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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   1
Presentazione

Le slide che seguono contengono un corso introduttivo alla nuova
norma UNI EN ISO 9001:2008. Il corso, utilizzabile anche come
linea guida per lo sviluppo di un Sistema Qualità, è utile sia a
coloro che si avvicinano per la prima volta al tema della qualità,
sia a chi, addetto alla qualità in azienda, necessita di uno
strumento di supporto per gestire o aggiornare il proprio Sistema
Qualità Aziendale.

Di seguito, sono illustrate le novità introdotte dalla edizione 2008
della norma; sono citate alcune definizioni in materia di qualità;
sono riportati dei commenti esplicativi ai principali capitoli della
norma.


                       P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione     2
Presentazione
La norma UNI EN ISO 9001:2008 specifica cosa fare per
sviluppare, implementare, gestire e migliorare un Sistema Qualità. Il
come fare, riguarda scelte organizzative e gestionali legate alla
professionalità, sensibilità e capacità operative dei responsabili
aziendali.
Questo lavoro vuole conseguire un risultato più che impegnativo:
contribuire a superare la qualità come moda, farla rivivere come
cultura organizzativa aziendale e come un costante impegno
quotidiano; fornire un’occasione di riflessione e di messa a punto
del sistema per far uscire, soprattutto quelle aziende che hanno fatto
l’esperienza della certificazione, da una gestione approssimativa, o
peggio, cartacea e burocratica della Qualità.

                                                                   Buon
                        P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
                                                                  Lavoro!   3
Le novità

Prima di iniziare può essere utile un accenno ad alcune novità
significative introdotte dalla norma UNI EN ISO 9001:2008.

Le modifiche introdotte con la UNI EN ISO 9001:2008 sono state
unanimemente definite ad impatto limitato; non sono stati, infatti,
modificati o inseriti nuovi requisiti rispetto alla precedente versione
della norma, ma ciò non significa che nulla è cambiato, molte sono
le novità e tutte concorrono a chiarire il significato di numerosi
requisiti; è stata, inoltre, migliorata la compatibilità con altri sistemi
di gestione, tra cui il Sistema di Gestione Ambientale UNI EN
ISO 14001.


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Le novità che riguardano alcuni requisiti della norma
          Attenzione al mercato e all’ambiente
E’ un nuovo elemento da prendere in considerazione nella
progettazione e sviluppo del Sistema Qualità.
Considerare il contesto socio-economico o in generale
l’ambiente nel quale un’organizzazione opera dovrebbe
consentire, oltre che una maggiore attenzione al proprio
mercato, di individuare la presenza di risorse umane e
intellettuali (Università, centri di R&S, centri di Alta
Formazione, Laboratori, ecc.); infine, di tener conto dei
cambiamenti del contesto di appartenenza (territorio) e
dei possibili rischi ad esso associati.
                   P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   5
Le novità che riguardano alcuni requisiti della norma
       Una maggiore attenzione al personale come
                   Capitale Umano
L’organizzazione deve, oltre a stabilire i requisiti di
competenza, attuare una politica attiva di formazione e
addestramento per assicurare che il livello di
qualificazione delle proprie risorse umane sia sempre
adeguato agli standard di qualità fissati. La nuova norma
introduce un chiara distinzione tra formazione e
addestramento. La formazione consente l’acquisizione di
nuova conoscenza; l’addestramento comprende attività
mirate a migliorare l’aggiornamento professionale e le
conoscenze specialistiche.
                   P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   6
Le novità che riguardano alcuni requisiti della norma
        Maggiore attenzione all’ambiente di lavoro

L’ambiente di lavoro comprende fattori fisici e ambientali
come rumore, temperatura, umidità, illuminazione e
condizioni atmosferiche.

Tutte i fattori fisici e ambientali devono essere tenuti sotto
controllo poiché essi possono condizionare, in senso
positivo o negativo, la qualità della prestazione lavorativa.



                     P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   7
Le novità che riguardano alcuni requisiti della norma


                  Attenzione al cliente

Oltre alla normale cura del cliente, nella nuova norma
viene dato risalto alle attività successive alla consegna,
fino allo smaltimento del prodotto che ha completato il
suo ciclo di vita; in tal modo viene chiarita anche
l’estensione del campo di applicazione del Sistema
Qualità, accrescendo la soddisfazione del cliente.




                    P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   8
Alcuni vantaggi sul piano normativo cogente
    La norma “da evidenza e supporto documentale” ai
                    requisiti cogenti.
L’art. 30 della Legge 133/2008, solleva le organizzazioni
certificate da alcuni controlli amministrativi, soprattutto in
materia di sicurezza sul lavoro.
Il nuovo standard rappresenta una buona base di
riferimento per ottemperare alle prescrizioni del D.Lgs.
231/2001 quale “sistema di gestione per la prevenzione dei
reati” in attuazione del modello di organizzazione,
gestione e controllo di cui agli articoli 6 e 7 di detto
Decreto.
                     P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   9
I VANTAGGI DI UN
       SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ


  Diffusione della conoscenza e
valorizzazione delle risorse umane



                  Una revisione analitica e critica
                    della struttura organizzativa



                                    Passaggio dall’accentramento
                                      alla delega dei compiti
                                         e delle responsabilità


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I VANTAGGI DI UN
      SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
DIFFUSIONE DELLA CONOSCENZA E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE



Un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) dà la
possibilità di disporre di un patrimonio di conoscenza
da utilizzare a fini operativi, con l’obiettivo di sviluppare
prodotti e/o servizi adeguati alle esigenze dei clienti.
L’obiettivo di un SGQ è, dunque, quello di far leva sul
patrimonio di conoscenze individuali, best practice,
esperienze, per tradurle in altrettante occasioni di
miglioramento.
Un sistema di gestione per la qualità (SGQ), deve
contribuire ad affermare uno stile di direzione aziendale
orientato al cambiamento e al miglioramento continuo.
                      P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione      11
I VANTAGGI DI UN
     SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

 UNA REVISIONE ANALITICA E CRITICA DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA




La revisione analitica e critica dei principali elementi
della struttura organizzativa deve basarsi su una
diagnosi accurata e approfondita dei problemi e delle
barriere organizzative e manageriali all’introduzione
della qualità in azienda.




                     P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione       12
I VANTAGGI DI UN
       SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
       PASSAGGIO DALL’ACCENTRAMENTO DEI COMPITI ALLA DELEGA
                       DELLE RESPONSABILITÀ




L’autonomia dei compiti e la delega delle responsabilità
concesse al personale sono le condizioni necessarie
per agevolare la diffusione della conoscenza in
un’organizzazione.

Dal punto di vista gestionale, maggiore autonomia e
responsabilità, motivano il personale, facilitano
l’interazione, l’integrazione e predispongono al lavoro di
gruppo.

                      P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   13
Cosa sono le ISO 9000 ?
Le ISO 9000 sono una famiglia di norme emesse dall’ International
Organization for Standardization, per cui hanno un riconoscimento
ed una valenza internazionale. In Italia tali norme sono emesse
dall’UNI:
  UNI EN ISO 9000:2005 Fondamenti e Terminologia
  UNI EN ISO 9001: 2008 Requisiti
  UNI EN ISO 9004: 2009 Linee guida per il miglioramento delle prestazioni


 Esse rappresentano:

   Un modello di riferimento per sviluppare un Sistema di
   Gestione per la Qualità.

   Uno strumento che offre                        la      possibilità   di   acquisire
   riconoscimenti istituzionali.


                         P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                   14
Su quali principi si basano le norme ISO 9000 ?


Gestire con successo un’organizzazione certificata ISO 9001,
richiede un impegno approfondito e sistematico e il riferimento
ad alcuni principi fondamentali, a cui le norme si ispirano.

Tali principi sono stati identificati e applicati, in occasione
dell’elaborazione della norma ISO 9001:2000 e confermati nella
versione 2008; essi hanno lo scopo di orientare tutti i soggetti di
un’organizzazione nel loro lavoro di gestione per la qualità e nelle
iniziative per il miglioramento continuo.



     La norma UNI EN ISO 9001:2008 si basa su
       otto principi di gestione per la qualità.


                      P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione    15
Gli otto principi per la Qualità

         1. ORIENTAMENTO AL CLIENTE
Le organizzazioni dipendono dai propri clienti e
dovrebbero pertanto capire le loro esigenze presenti e
future, soddisfare i loro requisiti e mirare a superare le
loro stesse aspettative.

                   2. LEADERSHIP
I capi stabiliscono unità di intenti e di indirizzo
dell’organizzazione.    Essi dovrebbero creare    e
mantenere un ambiente interno che coinvolga
pienamente il personale nel perseguimento degli
obiettivi dell’organizzazione.

                    P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   16
Gli otto principi per la Qualità

    3. COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE
Le persone, a tutti i livelli, costituiscono l’essenza
dell’organizzazione ed il loro pieno coinvolgimento
permette di porre le loro capacità al servizio
dell’organizzazione.

         4. APPROCCIO PER PROCESSI
Un risultato desiderabile si ottiene con maggiore
efficienza quando le relative attività e risorse sono
gestite come un processo.


                  P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   17
Gli otto principi per la Qualità

   5. APPROCCIO SISTEMICO ALLA GESTIONE
Identificare, capire e gestire (come fossero un sistema)
processi tra loro correlati contribuisce all’efficacia e
all’efficienza dell’organizzazione nel conseguire i propri
obiettivi.

          6. MIGLIORAMENTO CONTINUO
Il miglioramento continuo delle prestazioni complessive
dovrebbe      essere    un     obiettivo     permanente
dell’organizzazione.


                   P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   18
Gli otto principi per la Qualità

     7. DECISIONI BASATI SU DATI DI FATTO
Le decisioni efficaci si basano sull’analisi di dati e di
informazioni.


 8. RAPPORTI DI RECIPROCO BENEFICIO CON I
                 FORNITORI
Un’organizzazione e i suoi fornitori sono interdipendenti
ed un rapporto di reciproco beneficio migliora, per
entrambi, la capacità di creare valore.



                   P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   19
I passi principali di un Progetto Qualità
         1 fase                                              2 fase
      Pianificare il                          Documentare il
Sistema Qualità Aziendale                Sistema Qualità Aziendale




         4 fase                                              3 fase
                                             Applicare il
  Verificare, correggere
                                       Sistema Qualità Aziendale
      e migliorare il
Sistema Qualità Aziendale



                   P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione            20
Pianificare il progetto qualità
         STABILIRE LO SCOPO DEL PROGETTO




Confrontare le prassi aziendali esistenti, i processi
operativi con i requisiti della norma UNI EN ISO
9001:2008.


Sviluppare una strategia e un piano di realizzazione e
sviluppo, indicando le risorse e fissando obiettivi,
tempi e modalità di verifica.


                  P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   21
Documentare il sistema di gestione per la qualità


                                    POLITICA
                                                                  Top     Il
L’architettura                          E                        Down   Metodo
                                    OBIETTIVI
Documentale                  Pianificazione per
                                 la qualità:
                             Identificazione dei
                              processi e delle
                                   risorse

                               MANUALE                                  Bottom
                         DI GESTIONE PER LA                               Up
                                QUALITA’
                           Redigere le bozze,
                         diffonderle e verificarle

         PROCEDURE E           ISTRUZIONI DI LAVORO:
         individuare i documenti necessari, il loro formato,
         elaborare le bozze, diffonderle per sperimentarle e
         migliorarle.


                       P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                   22
Applicare il Sistema Qualità significa:

Coinvolgere il personale

  Attuare quanto descritto nei documenti

     Verificare l’efficacia dei processi descritti nei documenti

      Migliorare i processi e allineare i documenti ai processi

       Eseguire gli Audit Interni (Verifiche Ispettive Interne)

       Rilevare le Non Conformità

    Attuare le Azioni Correttive e Preventive




                       P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione     23
APPROCCIO PER PROCESSI
L’approccio per processi costituisce l’elemento innovativo e
distintivo introdotto dalla norma UNI EN ISO 9001:2000 ripreso in
tutta la sua importanza dalla nuova norma UNI EN ISO 9001:2008.

Un’organizzazione per funzionare deve essere composta da un
insieme di processi interattivi, che danno origine ad un sistema di
gestione.



     Cos’è un
    Processo?      Un’ attività che utilizza risorse per trasformare
                      elementi in entrata in elementi in uscita




                      P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione      24
APPROCCIO PER PROCESSI

                               In sintesi...


    Input                 PROCESSO                                 Output per il cliente




Personale
Know - How                                                           Risultati
Da fornitori                    MONITORAGGI                          Obiettivi
Procedure e Istruzioni          MISURAZIONI
Attrezzature




                         P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                           25
APPROCCIO PER PROCESSI
Tale approccio, nell'ambito di un sistema di Gestione per la
Qualità, consente di:

a) Individuare e soddisfare i requisiti sia in entrata che in
   uscita;

b) Concentrarsi sui processi a valore aggiunto;

c) Conseguire risultati e gli obiettivi pianificati in termini
   di efficienza * ed efficacia * dei processi;

d) Conseguire il miglioramento continuo dei processi
   basandosi su misurazioni oggettive.

* Vedi il Cap.4 “Termini e Definizioni”
                                   P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   26
APPROCCIO PER PROCESSI
         Un approccio efficace...
Il PDCA o ruota di Deming è una metodologia che, attraverso una
sequenza comprendente quattro fasi, consente di gestire e controllare
con efficacia tutti i processi attivi in un’organizzazione.


1- Plan (pianificare): individuare i processi per gestire l’organizzazione;

2- Do (mettere in atto): Applicare i processi;

3- Check (verificare): Monitorare, misurare i processi e valutarne i risultati;

4- Act          : Standardizzare per
          (agire)                          assicurare il miglioramento conseguito.




                             P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                 27
APPROCCIO PER PROCESSI
           Rappresentazione grafica della Ruota di Deming




                            ACT                     PLAN



                            CHECK                    DO




Nel grafico sono riportati le fasi del processo che caratterizza l’approccio al
                                   P.D.C.A.
                           P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione          28
APPROCCIO PER PROCESSI
  MIGLIORAMENTOgestione della norma UNI EN ISO 9001:2008
   Il modello di CONTINUO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ


Clienti                                                              Clienti
                             Responsabilità
                                 della
                               Direzione

                  Gestione                    Misurazione
                   delle                        Analisi            Soddisfazione
                  Risorse                    Miglioramento            Cliente

                          Realizzazione
Requisiti                                               Prodotto
                          del
                                                        Servizio
                          Prodotto/Servizio




                    P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                        29
Sistema di Gestione della Qualità
                                              UNI EN ISO 9001:2008 Cap.1

Da questo punto in poi, la presente linea guida, è
strutturata in capitoli che seguono la numerazione
dei requisiti (dal punto 1 al punto 8) della norma
UNI EN ISO 9001:2008.
Lo scopo è rendere possibile una lettura comparata
dei due documenti (Linea guida e Norma) e
consentire al lettore di passare dal cosa fare
prescritto dalla norma, a qualche utile suggerimento
sul come farlo riportato nella presente linea guida.
Si consiglia di non trascurare la lettura delle note riportate dalla norma.


                         P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione        30
CAPITOLO 1

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE




        P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   31
Sistema di Gestione della Qualità
                                             UNI EN ISO 9001:2008 Cap.1
1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
1.1.Generalità
La norma UNI EN ISO 9001:2008 riporta i requisiti di un Sistema di
Gestione per la Qualità (SGQ) che un'organizzazione deve
applicare per dimostrare:

  La capacità di fornire con sistematicità e regolarità un prodotto e/o un
  servizio che soddisfino le aspettative del cliente e le norme cogenti
  applicabili;

  L’impegno ad accrescere la soddisfazione del cliente tramite
  l'applicazione del SGQ, per migliorare in continuo il sistema ed
  assicurare la conformità ai requisiti del cliente ed a quelli cogenti
  applicabili.




                        P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione        32
Sistema di Gestione della Qualità
                                                        UNI EN ISO 9001:2008 Cap.1
1.2 Applicazione

I requisiti della norma UNI EN ISO 9001:2008
hanno il carattere della generalità e possono
essere applicati a tutte le organizzazioni
indipendentemente dal tipo, dimensione e dalle
caratteristiche dei prodotti e/o servizi forniti.


Nota su eventuali esclusioni
Qualora siano attuate esclusioni, le dichiarazioni di conformità alla norma UNI EN ISO 9001:2008 non
sono accettabili a meno che queste esclusioni siano limitate ai requisiti di cui al punto 7, e non
abbiano influenza sulla capacità dell'organizzazione, o sulla sua responsabilità, di fornire un prodotto
che soddisfi i requisiti del cliente e quelli cogenti applicabili”.

                                   P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                            33
CAPITOLO 2

RIFERIMENTI NORMATIVI




    P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   34
Sistema di Gestione della Qualità
                                                       UNI EN ISO 9001:2008 Cap. 2
 2 RIFERIMENTI NORMATIVI
I documenti richiamati di seguito sono indispensabili per
l'applicazione della norma UNI EN ISO 9001:2008.
Per quanto riguarda i riferimenti datati, si applica esclusivamente
l'edizione citata.
Per i riferimenti non datati vale l’ultima edizione del documento a
cui si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti).



ISO   9000:2005  Quality   management         systems
Fundamentals and vocabulary (Sistemi di gestione per la
qualità – Fondamenti e terminologia).

I riferimenti normativi sono inclusi in tutte le norme sui sistemi di gestione ISO per rendere
note le norme menzionate come riferimento. Il Cap. 2 interessa relativamente le piccole
imprese.
                                 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                    35
CAPITOLO 3

TERMINI E DEFINIZIONI




    P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   36
Sistema di Gestione della Qualità
                                                      UNI EN ISO 9001:2008 Cap. 3

3 TERMINI E DEFINIZIONI

In questo capitolo sono definiti alcuni termini utilizzati
dalla norma UNI EN ISO 9001:2008.

Cfr.   UNI EN ISO 9000:2005 Sistemi di gestione per la qualità
Fondamenti e terminologia




Avvertenza
In tutto il testo della norma UNI EN ISO 9001:2008, ogni volta che viene utilizzato il
termine "prodotto", esso può significare anche "servizio". Nella presente guida spesso al
termine prodotto è associato il termine servizio.
                               P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                      37
Altre definizioni che possono tornare utili...



         Politica per la Qualità
                       (Quality Policy)




Obiettivi ed indirizzi generali di un’organizzazione
relativi alla qualità espressi in modo formale dal
vertice dell’organizzazione.




                   P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   38
Altre definizioni che possono tornare utili...




 Pianificazione del Sistema di Gestione per la Qualità
              (Quality Management System Planning)




Requisito del Sistema di Gestione per la Qualità
che mira a stabilire gli obiettivi per la qualità ed a
specificare i processi operativi e le relative risorse
necessarie per conseguire tali obiettivi.




                    P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   39
Altre definizioni che possono tornare utili...

      Sistema di Gestione per la Qualità
                         (Quality Management System)

Insieme di processi correlati per gestire e
controllare     un’organizzazione che applica la
qualità; tale sistema ha come obiettivi l’aumento
dell’efficacia* e dell’efficienza** dell’organizzazione
stessa.


* Efficacia: la capacità di un sistema (macchina, uomo, organizzazione) di raggiungere gli
obiettivi prefissati.
** Efficienza: conseguire l’uso ottimale delle proprie risorse, riducendo progressivamente
ogni spreco.

                               P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                  40
Altre definizioni che possono tornare utili...


       Miglioramento Continuo
                  (Continual Improvement)




Requisito del Sistema di Gestione per la Qualità,
che prevede l’utilizzo di quegli strumenti (Audit,
Analisi dei Dati, Gestione delle Non Conformità,
Azioni Correttive e Preventive, Riesame della
Direzione) che consentono un miglioramento
continuo del Sistema.


                   P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   41
CAPITOLO 4

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’




           P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   42
Sistema di Gestione per la Qualità
                                        UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’
 4.1 Requisiti generali
L’organizzazione deve stabilire, documentare, attuare, aggiornare e
migliorare il Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ), a tal scopo
deve:
  Individuare i processi necessari;
  determinarne la sequenza e l’interazione;
  stabilire i criteri ed i metodi idonei ad assicurare che il
  funzionamento dei processi sia efficace;
  mettere a disposizione le risorse e le informazioni a supporto
  del funzionamento e del monitoraggio dei processi;
  intraprendere le azioni necessarie per conseguire i risultati e gli
  obiettivi pianificati ed il miglioramento continuo dei processi.
                      P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione        43
Sistema di Gestione per la Qualità
                                          UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4

Partire dai processi, significa applicare un nuovo approccio alla
progettazione    dell’organizzazione    aziendale  (commerciale,
progettazione del prodotto/servizio, acquisti, produzione e/o
erogazione del servizio, manutenzione, gestione magazzino).

L’insieme dei processi operativi che descrivono l’organizzazione
aziendale devono essere monitorati e misurati per stabilire la
capacità dei singoli processi di conseguire gli obiettivi pianificati.

Le risorse per la gestione dei processi, comprendono sia
personale idoneo, attentamente selezionato e inserito in un
percorso di formazione e addestramento professionale continuo,
sia un ambiente di lavoro adeguato e attrezzature adatte al
conseguimento della qualità dei prodotti/servizi.

                        P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione        44
Sistema di Gestione per la Qualità
                                          UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4

4.1 Requisiti generali
     Tutti i processi individuati devono essere gestiti
dall'organizzazione in conformità ai requisiti della norma.

Tutti i processi affidati all’esterno che influenzino la conformità del
prodotto ai requisiti, devono essere tenuti sotto controllo.

Il tipo e l'estensione del controllo da applicare ai processi affidati
all’esterno, devono essere definiti nell'ambito del Sistema di Gestione
per la Qualità dell’organizzazione.




                        P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione        45
Sistema di Gestione per la Qualità
                                      UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
4.2 Requisiti relativi alla documentazione
   4.2.1 Generalità
La documentazione del sistema di gestione per la qualità deve
comprendere:
 Una dichiarazione in forma documentata di una politica per la
 qualità associata a specifici obiettivi;
 Un Manuale della Qualità;
 Procedure Operative richieste dalla norma internazionale;
 Registrazioni ovvero la modulistica che dà evidenza oggettiva
 dell’applicazione delle procedure;
 Altri   documenti     (Istruzioni   Tecniche  di   Lavoro) che
 l'organizzazione ritiene necessari per assicurare l'efficace
 pianificazione, funzionamento e tenuta sotto controllo dei
 processi aziendali.

                    P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione        46
Sistema di Gestione per la Qualità
                                            UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
    Come documentare un Sistema di gestione per la Qualità?
Questo paragrafo definisce come dovrebbe essere documentato il SGQ
di un’organizzazione. La norma definisce due tipi di documenti:
1. Procedure;
2. Documenti di registrazione.
Una procedura, in generale descrive un processo operativo aziendale.
Una procedura è anche un documento obbligatorio richiesto dalla
norma per gestire le seguenti attività proprie di un Sistema Qualità:

  1.   Controllo dei documenti
  2.   Tenuta sotto controllo delle registrazioni
  3.   Audit Interni (Verifiche Ispettive Interne)
  4.   Tenuta sotto controllo delle Non Conformità
  5.   Azioni Correttive
  6.   Azioni Preventive

                          P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione        47
Sistema di Gestione per la Qualità
                                             UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
        Come documentare un Sistema di Gestione per la Qualità
Ciascuna procedura dovrebbe indicare: Chi fa, Cosa, Dove, Quando,
Come e Perché.
Una procedura dovrebbe descrivere, con il necessario approfondimento
e senza inutili dettagli, l’insieme delle attività comprese in un processo.

La corretta esecuzione di ogni singola attività deve essere affidata alle
competenze e alle abilità del personale.

Una procedura può avere qualsiasi supporto: cartaceo; elettronico;
video. La scelta più opportuna spetta all’organizzazione. Lo sviluppo di
una procedura deve essere il risultato di un lavoro collettivo, spesso
interdisciplinare; esso deve rappresentare una sintesi efficace degli
asset intangibili dell’azienda (Conoscenze del personale, Know-How
aziendale, attività di R&S, Brevetti).

I Documenti di registrazione (modulistica su qualsiasi supporto) danno
evidenza oggettiva dell’applicazione di una qualsiasi procedura operativa
o istruzione tecnica.
                           P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione            48
Sistema di Gestione per la Qualità
                                                 UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
4.2.2 Manuale della qualità

Il Manuale della Qualità deve riportare:
   Lo scopo e il campo di applicazione del Sistema di Gestione per
   la Qualità con dettagli e giustificazioni per eventuali esclusioni (le
   esclusioni possono riguardare solo i requisiti della norma contenuti al Cap. 7);

   Le procedure o il loro richiamo;

   La descrizione delle attività/processi,                         e le connessioni   tra i
   diversi processi;
   I processi che l’organizzazione affida all’esterno (OUTSOURCING).




                               P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                  49
Sistema di Gestione per la Qualità
                                                  UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4

            CHE COS’È IL MANUALE DELLA QUALITÀ
Il Manuale della Qualità è un documento di sintesi che descrive il
SGQ di un’organizzazione.

Esso riporta:
 La Politica per la Qualità e i relativi obiettivi;
 Le dichiarazioni relative alle responsabilità e alle autorità;
 La Definizione dei termini, in particolare quelli che hanno un
  significato univoco per un’organizzazione specifica e degli
  acronimi utilizzati.


Nel Manuale della Qualità va riportato ciò che un’organizzazione effettivamente fa,
applicando la regola fondamentale per cui si scrive quello che si fa, e si fa ciò che è stato
scritto.


                                P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                  50
Sistema di Gestione per la Qualità
                                               UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4

   COME REDIGERE IL MANUALE DELLA QUALITÀ
                                     I Approccio
                                   Nel manuale vanno riportate in sintesi, seguendo i
                                   diversi paragrafi della norma, tutti i requisiti relativi alle
                                   attività svolte dall’organizzazione; una dichiarazione
  SINTETICO                        della Politica per la Qualità; l’organigramma aziendale
                                   e     il mansionario; il quadro sinottico dei processi
                                   aziendali individuati; le autorità e le responsabilità.



                                     II Approccio
                                   Il     manuale integrato comprende, oltre ad una
                                   descrizione     dettagliata   dei     requisiti    applicabili
                                   all’organizzazione, le stesse procedure previste dalla
   INTEGRATO                       norma; una dichiarazione della Politica per la Qualità;
                                   l’organigramma aziendale e il mansionario; il quadro
                                   sinottico dei processi aziendali individuati; le autorità e le
                                   responsabilità.

Le linee guida per redigere un Manuale della Qualità sono contenute nella norma ISO 10013
                             P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                                51
Sistema di Gestione per la Qualità
                                           UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
4.2.3 Tenuta sotto controllo dei documenti

Deve essere predisposta una specifica procedura che definisca le
modalità di controllo necessarie per:

  approvare i documenti;

  riesaminare , aggiornare e riapprovare i documenti;

  assicurare che le modifiche e lo stato di revisione dei
  documenti siano identificati;

  assicurare che le ultime versioni                               dei documenti siano
  disponibili nei luoghi di utilizzazione;




                        P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                     52
Sistema di Gestione per la Qualità
                                        UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
4.2.3 Tenuta sotto controllo dei documenti

 assicurare che i documenti rimangano leggibili e facilmente
 identificabili;

 assicurare che i documenti di origine esterna, che
 l'organizzazione ritiene necessari per la pianificazione e per il
 funzionamento del sistema di gestione per la qualità, siano
 identificati e che la loro distribuzione sia controllata;

 prevenire l'utilizzazione involontaria di documenti obsoleti, ed
 adottare una loro adeguata identificazione, qualora siano
 conservati per qualsiasi scopo.

     Le modalità di gestione e controllo della documentazione
      devono essere descritte in una procedura documentata.


                     P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione        53
Sistema di Gestione per la Qualità
                                              UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4

 Per tenere sotto controllo dei documenti è necessario fornire al
           personale le informazioni di cui ha bisogno


Questo paragrafo si riferisce al controllo della documentazione e
include documenti da fonti interne (procedure, istruzioni, altro..) e
da fonti esterne (come norme, leggi, regolamenti, codici e
specifiche, ecc).
Per tenuta sotto controllo dei documenti deve intendersi, la
verifica che il documento utilizzato sia quello giusto, ovvero, la
sua ultima versione, con le necessarie approvazioni.



Il modo più efficace di tenere sotto controllo i documenti potrebbe essere quello
di renderli disponibili in rete e gestirli con un software dedicato.


                           P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione             54
Sistema di Gestione per la Qualità
                                          UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4

             Controllo dei documenti di origine esterna
(Leggi, norme, regolamenti, disegni, schede tecniche cliente, ecc.)




     Per tali documenti è necessario definire metodi idonei a
               garantirne l’aggiornamento continuo.




I documenti di origine esterna devono essere identificati e distribuiti agli
                     interessati in forma controllata.


                        P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione           55
Sistema di Gestione per la Qualità
                                       UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4


4.2.4 Tenuta sotto controllo delle registrazioni
Le registrazioni predisposte per fornire evidenza della
conformità ai requisiti e dell'efficace funzionamento del
sistema di gestione per la qualità devono essere tenute sotto
controllo.

L'organizzazione     deve      predisporre una    procedura
documentata per definire le modalità di controllo necessarie
per l'identificazione, l'archiviazione, la protezione, il
reperimento, la conservazione e l'eliminazione delle
registrazioni. Le registrazioni devono rimanere leggibili,
facilmente identificabili e reperibili.


                     P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione        56
Sistema di Gestione per la Qualità
                                             UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
4.2.4 Tenuta sotto controllo delle registrazioni
Le registrazioni devono essere predisposte e conservate per fornire evidenza della
conformità ai requisiti e dell’efficace funzionamento del Sistema di Gestione per la
Qualità.

                   OCCORRE DEFINIRE UN METODO PER
                                     Identificare
                                      Archiviare
                                       Accedere
                                     Proteggere
                                     Conservare
                                       Eliminare
                        I DOCUMENTI DELLA QUALITÀ




                           P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione               57
Sistema di Gestione per la Qualità
                                        UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4

         Tenuta sotto controllo delle registrazioni
Tutte le organizzazioni utilizzano registrazioni (moduli, schede,
ecc.) per gestire la qualità e dare evidenza della corretta
applicazione dei requisiti della norma, nonché dello specifico
Sistema Qualità aziendale.

Tutte le registrazioni vanno archiviate (secondo        un metodo
adeguato di archiviazione); occorre, inoltre, specificare i tempi di
conservazione, i criteri di rintracciabilità e di eliminazione dei
documenti.

Le registrazioni possono essere compilate su qualsiasi supporto.




                      P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione        58
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                     UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE
Per Direzione dobbiamo intendere la persona o il gruppo di
persone al livello più elevato di un’organizzazione, che esercitano
la gestione nelle sue diverse forme e scopi.

Questo capitolo chiede alla Direzione:
  Di dimostrare il proprio impegno per la qualità, impegno che
  deve essere evidente e noto a tutta l’organizzazione.
  Di prestare la massima attenzione al cliente;
  Di elaborare la Politica per la Qualità;
  Di pianificare gli obiettivi e il Sistema di gestione per la Qualità;
  Di definire le responsabilità e le autorità e attivare adeguati processi di
  comunicazione;
  Di effettuare almeno con cadenza annuale il Riesame della Direzione.


                          P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione         59
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                   UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5

5.1 Impegno della direzione
La Direzione deve fornire evidenza del suo impegno nello sviluppo e nella
messa a punto del SGQ:

  Comunicando all’organizzazione l’importanza di ottemperare           ai
  requisiti del cliente e a quelli cogenti applicabili;
  Stabilendo la Politica per la Qualità;
  Assicurando che siano definiti gli Obiettivi per la Qualità;
  Effettuando Riesami periodici;
  Assicurando la disponibilità di risorse adeguate.




                        P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione       60
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                               UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5


 5.2 Orientamento al cliente


La Direzione deve assicurare che i requisiti
del cliente siano definiti e soddisfatti allo
scopo di accrescere la soddisfazione del
cliente stesso(1).



1-Vedi il nostro corso: Misurare la soddisfazione dei clienti


                                   P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   61
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5


5.2 Orientamento al cliente

           METTERE A FUOCO
       LE ESIGENZE DEL CLIENTE
          (espresse e implicite)



                                                          TRADURRE
                                                   LE ESIGENZE IN REQUISITI



           VERIFICARE
        LA COMPATIBILITÀ
      DEI REQUISITI CON LE
       NORMATIVE COGENTI


                     P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                  62
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                    UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
  L’orientamento al cliente, significa conoscere le esigenze e, in
           alcuni casi, intuire i desideri dei vostri clienti.

La Direzione, indipendentemente dai responsabili dei rapporti con i
clienti, deve conoscere o individuare le reali aspettative dei clienti e
operare perché queste aspettative siano soddisfatte. Questi aspetti
attengono all’elaborazione di una visione strategica e contengono
elementi significativi delle più generali strategie aziendali.
La Direzione in tale ottica dovrebbe promuovere iniziative di ampio
respiro strategico come:

  Promuovere indagini di mercato;
  Identificare nuove opportunità di mercato;
  Conoscere a fondo il proprio settore di attività.



                        P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione      63
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                    UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5

5.3 Politica per la qualità
Documento elaborato dalla Direzione che contiene la filosofia e la
strategia dell’organizzazione in materia di qualità; con tale
documento, la Direzione assicura che la politica per la qualità:




    essere appropriata agli scopi dell’organizzazione;
    essere appropriata alle esigenze del cliente;
    dimostrare chiari riferimenti alla realtà aziendale.

(La Politica per la qualità deve essere sempre coerente con la Mission* e
Vision** aziendale).
                *Mission: Cosa vogliamo fare per i nostri clienti?
                **Vision: Quali traguardi vogliamo raggiungere?

                         P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione      64
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                 UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5.3 Politica per la qualità

                    La politica per la qualità:




 Includere l’impegno al soddisfacimento dei requisiti stabiliti e al
 miglioramento continuo;
 Prevedere un quadro strutturale, ovvero un metodo per
 identificare gli obiettivi generali per la qualità; obiettivi da
 riesaminare periodicamente per verificarne il conseguimento;
 Essere comunicata e compresa all’interno dell’organizzazione;
 Essere riesaminata per accertarne l’ idoneità.



                      P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione     65
RESPONSABILITA’ DELLA
                                                               DIREZIONE
                                             UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5


La Politica per la Qualità definisce l’impegno della Direzione per la
qualità e stabilisce gli obiettivi connessi ad ogni specifico impegno.
Gli impegni per la qualità dovrebbero riflettere la visione generale e
strategica dell’azienda.
Per rendere concreto gli impegni per la qualità, la Direzione dovrebbe
fissare degli obiettivi misurabili da raggiungere in un arco temporale
definito.
Gli impegni per la qualità dovrebbero essere divulgati, per poter
essere conosciuti, commentati ed eventualmente condivisi da tutti i
dipendenti.




                        P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione         66
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                 UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5


5.4 Pianificazione
           La pianificazione della qualità comprende:

                       La pianificazione
             del Sistema di Gestione per la Qualità

                                       &

           La definizione degli obiettivi per la qualità




                      P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   67
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5


5.4.1 Obiettivi per la qualità

Una volta definita la Politica per la Qualità, la Direzione deve
stabilire l’insieme degli obiettivi che l’organizzazione vuole
raggiungere.

La Direzione deve assicurare che, per i pertinenti livelli e
funzioni dell’organizzazione, siano stabiliti gli obiettivi per la
qualità, compresi quelli necessari per conformarsi ai requisiti
dei prodotti/servizi.

Gli obiettivi per la qualità devono essere misurabili,
raggiungibili e coerenti con la politica per la qualità.


                     P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   68
RESPONSABILITA’ DELLA
                                                                DIREZIONE
                                              UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
                 Specificare i singoli obiettivi
Per applicare la Politica per la Qualità, i responsabili aziendali
dovrebbero determinare gli obiettivi che l’organizzazione intende
perseguire.
Stabiliti un insieme di obiettivi, sarà opportuno indicare le modalità
di misurazione e controllo del livello di raggiungimento degli obiettivi
stessi.
Gli obiettivi non vanno solo determinati per il SGQ nel suo
complesso, ma anche per i singoli prodotti/servizi (Vedi il punto 7.1.a
della norma).
Tali obiettivi dovranno essere realistici e commisurati a risultati
raggiungibili.
Gli obiettivi devono essere stabiliti in aree appropriate
dell’organizzazione: all’interfaccia con il cliente; nella progettazione,
nell’approvvigionamento, nella produzione.
                         P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione         69
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                   UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4


                     Devono essere stabiliti per ogni
                         funzione o processo e
                       per singoli prodotti o servizi



                                                                        Devono essere
Devono soddisfare i
 requisiti dei clienti            GLI OBIETTIVI                          documentati
                                                                    per essere riesaminati



                          Devono essere congruenti
                         con la Politica per la Qualità,
                              misurabili e idonei
                          al miglioramento continuo


                          P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                       70
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                                    UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
  ESEMPIO DI UN QUADRO STRUTTURATO DI OBIETTIVI PER LA QUALITÀ DI UN’AZIENDA DI TRASPORTO
                                               (valori puramente indicativi)


                                                         METODO                    FREQUENZA     VALORE DI            ANNO
  OBIETTIVI GENERALI     INDICATORI                                                                          TARGET
                                                       DI CALCOLO                  CONTROLLI     ALLARME




                       Ritardo max 10
   PUNTUALITA’                               Corse con ritardo/ totale corse        Mensile        75%        90%     2005
                             min



                                                   Reclami pervenuti/                                                 2005
 PULIZIA DEI MEZZI     Reclami clienti                                              Mensile         7%        5%
                                                 Tot. viaggiatori x mese



                           Mezzi                   Mezzi climatizzati/                                                2005
     COMFORT                                                                       Semestrale      30%        50%
                        climatizzati            Totale mezzi in esercizio



INFORMAZIONE ALLA                                  Mezzi con monitor/                                                 2005
                       Tempestività                                                Trimestrale     30%        70%
    CLIENTELA                                        Totale mezzi



    ATTENZIONE           Mezzi E2,            Mezzi con alimentazione alt./                                           2005
                                                                                   Trimestrale     20%        40%
   ALL’AMBIENTE           E3, E4                      totale mezzi



                        strutture per          Mezzi con strutture idonee/                                            2005
SERVIZI PER DISABILI                                                               Trimestrale     10%        30%
                           disabili                   Totale mezzi


                                         P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                                      71
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                  UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4


5.4.2 Pianificazione del sistema di gestione per la qualità
                   La Direzione deve assicurare che:

La Pianificazione del SGQ sia condotta in modo da ottemperare ai
requisiti riportati al § 4.1.

                                    INDIVIDUAZIONI
                                       ATTIVITA’
                                                                          Per raggiungere
                                                                            gli obiettivi
  Pianificazione                    ALLOCAZIONE
                                                                           della qualità
                                    DELLE RISORSE


                                   SCHEDULAZIONE
                                 (Allocazione temporale delle attività)




                         P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                            72
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                                         UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4

5.4.2 Pianificazione del sistema di gestione per la qualità
La Pianificazione deve essere documentata; la registrazione delle
attività di pianificazione possono essere utili nei casi di:

        Riorganizzazione
        Modifiche
        Ampliamenti dell’organizzazione

La Direzione, anche in questi casi, deve assicurare l’integrità del
Sistema di Gestione per la Qualità.




La norma, in sostanza, richiede di esercitare un controllo su eventuali modifiche del SGQ e
che esso sia mantenuto efficace e conforme, sia durante che dopo tali modifiche.


                                P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                  73
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                 UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4
5.4.2 Pianificazione del sistema di gestione per la qualità
Per applicare correttamente questo requisito conviene ipotizzare
due livelli di pianificazione:
                         IL PRIMO LIVELLO
Comprende la pianificazione necessaria affinché il SGQ sia
conforme ai requisiti riportati nel § 4.1.
Alcune fasi della pianificazione del SGQ sono completate durante
lo sviluppo iniziale del SGQ; altre nel corso della sua applicazione.
E’ importante notare, a tale proposito, che nel riesame annuale del
SGQ da parte della Direzione, può emergere la necessità di attuare
modifiche al sistema stesso per apportare eventuali miglioramenti.
Per adottare i miglioramenti individuati, è necessaria una
ripianificazione del sistema, reiterando le attività di pianificazione
(vedi il metodo PDCA), salvaguardandone l’integrità come richiesto
dalla norma.
                        P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione     74
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                        UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4

5.4.2 Pianificazione del sistema di gestione per la qualità
                               IL SECONDO LIVELLO

La pianificazione di secondo livello dovrebbe consentire di
raggiungere gli obiettivi fissati dalla Politica per la Qualità, in
particolare, gli obiettivi relativi ai prodotti e/o servizi.

Per operazioni di routine, ovvero per produzioni/servizi ripetitivi, la
pianificazione può essere sviluppata parallelamente allo sviluppo
del SGQ; in questo caso, è necessario monitorare il sistema per
verificare se gli obiettivi di qualità dei prodotti e/o servizi sono
regolarmente raggiunti.

Per processi di una certa complessità, ovvero produzioni/servizi per
commessa, è consigliabile lo sviluppo di piani della qualità di
commessa, applicando specifici standard ISO (UNI EN ISO 10005:1996 sullo
sviluppo dei piani qualità).

                               P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione   75
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                     UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5.5 Responsabilità, autorità e comunicazione
Responsabilità e autorità: la Direzione deve assicurare che le responsabilità
e le autorità siano definite e rese note nell’ambito dell’organizzazione.

Occorre definire:
                                    Ruoli



                                   Correlazioni
                                                                    Organigramma
      Responsabilità
        e autorità


In maniera tale che tutti conoscano ciò che dovrebbero fare (responsabilità)
e ciò che possono fare (autorità) e come esse sono correlate. Responsabilità
e Autorità possono essere descritte in un mansionario e sintetizzate in un
organigramma.
                          P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                  76
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                        UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5.5.1 Responsabilità ed autorità
                               L’Organigramma
                       Definisce la struttura organizzativa
                              di un’azienda con una
                            rappresentazione grafica
                               che ha come scopo...
                                                                         La definizioni delle
                                                                          interfacce interne
   Una razionale suddivisione
 dei compiti e della responsabilità
                                                                       L’impiego ottimale
                                                                          delle risorse

     L’identificazione di
        chi fa che cosa                    L’eliminazione di carenze
                                                o sovrapposizioni



                             P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                            77
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                  UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.5
5.5.1 Responsabilità ed autorità
         CARATTERISTICHE DELL’ORGANIGRAMMA

              Deve essere corredato con documenti esplicativi
                 (manuali organizzativi, circolari, ordini di servizio)

                                     Non è immutabile
        (deve essere modificato per motivi importanti, in caso di nuovo assetto )

                         Non esiste uno schema unico
                    (Varia in base a dimensioni, tipo di azienda,ecc.)

         La definizione dell’organigramma aziendale è condizione
                   preliminare per lo sviluppo di un SGQ
                 (da intendersi come guida per lo sviluppo del sistema)



                         P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione              78
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.5
     ESEMPIO DI ORGANIGRAMMA DI UNA PICCOLA AZIENDA



                                 DIREZIONE




               SEGRETERIA                          RESPONSABILE QUALITA’




RESPONSABILE         RESPONSABILE               RESPONSABILE          RESPONSABILE
COMMERCIALE           PRODUZIONE                 MAGAZZINO              ACQUISTI




                      P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                        79
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                 UNI EN ISO 9001:2008 –Cap. 5
5.5.2 Rappresentante della direzione
            Chi è responsabile per che cosa?
La Direzione, anche di una piccola azienda, dovrebbe stabilire ciò
che ciascuno deve fare (responsabilità) e fissare i limiti di ciò
che possono fare (autorità). Queste attribuzioni possono essere
compiutamente realizzate con lo sviluppo di un mansionario e
facendo riferimento ad un organigramma aziendale.

 Chi si occupa del sistema di gestione per al qualità?
Il rappresentante della direzione può svolgere l’attività di
gestione del sistema qualità; deve assicurarsi che tutte le
persone in azienda siano informate su tutto ciò che concerne la
qualità e il perseguimento degli obiettivi stabiliti.


                      P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione    80
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                                    UNI EN ISO 9001:2008 –Cap. 5
5.5.2 Rappresentante della direzione
Il Responsabile Qualità, designato dalla Direzione, è un membro della
struttura direzionale; deve avere la responsabilità e l’autorità per:

assicurare che i processi necessari per il Sistema di Gestione per la
Qualità, siano elaborati, applicati e aggiornati;

riferire alla Direzione sulle prestazioni generali del SGQ;

suggerire miglioramenti;

assicurare che tutti i requisiti del cliente siano noti a tutta
l’organizzazione.




                         P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione    81
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
                            UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5

5.5.3 Comunicazione interna



La Direzione deve assicurare che siano
attivati processi di comunicazione interna:
con riunioni periodiche; esposizioni di
documenti in apposite bacheche; con
l’utilizzo di mezzi audiovisivi e una rete
intranet.


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RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
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Comunicazione Interna
         Come tenere informato il personale

La comunicazione è uno strumento essenziale per garantire l’efficace
funzionamento del SGQ. I processi di comunicazione, promossi dalla
direzione, devono riguardare tutto il personale; le informazioni
trasmesse devono essere chiare e non oscure. La comunicazione
interna deve assicurare:

  La diffusione delle informazioni in tempo reale;
  La creazione di rapporti di reciproca fiducia;
  L’identificazione di opportunità commerciali o di qualsiasi tipo.




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5.6 Riesame della direzione
Il Riesame è una diagnosi approfondita del Sistema di Gestione per la Qualità
condotta dai vertici aziendali.

       Il Sistema di Gestione per la Qualità funziona?
La Direzione dovrebbe riesaminare il SGQ, se non più volte, almeno
una volta all’anno.
La diagnosi del SGQ da parte della Direzione dovrà valutare, in primo
luogo, l’adeguatezza della Politica per la Qualità; la capacità di
raggiungere gli obiettivi fissati; i reclami dei clienti; le iniziative di
miglioramento; esigenze di formazione e addestramento; le relazioni
con i fornitori; ecc.
Ogni RIESAME deve essere registrato e le decisioni intraprese,
prima di essere applicate, devono essere divulgate a tutta
l’organizzazione.
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RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
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5.6.1 Generalità
La Direzione deve garantire che il sistema sia idoneo, adeguato ed
efficace. Il Riesame deve essere l’occasione per rivedere le strategie
aziendali e per introdurre cambiamenti significativi nel Sistema di
Gestione per la Qualità; in particolare, l’attenzione deve essere
focalizzata su: la Politica per la Qualità, gli Obiettivi, i Processi, le
Procedure, le Istruzioni di Lavoro, la Modulistica, ecc.
                   Lo scopo del riesame è verificare:

           IDONEITÀ                          ADEGUATEZZA                           EFFICACIA




     Il SGQ ha i requisiti                 Il SGQ è In linea con
         per garantire                           le esigenze                Il SGQ raggiunge sempre
 Produzione/Servizi di qualità?             dell’organizzazione?                gli obiettivi stabiliti?



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5.6.2 Elementi in ingresso per il riesame
Il Riesame della Direzione deve essere impostato sulla base di dati
e informazioni in ingresso documentate nei minimi dettagli.

              DATI E INFORMAZIONI IN INGRESSO

   I risultati delle verifiche ispettive interne;
   Le informazioni di ritorno da parte del cliente;
   Le prestazioni dei processi e conformità dei prodotti/servizi;
   Lo stato delle azioni correttive e preventive;
   Le azioni da seguire da precedenti risami;
   Le raccomandazioni per il miglioramento.



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RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
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5.6.3 Elementi in uscita dal riesame
Le decisioni, conseguenti al riesame, risultati di un’attenta diagnosi
condotta dai vertici aziendali, devono comprendere azioni relative:

   al miglioramento dell’efficacia del sistema di gestione per la
   qualità;

   al miglioramento dei prodotti in relazione ai requisiti dei clienti;

   ai fabbisogni di formazione e addestramento del personale;

   ai fabbisogni di risorse tecniche.




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5.6.3 Elementi in uscita dal riesame
                  I risultati del Riesame della Direzione


                                                                           Nel Sistema
                                                                                 di
                                                                       Gestione per la Qualità
    Negli Obiettivi
     della Qualità




                                                                      Nell’organizzazione


                 Nella Politica per la Qualità



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GESTIONE RISORSE
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6 GESTIONE DELLE RISORSE

Questo punto della norma, già ampliato nella
precedente versione, è stato ulteriormente
potenziato a sancire l’importanza delle risorse
umane e tecniche per una corretta gestione
della qualità.



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GESTIONE RISORSE
                                                   UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6
6.1 Messa a disposizione delle risorse
L’organizzazione deve mettere a disposizione risorse sufficienti ad assicurare un
continuo miglioramento del sistema qualità e la piena soddisfazione del cliente.
Risorse umane       (Abilità, Formazione e Addestramento): l’organizzazione deve
assicurare che tutto il personale abbia acquisito conoscenze ed esperienza nel proprio
ambito operativo, tali da conseguire sempre risultati eccellenti.


              La qualità è ottenuta soprattutto da chi è impegnato
         in prima persona in qualsiasi processo operativo aziendale

                           La persona è il primo e il più
                          importante fattore della qualità

                              La persona deve avere le
                 necessarie conoscenze e competenze; deve essere
             formata, addestrata, aggiornata professionalmente, motivata

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GESTIONE RISORSE
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6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e
consapevolezza
             Controllo delle competenze e dell’addestramento
L’organizzazione deve, oltre a stabilire i requisiti di conoscenza e competenza, attuare
una politica attiva di formazione e addestramento continuo per assicurare che il livello
di professionalità delle proprie risorse umane sia sempre adeguato agli standard di
qualità fissati.

La nuova norma su questo punto introduce un chiara distinzione tra formazione e
addestramento, volendo enfatizzare il fatto che:

  Con la formazione si acquisisce nuova conoscenza;
  Con l’ addestramento e l’aggiornamento professionale si migliora il
  livello di specializzazione del personale.
La norma mette in risalto l’importanza di accrescere attività qualificate di formazione
puntando, quando applicabile, sull’alta formazione.

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GESTIONE RISORSE
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6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e
consapevolezza
L’organizzazione deve determinare la competenza necessaria per il
personale che svolge attività che influenzano la conformità ai requisiti
di qualità del prodotto, valutando:

           Titolo di studio
           Formazione e addestramento
           Competenza
           Esperienza

Quando necessario l’organizzazione deve fornire formazione-
addestramento o intraprendere altre azioni per acquisire la necessaria
competenza.

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                                          UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6
6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e
consapevolezza

                     INDIVIDUARE I FABBISOGNI
                            FORMATIVI




     CONSERVARE LE                                              SOMMINISTRARE
     REGISTRAZIONI                                             L’ADDESTRAMENTO




                         VALUTARE L’EFFICACIA
                          DELLA FORMAZIONE




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6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e
consapevolezza

                             Innovazione organizzativa




                                     Motivazione
                                                                    Consolidamento
Innovazione tecnologica                  per
                                                                     professionale
                                   L’addestramento




                              Orientamento al lavoro



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6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e
consapevolezza



  FORMAZIONE INTERNA                                   FORMAZIONE ESTERNA

         Pianificare                                              Pianificare

        ARGOMENTI                                        Analisi e selezione argomenti
          DURATA                                          Iscrizione dei partecipanti
       PARTECIPANTI                                      Comunicazione al personale
    MATERIALE DIDATTICO                                            interessato
    STRUMENTI DIDATTICI




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6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e
consapevolezza
La verifica dell’efficacia della formazione deve essere eseguita in
ciascuna fase riportata sotto da personale competente:

         Nelle normali
      condizioni operative

             Nell’autovalutazione
             del Sistema Qualità

               In fase di Audit interno ed esterno
                           (Verifiche Ispettive)


                           Durante il Riesame del Sistema Qualità
                                  da parte della Direzione

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                                                UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6
6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e
consapevolezza
Tutte le azioni formative e di addestramento devono essere registrate
            Possibili documenti di registrazione:
                      Attestati;
                      Verbali degli incontri;
                      Scheda registrazione formazione;
                      Aggiornamento anagrafica personale;
                      Rapporti di valutazione.

       Le registrazioni devono dare evidenza
       dell’avvenuta formazione del personale
     e della verifica della sua efficacia operativa




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•   6.3 Infrastrutture
L’organizzazione deve individuare e mantenere infrastrutture idonee
per svolgere al meglio le proprie attività.


    Le infrastrutture includono:

    edifici, spazi di lavoro e servizi connessi;

    attrezzature e apparecchiature di processo (hardware e software);

    servizi di supporto (trasporti, comunicazioni).




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GESTIONE RISORSE
                                                 UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6

6.3 Infrastrutture

 L’organizzazione, in particolare, deve:

   predisporre le infrastrutture necessarie;
   stendere gli elenchi di attrezzature e identificare le diverse macchine,
    apparecchiature con codici o i rispettivi numeri di matricola;
   stabilire adeguate modalità di manutenzione;

   pianificare le attività di manutenzione;

   registrare tutte le attività di manutenzione.




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GESTIONE RISORSE
                                           UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6



•   6.4 Ambiente di lavoro

    L’espressione "ambiente di lavoro" si riferisce alle
    condizioni nelle quali il lavoro viene eseguito; esse
    comprendono fattori fisici, ambientali ed altri fattori
    quali rumore, temperatura, umidità, illuminazione e
    condizioni atmosferiche.




                      P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione         100
GESTIONE RISORSE
                                                    UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6
•   6.4 Ambiente di lavoro
L’organizzazione deve dimostrare di aver predisposto condizioni
dell’ambiente di lavoro idonee ad ottenere un prodotto/servizio
conforme e al livello di qualità pianificato.

L’organizzazione, in particolare, deve assicurare:
 Condizioni adeguate dell’ambiente di lavoro, quando applicabili,
  che salvaguardino la salute e la sicurezza degli operatori (rumore,
  luminosità, igiene, umidità, inquinamento, ecc.)
 Postazioni di lavoro a regola d’arte (secondo requisiti ergonomici *);
 Adeguate attrezzature ad uso degli addetti;
 Buoni rapporti interpersonali;
 Etica nei rapporti di lavoro.

* L’ERGONOMIA studia le condizioni e l’ambiente di lavoro per adattarle alle esigenze psico-
fisiche del lavoratore.

                               P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                 101
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
                                         UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
Questo capitolo della norma riporta i requisiti per la pianificazione e il
controllo dei seguenti processi:


  PIANIFICAZIONE DELLA REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO 7.1
  COMMERCIALE 7.2
  PROGETTAZIONE 7.3
  ACQUISTI 7.4
  PRODUZIONE DI BENI, EROGAZIONE DI SERVIZI 7.5
  CONTROLLO DELLE APPARECCHIATURE DI MISURA E DI PROVA 7.6




                         P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione     102
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
                                                UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7
7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto
L’organizzazione deve pianificare e sviluppare i processi necessari
per la realizzazione del prodotto.

La pianificazione deve comprendere:
   La definizione degli obiettivi per la qualità ed i requisiti relativi al
   prodotto;
   La definizione dei processi, delle attività e delle relative risorse per la
   realizzazione del prodotto e/o servizio;
   La definizione delle attività di verifica, validazione, monitoraggio,
   misurazione, ispezione e prova specifiche per il prodotto ed i relativi
   criteri di accettazione;
   Le registrazioni per fornire evidenza che i processi e il prodotto
   soddisfino i requisiti specificati.

Gli elementi in uscita dalla pianificazione devono essere in una forma adeguata al modo di
operare dell'organizzazione.

                               P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione               103
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
                                                    UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7
7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto
Di seguito è illustrato un metodo per la pianificazione dei processi, basato sui principi del Project
Management , applicabile sia alle attività di routine, sia a quelle per progetto o per commessa.

          INDIVIDUAZIONI                              Individuato il prodotto/servizio da realizzare; va
                                                      stabilito, con sufficiente livello di dettaglio, la
             ATTIVITA’
                                                      sequenza di attività e/o lavorazioni da svolgere.
             Cosa fare

                                                      Assegnare ad uno specifico ente aziendale la
         ASSEGNAZIONE                                 responsabilità della concreta esecuzione delle
        RESPONSABILITA’                               attività.
              Chi
                                                      Assegnare a ciascuna attività le risorse necessarie
                                                      (personale, attrezzature, materiali, ecc.) e definire la
     ALLOCAZIONE RISORSE                              durata del suo utilizzo.
         STIMA DURATA
             Come
                                                      Definire quando ciascuna attività dovrà essere
                                                      espletata in termini di :
                                                           - SCADENZA
         SCHEDULAZIONE                                    - RELAZIONE DI DIPENDENZA DA ALTRE ATTIVITA’
                                                          - CALENDARIO LAVORI
            Quando                                        - DATE IMPOSTE


                                   P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                               104
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7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto
La pianificazione deve             essere        documentata.            Il   documento   di
pianificazione deve:

              Stabilire i processi, predisporre documenti
       e risorse dedicate alla realizzazione del prodotto/servizio

      Individuare tutte le attività
       e la loro sequenza logica

                                  Definire gli obiettivi
                              relativi al prodotto/servizio

                                                                  Determinare i
                                                             criteri di accettazione *
* i parametri che specificano i requisiti minimi di affidabilità e di qualità del prodotto e/o
servizio

                               P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                         105
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
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7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto
Nelle attività pianificate devono essere incluse, per quanto concerne il
prodotto/servizio, attività di:

                    VERIFICA
        Conferma sostenuta da evidenze oggettive
          (dati a supporto) del soddisfacimento
           di requisiti ( esigenza o aspettativa)
              specificati nella pianificazione.




                VALIDAZIONE
          Conferma sostenuta da evidenze oggettive
   (dati a supporto) che i requisiti (esigenza o aspettativa)
     relativi ad una specifica utilizzazione o applicazione
                  prevista sono stati soddisfatti.
                                                                                                  PRODOTTO
            MONITORAGGIO
         Controllo continuo, attraverso misurazioni,
              della produzione e del prodotto




       ISPEZIONE E PROVA
             Fasi in cui si effettuano verifiche
              per accertare la conformità del
           prodotto/servizio ai requisiti specificati


                                                        P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione              106
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7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto

              La pianificazione deve essere coerente
                  con l’organizzazione aziendale
       Gli elementi in uscita dalla pianificazione devono essere in una forma
                 adeguata al modo di operare dell'organizzazione.




       Quando applicabile dovrebbero essere svolte attività di
                         Ricerca & Sviluppo
            per l’ottimizzazione dei processi pianificati
                           P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione              107
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7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto




Accertare di avere compreso e di essere in grado di soddisfare tutti
i requisiti specificati dal cliente; è necessario, quindi, individuare:

  La completezza e correttezza dei dati forniti dal cliente inclusi i
  termini di consegna, le modalità di spedizione, di assistenza, ecc.
  La determinazione di eventuali requisiti non specificati dal
  cliente;
  I requisiti cogenti applicabili al prodotto;
  Ogni ulteriore requisito ritenuto necessario dall'organizzazione
  stessa.
                       P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione     108
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7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto




    Forniture di
                                   Si possono                        Forniture di
 prodotti e/o servizi               Verificare                    prodotti e/o servizi
   a catalogo o                      due casi                       per commessa
   da magazzino




                        P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                      109
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7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto




  La fattibilità e la capacità tecnica
 di realizzare il prodotto e/o servizio
deve essere verificata a monte prima
  del loro inserimento nel catalogo
                                                        Le prestazioni e i requisiti
                                                      del prodotto/servizio, devono
                                                       essere riportati nel catalogo
                                                   (documento da gestire in modo controllato)


                          P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                        110
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7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto




   •Ricevimento ordine/proposta commissione
   •Verifica ordine
   (completezza codici,conformità codici,descrizione, rispetto tempi consegna, esecuzione, ecc.)
   •Soluzione elementi incompleti - non corretti - non eseguibili
   •Registrazione delle attività di verifica



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7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto


  In questo caso rientrano prodotti e servizi
  realizzati su specifiche esigenze del cliente
  La personalizzazione di prodotti standard




   Ricevimento della richiesta di offerta
   Approfondita analisi della richiesta di offerta eseguita da personale
   con specifica competenza tecnica e commerciale
   Emissione offerta con dettagli tecnici oltre che economici
   Esame dell’ordine per la verifica di congruenza con l’offerta inviata
   Registrazione dell’iter di controllo


                          P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione          112
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7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto
Per gli ordini verbali o telefonici il fornitore deve garantire
l’accordo sui requisiti prima di accettarli.

Nel caso, ad esempio, di ordini telefonici è opportuno procedere
alla loro registrazione su un modulo prestampato; i dettagli
dell’ordine saranno poi notificati al cliente per l’accettazione




                      P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione       113
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7.2.2 Riesame dei requisiti relativi al prodotto
Accertare di aver compreso e di                                     essere   in   grado         di
soddisfare i requisiti specificati dal cliente.

Oltre ai requisiti specificati nell’ordine, dal cliente, l’organizzazione
dovrebbe prendere in considerazione anche quelli cogenti (requisiti
di legge) applicabili, le modalità di consegna e di pagamento.
Il riesame di tutti gli elementi dell’ordine cliente è un passaggio
fondamentale per accertare ed assicurare che l’organizzazione sia
completamente in grado di rispettare gli impegni presi.
Il riesame, quando nell’ordine sono presenti elementi che richiedono
la presenza di uno o più specialisti (es. un progettista), dovrebbe
essere effettuato da un gruppo composto dagli specialisti coinvolti
nella fornitura.
Ogni modifica all’ordine deve essere tempestivamente comunicata a
tutte le parti interessate.
                          P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                         115
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 7.2.3 Comunicazioni con il cliente
L’organizzazione deve disporre strumenti adeguati per comunicare con il
cliente, in particolare , per tutto ciò che riguarda:
  informazioni relative al prodotto;
  quesiti, gestione di contratti o di ordini, compresi i relativi aggiornamenti;
  informazioni di ritorno del cliente, compresi eventuali reclami.



                                   Chi e come può emettere preventivi/offerte,
                                      accettare ordini, accettare modifiche



      Chi deve analizzare i feedback
      del cliente, compresi i reclami


                                                            Chi e come può dare informazioni
                                                                   su prodotti e servizi

                            P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                     116
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7.3 Progettazione e sviluppo
   La progettazione si basa su 5 elementi fondamentali:

   DETERMINAZIONE DEGLI OBIETTIVI

   PIANIFICAZIONE

   ESECUZIONE DELLE ATTIVITÀ PROGETTUALI

   RIESAME, VERIFICA E VALIDAZIONE

   DOCUMENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA PROGETTAZIONE


                    P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione     117
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7.3 Progettazione e sviluppo
La progettazione deve tradurre le esigenze del cliente (riportate nel
piano di prodotto, nel contratto, ecc.) in specifiche tecniche che
riguardano i:

       Materiali in input;
       Prodotti finiti/Servizi;
       Processi di produzione e/o erogazione dei servizi.




                         P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione     118
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7.3 Progettazione e sviluppo

La progettazione deve dar luogo ad un prodotto/servizio:

    Fattibile e verificabile;

    Che soddisfi il cliente ad un costo accettabile;

    Che consenta di realizzare un ritorno economico;

    Conforme alle prescrizioni di legge.




                          P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione     119
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7.3 Progettazione e sviluppo
 Le attività di progettazione devono essere:

                                 PIANIFICATE                    7.3.1
   Dati in ingresso
    Dati in uscita
                                DOCUMENTATE
          7.3.2
          7.3.3
                                 RIESAMINATE                    7.3.4


                                 VERIFICATE                     7.3.5


                                    VALIDATE                    7.3.6




                      P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione           120
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
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7.3.1 Pianificazione della progettazione e sviluppo
L’organizzazione deve pianificare e tenere sotto controllo la progettazione e
sviluppo del prodotto e/o servizio.
Durante la pianificazione della progettazione, l’organizzazione deve
stabilire:
   1.   Le attività da svolgere, la loro successione, le relative responsabilità
   2.   La tempistica di realizzazione di ciascuna attività
   3.   Eventuali documenti di supporto per l’esecuzione della singola attività
   4.   Eventuali documenti risultanti da ogni singola attività

                                                                    La pianificazione della
                                                                  progettazione consente di
                                                                  monitorare il suo stato di
                                                                        avanzamento

Nota
Il riesame, la verifica e la validazione della progettazione e sviluppo hanno finalità distinte. Essi possono
essere effettuati e registrati separatamente o in qualsiasi combinazione, come appropriato per il prodotto e
per l'organizzazione.
                                      P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                         121
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7.3.1 Pianificazione della progettazione e sviluppo
Il processo di progettazione e sviluppo deve essere pianificato e
tenuto sistematicamente sotto controllo. In particolare seguendo i
paragrafi della norma, devono essere stabiliti i seguenti controlli:
    Definire le fasi della progettazione;
    Pianificare i momenti di riesame, di verifica e di validazione della
    progettazione;
(L’organizzazione è chiamata a riflettere sul significato di questi tre termini e dove occorre a
definire azioni specifiche per rispondere efficacemente ai relativi requisiti).

                                             Definire le responsabilità e le
                                             autorità per la progettazione:
                                               Chi deve fare, che cosa?



Persone interessate: Gruppo di progettazione o progettista interagiscono con un insieme di
soggetti che possono comprendere: il cliente, i fornitori, enti normativi ecc.
                                 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                   122
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7.3.2 Elementi in ingresso alla progettazione e sviluppo
Gli elementi in ingresso devono comprendere:

   I requisiti funzionali e prestazionali;
   I requisiti cogenti applicabili;
   Le informazioni derivanti da precedenti progettazioni similari
   Altri requisiti essenziali alla progettazione e sviluppo.




Gli elementi      in ingresso devono essere documentati per essere
successivamente confrontati con i risultati della progettazione; quindi
riesaminati per verificarne l’adeguatezza; i requisiti devono essere completi e
non ambigui o in conflitto tra loro.

                           P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione        123
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
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7.3.2 Elementi in ingresso alla progettazione e sviluppo
Cosa occorre considerare?
Tra gli elementi che occorre considerare ci sono in primo luogo i
requisiti del cliente, sia espressi che impliciti (per i requisiti impliciti,
non espressi dal cliente, occorre una particolare sensibilità
dell’azienda, in termini di competenze e capacità di ascolto e di
risposta al cliente).

Gli altri elementi possono riguardare:
   I requisiti cogenti e altri requisiti legali;
   Indagini di mercato;
   Prassi aziendali ed esperienze pregresse.


                            P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione     124
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
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7.3.3 Elementi in uscita dalla progettazione e sviluppo
Gli elementi in uscita dalla progettazione devono poter essere posti
a confronto con gli elementi in ingresso; essi devono:
  soddisfare i requisiti in ingresso alla progettazione e sviluppo;
  fornire adeguate informazioni per l’approvvigionamento, la
  produzione, l’erogazione di servizi;
  contenere o richiamare i criteri di accettazione per i prodotti;
  precisare le caratteristiche dei prodotti che sono essenziali per
  una loro sicura e adeguata utilizzazione.




                       P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione      125
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
                                          UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.3.3 Elementi in uscita dalla progettazione e sviluppo
I risultati della progettazione, una volta verificati e validati, saranno
riportati in alcuni dei documenti seguenti:


   Disegni tecnici
   Specifiche/istruzioni
   Schede tecniche di prodotto
   Cicli di lavorazione
   Manuali d’uso e manutenzione




                         P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione     126
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
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7.3.3 Elementi in uscita dalla progettazione e sviluppo
Cosa è stato fatto?
I risultati, gli output, della progettazione possono esprimersi in
differenti documentazioni:
  Una progettazione tecnica nel campo delle costruzioni,
  dell’impiantistica, della meccanica e affini, consiste in disegni e
  calcoli;
  Una progettazione nel campo della grafica può comprendere
  bozzetti o un particolare layout da utilizzare in una
  pubblicazione;
  Una progettazione nella pubblicità potrebbe concretizzarsi in una
  campagna pubblicitaria.



                       P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione     127
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
                                                UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.3.4 Riesame* della progettazione e sviluppo
In fasi opportune va effettuato un controllo formale della
progettazione, per valutare il conseguimento delle esigenze del
cliente, per identificare eventuali problemi ed intraprendere le
necessarie azioni correttive.


                                                                  Le attività di riesame,
                                                                    ed eventuali azioni
              Al riesame devono                                  correttive, devono essere
         partecipare i rappresentanti                             registrate e conservate.
           delle funzioni coinvolte
          nelle fasi di progettazione.




*RIESAME:     attività effettuata per riscontrare l’idoneità, l’adeguatezza e
l’efficacia della progettazione a conseguire i risultati pianificati.

                               P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione                       128
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Guida all'uso della norma uni en iso 9001 2008

  • 2. Presentazione Le slide che seguono contengono un corso introduttivo alla nuova norma UNI EN ISO 9001:2008. Il corso, utilizzabile anche come linea guida per lo sviluppo di un Sistema Qualità, è utile sia a coloro che si avvicinano per la prima volta al tema della qualità, sia a chi, addetto alla qualità in azienda, necessita di uno strumento di supporto per gestire o aggiornare il proprio Sistema Qualità Aziendale. Di seguito, sono illustrate le novità introdotte dalla edizione 2008 della norma; sono citate alcune definizioni in materia di qualità; sono riportati dei commenti esplicativi ai principali capitoli della norma. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 2
  • 3. Presentazione La norma UNI EN ISO 9001:2008 specifica cosa fare per sviluppare, implementare, gestire e migliorare un Sistema Qualità. Il come fare, riguarda scelte organizzative e gestionali legate alla professionalità, sensibilità e capacità operative dei responsabili aziendali. Questo lavoro vuole conseguire un risultato più che impegnativo: contribuire a superare la qualità come moda, farla rivivere come cultura organizzativa aziendale e come un costante impegno quotidiano; fornire un’occasione di riflessione e di messa a punto del sistema per far uscire, soprattutto quelle aziende che hanno fatto l’esperienza della certificazione, da una gestione approssimativa, o peggio, cartacea e burocratica della Qualità. Buon P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione Lavoro! 3
  • 4. Le novità Prima di iniziare può essere utile un accenno ad alcune novità significative introdotte dalla norma UNI EN ISO 9001:2008. Le modifiche introdotte con la UNI EN ISO 9001:2008 sono state unanimemente definite ad impatto limitato; non sono stati, infatti, modificati o inseriti nuovi requisiti rispetto alla precedente versione della norma, ma ciò non significa che nulla è cambiato, molte sono le novità e tutte concorrono a chiarire il significato di numerosi requisiti; è stata, inoltre, migliorata la compatibilità con altri sistemi di gestione, tra cui il Sistema di Gestione Ambientale UNI EN ISO 14001. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 4
  • 5. Le novità che riguardano alcuni requisiti della norma Attenzione al mercato e all’ambiente E’ un nuovo elemento da prendere in considerazione nella progettazione e sviluppo del Sistema Qualità. Considerare il contesto socio-economico o in generale l’ambiente nel quale un’organizzazione opera dovrebbe consentire, oltre che una maggiore attenzione al proprio mercato, di individuare la presenza di risorse umane e intellettuali (Università, centri di R&S, centri di Alta Formazione, Laboratori, ecc.); infine, di tener conto dei cambiamenti del contesto di appartenenza (territorio) e dei possibili rischi ad esso associati. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 5
  • 6. Le novità che riguardano alcuni requisiti della norma Una maggiore attenzione al personale come Capitale Umano L’organizzazione deve, oltre a stabilire i requisiti di competenza, attuare una politica attiva di formazione e addestramento per assicurare che il livello di qualificazione delle proprie risorse umane sia sempre adeguato agli standard di qualità fissati. La nuova norma introduce un chiara distinzione tra formazione e addestramento. La formazione consente l’acquisizione di nuova conoscenza; l’addestramento comprende attività mirate a migliorare l’aggiornamento professionale e le conoscenze specialistiche. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 6
  • 7. Le novità che riguardano alcuni requisiti della norma Maggiore attenzione all’ambiente di lavoro L’ambiente di lavoro comprende fattori fisici e ambientali come rumore, temperatura, umidità, illuminazione e condizioni atmosferiche. Tutte i fattori fisici e ambientali devono essere tenuti sotto controllo poiché essi possono condizionare, in senso positivo o negativo, la qualità della prestazione lavorativa. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 7
  • 8. Le novità che riguardano alcuni requisiti della norma Attenzione al cliente Oltre alla normale cura del cliente, nella nuova norma viene dato risalto alle attività successive alla consegna, fino allo smaltimento del prodotto che ha completato il suo ciclo di vita; in tal modo viene chiarita anche l’estensione del campo di applicazione del Sistema Qualità, accrescendo la soddisfazione del cliente. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 8
  • 9. Alcuni vantaggi sul piano normativo cogente La norma “da evidenza e supporto documentale” ai requisiti cogenti. L’art. 30 della Legge 133/2008, solleva le organizzazioni certificate da alcuni controlli amministrativi, soprattutto in materia di sicurezza sul lavoro. Il nuovo standard rappresenta una buona base di riferimento per ottemperare alle prescrizioni del D.Lgs. 231/2001 quale “sistema di gestione per la prevenzione dei reati” in attuazione del modello di organizzazione, gestione e controllo di cui agli articoli 6 e 7 di detto Decreto. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 9
  • 10. I VANTAGGI DI UN SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ Diffusione della conoscenza e valorizzazione delle risorse umane Una revisione analitica e critica della struttura organizzativa Passaggio dall’accentramento alla delega dei compiti e delle responsabilità P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 10
  • 11. I VANTAGGI DI UN SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ DIFFUSIONE DELLA CONOSCENZA E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE Un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) dà la possibilità di disporre di un patrimonio di conoscenza da utilizzare a fini operativi, con l’obiettivo di sviluppare prodotti e/o servizi adeguati alle esigenze dei clienti. L’obiettivo di un SGQ è, dunque, quello di far leva sul patrimonio di conoscenze individuali, best practice, esperienze, per tradurle in altrettante occasioni di miglioramento. Un sistema di gestione per la qualità (SGQ), deve contribuire ad affermare uno stile di direzione aziendale orientato al cambiamento e al miglioramento continuo. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 11
  • 12. I VANTAGGI DI UN SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ UNA REVISIONE ANALITICA E CRITICA DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA La revisione analitica e critica dei principali elementi della struttura organizzativa deve basarsi su una diagnosi accurata e approfondita dei problemi e delle barriere organizzative e manageriali all’introduzione della qualità in azienda. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 12
  • 13. I VANTAGGI DI UN SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ PASSAGGIO DALL’ACCENTRAMENTO DEI COMPITI ALLA DELEGA DELLE RESPONSABILITÀ L’autonomia dei compiti e la delega delle responsabilità concesse al personale sono le condizioni necessarie per agevolare la diffusione della conoscenza in un’organizzazione. Dal punto di vista gestionale, maggiore autonomia e responsabilità, motivano il personale, facilitano l’interazione, l’integrazione e predispongono al lavoro di gruppo. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 13
  • 14. Cosa sono le ISO 9000 ? Le ISO 9000 sono una famiglia di norme emesse dall’ International Organization for Standardization, per cui hanno un riconoscimento ed una valenza internazionale. In Italia tali norme sono emesse dall’UNI: UNI EN ISO 9000:2005 Fondamenti e Terminologia UNI EN ISO 9001: 2008 Requisiti UNI EN ISO 9004: 2009 Linee guida per il miglioramento delle prestazioni Esse rappresentano: Un modello di riferimento per sviluppare un Sistema di Gestione per la Qualità. Uno strumento che offre la possibilità di acquisire riconoscimenti istituzionali. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 14
  • 15. Su quali principi si basano le norme ISO 9000 ? Gestire con successo un’organizzazione certificata ISO 9001, richiede un impegno approfondito e sistematico e il riferimento ad alcuni principi fondamentali, a cui le norme si ispirano. Tali principi sono stati identificati e applicati, in occasione dell’elaborazione della norma ISO 9001:2000 e confermati nella versione 2008; essi hanno lo scopo di orientare tutti i soggetti di un’organizzazione nel loro lavoro di gestione per la qualità e nelle iniziative per il miglioramento continuo. La norma UNI EN ISO 9001:2008 si basa su otto principi di gestione per la qualità. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 15
  • 16. Gli otto principi per la Qualità 1. ORIENTAMENTO AL CLIENTE Le organizzazioni dipendono dai propri clienti e dovrebbero pertanto capire le loro esigenze presenti e future, soddisfare i loro requisiti e mirare a superare le loro stesse aspettative. 2. LEADERSHIP I capi stabiliscono unità di intenti e di indirizzo dell’organizzazione. Essi dovrebbero creare e mantenere un ambiente interno che coinvolga pienamente il personale nel perseguimento degli obiettivi dell’organizzazione. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 16
  • 17. Gli otto principi per la Qualità 3. COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE Le persone, a tutti i livelli, costituiscono l’essenza dell’organizzazione ed il loro pieno coinvolgimento permette di porre le loro capacità al servizio dell’organizzazione. 4. APPROCCIO PER PROCESSI Un risultato desiderabile si ottiene con maggiore efficienza quando le relative attività e risorse sono gestite come un processo. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 17
  • 18. Gli otto principi per la Qualità 5. APPROCCIO SISTEMICO ALLA GESTIONE Identificare, capire e gestire (come fossero un sistema) processi tra loro correlati contribuisce all’efficacia e all’efficienza dell’organizzazione nel conseguire i propri obiettivi. 6. MIGLIORAMENTO CONTINUO Il miglioramento continuo delle prestazioni complessive dovrebbe essere un obiettivo permanente dell’organizzazione. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 18
  • 19. Gli otto principi per la Qualità 7. DECISIONI BASATI SU DATI DI FATTO Le decisioni efficaci si basano sull’analisi di dati e di informazioni. 8. RAPPORTI DI RECIPROCO BENEFICIO CON I FORNITORI Un’organizzazione e i suoi fornitori sono interdipendenti ed un rapporto di reciproco beneficio migliora, per entrambi, la capacità di creare valore. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 19
  • 20. I passi principali di un Progetto Qualità 1 fase 2 fase Pianificare il Documentare il Sistema Qualità Aziendale Sistema Qualità Aziendale 4 fase 3 fase Applicare il Verificare, correggere Sistema Qualità Aziendale e migliorare il Sistema Qualità Aziendale P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 20
  • 21. Pianificare il progetto qualità STABILIRE LO SCOPO DEL PROGETTO Confrontare le prassi aziendali esistenti, i processi operativi con i requisiti della norma UNI EN ISO 9001:2008. Sviluppare una strategia e un piano di realizzazione e sviluppo, indicando le risorse e fissando obiettivi, tempi e modalità di verifica. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 21
  • 22. Documentare il sistema di gestione per la qualità POLITICA Top Il L’architettura E Down Metodo OBIETTIVI Documentale Pianificazione per la qualità: Identificazione dei processi e delle risorse MANUALE Bottom DI GESTIONE PER LA Up QUALITA’ Redigere le bozze, diffonderle e verificarle PROCEDURE E ISTRUZIONI DI LAVORO: individuare i documenti necessari, il loro formato, elaborare le bozze, diffonderle per sperimentarle e migliorarle. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 22
  • 23. Applicare il Sistema Qualità significa: Coinvolgere il personale Attuare quanto descritto nei documenti Verificare l’efficacia dei processi descritti nei documenti Migliorare i processi e allineare i documenti ai processi Eseguire gli Audit Interni (Verifiche Ispettive Interne) Rilevare le Non Conformità Attuare le Azioni Correttive e Preventive P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 23
  • 24. APPROCCIO PER PROCESSI L’approccio per processi costituisce l’elemento innovativo e distintivo introdotto dalla norma UNI EN ISO 9001:2000 ripreso in tutta la sua importanza dalla nuova norma UNI EN ISO 9001:2008. Un’organizzazione per funzionare deve essere composta da un insieme di processi interattivi, che danno origine ad un sistema di gestione. Cos’è un Processo? Un’ attività che utilizza risorse per trasformare elementi in entrata in elementi in uscita P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 24
  • 25. APPROCCIO PER PROCESSI In sintesi... Input PROCESSO Output per il cliente Personale Know - How Risultati Da fornitori MONITORAGGI Obiettivi Procedure e Istruzioni MISURAZIONI Attrezzature P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 25
  • 26. APPROCCIO PER PROCESSI Tale approccio, nell'ambito di un sistema di Gestione per la Qualità, consente di: a) Individuare e soddisfare i requisiti sia in entrata che in uscita; b) Concentrarsi sui processi a valore aggiunto; c) Conseguire risultati e gli obiettivi pianificati in termini di efficienza * ed efficacia * dei processi; d) Conseguire il miglioramento continuo dei processi basandosi su misurazioni oggettive. * Vedi il Cap.4 “Termini e Definizioni” P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 26
  • 27. APPROCCIO PER PROCESSI Un approccio efficace... Il PDCA o ruota di Deming è una metodologia che, attraverso una sequenza comprendente quattro fasi, consente di gestire e controllare con efficacia tutti i processi attivi in un’organizzazione. 1- Plan (pianificare): individuare i processi per gestire l’organizzazione; 2- Do (mettere in atto): Applicare i processi; 3- Check (verificare): Monitorare, misurare i processi e valutarne i risultati; 4- Act : Standardizzare per (agire) assicurare il miglioramento conseguito. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 27
  • 28. APPROCCIO PER PROCESSI Rappresentazione grafica della Ruota di Deming ACT PLAN CHECK DO Nel grafico sono riportati le fasi del processo che caratterizza l’approccio al P.D.C.A. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 28
  • 29. APPROCCIO PER PROCESSI MIGLIORAMENTOgestione della norma UNI EN ISO 9001:2008 Il modello di CONTINUO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ Clienti Clienti Responsabilità della Direzione Gestione Misurazione delle Analisi Soddisfazione Risorse Miglioramento Cliente Realizzazione Requisiti Prodotto del Servizio Prodotto/Servizio P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 29
  • 30. Sistema di Gestione della Qualità UNI EN ISO 9001:2008 Cap.1 Da questo punto in poi, la presente linea guida, è strutturata in capitoli che seguono la numerazione dei requisiti (dal punto 1 al punto 8) della norma UNI EN ISO 9001:2008. Lo scopo è rendere possibile una lettura comparata dei due documenti (Linea guida e Norma) e consentire al lettore di passare dal cosa fare prescritto dalla norma, a qualche utile suggerimento sul come farlo riportato nella presente linea guida. Si consiglia di non trascurare la lettura delle note riportate dalla norma. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 30
  • 31. CAPITOLO 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 31
  • 32. Sistema di Gestione della Qualità UNI EN ISO 9001:2008 Cap.1 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1.1.Generalità La norma UNI EN ISO 9001:2008 riporta i requisiti di un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) che un'organizzazione deve applicare per dimostrare: La capacità di fornire con sistematicità e regolarità un prodotto e/o un servizio che soddisfino le aspettative del cliente e le norme cogenti applicabili; L’impegno ad accrescere la soddisfazione del cliente tramite l'applicazione del SGQ, per migliorare in continuo il sistema ed assicurare la conformità ai requisiti del cliente ed a quelli cogenti applicabili. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 32
  • 33. Sistema di Gestione della Qualità UNI EN ISO 9001:2008 Cap.1 1.2 Applicazione I requisiti della norma UNI EN ISO 9001:2008 hanno il carattere della generalità e possono essere applicati a tutte le organizzazioni indipendentemente dal tipo, dimensione e dalle caratteristiche dei prodotti e/o servizi forniti. Nota su eventuali esclusioni Qualora siano attuate esclusioni, le dichiarazioni di conformità alla norma UNI EN ISO 9001:2008 non sono accettabili a meno che queste esclusioni siano limitate ai requisiti di cui al punto 7, e non abbiano influenza sulla capacità dell'organizzazione, o sulla sua responsabilità, di fornire un prodotto che soddisfi i requisiti del cliente e quelli cogenti applicabili”. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 33
  • 34. CAPITOLO 2 RIFERIMENTI NORMATIVI P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 34
  • 35. Sistema di Gestione della Qualità UNI EN ISO 9001:2008 Cap. 2 2 RIFERIMENTI NORMATIVI I documenti richiamati di seguito sono indispensabili per l'applicazione della norma UNI EN ISO 9001:2008. Per quanto riguarda i riferimenti datati, si applica esclusivamente l'edizione citata. Per i riferimenti non datati vale l’ultima edizione del documento a cui si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti). ISO 9000:2005 Quality management systems Fundamentals and vocabulary (Sistemi di gestione per la qualità – Fondamenti e terminologia). I riferimenti normativi sono inclusi in tutte le norme sui sistemi di gestione ISO per rendere note le norme menzionate come riferimento. Il Cap. 2 interessa relativamente le piccole imprese. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 35
  • 36. CAPITOLO 3 TERMINI E DEFINIZIONI P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 36
  • 37. Sistema di Gestione della Qualità UNI EN ISO 9001:2008 Cap. 3 3 TERMINI E DEFINIZIONI In questo capitolo sono definiti alcuni termini utilizzati dalla norma UNI EN ISO 9001:2008. Cfr. UNI EN ISO 9000:2005 Sistemi di gestione per la qualità Fondamenti e terminologia Avvertenza In tutto il testo della norma UNI EN ISO 9001:2008, ogni volta che viene utilizzato il termine "prodotto", esso può significare anche "servizio". Nella presente guida spesso al termine prodotto è associato il termine servizio. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 37
  • 38. Altre definizioni che possono tornare utili... Politica per la Qualità (Quality Policy) Obiettivi ed indirizzi generali di un’organizzazione relativi alla qualità espressi in modo formale dal vertice dell’organizzazione. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 38
  • 39. Altre definizioni che possono tornare utili... Pianificazione del Sistema di Gestione per la Qualità (Quality Management System Planning) Requisito del Sistema di Gestione per la Qualità che mira a stabilire gli obiettivi per la qualità ed a specificare i processi operativi e le relative risorse necessarie per conseguire tali obiettivi. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 39
  • 40. Altre definizioni che possono tornare utili... Sistema di Gestione per la Qualità (Quality Management System) Insieme di processi correlati per gestire e controllare un’organizzazione che applica la qualità; tale sistema ha come obiettivi l’aumento dell’efficacia* e dell’efficienza** dell’organizzazione stessa. * Efficacia: la capacità di un sistema (macchina, uomo, organizzazione) di raggiungere gli obiettivi prefissati. ** Efficienza: conseguire l’uso ottimale delle proprie risorse, riducendo progressivamente ogni spreco. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 40
  • 41. Altre definizioni che possono tornare utili... Miglioramento Continuo (Continual Improvement) Requisito del Sistema di Gestione per la Qualità, che prevede l’utilizzo di quegli strumenti (Audit, Analisi dei Dati, Gestione delle Non Conformità, Azioni Correttive e Preventive, Riesame della Direzione) che consentono un miglioramento continuo del Sistema. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 41
  • 42. CAPITOLO 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’ P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 42
  • 43. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’ 4.1 Requisiti generali L’organizzazione deve stabilire, documentare, attuare, aggiornare e migliorare il Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ), a tal scopo deve: Individuare i processi necessari; determinarne la sequenza e l’interazione; stabilire i criteri ed i metodi idonei ad assicurare che il funzionamento dei processi sia efficace; mettere a disposizione le risorse e le informazioni a supporto del funzionamento e del monitoraggio dei processi; intraprendere le azioni necessarie per conseguire i risultati e gli obiettivi pianificati ed il miglioramento continuo dei processi. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 43
  • 44. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 Partire dai processi, significa applicare un nuovo approccio alla progettazione dell’organizzazione aziendale (commerciale, progettazione del prodotto/servizio, acquisti, produzione e/o erogazione del servizio, manutenzione, gestione magazzino). L’insieme dei processi operativi che descrivono l’organizzazione aziendale devono essere monitorati e misurati per stabilire la capacità dei singoli processi di conseguire gli obiettivi pianificati. Le risorse per la gestione dei processi, comprendono sia personale idoneo, attentamente selezionato e inserito in un percorso di formazione e addestramento professionale continuo, sia un ambiente di lavoro adeguato e attrezzature adatte al conseguimento della qualità dei prodotti/servizi. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 44
  • 45. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 4.1 Requisiti generali Tutti i processi individuati devono essere gestiti dall'organizzazione in conformità ai requisiti della norma. Tutti i processi affidati all’esterno che influenzino la conformità del prodotto ai requisiti, devono essere tenuti sotto controllo. Il tipo e l'estensione del controllo da applicare ai processi affidati all’esterno, devono essere definiti nell'ambito del Sistema di Gestione per la Qualità dell’organizzazione. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 45
  • 46. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 4.2 Requisiti relativi alla documentazione 4.2.1 Generalità La documentazione del sistema di gestione per la qualità deve comprendere: Una dichiarazione in forma documentata di una politica per la qualità associata a specifici obiettivi; Un Manuale della Qualità; Procedure Operative richieste dalla norma internazionale; Registrazioni ovvero la modulistica che dà evidenza oggettiva dell’applicazione delle procedure; Altri documenti (Istruzioni Tecniche di Lavoro) che l'organizzazione ritiene necessari per assicurare l'efficace pianificazione, funzionamento e tenuta sotto controllo dei processi aziendali. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 46
  • 47. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 Come documentare un Sistema di gestione per la Qualità? Questo paragrafo definisce come dovrebbe essere documentato il SGQ di un’organizzazione. La norma definisce due tipi di documenti: 1. Procedure; 2. Documenti di registrazione. Una procedura, in generale descrive un processo operativo aziendale. Una procedura è anche un documento obbligatorio richiesto dalla norma per gestire le seguenti attività proprie di un Sistema Qualità: 1. Controllo dei documenti 2. Tenuta sotto controllo delle registrazioni 3. Audit Interni (Verifiche Ispettive Interne) 4. Tenuta sotto controllo delle Non Conformità 5. Azioni Correttive 6. Azioni Preventive P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 47
  • 48. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 Come documentare un Sistema di Gestione per la Qualità Ciascuna procedura dovrebbe indicare: Chi fa, Cosa, Dove, Quando, Come e Perché. Una procedura dovrebbe descrivere, con il necessario approfondimento e senza inutili dettagli, l’insieme delle attività comprese in un processo. La corretta esecuzione di ogni singola attività deve essere affidata alle competenze e alle abilità del personale. Una procedura può avere qualsiasi supporto: cartaceo; elettronico; video. La scelta più opportuna spetta all’organizzazione. Lo sviluppo di una procedura deve essere il risultato di un lavoro collettivo, spesso interdisciplinare; esso deve rappresentare una sintesi efficace degli asset intangibili dell’azienda (Conoscenze del personale, Know-How aziendale, attività di R&S, Brevetti). I Documenti di registrazione (modulistica su qualsiasi supporto) danno evidenza oggettiva dell’applicazione di una qualsiasi procedura operativa o istruzione tecnica. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 48
  • 49. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 4.2.2 Manuale della qualità Il Manuale della Qualità deve riportare: Lo scopo e il campo di applicazione del Sistema di Gestione per la Qualità con dettagli e giustificazioni per eventuali esclusioni (le esclusioni possono riguardare solo i requisiti della norma contenuti al Cap. 7); Le procedure o il loro richiamo; La descrizione delle attività/processi, e le connessioni tra i diversi processi; I processi che l’organizzazione affida all’esterno (OUTSOURCING). P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 49
  • 50. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 CHE COS’È IL MANUALE DELLA QUALITÀ Il Manuale della Qualità è un documento di sintesi che descrive il SGQ di un’organizzazione. Esso riporta:  La Politica per la Qualità e i relativi obiettivi;  Le dichiarazioni relative alle responsabilità e alle autorità;  La Definizione dei termini, in particolare quelli che hanno un significato univoco per un’organizzazione specifica e degli acronimi utilizzati. Nel Manuale della Qualità va riportato ciò che un’organizzazione effettivamente fa, applicando la regola fondamentale per cui si scrive quello che si fa, e si fa ciò che è stato scritto. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 50
  • 51. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 COME REDIGERE IL MANUALE DELLA QUALITÀ I Approccio Nel manuale vanno riportate in sintesi, seguendo i diversi paragrafi della norma, tutti i requisiti relativi alle attività svolte dall’organizzazione; una dichiarazione SINTETICO della Politica per la Qualità; l’organigramma aziendale e il mansionario; il quadro sinottico dei processi aziendali individuati; le autorità e le responsabilità. II Approccio Il manuale integrato comprende, oltre ad una descrizione dettagliata dei requisiti applicabili all’organizzazione, le stesse procedure previste dalla INTEGRATO norma; una dichiarazione della Politica per la Qualità; l’organigramma aziendale e il mansionario; il quadro sinottico dei processi aziendali individuati; le autorità e le responsabilità. Le linee guida per redigere un Manuale della Qualità sono contenute nella norma ISO 10013 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 51
  • 52. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 4.2.3 Tenuta sotto controllo dei documenti Deve essere predisposta una specifica procedura che definisca le modalità di controllo necessarie per: approvare i documenti; riesaminare , aggiornare e riapprovare i documenti; assicurare che le modifiche e lo stato di revisione dei documenti siano identificati; assicurare che le ultime versioni dei documenti siano disponibili nei luoghi di utilizzazione; P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 52
  • 53. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 4.2.3 Tenuta sotto controllo dei documenti assicurare che i documenti rimangano leggibili e facilmente identificabili; assicurare che i documenti di origine esterna, che l'organizzazione ritiene necessari per la pianificazione e per il funzionamento del sistema di gestione per la qualità, siano identificati e che la loro distribuzione sia controllata; prevenire l'utilizzazione involontaria di documenti obsoleti, ed adottare una loro adeguata identificazione, qualora siano conservati per qualsiasi scopo. Le modalità di gestione e controllo della documentazione devono essere descritte in una procedura documentata. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 53
  • 54. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 Per tenere sotto controllo dei documenti è necessario fornire al personale le informazioni di cui ha bisogno Questo paragrafo si riferisce al controllo della documentazione e include documenti da fonti interne (procedure, istruzioni, altro..) e da fonti esterne (come norme, leggi, regolamenti, codici e specifiche, ecc). Per tenuta sotto controllo dei documenti deve intendersi, la verifica che il documento utilizzato sia quello giusto, ovvero, la sua ultima versione, con le necessarie approvazioni. Il modo più efficace di tenere sotto controllo i documenti potrebbe essere quello di renderli disponibili in rete e gestirli con un software dedicato. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 54
  • 55. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 Controllo dei documenti di origine esterna (Leggi, norme, regolamenti, disegni, schede tecniche cliente, ecc.) Per tali documenti è necessario definire metodi idonei a garantirne l’aggiornamento continuo. I documenti di origine esterna devono essere identificati e distribuiti agli interessati in forma controllata. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 55
  • 56. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 4.2.4 Tenuta sotto controllo delle registrazioni Le registrazioni predisposte per fornire evidenza della conformità ai requisiti e dell'efficace funzionamento del sistema di gestione per la qualità devono essere tenute sotto controllo. L'organizzazione deve predisporre una procedura documentata per definire le modalità di controllo necessarie per l'identificazione, l'archiviazione, la protezione, il reperimento, la conservazione e l'eliminazione delle registrazioni. Le registrazioni devono rimanere leggibili, facilmente identificabili e reperibili. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 56
  • 57. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 4.2.4 Tenuta sotto controllo delle registrazioni Le registrazioni devono essere predisposte e conservate per fornire evidenza della conformità ai requisiti e dell’efficace funzionamento del Sistema di Gestione per la Qualità. OCCORRE DEFINIRE UN METODO PER Identificare Archiviare Accedere Proteggere Conservare Eliminare I DOCUMENTI DELLA QUALITÀ P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 57
  • 58. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 Tenuta sotto controllo delle registrazioni Tutte le organizzazioni utilizzano registrazioni (moduli, schede, ecc.) per gestire la qualità e dare evidenza della corretta applicazione dei requisiti della norma, nonché dello specifico Sistema Qualità aziendale. Tutte le registrazioni vanno archiviate (secondo un metodo adeguato di archiviazione); occorre, inoltre, specificare i tempi di conservazione, i criteri di rintracciabilità e di eliminazione dei documenti. Le registrazioni possono essere compilate su qualsiasi supporto. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 58
  • 59. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE Per Direzione dobbiamo intendere la persona o il gruppo di persone al livello più elevato di un’organizzazione, che esercitano la gestione nelle sue diverse forme e scopi. Questo capitolo chiede alla Direzione: Di dimostrare il proprio impegno per la qualità, impegno che deve essere evidente e noto a tutta l’organizzazione. Di prestare la massima attenzione al cliente; Di elaborare la Politica per la Qualità; Di pianificare gli obiettivi e il Sistema di gestione per la Qualità; Di definire le responsabilità e le autorità e attivare adeguati processi di comunicazione; Di effettuare almeno con cadenza annuale il Riesame della Direzione. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 59
  • 60. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.1 Impegno della direzione La Direzione deve fornire evidenza del suo impegno nello sviluppo e nella messa a punto del SGQ: Comunicando all’organizzazione l’importanza di ottemperare ai requisiti del cliente e a quelli cogenti applicabili; Stabilendo la Politica per la Qualità; Assicurando che siano definiti gli Obiettivi per la Qualità; Effettuando Riesami periodici; Assicurando la disponibilità di risorse adeguate. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 60
  • 61. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.2 Orientamento al cliente La Direzione deve assicurare che i requisiti del cliente siano definiti e soddisfatti allo scopo di accrescere la soddisfazione del cliente stesso(1). 1-Vedi il nostro corso: Misurare la soddisfazione dei clienti P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 61
  • 62. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.2 Orientamento al cliente METTERE A FUOCO LE ESIGENZE DEL CLIENTE (espresse e implicite) TRADURRE LE ESIGENZE IN REQUISITI VERIFICARE LA COMPATIBILITÀ DEI REQUISITI CON LE NORMATIVE COGENTI P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 62
  • 63. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 L’orientamento al cliente, significa conoscere le esigenze e, in alcuni casi, intuire i desideri dei vostri clienti. La Direzione, indipendentemente dai responsabili dei rapporti con i clienti, deve conoscere o individuare le reali aspettative dei clienti e operare perché queste aspettative siano soddisfatte. Questi aspetti attengono all’elaborazione di una visione strategica e contengono elementi significativi delle più generali strategie aziendali. La Direzione in tale ottica dovrebbe promuovere iniziative di ampio respiro strategico come: Promuovere indagini di mercato; Identificare nuove opportunità di mercato; Conoscere a fondo il proprio settore di attività. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 63
  • 64. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.3 Politica per la qualità Documento elaborato dalla Direzione che contiene la filosofia e la strategia dell’organizzazione in materia di qualità; con tale documento, la Direzione assicura che la politica per la qualità: essere appropriata agli scopi dell’organizzazione; essere appropriata alle esigenze del cliente; dimostrare chiari riferimenti alla realtà aziendale. (La Politica per la qualità deve essere sempre coerente con la Mission* e Vision** aziendale). *Mission: Cosa vogliamo fare per i nostri clienti? **Vision: Quali traguardi vogliamo raggiungere? P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 64
  • 65. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.3 Politica per la qualità La politica per la qualità: Includere l’impegno al soddisfacimento dei requisiti stabiliti e al miglioramento continuo; Prevedere un quadro strutturale, ovvero un metodo per identificare gli obiettivi generali per la qualità; obiettivi da riesaminare periodicamente per verificarne il conseguimento; Essere comunicata e compresa all’interno dell’organizzazione; Essere riesaminata per accertarne l’ idoneità. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 65
  • 66. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 La Politica per la Qualità definisce l’impegno della Direzione per la qualità e stabilisce gli obiettivi connessi ad ogni specifico impegno. Gli impegni per la qualità dovrebbero riflettere la visione generale e strategica dell’azienda. Per rendere concreto gli impegni per la qualità, la Direzione dovrebbe fissare degli obiettivi misurabili da raggiungere in un arco temporale definito. Gli impegni per la qualità dovrebbero essere divulgati, per poter essere conosciuti, commentati ed eventualmente condivisi da tutti i dipendenti. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 66
  • 67. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.4 Pianificazione La pianificazione della qualità comprende: La pianificazione del Sistema di Gestione per la Qualità & La definizione degli obiettivi per la qualità P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 67
  • 68. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.4.1 Obiettivi per la qualità Una volta definita la Politica per la Qualità, la Direzione deve stabilire l’insieme degli obiettivi che l’organizzazione vuole raggiungere. La Direzione deve assicurare che, per i pertinenti livelli e funzioni dell’organizzazione, siano stabiliti gli obiettivi per la qualità, compresi quelli necessari per conformarsi ai requisiti dei prodotti/servizi. Gli obiettivi per la qualità devono essere misurabili, raggiungibili e coerenti con la politica per la qualità. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 68
  • 69. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 Specificare i singoli obiettivi Per applicare la Politica per la Qualità, i responsabili aziendali dovrebbero determinare gli obiettivi che l’organizzazione intende perseguire. Stabiliti un insieme di obiettivi, sarà opportuno indicare le modalità di misurazione e controllo del livello di raggiungimento degli obiettivi stessi. Gli obiettivi non vanno solo determinati per il SGQ nel suo complesso, ma anche per i singoli prodotti/servizi (Vedi il punto 7.1.a della norma). Tali obiettivi dovranno essere realistici e commisurati a risultati raggiungibili. Gli obiettivi devono essere stabiliti in aree appropriate dell’organizzazione: all’interfaccia con il cliente; nella progettazione, nell’approvvigionamento, nella produzione. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 69
  • 70. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4 Devono essere stabiliti per ogni funzione o processo e per singoli prodotti o servizi Devono essere Devono soddisfare i requisiti dei clienti GLI OBIETTIVI documentati per essere riesaminati Devono essere congruenti con la Politica per la Qualità, misurabili e idonei al miglioramento continuo P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 70
  • 71. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 ESEMPIO DI UN QUADRO STRUTTURATO DI OBIETTIVI PER LA QUALITÀ DI UN’AZIENDA DI TRASPORTO (valori puramente indicativi) METODO FREQUENZA VALORE DI ANNO OBIETTIVI GENERALI INDICATORI TARGET DI CALCOLO CONTROLLI ALLARME Ritardo max 10 PUNTUALITA’ Corse con ritardo/ totale corse Mensile 75% 90% 2005 min Reclami pervenuti/ 2005 PULIZIA DEI MEZZI Reclami clienti Mensile 7% 5% Tot. viaggiatori x mese Mezzi Mezzi climatizzati/ 2005 COMFORT Semestrale 30% 50% climatizzati Totale mezzi in esercizio INFORMAZIONE ALLA Mezzi con monitor/ 2005 Tempestività Trimestrale 30% 70% CLIENTELA Totale mezzi ATTENZIONE Mezzi E2, Mezzi con alimentazione alt./ 2005 Trimestrale 20% 40% ALL’AMBIENTE E3, E4 totale mezzi strutture per Mezzi con strutture idonee/ 2005 SERVIZI PER DISABILI Trimestrale 10% 30% disabili Totale mezzi P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 71
  • 72. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4 5.4.2 Pianificazione del sistema di gestione per la qualità La Direzione deve assicurare che: La Pianificazione del SGQ sia condotta in modo da ottemperare ai requisiti riportati al § 4.1. INDIVIDUAZIONI ATTIVITA’ Per raggiungere gli obiettivi Pianificazione ALLOCAZIONE della qualità DELLE RISORSE SCHEDULAZIONE (Allocazione temporale delle attività) P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 72
  • 73. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4 5.4.2 Pianificazione del sistema di gestione per la qualità La Pianificazione deve essere documentata; la registrazione delle attività di pianificazione possono essere utili nei casi di:  Riorganizzazione  Modifiche  Ampliamenti dell’organizzazione La Direzione, anche in questi casi, deve assicurare l’integrità del Sistema di Gestione per la Qualità. La norma, in sostanza, richiede di esercitare un controllo su eventuali modifiche del SGQ e che esso sia mantenuto efficace e conforme, sia durante che dopo tali modifiche. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 73
  • 74. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4 5.4.2 Pianificazione del sistema di gestione per la qualità Per applicare correttamente questo requisito conviene ipotizzare due livelli di pianificazione: IL PRIMO LIVELLO Comprende la pianificazione necessaria affinché il SGQ sia conforme ai requisiti riportati nel § 4.1. Alcune fasi della pianificazione del SGQ sono completate durante lo sviluppo iniziale del SGQ; altre nel corso della sua applicazione. E’ importante notare, a tale proposito, che nel riesame annuale del SGQ da parte della Direzione, può emergere la necessità di attuare modifiche al sistema stesso per apportare eventuali miglioramenti. Per adottare i miglioramenti individuati, è necessaria una ripianificazione del sistema, reiterando le attività di pianificazione (vedi il metodo PDCA), salvaguardandone l’integrità come richiesto dalla norma. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 74
  • 75. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4 5.4.2 Pianificazione del sistema di gestione per la qualità IL SECONDO LIVELLO La pianificazione di secondo livello dovrebbe consentire di raggiungere gli obiettivi fissati dalla Politica per la Qualità, in particolare, gli obiettivi relativi ai prodotti e/o servizi. Per operazioni di routine, ovvero per produzioni/servizi ripetitivi, la pianificazione può essere sviluppata parallelamente allo sviluppo del SGQ; in questo caso, è necessario monitorare il sistema per verificare se gli obiettivi di qualità dei prodotti e/o servizi sono regolarmente raggiunti. Per processi di una certa complessità, ovvero produzioni/servizi per commessa, è consigliabile lo sviluppo di piani della qualità di commessa, applicando specifici standard ISO (UNI EN ISO 10005:1996 sullo sviluppo dei piani qualità). P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 75
  • 76. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.5 Responsabilità, autorità e comunicazione Responsabilità e autorità: la Direzione deve assicurare che le responsabilità e le autorità siano definite e rese note nell’ambito dell’organizzazione. Occorre definire: Ruoli Correlazioni Organigramma Responsabilità e autorità In maniera tale che tutti conoscano ciò che dovrebbero fare (responsabilità) e ciò che possono fare (autorità) e come esse sono correlate. Responsabilità e Autorità possono essere descritte in un mansionario e sintetizzate in un organigramma. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 76
  • 77. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.5.1 Responsabilità ed autorità L’Organigramma Definisce la struttura organizzativa di un’azienda con una rappresentazione grafica che ha come scopo... La definizioni delle interfacce interne Una razionale suddivisione dei compiti e della responsabilità L’impiego ottimale delle risorse L’identificazione di chi fa che cosa L’eliminazione di carenze o sovrapposizioni P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 77
  • 78. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.5 5.5.1 Responsabilità ed autorità CARATTERISTICHE DELL’ORGANIGRAMMA Deve essere corredato con documenti esplicativi (manuali organizzativi, circolari, ordini di servizio) Non è immutabile (deve essere modificato per motivi importanti, in caso di nuovo assetto ) Non esiste uno schema unico (Varia in base a dimensioni, tipo di azienda,ecc.) La definizione dell’organigramma aziendale è condizione preliminare per lo sviluppo di un SGQ (da intendersi come guida per lo sviluppo del sistema) P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 78
  • 79. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.5 ESEMPIO DI ORGANIGRAMMA DI UNA PICCOLA AZIENDA DIREZIONE SEGRETERIA RESPONSABILE QUALITA’ RESPONSABILE RESPONSABILE RESPONSABILE RESPONSABILE COMMERCIALE PRODUZIONE MAGAZZINO ACQUISTI P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 79
  • 80. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 –Cap. 5 5.5.2 Rappresentante della direzione Chi è responsabile per che cosa? La Direzione, anche di una piccola azienda, dovrebbe stabilire ciò che ciascuno deve fare (responsabilità) e fissare i limiti di ciò che possono fare (autorità). Queste attribuzioni possono essere compiutamente realizzate con lo sviluppo di un mansionario e facendo riferimento ad un organigramma aziendale. Chi si occupa del sistema di gestione per al qualità? Il rappresentante della direzione può svolgere l’attività di gestione del sistema qualità; deve assicurarsi che tutte le persone in azienda siano informate su tutto ciò che concerne la qualità e il perseguimento degli obiettivi stabiliti. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 80
  • 81. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 –Cap. 5 5.5.2 Rappresentante della direzione Il Responsabile Qualità, designato dalla Direzione, è un membro della struttura direzionale; deve avere la responsabilità e l’autorità per: assicurare che i processi necessari per il Sistema di Gestione per la Qualità, siano elaborati, applicati e aggiornati; riferire alla Direzione sulle prestazioni generali del SGQ; suggerire miglioramenti; assicurare che tutti i requisiti del cliente siano noti a tutta l’organizzazione. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 81
  • 82. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.5.3 Comunicazione interna La Direzione deve assicurare che siano attivati processi di comunicazione interna: con riunioni periodiche; esposizioni di documenti in apposite bacheche; con l’utilizzo di mezzi audiovisivi e una rete intranet. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 82
  • 83. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 Comunicazione Interna Come tenere informato il personale La comunicazione è uno strumento essenziale per garantire l’efficace funzionamento del SGQ. I processi di comunicazione, promossi dalla direzione, devono riguardare tutto il personale; le informazioni trasmesse devono essere chiare e non oscure. La comunicazione interna deve assicurare: La diffusione delle informazioni in tempo reale; La creazione di rapporti di reciproca fiducia; L’identificazione di opportunità commerciali o di qualsiasi tipo. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 83
  • 84. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.6 Riesame della direzione Il Riesame è una diagnosi approfondita del Sistema di Gestione per la Qualità condotta dai vertici aziendali. Il Sistema di Gestione per la Qualità funziona? La Direzione dovrebbe riesaminare il SGQ, se non più volte, almeno una volta all’anno. La diagnosi del SGQ da parte della Direzione dovrà valutare, in primo luogo, l’adeguatezza della Politica per la Qualità; la capacità di raggiungere gli obiettivi fissati; i reclami dei clienti; le iniziative di miglioramento; esigenze di formazione e addestramento; le relazioni con i fornitori; ecc. Ogni RIESAME deve essere registrato e le decisioni intraprese, prima di essere applicate, devono essere divulgate a tutta l’organizzazione. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 84
  • 85. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.6.1 Generalità La Direzione deve garantire che il sistema sia idoneo, adeguato ed efficace. Il Riesame deve essere l’occasione per rivedere le strategie aziendali e per introdurre cambiamenti significativi nel Sistema di Gestione per la Qualità; in particolare, l’attenzione deve essere focalizzata su: la Politica per la Qualità, gli Obiettivi, i Processi, le Procedure, le Istruzioni di Lavoro, la Modulistica, ecc. Lo scopo del riesame è verificare: IDONEITÀ ADEGUATEZZA EFFICACIA Il SGQ ha i requisiti Il SGQ è In linea con per garantire le esigenze Il SGQ raggiunge sempre Produzione/Servizi di qualità? dell’organizzazione? gli obiettivi stabiliti? P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 85
  • 86. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.6.2 Elementi in ingresso per il riesame Il Riesame della Direzione deve essere impostato sulla base di dati e informazioni in ingresso documentate nei minimi dettagli. DATI E INFORMAZIONI IN INGRESSO I risultati delle verifiche ispettive interne; Le informazioni di ritorno da parte del cliente; Le prestazioni dei processi e conformità dei prodotti/servizi; Lo stato delle azioni correttive e preventive; Le azioni da seguire da precedenti risami; Le raccomandazioni per il miglioramento. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 86
  • 87. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.6 5.6.3 Elementi in uscita dal riesame Le decisioni, conseguenti al riesame, risultati di un’attenta diagnosi condotta dai vertici aziendali, devono comprendere azioni relative: al miglioramento dell’efficacia del sistema di gestione per la qualità; al miglioramento dei prodotti in relazione ai requisiti dei clienti; ai fabbisogni di formazione e addestramento del personale; ai fabbisogni di risorse tecniche. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 87
  • 88. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.6.3 Elementi in uscita dal riesame I risultati del Riesame della Direzione Nel Sistema di Gestione per la Qualità Negli Obiettivi della Qualità Nell’organizzazione Nella Politica per la Qualità P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 88
  • 89. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6 GESTIONE DELLE RISORSE Questo punto della norma, già ampliato nella precedente versione, è stato ulteriormente potenziato a sancire l’importanza delle risorse umane e tecniche per una corretta gestione della qualità. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 89
  • 90. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6.1 Messa a disposizione delle risorse L’organizzazione deve mettere a disposizione risorse sufficienti ad assicurare un continuo miglioramento del sistema qualità e la piena soddisfazione del cliente. Risorse umane (Abilità, Formazione e Addestramento): l’organizzazione deve assicurare che tutto il personale abbia acquisito conoscenze ed esperienza nel proprio ambito operativo, tali da conseguire sempre risultati eccellenti. La qualità è ottenuta soprattutto da chi è impegnato in prima persona in qualsiasi processo operativo aziendale La persona è il primo e il più importante fattore della qualità La persona deve avere le necessarie conoscenze e competenze; deve essere formata, addestrata, aggiornata professionalmente, motivata P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 90
  • 91. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e consapevolezza Controllo delle competenze e dell’addestramento L’organizzazione deve, oltre a stabilire i requisiti di conoscenza e competenza, attuare una politica attiva di formazione e addestramento continuo per assicurare che il livello di professionalità delle proprie risorse umane sia sempre adeguato agli standard di qualità fissati. La nuova norma su questo punto introduce un chiara distinzione tra formazione e addestramento, volendo enfatizzare il fatto che: Con la formazione si acquisisce nuova conoscenza; Con l’ addestramento e l’aggiornamento professionale si migliora il livello di specializzazione del personale. La norma mette in risalto l’importanza di accrescere attività qualificate di formazione puntando, quando applicabile, sull’alta formazione. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 91
  • 92. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e consapevolezza L’organizzazione deve determinare la competenza necessaria per il personale che svolge attività che influenzano la conformità ai requisiti di qualità del prodotto, valutando: Titolo di studio Formazione e addestramento Competenza Esperienza Quando necessario l’organizzazione deve fornire formazione- addestramento o intraprendere altre azioni per acquisire la necessaria competenza. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 92
  • 93. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e consapevolezza INDIVIDUARE I FABBISOGNI FORMATIVI CONSERVARE LE SOMMINISTRARE REGISTRAZIONI L’ADDESTRAMENTO VALUTARE L’EFFICACIA DELLA FORMAZIONE P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 93
  • 94. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e consapevolezza Innovazione organizzativa Motivazione Consolidamento Innovazione tecnologica per professionale L’addestramento Orientamento al lavoro P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 94
  • 95. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e consapevolezza FORMAZIONE INTERNA FORMAZIONE ESTERNA Pianificare Pianificare ARGOMENTI Analisi e selezione argomenti DURATA Iscrizione dei partecipanti PARTECIPANTI Comunicazione al personale MATERIALE DIDATTICO interessato STRUMENTI DIDATTICI P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 95
  • 96. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e consapevolezza La verifica dell’efficacia della formazione deve essere eseguita in ciascuna fase riportata sotto da personale competente: Nelle normali condizioni operative Nell’autovalutazione del Sistema Qualità In fase di Audit interno ed esterno (Verifiche Ispettive) Durante il Riesame del Sistema Qualità da parte della Direzione P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 96
  • 97. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e consapevolezza Tutte le azioni formative e di addestramento devono essere registrate Possibili documenti di registrazione: Attestati; Verbali degli incontri; Scheda registrazione formazione; Aggiornamento anagrafica personale; Rapporti di valutazione. Le registrazioni devono dare evidenza dell’avvenuta formazione del personale e della verifica della sua efficacia operativa P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 97
  • 98. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 • 6.3 Infrastrutture L’organizzazione deve individuare e mantenere infrastrutture idonee per svolgere al meglio le proprie attività. Le infrastrutture includono: edifici, spazi di lavoro e servizi connessi; attrezzature e apparecchiature di processo (hardware e software); servizi di supporto (trasporti, comunicazioni). P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 98
  • 99. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6.3 Infrastrutture L’organizzazione, in particolare, deve:  predisporre le infrastrutture necessarie;  stendere gli elenchi di attrezzature e identificare le diverse macchine, apparecchiature con codici o i rispettivi numeri di matricola;  stabilire adeguate modalità di manutenzione;  pianificare le attività di manutenzione;  registrare tutte le attività di manutenzione. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 99
  • 100. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 • 6.4 Ambiente di lavoro L’espressione "ambiente di lavoro" si riferisce alle condizioni nelle quali il lavoro viene eseguito; esse comprendono fattori fisici, ambientali ed altri fattori quali rumore, temperatura, umidità, illuminazione e condizioni atmosferiche. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 100
  • 101. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 • 6.4 Ambiente di lavoro L’organizzazione deve dimostrare di aver predisposto condizioni dell’ambiente di lavoro idonee ad ottenere un prodotto/servizio conforme e al livello di qualità pianificato. L’organizzazione, in particolare, deve assicurare:  Condizioni adeguate dell’ambiente di lavoro, quando applicabili, che salvaguardino la salute e la sicurezza degli operatori (rumore, luminosità, igiene, umidità, inquinamento, ecc.)  Postazioni di lavoro a regola d’arte (secondo requisiti ergonomici *);  Adeguate attrezzature ad uso degli addetti;  Buoni rapporti interpersonali;  Etica nei rapporti di lavoro. * L’ERGONOMIA studia le condizioni e l’ambiente di lavoro per adattarle alle esigenze psico- fisiche del lavoratore. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 101
  • 102. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO Questo capitolo della norma riporta i requisiti per la pianificazione e il controllo dei seguenti processi: PIANIFICAZIONE DELLA REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO 7.1 COMMERCIALE 7.2 PROGETTAZIONE 7.3 ACQUISTI 7.4 PRODUZIONE DI BENI, EROGAZIONE DI SERVIZI 7.5 CONTROLLO DELLE APPARECCHIATURE DI MISURA E DI PROVA 7.6 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 102
  • 103. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto L’organizzazione deve pianificare e sviluppare i processi necessari per la realizzazione del prodotto. La pianificazione deve comprendere: La definizione degli obiettivi per la qualità ed i requisiti relativi al prodotto; La definizione dei processi, delle attività e delle relative risorse per la realizzazione del prodotto e/o servizio; La definizione delle attività di verifica, validazione, monitoraggio, misurazione, ispezione e prova specifiche per il prodotto ed i relativi criteri di accettazione; Le registrazioni per fornire evidenza che i processi e il prodotto soddisfino i requisiti specificati. Gli elementi in uscita dalla pianificazione devono essere in una forma adeguata al modo di operare dell'organizzazione. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 103
  • 104. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto Di seguito è illustrato un metodo per la pianificazione dei processi, basato sui principi del Project Management , applicabile sia alle attività di routine, sia a quelle per progetto o per commessa. INDIVIDUAZIONI Individuato il prodotto/servizio da realizzare; va stabilito, con sufficiente livello di dettaglio, la ATTIVITA’ sequenza di attività e/o lavorazioni da svolgere. Cosa fare Assegnare ad uno specifico ente aziendale la ASSEGNAZIONE responsabilità della concreta esecuzione delle RESPONSABILITA’ attività. Chi Assegnare a ciascuna attività le risorse necessarie (personale, attrezzature, materiali, ecc.) e definire la ALLOCAZIONE RISORSE durata del suo utilizzo. STIMA DURATA Come Definire quando ciascuna attività dovrà essere espletata in termini di : - SCADENZA SCHEDULAZIONE - RELAZIONE DI DIPENDENZA DA ALTRE ATTIVITA’ - CALENDARIO LAVORI Quando - DATE IMPOSTE P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 104
  • 105. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto La pianificazione deve essere documentata. Il documento di pianificazione deve: Stabilire i processi, predisporre documenti e risorse dedicate alla realizzazione del prodotto/servizio Individuare tutte le attività e la loro sequenza logica Definire gli obiettivi relativi al prodotto/servizio Determinare i criteri di accettazione * * i parametri che specificano i requisiti minimi di affidabilità e di qualità del prodotto e/o servizio P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 105
  • 106. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto Nelle attività pianificate devono essere incluse, per quanto concerne il prodotto/servizio, attività di: VERIFICA Conferma sostenuta da evidenze oggettive (dati a supporto) del soddisfacimento di requisiti ( esigenza o aspettativa) specificati nella pianificazione. VALIDAZIONE Conferma sostenuta da evidenze oggettive (dati a supporto) che i requisiti (esigenza o aspettativa) relativi ad una specifica utilizzazione o applicazione prevista sono stati soddisfatti. PRODOTTO MONITORAGGIO Controllo continuo, attraverso misurazioni, della produzione e del prodotto ISPEZIONE E PROVA Fasi in cui si effettuano verifiche per accertare la conformità del prodotto/servizio ai requisiti specificati P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 106
  • 107. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto La pianificazione deve essere coerente con l’organizzazione aziendale Gli elementi in uscita dalla pianificazione devono essere in una forma adeguata al modo di operare dell'organizzazione. Quando applicabile dovrebbero essere svolte attività di Ricerca & Sviluppo per l’ottimizzazione dei processi pianificati P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 107
  • 108. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto Accertare di avere compreso e di essere in grado di soddisfare tutti i requisiti specificati dal cliente; è necessario, quindi, individuare: La completezza e correttezza dei dati forniti dal cliente inclusi i termini di consegna, le modalità di spedizione, di assistenza, ecc. La determinazione di eventuali requisiti non specificati dal cliente; I requisiti cogenti applicabili al prodotto; Ogni ulteriore requisito ritenuto necessario dall'organizzazione stessa. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 108
  • 109. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto Forniture di Si possono Forniture di prodotti e/o servizi Verificare prodotti e/o servizi a catalogo o due casi per commessa da magazzino P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 109
  • 110. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto La fattibilità e la capacità tecnica di realizzare il prodotto e/o servizio deve essere verificata a monte prima del loro inserimento nel catalogo Le prestazioni e i requisiti del prodotto/servizio, devono essere riportati nel catalogo (documento da gestire in modo controllato) P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 110
  • 111. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto •Ricevimento ordine/proposta commissione •Verifica ordine (completezza codici,conformità codici,descrizione, rispetto tempi consegna, esecuzione, ecc.) •Soluzione elementi incompleti - non corretti - non eseguibili •Registrazione delle attività di verifica P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 111
  • 112. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto In questo caso rientrano prodotti e servizi realizzati su specifiche esigenze del cliente La personalizzazione di prodotti standard Ricevimento della richiesta di offerta Approfondita analisi della richiesta di offerta eseguita da personale con specifica competenza tecnica e commerciale Emissione offerta con dettagli tecnici oltre che economici Esame dell’ordine per la verifica di congruenza con l’offerta inviata Registrazione dell’iter di controllo P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 112
  • 113. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto Per gli ordini verbali o telefonici il fornitore deve garantire l’accordo sui requisiti prima di accettarli. Nel caso, ad esempio, di ordini telefonici è opportuno procedere alla loro registrazione su un modulo prestampato; i dettagli dell’ordine saranno poi notificati al cliente per l’accettazione P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 113
  • 114. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.2.2 Riesame dei requisiti relativi al prodotto Accertare di aver compreso e di essere in grado di soddisfare i requisiti specificati dal cliente. Oltre ai requisiti specificati nell’ordine, dal cliente, l’organizzazione dovrebbe prendere in considerazione anche quelli cogenti (requisiti di legge) applicabili, le modalità di consegna e di pagamento. Il riesame di tutti gli elementi dell’ordine cliente è un passaggio fondamentale per accertare ed assicurare che l’organizzazione sia completamente in grado di rispettare gli impegni presi. Il riesame, quando nell’ordine sono presenti elementi che richiedono la presenza di uno o più specialisti (es. un progettista), dovrebbe essere effettuato da un gruppo composto dagli specialisti coinvolti nella fornitura. Ogni modifica all’ordine deve essere tempestivamente comunicata a tutte le parti interessate. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 115
  • 115. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.2.3 Comunicazioni con il cliente L’organizzazione deve disporre strumenti adeguati per comunicare con il cliente, in particolare , per tutto ciò che riguarda: informazioni relative al prodotto; quesiti, gestione di contratti o di ordini, compresi i relativi aggiornamenti; informazioni di ritorno del cliente, compresi eventuali reclami. Chi e come può emettere preventivi/offerte, accettare ordini, accettare modifiche Chi deve analizzare i feedback del cliente, compresi i reclami Chi e come può dare informazioni su prodotti e servizi P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 116
  • 116. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.3 Progettazione e sviluppo La progettazione si basa su 5 elementi fondamentali: DETERMINAZIONE DEGLI OBIETTIVI PIANIFICAZIONE ESECUZIONE DELLE ATTIVITÀ PROGETTUALI RIESAME, VERIFICA E VALIDAZIONE DOCUMENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA PROGETTAZIONE P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 117
  • 117. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.3 Progettazione e sviluppo La progettazione deve tradurre le esigenze del cliente (riportate nel piano di prodotto, nel contratto, ecc.) in specifiche tecniche che riguardano i: Materiali in input; Prodotti finiti/Servizi; Processi di produzione e/o erogazione dei servizi. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 118
  • 118. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.3 Progettazione e sviluppo La progettazione deve dar luogo ad un prodotto/servizio: Fattibile e verificabile; Che soddisfi il cliente ad un costo accettabile; Che consenta di realizzare un ritorno economico; Conforme alle prescrizioni di legge. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 119
  • 119. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.3 Progettazione e sviluppo Le attività di progettazione devono essere: PIANIFICATE 7.3.1 Dati in ingresso Dati in uscita DOCUMENTATE 7.3.2 7.3.3 RIESAMINATE 7.3.4 VERIFICATE 7.3.5 VALIDATE 7.3.6 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 120
  • 120. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.3.1 Pianificazione della progettazione e sviluppo L’organizzazione deve pianificare e tenere sotto controllo la progettazione e sviluppo del prodotto e/o servizio. Durante la pianificazione della progettazione, l’organizzazione deve stabilire: 1. Le attività da svolgere, la loro successione, le relative responsabilità 2. La tempistica di realizzazione di ciascuna attività 3. Eventuali documenti di supporto per l’esecuzione della singola attività 4. Eventuali documenti risultanti da ogni singola attività La pianificazione della progettazione consente di monitorare il suo stato di avanzamento Nota Il riesame, la verifica e la validazione della progettazione e sviluppo hanno finalità distinte. Essi possono essere effettuati e registrati separatamente o in qualsiasi combinazione, come appropriato per il prodotto e per l'organizzazione. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 121
  • 121. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.3.1 Pianificazione della progettazione e sviluppo Il processo di progettazione e sviluppo deve essere pianificato e tenuto sistematicamente sotto controllo. In particolare seguendo i paragrafi della norma, devono essere stabiliti i seguenti controlli: Definire le fasi della progettazione; Pianificare i momenti di riesame, di verifica e di validazione della progettazione; (L’organizzazione è chiamata a riflettere sul significato di questi tre termini e dove occorre a definire azioni specifiche per rispondere efficacemente ai relativi requisiti). Definire le responsabilità e le autorità per la progettazione: Chi deve fare, che cosa? Persone interessate: Gruppo di progettazione o progettista interagiscono con un insieme di soggetti che possono comprendere: il cliente, i fornitori, enti normativi ecc. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 122
  • 122. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.3.2 Elementi in ingresso alla progettazione e sviluppo Gli elementi in ingresso devono comprendere: I requisiti funzionali e prestazionali; I requisiti cogenti applicabili; Le informazioni derivanti da precedenti progettazioni similari Altri requisiti essenziali alla progettazione e sviluppo. Gli elementi in ingresso devono essere documentati per essere successivamente confrontati con i risultati della progettazione; quindi riesaminati per verificarne l’adeguatezza; i requisiti devono essere completi e non ambigui o in conflitto tra loro. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 123
  • 123. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.3.2 Elementi in ingresso alla progettazione e sviluppo Cosa occorre considerare? Tra gli elementi che occorre considerare ci sono in primo luogo i requisiti del cliente, sia espressi che impliciti (per i requisiti impliciti, non espressi dal cliente, occorre una particolare sensibilità dell’azienda, in termini di competenze e capacità di ascolto e di risposta al cliente). Gli altri elementi possono riguardare: I requisiti cogenti e altri requisiti legali; Indagini di mercato; Prassi aziendali ed esperienze pregresse. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 124
  • 124. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.3.3 Elementi in uscita dalla progettazione e sviluppo Gli elementi in uscita dalla progettazione devono poter essere posti a confronto con gli elementi in ingresso; essi devono: soddisfare i requisiti in ingresso alla progettazione e sviluppo; fornire adeguate informazioni per l’approvvigionamento, la produzione, l’erogazione di servizi; contenere o richiamare i criteri di accettazione per i prodotti; precisare le caratteristiche dei prodotti che sono essenziali per una loro sicura e adeguata utilizzazione. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 125
  • 125. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.3.3 Elementi in uscita dalla progettazione e sviluppo I risultati della progettazione, una volta verificati e validati, saranno riportati in alcuni dei documenti seguenti: Disegni tecnici Specifiche/istruzioni Schede tecniche di prodotto Cicli di lavorazione Manuali d’uso e manutenzione P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 126
  • 126. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.3.3 Elementi in uscita dalla progettazione e sviluppo Cosa è stato fatto? I risultati, gli output, della progettazione possono esprimersi in differenti documentazioni: Una progettazione tecnica nel campo delle costruzioni, dell’impiantistica, della meccanica e affini, consiste in disegni e calcoli; Una progettazione nel campo della grafica può comprendere bozzetti o un particolare layout da utilizzare in una pubblicazione; Una progettazione nella pubblicità potrebbe concretizzarsi in una campagna pubblicitaria. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 127
  • 127. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.3.4 Riesame* della progettazione e sviluppo In fasi opportune va effettuato un controllo formale della progettazione, per valutare il conseguimento delle esigenze del cliente, per identificare eventuali problemi ed intraprendere le necessarie azioni correttive. Le attività di riesame, ed eventuali azioni Al riesame devono correttive, devono essere partecipare i rappresentanti registrate e conservate. delle funzioni coinvolte nelle fasi di progettazione. *RIESAME: attività effettuata per riscontrare l’idoneità, l’adeguatezza e l’efficacia della progettazione a conseguire i risultati pianificati. P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione 128