La riduzione della istruzione da diritto a funzione affidata ad un governo tecnocratico svincolato dal controllo parlamentare ha dato l’avvio alla creazione di una élite di tecnici e un indotto di dimensioni non trascurabili (illiberal reformers!). A questo si accompagna la trasformazione progressiva dei «cittadini in sudditi» (Calvano). Rientra in questo percorso anche il recente cambio di retorica con l'inaugurazione della valutazione compassionevole.
Cuocere a bassa temperatura. Dalla scuola della Costituzione alla tecnocrazia INVALSI
1. Dalla scuola della Costituzione alla tecnocrazia INVALSI
Cuocere a bassa
temperatura.
Alberto Baccini
2.
3.
4. La parabola dell’istruzione
• Da diritto/dovere costituzionale a «funzione»
• La coerente architettura di valori della Costituzione
• Progressiva «destatalizzazione»; scuola come «comunità educante»;
sussidiarietà orizzontale:
«La scuola non serve allo stato, non ne è organo, né può essere organo
della regione, della provincia o del comune, ma serve a una funzione,
quella dell’istruzione di cui è responsabile» (Cassese 1990)
5. L’illusione tecnocratica: standard, guidelines,
valutazione
• E’ opportuno «spogliare l’apparato centrale dei compiti gestionali,
attribuendogli funzioni di determinazione di ‘standards’ e di
‘guidelines’, e funzioni di valutazione e di ‘audit’» (Cassese 1990)
• Clima culturale: new public management
• Nel quadro attuale della autonomia differenziata lo stato si limita a
definire le condizioni minime della funzione: i Livelli Essenziali di
Prestazione.
6. «I diritti sono sciocchezze sui trampoli»
• Nel passaggio da diritto a ‘funzione’ c’è la traiettoria del
ragionamento degli economisti
• Sono gli economisti che hanno definito la struttura concettuale
dentro la quale impostare le politiche dell’istruzione (non solo in
Italia)(1)
• Le istituzioni si giudicano per la loro ‘efficienza’
• Al massimo si può discutere, ma solo dopo, di equità distributiva
(redistribuzione della torta)
(1) Amrein-Beardsley A, Holloway J. Value-Added Models for Teacher Evaluation and Accountability: Commonsense
Assumptions. Educational Policy. 2019;33(3):516-42. doi: 10.1177/0895904817719519.
7. Tra concorrenza e stalinismo manageriale
• Opzione mercato:
• Dotate gli studenti della possibilità di scegliere, scuola, materie etc. e loro
sceglieranno con i piedi (voucher scolastici)
• Opzione pianificatore centrale:
• Definire standard e guidelines;
• La valutazione centralizzata costituisce un «quasi-mercato»
8. Il documento chiave
• «Appunti per il Ministro Gelmini sulla valutazione delle scuole e degli
insegnanti»
9.
10. La «valutazione standardizzata»
• INVALSI valuta:
• Livelli competenze studenti
• Divari tra scuole Nord e Sud
• Qualità delle scuole
• Valore aggiunto
• Qualità degli insegnanti
• Dirigenti scolastici
• Pervasivamente:
• II e IV primaria
• III secondaria 1° ciclo
• II e V secondaria 2° ciclo
11. Sostituire gli insegnanti nei processi di valutazione
• «La legislazione più recente implicitamente sembra ammettere che la
scuola non ha in sé gli strumenti per valutare il livello dei suoi
discenti» (Calvano, 2019)
• In particolare nel passaggio chiave della fine della scuola secondaria
superiore
26. Conclusioni
• La riduzione della istruzione da diritto a funzione
• Governo tecnocratico svincolato da controllo parlamentare
• Creazione di una élite di tecnici e un indotto di dimensioni non
trascurabili (illiberal reformers!)
• Trasformazione di «cittadini in sudditi» (Calvano)
• Il recente cambio di retorica: dal cheating e dall’efficienza all’equità
• E’ una parabola già vista altrove, che serve solo a scaldare l’acqua più
lentamente
• Non credo ci sia spazio per aggiustamenti «fini»