Il native advertising è uno dei trend internazionali, nell’ambito della comunicazione e della pubblicità, con un forte tasso di crescita.
Negli USA si stima che nel 2015 la spesa in native advertising aumenti del 34% attestandosi così a 4,3 miliardi di dollari*
Il Native advertising non è un fenomeno del tutto nuovo.
Da decenni riviste e quotidiani hanno prodotto contenuti a pagamento per i brand sotto forma di Advertorial.
Ma Advertorial e Native Advertising non sono esattamente la stessa cosa.
Quali sono quindi le caratteristiche del Native Advertising?
2. IL FENOMENO NATIVE ADVERTISING
UN TREND ORMAI AFFERMATO
Il native advertising è uno dei trend internazionali, nell’ambito della
comunicazione e della pubblicità, con un forte tasso di crescita.
Negli USA si stima che nel 2015 la spesa in native advertising
aumenti del 34% attestandosi così a 4,3 miliardi di dollari*
Il Native advertising non è un fenomeno del tutto nuovo.
Da decenni riviste e quotidiani hanno prodotto contenuti a pagamento
per i brand sotto forma di Advertorial.
Ma Advertorial e Native Advertising non sono esattamente la stessa
cosa.
Quali sono quindi le caratteristiche del Native Advertising?
2nov-15
* 2014 ANA Native Advertising Survey Data Charts
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3. LE CARATTERISTICHE DEL NATIVE ADVERTISING
1. È INTEGRATO NEL FEED EDITORIALE
Il lancio del contenuto è integrato nella piattaforma editoriale che lo
contiene e assume le stesse caratteristiche e lo stesso funzionamento
degli elementi che lo circondano, tanto da essere considerato
naturalmente appartenente ad essa.
Ad esempio, su un sito di news sarà simile al lancio degli articoli editoriali
e cliccando sul link si rimarrà all’interno del sito che ospita il contenuto e
non, ad esempio, su un sito esterno.
Su un social network, avrà le sembianze di un post o di un tweet e
comparirà nel nostro news feed .
3nov-15
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4. LE CARATTERISTICHE DEL NATIVE ADVERTISING
2. OFFRE MASSIMA TRASPARENZA VERSO IL LETTORE
È importante che al lettore venga comunicato in modo trasparente
che il contenuto che sta leggendo o che si appresta a leggere è un
contenuto proposto da un brand .
La fiducia del lettore e del consumatore non deve essere mai tradita.
Il gradimento del native advertising risulta generalmente buono: circa 2/3
di coloro che vengono in contatto con i contenuti dei brand ritiene
importante che gli articoli siano interessanti e ben scritti e non hanno
problemi ad approcciarli anche se proposti da un brand*.
4nov-15
• 2014 Ricerca RCS – Human Highway . Base: campione che ricorda di aver visto la
Native ADV 336 casi.
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5. LE CARATTERISTICHE DEL NATIVE ADVERTISING
3. PERMETTE DI RACCONTARE STORIE INTERESSANTI
Il contenuto non dovrebbe mai parlare direttamente di un prodotto o di
un servizio, ma arricchire l’esperienza del lettore raccontando storie che
facciano emergere i valori affini al brand.
Tutti i brand hanno una storia da raccontare, basta distogliere un
attimo il focus dal prodotto e cercare di far leva sulle emozioni e sugli
interessi del lettore per riuscire a catturarne l’attenzione.
Se fino ad oggi per i brand è stato possibile farlo con formati
«tradizionali» e/o impattanti, di solito brevi, adesso il lettore è più
esigente e seppur avendo meno tempo da dedicare agli innumerevoli
stimoli provenienti dai media a cui è costantemente sottoposto,
preferisce l’approfondimento e la possibilità di fruire di contenuti in grado
di offrire un’esperienza immersiva.
5nov-15
3
6. PERCHÉ FARE NATIVE ADVERTISING?
4. SUPERA LA BANNER BLINDNESS E AIUTA LA DISPLAY
Per le sue caratteristiche di integrazione nel tessuto editoriale, il native
advertising sfugge a quella che viene chiamata «banner blindness», il
fenomeno per il quale i lettori, abituati a trovare i banner in determinate
posizioni nella pagina e a riconoscerli per le loro caratteristiche, in modo
del tutto automatico non si soffermano con lo sguardo su di essi e di
conseguenza non ci interagiscono.
Alcuni studi dimostrano che, pianificare una campagna che preveda
l’utilizzo di native advertising e display, aumenta le performance di
quest’ultima, perché chi è entrato in contatto con i contenuti del brand
più facilmente noterà i banner e interagirà con essi.
6nov-15
* 2014 Ricerca RCS – Human Highway . Base: campione che ricorda di aver visto la
Native ADV 336 casi.
Leggi anche http://www.engage.it/blogs/mondo-native#.VYBK-1LS2Nq
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7. PERCHÉ FARE NATIVE ADVERTISING?
5. FUNZIONA SUL MOBILE
Il consumo di media da smartphone sta crescendo vertiginosamente*
ma non altrettanto gli investimenti pubblicitari.
Il tentativo di portare su questo device i formati simili a quelli utilizzati sul
desktop non è la soluzione vincente.
I formati native, meglio integrati all’interno di m-site, applicazioni e
giochi sembrano essere la soluzione.
7nov-15
* Reuters Institute Digital News Report 2015
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8. COME FARE NATIVE ADVERTISING?
6. AFFIDARSI A UNIT SPECIALIZZATE
I brand sono strutturati per raccontare in modo avvincente le storie che
interessano ai loro potenziali clienti?
Di sicuro sono molti i brand che producono anche grandi quantità di
contenuti, ma sono pochi quelli che hanno una chiara strategia di
content marketing e che siano in grado di gestirla in autonomia.
Sono diversi gli editori che si stanno attrezzando con delle unit
specializzate nella creazione di contenuti che prevedono, al loro interno,
diverse figure professionali quali giornalisti, video maker, illustratori, web
designer, programmatori e social media manager.
Una ricerca condotta dal T Brand Studio, la unit del New York Times
dedicata alla creazione dei branded content, in collaborazione con
Chartbeat, un’azienda specializzata in real-time web analytics, ha
evidenziato che gli articoli prodotti dal T Brand Studio rispetto a quelli
prodotti dai clienti o da terze parti hanno ottenuto mediamente tre volte il
numero di lettori unici e tempi di lettura di 5 volte superiori.
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9. COME MISURARE IL NATIVE ADVERTISING
7. METRICHE
Il native advertising lavora in primo luogo sull’aumento della
percezione e della fiducia nel brand.
Questa è una metrica misurabile attraverso apposite ricerche e, in
assenza di queste, si possono considerare parametri relativi
all’interazione con il contenuto.
Il mercato, per misurare il successo di queste operazioni, si sta
orientando verso indicatori quali il tempo medio speso sull’articolo, il
numero di interazioni con eventuali widget o la condivisione sui social.
Seppur non direttamente misurabile, il native advertising ha effetti
importanti sulle azioni di chi ha interagito con i contenuti; diverse
ricerche evidenziano che i valori di attivazione fanno segnare un
incremento tra il 50% e il 100% in termini di visite al sito del brand,
ricerca online di informazioni, propensione all’acquisto e passaparola*,
ma anche in termini di tasso di click sul banner e tasso di conversione
post click**.
9nov-15
* 2014 Ricerca RCS – Human Highway . Base: campione che ricorda di aver visto la
Native ADV 336 casi.
** Leggi anche http://www.engage.it/blogs/mondo-native#.VYBK-1LS2Nq
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