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Il gruppo Politico ABC intervista il SINDACO Mario ACCOTO
- Il 27 gennaio 2016 si è tenuto un Consiglio Comunale in Castiglione a tema “chiusura ufficio
postale Castiglione”. Come è andata?
Convocato su richiesta dei gruppi consiliari di minoranza, Impegno Comune e Si Cambia. Non c’era da
deliberare un qualcosa di definito ma l’idea dei due Gruppi era quella di impegnare l’Amministrazione
Comunale a riaprire un tavolo di trattativa con Poste Italiane per scongiurare la chiusura definitiva
dello sportello di Castiglione. Dal mio punto di vista è andato benissimo: c'è stata partecipazione,
interesse, voglia di fare domande da parte dei cittadini e di capire a fondo l'intera vicenda e l'assoluto
desiderio, da parte nostra, di ascoltare e rispondere con onestà e franchezza.
- Ne vogliamo parlare?
L’iniziativa aveva, come è giusto che fosse, la sua carica polemica. Già tra le righe dell’impegno che si
proponeva (“riaprire una trattativa”), si legge facilmente un addebito di colpa verso chi quel dialogo
non lo ha saputo aprire prima o mantenerlo aperto, se non addirittura ha fatto in modo di chiuderlo.
La richiesta di convocazione poi è stata accompagnata da iniziative collaterali (manifesti e comizi,
comunicazioni social) che sono andate certamente oltre, pesantemente oltre, quella che prima ho
definito giusta carica polemica.
In particolare Impegno Comune parla di SONNO dei consiglieri castiglionesi di ABC, del sottoscritto
come di colui che ha fatto chiudere l’Ufficio Postale di Castiglione; ricorsi velleitari, comari di partito, di
un Sindaco che prende in giro, di prediche e sberleffi. Addirittura il consigliere Balestra si offre di
pubblicizzare il Consiglio Comunale con macchina e trombe, affinché vi accorresse la folla (una tale
richiesta non è mai stata avanzata per dialogare sulla scuola, o sul bilancio comunale, sui quali sarebbe
stato importante la stessa solerzia). Sarei più propenso a immaginare che tanta foga derivi dagli ultimi
comizi, che si sono, nei fatti, rivelati deludenti nei contenuti e soprattutto nella partecipazione, ma ciò
non ha indirizzato verso una maggiore compostezza, anzi ha fatto puntare tutto sulla richiesta
(ovviamente accolta da chi come me e la maggioranza che rappresento, con la gente ha desiderio di
confrontarsi) di “aprire” il Consiglio agli interventi dei Cittadini.
- Quindi la sensazione era quella di un Consiglio da trasformare in ring?
Più che una sensazione una certezza. Anche nel presentare la mozione; i toni e le informazioni date
erano evidentemente, volutamente e colposamente mirate a nascondere e omettere molti dati
importanti per far leggere la vicenda come quella in cui il sonno la sufficienza e l’incapacità avevano
causato il tutto.
- Per esempio?
Si ometteva di evidenziare che la chiusura dell’ufficio di Castiglione rientrava in un piano aziendale di
Poste Italiane concordato sin dal Governo Monti, nonché di dire che nelle stesse nostre condizioni
c’erano infatti Nardò, Sannicola e S. Cesarea Terme (per le rispettive frazioni) e che non a caso anche
2
quelle Comunità, nel tempo, erano passate dall’apertura a giorni alterni, alla decisione di chiusura: dire
questo avrebbe smontato la teoria che questo succedeva solo ad Andrano per colpa di un Sindaco
imbecille, salvo dimostrare che anche tutti gli altri lo fossero. Si è omesso (ma quando lo pongo
all’attenzione io, tanto il Consigliere Balestra quanto il Consigliere Fabio Accogli, hanno confermato)
che località come Diso e Depressa, più piccole di Castiglione, risultano di categoria superiore a
Castiglione per l’uso dei risparmi che in quegli Uffici si fa, laddove a Castiglione i depositi pur copiosi
sono tenuti fermi, non vengono investiti in prodotti finanziari postali: nascondere questo dato non è
corretto, non credi?
- Tu o la maggioranza potevate non aderire alla richiesta di aprire il Consiglio al dibattito con la
Cittadinanza, invece avete votato in senso favorevole. Come mai?
Io avevo l’obbligo di convocare il Consiglio ma non di aprirlo, hai ragione. Ma abbiamo voluto farlo per
fare un’operazione di VERITÀ sull’intera vicenda; e lo abbiamo fatto mettendo i cittadini nella
condizione di conoscere e capire e valutare la credibilità di chi oggi, dal mio punto di vista, voleva
strumentalizzare e solo strumentalizzare, piuttosto che mettersi a disposizione per fare chiarezza,
aiutare a risolvere la problematica. Operazione VERITÀ per chi la subisce diventa qualcosa di INDEGNO:
come dire, volevo il ring, l’ho avuto, le ho buscate di brutto ed allora piagnucolo invocando l’ipocrita
concetto di politically correct. Peraltro, ci tengo a sottolineare che lo scontro è stato acceso (perché le
verità sono scomode sia da dire ma soprattutto da digerire) quando i lavori del Consiglio erano sospesi
e noi si parlava come gente comune, con la passione e la libertà della gente comune.
- Perché era necessaria questa operazione verità?
Per non prendere in giro i nostri Concittadini. Impegno Comune e Si Cambia (per sintesi potrei dire la
“passata edizione di Si Cambia”) suggeriscono e chiedono l’impegno a riaprire una trattativa per
scongiurare l’applicazione del Piano Aziendale della Spa Poste Italiane. È uno schema già proposto e
che ha portato a danni per la Comunità intera per circa 200.000 €. Senza ottenere alcun risultato.
Come Tu sai, infatti, tutti coloro che oggi sono Minoranza, hanno barattato (nel loro immaginario) la
costruzione di un edificio (quello che ospitava il Consiglio), realizzato sotto mentite spoglie di Aule
Sociali e sacrificando la costruzione di un bellissimo Teatro Comunale (Auditorium), per offrirlo a Poste
Italiane come nuova sede dell’Ufficio e scongiurarne la chiusura. Ovviamente questo era e resta un
baratto illegittimo, cioè da non poter mettere nero su bianco impegnando entrambi le parti: Io
Comune mi impegno a costruirti un Ufficio nuovo ed io Poste Italiane mi obbligo a trasferirmici senza
più chiudere!! Specie poi se questa trattativa farsesca viene messa in scena con tal Geom. Valentini che
di certo non era soggetto idoneo a impegnare nessuno, meno che mai Poste Italiane. È così accaduto
che l’edificio è stato realizzato (200.000 € di spese inutili), il teatro comunale no, col risultato che Poste
Italiane ha salutato la nostra Castiglione senza neppure ringraziare. In sintesi: abbiamo investito (male)
200.000 € per avere un edificio di poco valore, senza avere Poste Italiane. Ovvio che quando ho riferito
tutto ciò, l'ex vicesindaco Rocco Surano (con cui il Geom. Valentini ha scherzato), ma anche
il Consigliere Balestra, ma pure il Consigliere Fabio Accogli, tutti protagonisti della passata edizione di
Si cambia, non l’hanno presa bene. Anche perché hanno dovuto ammettere che io dicevo la verità e
loro l’avevano tenuta nascosta per tutti questi anni.
- Sono fatti ancora attuali evidentemente!
Certo che sì!! Ed è bene che i cittadini abbiamo il diritto alla memoria storica, perché la memoria ci
impedisce di ripetere gli stessi errori del passato. Specie nella misura in cui essi ancora ripropongono il
tavolo della trattativa nei termini riferiti mercoledì scorso oppure desumibili nella elegante e studiata
3
espressione scritta su FB: <<…la sola strada percorribile avrebbe richiesto una sensibilità e una
determinazione squisitamente politica, cosa totalmente sconosciuta alla maggioranza ABC>>.
- Quale sarebbe questa determinazione squisitamente politica?
Lo ha spiegato bene il Consigliere Fabio Accogli: offrire a Poste Italiane un nuovo baratto. Io Comune di
Andrano sottoscrivo con Poste Italiane delle convenzioni (con oneri a carico del Bilancio Comunale) per
ottenere la Grazia della mancata chiusura. Un nuovo baratto al buio e senza garanzie. Poiché è chiaro
che il Comune non potrà certo formalizzare un accordo di questo tipo che è illecito ed illegittimo!
Nuovamente con la stessa ingenuità gravante sulle tasche di tutti, si propone di sottoscrivere
convenzioni nuove con Poste Italiane e pagarle!!! E sperare che Poste Italiane non ci tratti come è già
successo a Rocco Surano ed alla passata edizione di Si Cambia, perdendo 200.000 € di soldi pubblici
per aule sociali scadenti. Un ennesimo sacrificio che non possiamo chiedere ai nostri cittadini. Ma c’è
di più, un qualcosa che forse Ti sfugge…
- Cioè? Che anche questa strada delle convenzioni sotto ricatto è stata già tentata?
Esatto! Rocco Surano e la passata edizione di Si Cambia, oggi in Consiglio rappresentata da Domenico
Balestra, da Fabio Accogli e da Cesare Musarò, oltre ad operare come detto (facendosi mettere nel
sacco dal Geom. Valentini sperperando 200.000 € di soldi del Comune), hanno deliberato nel 2012 di
sottoscrivere nuove ed inutili convenzioni con Poste Italiane sempre con lo scopo di ottenere in
ginocchio ed a spese dei cittadini di non chiudere l’ufficio di Castiglione. Erano convenzioni che se
fossero entrate in vigore avrebbero fruttato a Poste Italiane circa 50.000 € all’anno, di cui 20.000 a
carico del Bilancio del Comune ed i restanti a carico dei concittadini direttamente.
- E allora sono state queste scelte che hanno impedito a poste italiane di chiudere?
Ottima battuta! Ho saputo che si sta dicendo anche questo, ma è l’ennesima pacchiana e meschina
bugia. Quelle convenzioni dal 2012 non sono mai partite e quindi sulla vicenda non hanno avuto alcuna
influenza. Chiedete a Rocco Surano e Domenico Balestra il motivo per cui non hanno dato esecuzione
agli impegni presi con Poste Italiane con la delibera del 2012. Se, poi, essi sono davvero convinti di
quanto sostengono, ci sarebbe da dare loro questa spiegazione: vuoi vedere che Poste Italiane è stata
indispettita dall’atteggiamento cialtronesco di chi dopo aver preso impegni non è stato poi in grado di
onorarli ed ha deciso di chiudere senza più sentire ragioni? Se fosse vero quello che dicono, allora si
dovrebbe concludere che Poste Italiane chiude perché Rocco Surano & Co., dal 2012 fino al 2014, non
hanno mantenuto gli impegni presi e non sono stati capaci di regalare 50.000 € a poste italiane,
prelevandone circa 30.000 direttamente dalle tasche dei cittadini.
- Mi spieghi ora dell’emendamento che ha mandato in tilt i gruppi di minoranza che si sono
rifiutati di partecipare al voto?
La loro proposta era confezionata nel senso di impegnare gli ALTRI, e rimanersene comodamente ai
margini a speculare. Da qui la scelta di proporre una MOZIONE che secondo la loro strategia non
poteva essere modificata: accolta o respinta. Invece anche le mozioni si possono emendare se non le si
stravolge. Esempio: mozione della Provincia contro le trivelle. Emendamento che stravolge sarebbe
quello di trasformare quella mozione in una mozione a favore delle trivelle. Nel nostro caso, invece,
noi abbiamo sposato la loro causa e semplicemente proposto di allargare agli stessi proponenti
l’impegno da loro stessi proposto. Come dire: andiamo insieme, lavoriamo insieme, lottiamo insieme
per il bene di Castiglione. Ed aldilà del tecnicale, il dato politico fondamentale è questo: la
Maggioranza, ha chiamato a raccolta tutti. L’opposizione, svelando l’ipocrisia e la falsità
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del proprio teatrino, è scappata via a gambe levate. Rifiutandosi di collaborare e di lavorare per il bene
comune.
- E tu in che termini pensi invece ci possa essere eventualmente una trattativa?
Io, come ho detto francamente, ritengo che i termini siano molto stretti se non nulli. Però, la scelta del
Comune di Sannicola di ricorrere in Consiglio di Stato (il Comune di Andrano non lo ha ancora fatto ma
può ancora farlo) può creare dei presupposti da cui partire. Se il 4 febbraio il Consiglio di
Stato darà ragione a Sannicola, si potrà a quel punto presentarsi a Poste Italiane pronti col nostro
ricorso in mano (che avrà a questo punto analoghe se non superiori possibilità di essere accolto visto
che il saldo negativo dello sportello di Castiglione è inferiore a quello di Sannicola) e negoziare sulla
rinuncia al ricorso da parte nostra in cambio della riapertura dell’ufficio. Avendo come garanzia, in
caso di indisponibilità di poste Italiane, la pronta presentazione del ricorso.
- Ed aldilà di questa ipotesi, l’opzione di presentare ricorso resta attuale quindi?
Io credo di sì, rafforzata proprio dall’esito dell’udienza del 4 febbraio che riguarda Sannicola e che, a
questo punto, conviene attendere.
- Nel frattempo, i disagi dei Castiglionesi, specie anziani?
Li affronteremo con la dovuta ponderatezza e razionalità. Intanto verifichiamone la portata. Dopo di
che se anche dovessimo ognuno di noi personalmente metterci a disposizione per accompagnare i
nostri concittadini lo faremo senza problemi. La Polizia Locale idem; i servizi sociali, idem. Potremmo
chiedere all’ufficio postale di Andrano uno sportello dedicato all’utenza castiglionese per accorciare i
tempi di attesa. Faremo questo ed altro se necessario. Lo faremo da soli da quel che intuisco: perché
Impegno Comune e Si Cambia invece hanno deciso di sottrarsi, di chiamarsi fuori, di non voler far parte
di inutili delegazioni. Hanno deciso cioè di abbandonare i Castiglionesi a loro stessi.
- Chiosa finale?
La garanzia dei fatti: abbiamo trovato Castiglione immiserita. Non funzionava da cinque anni il portale
di ingresso lato Montesano (per ripararlo ci sono voluti 50 € e mezz’ora di lavoro dei nostri operai), il
cimitero demolito, i lavori a S. Maria Maddalena non completati, l’ufficio anagrafe chiuso, l’orologio
fermo. Abbiamo rimesso in moto tutto e aggiunto altro per gli studenti, per gli sportivi, per la gente
che vuole essere informata. Credo che si possa essere più credibili della passata edizione di Si Cambia
ed ecco perché la gente ci dimostra rispetto, attenzione e partecipazione.
Il gruppo Politico ABC ringrazia
il SINDACO Mario ACCOTO per l’operazione verità
e tutta la Cittadinanza per la partecipazione attiva,
rispettosa e consapevole!

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  • 1. 1 Il gruppo Politico ABC intervista il SINDACO Mario ACCOTO - Il 27 gennaio 2016 si è tenuto un Consiglio Comunale in Castiglione a tema “chiusura ufficio postale Castiglione”. Come è andata? Convocato su richiesta dei gruppi consiliari di minoranza, Impegno Comune e Si Cambia. Non c’era da deliberare un qualcosa di definito ma l’idea dei due Gruppi era quella di impegnare l’Amministrazione Comunale a riaprire un tavolo di trattativa con Poste Italiane per scongiurare la chiusura definitiva dello sportello di Castiglione. Dal mio punto di vista è andato benissimo: c'è stata partecipazione, interesse, voglia di fare domande da parte dei cittadini e di capire a fondo l'intera vicenda e l'assoluto desiderio, da parte nostra, di ascoltare e rispondere con onestà e franchezza. - Ne vogliamo parlare? L’iniziativa aveva, come è giusto che fosse, la sua carica polemica. Già tra le righe dell’impegno che si proponeva (“riaprire una trattativa”), si legge facilmente un addebito di colpa verso chi quel dialogo non lo ha saputo aprire prima o mantenerlo aperto, se non addirittura ha fatto in modo di chiuderlo. La richiesta di convocazione poi è stata accompagnata da iniziative collaterali (manifesti e comizi, comunicazioni social) che sono andate certamente oltre, pesantemente oltre, quella che prima ho definito giusta carica polemica. In particolare Impegno Comune parla di SONNO dei consiglieri castiglionesi di ABC, del sottoscritto come di colui che ha fatto chiudere l’Ufficio Postale di Castiglione; ricorsi velleitari, comari di partito, di un Sindaco che prende in giro, di prediche e sberleffi. Addirittura il consigliere Balestra si offre di pubblicizzare il Consiglio Comunale con macchina e trombe, affinché vi accorresse la folla (una tale richiesta non è mai stata avanzata per dialogare sulla scuola, o sul bilancio comunale, sui quali sarebbe stato importante la stessa solerzia). Sarei più propenso a immaginare che tanta foga derivi dagli ultimi comizi, che si sono, nei fatti, rivelati deludenti nei contenuti e soprattutto nella partecipazione, ma ciò non ha indirizzato verso una maggiore compostezza, anzi ha fatto puntare tutto sulla richiesta (ovviamente accolta da chi come me e la maggioranza che rappresento, con la gente ha desiderio di confrontarsi) di “aprire” il Consiglio agli interventi dei Cittadini. - Quindi la sensazione era quella di un Consiglio da trasformare in ring? Più che una sensazione una certezza. Anche nel presentare la mozione; i toni e le informazioni date erano evidentemente, volutamente e colposamente mirate a nascondere e omettere molti dati importanti per far leggere la vicenda come quella in cui il sonno la sufficienza e l’incapacità avevano causato il tutto. - Per esempio? Si ometteva di evidenziare che la chiusura dell’ufficio di Castiglione rientrava in un piano aziendale di Poste Italiane concordato sin dal Governo Monti, nonché di dire che nelle stesse nostre condizioni c’erano infatti Nardò, Sannicola e S. Cesarea Terme (per le rispettive frazioni) e che non a caso anche
  • 2. 2 quelle Comunità, nel tempo, erano passate dall’apertura a giorni alterni, alla decisione di chiusura: dire questo avrebbe smontato la teoria che questo succedeva solo ad Andrano per colpa di un Sindaco imbecille, salvo dimostrare che anche tutti gli altri lo fossero. Si è omesso (ma quando lo pongo all’attenzione io, tanto il Consigliere Balestra quanto il Consigliere Fabio Accogli, hanno confermato) che località come Diso e Depressa, più piccole di Castiglione, risultano di categoria superiore a Castiglione per l’uso dei risparmi che in quegli Uffici si fa, laddove a Castiglione i depositi pur copiosi sono tenuti fermi, non vengono investiti in prodotti finanziari postali: nascondere questo dato non è corretto, non credi? - Tu o la maggioranza potevate non aderire alla richiesta di aprire il Consiglio al dibattito con la Cittadinanza, invece avete votato in senso favorevole. Come mai? Io avevo l’obbligo di convocare il Consiglio ma non di aprirlo, hai ragione. Ma abbiamo voluto farlo per fare un’operazione di VERITÀ sull’intera vicenda; e lo abbiamo fatto mettendo i cittadini nella condizione di conoscere e capire e valutare la credibilità di chi oggi, dal mio punto di vista, voleva strumentalizzare e solo strumentalizzare, piuttosto che mettersi a disposizione per fare chiarezza, aiutare a risolvere la problematica. Operazione VERITÀ per chi la subisce diventa qualcosa di INDEGNO: come dire, volevo il ring, l’ho avuto, le ho buscate di brutto ed allora piagnucolo invocando l’ipocrita concetto di politically correct. Peraltro, ci tengo a sottolineare che lo scontro è stato acceso (perché le verità sono scomode sia da dire ma soprattutto da digerire) quando i lavori del Consiglio erano sospesi e noi si parlava come gente comune, con la passione e la libertà della gente comune. - Perché era necessaria questa operazione verità? Per non prendere in giro i nostri Concittadini. Impegno Comune e Si Cambia (per sintesi potrei dire la “passata edizione di Si Cambia”) suggeriscono e chiedono l’impegno a riaprire una trattativa per scongiurare l’applicazione del Piano Aziendale della Spa Poste Italiane. È uno schema già proposto e che ha portato a danni per la Comunità intera per circa 200.000 €. Senza ottenere alcun risultato. Come Tu sai, infatti, tutti coloro che oggi sono Minoranza, hanno barattato (nel loro immaginario) la costruzione di un edificio (quello che ospitava il Consiglio), realizzato sotto mentite spoglie di Aule Sociali e sacrificando la costruzione di un bellissimo Teatro Comunale (Auditorium), per offrirlo a Poste Italiane come nuova sede dell’Ufficio e scongiurarne la chiusura. Ovviamente questo era e resta un baratto illegittimo, cioè da non poter mettere nero su bianco impegnando entrambi le parti: Io Comune mi impegno a costruirti un Ufficio nuovo ed io Poste Italiane mi obbligo a trasferirmici senza più chiudere!! Specie poi se questa trattativa farsesca viene messa in scena con tal Geom. Valentini che di certo non era soggetto idoneo a impegnare nessuno, meno che mai Poste Italiane. È così accaduto che l’edificio è stato realizzato (200.000 € di spese inutili), il teatro comunale no, col risultato che Poste Italiane ha salutato la nostra Castiglione senza neppure ringraziare. In sintesi: abbiamo investito (male) 200.000 € per avere un edificio di poco valore, senza avere Poste Italiane. Ovvio che quando ho riferito tutto ciò, l'ex vicesindaco Rocco Surano (con cui il Geom. Valentini ha scherzato), ma anche il Consigliere Balestra, ma pure il Consigliere Fabio Accogli, tutti protagonisti della passata edizione di Si cambia, non l’hanno presa bene. Anche perché hanno dovuto ammettere che io dicevo la verità e loro l’avevano tenuta nascosta per tutti questi anni. - Sono fatti ancora attuali evidentemente! Certo che sì!! Ed è bene che i cittadini abbiamo il diritto alla memoria storica, perché la memoria ci impedisce di ripetere gli stessi errori del passato. Specie nella misura in cui essi ancora ripropongono il tavolo della trattativa nei termini riferiti mercoledì scorso oppure desumibili nella elegante e studiata
  • 3. 3 espressione scritta su FB: <<…la sola strada percorribile avrebbe richiesto una sensibilità e una determinazione squisitamente politica, cosa totalmente sconosciuta alla maggioranza ABC>>. - Quale sarebbe questa determinazione squisitamente politica? Lo ha spiegato bene il Consigliere Fabio Accogli: offrire a Poste Italiane un nuovo baratto. Io Comune di Andrano sottoscrivo con Poste Italiane delle convenzioni (con oneri a carico del Bilancio Comunale) per ottenere la Grazia della mancata chiusura. Un nuovo baratto al buio e senza garanzie. Poiché è chiaro che il Comune non potrà certo formalizzare un accordo di questo tipo che è illecito ed illegittimo! Nuovamente con la stessa ingenuità gravante sulle tasche di tutti, si propone di sottoscrivere convenzioni nuove con Poste Italiane e pagarle!!! E sperare che Poste Italiane non ci tratti come è già successo a Rocco Surano ed alla passata edizione di Si Cambia, perdendo 200.000 € di soldi pubblici per aule sociali scadenti. Un ennesimo sacrificio che non possiamo chiedere ai nostri cittadini. Ma c’è di più, un qualcosa che forse Ti sfugge… - Cioè? Che anche questa strada delle convenzioni sotto ricatto è stata già tentata? Esatto! Rocco Surano e la passata edizione di Si Cambia, oggi in Consiglio rappresentata da Domenico Balestra, da Fabio Accogli e da Cesare Musarò, oltre ad operare come detto (facendosi mettere nel sacco dal Geom. Valentini sperperando 200.000 € di soldi del Comune), hanno deliberato nel 2012 di sottoscrivere nuove ed inutili convenzioni con Poste Italiane sempre con lo scopo di ottenere in ginocchio ed a spese dei cittadini di non chiudere l’ufficio di Castiglione. Erano convenzioni che se fossero entrate in vigore avrebbero fruttato a Poste Italiane circa 50.000 € all’anno, di cui 20.000 a carico del Bilancio del Comune ed i restanti a carico dei concittadini direttamente. - E allora sono state queste scelte che hanno impedito a poste italiane di chiudere? Ottima battuta! Ho saputo che si sta dicendo anche questo, ma è l’ennesima pacchiana e meschina bugia. Quelle convenzioni dal 2012 non sono mai partite e quindi sulla vicenda non hanno avuto alcuna influenza. Chiedete a Rocco Surano e Domenico Balestra il motivo per cui non hanno dato esecuzione agli impegni presi con Poste Italiane con la delibera del 2012. Se, poi, essi sono davvero convinti di quanto sostengono, ci sarebbe da dare loro questa spiegazione: vuoi vedere che Poste Italiane è stata indispettita dall’atteggiamento cialtronesco di chi dopo aver preso impegni non è stato poi in grado di onorarli ed ha deciso di chiudere senza più sentire ragioni? Se fosse vero quello che dicono, allora si dovrebbe concludere che Poste Italiane chiude perché Rocco Surano & Co., dal 2012 fino al 2014, non hanno mantenuto gli impegni presi e non sono stati capaci di regalare 50.000 € a poste italiane, prelevandone circa 30.000 direttamente dalle tasche dei cittadini. - Mi spieghi ora dell’emendamento che ha mandato in tilt i gruppi di minoranza che si sono rifiutati di partecipare al voto? La loro proposta era confezionata nel senso di impegnare gli ALTRI, e rimanersene comodamente ai margini a speculare. Da qui la scelta di proporre una MOZIONE che secondo la loro strategia non poteva essere modificata: accolta o respinta. Invece anche le mozioni si possono emendare se non le si stravolge. Esempio: mozione della Provincia contro le trivelle. Emendamento che stravolge sarebbe quello di trasformare quella mozione in una mozione a favore delle trivelle. Nel nostro caso, invece, noi abbiamo sposato la loro causa e semplicemente proposto di allargare agli stessi proponenti l’impegno da loro stessi proposto. Come dire: andiamo insieme, lavoriamo insieme, lottiamo insieme per il bene di Castiglione. Ed aldilà del tecnicale, il dato politico fondamentale è questo: la Maggioranza, ha chiamato a raccolta tutti. L’opposizione, svelando l’ipocrisia e la falsità
  • 4. 4 del proprio teatrino, è scappata via a gambe levate. Rifiutandosi di collaborare e di lavorare per il bene comune. - E tu in che termini pensi invece ci possa essere eventualmente una trattativa? Io, come ho detto francamente, ritengo che i termini siano molto stretti se non nulli. Però, la scelta del Comune di Sannicola di ricorrere in Consiglio di Stato (il Comune di Andrano non lo ha ancora fatto ma può ancora farlo) può creare dei presupposti da cui partire. Se il 4 febbraio il Consiglio di Stato darà ragione a Sannicola, si potrà a quel punto presentarsi a Poste Italiane pronti col nostro ricorso in mano (che avrà a questo punto analoghe se non superiori possibilità di essere accolto visto che il saldo negativo dello sportello di Castiglione è inferiore a quello di Sannicola) e negoziare sulla rinuncia al ricorso da parte nostra in cambio della riapertura dell’ufficio. Avendo come garanzia, in caso di indisponibilità di poste Italiane, la pronta presentazione del ricorso. - Ed aldilà di questa ipotesi, l’opzione di presentare ricorso resta attuale quindi? Io credo di sì, rafforzata proprio dall’esito dell’udienza del 4 febbraio che riguarda Sannicola e che, a questo punto, conviene attendere. - Nel frattempo, i disagi dei Castiglionesi, specie anziani? Li affronteremo con la dovuta ponderatezza e razionalità. Intanto verifichiamone la portata. Dopo di che se anche dovessimo ognuno di noi personalmente metterci a disposizione per accompagnare i nostri concittadini lo faremo senza problemi. La Polizia Locale idem; i servizi sociali, idem. Potremmo chiedere all’ufficio postale di Andrano uno sportello dedicato all’utenza castiglionese per accorciare i tempi di attesa. Faremo questo ed altro se necessario. Lo faremo da soli da quel che intuisco: perché Impegno Comune e Si Cambia invece hanno deciso di sottrarsi, di chiamarsi fuori, di non voler far parte di inutili delegazioni. Hanno deciso cioè di abbandonare i Castiglionesi a loro stessi. - Chiosa finale? La garanzia dei fatti: abbiamo trovato Castiglione immiserita. Non funzionava da cinque anni il portale di ingresso lato Montesano (per ripararlo ci sono voluti 50 € e mezz’ora di lavoro dei nostri operai), il cimitero demolito, i lavori a S. Maria Maddalena non completati, l’ufficio anagrafe chiuso, l’orologio fermo. Abbiamo rimesso in moto tutto e aggiunto altro per gli studenti, per gli sportivi, per la gente che vuole essere informata. Credo che si possa essere più credibili della passata edizione di Si Cambia ed ecco perché la gente ci dimostra rispetto, attenzione e partecipazione. Il gruppo Politico ABC ringrazia il SINDACO Mario ACCOTO per l’operazione verità e tutta la Cittadinanza per la partecipazione attiva, rispettosa e consapevole!