L’integrazione dei fornitori: i 10 passi fondamentali per ottenere una “lean supply chain”
La maggior parte delle aziende appartenenti ai diversi settori industriali che hanno impostato il proprio sistema produttivo secondo i principi e le tecniche della “lean manufacturing”, si dichiara non soddisfatta delle prestazioni dei propri fornitori.
Spesso l’implementazione dei principi “lean” nell’ambito della propria realtà produttiva fa emergere e mette in risalto le carenze e le criticità della catena di fornitura, con le conseguenti difficoltà a raggiungere gli obiettivi di miglioramento della qualità, dei livelli di servizio, di riduzione costi e quindi di competitività che il mercato ed il cliente finale richiede.
Queste aziende, pur essendo consapevoli di avere nella gestione ed integrazione dei fornitori un punto critico nel cammino verso l’eccellenza del proprio sistema logistico-produttivo, spesso non dedicano sufficienti risorse ed energie nello sviluppo e miglioramento della propria catena di fornitura.
M&IT Consulting, avendo affiancato diverse importanti aziende in percorsi di valutazione, miglioramento ed integrazione dei fornitori, ha individuato 10 punti chiave su cui le aziende dovrebbero focalizzare le proprie risorse ed energie, al fine di ottenere concretamente una “lean supply chain”.
SIMCO: Global Logistics demand planning e previsione della domanda
SIMCO: COME REALIZZARE UNA «LEAN SUPPLY CHAIN» i 10 punti e gli elementi chiave da considerare
1. Management Consulting
Human Resources
QHSE Systems
Information Technology
COME REALIZZARE UNA
«LEAN SUPPLY CHAIN»
i 10 punti e gli elementi chiave da
considerare
Bentivoglio (BO), 22 Maggio 2013
Ing. Mauro Nolli
2. La necessità di estendere i principi
«lean» alla Supply Chain
CLIENTE
FLUSSO
TESO
FLUSSO
TESO
FORNITORE
Tier 1
FORNITORE
Tier n
LEAN PRINCIPLES
1. Value
2. Value Stream
3. Flow
4. Pull
5. Perfection
integrare i fornitori e
sincronizzare il flusso
dei materiali nel proprio
processo produttivo
LEAN SUPPLY CHAIN
MANAGEMENT
3. L’approccio «lean» per la gestione
della supply chain
Il “Lean Supply Chain Management” è un approccio
sistematico per identificare ed eliminare le attività non a
valore aggiunto (sprechi) nella catena di fornitura, attraverso
lo sviluppo di un flusso di materiali il più possibile sincronizzato
con i fabbisogni del cliente e l’attivazione di un processo di
miglioramento continuo orientato a raggiungere la perfezione.
Defects
Overproduction
Waiting
Non-value added processing
Transportation
Inventory
Motion
Employees Underutilized
Value
Added
Non-Value
Added
4. I 10 PUNTI E GLI ELEMENTI
CHIAVE DA CONSIDERARE
PER REALIZZARE UNA
“LEAN SUPPLY CHAIN”
6. 1. Analizzare la rete di fornitura e
classificare i fornitori
Importanza fatturato e
sostituibilità
Potere contrattuale
Struttura e criteri di gestione
della rete di fornitura
Livello di integrazione
Incidenza sui costi di
gestione
ALTA BASSA
ALTA LEVA
BASSA
STRATEGICI
NON
CRITICI
COLLO
DI BOTTIGLIA
SOSTITUIBILITA’
(n. fornitori alternativi)IMPORTANZA
(fatturato€)
lav. Meccaniche
17%
componentistica
14%
cnc
13%
saldati e fusioni
12% com. elettrici - elettronici
8%
servizi
6%
quadro elett. / imp. Bordo
macc.
5%
carterature e carp. Leg.
4%
informatica e telecom.
4%
prestaz. Esterne
4%
oleodinamica
3%
viti e guide a ric.
3%
utensileria
3%
progetazione
2%
automazione
2%
pneumatica
1%
lubrificazione
0%
7. 1. Analizzare la rete di fornitura e
classificare i fornitori
forza
del
cliente
forza del fornitore
Alta
Media
Bassa
Bassa Media Alta
INDICE DI DIPENDENZA = % fatturato del fornitore
realizzato con il cliente
INDICE DI UTILIZZO = % di fatturato di quella
classe merceologica assegnato al fornitore
Importanza fatturato e
sostituibilità
Potere contrattuale
Struttura e criteri di gestione
della rete di fornitura
Livello di integrazione
Incidenza sui costi di
gestione
8. 1. Analizzare la rete di fornitura e
classificare i fornitori
STRUTTURA
MULTILIVELLO
Elavato numero di
fornitori da gestire
Forte presenza di
conto lavoro
STRUTTURA
GERARCHICA
Ridotto numero di
fornitori da gestire
Ridotta presenza di
conto lavoro
Importanza fatturato e
sostituibilità
Potere contrattuale
Struttura e criteri di gestione
della rete di fornitura
Livello di integrazione
Incidenza sui costi di
gestione
9. 1. Analizzare la rete di fornitura e
classificare i fornitori
€
€ € €
€ € € € € €
NORMALI
INTEGRATI
PARTNER
Importanza fatturato e
sostituibilità
Potere contrattuale
Struttura e criteri di gestione
della rete di fornitura
Livello di integrazione
Incidenza sui costi di
gestione
10. 1. Analizzare la rete di fornitura e
classificare i fornitori
Costi
diretti di
acquisto
Costi di
gestione
+
Costi totali di acquisto
Classe Costi diretti Costi gestione Costo totale
merceologica
Importanza fatturato e
sostituibilità
Potere contrattuale
Struttura e criteri di gestione
della rete di fornitura
Livello di integrazione
Incidenza sui costi di
gestione
12. 2. Mettere a fuoco i fornitori da integrare
in ottica «lean»
Focalizzarsi sui fornitori di
primo nodo (tier 1)
Valutare le caratteristiche
della domanda e delle
forniture (famiglie
produttive/varianti/items,
volumi, lead time, frequenza
e modalità di consegna, ecc. )
Valutare andamento delle
prestazioni (vendor rating)
ed individuare i fornitori
critici
Valutare i fattori critici per la
qualità e per il flusso
logistico
First Tier
Suppliers
Final
Manufacturer
Demand
Information,
Order Lead Time
Delivery frequency,
Batches, Distance, ecc.
• Production Lead Time
• Capacity Utlization
• Volume Mix
• Set up Time
• Flexibility
VENDOR RATING
• Quality (PPM, Claims,
Rejects, ecc.)
• Logistics (On Time
Delivery, Inventory
Turnover , ecc.)
CRITICAL TO
QUALITY
CRITICAL
TO FLOW
14. 3. Classificare ABC le forrniture e definirne le
logiche di programmazione e controllo
Classificazione ABC degli items
in relazione ai volumi e
frequenza di consegna
Valutazione ed eventuale
revisione delle logiche di
programmazione e controllo
delle forniture
Condividere con il fornitore le
logiche di programmazione e
controllo (da formalizzare in
specifici capitolati di fornitura)
LOGISTICAQUALITA’
• Specifiche Tecniche
• Controlli da effettuare a
cura del fornitore
• Certificazioni forniture/
dichiarazioni conformità
• Politiche di controllo in
accettazione e criteri di
accettazione e rifiuto
• Criteri di passaggio a
free-pass
• Criteri di gestione delle
Non Conformità
qualitative
• Unità di movimentazione
e trasporto (SKU)
• Sistemi di identificazione
dei materiali/lotti di
consegna
• Sistemi di
programmazione e
controllo delle consegne
• Modalità di
consegna/trasporto
• Criteri di gestione delle
Non Conformità
logistiche
CLASSE CRITERIO TIPO DI GESTIONE
A
• Alto valore di impiego
• Elevata freq. di consegna
(max settimanale)
FLUSSO TESO
KANBAN
B
• Bassa freq. di consegna
• LT prod > LT consegna
MRP
ROLLING FORECAST
CALL OFF
C
• Bassa freq. di consegna
o forniture occasionali
• LT prod < LT consegna
ORDINE CHIUSO
16. 4. Condividere indicatori ed obiettivi di
miglioramento con i fornitori
Condividere il sistema di
indicatori (vendor rating)
Individuare criticità, obiettivi
e relativi progetti di
miglioramento da avviare
presso i fornitori (e presso il
cliente)
Fissare tempi di realizzazione
e punti di verifica
Mettere a punto e
condividere il sistema di
reporting
INDICATORI
QUALITA’
• % forniture non
conformi
• % pezzi difettosi in
accettazione
• % ore perse in
produzione
• % codici in free
pass
INDICATORI
LOGISTICI
• % forniture in
ritardo/anticipo
• Ritardo medio delle
consegne
• LT/tempi di consegna
• Indici di rotazione e
copertura delle
scorte
Logistics Costs (€)
INDICATORI ECONOMICI
• Trend Fatturato
• Indice di dipendenza
• Costi Logistici/NQ
• % Cost reduction
18. 5. Supportare i fornitori nel processo di
miglioramento
Costituire una task force per
il Lean Supply Improvement
Effettuare una formazione
rivolta ai fornitori su
procedure e tecniche di
miglioramento
Supportare i fornitori
nell’introduzione dei principi e
delle tecniche lean e nei
progetti di lean transformation
Lean Supply
Team
• Acquisti
• Qualità
• Logistica
• Uff. Tecnico
IMPROVEMENT SUPPORT
TRAINING
• Organizzazione, procedure e sistemi di
gestione e valutazione dei fornitori
• Prodotti e loro applicazioni
• Metodologie e tecniche di miglioramento
(lean/kaizen tools, ecc.)
• Riduzione dei LT di produzione /
consegna
• Riduzione dei set-up e dei lotti di
produzione
• Miglioramento della process capability
(riduzione scarti nel processo)
• Miglioramento della capacità
produttiva per le fasi individuate come
“colli di bottiglia “
• ecc.
20. 6. Effettuare audit presso i fornitori
Scegliere il modello di
valutazione dei fornitori
Qualifica iniziale (nuovi
fornitori):
Audit di sistema basati su
modelli generali/settoriali
riconosciuti a livello
internazionale (eventualmente
integrati con requisiti specifici)
Valutazione periodica (fornitori
critici/da integrare):
Audit di processo più mirati e
basati su modelli messi a punto
dal cliente e/o da specifiche
organizzazioni settoriali
Modelli di
riferimento
QUALIFICA INIZIALE (Audit di Sistema): finalizzati a
valutare nel complesso le capacità del fornitore di
soddisfare i requisiti del cliente
Modelli di
riferimento
VALUTAZIONE PERIODICA (Audit di Processo):
finalizzati a valutare l’adeguatezza dei processi
operativi e dei sistemi di gestione del fornitore ,
con riferimento a requisiti specifici del cliente.
Generali:
• ISO 9001 (qualità)
• ISO 14001 (ambiente)
• ISO 28001 (sicurezza SC)
Settoriali:
• ISO TS 16949 (auto)
• ISO 22000, BRC/IFS
(food)
• ecc.
• VDA 6.3 (Daimler/VW)
• PCPA – Process Control
Plan Audit (ANFIA)
• MMOG/LE – Material
Management Operative
Guideline (AIAG /
Odette)
• WCM (Fiat)
• ecc.
22. 7. Gestire in modo rigoroso le NC
e le relative AC/AP
Avviare un processo formale
di gestione delle NC
Integrare le NC relative alla
qualità del prodotto (fuori
specifica) le NC “logistiche”
(errata identificazione, errata
quantità, errato packaging,
errori nella documentazione,
ecc.)
Valutare l’efficacia delle
AC/AP avviate dai fornitori
Tener conto dell’efficacia
delle AC/AP nella valutazione
del fornitore
NC Report
(descrizione problema)
Contromisure
immediate
Analisi delle
“cause radice”
AC
Azioni Correttive
AP
Azioni Preventive
Interventi correttivi
sul sistema di
controllo del
prodotto/processo
finalizzati ad impedire
che i difetti arrivino al
cliente
Interventi strutturali
sul prodotto/processo
finalizzati ad impedire
il ripetersi del
problema
24. 8. Migliorare il flusso delle informazioni nel
processo di approvvigionamento
Valutare l’efficacia del flusso
delle informazioni
Migliorare affidabilità ed
efficacia delle previsioni (rolling
forecast)
Migliorare il livello di
integrazione informatica con i
fornitori (es. EDI – Electronic
Data Interchange, VMI –
Vendor Management Inventory,
ecc.)
Migliorare sistemi di
identificazione e tracciabilità
dei materiali (es. Bar Code,
RFID, ecc.)
Interfaccia
informatica
(EDI, Web EDI,
VMI, ecc.)
CLIENTE
FORNITORE
RollingForecast
Invoice
PurchaseOder
ASN–AdvancedShippingNotice
Expediting
Expediting
Calloff
PurchaseOrderconfirmation
25. PUNTO 9
Coinvolgere i fornitori
nella riduzione dei costi
e nello sviluppo dei prodotti
26. 9. Coinvolgere i fornitori nella riduzione dei
costi e nello sviluppo dei prodotti
Puntare ad una politica di
collaborazione con i fornitori
Collaborare nel
miglioramento del processo di
approvvigionamento e nella
riduzione dei costi totali di
acquisto (comakership)
Effettuare attività di Value
Analysis / Cost Analysis con il
fornitore
Incrementare il coinvolgimento
dei fornitori nello sviluppo
prodotto (codesign - early
supplier involvement)
Monitorare le proposte
provenienti dai fornitori
Supplier
Involvement
COMAKERSHIP CODESIGN
• Collaborazione del
fornitore nella
riduzione dei costi di
acquisto (value
analysis / cost
analysis)
• Collaborazione del
fornitore nella
riduzione dei costi del
processo (lean
approach)
• Monitorare le
proposte di riduzione
costi dei fornitori
• Partecipazione del
fornitore nel team di
progettazione e
sviluppo nuovi prodotti
(early supplier
involvement)
• Collaborazione del
fornitore nel proporre
modifiche tecniche
nel ciclo di vita del
prodotto
• Monitorare le proposte
di modifica e di
miglioramento dei
fornitori
28. 10. Sviluppare i contratti di fornitura con i
fornitori integrati/partner
Definire tipologie e struttura
dei contratti di fornitura
Inserire clausole di garanzia
e/o penali per problemi di
qualità, disservizi,
inadempienze contrattuali
Prevedere premi e
riconoscimenti al
raggiungimeto di obiettivi
specifici di fornitura
Chiarire regole/procedure
per la gestione operativa
delle forniture (eventuale
riferimento a specifici
capitolati)
LIVELLO DI
INTEGRAZIONE
FORMA CONTRATTUALE
NORMALE
INTEGRATO
PARTNER
ORDINE CHIUSO (condizioni generali
di fornitura
CONVENZIONI
CONTRATTI DI PRESTAZIONE O
DI APPALTO DI SERVIZI
CONTRATTI / ACCORDI QUADRO
CONTRATTI / ACCORDI QUADRO
CONTRATTI DI SVILUPPO /
PARTNERSHIP
CONTRATTI DI OUTSOURCING
CONTRATTI DI GLOBAL SERVICE
• NON CONFORMITA’
DISSERVIZI
INADEMPIENZE
• RAGGIUNGIMENTO DI
OBIETTIVI (qualità,
tempi, costi)
PENALI
INCENTIVI
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