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De Filippis Lorenzo
III F
SCUOLA MEDIA LEONARDO DA VINCI
VIA FRATELLANZA – BOLLATE (MI)
Tesina d’esame: L’Ottocento
Geografia:
gli Stati Uniti
d’America
Motoria:
lo Sport al maschile
e al femminile
Inglese:
Charles Dickens
(1812-1870)
Tecnologia:
il carbone e la
macchina
a
vapore
Musica:
Giuseppe Verdi
(1813-1901)
“Aida”
Spagnolo:
El trabajo infantil
Cittadinanza:
i diritti umani
Arte:
il realismo
Letteratura:
Giovanni Verga
(1840-1922)
“La roba”
Scienze:
la genetica e
Gregor Mendel
(1822-1884)
Storia:
la rivoluzione
industriale
STORIA:
LA SECONDA RIVOLUZIONE
INDUSTRIALE
LA SOCIETÁ INDUSTRIALE
Nell’arco di tempo compreso tra il 1780 e il 1830, i tecnici inglesi inventarono nuove
macchine per filare (settore tessile) e la macchina a vapore (settore metallurgico).
La forza del vapore faceva muovere i treni e le macchine nelle officine. In Inghilterra
iniziò così la rivoluzione industriale che significa “cambiamento”.
La rivoluzione industriale causò importanti cambiamenti :
- nacquero le fabbriche. Nelle fabbriche, tante macchine riunite nello stesso luogo
producevano molti più oggetti che in passato. La produzione di oggetti aumentò
e diminuì il loro costo;
- la borghesia divenne sempre più importante perché controllava le industrie, i
commerci e le banche collegate alle industrie.
- gli operai, cioè le persone che lavoravano nelle fabbriche,
formarono una nuova classe sociale: la classe operaia;
- gli operai lavoravano 12/14 ore al giorno e le condizioni erano
molto dure. Anche i bambini lavoravano nelle fabbriche. Gli
stipendi erano molto bassi e gli operai erano molto poveri.
Perciò nacquero i sindacati, associazioni che aiutavano e
proteggevano gli operai;
- molte persone andavano a vivere in città per lavorare nelle
fabbriche (inurbamento). Alcune città, come Londra, Parigi,
Berlino e Vienna aumentarono le proprie dimensioni.
LA II RIVOLUZIONE
INDUSTRIALE
A partire dalla seconda metà dell'Ottocento, l'industrializzazione si estese in quasi tutta Europa e in
Giappone.
Ci furono nuove scoperte:
- l'energia elettrica;
- il motore a scoppio;
In questo periodo ci fu l'industrializzazione anche nel nord Italia.

Ci furono cambiamenti nella società per quanto riguarda la classe operaia. Il lavoro degli operai era
durissimo. Perciò il movimento operaio, insieme ai sindacati, voleva:
- salari più alti per gli operai;
- maggior sicurezza nelle fabbriche;
- orari di lavoro meno pesanti.
Nel 1864, le organizzazioni operaie si riunirono in una assemblea, chiamata prima internazionale.
Anche il socialismo voleva difendere gli operai dallo sfruttamento. Secondo i socialisti:
- i mezzi di produzione dovevano essere di tutti e non solo dei borghesi;
- si dovevano dividere le ricchezze in modo più giusto.

I socialisti fondarono partiti politici in molti paesi. Il Partito socialista italiano nacque nel 1892. Per
molto tempo, i governi dei vari Paesi furono contrari ai socialisti e ai movimenti operai.

Nel 1848 i filosofi tedeschi Karl Marx e Friedrich
Engels (1820-1895) pubblicarono il “Manifesto del
partito comunista”.

Secondo Karl Marx:
- i mezzi di produzione dovevano essere di tutti;
- non doveva esistere la proprietà privata;
- tutti i cittadini erano uguali e non dovevano
esistere le classi sociali;
- per ottenere questo gli operai dovevano fare una
rivoluzione contro i borghesi.

Nel 1891 papa Leone XIII pubblicò un'enciclica
sociale, chiamata Rerum Novarum.

In essa si diceva che i borghesi e gli operai
dovevano collaborare in accordo e armonia.
Karl Marx,
(1818-1883)
Leone XIII,
(1810-1903)
TECNOLOGIA: IL CARBONE E LA MACCHINA A VAPORE
Fu grazie al carbone che venne messa a punto l'invenzione della macchina a vapore
da parte dell’ingegnere scozzese James Watt (1736-1819):
- con il carbone, infatti, si alimentava il fuoco che trasformava l’acqua in vapore.
La forza motrice del vapore era utilizzata in molti campi: nell’industria siderurgica,
in agricoltura, nell’industria tessile e per i trasporti.
All’inizio del XIX secolo il carbone (combustibile fossile) veniva utilizzato anche
per l’illuminazione pubblica mediante il cosiddetto “gas di città” ricavato dal
carbone attraverso un processo di gassificazione. Tale applicazione era frequente
soprattutto nelle grandi aree urbane come Londra, Parigi e New York.
Nel 1882, grazie a Thomas Edison (1847-1931), fu messo a punto un impianto di
produzione elettrica alimentato a carbone che entrò in funzione a New York e che
forniva elettricità per illuminare le abitazioni.
Nel corso del ‘900, l’utilizzo del carbone si è concentrato sempre più nell’ambito
industriale, soprattutto nel campo siderurgico e del cemento, mentre è diminuito il
suo utilizzo per il riscaldamento domestico ed è scomparso praticamente del tutto il
suo impiego nei trasporti.
• Durante la seconda metà del XVIII secolo si
verificò un fatto di grandissima
importanza, l’invenzione della macchina a
vapore ad opera dell’inglese James Watt.
• Per comprendere il valore di questa
invenzione e delle sue successive
applicazioni, bisogna ricordare che fino ad
allora le uniche forze che l’uomo aveva
avuto a disposizione erano state quelle
fornite da alcuni animali, come ad esempio
il cavallo o il bue; anche l’acqua, però,
svolgeva un ruolo fondamentale ed era
capace di muovere le ruote a pale dei
mulini.
• Il lavoro si basava quindi sulla forza
muscolare dell’uomo o al massimo di altre
componenti.
• I prodotti, in particolare quelli tessili,
venivano a costare moltissimo, proprio
perché per produrli occorreva molto
tempo: i telai erano, infatti, manovrati a
mano.
James Watt,
1736-1819
LA MACCHINA A VAPORE
• La macchina a vapore, fu il motore della
rivoluzione industriale.
• Grazie alla scoperta fatta dall’ingegnere
Watt, nel corso del XVIII secolo grandi
macchine a vapore vennero installate nei
pressi delle miniere per pompare l’acqua
dai pozzi.
• Il vapore esercitava pressione su un
pistone che creava nel cilindro un vuoto
d‘aria capace di risucchiare l’acqua al suo
interno.
• Come si può vedere dall’immagine
(Coalbroookdale, 1790), i primi impianti
erano molto grandi. Nonostante le
dimensioni però erano poco efficienti:
riuscivano a sollevare non più di 10 mila
litri d’acqua l’ora, più o meno come una
pompa portatile odierna.
INGLESE:
CHARLES DICKENS
• Charles Dickens, is a famous English writer. On
7 February 1812, he was born in Portsmouth. It
was the home of the Royal Navy. His father,
John, worked as a clerk for the Navy. His
mother’s name was Elibeth Barrow. She wanted
to be a teacher. The Dickens family never had
much money. Charles had seven brothers and
sisters.
• In 1816 the family moved to Chatham, in Kent.
Charles was happy there. He explored the
countryside. He loved the old castle at
Rochester.
• In 1822 the family moved to London but now
times were hard. Mr Dickens was sent to prison
for six months for not paying his bills.
Charles Dickens
(1812 – 1870)
• Charles (aged 12) had to work in a dirty old factory, beside the River Thames. He
could hear rats squeaking and running. His job was to put labels on pots of
“blacking”, used to clean fireplaces. Dickens never forgot this unhappy time. At 15,
Charles got a job in a lawyer's office but he hated it. Then he got a job writing about
Parliament and he travelled around England writing stories for newspapers.
• In 1833, he sold his first story and in 1836 he married Catherine Hogarth (they split
up in 1858).
• Suddenly he became famous. His stories called “The Pickwick Papers” (1836) were a
success.
• People all over the world enjoy his stories. Books by Dickens can be funny and sad.
• One of theme is Oliver Twist (1837), the story of a poor boy in Victorian times.
• Dickens lived trough the Industrial Revolution: he wrote about how life was changing
for poor people.
LIFE FOR POOR CHILDREN
• Life for poor children in Victorian times was very
hard. Small children worked in coal mines and
factories.
Little boys were made to climb inside chimneys and
clean theme. “Oliwer Twist” almost becomes a
“chimney boy”.
LIFE IN LONDON
• London was a big, crowded city. Many people lived
in slums and homeless children slept on the streets.
Many people died from diseases.
TWO FAMOUS BOOKS
• In 1843 Dickens wrote “A Chrismas Carol”, one of
his most famous stories. Of his many books, Dickens
liked “David Copperfield” best. In his books, he tried
to show what was wrong in english society. In
“Nicholas Nickleby”(1838), he wrote about a terrible
school (Dotheboys Hall) where the children were
cruelty treated.
• He died in 1870 and he was buried in Westminster
Abbey. Charles Dickens was the most famous novelist
in Britain.
SPAGNOLO:
EL TRABAJO INFANTIL
• A lo largo del desarollo de la sociedad en el
siglo XX, el trabajo infantil se ha percibido
fuertemente en el mundo. En el siglo XVI se
comenzó a integrar a los niños en la faenas
minera porque ellos podían acceder a lugares
dificiles para el cuerpo de un adulto.
• El siglo XVII con la Revolución Industrial y
con la aparición del sistema fabril, que el
empleo de mano de obra infantil se consideró
como un un problema porque en todo tipo
de culturas, los niños ha ayudado a sus
padres en el trabajo (muchos niños morían
mientras realizaban ciertos trabajos
peligrosos.
• Hacia finales del siglo XIX y comienzos del
XX, con la aparición del derecho protectorio,
empezó a reconocerse al trabajo infantil
como una problemática a tener en cuenta.
A partir de 1919 con la creación de la Organización
Internacional del Trabajo se comenzó a estudiar esta
problematica adoptando un convenio que prohibe el
trabajo de menores de 14 años en el sector industrial.
Durante el siglo XX, se fue tomando mayor conciencia
de los niños. En 1989, la Asamblea General de las
Naciones Unidas aprueba el texto de la convención
sobra los derechos de los niños.
A partir de este momento, se toma conciencia de que
el trabajo infantil rompe con el concepto de la infancia
que es el periodo que permite un desarollo educativo
personal y una integración positiva a la sociedad.
LETTERATURA: GIOVANNI VERGA
• Giovanni Verga nacque a Catania nel
1840 da una famiglia di proprietari
terrieri. Dopo aver terminato gli studi
superiori, si iscrisse alla Facoltà di
Legge ma non si laureò perché decise
di diventare scrittore.
• Partecipò con passione alle vicende
storico-politiche italiane e, nel 1865, si
trasferì a Firenze (in quel tempo
capitale del Regno d'Italia) dove
conobbe numerosi letterati, tra i quali
Luigi Capuana (1839-1915), il maggior
esponente del Verismo.
Giovanni Verga,
(1840 – 1922)
Nel 1872, Verga si trasferì a Milano che, a quel tempo, era una città ricca di
attività artistiche e letterarie. Nella città lombarda aderì al Verismo e
scrisse le sue opere più importanti.
• Il Verismo è una corrente letteraria nata fra il 1875 e il
1895 sotto l' influenza del Positivismo che affermava una
assoluta fiducia nella scienza, e negli strumenti infallibili
della ricerca scientifica.
•Il Verismo si ispira al Naturalismo (corrente letteraria che
nasce in Francia alla fine dell'Ottocento come diretta
applicazione del pensiero positivista).
• Il Naturalismo si proponeva di descrivere la realtà
psicologica e sociale con gli stessi metodi usati nelle
scienze naturali (per gli scrittori naturalisti la letteratura
deve fotografare oggettivamente la realtà umana,
rappresentandone le classi sociali, comprese quelle più
umili).
Il Verismo
L'attività letteraria di Verga fu ricca e diversificata. Iniziò con
romanzi ambientati nel mondo aristocratico (“Storia di una
capinera”, 1871).
Dopo la sua adesione al Verismo scrisse diverse opere “Novelle
Rusticane” (1883); “I Malavoglia” (1881) e Mastro Don Gesualdo
(1889). Questi ultimi due romanzi facevano parte del ciclo I
Vinti, mai portato a termine.
Dei suoi testi per il teatro quello che ebbe
maggior successo è “Cavalleria rusticana”
(1884), storia di un “delitto d’onore”.
Nel 1893 compie a ritroso il viaggio della sua
giovinezza e si trasferisce definitivamente a
Catania.
Tornato in Sicilia, continua a scrivere ma col
passare degli anni finisce per rinunciare alla
letteratura. Nel 1922 muore a Catania.
Le opere
 
• Verga nelle sue opere rappresenta la realtà sociale della Sicilia con
occhio scientifico, secondo i principi del Verismo. Lo stile con il
quale egli racconta le vicende dei protagonisti delle sue novelle e
romanzi è uno stile obiettivo e impersonale senza commenti
personali.
• I personaggi di cui Verga parla sono persone umili e oppresse: i
“vinti” che lottano inutilmente contro un destino che li sovrasta. La
vita è una lotta nella quale si è destinati alla sconfitta nonostante
l'impegno e la forza di volontà che vi si mette.
“La roba”
• Questa novella fa parte della raccolta
“Novelle Rusticane”, pubblicata nel 1883. Il
protagonista è Mazzarò, profondamente
unito alla sua “roba”. Mazzarò, da umile
bracciante sfruttato, diventa padrone di
terre immense ottenute grazie ad una vita
di privazioni e di duro lavoro.
• La “roba” accumulata con sacrificio però
non gli procura gioia e finisce col diventare
un'ossessione. Rimasto solo e privo di
affetti familiari ha un'esplosione di follia
quando si avvicina l'ora della sua morte.
Egli si sente tradito e “vinto” dalla sua
stessa “roba” che gli sopravvivrà.
• La novella si conclude con questa nota di
“pessimismo”: Mazzarò risulta essere
vittima di un destino contro il quale è
inutile lottare.
ARTE:
IL REALISMO
• Verso la metà dell'Ottocento, la Rivoluzione industriale ha prodotto
trasformazioni radicali e la consapevolezza dei problemi sociali che ne sono
derivati conosce ormai una certa diffusione.
E' in questo periodo che nasce una nuova corrente artistica: il “Realismo”. Al
centro dell'attenzione degli artisti c'è la “realtà così com'è”.
Questo comporta un cambiamento dei soggetti che vengono raffigurati: non
più temi eroici, ma la realtà nei suoi aspetti più banali (scene di vita di tutti
giorni). Fra i protagonisti della pittura realista vanno ricordati Jean François
Millet (1814-1875), Honoré Daumier (1808-1879) e Gustave Courbet (1819-
1877).
Il realismo ebbe largo seguito in tutti i paesi europei a partire dal 1860; in
Italia vanno ricordati, tra gli artisti della prima generazione realista, Giovanni
Fattori (1825-1908).
J. F. Millet, Le spigolatrici, 1857 G. Courbet, Gli spaccapietre,
1849.
MUSICA: GIUSEPPE VERDI
• Giuseppe Verdi nacque a Roncole, frazione
di Busseto (Parma), il 10 ottobre 1813 da
Carlo, oste, e Luigia Uttini, filatrice.
• Pur essendo di umili condizioni sociali,
riuscì a seguire la propria vocazione di
compositore grazie alla buona volontà e al
desiderio di apprendere.
• L'organista della chiesa di Roncole, Pietro
Baistrocchi, lo indirizzò verso lo studio della
musica. Più tardi, Antonio Barezzi, direttore
della locale società filarmonica, lo aiutò a
proseguire negli studi intrapresi.
• Le sue prime rappresentazioni teatrali non
incontrarono grandi consensi sino a che, nel
1842, ottenne -grazie al “Nabucco”- un
enorme successo alla Scala di Milano.
Il celebre coro Va' Pensiero degli schiavi ebrei
oppressi dal re Nabucodonosor (Nabucco) fece di
Verdi il simbolo del Risorgimento italiano contro
gli Austriaci. In seguito, Verdi divenne il maggior
rappresentante italiano dell'opera.
Il suo teatro venne definito “popolare” perché ben
accolto dal popolo che condivideva, con gli
intellettuali e la borghesia, gli ideali e i sentimenti
patriottici che le sue composizioni musicali
(“Rigoletto”, “La Traviata”, “Il Trovatore”,
“Aida”) esprimevano.
Morì nel 1901, circondato dalla stima e dalla
riconoscenza di tutti gli italiani.
Giuseppe Verdi,
(1813-1901)
AIDA
• Aida (1870) è un'opera in quattro atti
commissionata a Verdi dal vicerè d'Egitto, in
occasione dell'apertura del Canale di Suez
(1869).
• Radamès, condottiero dell'antico Egitto in
guerra contro gli Etiopi ama Aida la figlia del
sovrano rivale schiava presso la corte egizia.
• Dopo aver sconfitto gli Etiopi e aver fatto
prigioniero Amonasro, il padre di Aida,
Radamès torna in patria e il faraone gli offre
in sposa la figlia Amneris.
• Radamès rifiuta di sposare la figlia del
faraone, viene accusato di tradimento e
condannato dal faraone a essere sepolto vivo.
• Aida, per amore, si introduce nella tomba di
Radamès per morire insieme al suo amato.
“Aida”, arena di
Verona
GEOGRAFIA:
GLI STATI UNITI D’AMERICA
 Gli Stati Uniti confinano con il Canada a nord e con il Messico a sud, si
affacciano sull'oceano Atlantico a est, sul Golfo del Messico a sud e
sull'Oceano Pacifico a ovest.
 Nelle zone più popolose e suggestive degli Stati Uniti sono stati
costruiti decine di parchi nazionali. I più importanti sono: il Wrangell-
St. Elias National Park and Preserve e il parco nazionale di
Yellowstone.
 La popolazione è composta per il 75% da bianchi, 12% da neri afro-
americani e per meno dell'1% da amerindi, il resto della popolazione si
dichiara di origini miste.
 Gli Stati Uniti sono una federazione di cinquanta stati. Ogni stato
elegge il proprio governatore, ma il governo è retto da un presidente
eletto ogni quattro anni. L'attuale presidente è Barack Obama, in carica
dal 2008.
CARTINA DEGLI STATI UNITI

Dietro i primati economici e militari degli
USA, ci sono avanzatissimi centri di ricerca
come il Massachusetts Institute of Technology
(MIT) e altre famose università (Harvard,
Johns Hopkins, Yale).

La schiavitù è stata abolita negli Stati Uniti nel
1863. Ora le leggi assicurano la completa
parità, ma di fatto le condizioni di vita della
popolazione di colore sono molto inferiori
rispetto a quelle dei bianchi.

L'agricoltura è molto sviluppata grazie alle
moderne tecnologie. Nelle pianure centro-
orientalI si estendono colture specializzate: la
corn belt, la wheat belt e la cotton belt.

I settori industriali più importanti sono:
automobilistico, petrolchimico, informatico,
aerospaziale. Gli USA, inoltre, possiedono una
grande potenza militare.
La statua della libertà a New York
La bandiera degli Stati Uniti
SCIENZE:
LA GENETICA
• La genetica è la branca della biologia, che studia
i geni, l'ereditarietà e la variabilità genetica.
• Il frate ceco Gregor Mendel (1822-1884) è
considerato il fondatore della genetica.
• Egli scelse per i suoi esperimenti le piante di
pisello odoroso costituito da varietà facilmente
distinguibili tra loro (fiori rossi o bianchi, con
seme liscio o rugoso) ed effettuò su di essi
l'impollinazione incrociata tra fiori di due piante
diverse.
• Mendel scelse di osservare solo pochi caratteri
facili da controllare (ad es. il carattere colore del
fiore) e, dopo aver selezionato una linea pura di
piante contenenti solo il carattere “fiore rosso”,
fece la stessa cosa con le piante dal “fiore
bianco”.
Gregor Mendel
(1822-1884)
Le Leggi di Mendel
• Dopo aver fecondato una pianta a fiori rossi
con il polline di una pianta a fiori bianchi,
Mendel si accorse che dai semi si
sviluppavano solo piante a fiori rossi
(carattere dominante), mentre il carattere a
fiori bianchi scompariva (recessivo):
• L'incrocio tra una pianta (appartenente alla
linea pura) con carattere dominante e una
pianta con carattere recessivo produce
discendenti che manifestano solo un carattere
dominante (prima legge della dominanza).
• Mendel continuò i suoi esperimenti
utilizzando gli ibridi (non appartenenti ad
una linea pura) a fiori rossi e formulò la
seconda legge:
• Dall'incrocio di due ibridi nascono sia
individui con carattere dominante (75%) sia
quelli on il carattere recessivo (25%)
• Dopo aver effettuato altri
esperimenti (metodi statistici)
Mendel giunse alla
conclusione che, incrociando
individui che differiscono per
più caratteri, ognuno di
questi si trasmette alla
discendenza seguendo la
prima e la seconda legge
indipendentemente dagli altri
caratteri (terza legge di
Mendel).
• Le leggi di Mendel si
spiegano ammettendo che
ogni carattere è trasmesso da
un fattore ereditario (gene)
presente in due forme
alternative o alleli
(dominanti o recessivi).
Un individuo della linea
pura che possiede i due
alleli uguali è omozigote: un
ibrido ha due alleli diversi
ed è eterozigote.
• Genotipo: complesso dei caratteri
ereditari di un individuo indicati
mediante i simboli dei geni, cioè delle
coppie di alleli che lo determinano.
• Ad esempio, RR indica il genotipo di un
individuo omozigote per i due alleli
uguali dominanti R. Invece, rr indica il
genotipo di un individuo omozigote per
i due alleli uguali recessivi r e la scrittura
Rr indica il genotipo di un individuo
eterozigote.
• Fenotipo: indica il modo in cui un certo
genotipo si manifesta esternamente, cioè
l'insieme dei caratteri visibili di un
genotipo. Il fenotipo dipende da
genotipo.
• L'informazione genetica è contenuta
all'interno della struttura del DNA.
I "caratteri" mendeliani dell'individuo
corrispondono a sequenze di DNA (o
RNA), chiamate geni.
BIOTECNOLOGIA E INGEGNERIA GENETICA
La biotecnologia è una tecnica (DNA ricombinante) che sfrutta l'attività
dei microrganismi (batteri, lieviti, muffe, alghe) al fine di produrre
sostanze utili all'uomo.
• I microrganismi vengono impiegati nella panificazione (lievitazione),
nella produzione delle bevande alcoliche (vino e birra), dell'aceto, dei
formaggi. Essi trovano impiego anche nella produzione di farmaci
(antibiotici).
• L'ingegneria genetica è una tecnica che interviene direttamente sui geni
dei microrganismi modificandone il patrimonio genetico (inserendo, ad
esempio, geni appartenenti ad una specie diversa).
• In tal modo vengono ottenuti gli organismi transgenici o geneticamente
modificati (OGM).
• Una volta introdotto, il gene ottenuto in laboratorio indurrà il
microrganismo a produrre la proteina desiderata (ad esempio, inserendo
il gene dell'insulina -utile per il diabete- il batterio produrrà insulina).
MOTORIA: LO SPORT AL FEMMINILE
NELLA SOCIETA'
Nella società odierna esiste ancora una grande disparità
tra lo sport maschile e quello femminile.
Ciò è dovuto all'enorme dislivello, che esisteva fino agli
anni '60 del XX secolo, nella condizione uomo-donna. In
quel periodo le donne ottenevano il diritto di voto,
cominciavano ad entrare in modo significativo nel
mondo del lavoro mentre si gettavano le basi per una
vera uguaglianza di diritti tra uomo e donna.
Ma la disparità che si è livellata sul piano sociale è
rimasta inalterata, o quasi, sul piano sportivo.
La storia dello sport è stata a lungo caratterizzata da
una netta predominanza maschile e il campo delle
attività sportive è, ancora oggi, segnato da profonde
differenze: gli uomini partecipano più delle donne alla
pratica sportiva e, al contempo, gli sport maschili sono
più rilevanti sia economicamente sia culturalmente.
Lo sport è infatti nato per mettere in evidenza qualità propriamente
maschili. In particolare, gli uomini, grazie a una maggiore quantità di
testosterone e di massa muscolare, tendono a essere favoriti nelle
attività che richiedono forza esplosiva, mentre le donne, grazie al tipo
di metabolismo e alla maggiore quantità di grasso, sono più agevolate
nelle attività di resistenza estrema, come è dimostrato dai risultati
nella corsa su lunga o lunghissima distanza.
La donna nello sport è stata vista per molto tempo come un “cosa
strana”, perché andava a contrapporsi all'immagine della donna
dedita alla famiglia.
I progressi e le restrizioni che caratterizzano la partecipazione delle donne alle Olimpiadi danno una
indicazione chiara di come l'accesso delle donne allo sport sia ancora discriminato. Discipline che
richiedono prove di forza sono state inserite nel programma olimpico solo molto recentemente (per es.
i 10.000 m piani nel 1988) e l'unico sport di contatto previsto per le donne rimane il judo, inserito nel
1992.
Nonostante l'ascesa dello sport femminile, in termini sia di diffusione della pratica sportiva amatoriale
sia di risultati a livello agonistico, esistono ancora numerose barriere che limitano la partecipazione
delle donne a tutte le attività sportive, riducendone di conseguenza le possibilità di successo.
A questo proposito si può osservare come le attività sportive e di educazione fisica sono tuttora
fortemente differenziate per genere nei programmi scolastici della maggioranza dei paesi occidentali.
I dati statistici indicano, a partire dal secondo
dopoguerra, una crescita sostenuta della quota
femminile sul totale degli atleti: da circa l'8% nel 1948
a oltre il 20% nel 1976 sino al 36% nel 1996.
In generale quindi, anche se lo sport professionale
rimane in larga misura una riserva maschile,
nell'ambito degli eventi sportivi internazionali la
partecipazione delle donne è sempre più evidente e
significativa.
Anche in Italia del resto, fra gli anni Sessanta e gli
anni Ottanta del XX secolo, la pratica sportiva
femminile è andata crescendo in maniera significativa
soprattutto fra le giovani: la partecipazione femminile
ai Giochi della Gioventù, per es., è stata di 179.000
ragazze nel 1969, di 288.777 nel 1975 e di 1.170.000 nel
1980.
CITTADINANZA:
I DIRITTI UMANI
• I diritti umani (o diritti
dell'uomo) sono una branca del
diritto e una concezione
filosofico-politica.
• Tra i diritti fondamentali
dell'essere umano si possono
ricordare, tra gli altri, il diritto
alla libertà individuale, il diritto
alla vita, il diritto
all'autodeterminazione, il diritto
a un giusto processo, il diritto ad
un'esistenza dignitosa, il diritto
alla libertà religiosa con il
conseguente diritto a cambiare la
propria religione, oltre che il
diritto alla protezione dei propri
dati personali (privacy).
• La più grande affermazione dei diritti umani si ebbe dopo la fine della
seconda guerra mondiale con la costituzione dell'Organizzazione delle
Nazioni Unite (ONU) e con la redazione della Dichiarazione universale dei
diritti dell'uomo, siglata a Parigi il 10 dicembre 1948.
• Con questa Carta si stabiliva, per la prima volta nella storia moderna,
l'universalità di questi diritti, non più limitati unicamente ai paesi occidentali,
ma rivolti ai popoli del mondo intero, e basati su un concetto di dignità
umana intrinseca, inalienabile, ed universale.
• La Dichiarazione riconosce, tra le altre cose, il diritto alla vita, alla libertà e
alla sicurezza personale; al riconoscimento come persona e all'uguaglianza di
fronte alla legge; a garanzie specifiche nel processo penale; alla libertà di
movimento e di emigrazione; all'asilo; alla nazionalità; alla proprietà; alla
libertà di pensiero, di coscienza e di religione; alla libertà di associazione, di
opinione e di espressione; alla sicurezza sociale; a lavorare in condizioni
giuste e favorevoli e alla libertà sindacale; a un livello adeguato di vita e di
educazione.
Grazie per l’attenzione!

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Il percorso d'esame di terza media 2013-2014 De Filippis Lorenzo

  • 1. De Filippis Lorenzo III F SCUOLA MEDIA LEONARDO DA VINCI VIA FRATELLANZA – BOLLATE (MI) Tesina d’esame: L’Ottocento
  • 2. Geografia: gli Stati Uniti d’America Motoria: lo Sport al maschile e al femminile Inglese: Charles Dickens (1812-1870) Tecnologia: il carbone e la macchina a vapore Musica: Giuseppe Verdi (1813-1901) “Aida” Spagnolo: El trabajo infantil Cittadinanza: i diritti umani Arte: il realismo Letteratura: Giovanni Verga (1840-1922) “La roba” Scienze: la genetica e Gregor Mendel (1822-1884) Storia: la rivoluzione industriale
  • 3. STORIA: LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE LA SOCIETÁ INDUSTRIALE Nell’arco di tempo compreso tra il 1780 e il 1830, i tecnici inglesi inventarono nuove macchine per filare (settore tessile) e la macchina a vapore (settore metallurgico). La forza del vapore faceva muovere i treni e le macchine nelle officine. In Inghilterra iniziò così la rivoluzione industriale che significa “cambiamento”. La rivoluzione industriale causò importanti cambiamenti : - nacquero le fabbriche. Nelle fabbriche, tante macchine riunite nello stesso luogo producevano molti più oggetti che in passato. La produzione di oggetti aumentò e diminuì il loro costo; - la borghesia divenne sempre più importante perché controllava le industrie, i commerci e le banche collegate alle industrie.
  • 4. - gli operai, cioè le persone che lavoravano nelle fabbriche, formarono una nuova classe sociale: la classe operaia; - gli operai lavoravano 12/14 ore al giorno e le condizioni erano molto dure. Anche i bambini lavoravano nelle fabbriche. Gli stipendi erano molto bassi e gli operai erano molto poveri. Perciò nacquero i sindacati, associazioni che aiutavano e proteggevano gli operai; - molte persone andavano a vivere in città per lavorare nelle fabbriche (inurbamento). Alcune città, come Londra, Parigi, Berlino e Vienna aumentarono le proprie dimensioni.
  • 5. LA II RIVOLUZIONE INDUSTRIALE A partire dalla seconda metà dell'Ottocento, l'industrializzazione si estese in quasi tutta Europa e in Giappone. Ci furono nuove scoperte: - l'energia elettrica; - il motore a scoppio; In questo periodo ci fu l'industrializzazione anche nel nord Italia.  Ci furono cambiamenti nella società per quanto riguarda la classe operaia. Il lavoro degli operai era durissimo. Perciò il movimento operaio, insieme ai sindacati, voleva: - salari più alti per gli operai; - maggior sicurezza nelle fabbriche; - orari di lavoro meno pesanti. Nel 1864, le organizzazioni operaie si riunirono in una assemblea, chiamata prima internazionale. Anche il socialismo voleva difendere gli operai dallo sfruttamento. Secondo i socialisti: - i mezzi di produzione dovevano essere di tutti e non solo dei borghesi; - si dovevano dividere le ricchezze in modo più giusto.  I socialisti fondarono partiti politici in molti paesi. Il Partito socialista italiano nacque nel 1892. Per molto tempo, i governi dei vari Paesi furono contrari ai socialisti e ai movimenti operai.
  • 6.  Nel 1848 i filosofi tedeschi Karl Marx e Friedrich Engels (1820-1895) pubblicarono il “Manifesto del partito comunista”.  Secondo Karl Marx: - i mezzi di produzione dovevano essere di tutti; - non doveva esistere la proprietà privata; - tutti i cittadini erano uguali e non dovevano esistere le classi sociali; - per ottenere questo gli operai dovevano fare una rivoluzione contro i borghesi.  Nel 1891 papa Leone XIII pubblicò un'enciclica sociale, chiamata Rerum Novarum.  In essa si diceva che i borghesi e gli operai dovevano collaborare in accordo e armonia. Karl Marx, (1818-1883) Leone XIII, (1810-1903)
  • 7. TECNOLOGIA: IL CARBONE E LA MACCHINA A VAPORE Fu grazie al carbone che venne messa a punto l'invenzione della macchina a vapore da parte dell’ingegnere scozzese James Watt (1736-1819): - con il carbone, infatti, si alimentava il fuoco che trasformava l’acqua in vapore. La forza motrice del vapore era utilizzata in molti campi: nell’industria siderurgica, in agricoltura, nell’industria tessile e per i trasporti. All’inizio del XIX secolo il carbone (combustibile fossile) veniva utilizzato anche per l’illuminazione pubblica mediante il cosiddetto “gas di città” ricavato dal carbone attraverso un processo di gassificazione. Tale applicazione era frequente soprattutto nelle grandi aree urbane come Londra, Parigi e New York. Nel 1882, grazie a Thomas Edison (1847-1931), fu messo a punto un impianto di produzione elettrica alimentato a carbone che entrò in funzione a New York e che forniva elettricità per illuminare le abitazioni. Nel corso del ‘900, l’utilizzo del carbone si è concentrato sempre più nell’ambito industriale, soprattutto nel campo siderurgico e del cemento, mentre è diminuito il suo utilizzo per il riscaldamento domestico ed è scomparso praticamente del tutto il suo impiego nei trasporti.
  • 8. • Durante la seconda metà del XVIII secolo si verificò un fatto di grandissima importanza, l’invenzione della macchina a vapore ad opera dell’inglese James Watt. • Per comprendere il valore di questa invenzione e delle sue successive applicazioni, bisogna ricordare che fino ad allora le uniche forze che l’uomo aveva avuto a disposizione erano state quelle fornite da alcuni animali, come ad esempio il cavallo o il bue; anche l’acqua, però, svolgeva un ruolo fondamentale ed era capace di muovere le ruote a pale dei mulini. • Il lavoro si basava quindi sulla forza muscolare dell’uomo o al massimo di altre componenti. • I prodotti, in particolare quelli tessili, venivano a costare moltissimo, proprio perché per produrli occorreva molto tempo: i telai erano, infatti, manovrati a mano. James Watt, 1736-1819 LA MACCHINA A VAPORE
  • 9. • La macchina a vapore, fu il motore della rivoluzione industriale. • Grazie alla scoperta fatta dall’ingegnere Watt, nel corso del XVIII secolo grandi macchine a vapore vennero installate nei pressi delle miniere per pompare l’acqua dai pozzi. • Il vapore esercitava pressione su un pistone che creava nel cilindro un vuoto d‘aria capace di risucchiare l’acqua al suo interno. • Come si può vedere dall’immagine (Coalbroookdale, 1790), i primi impianti erano molto grandi. Nonostante le dimensioni però erano poco efficienti: riuscivano a sollevare non più di 10 mila litri d’acqua l’ora, più o meno come una pompa portatile odierna.
  • 10. INGLESE: CHARLES DICKENS • Charles Dickens, is a famous English writer. On 7 February 1812, he was born in Portsmouth. It was the home of the Royal Navy. His father, John, worked as a clerk for the Navy. His mother’s name was Elibeth Barrow. She wanted to be a teacher. The Dickens family never had much money. Charles had seven brothers and sisters. • In 1816 the family moved to Chatham, in Kent. Charles was happy there. He explored the countryside. He loved the old castle at Rochester. • In 1822 the family moved to London but now times were hard. Mr Dickens was sent to prison for six months for not paying his bills. Charles Dickens (1812 – 1870)
  • 11. • Charles (aged 12) had to work in a dirty old factory, beside the River Thames. He could hear rats squeaking and running. His job was to put labels on pots of “blacking”, used to clean fireplaces. Dickens never forgot this unhappy time. At 15, Charles got a job in a lawyer's office but he hated it. Then he got a job writing about Parliament and he travelled around England writing stories for newspapers. • In 1833, he sold his first story and in 1836 he married Catherine Hogarth (they split up in 1858). • Suddenly he became famous. His stories called “The Pickwick Papers” (1836) were a success. • People all over the world enjoy his stories. Books by Dickens can be funny and sad. • One of theme is Oliver Twist (1837), the story of a poor boy in Victorian times. • Dickens lived trough the Industrial Revolution: he wrote about how life was changing for poor people.
  • 12. LIFE FOR POOR CHILDREN • Life for poor children in Victorian times was very hard. Small children worked in coal mines and factories. Little boys were made to climb inside chimneys and clean theme. “Oliwer Twist” almost becomes a “chimney boy”. LIFE IN LONDON • London was a big, crowded city. Many people lived in slums and homeless children slept on the streets. Many people died from diseases. TWO FAMOUS BOOKS • In 1843 Dickens wrote “A Chrismas Carol”, one of his most famous stories. Of his many books, Dickens liked “David Copperfield” best. In his books, he tried to show what was wrong in english society. In “Nicholas Nickleby”(1838), he wrote about a terrible school (Dotheboys Hall) where the children were cruelty treated. • He died in 1870 and he was buried in Westminster Abbey. Charles Dickens was the most famous novelist in Britain.
  • 13. SPAGNOLO: EL TRABAJO INFANTIL • A lo largo del desarollo de la sociedad en el siglo XX, el trabajo infantil se ha percibido fuertemente en el mundo. En el siglo XVI se comenzó a integrar a los niños en la faenas minera porque ellos podían acceder a lugares dificiles para el cuerpo de un adulto. • El siglo XVII con la Revolución Industrial y con la aparición del sistema fabril, que el empleo de mano de obra infantil se consideró como un un problema porque en todo tipo de culturas, los niños ha ayudado a sus padres en el trabajo (muchos niños morían mientras realizaban ciertos trabajos peligrosos. • Hacia finales del siglo XIX y comienzos del XX, con la aparición del derecho protectorio, empezó a reconocerse al trabajo infantil como una problemática a tener en cuenta.
  • 14. A partir de 1919 con la creación de la Organización Internacional del Trabajo se comenzó a estudiar esta problematica adoptando un convenio que prohibe el trabajo de menores de 14 años en el sector industrial. Durante el siglo XX, se fue tomando mayor conciencia de los niños. En 1989, la Asamblea General de las Naciones Unidas aprueba el texto de la convención sobra los derechos de los niños. A partir de este momento, se toma conciencia de que el trabajo infantil rompe con el concepto de la infancia que es el periodo que permite un desarollo educativo personal y una integración positiva a la sociedad.
  • 15. LETTERATURA: GIOVANNI VERGA • Giovanni Verga nacque a Catania nel 1840 da una famiglia di proprietari terrieri. Dopo aver terminato gli studi superiori, si iscrisse alla Facoltà di Legge ma non si laureò perché decise di diventare scrittore. • Partecipò con passione alle vicende storico-politiche italiane e, nel 1865, si trasferì a Firenze (in quel tempo capitale del Regno d'Italia) dove conobbe numerosi letterati, tra i quali Luigi Capuana (1839-1915), il maggior esponente del Verismo. Giovanni Verga, (1840 – 1922)
  • 16. Nel 1872, Verga si trasferì a Milano che, a quel tempo, era una città ricca di attività artistiche e letterarie. Nella città lombarda aderì al Verismo e scrisse le sue opere più importanti. • Il Verismo è una corrente letteraria nata fra il 1875 e il 1895 sotto l' influenza del Positivismo che affermava una assoluta fiducia nella scienza, e negli strumenti infallibili della ricerca scientifica. •Il Verismo si ispira al Naturalismo (corrente letteraria che nasce in Francia alla fine dell'Ottocento come diretta applicazione del pensiero positivista). • Il Naturalismo si proponeva di descrivere la realtà psicologica e sociale con gli stessi metodi usati nelle scienze naturali (per gli scrittori naturalisti la letteratura deve fotografare oggettivamente la realtà umana, rappresentandone le classi sociali, comprese quelle più umili). Il Verismo
  • 17. L'attività letteraria di Verga fu ricca e diversificata. Iniziò con romanzi ambientati nel mondo aristocratico (“Storia di una capinera”, 1871). Dopo la sua adesione al Verismo scrisse diverse opere “Novelle Rusticane” (1883); “I Malavoglia” (1881) e Mastro Don Gesualdo (1889). Questi ultimi due romanzi facevano parte del ciclo I Vinti, mai portato a termine. Dei suoi testi per il teatro quello che ebbe maggior successo è “Cavalleria rusticana” (1884), storia di un “delitto d’onore”. Nel 1893 compie a ritroso il viaggio della sua giovinezza e si trasferisce definitivamente a Catania. Tornato in Sicilia, continua a scrivere ma col passare degli anni finisce per rinunciare alla letteratura. Nel 1922 muore a Catania.
  • 18. Le opere   • Verga nelle sue opere rappresenta la realtà sociale della Sicilia con occhio scientifico, secondo i principi del Verismo. Lo stile con il quale egli racconta le vicende dei protagonisti delle sue novelle e romanzi è uno stile obiettivo e impersonale senza commenti personali. • I personaggi di cui Verga parla sono persone umili e oppresse: i “vinti” che lottano inutilmente contro un destino che li sovrasta. La vita è una lotta nella quale si è destinati alla sconfitta nonostante l'impegno e la forza di volontà che vi si mette.
  • 19. “La roba” • Questa novella fa parte della raccolta “Novelle Rusticane”, pubblicata nel 1883. Il protagonista è Mazzarò, profondamente unito alla sua “roba”. Mazzarò, da umile bracciante sfruttato, diventa padrone di terre immense ottenute grazie ad una vita di privazioni e di duro lavoro. • La “roba” accumulata con sacrificio però non gli procura gioia e finisce col diventare un'ossessione. Rimasto solo e privo di affetti familiari ha un'esplosione di follia quando si avvicina l'ora della sua morte. Egli si sente tradito e “vinto” dalla sua stessa “roba” che gli sopravvivrà. • La novella si conclude con questa nota di “pessimismo”: Mazzarò risulta essere vittima di un destino contro il quale è inutile lottare.
  • 20. ARTE: IL REALISMO • Verso la metà dell'Ottocento, la Rivoluzione industriale ha prodotto trasformazioni radicali e la consapevolezza dei problemi sociali che ne sono derivati conosce ormai una certa diffusione. E' in questo periodo che nasce una nuova corrente artistica: il “Realismo”. Al centro dell'attenzione degli artisti c'è la “realtà così com'è”. Questo comporta un cambiamento dei soggetti che vengono raffigurati: non più temi eroici, ma la realtà nei suoi aspetti più banali (scene di vita di tutti giorni). Fra i protagonisti della pittura realista vanno ricordati Jean François Millet (1814-1875), Honoré Daumier (1808-1879) e Gustave Courbet (1819- 1877). Il realismo ebbe largo seguito in tutti i paesi europei a partire dal 1860; in Italia vanno ricordati, tra gli artisti della prima generazione realista, Giovanni Fattori (1825-1908). J. F. Millet, Le spigolatrici, 1857 G. Courbet, Gli spaccapietre, 1849.
  • 21. MUSICA: GIUSEPPE VERDI • Giuseppe Verdi nacque a Roncole, frazione di Busseto (Parma), il 10 ottobre 1813 da Carlo, oste, e Luigia Uttini, filatrice. • Pur essendo di umili condizioni sociali, riuscì a seguire la propria vocazione di compositore grazie alla buona volontà e al desiderio di apprendere. • L'organista della chiesa di Roncole, Pietro Baistrocchi, lo indirizzò verso lo studio della musica. Più tardi, Antonio Barezzi, direttore della locale società filarmonica, lo aiutò a proseguire negli studi intrapresi. • Le sue prime rappresentazioni teatrali non incontrarono grandi consensi sino a che, nel 1842, ottenne -grazie al “Nabucco”- un enorme successo alla Scala di Milano.
  • 22. Il celebre coro Va' Pensiero degli schiavi ebrei oppressi dal re Nabucodonosor (Nabucco) fece di Verdi il simbolo del Risorgimento italiano contro gli Austriaci. In seguito, Verdi divenne il maggior rappresentante italiano dell'opera. Il suo teatro venne definito “popolare” perché ben accolto dal popolo che condivideva, con gli intellettuali e la borghesia, gli ideali e i sentimenti patriottici che le sue composizioni musicali (“Rigoletto”, “La Traviata”, “Il Trovatore”, “Aida”) esprimevano. Morì nel 1901, circondato dalla stima e dalla riconoscenza di tutti gli italiani. Giuseppe Verdi, (1813-1901)
  • 23. AIDA • Aida (1870) è un'opera in quattro atti commissionata a Verdi dal vicerè d'Egitto, in occasione dell'apertura del Canale di Suez (1869). • Radamès, condottiero dell'antico Egitto in guerra contro gli Etiopi ama Aida la figlia del sovrano rivale schiava presso la corte egizia. • Dopo aver sconfitto gli Etiopi e aver fatto prigioniero Amonasro, il padre di Aida, Radamès torna in patria e il faraone gli offre in sposa la figlia Amneris. • Radamès rifiuta di sposare la figlia del faraone, viene accusato di tradimento e condannato dal faraone a essere sepolto vivo. • Aida, per amore, si introduce nella tomba di Radamès per morire insieme al suo amato. “Aida”, arena di Verona
  • 24. GEOGRAFIA: GLI STATI UNITI D’AMERICA  Gli Stati Uniti confinano con il Canada a nord e con il Messico a sud, si affacciano sull'oceano Atlantico a est, sul Golfo del Messico a sud e sull'Oceano Pacifico a ovest.  Nelle zone più popolose e suggestive degli Stati Uniti sono stati costruiti decine di parchi nazionali. I più importanti sono: il Wrangell- St. Elias National Park and Preserve e il parco nazionale di Yellowstone.  La popolazione è composta per il 75% da bianchi, 12% da neri afro- americani e per meno dell'1% da amerindi, il resto della popolazione si dichiara di origini miste.  Gli Stati Uniti sono una federazione di cinquanta stati. Ogni stato elegge il proprio governatore, ma il governo è retto da un presidente eletto ogni quattro anni. L'attuale presidente è Barack Obama, in carica dal 2008.
  • 26.  Dietro i primati economici e militari degli USA, ci sono avanzatissimi centri di ricerca come il Massachusetts Institute of Technology (MIT) e altre famose università (Harvard, Johns Hopkins, Yale).  La schiavitù è stata abolita negli Stati Uniti nel 1863. Ora le leggi assicurano la completa parità, ma di fatto le condizioni di vita della popolazione di colore sono molto inferiori rispetto a quelle dei bianchi.  L'agricoltura è molto sviluppata grazie alle moderne tecnologie. Nelle pianure centro- orientalI si estendono colture specializzate: la corn belt, la wheat belt e la cotton belt.  I settori industriali più importanti sono: automobilistico, petrolchimico, informatico, aerospaziale. Gli USA, inoltre, possiedono una grande potenza militare. La statua della libertà a New York La bandiera degli Stati Uniti
  • 27. SCIENZE: LA GENETICA • La genetica è la branca della biologia, che studia i geni, l'ereditarietà e la variabilità genetica. • Il frate ceco Gregor Mendel (1822-1884) è considerato il fondatore della genetica. • Egli scelse per i suoi esperimenti le piante di pisello odoroso costituito da varietà facilmente distinguibili tra loro (fiori rossi o bianchi, con seme liscio o rugoso) ed effettuò su di essi l'impollinazione incrociata tra fiori di due piante diverse. • Mendel scelse di osservare solo pochi caratteri facili da controllare (ad es. il carattere colore del fiore) e, dopo aver selezionato una linea pura di piante contenenti solo il carattere “fiore rosso”, fece la stessa cosa con le piante dal “fiore bianco”. Gregor Mendel (1822-1884)
  • 28. Le Leggi di Mendel • Dopo aver fecondato una pianta a fiori rossi con il polline di una pianta a fiori bianchi, Mendel si accorse che dai semi si sviluppavano solo piante a fiori rossi (carattere dominante), mentre il carattere a fiori bianchi scompariva (recessivo): • L'incrocio tra una pianta (appartenente alla linea pura) con carattere dominante e una pianta con carattere recessivo produce discendenti che manifestano solo un carattere dominante (prima legge della dominanza). • Mendel continuò i suoi esperimenti utilizzando gli ibridi (non appartenenti ad una linea pura) a fiori rossi e formulò la seconda legge: • Dall'incrocio di due ibridi nascono sia individui con carattere dominante (75%) sia quelli on il carattere recessivo (25%) • Dopo aver effettuato altri esperimenti (metodi statistici) Mendel giunse alla conclusione che, incrociando individui che differiscono per più caratteri, ognuno di questi si trasmette alla discendenza seguendo la prima e la seconda legge indipendentemente dagli altri caratteri (terza legge di Mendel). • Le leggi di Mendel si spiegano ammettendo che ogni carattere è trasmesso da un fattore ereditario (gene) presente in due forme alternative o alleli (dominanti o recessivi). Un individuo della linea pura che possiede i due alleli uguali è omozigote: un ibrido ha due alleli diversi ed è eterozigote.
  • 29. • Genotipo: complesso dei caratteri ereditari di un individuo indicati mediante i simboli dei geni, cioè delle coppie di alleli che lo determinano. • Ad esempio, RR indica il genotipo di un individuo omozigote per i due alleli uguali dominanti R. Invece, rr indica il genotipo di un individuo omozigote per i due alleli uguali recessivi r e la scrittura Rr indica il genotipo di un individuo eterozigote. • Fenotipo: indica il modo in cui un certo genotipo si manifesta esternamente, cioè l'insieme dei caratteri visibili di un genotipo. Il fenotipo dipende da genotipo. • L'informazione genetica è contenuta all'interno della struttura del DNA. I "caratteri" mendeliani dell'individuo corrispondono a sequenze di DNA (o RNA), chiamate geni.
  • 30. BIOTECNOLOGIA E INGEGNERIA GENETICA La biotecnologia è una tecnica (DNA ricombinante) che sfrutta l'attività dei microrganismi (batteri, lieviti, muffe, alghe) al fine di produrre sostanze utili all'uomo. • I microrganismi vengono impiegati nella panificazione (lievitazione), nella produzione delle bevande alcoliche (vino e birra), dell'aceto, dei formaggi. Essi trovano impiego anche nella produzione di farmaci (antibiotici). • L'ingegneria genetica è una tecnica che interviene direttamente sui geni dei microrganismi modificandone il patrimonio genetico (inserendo, ad esempio, geni appartenenti ad una specie diversa). • In tal modo vengono ottenuti gli organismi transgenici o geneticamente modificati (OGM). • Una volta introdotto, il gene ottenuto in laboratorio indurrà il microrganismo a produrre la proteina desiderata (ad esempio, inserendo il gene dell'insulina -utile per il diabete- il batterio produrrà insulina).
  • 31. MOTORIA: LO SPORT AL FEMMINILE NELLA SOCIETA' Nella società odierna esiste ancora una grande disparità tra lo sport maschile e quello femminile. Ciò è dovuto all'enorme dislivello, che esisteva fino agli anni '60 del XX secolo, nella condizione uomo-donna. In quel periodo le donne ottenevano il diritto di voto, cominciavano ad entrare in modo significativo nel mondo del lavoro mentre si gettavano le basi per una vera uguaglianza di diritti tra uomo e donna. Ma la disparità che si è livellata sul piano sociale è rimasta inalterata, o quasi, sul piano sportivo. La storia dello sport è stata a lungo caratterizzata da una netta predominanza maschile e il campo delle attività sportive è, ancora oggi, segnato da profonde differenze: gli uomini partecipano più delle donne alla pratica sportiva e, al contempo, gli sport maschili sono più rilevanti sia economicamente sia culturalmente.
  • 32. Lo sport è infatti nato per mettere in evidenza qualità propriamente maschili. In particolare, gli uomini, grazie a una maggiore quantità di testosterone e di massa muscolare, tendono a essere favoriti nelle attività che richiedono forza esplosiva, mentre le donne, grazie al tipo di metabolismo e alla maggiore quantità di grasso, sono più agevolate nelle attività di resistenza estrema, come è dimostrato dai risultati nella corsa su lunga o lunghissima distanza. La donna nello sport è stata vista per molto tempo come un “cosa strana”, perché andava a contrapporsi all'immagine della donna dedita alla famiglia.
  • 33. I progressi e le restrizioni che caratterizzano la partecipazione delle donne alle Olimpiadi danno una indicazione chiara di come l'accesso delle donne allo sport sia ancora discriminato. Discipline che richiedono prove di forza sono state inserite nel programma olimpico solo molto recentemente (per es. i 10.000 m piani nel 1988) e l'unico sport di contatto previsto per le donne rimane il judo, inserito nel 1992. Nonostante l'ascesa dello sport femminile, in termini sia di diffusione della pratica sportiva amatoriale sia di risultati a livello agonistico, esistono ancora numerose barriere che limitano la partecipazione delle donne a tutte le attività sportive, riducendone di conseguenza le possibilità di successo. A questo proposito si può osservare come le attività sportive e di educazione fisica sono tuttora fortemente differenziate per genere nei programmi scolastici della maggioranza dei paesi occidentali.
  • 34. I dati statistici indicano, a partire dal secondo dopoguerra, una crescita sostenuta della quota femminile sul totale degli atleti: da circa l'8% nel 1948 a oltre il 20% nel 1976 sino al 36% nel 1996. In generale quindi, anche se lo sport professionale rimane in larga misura una riserva maschile, nell'ambito degli eventi sportivi internazionali la partecipazione delle donne è sempre più evidente e significativa. Anche in Italia del resto, fra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta del XX secolo, la pratica sportiva femminile è andata crescendo in maniera significativa soprattutto fra le giovani: la partecipazione femminile ai Giochi della Gioventù, per es., è stata di 179.000 ragazze nel 1969, di 288.777 nel 1975 e di 1.170.000 nel 1980.
  • 35. CITTADINANZA: I DIRITTI UMANI • I diritti umani (o diritti dell'uomo) sono una branca del diritto e una concezione filosofico-politica. • Tra i diritti fondamentali dell'essere umano si possono ricordare, tra gli altri, il diritto alla libertà individuale, il diritto alla vita, il diritto all'autodeterminazione, il diritto a un giusto processo, il diritto ad un'esistenza dignitosa, il diritto alla libertà religiosa con il conseguente diritto a cambiare la propria religione, oltre che il diritto alla protezione dei propri dati personali (privacy).
  • 36. • La più grande affermazione dei diritti umani si ebbe dopo la fine della seconda guerra mondiale con la costituzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e con la redazione della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, siglata a Parigi il 10 dicembre 1948. • Con questa Carta si stabiliva, per la prima volta nella storia moderna, l'universalità di questi diritti, non più limitati unicamente ai paesi occidentali, ma rivolti ai popoli del mondo intero, e basati su un concetto di dignità umana intrinseca, inalienabile, ed universale. • La Dichiarazione riconosce, tra le altre cose, il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza personale; al riconoscimento come persona e all'uguaglianza di fronte alla legge; a garanzie specifiche nel processo penale; alla libertà di movimento e di emigrazione; all'asilo; alla nazionalità; alla proprietà; alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; alla libertà di associazione, di opinione e di espressione; alla sicurezza sociale; a lavorare in condizioni giuste e favorevoli e alla libertà sindacale; a un livello adeguato di vita e di educazione.