1. 10 Domande da fare per
un colloquio di lavoro
perfetto
CONSULENZA E FORMAZIONE
2. Può parlarci di sé descrivendosi
caratterialmente e
professionalmente?
L’obiettivo è metterti nella condizione ideale di avere una
panoramica complessiva del soggetto, che ti consenta di capire
quali sono i suoi interessi, le occupazioni quotidiane, ma anche le
competenze e le esperienze a livello lavorativo. Una sorta di vera e
propria radiografia integrale, volta a chiarirti le idee sul tipo di
persona con cui, in futuro, potresti trovarti ad avere a che fare tutti i
giorni.
3. A livello lavorativo quali sono i suoi
obiettivi e le sue aspirazioni?
Da questo puoi intuire il livello di ambizione dell’interessato e
comprendere se possa effettivamente rientrare o meno nel futuro
della tua azienda. Se, per esempio, gestisci una realtà medio-
piccola ed il candidato dimostra il desiderio di diventare nel tempo
un importante manager, è probabile che la tua offerta venga
considerata come un ripiego momentaneo, in attesa di trovare
spazio in una struttura più grande.
4. Quali sono le sue competenze e
che ruolo vorrebbe ricoprire
nell’immediato?
Questa domanda, oltre a darti modo di individuare le esigenze-
preferenze del tuo referente, ti aiuta anche a capire se lo stesso
possiede a tutti gli effetti le competenze necessarie a svolgere il
ruolo richiesto.
5. Qual è la decisione più impegnativa-
importante che ha preso nella sua
vita?
Un quesito trabocchetto che ti permette di cogliere il reale senso di
responsabilità della persona con cui ti trovi ad interloquire. In base
alla risposta fornita, hai modo di scoprire che genere di questioni-
problemi può gestire e, di conseguenza, anche che grado di
responsabilità affidarle.
6. Qual è la soddisfazione maggiore
che si è preso dal punto di vista
professionale?
Lo scopo primario è certamente quello di verificare l’effettiva
capacità del candidato nell’imporsi-raggiungere obiettivi reali, che
possano farlo crescere sia dal punto di vista personale, sia,
soprattutto, dal punto di vista professionale.
7. Come si immagina tra una decina di
anni e che ruolo crede dovrebbe
ricoprire?
Con questa domanda puoi capire se la persona possiede o meno il
cosiddetto spirito di progettualità: se ti risponde che tra un tot di
anni si vede con un determinato lavoro, una famiglia, dei figli ed
altre cose del genere, dimostra l’intenzione di ideare qualcosa di
stabile. Viceversa, se ti spiega che si vede nella posizione attuale,
dimostra soltanto una scarsa capacità organizzativa.
8. Un giorno le piacerebbe mettersi in
proprio e perché?
Chiedendo questo puoi testare il livello di autonomia e gli obiettivi
professionali prefissati dal candidato. Un modo semplice ed
efficace per scoprire se, tra le varie caratteristiche, possiede anche
un minimo senso del rischio.
9. Perché ha scelto di proporsi alla
nostra azienda?
Domanda utile per capire la reale motivazione che ha spinto la
persona a presentarsi al colloquio: se, per esempio, ha studiato
tutt’altro, è molto probabile che, oltre a non avere assolutamente le
idee chiare sulla strada da intraprendere, consideri la tua
opportunità al pari di qualsiasi altra.
10. Cosa sa della nostra azienda?
Questo quesito permette di scoprire il grado di interesse-
motivazione dell’interessato: se dimostra di essersi informato e di
avere qualche conoscenza sulla tua realtà è certamente un buon
segno, ma se risulta passivo al punto di non sapere niente-non
chiedere niente, si tratta quasi certamente di un profilo demotivato
che, già nel breve periodo, potrebbe demotivare anche te.
11. Potrebbe indicarci 3 motivi per cui
dovremmo scegliere lei invece di
altri candidati?
Domanda importantissima che consente di capire quanto
concreto-persuasivo-determinato possa essere il candidato in
questione: se sa vendersi bene senza temere la concorrenza, è
molto probabile che in futuro sappia vendere altrettanto bene
anche i tuoi prodotti-servizi.