Le slide di Kiwa Cermet proiettate all'evento #MakeItDigital "Il valore del sistema di gestione (qualità) nell'era digitale" del 27/01/2016 presso Confindustria Ravenna
3. 3
– Kiwa Cermet Italia opera come organismo indipendente
per la certificazione di prodotti, servizi, sistemi,
professioni e per l’attività di verifica, prova e taratura su
prodotti e apparecchiature.
– Kiwa Cermet Italia grazie all’ampiezza del suo ambito
operativo, sviluppa ed eroga servizi per sostenere lo
sviluppo delle aziende e migliorare la competitività delle
piccole e medie imprese nei settori: elettromeccanico e
delle macchine, alimentare, edile, aeronautico,
aerospaziale, sanitario, medicale, dell’acqua e del gas.
Chi siamo
4. 4
• Kiwa Cermet Italia è membro del Gruppo Kiwa,
un'organizzazione altamente qualificata e indipendente che
opera nei settori del testing, ispezione, certificazione e
formazione.
• La sua mission è quella di voler essere “Partner for
Progress” per i propri clienti, fornendo servizi di supporto
al miglioramento aziendale in funzione degli obiettivi di
ciascun cliente.
Chi siamo
6. LIVORNO
LEGNANO
BOLOGNA
SAN VENDEMIANO
ROMA
TORINO
PERUGIA
Bologna (Headquarters)
San Vendemiano (TV)
Roma
Torino
Legnano (MI)
Livorno
Perugia
> 145 dipendenti
Più di 500 Ispettori sul
territorio
Più di 9.000 aziende
certificate SG
Più di 3.000 codici di
Prodotto certificati
Più di 11.000 clienti
Kiwa Cermet Italia
Il presidio sul territorio
7. Formazione
Certificazione di Sistema
Metrologia
Certificazione di Prodotto
Accreditamento ACCREDIA
Riconoscimento IATF
ECOLABEL-ECOAUDIT
Accreditamento ACCREDIA per la certificazione volontaria
Notifica Ministeriale per la marcatura CE
Autorizzazione MIPAF per l’attività di controllo su DOP e IGP
Prove e sperimentazioni
Certificazione di Servizio e
Attività di Ispezione
Kiwa Cermet Italia
fornisce ai propri clienti
una serie completa di servizi accreditati e
riconosciuti
a livello internazionale
Certificazione delle Professioni
Accreditamento ACCREDIA
Accreditamento ACCREDIA
Accreditamento ACCREDIA
Kiwa Cermet Italia
I nostri servizi
8. ISO 9001 – Sistema di Gestione Qualità
EN 9100 – Sistema di Gestione Qualità per il Settore Aerospaziale (UNAVIAcert)
ISO 13485 – Sistema di Gestione Qualità per il Settore Medicale
ISO 3834 – Requisiti di qualità per la Saldatura
ISO TS 16949 – Sistema di Gestione Qualità per il Settore Automotive
ISO 14001 – Sistema di Gestione Ambientale
ISO 50001 – Sistema di Gestione per l’Energia
OHSAS 18001 – Sistema di Gestione per la Sicurezza e Salute sui luoghi di lavoro
ISO IEC 27001 – Sistema di Gestione per la Sicurezza delle Informazioni
SA 8000 – Responsabilità Sociale
ISO 22000 – Sistema di Gestione per la Sicurezza Alimentare
Kiwa Cermet Italia
I nostri servizi: Certificazione sistemi di gestione
9. Prodotti soggetti a Direttive comunitarie (Marcatura CE)
Dispositivi medici (Dir. 2007/47/CE)
Macchine e componenti di sicurezza (Dir. 2006/42/CE)
Strumenti di misura (Dir. 2004/22/CE)
Direttiva Gas (Dir. 2009/142/CE)
Direttiva Rendimenti Caldaie (Dir. 92/42/CEE)
Direttiva Prodotti da costruzione (Reg. UE 305/2011)
Prodotti Metallici Strutturali (UNI EN 1090-1)
Direttiva PED (2014/68/EU)
Prodotti soggetti ad autorizzazioni da parte di autorità competenti
Prodotti alimentari (DOP, IGP) con autorizzazione MIPAF
Verifiche previste dal DPR 462/01
Prodotti soggetti a schemi volontari accreditati ACCREDIA o a schemi
specialistici / personalizzati
Prodotti alimentari e non (es. Rintracciabilità di filiera, BRC, IFS….)
Kiwa Cermet Italia
I nostri servizi: Certificazione di prodotto
PRD N.069B
10. Caratterizzazione materiali, componenti e
prodotti
Test di sicurezza elettrica e compatibilità
elettromagnetica
Taratura degli strumenti di misura
Calibrazione on-site
Test su prodotti acqua
Test su pannelli fotovoltaici
Test su apparecchi a biomassa
Kiwa Cermet Italia
I nostri servizi: Laboratorio
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LA REVISIONE DELLE MSS
Tutte e 3 le principali e più diffuse norme sui sistemi di
gestione aziendale:
ISO 9001:2008
ISO 14001:2004
BS OHSAS 18001:2007
sono state revisionate, o sono in fase di revisione
ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015 sono state pubblicate a metà settembre, la
pubblicazione della ISO 45001 è prevista nel 2016
ISO 9001:2015
ISO 14001:2015
ISO 45001:2016
13. RAGIONI DEL CAMBIAMENTO
• Tutti gli standard ISO dovrebbero essere rivisti ogni
5 anni con lo scopo di stabilire se è necessaria una
revisione per mantenerli aggiornati
• Negli ultimi 25 anni molte altre norme di sistemi di
gestione sono entrate in uso a livello globale
• Le Organizzazioni che usano molteplici norme di
Sistemi di Gestione richiedono sempre più un
format comune e un linguaggio allineato fra tali
norme
13
14. 14
L’EVOLUZIONE DELLA ISO 9001
EN 29001:1987
MODIFICHE MINORI
ISO 9001:1994
NOVITA’ SOSTANZIALI
(Process approach)
ISO 9001:2000
MODIFICHE MINORI
ISO 9001:2008
NOVITA’ SOSTANZIALI
(Risk-based Thinking)
ISO 9001:2015
15. 15
IL PROCESSO DI REVISIONE: SURVEY
Ott. 2010-Feb. 2011 fu promosso
«ISO on-line SURVEY» sulla ISO 9001:2008
Su 7 opzioni di revisione (dal nessun cambiamento con conferma
della ISO 9001:2008 sino al 2018, alla sua completa sostituzione
con una nuova norma articolata su più parti) si è scelta l’opzione
di una revisione «semplice», ossia norma singola con requisiti
obbligatori.
• 64% degli intervistati pensa
che la ISO 9001:2008 sia ok
ma con miglioramenti
• 27% considera la norma
attuale ancora adeguata
• 5% considera la norma non
più rilevante
16. 16
Dal documento ISO/TC 176/SC 2/N 1088:
Tenere conto dei cambiamenti intervenuti nelle prassi dei QMS e
nelle tecnologie, dopo l’ultima revisione sostanziale e fornire un
solido corpo di requisiti per i prossimi 10 anni;
Assicurare che i requisiti di norma riflettano i cambiamenti nel
contesto crescentemente complesso, esigente e dinamico in cui
l’organizzazione opera;
Facilitare una efficace implementazione da parte delle
organizzazioni e un’efficace valutazione della conformità;
Accrescere la fiducia nella capacità delle organizzazioni di fornire
beni e servizi conformi;
Accrescere l’abilità dell’organizzazione di soddisfare i propri
clienti ;
Accrescere la fiducia dei clienti nei QMS basati sulla ISO 9001
IL PROCESSO DI REVISIONE
DESIGN SPECIFICATION
17. 17
- Adozione del HLS
- La gestione del rischio per il raggiungimento degli
obiettivi
- Rafforzamento del modello Plan-Do-Check-Act
- Attenzione al contesto e agli stakeholder
ELEMENTI SALIENTI della REVISIONE
18. L’HLS Cos’è?
18
• L’High Level Structure è una struttura comune per tutte le
norme sui Sistemi di Gestione. Include, oltre al titolo dei vari
capitoli, alcune definizioni e parti consistenti di testo.
• La sua applicazione, è obbligatoria dal 2012 sia per le nuove
norme sui Sistemi di Gestione sia per la revisione di quelle
attualmente in vigore
• Dovrebbe assicurare una maggiore coerenza, attuabilità ed
integrabilità tra i Sistemi di Gestione
19. HLS
19
1. Scopo e campo di applicazione
2. Riferimenti normativi
3. Termini e definizioni
4. Contesto dell'organizzazione
5. Leaderschip
6. Pianificazione
7. Supporto
8. Attività operative
9. Valutazione delle prestazioni
10. Miglioramento
20. 20
- Adozione del HLS
- La gestione del rischio per il raggiungimento
degli obiettivi
- Rafforzamento del modello Plan-Do-Check-
Act
- Attenzione al contesto e agli stakeholder
ELEMENTI SALIENTI della REVISIONE
21. L’HLS ed il RISCHIO
21
• Tra le novità più significative del HLS c’è l’introduzione di nuovi
requisiti che fanno esplicito riferimento al rischio e alla sua
gestione
Nelle nuove revisioni delle norme l’enfasi sulla gestione del
rischio è tale da richiamare in modo esplicito il
Risk-based thinking
22. 22
LA GESTIONE DEL RISCHIO
Nell’ambito dei SGQ la gestione del Rischio era IMPLICITO
Ora viene espressamente richiamato come elemento da
considerare in modo esplicito, garantendo che la sua gestione
diventi elemento saliente delle gestione dei processi.
L’approccio per processi viene rafforzato
23. 23
Risk-based thinking
dal doc. “ISO/TC 176/SC 2/N1221
È qualchecosa che noi tutti facciamo
automaticamente e spesso inconsciamente, per
ottenere il risultato migliore
Fa si che il rischio venga considerato
dall’inizio e in ogni momento dell’approccio per
processi
Rende l’azione preventiva parte della
pianificazione strategica (favorisce una cultura
dinamica della prevenzione e del
miglioramento)
Può aiutare ad identificare le opportunità
(considerata come «faccia» positiva del rischio)
24. 24
RISK BASED THINKING
Il RISCHIO riguarda l’incertezza nel raggiungere gli obiettivi
Per la ISO 9001 il focus è fornire con regolarità beni e servizi conformi e di
accrescere la soddisfazione del cliente
Rischio anche come OPPORTUNITA’ (superare le aspettative
andando oltre agli obiettivi dichiarati);
L’organizzazione deve pianificare le azioni considerando i Rischi
e le Opportunità determinate in relazione ai fattori interni ed
esterni e alle parti interessate
25. 25
RISK BASED THINKING
6.1.1 L’Organizzazione deve determinare i rischi e le opportunità che è necessario
affrontare per:
a) Fornire assicurazione che il SGQ possa conseguire i risultati attesi
b) Accrescere gli effetti desiderati
c) Prevenire o ridurre gli effetti indesiderati
d) Conseguire il miglioramento
6.1.2 L’Organizzazione deve pianificare
a) Azioni per affrontare questi rischi e opportunità
b) Le modalità per integrare e implementare le azioni nell’ambito dei
propri processi del SGQ
c) Valutare l’efficacia di tali azioni
26. 26
RISK BASED THINKING
Il Risk-based thinking assume importanza
fondamentale e si integra con l’approccio per
processi
La gestione del rischio si integra perfettamente
nel modello
PLAN-DO-CHECK-ACT
28. Approccio per processi
• L’ organizzazione deve stabilire, attuare, mantenere e migliorare in modo
continuo un sistema di gestione per la qualità, …
• L’organizzazione deve determinare i processi necessari per il sistema di
gestione per la qualità e la loro applicazione nell’ambito dell’organizzazione
e deve:
a) determinare gli input necessari e gli output attesi da tali processi;
b) determinare la sequenza e l’interazione di tali processi;
c) determinare e applicare i criteri e i metodi (compresi il monitoraggio, le misurazioni e
gli indicatori di prestazione correlati), necessari ad assicurare l’efficace
funzionamento e tenuta sotto controllo di tali processi;
d) determinare le risorse necessarie per tali processi e assicurarne la disponibilità;
e) attribuire le responsabilità e le autorità per tali processi;
f) affrontare i rischi e le opportunità come determinati in conformità ai requisiti di cui al
punto 6.1;
g) valutare tali processi e attuare ogni modifica necessaria per assicurare che tali
processi conseguano i risultati attesi;
h) migliorare i processi e il sistema di gestione per la qualità.
ISO 9001: 2015
29. 29
RISK BASED THINKING
Il Risk-based thinking è alla base di una cultura di
prevenzione e miglioramento, tanto che l’Azione
Preventiva diventa prassi e non vi è alcun requisito
titolato «Azioni Preventive»
30. 30
RISK BASED THINKING
«…….. non vi sono requisiti che richiedano metodi formali per la
gestione del rischio o un processo documentato di gestione del
rischio. Le organizzazioni possono decidere se sviluppare o meno
una metodologia di gestione del rischio più estesa rispetto a quanto
richiesto dalla presente norma internazionale, per esempio
attraverso l'applicazione di altre linee guida o norme ……
l'organizzazione è responsabile della propria applicazione del risk-
based thinking e delle azioni che intraprende per affrontare i
rischio, compreso se ritenere o meno informazioni documentate
come evidenza delle proprie determinazioni di rischi»
31. 31
RISK BASED THINKING
La ISO 31000 («Gestione del Rischio – principi e linee guida»)
rappresenta un riferimento utile che può essere appropriato in
certi contesti (ma non è vincolate)
Risk management
Attività coordinate per guidare e tenere sotto controllo
un’organizzazione con riferimento al rischio. [Guida ISO 73:2009,
definizione 2.1]
32. 32
RISK BASED THINKING – alcuni
approfondimenti sulla Gestione del Rischio
La Gestione del Rischio (ISO 31000:2009 – punto 3 – Principi):
a) crea e protegge il valore
b) è parte integrante di tutti i processi dell’organizzazione
c) è parte del processo decisionale.
d) affronta esplicitamente l’incertezza.
e) è sistematica, strutturata e tempestiva.
f) si basa sulle migliori informazioni disponibili.
g) è “su misura” e in linea con il contesto esterno ed interno.
h) tiene conto dei fattori umani e culturali
i) è trasparente e “inclusiva” (globale - complessiva)
j) è dinamica, iterativa e reattiva al cambiamento.
k) favorisce il miglioramento continuo dell’organizzazione.
33. 33
RISK BASED THINKING – alcuni
approfondimenti sulla Gestione del Rischio
ISO/IEC 31010:2009 – Risk Assessment Techniques
Fornisce una guida nella scelta dei metodi per effettuare la
valutazione del rischio e, in appendice, una descrizione di molti di
tali metodi. Alcuni di questi sono già ampiamente conosciuti come
tecniche e/o metodologie specifiche per la qualità, di applicazione
pressoché universale o per settori specifici
• Brainstorming,
• Interviste,
• Check-list,
• Delphi,
• HACCP,
• HAZOP,
• Root cause analysis,
• FMEA,
• Ishikawa, ecc
34. 34
RISK BASED THINKING: che cosa fare?
Analizzare e gerarchizzare i rischi e
le opportunità nella propria
organizzazione
• Che cosa è accettabile?
• Che cosa non è accettabile?
Pianificare azioni per affrontare i
rischi
• Come evitare o eliminare il rischio?
• Come mitigare il rischio?
Attuare il Piano • Intraprendere le azioni
Controllare l’efficacia delle azioni • Funziona?
Apprendere dall’esperienza • Miglioramento continuo
35. 35
RISK BASED THINKING: una novità?
Qualsiasi requisito delle attuali norme sui Sistemi di Gestione può essere
messo in pratica sulla base di una valutazione del rischio in termini di
opportunità e/o di minacce da fronteggiare, alcuni esempi:
- Documenti da predisporre e loro grado di approfondimento
- Scelta dei fornitori
- Controlli e collaudi da eseguire
- Grado di dettaglio delle registrazioni
- Controllo dei sistemi di monitoraggio e misurazioni
- Validazione dei processi
- Identificazione e rintracciabilità
- Azioni correttive, preventive o di miglioramento
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- Adozione del HLS
- La gestione del rischio per il raggiungimento degli
obiettivi
- Attenzione al contesto e agli stakeholder
- Rafforzamento del modello Plan-Do-Check-Act
ELEMENTI SALIENTI della REVISIONE
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4. CONTESTO
4.1 Comprendere l’organizzazione e il suo contesto
• L’organizzazione deve determinare i fattori esterni ed
interni rilevanti per le sue finalità e che influenzano la sua
capacità di conseguire i risultati attesi i per il proprio sistema
di gestione.
38. 38
4. CONTESTO
Da ISO 9001
• Nota 1: Le questioni possono comprendere fattori positivi e negativi.
• Nota 2: la comprensione del contesto esterno può essere facilitata
considerando le questioni che emergono dagli ambienti legale,
tecnologico, competitivo, di mercato, culturale, sociale, sia
internazionale, che nazionale, regionale o locale.
• Nota 3: la comprensione del contesto interno può essere facilitata
considerando le questioni relative a valori, cultura, conoscenza e
prestazioni dell’organizzazione.
39. 39
4. PARTI INTERESSATE
4.2 Comprendere le esigenze e le aspettative delle
parti interessate
L’organizzazione deve determinare:
a) Le parti interessate che sono pertinenti al sistema di
gestione
b) I requisiti di tali parti interessate rilevanti al sistema di
gestione
40. 40
4. PARTI INTERESSATE
Processi
Stakeholder
Marketing e
Ricerca Sviluppo
Produzione ….
Azionisti
Fornitori
Clienti
Dipendenti
……
Che impatto hanno le parti interessate sui nostri
processi?
A = Alto
M = Medio
B = Basso
41. 41
4. CAMPO DI APPLICAZIONE DEL SISTEMA
«L’organizzazione deve determinare i confini e l’applicabilità del
sistema di gestione per la qualità per stabilirne il campo di
applicazione.
Nel determinare tale campo di applicazione, l’organizzazione deve
considerare:
• i fattori esterni ed interni di cui al punto 4.1;
• i requisiti delle parti interessate pertinenti di cui al punto 4.2.
• i prodotti e i servizi dell'organizzazione.
42. 42
4. CAMPO DI APPLICAZIONE DEL SISTEMA
Il campo di applicazione deve essere disponibile e
mantenuto come informazione documentata.
ISO 9001
Esso deve dichiarare i tipi di prodotti e servizi coperti, e
fornire la giustificazione per gli eventuali requisiti della
presente norma internazionale che l'organizzazione
determina non applicabili al campo di applicazione del
proprio sistema di gestione per la qualità
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5. LEADERSCHIP
L’ALTA DIREZIONE deve dimostrare leadership e
impegno:
Compatibilità tra Politica e Obiettivi del Sistema di
Gestione con gli indirizzi strategici dell’organizzazione
Integrazione dei requisiti del MS nei processi di business
dell’Organizzazione
Non è più citato il Rappresentante della Direzione
44. 44
Informazioni documentate
Per tutti i requisiti relativi ai documenti è stato utilizzato il termine
"informazione documentata".
Laddove la ISO 9001:2008 utilizzava una specifica terminologia,
come "documento" o "procedure documentate", "manuale della
qualità" o "piano della qualità", la presente edizione della norma
internazionale definisce requisiti che prescrivono di "mantenere
informazioni documentate" .
Laddove la ISO 9001:2008 utilizzava il termine "registrazione" per
indicare documenti necessari per fornire evidenza della conformità
a requisiti, ciò è ora espresso con il requisito di "conservare
informazioni documentate".»
45. 45
Informazioni documentate
«L'organizzazione è responsabile di determinare quali
informazioni documentate è necessario conservare, la
durata e il mezzo utilizzato per la conservazione.
Laddove la presente norma internazionale fa riferimento
a "informazioni", invece che a "informazioni
documentate", non sussiste il requisito che tali
informazioni siano documentate . In tali casi,
l'organizzazione può decidere se sia o meno necessario o
appropriato mantenere informazioni documentate.»
46. 46
Informazioni documentate
«Il sistema di gestione per la qualità dell’organizzazione
deve comprendere:
a) le informazioni documentate richieste dalla
presente norma internazionale;
b) le informazioni documentate che l'organizzazione
determina essere necessarie per l'efficacia del
sistema di gestione per la qualità»
47. 47
Informazioni documentate
L’estensione delle informazioni documentate del sistema
di gestione per la qualità può variare da un'organizzazione
all'altra in base a:
- la dimensione dell'organizzazione e il suo tipo di
attività, processi, prodotti e servizi;
- la complessità dei processi e delle loro interazioni;
- la competenza delle persone
48. 48
ISO 9001: 2015 NOVITA’/CURIOSITA’
Maggiore applicabilità al mondo dei Servizi:
La ISO 9001:2008 utilizza il termine "prodotto" per comprendere
tutte le categorie di output. La 2015 utilizza invece "prodotti e
servizi".
La specifica introduzione di "servizi" è intesa a mettere in luce le
differenze fra i prodotti e i servizi nell'applicazione di alcuni
requisiti.
Nella ISO 9001:2015 i termini “prodotto” o “servizio” si applicano
unicamente ai prodotti e servizi destinati ad un cliente o da esso
richiesto.»
49. 49
ISO 9001: 2015 NOVITA’/CURIOSITA’
Prodotti e servizi approvvigionati esternamente:
L'organizzazione deve determinare i controlli da attuare sui
processi, prodotti e servizi approvvigionati esternamente, quando:
a) sono forniti da fornitori esterni prodotti e servizi da
incorporare nei prodotti e servizi dell'organizzazione;
b) prodotti e servizi sono forniti direttamente al/ai cliente/i da
fornitori esterni, per conto dell'organizzazione;
c) un processo, o una sua parte, viene fornito da un fornitore
esterno, quale esito di una decisione dell'organizzazione.»
50. 50
ISO 9001: 2015 NOVITA’/CURIOSITA’
Produzione ed erogazione dei servizi:
Sparisce il sottopunto 7.5.2 Validazione, ma non il requisito che
rimane elemento del «Controllo della produzione ed erogazione
del servizio»
Il requisito della Proprietà dei Clienti viene ampliato alle
PROPRIETA’ DEI FORNITORI
Compaiono nuovi paragrafi interamente dedicati a: Attività
dopo la CONSEGNA (§8.5.5); Tenuta sotto controllo delle
MODIFICHE (§8.5.6); RILASCIO dei prodotti e servizi (§8.6)
Viene trattata in questo ambito la TENUTA SOTTO
CONTROLLO DEGLI OUTPUT DI PROCESSO, DEI PRODOTTI E
DEI SERVIZI NON CONFORMI (§8.7), limitatamente al
TRATTAMENTO
51. 51
ISO 9001: 2015 NOVITA’/CURIOSITA’
Non conformità e Azioni Correttive:
Le NON CONFORMITA’ vengono trattate nello stesso
paragrafo delle AZIONI CORRETTIVE (§ 10.2 collocato nel
capitolo 10 del Miglioramento) per l’aspetto di gestione (e
non di trattamento) in quanto intese come fonte di AC e
quindi occasione di MIGLIORAMENTO
52. 52
ISO 9001: 2015 NOVITA’/CURIOSITA’
Riesame della direzione:
Tra gli Input deve essere considerata la valutazione dell’efficacia delle
azioni intraprese per affrontare i RISCHI e le OPPORTUNITA’
Gli output si limitano a OPPORTUNITA’ di MIGLIORAMENTO,
eventuali NECESSITA’ di CAMBIAMENTO e RISORSE necessarie
54. 54
• Per tutti i 3 anni successivi alla data di pubblicazione della norma
ISO 9001:2015 (15-09-2015), saranno valide sia le certificazioni
emesse a fronte della ISO 9001:2008, sia le certificazioni emesse
a fronte della nuova ISO 9001:2015
• Solo dopo 3 anni dalla pubblicazione delle ISO 9001:2015 (15-09-
2018), le certificazioni accreditate emesse a fronte delle ISO
9001:2008 non saranno più valide
• La data di scadenza delle certificazioni ISO 9001:2008 emesse
durante il periodo di transizione corrisponde con la fine del
periodo di transizione: 15-09-2018
TRANSITORIO
Validità dei Certificati
55. 55
• Un OdC può rilasciare una certificazione rispetto alla ISO
9001:2015 solo dopo aver effettuato un audit presso il cliente a
fronte di tale norma
• L’audit rispetto alla ISO 9001:2015 può essere condotto in un
qualunque momento dell’iter di certificazione. L’audit può
coincidere con una sorveglianza, un rinnovo o essere un audit ad
hoc.
• Se coincide con una sorveglianza o un rinnovo, è probabile una
maggiorazione del tempo di audit per garantire una completa
valutazione di tutti i requisiti.
TRANSITORIO
Conversione dei Certificati
56. 56
TRANSITORIO
La certificazione
Per una nuova certificazione orientarsi fin
da subito alla nuova revisione
Effettuare la conversione in occasione della
Verifica di Rinnovo
Non aspettare i mesi conclusivi del
transitorio
57. 57
Il percorso di conversione
Conoscenza della nuova norma (formazione)
Identificazione dei gaps tra il SQ in essere e quanto
richiede la nuova norma
Definizione degli interventi da apportare
Pianificazione degli interventi decisi
Formazione del personale e messa a disposizione delle
risorse
Attuazione degli interventi pianificati
Analisi dei risultati
Miglioramento
58. 58
L’augurio ….
…… che il percorso di adeguamento del proprio Sistema
di Gestione sia affrontato con ottimismo in quanto ……..
Un PESSIMISTA vede DIFFICOLTA’ in ogni opportunità;
un OTTIMISTA vede l’OPPORTUNITA’ in ogni difficoltà.
(Winston Churchill)