Chi sono i foodie, e perché (e come) i musei del cibo, e non solo, possono comunicare con loro? Ma soprattutto, internet e i social network, hanno cambiato davvero la nostra vita e il nostro modo di mangiare?
Un intervento per il workshop "Il gusto 2.0", nell'ambito del progetto Adriamuse dell'IBC Emilia Romagna (http://ibc.regione.emilia-romagna.it/appuntamenti/2013/il-gusto-del-museo-2-0-workshop-di-formazione)
Parla come mangi! Come comunicare a un pubblico di foodie
1. Parla come mangi!
Come comunicare a un pubblico di foodie
Myriam Sabolla
Il gusto del Museo 2.0
Forlimpopoli, Casa Artusi - 24 giugno 2013
2. Piacere
Myriam Sabolla
Social Media Strategist
Social Media & Community Manager
Blogger & Content Editor
Digital P.R.
http://about.me/myriamsabolla
3. Cibo e social media
Dal reale, al virtuale, e ritorno: come cambia la
comunicazione del cibo
4. Twitter conta oltre 554 milioni di utenti attivi (+105% di
crescita dal 2011), in Italia almeno 3,64 milioni.
I tweet a livello mondiale sono 58 milioni al giorno, il 43% dei
quali viene inviato da mobile. (Fonte State of the Net)
Nel 1999 si contavano 23 blog in tutta la rete; nel 2006 i blog
erano 36 milioni. A fine 2011 circa 180 milioni, con una crescita
costante del fenomeno “microblogging” (fonte Nielsen)
In Italia si stima ci siano circa 2 milioni di blog
In Italia ci sono 22,7 milioni di utenti su Facebook. 13 milioni
di loro sono attivi e accedono al sito ogni giorno. Gli utenti a
livello mondiale sono oltre oltre 1 miliardo nel 2013. (Fonte
State of the Net)
Nel 2012 il 59,3% delle famiglie italiane ha un computer, e il
55,5% dispone di un accesso a Internet.
Le famiglie con almeno un minorenne sono le più
tecnologiche: l'83,9% possiede un personal computer, il 79%
ha accesso a Internet e il 70,8% utilizza per questo una
connessione a banda larga. (fonte Istat)
5. Internet e i social media hanno
cambiato (davvero) la nostra vita?
6. Siamo persone (in rete)
I social media non sono altro che strumenti
Amplificano le nostre connessioni e le nostre relazioni
Meccanismi sociali come il passaparola, l’emulazione,
anche l’invidia esistevano già prima di Facebook
(bastava andare dalla parrucchiera)
7. Cosa cambia?
Un nuovo modo di dialogare e ascoltare
La possibilità di condividere facilmente idee
La produzione di informazioni tra pari
9. Le persone cercano in rete le opinioni degli altri: il
passaparola è il primo fattore determinante per la reputazione
di qualcuno o qualcosa in rete.
Nel 2012 il 61% dei consumatori americani ha effettuato un
acquisto basato sulla raccomandazione di un blog (fonte
Huffington Post)
I social media influenzano il parere su un prodotto, un
ristorante, un territorio a partire da quello che viene detto e
scritto dai suoi fruitori.
Il cibo si vive con tutti i sensi: olfatto, gusto, tatto, udito, vista.
Fra questi l’elemento che la rete mette in risalto è la vista: le
persone sono sempre più abituate a valutare attraverso le
immagini, che sono uno dei contenuti più condivisi in assoluto
in ambito food.
Su Pinterest il 57% dei contenuti postati riguarda il cibo.
Le foto di cibo su Instagram sono milioni, essendo uno dei
soggetti più fotografati (fonte Huffington Post)
10. Chi sono i foodie?
Strane creature si aggirano per la rete
11. Secondo Wikipedia, la parola fu coniata nel 1984 da Paul Levy e Ann Barr
per il loro libro, The Official Foodie Handbook. Tuttavia, Levy dà credito al
critico gastronomico Gael Greene per l’invenzione della parola, in un
articolo del1980 sul New York Magazine.
“Uno che cerca i prodotti migliori dagli artigiani del gusto. Che se compra al supermercato, si
concentra su freschezza e genuinità. Che organizza cene con gli amici per assaggiare l'ultima
novità, ma mangia anche fuori per provare un ristorante, fidandosi più della Rete che delle
guide. Viaggia per partecipare a eventi gastronomici. Ama l'aperitivo all'italiana, legge riviste
di settore e dispensa consigli (a volte troppi) su piatti e locali. Insomma, è la versione
democratica e 2.0 del buongustaio di tognazziana memoria. In Italia sono oltre 5 milioni e
mezzo e aumentano al ritmo di circa 250 mila l'anno.” (Corriere della Sera)
Persone che dedicano un sacco di energie al cibo. (Urban Dictionary)
18. Nuove regole, nuove opportunità
Le persone cercano esperienze e cominciano a viverle già in rete
Siamo tutti editori e abbiamo qualcosa da raccontare
Si comunica bene se il contenuto è significativo, rilevante, utile
L’innovazione, la trasparenza, le buone impressioni si seminano
offline, poi online
Condividere, fare networking, e creare relazioni è fondamentale
21. Abbandonare le proprie
certezze
Cultura del cibo e saper fare =
valore aggiunto
Diventare snodo o hub di una
rete territoriale: aziende,
produttori, istituzioni, musei