Da sempre Milano è stata al centro delle più grandi trasformazioni politiche, sociali ed economiche italiane. Metropoli moderna e aperta al confronto con i modelli urbanistici e gli stili di vita europei è rimasta talvolta sospesa “tra terra e cielo”, alternando slanci formidabili e brusche frenate. A partire dalla seconda metà del XX secolo, Milano è andata incontro ad alcune profonde “rivoluzioni identitarie”: da capitale del miracolo economico è divenuta la capitale della finanza, della pubblicità e della moda.
Una città in rapida evoluzione che cambia velocemente, un luogo fisico concreto e tangibile che proietta nell’immaginario collettivo un’idea di modernità “digitale” e d’integrazione nelle reti globali che attraversa lo spazio e il tempo. Ciò che emerge è però solo la punta dell’iceberg. Esiste anche una Milano diversa, alternativa, ctonia, sotterranea.
"Nell'omonima via. I racconti del Drago Verde", Milano, Edizioni della Vigna, 2017.
2. • Da sempre Milano è stata al centro delle più grandi
trasformazioni politiche, sociali ed economiche italiane.
Metropoli moderna e aperta al confronto con i modelli
urbanistici e gli stili di vita europei è rimasta talvolta
sospesa “tra terra e cielo”, alternando slanci formidabili
e brusche frenate. A partire dalla seconda metà del XX
secolo, Milano è andata incontro ad alcune profonde
“rivoluzioni identitarie”: da capitale del miracolo
economico è divenuta la capitale della finanza, della
pubblicità e della moda.
• Una città in rapida evoluzione che cambia velocemente,
un luogo fisico concreto e tangibile che proietta
nell’immaginario collettivo un’idea di modernità
“digitale” e d’integrazione nelle reti globali che
attraversa lo spazio e il tempo. Ciò che emerge è però
solo la punta dell’iceberg. Esiste anche una Milano
diversa, alternativa, ctonia, sotterranea.
• Sviluppo e tradizione, memoria storica e globalizzazione
culturale non sono sempre andate di pari passo e le sfide
del futuro spesso non hanno tenuto conto delle eredità
del passato. Sotto la superficie patinata della global-city,
si celano in realtà alcuni dei problemi comuni a tutte le
metropoli post-moderne: “la polis, un tempo luogo di
incontri, di scambi e di vita in comune tende a divenire un
“non-luogo” anonimo e indifferenziato, nel quale l’uomo è
costretto a sviluppare molteplici e diverse identità settoriali e
modulari per riuscire a rispondere alle differenti imposizioni e
richieste che la società pone. Ardua impresa per la cui riuscita
l’uomo dovrebbe essere in grado di recuperare la propria storia
e le proprie tradizioni e integrarle al presente e al futuro”.
• Per non disperdere del tutto questo patrimonio, occorre
sforzarsi di guardare Milano con altri occhi,
individuando tra le pieghe avvolgenti della modernità
dei particolari inediti e degli itinerari insoliti.
3. • Il Medhelan celtico-druidico circondato dal
nemeton, bosco sacro insubre situato nei
pressi di piazza della Scala; la leggenda della
scrofa totemica semilanuta (medio lanae) di
Belisama e Belloveso; la Mediolanum
imperiale di Massimiano, Teodosio e
Sant’Ambrogio, quella medievale e
comunale di Bonvesin de la Riva e del
Broletto Nuovo; la capitale del ducato
visconteo-sforzesco del Duomo, del Castello
e di Leonardo; la Milano spagnola dell’età
borromaica descritta dal Manzoni; quella
austriaca, napoleonica, risorgimentale,
socialista, futurista, fascista e antifascista.
Insomma, di tutto di più. La storia del
capoluogo meneghino è ricca di suggestioni
che, se opportunamente indagate, rivelano lo
stretto legame che continua a persistere tra i
luoghi delle origini -permeati dalla memoria
collettiva- e le aspettative futuristiche della
inner city. La ricerca delle radici culturali
comuni presenti in uno di questi “centri
ancestrali”, ci consentirà di riscoprire storie
in apparenza dimenticate ma in realtà
racchiuse in uno spazio “magico” e
simbolico capace di colmare il gap temporale
che li separa dalla nostra quotidianità.
• Nell’omonima via. I racconti del Drago Verde,
Milano, Edizioni della Vigna, 2017.