14. Alberto Baccini, #15now
Ichino & Terlizzese
«Il diritto allo studio in senso proprio riguarda la scuola primaria e secondaria,
non necessariamente l’università» (p. 18)
«Finanziare l’università quasi interamente con le tasse sul reddito implica,
almeno nella situazione attuale, un trasferimento di risorse dai più poveri ai più
ricchi» (p. 18 corsivo aggiunto)
«L’università pubblica dovrebbe essere pagata autonomamente da chi la
frequenta (così come ogni cittadino si paga il ristorante, il cinema e
l’automobile» (p. 19)
«Ma (…) l’università non è la scuola di Barbiana: soltanto coniugando la
qualità con la selezione basata sul merito possiamo garantire che essa dia il
contributo maggiore possibile alla società: sarà poi compito della politica
decidere in che modo redistribuire le risorse create» (p. 126)
15. Alberto Baccini, #15now
Gratis per tutti?
«Qualcuno potrebbe obiettare che in molte altre
nazioni, per esempio nei paesi scandinavi e in
Austria, l’università è gratis. Ebbene vuole solo dire
che l’iniquità è diffusa, il che non la rende meno
odiosa e paradossale. […] lo slogan tipico dei partiti
di sinistra, che invoca un’università gratis per tutti,
non solleva obiezioni tra quelli di destra che
sentitamente ringraziano per il regalo offerto al loro
ricco elettorato» p. 68