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4.1. IL PROCESSO DI CONTROLLO
               DIREZIONALE
Il processo di Controllo Direzionale si articola in
quattro sottoprocessi:c

  • pianificazione strategica

      o output ► piano a medio- lungo termine

  • programmazione operativa e budgeting

      o output ► programmi operativi e budget

  • misurazione dei risultati e reporting

      o output► report

  • valutazione delle performance o risultati

I piani strategici:
  • hanno un orizzonte temporale di riferimento
     lungo

  • il linguaggio utilizzato è qualitativo con
    relativamente pochi e sintetici valori


  • possono prescindere dal riferimento alle
    strutture organizzative e alle responsabilità
    economiche
4.2. IL BUDGET

Il budget è il documento che riassume gli effetti
economici-monetari del piano relativo ad uno
specifico periodo di tempo, generalmente un anno

Il budget:

•   sintetizza i risultati dei piani e dei programmi di
    azione di breve periodo

•   gli obiettivi che si debbono cogliere

•   le azioni che si debbono intraprendere

•   il momento in cui le azioni si debbono svolgere

•   i responsabili del loro svolgimento

•   le decisioni razionali di allocazione delle risorse e
    di distribuzione all’interno dell’impresa
4.3. IL REPORTING E LA VALUTAZIONE
     DEI RISULTATI (PERFORMANCE)

Il Reporting è il processo periodico (generalmente
infrannuale) che

  • attraverso la rilevazione analitica e la misura dei
    costi e ricavi

  • sintetizza le informazioni in formati compatibili
    con l’articolazione del budget (report economico-
    finanziari formali)

  • confronta le misure dei risultati con i risultati
    attesi (analisi degli scostamenti)

La valutazione dei risultati (performance)

  • sulla base delle informazioni dei report

  • di altre informazioni raccolte informalmente

effettua la valutazione e decide le azioni correttive

Le azioni correttive possono utilizzare il meccanismo
del feedback, del feed – forward, o del controllo si
-no
4.4. PREREQUISITI ORGANIZZATIVI DEL
       CONTROLLO: I CENTRI DI
     RESPONSABILITÀ ECONOMICA
Nelle aziende complesse caratterizzate da una
delega delle responsabilità organizzativa

 • la responsabilità economica globale in capo alla
   direzione generale è segmentata in
   responsabilità economiche parziali

 • tante quante sono le unità operative presenti
   nella struttura organizzativa (centri di
   responsabilità)

 • ciascuna delimitata da ambiti di discrezionalità
   definiti (leve manovrabili in autonomia)

 • con responsabilità definite sui risultati (obiettivi
   da conseguire)


 Un centro di responsabilità economica coincide
 con una unità organizzativa al cui responsabile
 sono assegnati obiettivi di natura economica, a
 fronte di risorse sulle quali può intervenire con
 gradi differenti di discrezionalità
4.5. TIPOLOGIA DEI CENTRI DI
      RESPONSABILITÀ ECONOMICA
I centri di responsabilità si suddividono in:

  •    Centri di costo (standard)

       o responsabilità sui livelli di efficienza
         connessi ai processi di
         approvvigionamento e/o di impiego dei
         fattori produttivi

       o compito: nulla o minima differenza fra
         costi effettivi e costi preventivi (costi
         standard)

  costo preventivo unitario (standard) =
  quantità unitaria di fattore a preventivo x costo
unitario a preventivo)

       Esempi: Direzione Acquisti; Direzione
       Produzione

  • Centro di spesa (o centro di costo
    discrezionale)

       o unità operativa (generalmente un centro
         servizi) in cui non è possibile definire a
         preventivo uno standard di efficienza
TIPOLOGIA DEI CENTRI (SEGUE)

    o responsabilità sui limiti di spesa (livello di
      spesa) correlati ad un livello di servizio da
      garantire

    Esempi: Amministrazione, Gestione del
    Personale, R&S

• Centro di ricavo

    o responsabilità: massimizzare i ricavi
    o leve operative volumi, mix, prezzi

   Esempio: Direzione commerciale

• Centro di profitto

    o responsabilità: massimizzare il risultato
      economico originate dalle decisioni del
      centro; miglior combinazione tra costi e
      ricavi controllati

    Esempio: unità divisionali

• Centri di investimento

   o responsabilità sia del reddito che
     dell’entità del capitale investito

   o Obiettivi economici ROI, EVA, ecc.

   Esempio: Vertice aziendale
LA DELEGA DELLE RESPONSABILITÀ
                                                     DIREZIONE
                                                     GENERALE
                                             Obiettivi di
                                             investimento
                                                                STAFF AMMINISTRAZIONE
                               STAFF ACQUISTI                      Obiettivi di spesa
                               Obiettivi di spesa

                                                    Divisione (B)                Divisione ©
                                                Obiettivi di profitto          Obiettivi di profitto
                 DIVISIONE (A)
                 Obiettivi di profitto


   DIREZIONE                             DIREZIONE
                   REPARTO (A)
 PRODUZIONE                         COMMERICALE
                Obiettivi di costo std
Obiettivi costo std                Obiettivi di ricavo

                  RESPONSABILE
                                                     ZONA VENDITA (1)
                   REPARTO (A)
                                                      Obiettivi di ricavo
               Obiettivi di costo std
                  REPARTO (B)
                                                     ZONA VENDITA (2)
               Obiettivi di costo std
                                                      Obiettivi di ricavo




   Fonte:Programmazione e Controllo – Anna Maria Arcari – Copyright 2009 – The McGraw-
   Hill Companies s.r.l
4.6. IL PRINCIPIO DELLA
              CONTROLLABILITA’


Processo di scomposizione delle responsabilità
economiche:

        Principio chiave: la controllabilità

“Il manager è responsabile solo dei valori che riesce a
controllare, cioè sui quali può esercitare una
significativa influenza attraverso le leve gestionali
attributegli dalla delega organizzativa”
CENTRO DI          RELAZIONE          LEVE                    OBIETTIVO           FINALITÀ
RESPONSABILITÀ     RISORSE            MANOVRABILI             ECONOMICO           ISTITUZIONALI
                   RISULTATI


CENTRO DI          Relazione      Prezzi- costo di            Minimo              Mantenere/
                   diretta        approvvigionamento          scostamento         sviluppare
COSTO
                   Risorse/volumi di fattori produttivi       costi di budget     efficienza
STANDARD                          Efficienza impiego          e costi effettivi   operativa
                                  fattori
CENTRO DI          Relazione      Determinanti del            Rispetto limite     Efficacia
                   indiretta tra  livello di spesa            di spesa            operativa
SPESA
                   risorse        Qualità del servizio                            (qualità del
                   impiegate e                                                    servizio)
                   risultati
                   ottenuti

CENTRO DI          I costi sono       Mix di vendita          Massimizzare i      Efficacia
                   dati.                                      ricavi nel          operativa =
RICAVO
                   Risultati          Volumi di vendita       rispetto dei        Rapporto coi i
                   valutati in                                limiti di spesa     clienti/ mercato
                   base ai volumi
                   di attività
                   (ricavi)

CENTRO DI          Relazioni          Costi controllabili e   Massimizzare il     Efficienza ed
                   dirette            loro determinanti       risultato           efficacia
PROFITTO
                   caratterizzate     (efficienza costi       economico           operativa
                   da                 variabili,
                   combinazioni       saturazione costi
                   discrezionali di   fissi)
                   risorse (costi)    Ricavi controllabili
                   e risultati        (volumi, mix,
                   (ricavi)           prezzi)

CENTRO DI          Relazioni          -Costi e ricavi
                   caratterizzate     controllabili           Massimizzazion      Adeguatezza
INVESTIMENTO
                   da                 (determinanti del       e della             strategica e
                   combinazioni       risultato economico)    redditività del     strutturale
                   discrezionali di                           capitale            aziendale
                   risorse (costi),   - Risorse finanziarie   investito (ROI)
                   risultati          da dedicare ad
                   (ricavi) e         investimenti
                   investimenti
                   specifici
                   (capitale
                   investito)



  Fonte:Programmazione e Controllo – Anna Maria Arcari – Copyright 2009 – The McGraw-
  Hill Companies s.r.l
IL PRINCIPIO DELLA CONTROLLABILITA’ (SEGUE)


Problemi nell’applicazione del principio:

    • fattori economici e competitivi

    • contingenze naturali

    • interdipendenze fra le unità

Molti fattori economici e competitivi (cambiamenti
nei gusti dei consumatori, azioni dei concorrenti, cicli
economici) non sono direttamente controllabili dai
manager

Le contingenze naturali (incidenti, inondazioni, ecc.)
derivano da fatti naturali i cui effetti economici
devono essere isolati nella misura dei risultati

Le interdipendenze: le unità organizzative non sono
mai completamente autonome; i risultati da esse
prodotti dipendono dall’utilizzo di risorse di altre
unità
IL PRINCIPIO DELLA CONTROLLABILITA’ (SEGUE)


Come possono essere evidenziati /separati i fattori
non controllabili?

Gli effetti sulla misurazione di fattori non controllabili
possono essere evidenziati con:

  • analisi delle varianze
    (pone in luce le cause degli scostamenti)

  • budget flessibile
    (isola lo scostamento di volume)

  • valutazione della performance relativa
    (confronto fra risultati di unità simili)

  • valutazione soggettiva della performance
    (integrazione dei risultati con valutazioni sul
    contesto)
4.7. FINALITÀ COMPORTAMENTALI ED
            ORGANIZZATIVE

Finalità comportamentali ed organizzative del
processo di budgeting:

 • responsabilizzazione e motivazione

 • valutazione delle performance

 • coordinamento ed integrazione

 • formazione ed apprendimento



Responsabilizzazione e motivazione

 • Il budget responsabilizza i manager attraverso la
   fissazione degli obiettivi generali, parziali e
   settoriali di impresa

 • Attraverso la definizione/negoziazione degli
   obiettivi si incide sulla forza della motivazione


Valutazione delle performance

 • Gli obiettivi assunti nel budget diventano
   l’elemento di confronto (benchmark) per la
   valutazione delle prestazioni
FINALITÀ (SEGUE)

Integrazione e coordinamento

 • Il budget assicura

     o la collaborazione delle unità    verso uno
       scopo comune
     o il coordinamento ex ante con la verifica delle
       incompatibilità degli   obiettivi parziali

Formazione e apprendimento

 • Il budget obbliga all’analisi rigorosa delle
   funzioni di costo e ricavo di ciascuna unità e dei
   processi aziendali

 • Aumenta la consapevolezza delle possibilità di
   miglioramento delle prestazioni delle unità
4.8. CONFLITTI DI RUOLO
Le istanze che il budget mira a soddisfare sono
molte e differenti, ed in una certa misura conflittuali.

Tre sono i conflitti di ruolo che normalmente
sorgono:

  • programmazione contro motivazione

  • motivazione contro valutazione


  • programmazione contro valutazione


Programmazione contro motivazione

  • Il budget operativo deve includere obiettivi
    raggiungibili

    Obiettivi realistici ma facili pongono mete poco
    significative e poco motivanti

                       Viceversa

  • Obiettivi troppo difficili o improbabili portano alla
    frustrazione e demotivazione

  Gli obiettivi del budget devono essere realistici,
  ma contenere anche un accettabile livello di sfida
  per l’organizzazione
CONFLITTI DI RUOLO (SEGUE)
  Motivazione contro valutazione

  Due sono le prassi relative alla modificabilità degli
  obiettivi entro il periodo di budget:
    1) gli obiettivi di budget debbono rimanere
      immutati per non perdere il loro valore
      motivazionale
    Oppure:
    2) di fronte a eventi ambientali incontrollabili e
      di rilevante impatto gli obiettivi devono essere
      modificati e gli effetti degli eventi isolati

Varianze non controllabili dai manager →
→ immodificabilità obiettivi → frustrazione

                    viceversa

Modificabilità → rischio di impegno scarso

Programmazione contro valutazione

La programmazione ed il controllo & valutazione
sono effettuati l’uno a inizio periodo di budget e
l’altro al termine
Gli obiettivi fondati su ipotesi realistiche a inizio
periodo dovrebbero essere rivisitati a termine ex
post facto e riformulati in funzione degli eventi
avvenuti non prevedibili.
Si dovrebbero quindi avere 2 livelli di budget, uno
iniziale ed uno finale, il che è una esigenza
conflittuale
4.9. DIFFICOLTÀ DEGLI OBIETTIVI E
      PERFORMANCE MANAGERIALI
      PERFORMANCE




                                                                           BUDGET
                                                                           OTTIMO
                                BUDGET
                                REALISTICO
                                                                                        BUDGET




                                                                                        PERFORMANCE
                                                                                        EFFETTIVA



                       FACILE                GRADO DI DIFFICOLTA’ DEGLI              DIFFICILE
                                             OBIETTIVI DI BUDGET




                    Fonte:Programmazione e Controllo – Anna Maria Arcari – Copyright 2009 – The
                    McGraw-Hill Companies s.r.l



Si ritiene che le performance migliorino all’aumentare del grado di
difficoltà degli obiettivi di budget. Quando però la difficoltà è
percepita troppo alta la performance manageriale peggiora
drasticamente.
Quindi gli obiettivi associati al budget ottimo possono non essere
raggiungibili.

Nell’area “budget realistico – budget ottimo” le performance
migliorano decisamente, anche associate a livelli crescenti di
scostamenti sfavorevoli.



    4.1O. EFFETTI DELLA PARTECIPAZIONE SULLA
   EFFICACIA DEL BUDGETING (STILI DI DIREZIONE)


Tre sono gli stili di partecipazione al processo di
definizione del budget, connessi agli stili di
direzione:

  • stile direttivo o non partecipativo (budget
    imposti)

  • stile partecipativo (budget partecipativi)


  • stile misto (negoziale)

Stile direttivo o non partecipativo (modalità top-
down)

  • Il budget è preparato dall’alta direzione, con
    l’ausilio del controller o della funzione
    Amministrazione

  • Il budget e imposto alle funzioni (modalità top-
    down)
• Vantaggi

      o   Tempi brevi di elaborazione
      o   Costi di preparazione inferiori
      o   Snellezza del processo
      o   Visione globale e sistemica dei vincoli
          organizzativi ed economico finanziari

      EFFETTI DELLA PARTECIPAZIONE (SEGUE)

  • Svantaggi

      o bassa conoscenza delle relazioni nelle
        attività  operativi e vincoli

      o no coinvolgimento

      o contrasto con la delega

Stile partecipativo (budget partecipativi)
modalità bottom- up

  • Concorso di tutti i manager responsabili,
    partendo dalla preparazione dei budget
    funzionali

  • Vantaggi

      o conoscenza delle relazioni nelle attività
        operative e vincoli (riduzione asimmetria
        informativa)

      o partecipazione e coinvolgimento
o realismo settoriale degli obiettivi

  • Svantaggi

      o aumento tempi e costi

      o visione settoriale

      o obiettivi “facili”, poco impegnativi
     EFFETTI DELLA PARTECIPAZIONE (SEGUE)


Stile misto (negoziale)

E’ probabilmente il più frequente, anche se con una
ampia varietà di combinazioni fra stile direttivo e
partecipativo

Comporta una fissazione degli obiettivi a livello top e
un processo di suggerimento/revisione/
negoziazione con i livelli inferiori di management

  • Vantaggi

      o budget realistici (riduzione dell’asimmetria
        informativa attraverso la revisione)
      o budget accettati e condivisi
      o coinvolgimento

  • Svantaggi

      o aumento tempi e costi rispetto ai budget
        imposti
4.11. IL PROCESSO RAZIONALE DI PREDISPOSIZIONE
           DEL BUDGET: SCELTE CRITICHE


Le scelte critiche di progettazione del processo di
budgeting sono fortemente influenzate

  • dalla complessità dell’azienda

  • dallo stile di direzione


Nelle aziende semplici il processo di predisposizione
del budget è generalmente svolto dal proprietario
con l’aiuto della direzione amministrativa, e lo stile è
generalmente quello direttivo

Nelle imprese più complesse le scelte critiche sono:

  • calendario di budget

  • reiterazioni

  • composizione e funzionamento dei comitati di
    budget

  • definizione del ruolo del controller

  • interventi di revisione
SCELTE CRITICHE (SEGUE)


Calendario di budget

  • definizione di una tempistica che definisca per
    ogni fase quando (tempi), chi (attori), che cosa
    (attività richieste e output)

  • durata del processo (normalmente alcuni mesi,
    3-4)

Reiterazioni

  • numero di ripetizioni del ciclo per la verifica di
    fattibilità tecnico economica dei programmi

  • la durata del processo è influenzata dal numero
    di reiterazioni


(Per molte aziende la prima fase di verifica si
conclude con il rough-cut budget bozza sintetica del
master budget)
SCELTE CRITICHE (SEGUE)

Comitato di budget (ove istituito)

  • organo che ha la responsabilità di attivare,
    coordinare e condurre le attività per redigere il
    master budget

  • può essere un organismo apposito, oppure
    coincidere con un organismo esistente (consiglio
    di amministrazione, comitato di direzione)

  • normalmente costituito dall’amministratore
    delegato e dai responsabili di business (imprese
    pluribusiness) o dall’amministratore delegato e
    dai responsabili di funzione (direttore
    commerciale, direttore produzione, ecc.), più
    eventualmente il controller

Se il comitato di budget ha il mandato di negoziare
gli obiettivi di budget

  • risolve e dirime i conflitti fra le varie unità
    organizzative relativi alla allocazione di risorse

  • chiede la revisione coordinata dei programmi di
    azione delle unità organizzative
SCELTE CRITICHE (SEGUE)
Ruolo del controller

Il ruolo essenziale del controller è un ruolo tecnico di
coordinamento del processo:

  • attivare il processo di budgeting

  • fornire dati storici e supporto alle unità
    organizzative
  • identificare le metodologie di stima e previsione
    dei valori di budget

  • consolidare i dati o i programmi nel master
    budget, evidenziare i vincoli economico-
    finanziari e valutare la correttezza formale dei
    valori di budget

Estensione del ruolo:il controller può talvolta
assumere anche un ruolo di supporto al processo
decisionale e negoziale. In tal caso

  • partecipa ai processi decisionali di allocazione
    delle risorse e degli obiettivi

  • valuta la correttezza gestionale delle stime di
    budget

  • partecipa al processo di valutazione delle
    performance manageriali
SCELTE CRITICHE (SEGUE)
Interventi di revisione

Per revisione del budget si intende la possibilità di
aggiornare modificandoli, i valori inseriti nel master
budget dopo che è stato approvato e quindi nel
periodo di budget

Le forme di revisione hanno manifestazione tipica
nel
  • budget flessibile

  • revised budget

  • budget scorrevole

  Budget flessibile

      o I valori che sono espressione del volume di
        attività sono espressi in funzione di diverse
        ipotesi di volume

      o a preventivo il meccanismo consente di
        simulare l’impatto delle variazioni di volume
        sui risultati economici

      o a consuntivo il budget flessibile redatto in
        funzione del volume di attività effettiva è
        confrontato con il budget per l’identificazione
        dello scostamento di volume di costo e di
        ricavo
SCELTE CRITICHE (SEGUE)

Revised budget

    o E’ un master budget rivisto ed aggiornato
      profondamente. Di fatto è un rifacimento del
      master budget

Il budget scorrevole

    • Prevede la revisione sistematica dei valori di
      budget per mantenere una visibilità costante
      sui risultati economici futuri

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  • 1. 4.1. IL PROCESSO DI CONTROLLO DIREZIONALE Il processo di Controllo Direzionale si articola in quattro sottoprocessi:c • pianificazione strategica o output ► piano a medio- lungo termine • programmazione operativa e budgeting o output ► programmi operativi e budget • misurazione dei risultati e reporting o output► report • valutazione delle performance o risultati I piani strategici: • hanno un orizzonte temporale di riferimento lungo • il linguaggio utilizzato è qualitativo con relativamente pochi e sintetici valori • possono prescindere dal riferimento alle strutture organizzative e alle responsabilità economiche
  • 2. 4.2. IL BUDGET Il budget è il documento che riassume gli effetti economici-monetari del piano relativo ad uno specifico periodo di tempo, generalmente un anno Il budget: • sintetizza i risultati dei piani e dei programmi di azione di breve periodo • gli obiettivi che si debbono cogliere • le azioni che si debbono intraprendere • il momento in cui le azioni si debbono svolgere • i responsabili del loro svolgimento • le decisioni razionali di allocazione delle risorse e di distribuzione all’interno dell’impresa
  • 3. 4.3. IL REPORTING E LA VALUTAZIONE DEI RISULTATI (PERFORMANCE) Il Reporting è il processo periodico (generalmente infrannuale) che • attraverso la rilevazione analitica e la misura dei costi e ricavi • sintetizza le informazioni in formati compatibili con l’articolazione del budget (report economico- finanziari formali) • confronta le misure dei risultati con i risultati attesi (analisi degli scostamenti) La valutazione dei risultati (performance) • sulla base delle informazioni dei report • di altre informazioni raccolte informalmente effettua la valutazione e decide le azioni correttive Le azioni correttive possono utilizzare il meccanismo del feedback, del feed – forward, o del controllo si -no
  • 4. 4.4. PREREQUISITI ORGANIZZATIVI DEL CONTROLLO: I CENTRI DI RESPONSABILITÀ ECONOMICA Nelle aziende complesse caratterizzate da una delega delle responsabilità organizzativa • la responsabilità economica globale in capo alla direzione generale è segmentata in responsabilità economiche parziali • tante quante sono le unità operative presenti nella struttura organizzativa (centri di responsabilità) • ciascuna delimitata da ambiti di discrezionalità definiti (leve manovrabili in autonomia) • con responsabilità definite sui risultati (obiettivi da conseguire) Un centro di responsabilità economica coincide con una unità organizzativa al cui responsabile sono assegnati obiettivi di natura economica, a fronte di risorse sulle quali può intervenire con gradi differenti di discrezionalità
  • 5. 4.5. TIPOLOGIA DEI CENTRI DI RESPONSABILITÀ ECONOMICA I centri di responsabilità si suddividono in: • Centri di costo (standard) o responsabilità sui livelli di efficienza connessi ai processi di approvvigionamento e/o di impiego dei fattori produttivi o compito: nulla o minima differenza fra costi effettivi e costi preventivi (costi standard) costo preventivo unitario (standard) = quantità unitaria di fattore a preventivo x costo unitario a preventivo) Esempi: Direzione Acquisti; Direzione Produzione • Centro di spesa (o centro di costo discrezionale) o unità operativa (generalmente un centro servizi) in cui non è possibile definire a preventivo uno standard di efficienza
  • 6. TIPOLOGIA DEI CENTRI (SEGUE) o responsabilità sui limiti di spesa (livello di spesa) correlati ad un livello di servizio da garantire Esempi: Amministrazione, Gestione del Personale, R&S • Centro di ricavo o responsabilità: massimizzare i ricavi o leve operative volumi, mix, prezzi Esempio: Direzione commerciale • Centro di profitto o responsabilità: massimizzare il risultato economico originate dalle decisioni del centro; miglior combinazione tra costi e ricavi controllati Esempio: unità divisionali • Centri di investimento o responsabilità sia del reddito che dell’entità del capitale investito o Obiettivi economici ROI, EVA, ecc. Esempio: Vertice aziendale
  • 7. LA DELEGA DELLE RESPONSABILITÀ DIREZIONE GENERALE Obiettivi di investimento STAFF AMMINISTRAZIONE STAFF ACQUISTI Obiettivi di spesa Obiettivi di spesa Divisione (B) Divisione © Obiettivi di profitto Obiettivi di profitto DIVISIONE (A) Obiettivi di profitto DIREZIONE DIREZIONE REPARTO (A) PRODUZIONE COMMERICALE Obiettivi di costo std Obiettivi costo std Obiettivi di ricavo RESPONSABILE ZONA VENDITA (1) REPARTO (A) Obiettivi di ricavo Obiettivi di costo std REPARTO (B) ZONA VENDITA (2) Obiettivi di costo std Obiettivi di ricavo Fonte:Programmazione e Controllo – Anna Maria Arcari – Copyright 2009 – The McGraw- Hill Companies s.r.l
  • 8. 4.6. IL PRINCIPIO DELLA CONTROLLABILITA’ Processo di scomposizione delle responsabilità economiche: Principio chiave: la controllabilità “Il manager è responsabile solo dei valori che riesce a controllare, cioè sui quali può esercitare una significativa influenza attraverso le leve gestionali attributegli dalla delega organizzativa”
  • 9. CENTRO DI RELAZIONE LEVE OBIETTIVO FINALITÀ RESPONSABILITÀ RISORSE MANOVRABILI ECONOMICO ISTITUZIONALI RISULTATI CENTRO DI Relazione Prezzi- costo di Minimo Mantenere/ diretta approvvigionamento scostamento sviluppare COSTO Risorse/volumi di fattori produttivi costi di budget efficienza STANDARD Efficienza impiego e costi effettivi operativa fattori CENTRO DI Relazione Determinanti del Rispetto limite Efficacia indiretta tra livello di spesa di spesa operativa SPESA risorse Qualità del servizio (qualità del impiegate e servizio) risultati ottenuti CENTRO DI I costi sono Mix di vendita Massimizzare i Efficacia dati. ricavi nel operativa = RICAVO Risultati Volumi di vendita rispetto dei Rapporto coi i valutati in limiti di spesa clienti/ mercato base ai volumi di attività (ricavi) CENTRO DI Relazioni Costi controllabili e Massimizzare il Efficienza ed dirette loro determinanti risultato efficacia PROFITTO caratterizzate (efficienza costi economico operativa da variabili, combinazioni saturazione costi discrezionali di fissi) risorse (costi) Ricavi controllabili e risultati (volumi, mix, (ricavi) prezzi) CENTRO DI Relazioni -Costi e ricavi caratterizzate controllabili Massimizzazion Adeguatezza INVESTIMENTO da (determinanti del e della strategica e combinazioni risultato economico) redditività del strutturale discrezionali di capitale aziendale risorse (costi), - Risorse finanziarie investito (ROI) risultati da dedicare ad (ricavi) e investimenti investimenti specifici (capitale investito) Fonte:Programmazione e Controllo – Anna Maria Arcari – Copyright 2009 – The McGraw- Hill Companies s.r.l
  • 10. IL PRINCIPIO DELLA CONTROLLABILITA’ (SEGUE) Problemi nell’applicazione del principio: • fattori economici e competitivi • contingenze naturali • interdipendenze fra le unità Molti fattori economici e competitivi (cambiamenti nei gusti dei consumatori, azioni dei concorrenti, cicli economici) non sono direttamente controllabili dai manager Le contingenze naturali (incidenti, inondazioni, ecc.) derivano da fatti naturali i cui effetti economici devono essere isolati nella misura dei risultati Le interdipendenze: le unità organizzative non sono mai completamente autonome; i risultati da esse prodotti dipendono dall’utilizzo di risorse di altre unità
  • 11. IL PRINCIPIO DELLA CONTROLLABILITA’ (SEGUE) Come possono essere evidenziati /separati i fattori non controllabili? Gli effetti sulla misurazione di fattori non controllabili possono essere evidenziati con: • analisi delle varianze (pone in luce le cause degli scostamenti) • budget flessibile (isola lo scostamento di volume) • valutazione della performance relativa (confronto fra risultati di unità simili) • valutazione soggettiva della performance (integrazione dei risultati con valutazioni sul contesto)
  • 12. 4.7. FINALITÀ COMPORTAMENTALI ED ORGANIZZATIVE Finalità comportamentali ed organizzative del processo di budgeting: • responsabilizzazione e motivazione • valutazione delle performance • coordinamento ed integrazione • formazione ed apprendimento Responsabilizzazione e motivazione • Il budget responsabilizza i manager attraverso la fissazione degli obiettivi generali, parziali e settoriali di impresa • Attraverso la definizione/negoziazione degli obiettivi si incide sulla forza della motivazione Valutazione delle performance • Gli obiettivi assunti nel budget diventano l’elemento di confronto (benchmark) per la valutazione delle prestazioni
  • 13. FINALITÀ (SEGUE) Integrazione e coordinamento • Il budget assicura o la collaborazione delle unità verso uno scopo comune o il coordinamento ex ante con la verifica delle incompatibilità degli obiettivi parziali Formazione e apprendimento • Il budget obbliga all’analisi rigorosa delle funzioni di costo e ricavo di ciascuna unità e dei processi aziendali • Aumenta la consapevolezza delle possibilità di miglioramento delle prestazioni delle unità
  • 14. 4.8. CONFLITTI DI RUOLO Le istanze che il budget mira a soddisfare sono molte e differenti, ed in una certa misura conflittuali. Tre sono i conflitti di ruolo che normalmente sorgono: • programmazione contro motivazione • motivazione contro valutazione • programmazione contro valutazione Programmazione contro motivazione • Il budget operativo deve includere obiettivi raggiungibili Obiettivi realistici ma facili pongono mete poco significative e poco motivanti Viceversa • Obiettivi troppo difficili o improbabili portano alla frustrazione e demotivazione Gli obiettivi del budget devono essere realistici, ma contenere anche un accettabile livello di sfida per l’organizzazione
  • 15. CONFLITTI DI RUOLO (SEGUE) Motivazione contro valutazione Due sono le prassi relative alla modificabilità degli obiettivi entro il periodo di budget: 1) gli obiettivi di budget debbono rimanere immutati per non perdere il loro valore motivazionale Oppure: 2) di fronte a eventi ambientali incontrollabili e di rilevante impatto gli obiettivi devono essere modificati e gli effetti degli eventi isolati Varianze non controllabili dai manager → → immodificabilità obiettivi → frustrazione viceversa Modificabilità → rischio di impegno scarso Programmazione contro valutazione La programmazione ed il controllo & valutazione sono effettuati l’uno a inizio periodo di budget e l’altro al termine Gli obiettivi fondati su ipotesi realistiche a inizio periodo dovrebbero essere rivisitati a termine ex post facto e riformulati in funzione degli eventi avvenuti non prevedibili. Si dovrebbero quindi avere 2 livelli di budget, uno iniziale ed uno finale, il che è una esigenza conflittuale
  • 16. 4.9. DIFFICOLTÀ DEGLI OBIETTIVI E PERFORMANCE MANAGERIALI PERFORMANCE BUDGET OTTIMO BUDGET REALISTICO BUDGET PERFORMANCE EFFETTIVA FACILE GRADO DI DIFFICOLTA’ DEGLI DIFFICILE OBIETTIVI DI BUDGET Fonte:Programmazione e Controllo – Anna Maria Arcari – Copyright 2009 – The McGraw-Hill Companies s.r.l Si ritiene che le performance migliorino all’aumentare del grado di difficoltà degli obiettivi di budget. Quando però la difficoltà è
  • 17. percepita troppo alta la performance manageriale peggiora drasticamente. Quindi gli obiettivi associati al budget ottimo possono non essere raggiungibili. Nell’area “budget realistico – budget ottimo” le performance migliorano decisamente, anche associate a livelli crescenti di scostamenti sfavorevoli. 4.1O. EFFETTI DELLA PARTECIPAZIONE SULLA EFFICACIA DEL BUDGETING (STILI DI DIREZIONE) Tre sono gli stili di partecipazione al processo di definizione del budget, connessi agli stili di direzione: • stile direttivo o non partecipativo (budget imposti) • stile partecipativo (budget partecipativi) • stile misto (negoziale) Stile direttivo o non partecipativo (modalità top- down) • Il budget è preparato dall’alta direzione, con l’ausilio del controller o della funzione Amministrazione • Il budget e imposto alle funzioni (modalità top- down)
  • 18. • Vantaggi o Tempi brevi di elaborazione o Costi di preparazione inferiori o Snellezza del processo o Visione globale e sistemica dei vincoli organizzativi ed economico finanziari EFFETTI DELLA PARTECIPAZIONE (SEGUE) • Svantaggi o bassa conoscenza delle relazioni nelle attività operativi e vincoli o no coinvolgimento o contrasto con la delega Stile partecipativo (budget partecipativi) modalità bottom- up • Concorso di tutti i manager responsabili, partendo dalla preparazione dei budget funzionali • Vantaggi o conoscenza delle relazioni nelle attività operative e vincoli (riduzione asimmetria informativa) o partecipazione e coinvolgimento
  • 19. o realismo settoriale degli obiettivi • Svantaggi o aumento tempi e costi o visione settoriale o obiettivi “facili”, poco impegnativi EFFETTI DELLA PARTECIPAZIONE (SEGUE) Stile misto (negoziale) E’ probabilmente il più frequente, anche se con una ampia varietà di combinazioni fra stile direttivo e partecipativo Comporta una fissazione degli obiettivi a livello top e un processo di suggerimento/revisione/ negoziazione con i livelli inferiori di management • Vantaggi o budget realistici (riduzione dell’asimmetria informativa attraverso la revisione) o budget accettati e condivisi o coinvolgimento • Svantaggi o aumento tempi e costi rispetto ai budget imposti
  • 20.
  • 21. 4.11. IL PROCESSO RAZIONALE DI PREDISPOSIZIONE DEL BUDGET: SCELTE CRITICHE Le scelte critiche di progettazione del processo di budgeting sono fortemente influenzate • dalla complessità dell’azienda • dallo stile di direzione Nelle aziende semplici il processo di predisposizione del budget è generalmente svolto dal proprietario con l’aiuto della direzione amministrativa, e lo stile è generalmente quello direttivo Nelle imprese più complesse le scelte critiche sono: • calendario di budget • reiterazioni • composizione e funzionamento dei comitati di budget • definizione del ruolo del controller • interventi di revisione
  • 22. SCELTE CRITICHE (SEGUE) Calendario di budget • definizione di una tempistica che definisca per ogni fase quando (tempi), chi (attori), che cosa (attività richieste e output) • durata del processo (normalmente alcuni mesi, 3-4) Reiterazioni • numero di ripetizioni del ciclo per la verifica di fattibilità tecnico economica dei programmi • la durata del processo è influenzata dal numero di reiterazioni (Per molte aziende la prima fase di verifica si conclude con il rough-cut budget bozza sintetica del master budget)
  • 23. SCELTE CRITICHE (SEGUE) Comitato di budget (ove istituito) • organo che ha la responsabilità di attivare, coordinare e condurre le attività per redigere il master budget • può essere un organismo apposito, oppure coincidere con un organismo esistente (consiglio di amministrazione, comitato di direzione) • normalmente costituito dall’amministratore delegato e dai responsabili di business (imprese pluribusiness) o dall’amministratore delegato e dai responsabili di funzione (direttore commerciale, direttore produzione, ecc.), più eventualmente il controller Se il comitato di budget ha il mandato di negoziare gli obiettivi di budget • risolve e dirime i conflitti fra le varie unità organizzative relativi alla allocazione di risorse • chiede la revisione coordinata dei programmi di azione delle unità organizzative
  • 24. SCELTE CRITICHE (SEGUE) Ruolo del controller Il ruolo essenziale del controller è un ruolo tecnico di coordinamento del processo: • attivare il processo di budgeting • fornire dati storici e supporto alle unità organizzative • identificare le metodologie di stima e previsione dei valori di budget • consolidare i dati o i programmi nel master budget, evidenziare i vincoli economico- finanziari e valutare la correttezza formale dei valori di budget Estensione del ruolo:il controller può talvolta assumere anche un ruolo di supporto al processo decisionale e negoziale. In tal caso • partecipa ai processi decisionali di allocazione delle risorse e degli obiettivi • valuta la correttezza gestionale delle stime di budget • partecipa al processo di valutazione delle performance manageriali
  • 25. SCELTE CRITICHE (SEGUE) Interventi di revisione Per revisione del budget si intende la possibilità di aggiornare modificandoli, i valori inseriti nel master budget dopo che è stato approvato e quindi nel periodo di budget Le forme di revisione hanno manifestazione tipica nel • budget flessibile • revised budget • budget scorrevole Budget flessibile o I valori che sono espressione del volume di attività sono espressi in funzione di diverse ipotesi di volume o a preventivo il meccanismo consente di simulare l’impatto delle variazioni di volume sui risultati economici o a consuntivo il budget flessibile redatto in funzione del volume di attività effettiva è confrontato con il budget per l’identificazione dello scostamento di volume di costo e di ricavo
  • 26. SCELTE CRITICHE (SEGUE) Revised budget o E’ un master budget rivisto ed aggiornato profondamente. Di fatto è un rifacimento del master budget Il budget scorrevole • Prevede la revisione sistematica dei valori di budget per mantenere una visibilità costante sui risultati economici futuri