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Valutare e certificare
le Competenze Chiave nella scuola
Licia Cianfriglia, Vicepresidente Anp
intervento in occasione del meeting
Roma, 6 maggio 2016 1
Lo scenario che impone l’innovazione
 il cambiamento del lavoro e dell’economia
 le nuove esigenze della società, della famiglia, della
persona
 la necessità di orientare i giovani nel cambiamento
 la necessità di modificare il modo di formare i giovani
 investimento sulla formazione dei docenti
 investimento sulle dotazioni tecnologiche
 sinergia tra scuola ed extrascuola
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 2
Ripensare l’istruzione
 apprendimento lingue straniere
 crescente utilizzo delle tecnologie digitali
 potenziamento dell’apprendimento in ambito lavorativo
 stage, tirocini, alternanza
 maggiore integrazione tra istruzione, formazione
professionale, istruzione superiore, università, imprese
maggior attenzione allo sviluppo delle
competenze di base e trasversali
responsabilità, spirito di iniziativa,
motivazione, creatività, imprenditorialità
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 3
Le visioni della competenza
• Competenza = conoscenze + abilità + capacità
• Competenza come mobilitazione efficace della persona di
fronte ai problemi
• Competenza = performance relativa al piano organizzativo,
attiene all’organizzazione e non alla persona
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 4
Le persone competenti
Le competenze sono costituite dall’attitudine individuale e, al
limite, soggettiva, di utilizzare le proprie qualificazioni, i propri
saper fare e le proprie conoscenze al fine di raggiungere un
risultato. Infatti, non esistono competenze “oggettive”, tali da
poter essere definite indipendentemente dagli individui nei quali
esse si incarnano. Non ci sono le competenze in sé, ci sono
soltanto le persone competenti.
OCDE, Qualifications et compétences professionnelles dans l’enseignement technique
et la formation professionnelle. Évaluation et certification, OCDE, Paris 1966
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 5
Saper agire riconosciuto
La competenza non è uno stato od una conoscenza posseduta.
Non è riducibile né a un sapere, né a ciò che si è acquisito con la
formazione. [...] La competenza non risiede nelle risorse
(conoscenze, capacità) da mobilizzare, ma nella mobilizzazione
stessa di queste risorse. [...]. Qualunque competenza è finalizzata
(o funzionale) e contestualizzata: essa non può dunque essere
separata dalle proprie condizioni di “messa in opera”. [...] La
competenza è un saper agire (o reagire) riconosciuto. Qualunque
competenza, per esistere, necessita del giudizio altrui.
G. Le Boterf, De la compétence, Les éditions de l’Organisation, Paris 1994
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 6
Dalle conoscenze alle competenze
 La conoscenza è un patrimonio assimilato in modo permanente dalla
persona, organizzato e strutturato intorno a nuclei significativi
 Le abilità, cognitive o pratiche, consistono in conoscenza profonda di
procedure e processi, tale da saper affrontare eventuali imprevisti
 La competenza è capacità di affrontare situazioni nuove trasferendo
conoscenze ed abilità possedute, creando nessi, costruendo nuove
conoscenze, mettendo in campo capacità personali e sociali,
responsabilità e autonomia.
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 7
Cittadini autonomi e responsabili
• Persone competenti: dotate di capacità personali, sociali,
metodologiche, di autonomia e responsabilità
• Persone autonome e responsabili: integrano valori condivisi,
hanno cura e attenzione per l’ambiente, per le persone, per i
patti sociali
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 8
Ricomporre una dicotomia
Conoscenze o competenze?
La conoscenza non è contrapposta alla competenza.
Conoscere consente di fare. Conoscere serve per fare.
Dunque ciò che serve è favorire apprendimenti che abbiano senso.
Occorre il giusto equilibrio per evitare
- in difesa del valore unico della conoscenza, il rischio del nozionismo vuoto e non
collegato alla realtà;
-- come esaltazione, al contrario, del valore esclusivo della competenza slegata
dall’acquisizione di saperi, il rischio di una diminuzione progressiva dei livelli di
apprendimento, l’approssimazione, la mancanza di approfondimento.
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 9
Le parole chiave del cambiamento
• curricolo
• competenze
• multidisciplinarità
• unità di apprendimento/ moduli
• didattica laboratoriale
• nuclei fondanti
• accertamento delle competenze
• valutazione
• certificazione
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 10
Glossario
Definizioni dal Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli (EQF)
 Conoscenze: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso
l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche,
relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come
teoriche e/o pratiche.
 Abilità: indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per
portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come
cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano
l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti).
 Competenze: indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e
capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e
nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine
di responsabilità e autonomia.
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 11
Come si realizza la didattica per competenze?
 Offrire ai ragazzi le occasioni per assolvere in autonomia compiti
significativi, cioè in contesti veri o verosimili e in situazioni di esperienza
 Progettare attività che mobilitino saperi afferenti a diversi campi
disciplinari
 Favorire l’apprendimento per esperienza, la successiva riflessione, la
verbalizzazione, la rappresentazione astratta, fino al riconoscimento della
teoria di riferimento
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 12
Gli ambienti di apprendimento
Sono costituiti da persone, strumenti e metodi di lavoro.
Devono essere adeguati ad una didattica rinnovata, non tanto una didattica
in laboratorio, ma una didattica laboratoriale:
 Situata
 Contestualizzata
 Partecipata
 Basata sulla problematizzazione
E’ necessario attivare un dialogo all’interno dei gruppi di apprendimento
(comunità di pratica) e una dimensione di riflessività individuale che saldi nei
singoli il piano cognitivo a quello metacognitivo.
Il modello di riferimento è quello del costruttivismo sociale, in cui il fine è la
costruzione di significati condivisi attraverso l’interazione tra gli attori dell’ambiente
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 13
Il curricolo per competenze
Il curricolo è il percorso formativo compiuto da ciascuno studente entro i vincoli e le
opzioni previsti a livello nazionale e di singola istituzione scolastica autonoma, ne
riflette le scelte e le attitudini oltre che i livelli conseguiti nella preparazione.
1. verticalità (valorizzando sia gli elementi di continuità che le discontinuità, la gradualità degli
apprendimenti e la graduazione delle competenze);
2. coerenza interna (rapporto fra quota nazionale e quota locale, tutte le discipline e attività
concorrono al raggiungimento delle medesime macrocompetenze trasversali);
3. attenzione alla trasversalità
4. flessibilità (opzionalità, modularità, …);
5. essenzialità (dei contenuti, selezionati e riorganizzati attorno ai concetti portanti delle
discipline in cui sono organizzati convenzionalmente i saperi);
6. orientatività (in ciascun ciclo ed ad ogni snodo significativo);
7. rivedibilità (in base ai risultati osservati, sia a livello nazionale che locale);
8. verificabilità e certificabilità;
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 14
Le competenze di cittadinanza europea
Il 18 dicembre 2006, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno approvato una
Raccomandazione relativa alle ‘competenze chiave per l’apprendimento permanente’:
documento che si inquadra nel processo, iniziato a seguito del Consiglio europeo di Lisbona del
2000 (‘strategia di Lisbona’), che aveva come obiettivo finale quello di fare dell’Europa
«l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo» ...’
Lo sviluppo di competenze chiave, oggetto della Raccomandazione, è uno degli obiettivi che sono
stati individuati per ‘rafforzare l’efficacia e la qualità dei sistemi’.
1. Comunicazione nella madrelingua;
2. Comunicazione nelle lingue straniere;
3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
4. Competenza digitale;
5. Imparare ad imparare;
6. Competenze sociali e civiche;
7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità;
8. Consapevolezza ed espressione culturale.
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 15
Le competenze in uscita dall’obbligo
 Il DM 139/2007 elenca le otto competenze di cittadinanza che i giovani
dovrebbero possedere al termine dell’obbligo scolastico
 Le otto competenze sono definite tramite abilità di massima, ma non
declinate in abilità e conoscenze in modo puntuale
 Sono in effetti delle specificazioni di alcune delle otto competenze
chiave europee
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 16
Le Competenze Chiave di cittadinanza
allegato 2 al DM 139/2007 (obbligo d’istruzione)
Sono in effetti delle specificazioni di alcune delle otto competenze chiave
europee
 Imparare a imparare
 Progettare
 Comunicare
 Collaborare e partecipare
 Agire in modo autonomo e responsabile
 Risolvere problemi
 Individuare collegamenti e relazioni
 Acquisire ed interpretare l’informazione
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 17
Una comparazione
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016
 Comunicazione nella madrelingua
 Comunicazione nelle lingue straniere
 Competenza matematica e
competenze di base in scienza e
tecnologia
 Competenza digitale
 Imparare ad imparare
 Competenze sociali e civiche
 Spirito di iniziativa e imprenditorialità
 Consapevolezza ed espressione
culturale
 Imparare a imparare
 Progettare
 Comunicare
 Collaborare e partecipare
 Agire in modo autonomo e
responsabile
 Risolvere problemi
 Individuare collegamenti e
relazioni
 Acquisire ed interpretare
l’informazione
Competenze europee Competenze obbligo
18
I riferimenti normativi nazionali
 DPR 275/1999 (Regolamento per l’autonomia delle istituzioni scolastiche), art.10,
comma 3;
 L 53/2003, art. 3; D.lvo 59/2004, art. 8 (certificazione delle competenze);
 L 425/1997, art. 3, così come modificato dalla L 1/2007, art. 1, comma 1 (esami di
Stato secondo ciclo);
 DM 139/2007 sull’elevamento dell’obbligo di istruzione e relativo documento
tecnico;
 DM 254/2012 Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del
primo ciclo d’istruzione;
 L 169/2008, art. 3; DPR 122/2009, art. 8 (valutazione degli apprendimenti e
certificazione delle competenze);
 DPR 87-88-89/2010 (Riordino Istruzione secondaria 2° grado); relative linee Guida
e Indicazioni nazionali.
 DM 9/2010 (certificazione competenze di base acquisite in esito all’assolvimento
dell’obbligo d’istruzione)
 CM 3/2015 (modelli nazionali di certificazione per il 1° ciclo)
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 19
Quali competenze
 Le Indicazioni per il primo ciclo del 2012, nella Premessa fanno esplicito
riferimento alle otto competenze chiave europee, alla didattica
organizzata per perseguire le competenze, fissano dei traguardi di
competenza ancorati alle diverse discipline
 Il DM 139/07 indica le competenze riferite ai quattro assi culturali
declinate in abilità e conoscenze (linguaggi, matematica, scientifico-
tecnologico, storico-sociale) e prevede otto competenze di cittadinanza
da conseguire al termine dell’obbligo.
 I Regolamenti di Riordino del secondo ciclo fissano i risultati di
apprendimento in termini di competenze comuni e di indirizzo da
raggiungere alla fine del percorso scolastico; le Linee Guida dei tecnici e
dei professionali e le Indicazioni Nazionali per i Licei ancorano i risultati di
apprendimento alle singole discipline.
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 20
La certificazione delle competenze
 La normativa italiana prescrive di certificare le competenze al termine
 della scuola primaria
 della scuola secondaria di primo grado
 del biennio dell’obbligo
 del secondo ciclo di istruzione
 I Regolamenti di Riordino del 2010 prevedono per tutti gli ordini di scuola
che le competenze vengano certificate sul modello EQF (Quadro Europeo
delle Qualifiche).
 modelli di certificazione
 DM 9/2010, certificazione in uscita dall’obbligo che si basa sulle competenze
degli assi culturali previsti dal DM 139/07
 CM 3/2015 sperimentazione modelli di certificazione 1° ciclo (primaria e
secondaria 1° grado)
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 21
La certificazione non è solo «scolastica»
Alla ricerca di standard predefiniti
DECRETO LEGISLATIVO 16 gennaio 2013 , n. 13
Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per
l'individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e
degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle
competenze, a norma dell'articolo 4, commi 58 e 68, della legge 28 giugno
2012, n. 92.
«competenza»: comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di
lavoro, di studio o nello sviluppo professionale e personale, un
insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei
contesti di apprendimento formale, non formale o informale
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 22
Qualche definizione (D. Lgs. 16 gennaio 2013 , n. 13)
a) «apprendimento permanente»: qualsiasi attività intrapresa dalla persona in modo formale,
non formale e informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le
capacità e le competenze, in una prospettiva di crescita personale, civica, sociale e
occupazionale;
b) «apprendimento formale»: apprendimento che si attua nel sistema di istruzione e
formazione e nelle università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, e
che si conclude con il conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica o diploma
professionale, conseguiti anche in apprendistato, o di una certificazione riconosciuta, nel
rispetto della legislazione vigente in materia di ordinamenti scolastici e universitari;
c) «apprendimento non formale»: apprendimento caratterizzato da una scelta intenzionale
della persona, che si realizza al di fuori dei sistemi indicati alla lettera b), in ogni organismo
che persegua scopi educativi e formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale
e del privato sociale e nelle imprese;
d) «apprendimento informale»: apprendimento che, anche a prescindere da una scelta
intenzionale, si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di attività nelle situazioni
di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell'ambito del contesto di
lavoro, familiare e del tempo libero.
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 23
Il documento di certificazione
Il D. Lgs n. 13 del 16 gennaio 2013
definisce il documento di
certificazione come
"un atto educativo legato ad un
processo di lunga durata che aggiunge
informazioni utili in senso qualitativo
in quanto descrive i risultati del
processo formativo, quinquennale e
triennale. Accompagna il documento
di valutazione degli apprendimenti e
del comportamento degli alunni".
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 24
Scheda primaria – i livelli
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 25
Scheda primaria
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 26
Scheda 1° ciclo – i livelli
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 27
Scheda 1° ciclo
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 28
Scheda obbligo scolastico – tre livelli
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 29
Scheda obbligo scolastico
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 30
Monitoraggio sulla certificazione (CM 3/2015)
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016
Rapporto sulla rilevazione giugno-luglio 2015
 Il totale delle istituzioni scolastiche, statali e paritarie, rispondenti al
questionario on line è 1276 su un totale di 1477 istituzioni scolastiche
aderenti alla sperimentazione, pari all’86,39%
 I modelli di certificazione delle competenze sono stati sperimentati
principalmente da istituzioni scolastiche statali (94,28% del campione) anche
se si rileva una discreta percentuale, pari a 5,72%, di scuole paritarie
 Tra le istituzioni rispondenti al questionario si registra una prevalenza di
scuole che hanno partecipato negli anni scolastici 2013/14 o 2014/15 alle
misure di accompagnamento delle Indicazioni Nazionali 2012, sia come
scuola capo-fila di rete (19,66%), sia come scuola aderente ad una rete
(48,71%).
31
Perchè ha adottato il modello di certificazione
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 32
Perchè non ha adottato il modello di certificazione
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 33
Valutazione del modello
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 34
Il coinvolgimento in attività di formazione
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 35
L’impatto sulla progettazione del curricolo
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 36
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016
Le competenze trasversali
37
Pratiche didattiche innovative
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 38
Strumenti specifici di rilevazione
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 39
Metodi e strumenti di rilevazione
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 40
La delega in materia di certificazione
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016
Legge 107/2015 art. 1 comma 181
lettera i) adeguamento della normativa in materia di valutazione e
certificazione delle competenze degli studenti, nonche' degli esami di Stato,
anche in raccordo con la normativa vigente in materia di certificazione delle
competenze, attraverso:
1. la revisione delle modalita' di valutazione e certificazione delle competenze
degli studenti del primo ciclo di istruzione, mettendo in rilievo la
funzione formativa e di orientamento della valutazione, e delle modalita'
di svolgimento dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo;
2. la revisione delle modalita' di svolgimento degli esami di Stato relativi ai
percorsi di studio della scuola secondaria di secondo grado in coerenza
con quanto previsto dai regolamenti di cui ai decreti del Presidente della
Repubblica 15 marzo 2010, nn. 87, 88 e 89.
41
ANP - Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola
Licia Cianfriglia, Vicepresidente Nazionale
Licia Cianfriglia @LCianfriglia lcianfriglia
Licia Cianfriglia cianfriglia@anp.it
Viale del Policlinico 129/a, 00161 – Roma
06.44245820 / 06.44243262
Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 42

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Valutare e certificare le Competenze Chiave a scuola

  • 1. Valutare e certificare le Competenze Chiave nella scuola Licia Cianfriglia, Vicepresidente Anp intervento in occasione del meeting Roma, 6 maggio 2016 1
  • 2. Lo scenario che impone l’innovazione  il cambiamento del lavoro e dell’economia  le nuove esigenze della società, della famiglia, della persona  la necessità di orientare i giovani nel cambiamento  la necessità di modificare il modo di formare i giovani  investimento sulla formazione dei docenti  investimento sulle dotazioni tecnologiche  sinergia tra scuola ed extrascuola Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 2
  • 3. Ripensare l’istruzione  apprendimento lingue straniere  crescente utilizzo delle tecnologie digitali  potenziamento dell’apprendimento in ambito lavorativo  stage, tirocini, alternanza  maggiore integrazione tra istruzione, formazione professionale, istruzione superiore, università, imprese maggior attenzione allo sviluppo delle competenze di base e trasversali responsabilità, spirito di iniziativa, motivazione, creatività, imprenditorialità Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 3
  • 4. Le visioni della competenza • Competenza = conoscenze + abilità + capacità • Competenza come mobilitazione efficace della persona di fronte ai problemi • Competenza = performance relativa al piano organizzativo, attiene all’organizzazione e non alla persona Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 4
  • 5. Le persone competenti Le competenze sono costituite dall’attitudine individuale e, al limite, soggettiva, di utilizzare le proprie qualificazioni, i propri saper fare e le proprie conoscenze al fine di raggiungere un risultato. Infatti, non esistono competenze “oggettive”, tali da poter essere definite indipendentemente dagli individui nei quali esse si incarnano. Non ci sono le competenze in sé, ci sono soltanto le persone competenti. OCDE, Qualifications et compétences professionnelles dans l’enseignement technique et la formation professionnelle. Évaluation et certification, OCDE, Paris 1966 Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 5
  • 6. Saper agire riconosciuto La competenza non è uno stato od una conoscenza posseduta. Non è riducibile né a un sapere, né a ciò che si è acquisito con la formazione. [...] La competenza non risiede nelle risorse (conoscenze, capacità) da mobilizzare, ma nella mobilizzazione stessa di queste risorse. [...]. Qualunque competenza è finalizzata (o funzionale) e contestualizzata: essa non può dunque essere separata dalle proprie condizioni di “messa in opera”. [...] La competenza è un saper agire (o reagire) riconosciuto. Qualunque competenza, per esistere, necessita del giudizio altrui. G. Le Boterf, De la compétence, Les éditions de l’Organisation, Paris 1994 Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 6
  • 7. Dalle conoscenze alle competenze  La conoscenza è un patrimonio assimilato in modo permanente dalla persona, organizzato e strutturato intorno a nuclei significativi  Le abilità, cognitive o pratiche, consistono in conoscenza profonda di procedure e processi, tale da saper affrontare eventuali imprevisti  La competenza è capacità di affrontare situazioni nuove trasferendo conoscenze ed abilità possedute, creando nessi, costruendo nuove conoscenze, mettendo in campo capacità personali e sociali, responsabilità e autonomia. Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 7
  • 8. Cittadini autonomi e responsabili • Persone competenti: dotate di capacità personali, sociali, metodologiche, di autonomia e responsabilità • Persone autonome e responsabili: integrano valori condivisi, hanno cura e attenzione per l’ambiente, per le persone, per i patti sociali Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 8
  • 9. Ricomporre una dicotomia Conoscenze o competenze? La conoscenza non è contrapposta alla competenza. Conoscere consente di fare. Conoscere serve per fare. Dunque ciò che serve è favorire apprendimenti che abbiano senso. Occorre il giusto equilibrio per evitare - in difesa del valore unico della conoscenza, il rischio del nozionismo vuoto e non collegato alla realtà; -- come esaltazione, al contrario, del valore esclusivo della competenza slegata dall’acquisizione di saperi, il rischio di una diminuzione progressiva dei livelli di apprendimento, l’approssimazione, la mancanza di approfondimento. Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 9
  • 10. Le parole chiave del cambiamento • curricolo • competenze • multidisciplinarità • unità di apprendimento/ moduli • didattica laboratoriale • nuclei fondanti • accertamento delle competenze • valutazione • certificazione Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 10
  • 11. Glossario Definizioni dal Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli (EQF)  Conoscenze: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche.  Abilità: indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti).  Competenze: indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia. Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 11
  • 12. Come si realizza la didattica per competenze?  Offrire ai ragazzi le occasioni per assolvere in autonomia compiti significativi, cioè in contesti veri o verosimili e in situazioni di esperienza  Progettare attività che mobilitino saperi afferenti a diversi campi disciplinari  Favorire l’apprendimento per esperienza, la successiva riflessione, la verbalizzazione, la rappresentazione astratta, fino al riconoscimento della teoria di riferimento Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 12
  • 13. Gli ambienti di apprendimento Sono costituiti da persone, strumenti e metodi di lavoro. Devono essere adeguati ad una didattica rinnovata, non tanto una didattica in laboratorio, ma una didattica laboratoriale:  Situata  Contestualizzata  Partecipata  Basata sulla problematizzazione E’ necessario attivare un dialogo all’interno dei gruppi di apprendimento (comunità di pratica) e una dimensione di riflessività individuale che saldi nei singoli il piano cognitivo a quello metacognitivo. Il modello di riferimento è quello del costruttivismo sociale, in cui il fine è la costruzione di significati condivisi attraverso l’interazione tra gli attori dell’ambiente Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 13
  • 14. Il curricolo per competenze Il curricolo è il percorso formativo compiuto da ciascuno studente entro i vincoli e le opzioni previsti a livello nazionale e di singola istituzione scolastica autonoma, ne riflette le scelte e le attitudini oltre che i livelli conseguiti nella preparazione. 1. verticalità (valorizzando sia gli elementi di continuità che le discontinuità, la gradualità degli apprendimenti e la graduazione delle competenze); 2. coerenza interna (rapporto fra quota nazionale e quota locale, tutte le discipline e attività concorrono al raggiungimento delle medesime macrocompetenze trasversali); 3. attenzione alla trasversalità 4. flessibilità (opzionalità, modularità, …); 5. essenzialità (dei contenuti, selezionati e riorganizzati attorno ai concetti portanti delle discipline in cui sono organizzati convenzionalmente i saperi); 6. orientatività (in ciascun ciclo ed ad ogni snodo significativo); 7. rivedibilità (in base ai risultati osservati, sia a livello nazionale che locale); 8. verificabilità e certificabilità; Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 14
  • 15. Le competenze di cittadinanza europea Il 18 dicembre 2006, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno approvato una Raccomandazione relativa alle ‘competenze chiave per l’apprendimento permanente’: documento che si inquadra nel processo, iniziato a seguito del Consiglio europeo di Lisbona del 2000 (‘strategia di Lisbona’), che aveva come obiettivo finale quello di fare dell’Europa «l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo» ...’ Lo sviluppo di competenze chiave, oggetto della Raccomandazione, è uno degli obiettivi che sono stati individuati per ‘rafforzare l’efficacia e la qualità dei sistemi’. 1. Comunicazione nella madrelingua; 2. Comunicazione nelle lingue straniere; 3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4. Competenza digitale; 5. Imparare ad imparare; 6. Competenze sociali e civiche; 7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità; 8. Consapevolezza ed espressione culturale. Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 15
  • 16. Le competenze in uscita dall’obbligo  Il DM 139/2007 elenca le otto competenze di cittadinanza che i giovani dovrebbero possedere al termine dell’obbligo scolastico  Le otto competenze sono definite tramite abilità di massima, ma non declinate in abilità e conoscenze in modo puntuale  Sono in effetti delle specificazioni di alcune delle otto competenze chiave europee Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 16
  • 17. Le Competenze Chiave di cittadinanza allegato 2 al DM 139/2007 (obbligo d’istruzione) Sono in effetti delle specificazioni di alcune delle otto competenze chiave europee  Imparare a imparare  Progettare  Comunicare  Collaborare e partecipare  Agire in modo autonomo e responsabile  Risolvere problemi  Individuare collegamenti e relazioni  Acquisire ed interpretare l’informazione Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 17
  • 18. Una comparazione Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016  Comunicazione nella madrelingua  Comunicazione nelle lingue straniere  Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia  Competenza digitale  Imparare ad imparare  Competenze sociali e civiche  Spirito di iniziativa e imprenditorialità  Consapevolezza ed espressione culturale  Imparare a imparare  Progettare  Comunicare  Collaborare e partecipare  Agire in modo autonomo e responsabile  Risolvere problemi  Individuare collegamenti e relazioni  Acquisire ed interpretare l’informazione Competenze europee Competenze obbligo 18
  • 19. I riferimenti normativi nazionali  DPR 275/1999 (Regolamento per l’autonomia delle istituzioni scolastiche), art.10, comma 3;  L 53/2003, art. 3; D.lvo 59/2004, art. 8 (certificazione delle competenze);  L 425/1997, art. 3, così come modificato dalla L 1/2007, art. 1, comma 1 (esami di Stato secondo ciclo);  DM 139/2007 sull’elevamento dell’obbligo di istruzione e relativo documento tecnico;  DM 254/2012 Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione;  L 169/2008, art. 3; DPR 122/2009, art. 8 (valutazione degli apprendimenti e certificazione delle competenze);  DPR 87-88-89/2010 (Riordino Istruzione secondaria 2° grado); relative linee Guida e Indicazioni nazionali.  DM 9/2010 (certificazione competenze di base acquisite in esito all’assolvimento dell’obbligo d’istruzione)  CM 3/2015 (modelli nazionali di certificazione per il 1° ciclo) Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 19
  • 20. Quali competenze  Le Indicazioni per il primo ciclo del 2012, nella Premessa fanno esplicito riferimento alle otto competenze chiave europee, alla didattica organizzata per perseguire le competenze, fissano dei traguardi di competenza ancorati alle diverse discipline  Il DM 139/07 indica le competenze riferite ai quattro assi culturali declinate in abilità e conoscenze (linguaggi, matematica, scientifico- tecnologico, storico-sociale) e prevede otto competenze di cittadinanza da conseguire al termine dell’obbligo.  I Regolamenti di Riordino del secondo ciclo fissano i risultati di apprendimento in termini di competenze comuni e di indirizzo da raggiungere alla fine del percorso scolastico; le Linee Guida dei tecnici e dei professionali e le Indicazioni Nazionali per i Licei ancorano i risultati di apprendimento alle singole discipline. Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 20
  • 21. La certificazione delle competenze  La normativa italiana prescrive di certificare le competenze al termine  della scuola primaria  della scuola secondaria di primo grado  del biennio dell’obbligo  del secondo ciclo di istruzione  I Regolamenti di Riordino del 2010 prevedono per tutti gli ordini di scuola che le competenze vengano certificate sul modello EQF (Quadro Europeo delle Qualifiche).  modelli di certificazione  DM 9/2010, certificazione in uscita dall’obbligo che si basa sulle competenze degli assi culturali previsti dal DM 139/07  CM 3/2015 sperimentazione modelli di certificazione 1° ciclo (primaria e secondaria 1° grado) Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 21
  • 22. La certificazione non è solo «scolastica» Alla ricerca di standard predefiniti DECRETO LEGISLATIVO 16 gennaio 2013 , n. 13 Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l'individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze, a norma dell'articolo 4, commi 58 e 68, della legge 28 giugno 2012, n. 92. «competenza»: comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio o nello sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale, non formale o informale Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 22
  • 23. Qualche definizione (D. Lgs. 16 gennaio 2013 , n. 13) a) «apprendimento permanente»: qualsiasi attività intrapresa dalla persona in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze, in una prospettiva di crescita personale, civica, sociale e occupazionale; b) «apprendimento formale»: apprendimento che si attua nel sistema di istruzione e formazione e nelle università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, e che si conclude con il conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica o diploma professionale, conseguiti anche in apprendistato, o di una certificazione riconosciuta, nel rispetto della legislazione vigente in materia di ordinamenti scolastici e universitari; c) «apprendimento non formale»: apprendimento caratterizzato da una scelta intenzionale della persona, che si realizza al di fuori dei sistemi indicati alla lettera b), in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e nelle imprese; d) «apprendimento informale»: apprendimento che, anche a prescindere da una scelta intenzionale, si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di attività nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell'ambito del contesto di lavoro, familiare e del tempo libero. Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 23
  • 24. Il documento di certificazione Il D. Lgs n. 13 del 16 gennaio 2013 definisce il documento di certificazione come "un atto educativo legato ad un processo di lunga durata che aggiunge informazioni utili in senso qualitativo in quanto descrive i risultati del processo formativo, quinquennale e triennale. Accompagna il documento di valutazione degli apprendimenti e del comportamento degli alunni". Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 24
  • 25. Scheda primaria – i livelli Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 25
  • 26. Scheda primaria Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 26
  • 27. Scheda 1° ciclo – i livelli Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 27
  • 28. Scheda 1° ciclo Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 28
  • 29. Scheda obbligo scolastico – tre livelli Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 29
  • 30. Scheda obbligo scolastico Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 30
  • 31. Monitoraggio sulla certificazione (CM 3/2015) Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 Rapporto sulla rilevazione giugno-luglio 2015  Il totale delle istituzioni scolastiche, statali e paritarie, rispondenti al questionario on line è 1276 su un totale di 1477 istituzioni scolastiche aderenti alla sperimentazione, pari all’86,39%  I modelli di certificazione delle competenze sono stati sperimentati principalmente da istituzioni scolastiche statali (94,28% del campione) anche se si rileva una discreta percentuale, pari a 5,72%, di scuole paritarie  Tra le istituzioni rispondenti al questionario si registra una prevalenza di scuole che hanno partecipato negli anni scolastici 2013/14 o 2014/15 alle misure di accompagnamento delle Indicazioni Nazionali 2012, sia come scuola capo-fila di rete (19,66%), sia come scuola aderente ad una rete (48,71%). 31
  • 32. Perchè ha adottato il modello di certificazione Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 32
  • 33. Perchè non ha adottato il modello di certificazione Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 33
  • 34. Valutazione del modello Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 34
  • 35. Il coinvolgimento in attività di formazione Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 35
  • 36. L’impatto sulla progettazione del curricolo Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 36
  • 37. Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 Le competenze trasversali 37
  • 38. Pratiche didattiche innovative Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 38
  • 39. Strumenti specifici di rilevazione Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 39
  • 40. Metodi e strumenti di rilevazione Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 40
  • 41. La delega in materia di certificazione Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 Legge 107/2015 art. 1 comma 181 lettera i) adeguamento della normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti, nonche' degli esami di Stato, anche in raccordo con la normativa vigente in materia di certificazione delle competenze, attraverso: 1. la revisione delle modalita' di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti del primo ciclo di istruzione, mettendo in rilievo la funzione formativa e di orientamento della valutazione, e delle modalita' di svolgimento dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo; 2. la revisione delle modalita' di svolgimento degli esami di Stato relativi ai percorsi di studio della scuola secondaria di secondo grado in coerenza con quanto previsto dai regolamenti di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, nn. 87, 88 e 89. 41
  • 42. ANP - Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola Licia Cianfriglia, Vicepresidente Nazionale Licia Cianfriglia @LCianfriglia lcianfriglia Licia Cianfriglia cianfriglia@anp.it Viale del Policlinico 129/a, 00161 – Roma 06.44245820 / 06.44243262 Licia Cianfriglia – Roma, 6 maggio 2016 42