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UNAVOIDABLE 
RIDEFINIRE IL GIORNALISMO NELL’ERA DEL WEB 
NUOVI ORIENTAMENTI, NUOVE OPPORTUNITÀ 
Eventi formativi ODG con Associazione siciliana della stampa 
Palermo- 27 settembre 2014 
Catania- 17 ottobre 2014 
Rosa Maria Di Natale- giornalista
“L’INDUSTRIA DELLE NOTIZIE 
NON ESISTE PIÙ” 
Emily Bell e l’indagine “Post Industrial Journalism”
Aprile 2013 #IJF13: Keynote speech di Emily Bell, ha collaborato a fine 2012, con C. 
W. Anderson e Clay Shirky, alla stesura di uno dei saggi più influenti degli ultimi anni 
sul futuro dei media digitali: Post-Industrial Journalism: Adapting To The Present
Post Industrial journalism 
Per redigere il 
paper gli autori 
hanno intervistato 
oltre 50 persone e 
agenzie di 
stampa 
In parte indagine, 
in parte Manifesto 
sulla pratica 
giornalistica.
C.W.Anderson 
Emily Bell 
Tra gli obiettivi NON c’è quello di parlare del futuro delle news, “in parte perché quel 
futuro è già qui, in parte perché una cosa come l’industria delle notizie non esiste più” 
“L’effetto del cambiamento dell’ecosistema: riduzione della qualità delle notizie, le città 
medie o piccole rischiano di restare senza quotidiani”. 
La speranza è quella di limitare la portata, la profondità e la durata di tale decadimento 
indicando un giornalismo pronto ad utilizzare strumenti impensabili 10 anni fa.
Clay Shirky 
Le nuove possibilità per il giornalismo richiedono nuove forme di 
organizzazione. 
Gli organi di informazione tradizionali tendono a conservare metodi di 
lavoro e gerarchie. I vecchi modelli di business sono al collasso. 
Ciò che precedentemente era “pubblico” non è più composto da 
semplici spettatori e bisogna adattarsi a questo cambiando tattiche e 
autoconcezione.
I ricavi pubblicitari non 
funzionano nel nuovo mondo dei 
media e non c’è alcuna garanzia 
nemmeno a favore dei sistemi 
basati sull’abbonamento. 
Un metodo fondamentale 
attraverso cui le organizzazioni 
di stampa possono rinnovarsi è 
tramite la specializzazione e 
l’individualizzazione. 
“Il giornalismo da prodotto 
confezionato si sta trasformando 
nell’attuale giornalismo 
individuale”, ha detto Bell. 
Raccontare non è più sufficiente: 
lo sa fare la comunità.
Le indicazioni 
Ri-Organizzarsi 
• L'unico modo per uscire 
dalla crisi è creare 
qualcosa di nuovo ed è 
difficile farlo all'interno 
delle aziende. Puoi riuscire 
a proteggere il tuo business 
e mantenere gli attuali costi 
del lavoro a breve termine, 
ma non credo che questo 
sia sostenibile a lungo 
termine. Bisogna capire che 
tutto sta cambiando. C’ è 
gente che ha raccontato 
l'attentato di Boston dalla 
finestra della sua stanza da 
letto con un tweet". 
Lettori e storie 
• Nel periodo in cui il discorso 
pubblico era scarso (vale a 
dire, tutta la storia fino ad oggi), 
il giornalismo era 
semplicemente quello che 
hanno fatto i giornalisti, i 
giornalisti erano solo persone 
assunte dagli editori, e gli 
editori erano la relativa 
manciata di persone che hanno 
avuto accesso al mezzi di 
rendere pubblico il discorso. 
• Raccontare storie vere e 
importanti.
“Uno degli aspetti sottolineati dallo studio della 
Columbia è infatti il vero e proprio lancio del 
guanto di sfida nei confronti degli operatori 
giornalistici: riuscire a navigare in acque nuove e 
sconosciute richiede capacità d’adattamento e 
freschezza, in uno scenario appunto post-industriale 
nel quale, qualsiasi modello di riproduzione 
economica il sistema editoriale sarà in grado 
di trovare, non sarà comunque capace di 
fornire gli stessi benefici economici e lo 
stesso status professionale che il mestiere ha 
garantito per decenni: non si tratta di trovare un 
nuovo business model, precisano gli autori, dacché 
non si intravede ancora un’alternativa credibile, né è 
possibile scorgere quale possa essere il futuro del 
panorama editoriale – sia perché il futuro, 
rammentano, è già qui, sia perché una cosa 
chiamata news industry in realtà non esiste 
già da tempo” 
Vincenzo Marino #Ijf13
SPECIALIZZARSI… 
Nuove opportunità? Salveranno il giornalismo?
• Data Journalism 
• Brand journalism 
• Drone journalism 
• Sensor journalism 
• Multimedia (visual) journalism
Cos’è il Data journalism 
“Il data journalism, (giornalismo basato sui dati) è un 
approccio a cavallo tra ricerca e inchiesta giornalistica che 
fa un uso intensivo di database, mappe digitali e software 
per analizzare, raccontare e visualizzare un fenomeno o una 
notizia, spesso producendo dei mashup di elementi diversi. 
La digitalizzazione dei dati e lo sviluppo di Internet sono 
considerate un'opportunità senza precedenti per 
l'innovazione del giornalismo che negli ultimi anni ha già 
prodotto diversi premi Pulitzer e sta facendo emergere 
nuove figure di giornalisti-programmatori”. (cit.Fondazione 
ahref)
Il profilo del data journalist 
È ancora difficile riunire in un’unica figura professionale tutte le abilità e le 
attitudini necessarie al Data Journalism. 
Non si può però prescindere dalla conoscenza delle attuali pratiche nel 
campo del #ddj e della visualizzazione interattiva dei dati. Ecco le priorità: 
Ricercare dati: Python per raccogliere automaticamente i dati 
Interrogare, pulire i dati: Elementi di statistica e fogli di calcolo, Excel, 
My sql, Open Refine 
Visualizzazione dati: Storicamente abilità di designer e programmatori, 
oggi conoscenza dei principali tools
I tre profili base del Data team 
1. Un giornalista specializzato in grado di analizzare i dati 
nascosti nella Rete per scoprire i risultati più interessanti e 
giornalisticamente rilevanti. Sa utilizzare i fogli di calcolo e i 
software di mappatura. 
2. Un programmatore in grado di comprendere quali siano il 
modo e la forma migliore per presentare i dati all’utente 
finale. Possiede le competenze pratiche per la creazione di 
programmi con il quale l’utente interagisce indirettamente, 
oltre che una profonda conoscenza dei linguaggi di 
formattazione più comuni come HTML, CSS e JavaScript. 
3. Lo specialista della visualizzazione dati: evoluzione del 
grafico professionista, è uno specialista nel presentare i dati 
in maniera interessante e accessibile. La grafica deve 
essere interattiva; deve possedere le nozioni dei principali 
linguaggi di programmazione. (cit. Gordon)
+ 
Journalism ++, un modello 
Data driven stories: Paris, Amsterdam, Cologne, Berlin, Porto, Stockolm
Dalla cronaca al Brand Journalism 
Lisa Ostrikoff: da giornalista a startupper di web e social media per il brand journalism 
“(…)Utilizzare giornalisti, con una professionalità ben definita, per produrre 
video o articoli per blog può aiutare i brand ad attrarre audience con 
contenuti interessanti e ben curati. Come sostiene lo strategist David 
Meerman Scott, “il brand journalism sta vincendo su tutte le tecniche 
di direct marketing per attirare attenzione. Sono convinto che i 
professionisti di marketing, o pubbliche relazioni non siano le persone 
giuste per fare questo lavoro. C’è bisogno delle capacità di un giornalista”. 
http://www.brandjournalism.it/dalla-cronaca-al-brand-journalism-la-storia-di-lisa-ostrikoff/
Drone Journalism 
http://buoneidee.blogspot.it/2012/03/droni-e-giornalismo-drones-journalism.html
Sensor journalism 
Naturale estensione del Data e del Drone Journalism
LONG FORM JOURNALISM 
Storytelling digitale lungo e multimediale
SNOW FALL 
(2012) 
Diviso in 8 parti, racconta della valanga 
che sorprese un gruppo di sciatori, 
professionisti del fuoripista, mentre 
percorrevano il Tunnel Creek, sulle 
innevate montagne dello stato di 
Washington. Il modo in cui la storia viene 
raccontata rivoluziona (sí, rivoluziona) la 
forma di raccontare una storia giornalistica. 
E soprattutto il modo di leggerla: mescola 
video e immagini, grafici interattivi e testo. 
Il tutto creando un flusso narrativo che 
lascia sempre al centro la lettura (Pulitzer 
2013) 
http://www.nytimes.com/projects/2012/snow-fall/#/? 
part=tunnel-creek
Quasi un kolossal per risorse economiche 
e professionali impiegate ( team di 15 
professionisti). 
Aumenta il valore del brand NYT, 
l’interazione con il lettore e il tempo di 
permanenza nello stesso sul sito (anche 
40 minuti per 30 mila battute). 
Design unico, il layout sfrutta l’estensione 
di tutta la pagina 
Scrolling verticale (scorrimento in 
parallasse come nei videogames). 
Potenzialità multimediale sfruttata al 
massimo (testo, video, audio, foto, 
documenti, mappe e grafici interattivi).
Snowfalll/ing 
To snowfall, che sta per “costruire un racconto giornalistico multimediale 
complesso fuori dai template classici dei siti dei giornali e a sviluppo 
(prevalentemente) verticale”. È la nuova narrativa multimediale del NYT 
http://www.nytimes.com/projects/2012/snow-fall/#/?part=tunnel-creek
Invisible Child 
Cosa: Per oltre un anno una giornalista e una fotografa hanno seguito da molto 
vicino la vita di Desani, 11 anni, sette fratelli e genitori tossicodipendenti. È una 
dei 22 mila bambini senza casa a New York 
Dove: La famiglia vive in un asilo per senzatetto di Brooklyn 
Quando: Dai primi giorni di scuola in prima media sino al primo mese della 
seconda media (settembre 2012- settembre 2013) 
http://www.nytimes.com/projects/2013/invisible-child/#/?chapt=1
Come: 
Grande giornalismo d’inchiesta ≠ scoop 
Il punto di forza = ritmo slow, guardare da vicino la storia 
Un team di 18 persone, un nuovo modello di squadra 
Uno dei nuovi prodotti digitali destinati ai tablet 
Il “peso” del testo: 5 capitoli, 30 mila parole
Il New York Times organizza una apposita redazione per studiare produrre 
progetti di questo genere 
Un futuro di app a pagamento? 
Contenuti progettati in modo “responsive”, la grafica cioè si adatta allo 
strumento adoperato per visualizzarli: desktop, laptop, tablet o smartphone. 
Web non necessariamente breve e veloce
ESPERIENZE ITALIANE 
Piccoli team, interazioni con la community
Venezia, #Acqualta: sensori e data 
I sensori e gli open data monitorano l’acqua alta 
Progetto a costo zero per la collettività 
Team di scienziati, appassionati di open data e cittadini 
Intervista a Luca Corsato- 20/09/14 #Digit14 
Panel #sensorjournalism 
http://www.rosamariadinatale.it/?p=423
http://www.dataninja.it/confiscati-bene-making-off-come-abbiamo- 
sviluppato-linchiesta-data-journalism/
#MigrantFiles 
Il più importante monitoraggio delle migrazioni attraverso il Mediterraneo che 
sia mai stato realizzato grazie ad un team internazionale di 10 giornalisti di sei 
diversi paesi. Lavoro di #ddj pubblicato su L’Espresso (“Migranti la guerra del 
Mediterraneo”) e su DataNinja (“Mediterraneo, tomba dei Migranti). Ventitremila 
persone morte in 14 annui, il 50% in più rispetto le stime ufficiali. (Database 
associazioni e osservatori). Finanziato da Journalism Fund.
Giornalismo digitale in Italia: 
Nelle redazioni domina 
ancora la ‘’carta’’ ma la talpa 
del cambiamento sta 
scavando
Il focus dell’indagine 
il digitale più come uno 
strumento tecnico/tecnologico 
che come un nuovo modo di 
fare giornalismo 
• l’ organizzazione e le 
gerarchie interne restano 
sostanzialmente quelle della 
carta 
• testate native: le redazioni 
conservano per molti versi la 
strutturazione tipica della 
carta, con una rigida 
divisione fra lavoro 
giornalistico e attività tecnica 
• I materiali provenienti dagli 
utenti in generale vengono 
considerati più che altro 
come degli spunti per 
eventuali servizi affidati a 
redattori invece che come 
materiale redazionale frutto 
di una conversazione 
specifica con il pubblico
CITIZENS 
Lettori attivi, ex pubblico, persone
Il digitale come opportunità 
“Digitale non significa semplicemente pubblicare una 
storia sul web. È una ridefinizione fondamentale del 
rapporto dei giornalisti con il pubblico, della nostra 
opinione sui nostri lettori, della nostra percezione del 
nostro ruolo nella società, del nostro status”. 
Katharine Viner, deputy editor* 
• Non siamo più giornalisti onniscienti 
• Il lettore non è più passivo 
• C’è un “ex” pubblico (Dan Gillmor We the media, Knight center) 
*A deputy editor is an editing professional who may work in print, Internet, or video media
Il digitale rappresenta un cambiamento culturale e sociologico 
per tutti. Può diventare un’opportunità se il cambiamento viene 
cavalcato 
Un web aperto permette di interagire con il pubblico come mai in 
precedenza 
I lettori vogliono sapere come si arriva a una storia 
I lettori vogliono che i giornalisti raccontino una storia originale 
non il “pacchetto confezionato” 
Essere aperti significa far parte dell’ecosistema del web, parlarne la 
lingua, conoscere la cultura digitale, gestire i data 
Accettare l’idea che le storie possano essere raccontate da non 
giornalisti 
Osservare il traffico delle news in maniera diversa rispetto al passato 
K.Viner
lnchiesta multimediale vincitrice del bando di Fondazione 
<ahref per l’informazione innovativa che mappa i siti 
inquinati in Italia e le buone pratiche dei cittadini.
Il sito web di Forbes – o “piattaforma”, come Lewis D’ Vorkin, uno dei 
boss della testata, preferisce chiamarlo – , pubblica centinaia di articoli 
al giorno, alimentati non solo dai propri giornalisti ma da una comunità 
di 1.300 collaboratori e da un decina di grandi aziende che su 
BrandVoice – un settore specifico del sito – pubblicano a pagamento 
dei loro contenuti giornalistici (e per produrli stanno assumendo 
giornalisti).
Sulla prima pagina 
del «Bourne Local» di 
venerdì, i lettori 
vengono invitati a 
iscriversi. L’invito: essere 
una parte della nuova era 
del loro giornale locale, 
presentare fotografie, 
articoli e recensioni per gli 
argomenti di loro 
interesse. Invito che era 
stato ampiamente 
anticipato nei giorni 
precedenti con “call to 
action” attraverso 
Facebook e Twitter. 
Da “Il Giornalaio”
EVENTI 
Dove si parla di giornalismo e web in Italia
#Ijf14 Perugia 
300 eventi 
544 relatori 
2000 giornalisti accreditati 
14 presentazioni 
50 workshop gratuiti 
20 mila accessi giornalieri alla webtv del festival 
50 mila tweet in 5 giorni 
200 giovani volontari 
Arianna Ciccone ideatrice e coorganizzatrice del festival
“Non l'istinto o i dati: entrambi. 
Non il telefono o Twitter: entrambi”. 
K.VINER
FONTI e spunti 
Per l’indagine sul giornalismo digital 
http://www.slideshare.net/mobile/vittorio.pasteris/rapporto-odg-completo 
Per Snowfalling 
http://www.nytimes.com/projects/2012/snow-fall/#/?part=tunnel-creek 
http://mariotedeschini.blog.kataweb.it/giornalismodaltri/2013/12/09/una-bambina-senza-casa-un-anno-di-lavoro- 
oltre-cento-cartelle-di-testo-lezioni-di-giornalismo-dinchiesta-senza-scoop/ 
http://mariotedeschini.blog.kataweb.it/giornalismodaltri/2013/10/25/snowfall-per-tutti-gli-strumenti-per-diventare- 
piccoli-nyt-multimediali/ 
http://senzamegafono.com/tag/the-new-york-times/ 
Analisi dei cambiamenti 
www.lsdi.it 
http://www.brandjournalism.it/dalla-cronaca-al-brand-journalism-la-storia-di-lisa-ostrikoff/ 
http://buoneidee.blogspot.it/2012/03/droni-e-giornalismo-drones-journalism.html 
https://www.detective.io/detective/the-migrants-files/ 
Indagini 
http://towcenter.org/wp-content/uploads/2012/11/TOWCenter-Post_Industrial_Journalism.pdf 
www.datamediahub.it 
http://www.slideshare.net/mauro.turcatti/edelman-twitterijf13 
http://news-italia.org/2013/04/25/presentazione-dei-risultati-delledizione-2013-dellindagine/
Grazie 
Rosa Maria Di Natale 
@rosamdinatale 
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Unavoidable. Ridefinire il giornalismo nell'era del web

  • 1. UNAVOIDABLE RIDEFINIRE IL GIORNALISMO NELL’ERA DEL WEB NUOVI ORIENTAMENTI, NUOVE OPPORTUNITÀ Eventi formativi ODG con Associazione siciliana della stampa Palermo- 27 settembre 2014 Catania- 17 ottobre 2014 Rosa Maria Di Natale- giornalista
  • 2. “L’INDUSTRIA DELLE NOTIZIE NON ESISTE PIÙ” Emily Bell e l’indagine “Post Industrial Journalism”
  • 3. Aprile 2013 #IJF13: Keynote speech di Emily Bell, ha collaborato a fine 2012, con C. W. Anderson e Clay Shirky, alla stesura di uno dei saggi più influenti degli ultimi anni sul futuro dei media digitali: Post-Industrial Journalism: Adapting To The Present
  • 4. Post Industrial journalism Per redigere il paper gli autori hanno intervistato oltre 50 persone e agenzie di stampa In parte indagine, in parte Manifesto sulla pratica giornalistica.
  • 5. C.W.Anderson Emily Bell Tra gli obiettivi NON c’è quello di parlare del futuro delle news, “in parte perché quel futuro è già qui, in parte perché una cosa come l’industria delle notizie non esiste più” “L’effetto del cambiamento dell’ecosistema: riduzione della qualità delle notizie, le città medie o piccole rischiano di restare senza quotidiani”. La speranza è quella di limitare la portata, la profondità e la durata di tale decadimento indicando un giornalismo pronto ad utilizzare strumenti impensabili 10 anni fa.
  • 6. Clay Shirky Le nuove possibilità per il giornalismo richiedono nuove forme di organizzazione. Gli organi di informazione tradizionali tendono a conservare metodi di lavoro e gerarchie. I vecchi modelli di business sono al collasso. Ciò che precedentemente era “pubblico” non è più composto da semplici spettatori e bisogna adattarsi a questo cambiando tattiche e autoconcezione.
  • 7. I ricavi pubblicitari non funzionano nel nuovo mondo dei media e non c’è alcuna garanzia nemmeno a favore dei sistemi basati sull’abbonamento. Un metodo fondamentale attraverso cui le organizzazioni di stampa possono rinnovarsi è tramite la specializzazione e l’individualizzazione. “Il giornalismo da prodotto confezionato si sta trasformando nell’attuale giornalismo individuale”, ha detto Bell. Raccontare non è più sufficiente: lo sa fare la comunità.
  • 8. Le indicazioni Ri-Organizzarsi • L'unico modo per uscire dalla crisi è creare qualcosa di nuovo ed è difficile farlo all'interno delle aziende. Puoi riuscire a proteggere il tuo business e mantenere gli attuali costi del lavoro a breve termine, ma non credo che questo sia sostenibile a lungo termine. Bisogna capire che tutto sta cambiando. C’ è gente che ha raccontato l'attentato di Boston dalla finestra della sua stanza da letto con un tweet". Lettori e storie • Nel periodo in cui il discorso pubblico era scarso (vale a dire, tutta la storia fino ad oggi), il giornalismo era semplicemente quello che hanno fatto i giornalisti, i giornalisti erano solo persone assunte dagli editori, e gli editori erano la relativa manciata di persone che hanno avuto accesso al mezzi di rendere pubblico il discorso. • Raccontare storie vere e importanti.
  • 9. “Uno degli aspetti sottolineati dallo studio della Columbia è infatti il vero e proprio lancio del guanto di sfida nei confronti degli operatori giornalistici: riuscire a navigare in acque nuove e sconosciute richiede capacità d’adattamento e freschezza, in uno scenario appunto post-industriale nel quale, qualsiasi modello di riproduzione economica il sistema editoriale sarà in grado di trovare, non sarà comunque capace di fornire gli stessi benefici economici e lo stesso status professionale che il mestiere ha garantito per decenni: non si tratta di trovare un nuovo business model, precisano gli autori, dacché non si intravede ancora un’alternativa credibile, né è possibile scorgere quale possa essere il futuro del panorama editoriale – sia perché il futuro, rammentano, è già qui, sia perché una cosa chiamata news industry in realtà non esiste già da tempo” Vincenzo Marino #Ijf13
  • 10. SPECIALIZZARSI… Nuove opportunità? Salveranno il giornalismo?
  • 11.
  • 12. • Data Journalism • Brand journalism • Drone journalism • Sensor journalism • Multimedia (visual) journalism
  • 13. Cos’è il Data journalism “Il data journalism, (giornalismo basato sui dati) è un approccio a cavallo tra ricerca e inchiesta giornalistica che fa un uso intensivo di database, mappe digitali e software per analizzare, raccontare e visualizzare un fenomeno o una notizia, spesso producendo dei mashup di elementi diversi. La digitalizzazione dei dati e lo sviluppo di Internet sono considerate un'opportunità senza precedenti per l'innovazione del giornalismo che negli ultimi anni ha già prodotto diversi premi Pulitzer e sta facendo emergere nuove figure di giornalisti-programmatori”. (cit.Fondazione ahref)
  • 14. Il profilo del data journalist È ancora difficile riunire in un’unica figura professionale tutte le abilità e le attitudini necessarie al Data Journalism. Non si può però prescindere dalla conoscenza delle attuali pratiche nel campo del #ddj e della visualizzazione interattiva dei dati. Ecco le priorità: Ricercare dati: Python per raccogliere automaticamente i dati Interrogare, pulire i dati: Elementi di statistica e fogli di calcolo, Excel, My sql, Open Refine Visualizzazione dati: Storicamente abilità di designer e programmatori, oggi conoscenza dei principali tools
  • 15. I tre profili base del Data team 1. Un giornalista specializzato in grado di analizzare i dati nascosti nella Rete per scoprire i risultati più interessanti e giornalisticamente rilevanti. Sa utilizzare i fogli di calcolo e i software di mappatura. 2. Un programmatore in grado di comprendere quali siano il modo e la forma migliore per presentare i dati all’utente finale. Possiede le competenze pratiche per la creazione di programmi con il quale l’utente interagisce indirettamente, oltre che una profonda conoscenza dei linguaggi di formattazione più comuni come HTML, CSS e JavaScript. 3. Lo specialista della visualizzazione dati: evoluzione del grafico professionista, è uno specialista nel presentare i dati in maniera interessante e accessibile. La grafica deve essere interattiva; deve possedere le nozioni dei principali linguaggi di programmazione. (cit. Gordon)
  • 16. + Journalism ++, un modello Data driven stories: Paris, Amsterdam, Cologne, Berlin, Porto, Stockolm
  • 17. Dalla cronaca al Brand Journalism Lisa Ostrikoff: da giornalista a startupper di web e social media per il brand journalism “(…)Utilizzare giornalisti, con una professionalità ben definita, per produrre video o articoli per blog può aiutare i brand ad attrarre audience con contenuti interessanti e ben curati. Come sostiene lo strategist David Meerman Scott, “il brand journalism sta vincendo su tutte le tecniche di direct marketing per attirare attenzione. Sono convinto che i professionisti di marketing, o pubbliche relazioni non siano le persone giuste per fare questo lavoro. C’è bisogno delle capacità di un giornalista”. http://www.brandjournalism.it/dalla-cronaca-al-brand-journalism-la-storia-di-lisa-ostrikoff/
  • 19.
  • 20. Sensor journalism Naturale estensione del Data e del Drone Journalism
  • 21. LONG FORM JOURNALISM Storytelling digitale lungo e multimediale
  • 22. SNOW FALL (2012) Diviso in 8 parti, racconta della valanga che sorprese un gruppo di sciatori, professionisti del fuoripista, mentre percorrevano il Tunnel Creek, sulle innevate montagne dello stato di Washington. Il modo in cui la storia viene raccontata rivoluziona (sí, rivoluziona) la forma di raccontare una storia giornalistica. E soprattutto il modo di leggerla: mescola video e immagini, grafici interattivi e testo. Il tutto creando un flusso narrativo che lascia sempre al centro la lettura (Pulitzer 2013) http://www.nytimes.com/projects/2012/snow-fall/#/? part=tunnel-creek
  • 23. Quasi un kolossal per risorse economiche e professionali impiegate ( team di 15 professionisti). Aumenta il valore del brand NYT, l’interazione con il lettore e il tempo di permanenza nello stesso sul sito (anche 40 minuti per 30 mila battute). Design unico, il layout sfrutta l’estensione di tutta la pagina Scrolling verticale (scorrimento in parallasse come nei videogames). Potenzialità multimediale sfruttata al massimo (testo, video, audio, foto, documenti, mappe e grafici interattivi).
  • 24. Snowfalll/ing To snowfall, che sta per “costruire un racconto giornalistico multimediale complesso fuori dai template classici dei siti dei giornali e a sviluppo (prevalentemente) verticale”. È la nuova narrativa multimediale del NYT http://www.nytimes.com/projects/2012/snow-fall/#/?part=tunnel-creek
  • 25. Invisible Child Cosa: Per oltre un anno una giornalista e una fotografa hanno seguito da molto vicino la vita di Desani, 11 anni, sette fratelli e genitori tossicodipendenti. È una dei 22 mila bambini senza casa a New York Dove: La famiglia vive in un asilo per senzatetto di Brooklyn Quando: Dai primi giorni di scuola in prima media sino al primo mese della seconda media (settembre 2012- settembre 2013) http://www.nytimes.com/projects/2013/invisible-child/#/?chapt=1
  • 26. Come: Grande giornalismo d’inchiesta ≠ scoop Il punto di forza = ritmo slow, guardare da vicino la storia Un team di 18 persone, un nuovo modello di squadra Uno dei nuovi prodotti digitali destinati ai tablet Il “peso” del testo: 5 capitoli, 30 mila parole
  • 27. Il New York Times organizza una apposita redazione per studiare produrre progetti di questo genere Un futuro di app a pagamento? Contenuti progettati in modo “responsive”, la grafica cioè si adatta allo strumento adoperato per visualizzarli: desktop, laptop, tablet o smartphone. Web non necessariamente breve e veloce
  • 28. ESPERIENZE ITALIANE Piccoli team, interazioni con la community
  • 29. Venezia, #Acqualta: sensori e data I sensori e gli open data monitorano l’acqua alta Progetto a costo zero per la collettività Team di scienziati, appassionati di open data e cittadini Intervista a Luca Corsato- 20/09/14 #Digit14 Panel #sensorjournalism http://www.rosamariadinatale.it/?p=423
  • 31. #MigrantFiles Il più importante monitoraggio delle migrazioni attraverso il Mediterraneo che sia mai stato realizzato grazie ad un team internazionale di 10 giornalisti di sei diversi paesi. Lavoro di #ddj pubblicato su L’Espresso (“Migranti la guerra del Mediterraneo”) e su DataNinja (“Mediterraneo, tomba dei Migranti). Ventitremila persone morte in 14 annui, il 50% in più rispetto le stime ufficiali. (Database associazioni e osservatori). Finanziato da Journalism Fund.
  • 32. Giornalismo digitale in Italia: Nelle redazioni domina ancora la ‘’carta’’ ma la talpa del cambiamento sta scavando
  • 33. Il focus dell’indagine il digitale più come uno strumento tecnico/tecnologico che come un nuovo modo di fare giornalismo • l’ organizzazione e le gerarchie interne restano sostanzialmente quelle della carta • testate native: le redazioni conservano per molti versi la strutturazione tipica della carta, con una rigida divisione fra lavoro giornalistico e attività tecnica • I materiali provenienti dagli utenti in generale vengono considerati più che altro come degli spunti per eventuali servizi affidati a redattori invece che come materiale redazionale frutto di una conversazione specifica con il pubblico
  • 34. CITIZENS Lettori attivi, ex pubblico, persone
  • 35.
  • 36. Il digitale come opportunità “Digitale non significa semplicemente pubblicare una storia sul web. È una ridefinizione fondamentale del rapporto dei giornalisti con il pubblico, della nostra opinione sui nostri lettori, della nostra percezione del nostro ruolo nella società, del nostro status”. Katharine Viner, deputy editor* • Non siamo più giornalisti onniscienti • Il lettore non è più passivo • C’è un “ex” pubblico (Dan Gillmor We the media, Knight center) *A deputy editor is an editing professional who may work in print, Internet, or video media
  • 37. Il digitale rappresenta un cambiamento culturale e sociologico per tutti. Può diventare un’opportunità se il cambiamento viene cavalcato Un web aperto permette di interagire con il pubblico come mai in precedenza I lettori vogliono sapere come si arriva a una storia I lettori vogliono che i giornalisti raccontino una storia originale non il “pacchetto confezionato” Essere aperti significa far parte dell’ecosistema del web, parlarne la lingua, conoscere la cultura digitale, gestire i data Accettare l’idea che le storie possano essere raccontate da non giornalisti Osservare il traffico delle news in maniera diversa rispetto al passato K.Viner
  • 38. lnchiesta multimediale vincitrice del bando di Fondazione <ahref per l’informazione innovativa che mappa i siti inquinati in Italia e le buone pratiche dei cittadini.
  • 39. Il sito web di Forbes – o “piattaforma”, come Lewis D’ Vorkin, uno dei boss della testata, preferisce chiamarlo – , pubblica centinaia di articoli al giorno, alimentati non solo dai propri giornalisti ma da una comunità di 1.300 collaboratori e da un decina di grandi aziende che su BrandVoice – un settore specifico del sito – pubblicano a pagamento dei loro contenuti giornalistici (e per produrli stanno assumendo giornalisti).
  • 40. Sulla prima pagina del «Bourne Local» di venerdì, i lettori vengono invitati a iscriversi. L’invito: essere una parte della nuova era del loro giornale locale, presentare fotografie, articoli e recensioni per gli argomenti di loro interesse. Invito che era stato ampiamente anticipato nei giorni precedenti con “call to action” attraverso Facebook e Twitter. Da “Il Giornalaio”
  • 41.
  • 42. EVENTI Dove si parla di giornalismo e web in Italia
  • 43. #Ijf14 Perugia 300 eventi 544 relatori 2000 giornalisti accreditati 14 presentazioni 50 workshop gratuiti 20 mila accessi giornalieri alla webtv del festival 50 mila tweet in 5 giorni 200 giovani volontari Arianna Ciccone ideatrice e coorganizzatrice del festival
  • 44.
  • 45.
  • 46. “Non l'istinto o i dati: entrambi. Non il telefono o Twitter: entrambi”. K.VINER
  • 47.
  • 48. FONTI e spunti Per l’indagine sul giornalismo digital http://www.slideshare.net/mobile/vittorio.pasteris/rapporto-odg-completo Per Snowfalling http://www.nytimes.com/projects/2012/snow-fall/#/?part=tunnel-creek http://mariotedeschini.blog.kataweb.it/giornalismodaltri/2013/12/09/una-bambina-senza-casa-un-anno-di-lavoro- oltre-cento-cartelle-di-testo-lezioni-di-giornalismo-dinchiesta-senza-scoop/ http://mariotedeschini.blog.kataweb.it/giornalismodaltri/2013/10/25/snowfall-per-tutti-gli-strumenti-per-diventare- piccoli-nyt-multimediali/ http://senzamegafono.com/tag/the-new-york-times/ Analisi dei cambiamenti www.lsdi.it http://www.brandjournalism.it/dalla-cronaca-al-brand-journalism-la-storia-di-lisa-ostrikoff/ http://buoneidee.blogspot.it/2012/03/droni-e-giornalismo-drones-journalism.html https://www.detective.io/detective/the-migrants-files/ Indagini http://towcenter.org/wp-content/uploads/2012/11/TOWCenter-Post_Industrial_Journalism.pdf www.datamediahub.it http://www.slideshare.net/mauro.turcatti/edelman-twitterijf13 http://news-italia.org/2013/04/25/presentazione-dei-risultati-delledizione-2013-dellindagine/
  • 49. Grazie Rosa Maria Di Natale @rosamdinatale rosamariadinatale.it

Editor's Notes

  1. https://www.youtube.com/watch?v=KE5IO8o3C18
  2. http://towcenter.org/wp-content/uploads/2012/11/TOWCenter-Post_Industrial_Journalism.pdf
  3. http://www.festivaldelgiornalismo.com/post/27651/
  4. http://www.nytimes.com/projects/2012/snow-fall/#/?part=tunnel-creek
  5. https://www.detective.io/detective/the-migrants-files/