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LA COMUNICAZIONE

Prof. Alberto Ferrando
Pediatra di Famiglia
Pres. Fed. Reg. Ordini dei Medici Lig.
Vicepres. Ordine dei Medici di genova
Vicepres. Ass. Ped. Liguri (APEL)
www.ferrandoalberto.eu - aferrand@fastwebnet.it




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Un buon medico deve saper
          comunicare ?

• Sapere              teoria
• Sapere fare         pratica
• Sapere essere       sapere comunicare




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Sapere comunicare
                   Perche‟ ?
•   Per raccogliere l‟anamnesi
•   Per comunicare con il paziente
•   Per comunicare la diagnosi
•   Per ottenere consenso informato
•   Per migliorare la compliance terapeutica
•   Per instaurare un rapporto Medico-Paziente

        MALASANITA‟ - COMUNICAZIONE
La maggior parte dei rinvii a giudizio sono in rapporto a “mala
  comunicazione”


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ACOG Recommends Partnering With
Patients to Improve Safety Obstet Gynecol. 2011

Raccomanda di coinvolgere attivamente i pazienti
nella pianificazione dei servizi sanitari per ridurre i
rischi e migliorare i risultati.
Per una interazione positiva tra medico e paziente si
deve creare una “ALLEANZA” basata sulla
comunicazione con i pazienti, ascoltando le loro
preoccupazioni, e facilitando una loro
partecipazione attiva


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ACOG Recommends Partnering With
Patients to Improve Safety Obstet Gynecol. 2011
….per facilitare la comunicazione con i pazienti si
consiglia anche di parlare lentamente in un linguaggio
semplice e comprensibile, limitando la quantità di
informazioni fornite, ripetendo i concetti , utilizzando
tecniche di teach back, incoraggiando a fare domande
e fornendo materiale scritto
”L‟alleanza con i pazienti attraverso il miglioramento
della comunicazione si traduce in soddisfazione del
paziente, aumento della accuratezza diagnostica e
terapeutica e una migliore qualità delle cure. "
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Gorgia da Lentini (400 a.C.)
“In medicina la parola può abolire il dolore,
instillare la gioia, esaltare la pietà”
                Balint (1960)
                “Il medico stesso è un farmaco
                per il proprio paziente”

           La comunicazione in medicina
           Il medico
              può




Guarire ……..             Alleviare il
qualche volta           dolore spesso        Consolare sempre

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Capo IV Informazione e consenso
   1 - l’informazione (artt 33-35)
• Questo capo (art 33-35 ) attiene al
  problema della COMUNICAZIONE
• E‟ fondamentale “ capire se il paziente (o il
  parente) capisce quello che gli si dice”.
• E‟ fondamentale rispettare la volontà del
  paziente in merito all‟informazione a terzi,
  fossero anche parenti stretti.
• E‟ fondamentale la modalità espressa in
  parola ma anche l‟atteggiamento e la
  disponibilità con cui si comunica

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“Io curavo con la legge
     sacra, io curavo con il
     diritto, io curavo con la
     pianta, io curavo con il
     coltello ed io curavo
     con la parola”
                 Awesta, medicina persiana




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Cicerone, Ad Atticum XV,1:
       “Oramai a che mi serve un
       medico? Ed anche se ce ne
       fosse bisogno, è poi così
       difficile trovarne uno? Ciò
       che mi manca è il suo affetto
       nei miei confronti, la sua
       umanità, la sua dolcezza”




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occorre fare molta attenzione perché non
tutto quello che viene comunicato arriva al
ricevente.
  Anzi, di solito:

  Si pensa di avere detto 100

  in realtà si dice 80

   il ricevente sente 50 (a causa dei disturbi
  dell'ambiente)

  capisce 30

  ricorda 20

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RICORDARSI
SEMPRE CHE SI STA
 PARLANCO CON
 UNA PERSONA E
   NON A UNA
    PERSONA
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Costruire una relazione terapeutica con il
                  paziente

                        Come?

sorridere
guardare negli occhi
dire qualcosa di non correlato alla malattia




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Atteggiamento mentale

Ascoltare, prima di dire o fare
Non convincerci troppo presto di aver capito tutto
Non dare nulla per scontato
Non contrapporsi
Non dare giudizi di valore
Essere disposti a credere che quello che il
pz. ci dice abbia un senso



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Quali sono le situazioni
potenzialmente più difficili?

Pazienti che non accettano, non si fidano
Pazienti che reagiscono in modo emotivo
Famigliari aggressivi, polemici
Pazienti che non capiscono
Familiari ansiosi




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Che cosa si può fare a livello relazionale?

Minacce
Colpevolizzazione




          Demoralizzazione
          Evitamento
          Incapacità e incontrollabilità
          Diminuzione dell’autostima
          Aumento dell’ansia

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Che cosa non fare a livello relazionale

   Essere freddi, distaccati

   Essere o sembrare molto impegnati

   Setting caotico

   Usare un gergo medico

   Domande chiuse

   Interrompere il paziente


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Che cosa non fare a livello relazionale
 Ignorare le domande del paziente

 Non permettere al pz di raccontare il suo
 problema
 Non considerare aspettative e preoccupazioni

  Attenzione alla malattia e non al paziente

  Feedback

  Atteggiamento ostile, sospettoso

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Che cosa non fare a livello
relazionale
Atteggiamento a bassa empatia e ad alto potere

 Fornire poco supporto




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Inoltre…..
Saper ascoltare




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L‟ascolto

La capacità di ascolto è indispensabile perché
  la comunicazione sia tale: si manifesta
 nella reattività di
  posture, gesti, atteggiamenti
 nell‟evitare di interrompere
 nel riassumere ogni tanto con altre parole
  ciò che l‟interlocutore sta dicendo.


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I livelli di ascolto

 •   Ignorare
 •   Fingere di ascoltare
 •   Ascoltare a tratti
 •   Sentire le parole
 •   Porre attenzione
 •   Ascoltare empaticamente

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LA COMUNICAZIONE
        La comunicazione si avvale dell‟uso
          simultaneo di differenti canali



     VERBALE                        NON VERBALE




il linguaggio è strettamente intrecciato agli aspetti della
                 comunicazione non verbale
non tutto si può esprimere in modo adeguato con le parole
               www.fimpliguria.it      www.apel-pediatri.it
ogni comunicazione avviene contemporaneamente su due
piani: contenuto e relazione:
Mediante le parole trasmettiamo delle informazioni
e con i segnali del corpo diamo “informazioni alle
informazioni”



                                Paul Watzlawick



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Parlare e comunicare:
Linguaggio e comportamento
  Non c‟è nulla di più nobile che
  riuscire a catturare l‟attenzione
  delle persone con la
  parola, indirizzare le loro
  opinioni, distoglierle da ciò che
  riteniamo sbagliato e condurle
  verso ciò che apprezziamo
 Marcus Tullius Cicero 3 gennaio 106 AC- 7 dicembre 43 AC
 Tratte da “De Oratore”, “De Inventione”, “Orator”, “Brutus”



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Requisiti per la comunicazione:
-Conoscenza di quanto si parla
-Selezione dei termini da usare
-Conoscenza e comprensione di
colui, coloro, a cui si parla
-Gradevolezza e acume
-Buona formazione culturale
-Prontezza e capacità di sintesi nel
rispondere

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Requisiti per la comunicazione:
CAPACITA‟ COMUNICATIVA:
-Movimenti del corpo
-Gesti
-Espressione del volto
-Controllo e modulazione della voce




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Fattori della comunicazione:
-Pronuncia, respirazione e tono della voce
-Uso della voce
-Gestualità
-Espressione del volto (in particolare lo
sguardo)




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MEDIANA:
                          I MOVIMENTI OCULARI
La direzione degli occhi ci può trasmettere le seguenti attività
Crea immagini visive, può       interiori        Accede alla memoria
voler dire che mente                                    visiva: ricorda
                                  ALTO




      D
      X                                                                   SX
Crea immagini
sonore: può
                                                                  Accede alla
voler dire che
                                                                  memoria
mente
                                                                  uditiva:
                                                                  ricorda



    Pensa a sensazioni
    cenestiche                                             Ha un dialogo
    (relative al tatto)                                    interiore


                                  BASSO
                          www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Comunicare e cercare di capire con chi
comunichiamo in base a:
-Cosa viene detto
-Come viene detto
-Linguaggio del corpo

Le persone non sempre dicono quello che
pensano o sentono



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- Prossemica
- Cinesica
- Paralinguistica
- Digitale
- Aptica
- Captologia Ecc.

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PROSSEMICA:
gestione dello spazio come
forma di comunicazione e di
creazione di tensione.

                    Massimo Taramasco- Istituto di Psicologia Emotiva Emotivia

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CINESICA:
gestione della gestualità e della mimica. Vi sono
degli atteggiamenti posturali, degli atteggiamenti
mimici che possono rilassare o indisporre, possono
lasciarci indifferenti oppure possono generarci
tensioni ed emozioni.
Ognuno di noi, nella vita quotidiana assume certe
posture, certi atteggiamenti che possono generare
tensione, rilassamento o indifferenza all'inconscio del
nostro interlocutore . E' quindi di vitale importanza per
essere abili comunicatori saper gestire la cinesica in modo
da produrre emozioni.

                              Massimo Taramasco- Istituto di Psicologia Emotiva Emotivia

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PARALINGUISTICA:
insieme di tutti i valori tonali, i
suoni, la cadenza, la velocità, il parlare
con un tono concitato, incalzante in
certi casi ad esempio eleva la
probabilità che la suggestione venga
accettata.


                        Massimo Taramasco- Istituto di Psicologia Emotiva Emotivia

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DIGITALE:
contatto fisico, l'annullamento della
prossemica, toccare delle persone in un
certo modo genera emozione, l'inconscio
di alcune persone gradisce un contatto
morbido, materno, carezzevole, quello di
altre un contatto stringente a tenaglia e
quello di altre ancora un contatto solo
con la punta delle dita, penetrante
                         Massimo Taramasco- Istituto di Psicologia Emotiva Emotivia

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I CODICI NON VERBALI:
                    ASPETTO ESTERIORE

1. ASPETTO FISICO
          COMUNICA IMPORTANTI INFORMAZIONI
        RISPETTO AGLI INDIVIDUI E INFLUENZA LE
          IMPRESSIONI CHE GLI ALTRI POSSONO
                       RIPORTARE
       sono diversi gli elementi non verbali che compongono
            l’aspetto esteriore: la conformazione fisica
     (altezza,peso,colore della pelle…), i tratti fisici del volto
     (occhi,naso,bocca…. ), gli abiti e il trucco e l’acconciatura

2. ABBIGLIAMENTO


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Ray Birdwhistell (1918 –1994), antropologo statunitense.

Pioniere nel campo della comunicazione non verbale, si è occupato in
       modo specifico del movimento e ha creato la cinesica, una
   metodologia che si occupa degli aspetti comunicativi appresi ed
              eseguiti attraverso i movimenti del corpo.
  Birdwhistell, rifacendosi alla linguistica descrittiva, sosteneva che
tutti i movimenti del corpo hanno un senso (non essendo casuali), e
   che la grammatica di questo paralinguaggio si può analizzare
                 analogamente al linguaggio verbale.


                                                       Fonte: Wikipedia
                      www.fimpliguria.it     www.apel-pediatri.it
Ha stimato che l’uomo è in grado di fare e di
riconoscere circa 250.000 espressioni facciali.
Analogamente ad Albert Mehrabian, Birdwhistell
ha rilevato che la componente verbale della
comunicazione tra due interlocutori è inferiore
al 35% e che più del 65% è invece di natura non
verbale.



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Indipendentemente dalla cultura, parole e
movimenti sono correlati in modo tanto
prevedibile che, secondo Birdwhistell, un
individuo esperto riesce in genere a descrivere
i movimenti che una persona fa solo
ascoltandone la voce. Sapeva persino
individuare la lingua usata da un soggetto
osservandone i gesti.



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Insieme di movimenti utilizzati per completare un
     discorso e aggiungere un significato maggiore
                all‟argomento trattato.
         LA CINESICA SI SUDDIVIDE IN:



Gesti
                   Espressioni             Sguardi
                   facciali



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Movimenti di qualsiasi parte del corpo,che possiedono
                      un significante e trasmettono un significato

                          I GESTI SI SUDDIVIDONO IN:

 EMBLEMI                                                                             GESTI
               GESTI                     INDICATORI            GESTI                 ADATTATORI
               ILLUSTRATORI              EMOZIONALI            REGOLATORI
Gesti dotati
    di un                                                                             Movimenti che
 significato                                                                        manifestano con il
                                                                   Gesti che         corpo uno stato
  preciso e
               Gesti che hanno         Gesti legati a stati      regolano un            emotivo e
socialmente
                il compito di               emotivi                discorso e       riequilibrano uno
 condiviso
                illustrare ciò                                   indicano un        stato di tensione
                   che si sta                                   cambiamento
                    dicendo                                    nelle strategie di
                                                                 un discorso


                                  PUNTI                                             PRESENTAZIONE
                                                              POSIZIONE
                                Segni della
                             punteggiatura e                                              Grado di
                                  segni che                Atteggiamento e
                                                                                      coinvolgimento
                                  indicano                 attenzione di una
                                                                                      di una persona
                             l‟alternarsi delle           persona durante un
                                                                                        durante un
                                persone che                    discorso
                                                                                          discorso
                                   parlano
                             www.fimpliguria.it                      www.apel-pediatri.it
STRETTA DI MANO PER
                    INDICARE
               “CONGRATULAZIONE!”




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TOCCARSI I CAPELLI
         MENTRE SI STA PENSANDO
         O SI E‟ IN UN MOMENTO DI
                  TENSIONE




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Insiemi di espressioni del volto, la parte del nostro
                        corpo più espressiva

  LA MIMICA FACCIALE SI SUDDIVIDE IN TRE FUNZIONI:




                                                           MANIFESTAZIO
ESPRESSIONE                     INVIO DI                   NE DI ASPETTI
DI EMOZIONI                     SEGNALI                    TIPICI




 FANNO PARTE DELLA MIMICA FACCIALE ANCHE GLI SGUARDI

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RABBIA                               FELICITA‟




 Tristezza                            SEDUZIO
                                      NE




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L‟ATTEGGIAMENTO
             Termometro dell‟apertura/chiusura:
                     in medio stat virtus




Una chiusura eccessiva, ci fa sembrare delle persone intabarrate
e timebondi alla FANTOZZI
Un‟aperture eccessiva ci possono far sembrare un energumeno
in mutandoni che si batte il petto urlando, alla TARZAN
Nel mezzo si pone la posizione ideale, quello che dovrebbe
apparire in un‟interazione, come un colloquio di lavoro o un
esame
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Atteggiamenti che esprimono chiusura (esempi):
   -   braccia conserte
   - mani (o oggetti tenuti in mano) portati a protezione
   delle   parti vitali (gola, addome, pube)
   -   spalle incassate
   -   ripiegamento su se stessi




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Atteggiamenti che esprimono apertura (esempi):
   - mostrare la gola, l‟addome, il palmo della mano
   - non ostacolare lo sguardo altrui
   - se in piedi, tenere il busto eretto
   - se seduti, tenere le gambe aperte e il busto
   riverso all‟indietro, sullo schienale



            N.B.: atteggiamenti di eccessiva apertura possono essere
            interpretati come segno di eccessiva sicurezza, di superbia
            o, addirittura, di sfida




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………ESEMPIO….

DURANTE UNA CONVERSAZIONE DA SEDUTI E‟ IMPORTANTE
NOTARE L‟ ACCAVALLAMENTO DELLE GAMBE E I CAMBIAMENTI
DI POSIZIONE DEL CORPO, IN RELAZIONE AGLI ARGOMENTI
CHE SI STANNO AFFRONTANDO. SE LA CONVERSAZIONE
AVVIENE STANDO IN PIEDI, OCCORRE OSSERVARE SE
L‟ INTERLOCUTORE SI AVVICINA A NOI CON PICCOLI PASSI,
PERCHE‟, IN TAL CASO, DIMOSTRA, SENZA VOLERLO, DI ESSERE
INTERSSATO AD ESSA, MENTRE SE SI ALLONTANA MANIFESTA
MINORE INTERESSE.




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La prossemica

• La prossemica è la disciplina
   che studia lo spazio e le distanze
  all‟interno di una comunicazione, sia verbale
  che non verbale
• Il termine è stato introdotto e coniato
  dall‟antropologo Edward Hall nel 1963 per
  indicare lo studio delle relazioni di
  vicinanza nella comunicazione

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La prossemica
• Edward T. Hall ha studiato le distanze
  fisiche    dal    punto    di   vista    della
  comunicazione e in particolare gli effetti
  simbolici dell‟organizzazione spaziale
• Hall parte dalla constatazione che gli
  animali possiedono un loro territorio e che
  anche gli uomini hanno la nozione dello
  spazio intesa in maniera individuale (si pensi
  al medico trincerato dietro la sua
  scrivania=elemento difensivo)


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La prossemica
Tutti noi percepiamo intorno a noi una specie di
„bolla invisibile‟, che ci circonda per un diametro
di circa un metro e che può essere sovrapposta
alla „bolla‟ di un altro individuo solo se questi ci
sia familiare o accetto

In molti casi la società ha esteso la „ bolla ‟ ai
concetti di proprietà privata, difesa con recinzioni
e sistemi di controllo e la cui violazione viene
considerata un vero e proprio reato nei paesi
occidentali


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Prossemica
Lo spazio può essere suddiviso in 4 zone
principali:
–   La   zona   intima
–   La   zona   personale
–   La   zona   sociale
–   La   zona   pubblica




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•La distanza intima (0-45 cm).
•La distanza personale (45-120 cm)
per l'interazione tra amici.
•La distanza sociale (1,2-3,5 metri)
per la comunicazione tra conoscenti
o il rapporto insegnante-allievo.
•La distanza pubblica (oltre i 3,5
metri) per le pubbliche relazioni.


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La prossemica
     Distanza intima: la presenza dell ‟ altro è
     evidente e distinguibile a causa dell‟intensificarsi
     degli     apporti      sensoriali      (la     vista
     deformata, l ‟ olfatto, il calore del corpo, il
     rumore del respiro)
1.   La fase di vicinanza è il contatto: è la distanza
     dell‟amplesso o della lotta, del conforto e della
     protezione
2.   La fase di lontananza (da cm 15 a cm 45): il
     capo, le cosce non si toccano, ma le mani possono
     raggiungersi facilmente. È una distanza
     sconveniente in pubblico nella nostra cultura


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Zona aperta a chi ci è vicino da un
punto di vista emozionale:
genitori, figli, innamorati, amici
intimi, animali domestici.
L‟intrusione di sconosciuti causa
alterazioni nel nostro organismo:
tachicardia, sudorazione, agitazione
, rezioni di fuga o di aggressività



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La prossemica
Distanza personale:
• fase di vicinanza (da cm 45 a cm 75): a questa
  distanza è possibile afferrare o trattenere l‟altro.
  La posizione assunta dai soggetti è indice dei loro
  rapporti sociali e dei loro sentimenti reciproci
• fase di lontananza (da cm 75 a cm 120): la
  distanza personale va dalla possibilità di toccare
  l‟altro fino alla possibilità di toccarsi le dita solo
  allungando le braccia. A questa distanza si
  discutono argomenti di interesse e carattere
  personale


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La prossemica
Distanza sociale:
• Fase di vicinanza (da m1.20 a m 2.10): è la
  distanza degli affari impersonali e degli
  incontri e convenevoli occasionali
• Fase di lontananza (da m 2.10 a m 3.60): è
  la distanza dei rapporti formali (vedi l‟uso
  delle scrivanie negli uffici). Sono visibili a
  colpo d ‟ occhio il tessuto epidermico, i
  capelli, i denti e gli abiti

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La prossemica
Distanza pubblica:
• Fase di vicinanza (da m 3.60 a m 7.50): a questa
  distanza è possibile fuggire dall ‟ altro soggetto.
  Non si vedono più i particolari della pelle e degli
  occhi
• Fase di lontananza (da m 7, 5 in su): è la distanza
  che si stabilisce intorno ai personaggi politici, ma
  può capitare a chiunque in occasioni pubbliche. Per
  comunicare non solo la voce, ma tutto il resto deve
  essere esagerato (il tempo della voce si rallenta e
  si cadenza e le parole sono pronunciate in modo più
  distinto)

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Fattori che influenzano le zone spaziali:
-Cultura e razza:
Europa meridionale e Giappone zona
intima di 25 cm. Australia e Europa del
Nord superiore
-Aree rurali e metropolitane:
zona spaziale aumentata nelle zone rurali
- Sesso (donne vicino a donne)

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Anche la comunicazione non verbale si apprende:
                differenze culturali
Alcuni esempi:
•     Espressioni del viso:        i giapponesi le controllano, ad
      esempio usano la risata per nascondere rabbia o dolore
    I popoli mediterranei manifestano più liberamente le emozioni.
•     Distanza: i popoli nordici parlano a distanza maggiore
      rispetto agli altri.
•     Sguardo: due arabi che conversano si guardano di più
      rispetto a due inglesi o due americani.
•     Contatto: gli arabi ( e in parte gli italiani e altri popoli
      mediterranei) si toccano mentre discutono.


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Differenti significati dei gesti:

          •Ok per un occidentale
          •Soldi per un giapponese
          •Zero per un francese
          •Insulto per turchi e
          brasiliani

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Differenti significati dei gesti:

      -Richiesta di un passaggio
      -Ok
      -Insulto
      -Va a quel paese



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-Due (USA)
-Vittoria (Germania)
-Pace (Francia)
-Va a quel paese
(GB, Australia, Nuova Zelanda, Malta)




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Sistema paralinguistico
• Sistema vocale non verbale: indica l‟insieme
  dei suoni emessi durante una conversazione
  a prescindere dal loro significato (tono della
  voce,      pause,     sospiri,    colpi      di
  tosse, intensità, volume e ritmo della voce)
• Le vocalizzazioni introdotte nel discorso
  consentono anche di regolare l‟avvicendarsi
  dei turni di parola (un colpo di tosse in una
  pausa fa capire che chi parla ancora non
  cede la parola)

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Sistema paralinguistico

  sul sistema paralinguistico incidono:
• fattori fisiologici
ad es. il tono dell’uomo è più grave di quello della donna
• fattori sociali
ad es. ad uno status sociale più elevato si associa un tono
di voce più grave




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Sistema paralinguistico
In assenza di segnali non verbali di
altra   natura     (ad    esempio    al
telefono),    i   segnali   paraverbali
forniscono informazioni per costruire
una prima forma di interazione
(deduciamo        informazioni      su
età, sesso, generica appartenenza
regionale, stato d‟animo)

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Aptica
Si riferisce alle diverse forme di
contatto (anche se si tratta di un
campo ancora poco esplorato):
– Contatto formale (es. stretta di
  mano, bacio accademico, doppio bacio)
– Contatto informale (un abbraccio, una
  pacca sulla spalla)



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IL PARAVERBALE, CIOE‟      LA MIMICA, CIOE‟       LA POSTURA, CIOE‟ I
    I SEGNALI DELLA        I SEGNALI DEL VISO      SEGNALI DEL BUSTO,
  VOCE (VOCE ACUTA,             (SORRISO,           DELLE GAMBE E DEI
                              SOPRACCIGLIE          PIEDI (ACCAVALLARE
PARLARE VELOCEMENTE,
                            AGGROTTATE, ECC.)        LE GAMBE, BUSTO
         ECC.)                                     PROTESO IN AVANTI,
                                                            ECC.)

I SEGNALI AUTOMATICI,
  COME L‟ ARROSSIRE,                                LA GESTUALITA‟,
    IL SOSPIRARE,           I SEGNALI             CIOE‟ I SEGNALI DELLE
      IL SUDARE,                                    BRACCIA E DELLE
   LA DILATAZIONE               DEL                MANI (GRATTARSI,
                                                    STARE A BRACCIA
     DELLA PUPILLA
                               CORPO                 CONSERTE, ECC.)


  IL CONTATTO                                      LA PROSSEMICA:
                    I SEGNALI SOCIALI,
FISICO: LA PELLE                                    LA DISTANZA,
                            COME
 CALDA, FREDDA,                                    VICINANZA CON
                     L‟ ABBIGLIAMENTO,
     SUDATA                                       L‟ INTERLOCUTORE
                         LA COSMESI

 PIU‟ NE RACCOGLIAMO (COLLEGANDOLI) NELLA RELAZIONE,
         PIU‟ AFFIDABILITA‟ INTERPRETATIVA AVREMO
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OCCORRE, PERO‟, MOLTA PRUDENZA: NESSUN CRITERIO E‟
ASSOLUTO, ANCHE QUELLO CHE CI SEMBRA IL PIU‟
ACCETTABILE. ANCHE LA SINCERITA‟ A TUTTI I COSTI
POTREBBE RISULTARE INOPPORTUNA E/O OFFENSIVA,
INACCETTABILE.
NESSUN SEGNALE DA SOLO HA UN SIGNIFICATO UNIVOCO.
IL LINGUAGGIO VERBALE E QUELLO NON VERBALE SONO
INTERDIPENDENTI E, QUINDI, NELL‟ INTERPRETAZIONE,
DOBBIAMO TENER CONTO NECESSARIAMENTE DI ENTRAMBI.




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Jane POULSON

      Bitter pills to swallow

New England Journal of Medicine 1998




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“Ho imparato più sulla cura dei tumori
da quando sono diventata un paziente oncologico,
di quanto non abbia fatto in tutta la mia vita
di medico oncologo ed esperto di cure palliative. ….

Sino ad allora avevo pensato di essere un medico
dotato di grande umanità, capace di ascoltare
e di partecipare al dramma dei miei pazienti.
E’ stato uno shock, invece, ….



Ho fatto un enorme numero di conferenze sul tema
“comunicazione delle cattive notizie”.
La seconda parte di queste conferenze
era dedicata alle reazioni del paziente
e ai modi più opportuni di aiutarlo.….
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Ho capito allora quale sia stato in realtà
 il numero di pillole amare
 che ho fatto inghiottire ai miei pazienti
 durante i 15 anni di pratica medica.



Ho capito che frasi dette routinariamente dai medici

hanno effetti catastrofici sui pazienti.



 Ho cominciato a prendere coscienza di tali fatti, però,
 solo quando è venuto il mio turno di sentirmi dire:

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- Le nostre nuove tecnologie
  sono molto migliori rispetto al passato
- Non si preoccupi,
  i suoi capelli cresceranno di nuovo
- I suoi esami oggi non possono essere fatti

- Non esistono i requisiti
  per farla entrare in questo protocollo

  Oppure sentire il mio medico curante dire
  al collega che arriva con lui nella mia stanza:
- Vieni,
  ho un caso davvero interessante da farti vedere!
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Oggi viviamo in
                     un’epoca in cui
                     il massimo di
                     potere tecnologico
                     si associa
                     al minimo di sapere
                     intorno all’uomo:

                     è uno smarrimento
                     degli scopi da cui la
                     medicina ha avuto
                     origine

                               Hans Jonas
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Why are doctors so unhappy?


                       Richard Smith editor


                British Medical Journal, 2001


“There are probably many causes,
some of them deep. …



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Percentage
Country
                 Very      Unhappy      Neither    Happy        Very
                 unhappy                                        happy
United Kingdom   23        43           17         14           2
Spain            4         63           30         4

Belgium          7         57           29         7

India            12        57           19         7            4
Greece           8         50           33         8

Italy            12        46           19         19           4
Canada           19        31           21         21           6
United States    14        45           10         19           11
Ireland          14        38           14         29           5
Brazil           11        28           33         22           5
Sweden           11        32           21         37
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“follia a due”

Recuperare la consapevolezza dei limiti della medicina
- la malattia, il dolore e la morte sono parte dell‟esistenza




                                  Hartman Schedel (1493)
                                  “La morte si prende gioco
                                  della medicina”


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Mio caro Marco,
sono andato stamattina dal mio
medico, Ermogene, …

E’ difficile rimanere imperatore
in presenza di un medico;
difficile anche conservare la
propria essenza umana:
l’occhio del medico non vede in
me
che un aggregato di umori,
povero amalgama di linfa e di
sangue.
Marguerite Yourcenar
(Memorie di Adriano)
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La perizia tecnica
                                                  non è sufficiente

                                                “Sarebbe molto più
                                                semplice se potessimo
                                                prescindere dal
                                                paziente …… ;
                                                sarebbe molto più
                                                semplice se potessimo
                                                limitarci ad esaminare
                                                la chimica
                                                e a trattare gli eventi
                                                come se fossero
                                                variabili di impersonali
                                                formule statistiche. ”
L‟esame delle urine
(affresco del 1493 – Palazzo Pitti - Firenze)               (J. Nemiah)
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La perizia tecnica
                        non è sufficiente
                 Per questa ragione ci sono
                 e ci saranno sempre
                 ciarlatani,
                 fattucchiere, mediconi
                 allopatici ed omeopatici….
                 Essi appagano
                 quell’eterno bisogno
                 umano di speranza e di
                 sollievo, e quel bisogno
                 spasmodico di vedersi
                 l’oggetto della simpatia e
                 della sollecitudine dei
                 propri simili che l’uomo
                 prova durante la
                 sofferenza.
                         (Leone Tolstoi)
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La perizia tecnica
                                                                non è sufficiente


                                                              “medicina amputata”
                                                              ----

                                                              L’operatore sanitario
                                                              deve essere
                                                              consapevole
                                                              che gli aspetti
                                                              relazionali
                                                              rappresentano
     H Daumier, 1850                                          un momento
Clinique du Docteur Robert Macaire                            fondamentale
- He bien, Messieurs, vous l‟avez vu: cette operation         del processo
qu‟on disait impossible à parfaitement réussi …               terapeutico.
- Mais, Monsieur, la malade est morte …
- Qu‟importe ! Elle serait bien plus morte sans l‟opération
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La dimensione relazionale
               è parte integrante della
               conoscenza

             La classica figura dell‟anziano
             iperteso che vuole controllare
             la sua pressione ogni
             giorno, anche se il medico lo
             rassicura che è sufficiente
             farlo assai più di rado,
              sta esprimendo un disagio
             che poco ha a che fare con i
             valori pressori
             ma assai di più con le sue
             angosce personali
             e con le interpretazioni
             che gli derivano dalle
             conoscenze che possiede
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Modello biopsicosociale
                             Unità psicofisica
                             Globalità dell’intervento
                             Alleanza terapeutica

                             Il medico come medicina
                             (Michael Balint)

                             Terapia centrata sul paziente
                             (Carl Rogers)

                               Visita medica
                               centrata sul paziente
                               (Egidio Moja)

                             Medicina integrata/
                             alternativa/complementare
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Il malato immaginario           www.apel-pediatri.it
Relazione di aiuto

           L‟attività lavorativa
           non è rivolta ad un oggetto
           ma a persone;

           l‟operatore non si confronta
           con problemi, con conflitti,
           con difficoltà, ma
           con persone che hanno
           problemi, conflitti, difficoltà.

           “La premessa è importante:
           l‟operatore sanitario,
           se mi vede come una
           macchina, ragionerà su di me come se
           io lo fossi; se mi vede come una
           persona ragionerà su di me come tale
           anche se non ne è consapevole”
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ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE

P. Watzlavick, JH Beavin, DD Jackson
Pragmatica della comunicazione umana, 1967




         1) Non si può non comunicare




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“comunque ci si sforzi,

                                                       non si può non comunicare.

                                                       L’attività o l’inattività,
                                                       le parole o il silenzio, hanno
                                                       tutti il valore di messaggio:

                                                       influenzano gli altri

                                                       e gli altri, a loro volta,

                                                       non possono non rispondere
                                                       a queste comunicazioni
                                                       e in tal modo comunicano
                                                       anche loro”
La reazione di un gatto alle minacce di un cane
C. Darwin, The Expression of Emotions in Man and Animals, Pragmatica della comunicazione
1872                                                         www.apel-pediatri.it
                                   www.fimpliguria.it P Watzlawic et al (1967)
È comprensibile che l’evoluzione abbia considerato
il comportamento sociale cooperativo come un vantaggio prezioso
      Il meccanismo evolutivo ha premiato gli organismi
      in grado di controllare i rapporti di cooperazione
      e in grado di assumere il punto di vista altrui
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When children are small and tell a lie, their
      hands fly over their mouth.




      Fig. 1

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A teenager might “refine” this inherent
gesture by simply bringing tips of fingers to
                the mouth




                                  Fig. 2

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An adult may bring the little
 finger to edge of mouth.




                             Fig 3

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The Palm
Historically, an open palm has
   signified honesty, truth,
 allegiance, and submission.




      www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Two Basic Palm Positions:

• Open palm in upward position- gesture
  signifies appeal or request to others

• Open palm facing outward or downward-
  a gesture that indicates desire to stop or
  hold something down; signal of restraint
               (Fig. 4 & Fig. 5)


             www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
An Appeal or Request to
       Others




         Fig. 4

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A Desire to Stop or Hold Something Down




               Fig. 5


           www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Palms-up Expresses Submission




                 Fig. 6




        www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Palms-down Expresses Authority




                 Fig. 7




         www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Closed Palm With Extended Finger




  Fig. 8


Expresses Authority That Borders on Tyranny


                www.fimpliguria.it    www.apel-pediatri.it
Veterans of Palm Deception!
   Body language is an important
consideration for certain individuals:

• Politicians – generally expose palms of
  hands as though appealing to public
• Remember—this is a position of
  submissiveness and demonstrates to voters
  that he/she is their public servant!


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Handshakes

• Three basic attitudes are transmitted
  through the handshake:
             Dominance
             Submission
              Equality



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Dominance is shown by turning hand
 so that palm is facing down during
           the handshake.




   Fig. 9


            www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Submission is shown by turning hand
so that palm is facing upwards during
            the handshake




                         Fig. 10


           www.fimpliguria.it      www.apel-pediatri.it
Equality is shown by turning palm so
that it faces neither up nor downwards.




                                 Fig. 11



            www.fimpliguria.it      www.apel-pediatri.it
Hybrid
Handshakes



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The “Glove” Handshake




                   Fig. 12




     www.fimpliguria.it      www.apel-pediatri.it
Clasping the Arm Handshake




                                      Fig.
                                      13




       www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Knuckle Cruncher Handshake




  Fig. 14




            www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
“Dead Fish” Handshake




                            Fig. 15




     www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Fingertip Clasp




     Fig. 16




 www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Straight-Arm Extension
      Handshake




           Fig. 17




     www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Hand-Holding Behind the Back




    Fig. 23




              www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Don’t confuse handholding behind
 back with wrist or arm holding!




Fig.                                    Fig.
24                                      25



         www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Thumb Presentation




Fig. 26




          www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Fingers & Hand
To Face, Head, & Neck




     www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Finger(s) to Mouth



Fig.
27




          www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Hand to Chin & Cheek
Indifference/Boredom Gesture




 Fig.
 28




        www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Gesture of Interest



                            Fig. 30




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Forming a Decision Gesture




              Fig. 31

       www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Deceit Gestures
 Hand to Mouth, Ear, or Eye
Hear no evil, speak no evil, see no evil . . .




          www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
The Mouth Guard Gesture



                                 Fig. 32




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The Nose Touch Gesture



Fig. 33




          www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
The Eye Rub



                     Fig. 34




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The Ear Rub



     Fig.
     35




            www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Hand to Neck:
       Back Neck Rub




Fig.
36




        www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Hands Behind Head




        Fig. 37


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Language of the
    Arms




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Folded Arms




     Fig. 38

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Folded Arms With
  Clenched Fists


                       Fig. 39




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Arm Gripping




Fig.
40




        www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Single Arm
   Cross



      Fig.
      41




         www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Sophisticated Arm
       Cross Barriers




Fig. 42



          www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Language of the
 Legs and Feet




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Crossing
 at the
 Knee



Fig. 43



           www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Ankle on
 Knee




Fig. 44




           www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Leg Lock Position




               Fig. 45


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Ankle to
Ankle Leg
  Cross


 Fig. 46




           www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Foot Tapping or Wagging




 Fig. 47

           www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Language of the
Hair, Head, and
      Face



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Hair Stroking
 and Head
  Tossing


  Fig. 48




            www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Hair Twisting




Fig. 49




           www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Head Tilt




                       Fig. 50

        www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Backward Head Tilt




           Fig. 51


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Lifted Eyebrow


Fig.
52




         www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Raised Eyebrows


Fig.
53




        www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Wide-Eyes




       Fig. 54




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Nose Flare




                          Fig. 55




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Skewed Mouth



Fig.
56




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Compliance: epidemiologia
• Il 40-50% dei pazienti in terapie
  croniche ha una buona compliance.
• Il 70-80% dei pazienti in terapie brevi
  ha una buona compliance.

• Solo il 20-30% dei pazienti ha una buona
  compliance quando si tratta di cambiare
  gli stili di vita.

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A recommended protocol
   for giving bad news

1. Prepare info, location, setting
2. Find out what they already know
3. Ask how much they want to know
4. Share the information
5. Respond to the patient’s emotion
6. Negotiate a concrete follow-up step

                           Buckman, How to Break Bad News, 1992

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Bad news protocol

1. Prepare
  •   Know the facts
  •   Find time
  •   A quiet space
  •   The right people

  Nonverbal cues: distance, posture, eye level


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Bad news protocol

2. Find out what the patient already knows:
  ―I want to make sure we’re on the same page;
    what have other doctors told you?‖
  ―When you first had (symptom), what did you
    think it might be?‖




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Bad news protocol

3. Ask how much the patient wants to know:
  ―Would you like me to tell you the full details
   of your condition or is there someone else
   you would like me to talk to?‖




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Bad news protocol

4. Share the information:
  Warning shot
 ―I have some bad news about the results of
  your blood test.‖




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Bad news protocol

4. Share the information:
  Use language at the same level as the patient’s:
  ―Did you get that? Did that make sense to you?‖




               www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Bad news protocol: Final steps

5. Respond to the patient’s emotions:
  –Acknowledge, name, empathize
    ―I can see that this wasn’t something you
             expected to hear.‖
  –You don’t have to agree with the emotion or
   share it.




              www.fimpliguria.it   www.apel-pediatri.it
Bad news protocol: Final steps

6. Negotiate a concrete follow-up step:
  ―Let’s talk next week after you see the GI
    specialist.‖




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Dealing with the fallout

• Walk through the bad news encounter
• Use case-specific knowledge
• Know usual clinician pitfalls:
  – Failure to assess understanding
  – Failure to acknowledge emotion




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LA COMUNICAZIONE

           sono necessari 5 elementi
                  insieme di regole che
emittente         consentono di decodificare il
                  significato di un trasmissione del
                          modalità di messaggio
        ricevente
                          messaggio (vocale o non vocale)
                   codice
                            canale
                                      messaggio

 il compito può sembrare semplice ma capita
     spesso che le comunicazioni falliscano


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Comunicazione strategica

  • 1. LA COMUNICAZIONE Prof. Alberto Ferrando Pediatra di Famiglia Pres. Fed. Reg. Ordini dei Medici Lig. Vicepres. Ordine dei Medici di genova Vicepres. Ass. Ped. Liguri (APEL) www.ferrandoalberto.eu - aferrand@fastwebnet.it www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 2. Un buon medico deve saper comunicare ? • Sapere teoria • Sapere fare pratica • Sapere essere sapere comunicare www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 3. Sapere comunicare Perche‟ ? • Per raccogliere l‟anamnesi • Per comunicare con il paziente • Per comunicare la diagnosi • Per ottenere consenso informato • Per migliorare la compliance terapeutica • Per instaurare un rapporto Medico-Paziente MALASANITA‟ - COMUNICAZIONE La maggior parte dei rinvii a giudizio sono in rapporto a “mala comunicazione” www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 4. ACOG Recommends Partnering With Patients to Improve Safety Obstet Gynecol. 2011 Raccomanda di coinvolgere attivamente i pazienti nella pianificazione dei servizi sanitari per ridurre i rischi e migliorare i risultati. Per una interazione positiva tra medico e paziente si deve creare una “ALLEANZA” basata sulla comunicazione con i pazienti, ascoltando le loro preoccupazioni, e facilitando una loro partecipazione attiva www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 5. ACOG Recommends Partnering With Patients to Improve Safety Obstet Gynecol. 2011 ….per facilitare la comunicazione con i pazienti si consiglia anche di parlare lentamente in un linguaggio semplice e comprensibile, limitando la quantità di informazioni fornite, ripetendo i concetti , utilizzando tecniche di teach back, incoraggiando a fare domande e fornendo materiale scritto ”L‟alleanza con i pazienti attraverso il miglioramento della comunicazione si traduce in soddisfazione del paziente, aumento della accuratezza diagnostica e terapeutica e una migliore qualità delle cure. " www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 6. Gorgia da Lentini (400 a.C.) “In medicina la parola può abolire il dolore, instillare la gioia, esaltare la pietà” Balint (1960) “Il medico stesso è un farmaco per il proprio paziente” La comunicazione in medicina Il medico può Guarire …….. Alleviare il qualche volta dolore spesso Consolare sempre www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 7. Capo IV Informazione e consenso 1 - l’informazione (artt 33-35) • Questo capo (art 33-35 ) attiene al problema della COMUNICAZIONE • E‟ fondamentale “ capire se il paziente (o il parente) capisce quello che gli si dice”. • E‟ fondamentale rispettare la volontà del paziente in merito all‟informazione a terzi, fossero anche parenti stretti. • E‟ fondamentale la modalità espressa in parola ma anche l‟atteggiamento e la disponibilità con cui si comunica www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 8. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 9. “Io curavo con la legge sacra, io curavo con il diritto, io curavo con la pianta, io curavo con il coltello ed io curavo con la parola” Awesta, medicina persiana www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 10. Cicerone, Ad Atticum XV,1: “Oramai a che mi serve un medico? Ed anche se ce ne fosse bisogno, è poi così difficile trovarne uno? Ciò che mi manca è il suo affetto nei miei confronti, la sua umanità, la sua dolcezza” www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 11. occorre fare molta attenzione perché non tutto quello che viene comunicato arriva al ricevente. Anzi, di solito: Si pensa di avere detto 100 in realtà si dice 80 il ricevente sente 50 (a causa dei disturbi dell'ambiente) capisce 30 ricorda 20 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 12. RICORDARSI SEMPRE CHE SI STA PARLANCO CON UNA PERSONA E NON A UNA PERSONA www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 13. Costruire una relazione terapeutica con il paziente Come? sorridere guardare negli occhi dire qualcosa di non correlato alla malattia www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 14. Atteggiamento mentale Ascoltare, prima di dire o fare Non convincerci troppo presto di aver capito tutto Non dare nulla per scontato Non contrapporsi Non dare giudizi di valore Essere disposti a credere che quello che il pz. ci dice abbia un senso www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 15. Quali sono le situazioni potenzialmente più difficili? Pazienti che non accettano, non si fidano Pazienti che reagiscono in modo emotivo Famigliari aggressivi, polemici Pazienti che non capiscono Familiari ansiosi www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 16. Che cosa si può fare a livello relazionale? Minacce Colpevolizzazione Demoralizzazione Evitamento Incapacità e incontrollabilità Diminuzione dell’autostima Aumento dell’ansia www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 17. Che cosa non fare a livello relazionale Essere freddi, distaccati Essere o sembrare molto impegnati Setting caotico Usare un gergo medico Domande chiuse Interrompere il paziente www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 18. Che cosa non fare a livello relazionale Ignorare le domande del paziente Non permettere al pz di raccontare il suo problema Non considerare aspettative e preoccupazioni Attenzione alla malattia e non al paziente Feedback Atteggiamento ostile, sospettoso www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 19. Che cosa non fare a livello relazionale Atteggiamento a bassa empatia e ad alto potere Fornire poco supporto www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 20. Inoltre….. Saper ascoltare www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 21. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 22. L‟ascolto La capacità di ascolto è indispensabile perché la comunicazione sia tale: si manifesta  nella reattività di posture, gesti, atteggiamenti  nell‟evitare di interrompere  nel riassumere ogni tanto con altre parole ciò che l‟interlocutore sta dicendo. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 23. I livelli di ascolto • Ignorare • Fingere di ascoltare • Ascoltare a tratti • Sentire le parole • Porre attenzione • Ascoltare empaticamente www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 24. LA COMUNICAZIONE La comunicazione si avvale dell‟uso simultaneo di differenti canali VERBALE NON VERBALE il linguaggio è strettamente intrecciato agli aspetti della comunicazione non verbale non tutto si può esprimere in modo adeguato con le parole www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 25. ogni comunicazione avviene contemporaneamente su due piani: contenuto e relazione: Mediante le parole trasmettiamo delle informazioni e con i segnali del corpo diamo “informazioni alle informazioni” Paul Watzlawick www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 26. Parlare e comunicare: Linguaggio e comportamento Non c‟è nulla di più nobile che riuscire a catturare l‟attenzione delle persone con la parola, indirizzare le loro opinioni, distoglierle da ciò che riteniamo sbagliato e condurle verso ciò che apprezziamo Marcus Tullius Cicero 3 gennaio 106 AC- 7 dicembre 43 AC Tratte da “De Oratore”, “De Inventione”, “Orator”, “Brutus” www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 27. Requisiti per la comunicazione: -Conoscenza di quanto si parla -Selezione dei termini da usare -Conoscenza e comprensione di colui, coloro, a cui si parla -Gradevolezza e acume -Buona formazione culturale -Prontezza e capacità di sintesi nel rispondere www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 28. Requisiti per la comunicazione: CAPACITA‟ COMUNICATIVA: -Movimenti del corpo -Gesti -Espressione del volto -Controllo e modulazione della voce www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 29. Fattori della comunicazione: -Pronuncia, respirazione e tono della voce -Uso della voce -Gestualità -Espressione del volto (in particolare lo sguardo) www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 30. MEDIANA: I MOVIMENTI OCULARI La direzione degli occhi ci può trasmettere le seguenti attività Crea immagini visive, può interiori Accede alla memoria voler dire che mente visiva: ricorda ALTO D X SX Crea immagini sonore: può Accede alla voler dire che memoria mente uditiva: ricorda Pensa a sensazioni cenestiche Ha un dialogo (relative al tatto) interiore BASSO www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 31. Comunicare e cercare di capire con chi comunichiamo in base a: -Cosa viene detto -Come viene detto -Linguaggio del corpo Le persone non sempre dicono quello che pensano o sentono www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 32. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 33. - Prossemica - Cinesica - Paralinguistica - Digitale - Aptica - Captologia Ecc. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 34. PROSSEMICA: gestione dello spazio come forma di comunicazione e di creazione di tensione. Massimo Taramasco- Istituto di Psicologia Emotiva Emotivia www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 35. CINESICA: gestione della gestualità e della mimica. Vi sono degli atteggiamenti posturali, degli atteggiamenti mimici che possono rilassare o indisporre, possono lasciarci indifferenti oppure possono generarci tensioni ed emozioni. Ognuno di noi, nella vita quotidiana assume certe posture, certi atteggiamenti che possono generare tensione, rilassamento o indifferenza all'inconscio del nostro interlocutore . E' quindi di vitale importanza per essere abili comunicatori saper gestire la cinesica in modo da produrre emozioni. Massimo Taramasco- Istituto di Psicologia Emotiva Emotivia www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 36. PARALINGUISTICA: insieme di tutti i valori tonali, i suoni, la cadenza, la velocità, il parlare con un tono concitato, incalzante in certi casi ad esempio eleva la probabilità che la suggestione venga accettata. Massimo Taramasco- Istituto di Psicologia Emotiva Emotivia www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 37. DIGITALE: contatto fisico, l'annullamento della prossemica, toccare delle persone in un certo modo genera emozione, l'inconscio di alcune persone gradisce un contatto morbido, materno, carezzevole, quello di altre un contatto stringente a tenaglia e quello di altre ancora un contatto solo con la punta delle dita, penetrante Massimo Taramasco- Istituto di Psicologia Emotiva Emotivia www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 38. I CODICI NON VERBALI: ASPETTO ESTERIORE 1. ASPETTO FISICO COMUNICA IMPORTANTI INFORMAZIONI RISPETTO AGLI INDIVIDUI E INFLUENZA LE IMPRESSIONI CHE GLI ALTRI POSSONO RIPORTARE sono diversi gli elementi non verbali che compongono l’aspetto esteriore: la conformazione fisica (altezza,peso,colore della pelle…), i tratti fisici del volto (occhi,naso,bocca…. ), gli abiti e il trucco e l’acconciatura 2. ABBIGLIAMENTO www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 39. Ray Birdwhistell (1918 –1994), antropologo statunitense. Pioniere nel campo della comunicazione non verbale, si è occupato in modo specifico del movimento e ha creato la cinesica, una metodologia che si occupa degli aspetti comunicativi appresi ed eseguiti attraverso i movimenti del corpo. Birdwhistell, rifacendosi alla linguistica descrittiva, sosteneva che tutti i movimenti del corpo hanno un senso (non essendo casuali), e che la grammatica di questo paralinguaggio si può analizzare analogamente al linguaggio verbale. Fonte: Wikipedia www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 40. Ha stimato che l’uomo è in grado di fare e di riconoscere circa 250.000 espressioni facciali. Analogamente ad Albert Mehrabian, Birdwhistell ha rilevato che la componente verbale della comunicazione tra due interlocutori è inferiore al 35% e che più del 65% è invece di natura non verbale. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 41. Indipendentemente dalla cultura, parole e movimenti sono correlati in modo tanto prevedibile che, secondo Birdwhistell, un individuo esperto riesce in genere a descrivere i movimenti che una persona fa solo ascoltandone la voce. Sapeva persino individuare la lingua usata da un soggetto osservandone i gesti. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 42. Insieme di movimenti utilizzati per completare un discorso e aggiungere un significato maggiore all‟argomento trattato. LA CINESICA SI SUDDIVIDE IN: Gesti Espressioni Sguardi facciali www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 43. Movimenti di qualsiasi parte del corpo,che possiedono un significante e trasmettono un significato I GESTI SI SUDDIVIDONO IN: EMBLEMI GESTI GESTI INDICATORI GESTI ADATTATORI ILLUSTRATORI EMOZIONALI REGOLATORI Gesti dotati di un Movimenti che significato manifestano con il Gesti che corpo uno stato preciso e Gesti che hanno Gesti legati a stati regolano un emotivo e socialmente il compito di emotivi discorso e riequilibrano uno condiviso illustrare ciò indicano un stato di tensione che si sta cambiamento dicendo nelle strategie di un discorso PUNTI PRESENTAZIONE POSIZIONE Segni della punteggiatura e Grado di segni che Atteggiamento e coinvolgimento indicano attenzione di una di una persona l‟alternarsi delle persona durante un durante un persone che discorso discorso parlano www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 44. STRETTA DI MANO PER INDICARE “CONGRATULAZIONE!” www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 45. TOCCARSI I CAPELLI MENTRE SI STA PENSANDO O SI E‟ IN UN MOMENTO DI TENSIONE www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 46. Insiemi di espressioni del volto, la parte del nostro corpo più espressiva LA MIMICA FACCIALE SI SUDDIVIDE IN TRE FUNZIONI: MANIFESTAZIO ESPRESSIONE INVIO DI NE DI ASPETTI DI EMOZIONI SEGNALI TIPICI FANNO PARTE DELLA MIMICA FACCIALE ANCHE GLI SGUARDI www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 47. RABBIA FELICITA‟ Tristezza SEDUZIO NE www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 48. L‟ATTEGGIAMENTO Termometro dell‟apertura/chiusura: in medio stat virtus Una chiusura eccessiva, ci fa sembrare delle persone intabarrate e timebondi alla FANTOZZI Un‟aperture eccessiva ci possono far sembrare un energumeno in mutandoni che si batte il petto urlando, alla TARZAN Nel mezzo si pone la posizione ideale, quello che dovrebbe apparire in un‟interazione, come un colloquio di lavoro o un esame www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 49. Atteggiamenti che esprimono chiusura (esempi): - braccia conserte - mani (o oggetti tenuti in mano) portati a protezione delle parti vitali (gola, addome, pube) - spalle incassate - ripiegamento su se stessi www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 50. Atteggiamenti che esprimono apertura (esempi): - mostrare la gola, l‟addome, il palmo della mano - non ostacolare lo sguardo altrui - se in piedi, tenere il busto eretto - se seduti, tenere le gambe aperte e il busto riverso all‟indietro, sullo schienale N.B.: atteggiamenti di eccessiva apertura possono essere interpretati come segno di eccessiva sicurezza, di superbia o, addirittura, di sfida www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 51. ………ESEMPIO…. DURANTE UNA CONVERSAZIONE DA SEDUTI E‟ IMPORTANTE NOTARE L‟ ACCAVALLAMENTO DELLE GAMBE E I CAMBIAMENTI DI POSIZIONE DEL CORPO, IN RELAZIONE AGLI ARGOMENTI CHE SI STANNO AFFRONTANDO. SE LA CONVERSAZIONE AVVIENE STANDO IN PIEDI, OCCORRE OSSERVARE SE L‟ INTERLOCUTORE SI AVVICINA A NOI CON PICCOLI PASSI, PERCHE‟, IN TAL CASO, DIMOSTRA, SENZA VOLERLO, DI ESSERE INTERSSATO AD ESSA, MENTRE SE SI ALLONTANA MANIFESTA MINORE INTERESSE. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 52. La prossemica • La prossemica è la disciplina che studia lo spazio e le distanze all‟interno di una comunicazione, sia verbale che non verbale • Il termine è stato introdotto e coniato dall‟antropologo Edward Hall nel 1963 per indicare lo studio delle relazioni di vicinanza nella comunicazione www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 53. La prossemica • Edward T. Hall ha studiato le distanze fisiche dal punto di vista della comunicazione e in particolare gli effetti simbolici dell‟organizzazione spaziale • Hall parte dalla constatazione che gli animali possiedono un loro territorio e che anche gli uomini hanno la nozione dello spazio intesa in maniera individuale (si pensi al medico trincerato dietro la sua scrivania=elemento difensivo) www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 54. La prossemica Tutti noi percepiamo intorno a noi una specie di „bolla invisibile‟, che ci circonda per un diametro di circa un metro e che può essere sovrapposta alla „bolla‟ di un altro individuo solo se questi ci sia familiare o accetto In molti casi la società ha esteso la „ bolla ‟ ai concetti di proprietà privata, difesa con recinzioni e sistemi di controllo e la cui violazione viene considerata un vero e proprio reato nei paesi occidentali www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 55. Prossemica Lo spazio può essere suddiviso in 4 zone principali: – La zona intima – La zona personale – La zona sociale – La zona pubblica www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 56. •La distanza intima (0-45 cm). •La distanza personale (45-120 cm) per l'interazione tra amici. •La distanza sociale (1,2-3,5 metri) per la comunicazione tra conoscenti o il rapporto insegnante-allievo. •La distanza pubblica (oltre i 3,5 metri) per le pubbliche relazioni. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 57. La prossemica Distanza intima: la presenza dell ‟ altro è evidente e distinguibile a causa dell‟intensificarsi degli apporti sensoriali (la vista deformata, l ‟ olfatto, il calore del corpo, il rumore del respiro) 1. La fase di vicinanza è il contatto: è la distanza dell‟amplesso o della lotta, del conforto e della protezione 2. La fase di lontananza (da cm 15 a cm 45): il capo, le cosce non si toccano, ma le mani possono raggiungersi facilmente. È una distanza sconveniente in pubblico nella nostra cultura www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 58. Zona aperta a chi ci è vicino da un punto di vista emozionale: genitori, figli, innamorati, amici intimi, animali domestici. L‟intrusione di sconosciuti causa alterazioni nel nostro organismo: tachicardia, sudorazione, agitazione , rezioni di fuga o di aggressività www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 59. La prossemica Distanza personale: • fase di vicinanza (da cm 45 a cm 75): a questa distanza è possibile afferrare o trattenere l‟altro. La posizione assunta dai soggetti è indice dei loro rapporti sociali e dei loro sentimenti reciproci • fase di lontananza (da cm 75 a cm 120): la distanza personale va dalla possibilità di toccare l‟altro fino alla possibilità di toccarsi le dita solo allungando le braccia. A questa distanza si discutono argomenti di interesse e carattere personale www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 60. La prossemica Distanza sociale: • Fase di vicinanza (da m1.20 a m 2.10): è la distanza degli affari impersonali e degli incontri e convenevoli occasionali • Fase di lontananza (da m 2.10 a m 3.60): è la distanza dei rapporti formali (vedi l‟uso delle scrivanie negli uffici). Sono visibili a colpo d ‟ occhio il tessuto epidermico, i capelli, i denti e gli abiti www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 61. La prossemica Distanza pubblica: • Fase di vicinanza (da m 3.60 a m 7.50): a questa distanza è possibile fuggire dall ‟ altro soggetto. Non si vedono più i particolari della pelle e degli occhi • Fase di lontananza (da m 7, 5 in su): è la distanza che si stabilisce intorno ai personaggi politici, ma può capitare a chiunque in occasioni pubbliche. Per comunicare non solo la voce, ma tutto il resto deve essere esagerato (il tempo della voce si rallenta e si cadenza e le parole sono pronunciate in modo più distinto) www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 62. Fattori che influenzano le zone spaziali: -Cultura e razza: Europa meridionale e Giappone zona intima di 25 cm. Australia e Europa del Nord superiore -Aree rurali e metropolitane: zona spaziale aumentata nelle zone rurali - Sesso (donne vicino a donne) www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 63. Anche la comunicazione non verbale si apprende: differenze culturali Alcuni esempi: • Espressioni del viso: i giapponesi le controllano, ad esempio usano la risata per nascondere rabbia o dolore I popoli mediterranei manifestano più liberamente le emozioni. • Distanza: i popoli nordici parlano a distanza maggiore rispetto agli altri. • Sguardo: due arabi che conversano si guardano di più rispetto a due inglesi o due americani. • Contatto: gli arabi ( e in parte gli italiani e altri popoli mediterranei) si toccano mentre discutono. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 64. Differenti significati dei gesti: •Ok per un occidentale •Soldi per un giapponese •Zero per un francese •Insulto per turchi e brasiliani www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 65. Differenti significati dei gesti: -Richiesta di un passaggio -Ok -Insulto -Va a quel paese www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 66. -Due (USA) -Vittoria (Germania) -Pace (Francia) -Va a quel paese (GB, Australia, Nuova Zelanda, Malta) www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 67. Sistema paralinguistico • Sistema vocale non verbale: indica l‟insieme dei suoni emessi durante una conversazione a prescindere dal loro significato (tono della voce, pause, sospiri, colpi di tosse, intensità, volume e ritmo della voce) • Le vocalizzazioni introdotte nel discorso consentono anche di regolare l‟avvicendarsi dei turni di parola (un colpo di tosse in una pausa fa capire che chi parla ancora non cede la parola) www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 68. Sistema paralinguistico sul sistema paralinguistico incidono: • fattori fisiologici ad es. il tono dell’uomo è più grave di quello della donna • fattori sociali ad es. ad uno status sociale più elevato si associa un tono di voce più grave www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 69. Sistema paralinguistico In assenza di segnali non verbali di altra natura (ad esempio al telefono), i segnali paraverbali forniscono informazioni per costruire una prima forma di interazione (deduciamo informazioni su età, sesso, generica appartenenza regionale, stato d‟animo) www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 70. Aptica Si riferisce alle diverse forme di contatto (anche se si tratta di un campo ancora poco esplorato): – Contatto formale (es. stretta di mano, bacio accademico, doppio bacio) – Contatto informale (un abbraccio, una pacca sulla spalla) www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 71. IL PARAVERBALE, CIOE‟ LA MIMICA, CIOE‟ LA POSTURA, CIOE‟ I I SEGNALI DELLA I SEGNALI DEL VISO SEGNALI DEL BUSTO, VOCE (VOCE ACUTA, (SORRISO, DELLE GAMBE E DEI SOPRACCIGLIE PIEDI (ACCAVALLARE PARLARE VELOCEMENTE, AGGROTTATE, ECC.) LE GAMBE, BUSTO ECC.) PROTESO IN AVANTI, ECC.) I SEGNALI AUTOMATICI, COME L‟ ARROSSIRE, LA GESTUALITA‟, IL SOSPIRARE, I SEGNALI CIOE‟ I SEGNALI DELLE IL SUDARE, BRACCIA E DELLE LA DILATAZIONE DEL MANI (GRATTARSI, STARE A BRACCIA DELLA PUPILLA CORPO CONSERTE, ECC.) IL CONTATTO LA PROSSEMICA: I SEGNALI SOCIALI, FISICO: LA PELLE LA DISTANZA, COME CALDA, FREDDA, VICINANZA CON L‟ ABBIGLIAMENTO, SUDATA L‟ INTERLOCUTORE LA COSMESI PIU‟ NE RACCOGLIAMO (COLLEGANDOLI) NELLA RELAZIONE, PIU‟ AFFIDABILITA‟ INTERPRETATIVA AVREMO www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 72. OCCORRE, PERO‟, MOLTA PRUDENZA: NESSUN CRITERIO E‟ ASSOLUTO, ANCHE QUELLO CHE CI SEMBRA IL PIU‟ ACCETTABILE. ANCHE LA SINCERITA‟ A TUTTI I COSTI POTREBBE RISULTARE INOPPORTUNA E/O OFFENSIVA, INACCETTABILE. NESSUN SEGNALE DA SOLO HA UN SIGNIFICATO UNIVOCO. IL LINGUAGGIO VERBALE E QUELLO NON VERBALE SONO INTERDIPENDENTI E, QUINDI, NELL‟ INTERPRETAZIONE, DOBBIAMO TENER CONTO NECESSARIAMENTE DI ENTRAMBI. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 73. Jane POULSON Bitter pills to swallow New England Journal of Medicine 1998 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 74. “Ho imparato più sulla cura dei tumori da quando sono diventata un paziente oncologico, di quanto non abbia fatto in tutta la mia vita di medico oncologo ed esperto di cure palliative. …. Sino ad allora avevo pensato di essere un medico dotato di grande umanità, capace di ascoltare e di partecipare al dramma dei miei pazienti. E’ stato uno shock, invece, …. Ho fatto un enorme numero di conferenze sul tema “comunicazione delle cattive notizie”. La seconda parte di queste conferenze era dedicata alle reazioni del paziente e ai modi più opportuni di aiutarlo.…. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 75. Ho capito allora quale sia stato in realtà il numero di pillole amare che ho fatto inghiottire ai miei pazienti durante i 15 anni di pratica medica. Ho capito che frasi dette routinariamente dai medici hanno effetti catastrofici sui pazienti. Ho cominciato a prendere coscienza di tali fatti, però, solo quando è venuto il mio turno di sentirmi dire: www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 76. - Le nostre nuove tecnologie sono molto migliori rispetto al passato - Non si preoccupi, i suoi capelli cresceranno di nuovo - I suoi esami oggi non possono essere fatti - Non esistono i requisiti per farla entrare in questo protocollo Oppure sentire il mio medico curante dire al collega che arriva con lui nella mia stanza: - Vieni, ho un caso davvero interessante da farti vedere! www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 77. Oggi viviamo in un’epoca in cui il massimo di potere tecnologico si associa al minimo di sapere intorno all’uomo: è uno smarrimento degli scopi da cui la medicina ha avuto origine Hans Jonas www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 78. Why are doctors so unhappy? Richard Smith editor British Medical Journal, 2001 “There are probably many causes, some of them deep. … www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 79. Percentage Country Very Unhappy Neither Happy Very unhappy happy United Kingdom 23 43 17 14 2 Spain 4 63 30 4 Belgium 7 57 29 7 India 12 57 19 7 4 Greece 8 50 33 8 Italy 12 46 19 19 4 Canada 19 31 21 21 6 United States 14 45 10 19 11 Ireland 14 38 14 29 5 Brazil 11 28 33 22 5 Sweden 11 32 21 37 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 80. “follia a due” Recuperare la consapevolezza dei limiti della medicina - la malattia, il dolore e la morte sono parte dell‟esistenza Hartman Schedel (1493) “La morte si prende gioco della medicina” www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 81. Mio caro Marco, sono andato stamattina dal mio medico, Ermogene, … E’ difficile rimanere imperatore in presenza di un medico; difficile anche conservare la propria essenza umana: l’occhio del medico non vede in me che un aggregato di umori, povero amalgama di linfa e di sangue. Marguerite Yourcenar (Memorie di Adriano) www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 82. La perizia tecnica non è sufficiente “Sarebbe molto più semplice se potessimo prescindere dal paziente …… ; sarebbe molto più semplice se potessimo limitarci ad esaminare la chimica e a trattare gli eventi come se fossero variabili di impersonali formule statistiche. ” L‟esame delle urine (affresco del 1493 – Palazzo Pitti - Firenze) (J. Nemiah) www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 83. La perizia tecnica non è sufficiente Per questa ragione ci sono e ci saranno sempre ciarlatani, fattucchiere, mediconi allopatici ed omeopatici…. Essi appagano quell’eterno bisogno umano di speranza e di sollievo, e quel bisogno spasmodico di vedersi l’oggetto della simpatia e della sollecitudine dei propri simili che l’uomo prova durante la sofferenza. (Leone Tolstoi) www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 84. La perizia tecnica non è sufficiente “medicina amputata” ---- L’operatore sanitario deve essere consapevole che gli aspetti relazionali rappresentano H Daumier, 1850 un momento Clinique du Docteur Robert Macaire fondamentale - He bien, Messieurs, vous l‟avez vu: cette operation del processo qu‟on disait impossible à parfaitement réussi … terapeutico. - Mais, Monsieur, la malade est morte … - Qu‟importe ! Elle serait bien plus morte sans l‟opération www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 85. La dimensione relazionale è parte integrante della conoscenza La classica figura dell‟anziano iperteso che vuole controllare la sua pressione ogni giorno, anche se il medico lo rassicura che è sufficiente farlo assai più di rado, sta esprimendo un disagio che poco ha a che fare con i valori pressori ma assai di più con le sue angosce personali e con le interpretazioni che gli derivano dalle conoscenze che possiede www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 86. Modello biopsicosociale Unità psicofisica Globalità dell’intervento Alleanza terapeutica Il medico come medicina (Michael Balint) Terapia centrata sul paziente (Carl Rogers) Visita medica centrata sul paziente (Egidio Moja) Medicina integrata/ alternativa/complementare www.fimpliguria.it Il malato immaginario www.apel-pediatri.it
  • 87. Relazione di aiuto L‟attività lavorativa non è rivolta ad un oggetto ma a persone; l‟operatore non si confronta con problemi, con conflitti, con difficoltà, ma con persone che hanno problemi, conflitti, difficoltà. “La premessa è importante: l‟operatore sanitario, se mi vede come una macchina, ragionerà su di me come se io lo fossi; se mi vede come una persona ragionerà su di me come tale anche se non ne è consapevole” www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 88. ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE P. Watzlavick, JH Beavin, DD Jackson Pragmatica della comunicazione umana, 1967 1) Non si può non comunicare www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 89. “comunque ci si sforzi, non si può non comunicare. L’attività o l’inattività, le parole o il silenzio, hanno tutti il valore di messaggio: influenzano gli altri e gli altri, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni e in tal modo comunicano anche loro” La reazione di un gatto alle minacce di un cane C. Darwin, The Expression of Emotions in Man and Animals, Pragmatica della comunicazione 1872 www.apel-pediatri.it www.fimpliguria.it P Watzlawic et al (1967)
  • 90. È comprensibile che l’evoluzione abbia considerato il comportamento sociale cooperativo come un vantaggio prezioso Il meccanismo evolutivo ha premiato gli organismi in grado di controllare i rapporti di cooperazione e in grado di assumere il punto di vista altrui www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 91. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
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  • 122. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 123. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 124. When children are small and tell a lie, their hands fly over their mouth. Fig. 1 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 125. A teenager might “refine” this inherent gesture by simply bringing tips of fingers to the mouth Fig. 2 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 126. An adult may bring the little finger to edge of mouth. Fig 3 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 127. The Palm Historically, an open palm has signified honesty, truth, allegiance, and submission. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 128. Two Basic Palm Positions: • Open palm in upward position- gesture signifies appeal or request to others • Open palm facing outward or downward- a gesture that indicates desire to stop or hold something down; signal of restraint (Fig. 4 & Fig. 5) www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 129. An Appeal or Request to Others Fig. 4 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 130. A Desire to Stop or Hold Something Down Fig. 5 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 131. Palms-up Expresses Submission Fig. 6 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 132. Palms-down Expresses Authority Fig. 7 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 133. Closed Palm With Extended Finger Fig. 8 Expresses Authority That Borders on Tyranny www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 134. Veterans of Palm Deception! Body language is an important consideration for certain individuals: • Politicians – generally expose palms of hands as though appealing to public • Remember—this is a position of submissiveness and demonstrates to voters that he/she is their public servant! www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 135. Handshakes • Three basic attitudes are transmitted through the handshake: Dominance Submission Equality www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 136. Dominance is shown by turning hand so that palm is facing down during the handshake. Fig. 9 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 137. Submission is shown by turning hand so that palm is facing upwards during the handshake Fig. 10 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 138. Equality is shown by turning palm so that it faces neither up nor downwards. Fig. 11 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 139. Hybrid Handshakes www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 140. The “Glove” Handshake Fig. 12 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 141. Clasping the Arm Handshake Fig. 13 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 142. Knuckle Cruncher Handshake Fig. 14 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 143. “Dead Fish” Handshake Fig. 15 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 144. Fingertip Clasp Fig. 16 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 145. Straight-Arm Extension Handshake Fig. 17 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 146. Hand-Holding Behind the Back Fig. 23 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 147. Don’t confuse handholding behind back with wrist or arm holding! Fig. Fig. 24 25 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 148. Thumb Presentation Fig. 26 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 149. Fingers & Hand To Face, Head, & Neck www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 150. Finger(s) to Mouth Fig. 27 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 151. Hand to Chin & Cheek Indifference/Boredom Gesture Fig. 28 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 152. Gesture of Interest Fig. 30 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 153. Forming a Decision Gesture Fig. 31 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 154. Deceit Gestures Hand to Mouth, Ear, or Eye Hear no evil, speak no evil, see no evil . . . www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 155. The Mouth Guard Gesture Fig. 32 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 156. The Nose Touch Gesture Fig. 33 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 157. The Eye Rub Fig. 34 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 158. The Ear Rub Fig. 35 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 159. Hand to Neck: Back Neck Rub Fig. 36 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 160. Hands Behind Head Fig. 37 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 161. Language of the Arms www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 162. Folded Arms Fig. 38 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 163. Folded Arms With Clenched Fists Fig. 39 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 164. Arm Gripping Fig. 40 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 165. Single Arm Cross Fig. 41 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 166. Sophisticated Arm Cross Barriers Fig. 42 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 167. Language of the Legs and Feet www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 168. Crossing at the Knee Fig. 43 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 169. Ankle on Knee Fig. 44 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 170. Leg Lock Position Fig. 45 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 171. Ankle to Ankle Leg Cross Fig. 46 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 172. Foot Tapping or Wagging Fig. 47 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 173. Language of the Hair, Head, and Face www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 174. Hair Stroking and Head Tossing Fig. 48 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 175. Hair Twisting Fig. 49 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 176. Head Tilt Fig. 50 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 177. Backward Head Tilt Fig. 51 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 178. Lifted Eyebrow Fig. 52 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 179. Raised Eyebrows Fig. 53 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 180. Wide-Eyes Fig. 54 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 181. Nose Flare Fig. 55 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 182. Skewed Mouth Fig. 56 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 183. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 184. Compliance: epidemiologia • Il 40-50% dei pazienti in terapie croniche ha una buona compliance. • Il 70-80% dei pazienti in terapie brevi ha una buona compliance. • Solo il 20-30% dei pazienti ha una buona compliance quando si tratta di cambiare gli stili di vita. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 185. A recommended protocol for giving bad news 1. Prepare info, location, setting 2. Find out what they already know 3. Ask how much they want to know 4. Share the information 5. Respond to the patient’s emotion 6. Negotiate a concrete follow-up step Buckman, How to Break Bad News, 1992 www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 186. Bad news protocol 1. Prepare • Know the facts • Find time • A quiet space • The right people Nonverbal cues: distance, posture, eye level www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 187. Bad news protocol 2. Find out what the patient already knows: ―I want to make sure we’re on the same page; what have other doctors told you?‖ ―When you first had (symptom), what did you think it might be?‖ www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 188. Bad news protocol 3. Ask how much the patient wants to know: ―Would you like me to tell you the full details of your condition or is there someone else you would like me to talk to?‖ www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 189. Bad news protocol 4. Share the information: Warning shot ―I have some bad news about the results of your blood test.‖ www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 190. Bad news protocol 4. Share the information: Use language at the same level as the patient’s: ―Did you get that? Did that make sense to you?‖ www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 191. Bad news protocol: Final steps 5. Respond to the patient’s emotions: –Acknowledge, name, empathize ―I can see that this wasn’t something you expected to hear.‖ –You don’t have to agree with the emotion or share it. www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 192. Bad news protocol: Final steps 6. Negotiate a concrete follow-up step: ―Let’s talk next week after you see the GI specialist.‖ www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 193. Dealing with the fallout • Walk through the bad news encounter • Use case-specific knowledge • Know usual clinician pitfalls: – Failure to assess understanding – Failure to acknowledge emotion www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it
  • 194. LA COMUNICAZIONE sono necessari 5 elementi insieme di regole che emittente consentono di decodificare il significato di un trasmissione del modalità di messaggio ricevente messaggio (vocale o non vocale) codice canale messaggio il compito può sembrare semplice ma capita spesso che le comunicazioni falliscano www.fimpliguria.it www.apel-pediatri.it