cui vengono forniti i risultati della simulazione. Il valore di default è un’ora, ma si consiglia di settarlo con valori bassi (ad esempio 6 minuti, 1/10 dell’intervallo di tempo in cui viene variato il moltiplicatore temporale); • Report Start: determina il valore temporale in cui iniziano ad essere forniti i risultati della simulazione; • Rule: Timestep: Intervallo di tempo in cui viene controllato il livello del serbatoio. Se un certo livello viene superato, viene chiusa l’adduzione al serbatoio; • Statistic: determina che tipo di analisi viene fatta con i risultati della simulazione: medi (digitare Averaged) minimi (Minimum), massimi (Maximum), differenza tra minimo e massimo (Range), nessuno (None); • Start Clocktime: l’ora di inizio della simulazione (es 3:00PM); il valore di default è 12:00 AM, mezzanotte.
  • 55. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 55 Simulazione - definizione parametri 3/5 Durata della simulazione in minuti; È sempre utile scegliere dei nomi e descrizioni che ci permettano di risalire al problema che si sta analizzanndo. Units: l’unità di misura desiderata, nel caso specifico litri al secondo LPS; Headloss: come calcolare le perdite distribuite, nel caso specifico usando la formula di Darcy- Weisbach; Quality: valore di qualità dell’acqua; se non si ha interesse nel calcolo della qualità, selezionare NONE Viscosity: la viscosità dell’acqua, assunta pari ad 1; Diffusivity: diffusività molecolare di sostanze nell’acqua, ad esempio il cloro. Valore di default è 1.0; Specific Gravity: parametro che relaziona la temperatura dell’acqua alla sua densità quando l’acqua ha una temperatura di 4 gradi C; Trials: massimo numero di tentativi per risolvere il sistema; Accuracy: accuratezza di risoluzione, criterio di convergenza. Default 0.001;
  • 56. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 56 Simulazione - definizione parametri 4/5 Durata della simulazione in minuti; È sempre utile scegliere dei nomi e descrizioni che ci permettano di risalire al problema che si sta analizzanndo. Unbalanced: determina come si comporta il programma se non riesce a risolvere il problema della rete nel numero di tentativi richiesti (si veda il manuale di Epanet, pag 153); Pattern: nome del modello di domanda idrica di default: cioè nella tabella di uDig, alle junctions a cui non è assegnato alcun pattern, verrà assegnato questo; Tolerance: è la differenza nella qualità dell’acqua sotto la quale si può dire che una particella è uguale ad un’altra. Default 00.1; Emitter exponent: coefficiente che indica come cresce (diminuisce) il valore della pressione in un nodo quando è in azione un idrante; Demand multiplier: è un comando con cui si può modificare la domanda ai nodi
  • 57. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 57 Simulazione - definizione parametri 5/5 •Nella mascherina successiva, fornire il percorso della cartella dove sono contenuti i file che descrivono pattern della domanda, cura caratteristica delle pompe etc.. •Fornire il percorso e il nome del file di output .inp Si consiglia di creare una nuova cartella e chiamarla per esempio “inp” Il programma genererà tre file, •il file .rpt contiene un rapporto sulla simulazione •Il file .inp può essere importato da Epanet 2.0 •Il terzo file è simile al secondo ma non riconoscibile da Epanet, a causa delle portate distribuite lungo la tubazione.
  • 58. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 58 Esito della Simulazione •Il programma genera un file .rpt, contenete eventuali errori •Il file si può recuperare dalla cartella “inp”, si può aprire con un qualunque editor di testo. Esempio di report di un errore Si tratta di un errore dovuto ad un bug nel codice, su cui gli sviluppatori stanno lavorando. Per il momento si può procedere con Epanet, utilizzando il file .inp
  • 59. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 59 Esito della Simulazione •Nella cartella “inp” sono contenuti tre file: il file .rpt appena visto, che contiene un rapporto sulla simulazione Il file .inp chè può essere importato da Epanet 2.0 Il terzo file è simile al secondo, ma non riconoscibile da Epanet, perché sono previste delle portate distribuite lungo la tubazione.
  • 60. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 60 Esito della Simulazione •Compare la Epanet View, per la visualizzazione dei risultati.
  • 61. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 61 Esito della Simulazione •Compare la Epanet View, per la visualizzazione dei risultati.
  • 62. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 62 Esito della Simulazione •Compare la Epanet View, per la visualizzazione dei risultati.
  • 63. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 63 Esito della Simulazione •Compare la Epanet View, per la visualizzazione dei risultati.
  • 64. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 64 Credits
  • 65. Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 65 Questa presentazione è stata scritta da: Blal Adem Esmail (Università di Trento) Materiale consultato comprende: • De Col Federico, Modellazione di una rete di acquedotto con l'ausilio di un gis, rel. Rigon R., AA 2011/2012 • uDig Walkthrough 1 Credits
  • 66. GRAZIE PER L’ATTENZIONE Corso di Costruzioni Idrauliche – A.A 2012/201303/06/2013 66 E-mail esercitazioni: bilaladem@gmail.com