SlideShare a Scribd company logo
1 of 28
Download to read offline
Esperimento ed Apprendimento Scientifico                  Anno
                                                          2010/2011


                                              Anno 2010/2011




        Esperimento ed
    Apprendimento Scientifico
    Liceo Scientifico “E. Fermi” di Cosenza

    PON C-1-FSE-2010




                                              Dirigente Scolastico

                                              Prof.ssa Alba Carbone

                                              Esperto esterno:

                                              Prof. Andrea Checchetti

                                              Tutor:

                                              Prof.ssa Maddalena

                                              Nicoletti
Esperimento ed Apprendimento Scientifico                       Anno 2010/2011



 Scuola Media “B. Zumbini” di Cosenza

 PON C-1-FSE-2010


         Esperimento ed
     Apprendimento Scientifico
    Dirigente Scolastico            Prof. Prof.ssa Alba Carbone

    Esperto esterno:                Prof. Andrea Checchetti

    Tutor:                          Prof.ssa Maddalena Nicoletti

    I corsisti:

                Ajello Francesco            Alfano Giuseppe
                Calderaro Elena             Cambrea Rosario
                 Corraro Ercole            Costabile Giacomo
               De Lorenzo Grazia           Geranio Giovanni
               Gervasi Elisabetta          Gugliotta Andrea
                Lirangi Riccardo             Maio Lorenza
              Mazza Maria Rosaria              Muto Lara
               Pascuzzo Eleonora             Pisciotta Elisa
              Prokopchuck Marya              Ruffolo Ilaria
               Sblendido Alessia           Scarlato Carmine
               Spadafora Alessio             Stumpo Irma
                 Tinto Eleonora



                  Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza         Pagina 2
Esperimento ed Apprendimento Scientifico               Anno 2010/2011




                             Il Progetto




                Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza   Pagina 3
Esperimento ed Apprendimento Scientifico                                     Anno 2010/2011



    Con questo progetto PON la Scuola Media “B. Zumbini” di Cosenza ha inteso
    sviluppare un percorso didattico – laboratoriale, realizzando alcune
    esperienze di chimica, denominato “Esperimento ed apprendimento
    scientifico".
    Il progetto, rivolto agli alunni delle seconde classi, ha avuto come obiettivo
    principale quello di rafforzare in ingresso e approfondire in uscita le
    competenze attraverso l’attività di laboratorio per sperimentare nuovi
    percorsi strutturati sia per i contenuti ma soprattutto per le metodologie.
    Con l’aiuto della tutor, prof.ssa Nicoletti, si sono individuati una serie di
    contenuti e sulla base delle scelte fatte si è cercato di mettere a confronto le
    conoscenze e le esperienze dei corsisti con l’ausilio della didattica
    laboratoriale che mette al centro della formazione il laboratorio scientifico,
    luogo per eccellenza del saper fare.
    Sulla base della proposta del Piano Nazionale Insegnare Scienze Sperimentali
    il corso si è posto come finalità quella di avvicinare gli alunni alla Scienza e in
    particolare alla Chimica nella maniera più coinvolgente possibile, attraverso
    esperimenti, alcuni spettacolari, per poi promuovere la riflessione
    coniugando le conoscenze e le abilità apprese a scuola con le problematiche
    della vita di tutti i giorni. Non a caso le attività di laboratorio hanno
    riguardato argomenti come la chimica dell’acqua, dell’ambiente, degli
    alimenti, dei materiali, della vita.

    Obiettivi generali:
          Mettere a punto attività e relativa documentazione rispondente alle
          esigenze didattiche delle scuole secondarie di I grado.
          Contribuire con l’utilizzo del laboratorio scientifico al recupero e
          all'approfondimento del curriculum scolastico per passare dal sapere al
          saper fare.
    L’attività di formazione degli alunni ha previsto la realizzazione di una
    serie di fasi operative
       1. Approfondimenti teorico-pratici propedeutici allo svolgimento
          dell'attività laboratoriali
       2. Utilizzo delle strumentazioni scientifiche disponibili nella scuola
       3. Realizzazione di una serie di esperimenti a carattere scientifico-
          tecnologico documentando le attività per inserirle             nelle unità
          didattiche della programmazione di Chimica.



                    Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza                      Pagina 4
Esperimento ed Apprendimento Scientifico                                    Anno 2010/2011



    Esperienze di laboratorio
      o Liquidi immiscibili, emulsioni e soluzioni
          Obiettivi: Comprendere il concetto di solubilità, soluzione e miscuglio
          eterogeneo.
      o Trasformazione fisiche e chimiche
          Obiettivo: comprendere quando avviene una reazione chimica mediante
          la formazione di un solido, il cambio di colore, un’effervescenza
          mediante un aumento o una diminuzione di temperatura.
      o Formazione di precipitati
          Obiettivo: Preparare soluzioni di Sali e verificare la formazione di
          prodotti insolubili nei solventi utilizzati.
      o Indicatori naturali e pH
          Obiettivi: Preparazione di soluzioni - Utilizzo degli Indicatori -
          Confidenza con il pH delle soluzioni.
      o Reazioni acido-base
          Obiettivo: individuare il carattere acido o basico di soluzioni ottenute
          per reazione tra un acido e una base.
       o Preparazione di un sapone
          Obiettivo: Comprendere le modalità di preparazione del sapone e
          conoscere la reazione che sta dietro il processo di saponificazione.
      o Estrazione del DNA da un frutto
          Obiettivo: utilizzo delle principali tecniche di separazione per separare il
          DNA di un frutto.
    Si sono svolti 9 incontri di cui 7 di tre ore laboratoriali, che sono stati
    cronologicamente distinti in:
       1. Microlezione
       2. Indagine sperimentale
       3. Interpretazione dei risultati
    e 2 di due ore per introdurre il corso e svolgere un test d’ingresso e una
    verifica finale.
    Infine è importante ricordare che le attività di laboratorio sono state valutate
    relativamente a:
       1. Conoscenze di base dei principi analitici
       2. Capacità organizzativa dei corsisti nel progettare e realizzare un’analisi
       3. Capacità di registrare i dati sperimentali ottenuti dall’esperimento
       4. Validità dei risultati ottenuti


                    Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza                     Pagina 5
Esperimento ed Apprendimento Scientifico                                    Anno 2010/2011



    L’insieme delle prove ha stimolato l’interesse e la partecipazione degli
    studenti trattando argomenti che possono considerarsi sicuramente un
    approfondimento dei contenuti curriculari, ma allo stesso tempo
    l’indispensabile legame per avviare un confronto con situazioni reali,
    ampliando così il loro orizzonte culturale.
     Il livello di conoscenze, competenze e abilità, acquisite dai corsisti, è stato
    monitorato attraverso un test d’ingresso, una prova in itinere e una prova
    finale, gli esiti della quale hanno evidenziato il rafforzamento delle abilità, il
    conseguimento dei saperi e le competenze previste. I corsisti si sono mostrati
    soddisfatti dell’esperienza maturata durante il corso, partecipando al dialogo
    educativo, e, opportunamente guidati, realizzando tutta la serie di
    esperimenti proposti per ogni tematica.
    Per la realizzazione del progetto sono state utilizzate le seguenti metodologie:
    - presentazione dell’attività laboratoriale
    - cooperative learning
    - problem solving
    Sono stati raggiunti i seguenti risultati:
          Conoscenza delle specifiche procedure di laboratorio
          Consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza
          Capacità di gestire le relazioni di gruppo.
    Si ringrazia la Scuola, il Dirigente Scolastico, prof.ssa Alba Carbone, il tutor,
    la prof.ssa Maddalena Nicoletti, per la collaborazione mostrata per tutta la
    durata del corso.
    Cosenza 13/06/2011                              Prof. Andrea Checchetti




                    Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza                     Pagina 6
Esperimento ed Apprendimento Scientifico               Anno 2010/2011




                          La didattica
                         laboratoriale




                Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza   Pagina 7
Esperimento ed Apprendimento Scientifico                                    Anno 2010/2011



    I risultati degli ultimi rapporti OCSE-PISA dei nostri studenti dimostrano
    quanto i modelli di trasmissione del sapere scientifico non siano più
    sufficienti e quanto sia impellente mettere in campo nuove pratiche, nuovi
    modelli, nuovi curricoli della conoscenza scientifica e tecnologica a partire
    dalla scuola dell’obbligo.
    La messa in opera di questo progetto PON della scuola media “B. Zumbini”
    di Cosenza ha centrato una serie di obiettivi fondamentali per stimolare il
    rapporto che ogni studente instaura con il sapere scientifico al fine di
    valorizzare il laboratorio come il luogo senza il quale non c’è apprendimento,
    lo spazio nel quale lo studente è in grado di scoprire e costruire la propria
    visione del mondo e della realtà che lo circonda.
    In questa direzione si è cercato nell’ambito del progetto di far incontrare due
    visioni di concepire il laboratorio: da un lato come spazio-tempo di verifica
    delle leggi, officina per acquisire abilità del misurare e dall’altro come terreno
    fertile per sviluppare un pensiero critico, capace di fondere le abilità manuali
    con quelle mentali per creare le giuste sinergie tra il pensare e l’agire, in
    modo da condividere teorie e concetti con l’elaborazione e il procedere
    sperimentale.
    La didattica laboratoriale costituisce dunque uno strumento di forte
    innovazione che il Piano ISS ha introdotto nella filiera formativa che va dalla
    scuola primaria a quella secondaria di secondo grado.
    Utilizzare la didattica laboratoriale significa guidare processi di auto-
    apprendimento quali l’analisi, l’osservazione, il confronto, la ricerca di
    diversi itinerari possibili nella soluzione di un problema che consentono così
    agli studenti di diventare i protagonisti, attori di un processo in cui
    acquisiscono competenze. In quest’ottica l’attività di laboratorio promuove la
    discussione, la riflessione, il ragionamento.
    Scienze e laboratorio dunque come momento d’incontro per apprendere
    insieme le strategie necessarie, gli strumenti utili per risolvere un problema.

    Di seguito alcune tra le schede di laboratorio realizzate dagli alunni che
    hanno partecipato al corso




                    Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza                     Pagina 8
Esperimento ed Apprendimento Scientifico               Anno 2010/2011




                            Schede di
                           laboratorio




                Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza   Pagina 9
Esperimento ed Apprendimento Scientifico                               Anno 2010/2011



                CAMBIAMENTO DI COLORE PER AGITAZIONE

    EFFETTO:        Una soluzione incolore, contenuta in un pallone tappato,
                    assume un’intensa colorazione blu quando il pallone viene
                    agitato vigorosamente.
    PRINCIPIO:      Subito dopo il mescolamento dei reattivi, il colorante è
                    lentamente ridotto a una forma incolore dal glucosio, in
                    soluzione alcalina. La vigorosa agitazione della soluzione
                    facilita il suo mescolamento con l'ossigeno atmosferico che
                    ossida velocemente l'indicatore, ripristinando la colorazione
                    iniziale.
    MATERIALE   - 1 beuta da 250 ml con tappo a smeriglio
    OCCORRENTE:
    REATTIVI:       - Soluzione di KOH: sciogliere 13 g di KOH in 500 ml di
                    acqua;
                    - Glucosio
                    - Soluzione acquosa allo 0,1% di blu di metilene.
    PROCEDURA: Si sciolgono 10 g di glucosio in 500 ml della soluzione di
               KOH, aggiungendo 8 ml della soluzione di blu di metilene.
               Si tappa la beuta e si omogeneizza la miscela che ha una
               colorazione blu e la si pone sul banco delle dimostrazioni,
               evitando di muoverla ulteriormente. Entro una decina di
               minuti, l'indicatore si sarà trasformato nella forma ridotta.
               La soluzione incolore si agita vigorosamente fino a quando
               non si colori in blu.




                  Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza                  Pagina 10
Esperimento ed Apprendimento Scientifico               Anno 2010/2011




                Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza   Pagina 11
Esperimento ed Apprendimento Scientifico                                 Anno 2010/2011



                    DOVE SI POSIZIONA IL GHIACCIO?

    EFFETTO:       Il cubetto di ghiaccio si ferma sulla superficie di
                   separazione tra olio ed acqua. Pian piano comincia a
                   sciogliersi. Inizialmente le gocce d'acqua che si formano
                   restano intorno al cubetto, perché non riescono a penetrare
                   all'interno dello strato d'olio. Solo quando si è raccolta una
                   quantità d'acqua sufficiente, questa scende nell'acqua del
                   bicchiere, colorandola.
    PRINCIPIO:     Il ghiaccio è meno denso dell'acqua ma più denso dell'olio,
                   ecco perché si ferma tra olio ed acqua. Acqua ed olio sono
                   due liquidi con caratteristiche molto diverse tra loro, per cui
                   le goccioline d'acqua colorata che si formano quando il
                   ghiaccio si scioglie, anche se sono più dense dell'olio,
                   tendono a restare attaccate al cubetto. Solo quando si
                   raccoglie una quantità d'acqua sufficiente predomina la
                   forza di gravità e l'acqua colorata attraversa lo strato d'olio,
                   unendosi all'acqua sottostante.
    MATERIALE   Un beaker grande
    OCCORRENTE:
    REATTIVI:      - olio
                   - colorante,
                   - un cubetto di ghiaccio
    PROCEDURA: Si versano 100 ml d'acqua in un beaker e si aggiungono,
               lentamente, 100 ml d'olio. S’inserisce poi con cautela un
               cubetto di ghiaccio colorato nell'olio.




                 Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza                     Pagina 12
Esperimento ed Apprendimento Scientifico               Anno 2010/2011




                Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza   Pagina 13
Esperimento ed Apprendimento Scientifico                                   Anno 2010/2011



                     ACCENDI FUOCO E SPEGNI FUOCO

    EFFETTO:        Il bastoncino igniscente riprende a bruciare nella beuta AF
                    grazie all’ossigeno che permette dunque la combustione,
                    mentre la fiamma viene spenta nella beuta SF a causa della
                    presenza della CO2
    PRINCIPIO:      Beuta AF
                    Il contatto lievito - acqua ossigenata (H2O2) provoca la
                    formazione del gas ossigeno. L'acqua ossigenata infatti è un
                    veleno per le tutte le cellule, comprese quelle dei lieviti, che
                    si difendono trasformandola in composti innocui (acqua e
                    ossigeno) per mezzo di enzimi, chiamati enzimi della
                    perossidasi. Il gas ossigeno (O2) è un comburente che aiuta
                    a bruciare.
                    Beuta SF
                    Nella beuta avviene una reazione chimica, con produzione
                    di anidride carbonica e di un sale chiamato sodio acetato,
                    che rimane in soluzione. - L'anidride carbonica (CO2) è un
                    gas inodore, incolore e più pesante dell'aria: per questo
                    rimane intrappolato all'interno della bottiglietta. Questo gas
                    non è né comburente e né combustibile, quindi la sua unica
                    funzione è quella di soffocare la combustione e quindi far
                    spegnere il bastoncino.
    MATERIALE   - 2 beute,
    OCCORRENTE: - Bastoncini in legno per spiedini, di tipo sottile, lunghi 20
                cm 1
                 - Accendino
                - cucchiaino
                - beakers di piccola dimensione
    REATTIVI:       - 1 cubetto di lievito di birra fresco e pressato, del peso di 25
                    g
                    - Bicarbonato di sodio
                    - Aceto bianco
                    - Acqua ossigenata
    PROCEDURA: ATTENZIONE: l'esperimento deve essere eseguito su un
               piano di lavoro privo di oggetti infiammabili

                   Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza                     Pagina 14
Esperimento ed Apprendimento Scientifico                             Anno 2010/2011



                  Si posizionano sul banco degli esperimenti le 2 beute
                  allineate e distanziate (10 cm circa). Si riempie la prima
                  beuta (denominata Accendi Fuoco, AF) di acqua ossigenata
                  fino a 1/3 (1 beaker di piccole dimensioni pieno). Si versano
                  nella beuta AF 5 g di cubetto di lievito di birra
                  precedentemente sbriciolato. Si copre con un tappo per
                  almeno 10 minuti agitando con leggeri movimenti rotatori
                  di tanto in tanto.
                  Si introducono nella seconda beuta (denominata Spegni
                  fuoco, SF) 3 cucchiaini colmi di bicarbonato di sodio e
                  successivamente 40 ml di aceto bianco, poco per volta, per
                  evitare la fuoriuscita immediata della schiuma effervescente
                  dovuta alla formazione del gas anidride carbonica.
                  Si accende la punta di un bastoncino in legno e si spegne la
                  fiamma quando si forma una punta ignescente ( una piccola
                  brace).
                  A questo punto si introduce il bastoncino prima nella beuta
                  AF e successivamente nella beuta SF e si osservano i
                  risultati.




                Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza                  Pagina 15
Esperimento ed Apprendimento Scientifico               Anno 2010/2011




                Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza   Pagina 16
Esperimento ed Apprendimento Scientifico                                Anno 2010/2011



                                MISURA DEL PH

    EFFETTO:       L’individuazione della natura chimica di una soluzione
                   sconosciuta è possibile con l’uso degli indicatori, particolari
                   sostanze che indicano, con il cambiamento del colore
                   (viraggio), se una soluzione è acida o basica.
    PRINCIPIO:     L’acidità o la basicità di una soluzione è data dal pH. La
                   valutazione del pH si basa sulla concentrazione di ioni
                   idrogeno (H+) presenti in una soluzione. Le soluzioni neutre
                   hanno pH = 7 e cioè concentrazione di [OH-] = [H+]. Invece
                   quando [H+] > [OH-] la soluzione è acida e il pH è < 7,
                   viceversa quando [H+] < [OH-] la soluzione è basica e il pH è
                   > 7.
    MATERIALE - beakers
    OCCORRENT - cartina al tornasole
    E:        - indicatore universale
              - bacchette di vetro
              - spatole
    REATTIVI:      - Acido cloridrico
                   - idrossido di sodio
                   - bicarbonato di sodio
                   - aceto o limone
                   - acqua
    PROCEDURA: Versare la stessa quantità di acqua nei beakers,
               successivamente aggiungere nel primo beaker 5 gocce di
               acido cloridrico, nel secondo 5 gocce di aceto (o limone), nel
               terzo una punta di spatola di bicarbonato, nel quarto una
               punta di spatola di idrossido di sodio e nella quinta lasciare
               solo acqua. Immergere la punta della bacchetta di vetro nelle
               soluzioni appena ottenute e con la punta bagnata toccare il
               bordo dell’indicatore (va utilizzato ogni volta un pezzo di
               carta pulito). Confrontare la colorazione assunta
               dall’indicatore con la scala di gradazioni riportata sulla
               confezione. A ogni colore corrisponde un valore di pH.
               Riportare a parte il valore del pH e conservare il pezzetto di
               carta utilizzato. Tramite la differenza di colore si evidenzia il

                   Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza                  Pagina 17
Esperimento ed Apprendimento Scientifico               Anno 2010/2011



                 cambiamento di pH.




                Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza   Pagina 18
Esperimento ed Apprendimento Scientifico                               Anno 2010/2011



      SEPARAZIONE DEI PIGMENTI DELLE FOGLIE VERDI DI SPINACI
               MEDIANTE CROMATOGRAFIA SU CARTA

    EFFETTO:         Utilizzando la tecnica cromatografica è stato possibile
                     separare i diversi pigmenti colorati. Si osserva che si
                     ottengono quattro bande diversamente colorate ed
                     esattamente andando dal basso verso l'alto:
                         la clorofilla B (verde chiaro),
                         la clorofilla A (verde scuro),
                         la xantofilla (gialla).
                         il beta carotene (giallo arancio).
    PRINCIPIO:       Il principio fondamentale su cui si basa la cromatografia è
                     quello di far assorbire la miscela in esame, sciolta in un
                     opportuno solvente, su particolari substrati che hanno la
                     capacità di trattenere in modo diverso i vari componenti
                     della miscela, che saranno poi trascinati via da un
                     opportuno solvente (eluente) con velocità distinta
                     permettendone la separazione.
    MATERIALE   - mortaio e pestello
    OCCORRENTE: - beaker e cilindri
                - carta per cromatografia (in alternativa carta da disegno
                ruvido)
                - pipetta Pasteur
    REATTIVI:        - foglie di spinaci
                     - alcool etilico
                     - carbonato di calcio
                     - etere di petrolio
                     - acetone
    PROCEDURA: ATTENZIONE: l'esperimento deve essere eseguito su un
               piano di lavoro privo di oggetti infiammabili.
               Si tagliano a pezzetti le foglie di spinaci, si introducono nel
               mortaio e si riducono in poltiglia con l’aiuto del pestello. Si
               aggiungono nel mortaio circa 5 ml di alcool etilico
               (prelevato con una pipetta) e si continua a pestare fino a che
               il liquido si presenta di colore verde intenso (l’alcool etilico
               estrae i pigmenti delle foglie).

                   Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza                Pagina 19
Esperimento ed Apprendimento Scientifico                                Anno 2010/2011



                  Si aggiunge un pizzico di carbonato di calcio per
                  neutralizzare le sostanze acide estratte dalle foglie che,
                  altrimenti, tendono a scolorire i pigmenti.
                  Si prepara una striscia di carta per cromatografia (di
                  dimensioni adatte al cilindro che si utilizzerà).
                  Con una pipetta Pasteur si preleva una goccia del liquido
                  verde estratto dalla poltiglia di spinaci e la si deposita sulla
                  striscia di carta, a circa 2 cm dal bordo; si lascia asciugare
                  all’aria per allontanare il solvente.
                  Si prepara la miscela eluente da utilizzare per la
                  cromatografia, costituito da etere di petrolio e acetone
                  (prelevati rispettivamente con un cilindro graduato e con
                  una pipetta) in rapporto 9:1.
                  Si pone il liquido così ottenuto in un cilindro (o altro
                  contenitore adeguato allo scopo), fino all’altezza di circa 1
                  cm dal fondo.
                  Si sistema la striscia di carta con l’estratto degli spinaci
                  all’interno del cilindro, in posizione verticale, in modo che
                  “peschi” appena nel liquido (la sostanza depositata deve
                  rimanere al di sopra del liquido); e si chiude il cilindro.
                   Il liquido, salendo per capillarità lungo la striscia di carta,
                  provoca la separazione dei pigmenti presenti.
                  Si estrae il cromatogramma così ottenuto e si osserva la
                  separazione dei pigmenti




                Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza                     Pagina 20
Esperimento ed Apprendimento Scientifico               Anno 2010/2011




                Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza   Pagina 21
Esperimento ed Apprendimento Scientifico                                 Anno 2010/2011



                       PREPARAZIONE DI UN SAPONE

    EFFETTO:       Durante l’agitazione, il sapone cambierà colore e consistenza,
                   diventando sempre più cremoso. Dopo un certo tempo,
                   togliendo il frullatore e facendo colare un po' di miscela, si
                   osserva che resta in superficie per qualche secondo prima di
                   affondare. Questo è il segnale che la reazione è avvenuta.
    PRINCIPIO:     La reazione da cui si ottiene il sapone è detta saponificazione.
                   Tale reazione avviene tra un grasso (o olio) e una base (per
                   esempio idrossido di sodio). Quindi il sapone è un sale
                   sodico di un acido grasso.




    MATERIALE - Due beakers da 250 ml
    OCCORRENT - Una pirofila da 500 ml
    E:        - Un cilindro graduato da 100 ml
              - Due beute da 100 ml
              - Una bacchetta di vetro
              - Spatoline
              - Un coltello
              - Una molletta reggi oggetti
              - Fornello elettrico
              - Bilancia
    REATTIVI:      - 15 g di burro
                   - 10 g di idrossido di sodio (NaOH)
                   - 100 ml di alcool etilico (95°)
                   - Colorante per alimenti
                   - Aromi
    PROCEDURA: Sciogliere 15 g di burro a bagnomaria. Mescolare
               continuamente per evitare surriscaldamento. Mescolare 10 g
               di idrossido di sodio (NaOH) in 100 ml di alcool. L’idrossido

                  Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza                    Pagina 22
Esperimento ed Apprendimento Scientifico                          Anno 2010/2011



                 di sodio (NaOH) non si scioglie completamente ma si
                 deposita sul fondo. Aggiungere la soluzione al burro fuso,
                 versando anche la parte non disciolta. Mescolare
                 continuamente mantenendo a ebollizione il bagnomaria per
                 15 minuti. A questo punto, si possono aggiungere al
                 composto il colorante e gli aromi. Dopo 15 minuti togliere
                 dal bagnomaria e lasciare raffreddare fino a completa
                 solidificazione.

                 N.B. Conviene utilizzare un agitatore




                Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza               Pagina 23
Esperimento ed Apprendimento Scientifico                                  Anno 2010/2011



                  ESTRAZIONE DEL DNA DELLA FRUTTA

    EFFETTO:     Le membrane cellulari sono costituite da molecole ricche di
                 grassi che si sciolgono usando del detersivo liquido. Si usa
                 anche un po' di sale che ha la funzione di facilitare
                 l'eliminazione delle proteine su cui è avvolto il DNA.
                 La banana resa poltiglia è riscaldata a 60°C per accelerare e
                 favorire il processo di demolizione delle membrane cellulari
                 e quelle del loro nucleo per liberare il DNA. La permanenza
                 a questa temperatura per lungo tempo, comincia però a
                 degradare ugualmente il DNA frammentandolo. Questa è la
                 ragione per cui, dopo 15 minuti, bisogna raffreddare la
                 poltiglia e filtrare il liquido ricco di DNA, separandolo dai
                 residui cellulari e dagli altri tessuti del frutto. All'interfaccia
                 fra l'alcool e il filtrato si osserva una sostanza bianchiccia. Si
                 tratta del DNA della banana.
    PRINCIPIO:   Il DNA è contenuto nel nucleo delle cellule della banana. Per
                 liberarlo, è necessario demolire le membrane cellulari e
                 quelle del nucleo. Per ottenere un DNA più puro usiamo il
                 succo di ananas che ha al suo interno la bromelina capace di
                 demolire le proteine negli amminoacidi e di facilitarne
                 l'eliminazione. L’aggiunta di alcool alla soluzione, rende
                 visibile il DNA, poiché in esso precipita e diventa visibile.
    MATERIALE - bilancia digitale
    OCCORRENT - mortaio e pestello
    E:        - siringa da 10 ml
              - provette
              - beakers di diversa dimensione
              - riscaldatore/agitatore
              - termometro
              - colino
    REATTIVI:    - 100 g di banana
                 - 3 g di sale da cucina
                 - succo d’ananas
                 - ghiaccio
                 - acqua distillata

                 Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza                     Pagina 24
Esperimento ed Apprendimento Scientifico                            Anno 2010/2011



                   - 10 cc di detersivo liquido per piatti
                   - alcool etilico
    PROCEDURA: Si prepara una soluzione salina di NaCl con 80 cc di acqua
               distillata e 3 g di sale in un beaker da 100 cc; si aggiungono
               10 ml di detersivo prelevati con una siringa e si porta la
               soluzione a volume di 100 ml.
               Si riducono a poltiglia 100 g di una banana e si introducono
               in un beaker da 200 ml a cui si aggiunge la soluzione salina
               d’estrazione.
               Si pone      il beaker a bagnomaria controllando che la
               temperatura non superi i 60°C e si agita la miscela per 15
               minuti dopodiché si pone per 5 minuti il beaker in acqua
               ghiacciata.
               Si filtra con un colino e si versano in una provetta 5 ml di
               soluzione filtrata a cui si aggiunge 1 ml di succo di ananas;
               Si attende 2 - 3 minuti per lasciare il tempo alla bromelina
               presente nel succo di ananas di agire.
               Infine si aggiunge lentamente nella provetta un volume,
               equivalente alla soluzione, di alcool etilico freddo, evitando
               che si mescoli con il filtrato. Il DNA precipita e diventa
               visibile




                  Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza               Pagina 25
Esperimento ed Apprendimento Scientifico               Anno 2010/2011




                Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza   Pagina 26
Esperimento ed Apprendimento Scientifico               Anno 2010/2011




                       Indice analitico




                Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza   Pagina 27
Esperimento ed Apprendimento Scientifico                  Anno 2010/2011



    Il progetto                                     pag. 3
    La didattica laboratoriale                      pag. 7
    Le schede di laboratorio                        pag. 9
    Indice analitico                                pag. 27




                   Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza   Pagina 28

More Related Content

What's hot

Molecole 3: i legami chimici
Molecole 3: i legami chimiciMolecole 3: i legami chimici
Molecole 3: i legami chimiciVittoria Patti
 
Aggettivi e pronomi possessivi: schede didattiche per la scuola primaria. WWW...
Aggettivi e pronomi possessivi: schede didattiche per la scuola primaria. WWW...Aggettivi e pronomi possessivi: schede didattiche per la scuola primaria. WWW...
Aggettivi e pronomi possessivi: schede didattiche per la scuola primaria. WWW...ziobio
 
L’interpretazione dei sogni slideshare
L’interpretazione dei sogni slideshareL’interpretazione dei sogni slideshare
L’interpretazione dei sogni slidesharefiorelisa
 
16 - Festa Della Repubblica - Giugno 2
16 - Festa Della Repubblica - Giugno 216 - Festa Della Repubblica - Giugno 2
16 - Festa Della Repubblica - Giugno 2Istituto Comprensivo
 
Galassie, sfera celeste, costellazioni, luce, spettroscopia e leggi del corpo...
Galassie, sfera celeste, costellazioni, luce, spettroscopia e leggi del corpo...Galassie, sfera celeste, costellazioni, luce, spettroscopia e leggi del corpo...
Galassie, sfera celeste, costellazioni, luce, spettroscopia e leggi del corpo...Roberto Gregoratti
 
Presentazione Toscana.ppt
Presentazione Toscana.pptPresentazione Toscana.ppt
Presentazione Toscana.pptAndrea Merlino
 
Dallo Statuto Albertino alla Costituzione repubblicana
Dallo Statuto Albertino alla Costituzione repubblicanaDallo Statuto Albertino alla Costituzione repubblicana
Dallo Statuto Albertino alla Costituzione repubblicanadirittoeconomiacreativi
 
Miscugli e sostanze pure
Miscugli e sostanze pureMiscugli e sostanze pure
Miscugli e sostanze pureVittoria Patti
 

What's hot (20)

LessonPlanDad
LessonPlanDadLessonPlanDad
LessonPlanDad
 
Il Sogno ...
Il Sogno ...Il Sogno ...
Il Sogno ...
 
Percorso di un laboratorio di chimica
Percorso di un laboratorio di chimicaPercorso di un laboratorio di chimica
Percorso di un laboratorio di chimica
 
Belgio
BelgioBelgio
Belgio
 
Biomolecole 3. lipidi
Biomolecole 3. lipidiBiomolecole 3. lipidi
Biomolecole 3. lipidi
 
Il corpo umano
Il corpo umanoIl corpo umano
Il corpo umano
 
Facciamo scienza
Facciamo scienzaFacciamo scienza
Facciamo scienza
 
Molecole 3: i legami chimici
Molecole 3: i legami chimiciMolecole 3: i legami chimici
Molecole 3: i legami chimici
 
Aggettivi e pronomi possessivi: schede didattiche per la scuola primaria. WWW...
Aggettivi e pronomi possessivi: schede didattiche per la scuola primaria. WWW...Aggettivi e pronomi possessivi: schede didattiche per la scuola primaria. WWW...
Aggettivi e pronomi possessivi: schede didattiche per la scuola primaria. WWW...
 
L’interpretazione dei sogni slideshare
L’interpretazione dei sogni slideshareL’interpretazione dei sogni slideshare
L’interpretazione dei sogni slideshare
 
Atomi e molecole
Atomi e molecoleAtomi e molecole
Atomi e molecole
 
16 - Festa Della Repubblica - Giugno 2
16 - Festa Della Repubblica - Giugno 216 - Festa Della Repubblica - Giugno 2
16 - Festa Della Repubblica - Giugno 2
 
Gli stati della materia
Gli stati della materiaGli stati della materia
Gli stati della materia
 
chimicaorganica.pdf
chimicaorganica.pdfchimicaorganica.pdf
chimicaorganica.pdf
 
Galassie, sfera celeste, costellazioni, luce, spettroscopia e leggi del corpo...
Galassie, sfera celeste, costellazioni, luce, spettroscopia e leggi del corpo...Galassie, sfera celeste, costellazioni, luce, spettroscopia e leggi del corpo...
Galassie, sfera celeste, costellazioni, luce, spettroscopia e leggi del corpo...
 
La francia
La franciaLa francia
La francia
 
Presentazione Toscana.ppt
Presentazione Toscana.pptPresentazione Toscana.ppt
Presentazione Toscana.ppt
 
Dallo Statuto Albertino alla Costituzione repubblicana
Dallo Statuto Albertino alla Costituzione repubblicanaDallo Statuto Albertino alla Costituzione repubblicana
Dallo Statuto Albertino alla Costituzione repubblicana
 
Articolo 9
Articolo 9Articolo 9
Articolo 9
 
Miscugli e sostanze pure
Miscugli e sostanze pureMiscugli e sostanze pure
Miscugli e sostanze pure
 

Viewers also liked (10)

Sperimentare l’emulsione
Sperimentare l’emulsioneSperimentare l’emulsione
Sperimentare l’emulsione
 
Breve storia del DNA
Breve storia del DNABreve storia del DNA
Breve storia del DNA
 
Accendi e spegni fuoco
Accendi e spegni fuocoAccendi e spegni fuoco
Accendi e spegni fuoco
 
Bravi in Chimica
Bravi in ChimicaBravi in Chimica
Bravi in Chimica
 
Estrazione del dna da cellule vegetali 16
Estrazione del dna da cellule vegetali                    16Estrazione del dna da cellule vegetali                    16
Estrazione del dna da cellule vegetali 16
 
Estrazione del DNA dalla banana
Estrazione del DNA dalla bananaEstrazione del DNA dalla banana
Estrazione del DNA dalla banana
 
Connecting the Dots: How Digital Methods Become the Glue that Binds Cultural ...
Connecting the Dots: How Digital Methods Become the Glue that Binds Cultural ...Connecting the Dots: How Digital Methods Become the Glue that Binds Cultural ...
Connecting the Dots: How Digital Methods Become the Glue that Binds Cultural ...
 
Il pane e la panificazione
Il pane e la panificazioneIl pane e la panificazione
Il pane e la panificazione
 
Miscugli e soluzioni
Miscugli e soluzioniMiscugli e soluzioni
Miscugli e soluzioni
 
Il pane power point
Il pane power pointIl pane power point
Il pane power point
 

Similar to Esperimento ed Apprendimento scientifico

RELAZIONA: prof.ssa Adalgisa Colombo
RELAZIONA: prof.ssa Adalgisa ColomboRELAZIONA: prof.ssa Adalgisa Colombo
RELAZIONA: prof.ssa Adalgisa ColomboMIUR
 
Presentazione PROGRAMMA SID
Presentazione PROGRAMMA SIDPresentazione PROGRAMMA SID
Presentazione PROGRAMMA SIDicfalcone
 
Manifestazione conclusiva innovadidattica molfetta
Manifestazione conclusiva innovadidattica molfettaManifestazione conclusiva innovadidattica molfetta
Manifestazione conclusiva innovadidattica molfettamariangela60
 
Progetto di didattica orientativa 3 marzo 2011
Progetto di didattica orientativa 3 marzo 2011Progetto di didattica orientativa 3 marzo 2011
Progetto di didattica orientativa 3 marzo 2011Antonio Nini
 
Indicazioni nazionali_Seminario regionale_misure accompagnamento I anno
Indicazioni nazionali_Seminario regionale_misure accompagnamento I annoIndicazioni nazionali_Seminario regionale_misure accompagnamento I anno
Indicazioni nazionali_Seminario regionale_misure accompagnamento I annoLoredana Pecoraro
 
Venezia camp base-mc
Venezia camp base-mcVenezia camp base-mc
Venezia camp base-mcicleen
 
Presentazione Guinizelli 2013-14
Presentazione Guinizelli 2013-14 Presentazione Guinizelli 2013-14
Presentazione Guinizelli 2013-14 ele70
 
Sms Ranzoni Scuola aperta 2017
Sms Ranzoni Scuola aperta 2017Sms Ranzoni Scuola aperta 2017
Sms Ranzoni Scuola aperta 2017belodevici
 
A.pascucci london 24 aprile 2015
A.pascucci london 24 aprile 2015A.pascucci london 24 aprile 2015
A.pascucci london 24 aprile 2015Brussels, Belgium
 
Scientix 5th SPNE London 24 April 2015: SID
Scientix 5th SPNE London 24 April 2015: SIDScientix 5th SPNE London 24 April 2015: SID
Scientix 5th SPNE London 24 April 2015: SIDBrussels, Belgium
 

Similar to Esperimento ed Apprendimento scientifico (20)

10 in Chimica
10 in Chimica10 in Chimica
10 in Chimica
 
Scienza e laboratorio
Scienza e laboratorio Scienza e laboratorio
Scienza e laboratorio
 
Osservare e Sperimentare
Osservare e Sperimentare Osservare e Sperimentare
Osservare e Sperimentare
 
PON L1
PON L1PON L1
PON L1
 
RELAZIONA: prof.ssa Adalgisa Colombo
RELAZIONA: prof.ssa Adalgisa ColomboRELAZIONA: prof.ssa Adalgisa Colombo
RELAZIONA: prof.ssa Adalgisa Colombo
 
Presentazione PROGRAMMA SID
Presentazione PROGRAMMA SIDPresentazione PROGRAMMA SID
Presentazione PROGRAMMA SID
 
Presentazione PROGRAMMA SID
Presentazione PROGRAMMA SIDPresentazione PROGRAMMA SID
Presentazione PROGRAMMA SID
 
Manifestazione conclusiva innovadidattica molfetta
Manifestazione conclusiva innovadidattica molfettaManifestazione conclusiva innovadidattica molfetta
Manifestazione conclusiva innovadidattica molfetta
 
PON L1
PON L1PON L1
PON L1
 
Presentazione pon genitori
Presentazione pon genitoriPresentazione pon genitori
Presentazione pon genitori
 
Progetto di didattica orientativa 3 marzo 2011
Progetto di didattica orientativa 3 marzo 2011Progetto di didattica orientativa 3 marzo 2011
Progetto di didattica orientativa 3 marzo 2011
 
Indicazioni nazionali_Seminario regionale_misure accompagnamento I anno
Indicazioni nazionali_Seminario regionale_misure accompagnamento I annoIndicazioni nazionali_Seminario regionale_misure accompagnamento I anno
Indicazioni nazionali_Seminario regionale_misure accompagnamento I anno
 
Presentazione creanet in Italiano Ott 2012
Presentazione creanet  in Italiano Ott 2012Presentazione creanet  in Italiano Ott 2012
Presentazione creanet in Italiano Ott 2012
 
Ricette dal mondo
Ricette dal mondoRicette dal mondo
Ricette dal mondo
 
Rete CLIL di Brescia: diapositive
Rete CLIL di Brescia: diapositiveRete CLIL di Brescia: diapositive
Rete CLIL di Brescia: diapositive
 
Venezia camp base-mc
Venezia camp base-mcVenezia camp base-mc
Venezia camp base-mc
 
Presentazione Guinizelli 2013-14
Presentazione Guinizelli 2013-14 Presentazione Guinizelli 2013-14
Presentazione Guinizelli 2013-14
 
Sms Ranzoni Scuola aperta 2017
Sms Ranzoni Scuola aperta 2017Sms Ranzoni Scuola aperta 2017
Sms Ranzoni Scuola aperta 2017
 
A.pascucci london 24 aprile 2015
A.pascucci london 24 aprile 2015A.pascucci london 24 aprile 2015
A.pascucci london 24 aprile 2015
 
Scientix 5th SPNE London 24 April 2015: SID
Scientix 5th SPNE London 24 April 2015: SIDScientix 5th SPNE London 24 April 2015: SID
Scientix 5th SPNE London 24 April 2015: SID
 

More from Ministero Istruzione, Universita' e Ricerca

Il Ruolo della Didattica Laboratoriale nell'insegnamento/apprendimento delle ...
Il Ruolo della Didattica Laboratoriale nell'insegnamento/apprendimento delle ...Il Ruolo della Didattica Laboratoriale nell'insegnamento/apprendimento delle ...
Il Ruolo della Didattica Laboratoriale nell'insegnamento/apprendimento delle ...Ministero Istruzione, Universita' e Ricerca
 

More from Ministero Istruzione, Universita' e Ricerca (15)

Inclusione scolastica
Inclusione scolasticaInclusione scolastica
Inclusione scolastica
 
Didattica laboratoriale e risorse digitali
Didattica laboratoriale e risorse digitaliDidattica laboratoriale e risorse digitali
Didattica laboratoriale e risorse digitali
 
Investigating enzymes experiencing learning through an ibse clil project
Investigating enzymes experiencing learning through an ibse clil projectInvestigating enzymes experiencing learning through an ibse clil project
Investigating enzymes experiencing learning through an ibse clil project
 
Equilibrio chimico e cinetiche di reazione
Equilibrio chimico e cinetiche di reazioneEquilibrio chimico e cinetiche di reazione
Equilibrio chimico e cinetiche di reazione
 
Progettare un learning object (lo)
Progettare un learning object (lo)Progettare un learning object (lo)
Progettare un learning object (lo)
 
Il Ruolo della Didattica Laboratoriale nell'insegnamento/apprendimento delle ...
Il Ruolo della Didattica Laboratoriale nell'insegnamento/apprendimento delle ...Il Ruolo della Didattica Laboratoriale nell'insegnamento/apprendimento delle ...
Il Ruolo della Didattica Laboratoriale nell'insegnamento/apprendimento delle ...
 
Analisi Quantitativa di Bevande Alcoliche
Analisi Quantitativa di Bevande AlcolicheAnalisi Quantitativa di Bevande Alcoliche
Analisi Quantitativa di Bevande Alcoliche
 
Il nettare di enotria
Il nettare di enotriaIl nettare di enotria
Il nettare di enotria
 
Determinazione sperimentale della costante di planck
Determinazione sperimentale della costante di planckDeterminazione sperimentale della costante di planck
Determinazione sperimentale della costante di planck
 
Brochure Molecole in gioco
Brochure Molecole in gioco Brochure Molecole in gioco
Brochure Molecole in gioco
 
Oltre la Cultura del Fare
Oltre la Cultura del FareOltre la Cultura del Fare
Oltre la Cultura del Fare
 
Mangiare bene per vivere meglio
Mangiare bene per vivere meglio Mangiare bene per vivere meglio
Mangiare bene per vivere meglio
 
Molecole e vita
Molecole e vitaMolecole e vita
Molecole e vita
 
Introduzione allo Stage di laboratorio
Introduzione allo Stage di laboratorioIntroduzione allo Stage di laboratorio
Introduzione allo Stage di laboratorio
 
Summer School Report
Summer School Report Summer School Report
Summer School Report
 

Recently uploaded

Oppressi_oppressori.pptx................
Oppressi_oppressori.pptx................Oppressi_oppressori.pptx................
Oppressi_oppressori.pptx................giorgiadeascaniis59
 
Tosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptx
Tosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptxTosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptx
Tosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptxlorenzodemidio01
 
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione CivicaPresentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione CivicaSalvatore Cianciabella
 
Quadrilateri e isometrie studente di liceo
Quadrilateri e isometrie studente di liceoQuadrilateri e isometrie studente di liceo
Quadrilateri e isometrie studente di liceoyanmeng831
 
Nicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptx
Nicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptxNicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptx
Nicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptxlorenzodemidio01
 
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptxLorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptxlorenzodemidio01
 
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptxLorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptxlorenzodemidio01
 
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptxScienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptxlorenzodemidio01
 
ProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptx
ProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptxProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptx
ProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptxlorenzodemidio01
 
descrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptx
descrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptxdescrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptx
descrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptxtecongo2007
 
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptxLorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptxlorenzodemidio01
 
Descrizione Piccolo teorema di Talete.pptx
Descrizione Piccolo teorema di Talete.pptxDescrizione Piccolo teorema di Talete.pptx
Descrizione Piccolo teorema di Talete.pptxtecongo2007
 
Vuoi girare il mondo? educazione civica.
Vuoi girare il mondo? educazione civica.Vuoi girare il mondo? educazione civica.
Vuoi girare il mondo? educazione civica.camillaorlando17
 
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptxLorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptxlorenzodemidio01
 
Scrittura seo e scrittura accessibile
Scrittura seo e scrittura accessibileScrittura seo e scrittura accessibile
Scrittura seo e scrittura accessibileNicola Rabbi
 
LE ALGHE.pptx ..........................
LE ALGHE.pptx ..........................LE ALGHE.pptx ..........................
LE ALGHE.pptx ..........................giorgiadeascaniis59
 
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptxdiscorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptxtecongo2007
 
Aristotele, vita e opere e fisica...pptx
Aristotele, vita e opere e fisica...pptxAristotele, vita e opere e fisica...pptx
Aristotele, vita e opere e fisica...pptxtecongo2007
 
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....giorgiadeascaniis59
 

Recently uploaded (19)

Oppressi_oppressori.pptx................
Oppressi_oppressori.pptx................Oppressi_oppressori.pptx................
Oppressi_oppressori.pptx................
 
Tosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptx
Tosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptxTosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptx
Tosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptx
 
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione CivicaPresentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
 
Quadrilateri e isometrie studente di liceo
Quadrilateri e isometrie studente di liceoQuadrilateri e isometrie studente di liceo
Quadrilateri e isometrie studente di liceo
 
Nicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptx
Nicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptxNicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptx
Nicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptx
 
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptxLorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
 
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptxLorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
 
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptxScienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
 
ProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptx
ProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptxProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptx
ProgettoDiEducazioneCivicaDefinitivo_Christian Tosone.pptx
 
descrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptx
descrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptxdescrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptx
descrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptx
 
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptxLorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
 
Descrizione Piccolo teorema di Talete.pptx
Descrizione Piccolo teorema di Talete.pptxDescrizione Piccolo teorema di Talete.pptx
Descrizione Piccolo teorema di Talete.pptx
 
Vuoi girare il mondo? educazione civica.
Vuoi girare il mondo? educazione civica.Vuoi girare il mondo? educazione civica.
Vuoi girare il mondo? educazione civica.
 
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptxLorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
 
Scrittura seo e scrittura accessibile
Scrittura seo e scrittura accessibileScrittura seo e scrittura accessibile
Scrittura seo e scrittura accessibile
 
LE ALGHE.pptx ..........................
LE ALGHE.pptx ..........................LE ALGHE.pptx ..........................
LE ALGHE.pptx ..........................
 
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptxdiscorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
 
Aristotele, vita e opere e fisica...pptx
Aristotele, vita e opere e fisica...pptxAristotele, vita e opere e fisica...pptx
Aristotele, vita e opere e fisica...pptx
 
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
 

Esperimento ed Apprendimento scientifico

  • 1. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 Anno 2010/2011 Esperimento ed Apprendimento Scientifico Liceo Scientifico “E. Fermi” di Cosenza PON C-1-FSE-2010 Dirigente Scolastico Prof.ssa Alba Carbone Esperto esterno: Prof. Andrea Checchetti Tutor: Prof.ssa Maddalena Nicoletti
  • 2. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 Scuola Media “B. Zumbini” di Cosenza PON C-1-FSE-2010 Esperimento ed Apprendimento Scientifico Dirigente Scolastico Prof. Prof.ssa Alba Carbone Esperto esterno: Prof. Andrea Checchetti Tutor: Prof.ssa Maddalena Nicoletti I corsisti: Ajello Francesco Alfano Giuseppe Calderaro Elena Cambrea Rosario Corraro Ercole Costabile Giacomo De Lorenzo Grazia Geranio Giovanni Gervasi Elisabetta Gugliotta Andrea Lirangi Riccardo Maio Lorenza Mazza Maria Rosaria Muto Lara Pascuzzo Eleonora Pisciotta Elisa Prokopchuck Marya Ruffolo Ilaria Sblendido Alessia Scarlato Carmine Spadafora Alessio Stumpo Irma Tinto Eleonora Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 2
  • 3. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 Il Progetto Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 3
  • 4. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 Con questo progetto PON la Scuola Media “B. Zumbini” di Cosenza ha inteso sviluppare un percorso didattico – laboratoriale, realizzando alcune esperienze di chimica, denominato “Esperimento ed apprendimento scientifico". Il progetto, rivolto agli alunni delle seconde classi, ha avuto come obiettivo principale quello di rafforzare in ingresso e approfondire in uscita le competenze attraverso l’attività di laboratorio per sperimentare nuovi percorsi strutturati sia per i contenuti ma soprattutto per le metodologie. Con l’aiuto della tutor, prof.ssa Nicoletti, si sono individuati una serie di contenuti e sulla base delle scelte fatte si è cercato di mettere a confronto le conoscenze e le esperienze dei corsisti con l’ausilio della didattica laboratoriale che mette al centro della formazione il laboratorio scientifico, luogo per eccellenza del saper fare. Sulla base della proposta del Piano Nazionale Insegnare Scienze Sperimentali il corso si è posto come finalità quella di avvicinare gli alunni alla Scienza e in particolare alla Chimica nella maniera più coinvolgente possibile, attraverso esperimenti, alcuni spettacolari, per poi promuovere la riflessione coniugando le conoscenze e le abilità apprese a scuola con le problematiche della vita di tutti i giorni. Non a caso le attività di laboratorio hanno riguardato argomenti come la chimica dell’acqua, dell’ambiente, degli alimenti, dei materiali, della vita. Obiettivi generali: Mettere a punto attività e relativa documentazione rispondente alle esigenze didattiche delle scuole secondarie di I grado. Contribuire con l’utilizzo del laboratorio scientifico al recupero e all'approfondimento del curriculum scolastico per passare dal sapere al saper fare. L’attività di formazione degli alunni ha previsto la realizzazione di una serie di fasi operative 1. Approfondimenti teorico-pratici propedeutici allo svolgimento dell'attività laboratoriali 2. Utilizzo delle strumentazioni scientifiche disponibili nella scuola 3. Realizzazione di una serie di esperimenti a carattere scientifico- tecnologico documentando le attività per inserirle nelle unità didattiche della programmazione di Chimica. Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 4
  • 5. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 Esperienze di laboratorio o Liquidi immiscibili, emulsioni e soluzioni Obiettivi: Comprendere il concetto di solubilità, soluzione e miscuglio eterogeneo. o Trasformazione fisiche e chimiche Obiettivo: comprendere quando avviene una reazione chimica mediante la formazione di un solido, il cambio di colore, un’effervescenza mediante un aumento o una diminuzione di temperatura. o Formazione di precipitati Obiettivo: Preparare soluzioni di Sali e verificare la formazione di prodotti insolubili nei solventi utilizzati. o Indicatori naturali e pH Obiettivi: Preparazione di soluzioni - Utilizzo degli Indicatori - Confidenza con il pH delle soluzioni. o Reazioni acido-base Obiettivo: individuare il carattere acido o basico di soluzioni ottenute per reazione tra un acido e una base. o Preparazione di un sapone Obiettivo: Comprendere le modalità di preparazione del sapone e conoscere la reazione che sta dietro il processo di saponificazione. o Estrazione del DNA da un frutto Obiettivo: utilizzo delle principali tecniche di separazione per separare il DNA di un frutto. Si sono svolti 9 incontri di cui 7 di tre ore laboratoriali, che sono stati cronologicamente distinti in: 1. Microlezione 2. Indagine sperimentale 3. Interpretazione dei risultati e 2 di due ore per introdurre il corso e svolgere un test d’ingresso e una verifica finale. Infine è importante ricordare che le attività di laboratorio sono state valutate relativamente a: 1. Conoscenze di base dei principi analitici 2. Capacità organizzativa dei corsisti nel progettare e realizzare un’analisi 3. Capacità di registrare i dati sperimentali ottenuti dall’esperimento 4. Validità dei risultati ottenuti Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 5
  • 6. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 L’insieme delle prove ha stimolato l’interesse e la partecipazione degli studenti trattando argomenti che possono considerarsi sicuramente un approfondimento dei contenuti curriculari, ma allo stesso tempo l’indispensabile legame per avviare un confronto con situazioni reali, ampliando così il loro orizzonte culturale. Il livello di conoscenze, competenze e abilità, acquisite dai corsisti, è stato monitorato attraverso un test d’ingresso, una prova in itinere e una prova finale, gli esiti della quale hanno evidenziato il rafforzamento delle abilità, il conseguimento dei saperi e le competenze previste. I corsisti si sono mostrati soddisfatti dell’esperienza maturata durante il corso, partecipando al dialogo educativo, e, opportunamente guidati, realizzando tutta la serie di esperimenti proposti per ogni tematica. Per la realizzazione del progetto sono state utilizzate le seguenti metodologie: - presentazione dell’attività laboratoriale - cooperative learning - problem solving Sono stati raggiunti i seguenti risultati: Conoscenza delle specifiche procedure di laboratorio Consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza Capacità di gestire le relazioni di gruppo. Si ringrazia la Scuola, il Dirigente Scolastico, prof.ssa Alba Carbone, il tutor, la prof.ssa Maddalena Nicoletti, per la collaborazione mostrata per tutta la durata del corso. Cosenza 13/06/2011 Prof. Andrea Checchetti Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 6
  • 7. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 La didattica laboratoriale Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 7
  • 8. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 I risultati degli ultimi rapporti OCSE-PISA dei nostri studenti dimostrano quanto i modelli di trasmissione del sapere scientifico non siano più sufficienti e quanto sia impellente mettere in campo nuove pratiche, nuovi modelli, nuovi curricoli della conoscenza scientifica e tecnologica a partire dalla scuola dell’obbligo. La messa in opera di questo progetto PON della scuola media “B. Zumbini” di Cosenza ha centrato una serie di obiettivi fondamentali per stimolare il rapporto che ogni studente instaura con il sapere scientifico al fine di valorizzare il laboratorio come il luogo senza il quale non c’è apprendimento, lo spazio nel quale lo studente è in grado di scoprire e costruire la propria visione del mondo e della realtà che lo circonda. In questa direzione si è cercato nell’ambito del progetto di far incontrare due visioni di concepire il laboratorio: da un lato come spazio-tempo di verifica delle leggi, officina per acquisire abilità del misurare e dall’altro come terreno fertile per sviluppare un pensiero critico, capace di fondere le abilità manuali con quelle mentali per creare le giuste sinergie tra il pensare e l’agire, in modo da condividere teorie e concetti con l’elaborazione e il procedere sperimentale. La didattica laboratoriale costituisce dunque uno strumento di forte innovazione che il Piano ISS ha introdotto nella filiera formativa che va dalla scuola primaria a quella secondaria di secondo grado. Utilizzare la didattica laboratoriale significa guidare processi di auto- apprendimento quali l’analisi, l’osservazione, il confronto, la ricerca di diversi itinerari possibili nella soluzione di un problema che consentono così agli studenti di diventare i protagonisti, attori di un processo in cui acquisiscono competenze. In quest’ottica l’attività di laboratorio promuove la discussione, la riflessione, il ragionamento. Scienze e laboratorio dunque come momento d’incontro per apprendere insieme le strategie necessarie, gli strumenti utili per risolvere un problema. Di seguito alcune tra le schede di laboratorio realizzate dagli alunni che hanno partecipato al corso Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 8
  • 9. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 Schede di laboratorio Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 9
  • 10. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 CAMBIAMENTO DI COLORE PER AGITAZIONE EFFETTO: Una soluzione incolore, contenuta in un pallone tappato, assume un’intensa colorazione blu quando il pallone viene agitato vigorosamente. PRINCIPIO: Subito dopo il mescolamento dei reattivi, il colorante è lentamente ridotto a una forma incolore dal glucosio, in soluzione alcalina. La vigorosa agitazione della soluzione facilita il suo mescolamento con l'ossigeno atmosferico che ossida velocemente l'indicatore, ripristinando la colorazione iniziale. MATERIALE - 1 beuta da 250 ml con tappo a smeriglio OCCORRENTE: REATTIVI: - Soluzione di KOH: sciogliere 13 g di KOH in 500 ml di acqua; - Glucosio - Soluzione acquosa allo 0,1% di blu di metilene. PROCEDURA: Si sciolgono 10 g di glucosio in 500 ml della soluzione di KOH, aggiungendo 8 ml della soluzione di blu di metilene. Si tappa la beuta e si omogeneizza la miscela che ha una colorazione blu e la si pone sul banco delle dimostrazioni, evitando di muoverla ulteriormente. Entro una decina di minuti, l'indicatore si sarà trasformato nella forma ridotta. La soluzione incolore si agita vigorosamente fino a quando non si colori in blu. Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 10
  • 11. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 11
  • 12. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 DOVE SI POSIZIONA IL GHIACCIO? EFFETTO: Il cubetto di ghiaccio si ferma sulla superficie di separazione tra olio ed acqua. Pian piano comincia a sciogliersi. Inizialmente le gocce d'acqua che si formano restano intorno al cubetto, perché non riescono a penetrare all'interno dello strato d'olio. Solo quando si è raccolta una quantità d'acqua sufficiente, questa scende nell'acqua del bicchiere, colorandola. PRINCIPIO: Il ghiaccio è meno denso dell'acqua ma più denso dell'olio, ecco perché si ferma tra olio ed acqua. Acqua ed olio sono due liquidi con caratteristiche molto diverse tra loro, per cui le goccioline d'acqua colorata che si formano quando il ghiaccio si scioglie, anche se sono più dense dell'olio, tendono a restare attaccate al cubetto. Solo quando si raccoglie una quantità d'acqua sufficiente predomina la forza di gravità e l'acqua colorata attraversa lo strato d'olio, unendosi all'acqua sottostante. MATERIALE Un beaker grande OCCORRENTE: REATTIVI: - olio - colorante, - un cubetto di ghiaccio PROCEDURA: Si versano 100 ml d'acqua in un beaker e si aggiungono, lentamente, 100 ml d'olio. S’inserisce poi con cautela un cubetto di ghiaccio colorato nell'olio. Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 12
  • 13. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 13
  • 14. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 ACCENDI FUOCO E SPEGNI FUOCO EFFETTO: Il bastoncino igniscente riprende a bruciare nella beuta AF grazie all’ossigeno che permette dunque la combustione, mentre la fiamma viene spenta nella beuta SF a causa della presenza della CO2 PRINCIPIO: Beuta AF Il contatto lievito - acqua ossigenata (H2O2) provoca la formazione del gas ossigeno. L'acqua ossigenata infatti è un veleno per le tutte le cellule, comprese quelle dei lieviti, che si difendono trasformandola in composti innocui (acqua e ossigeno) per mezzo di enzimi, chiamati enzimi della perossidasi. Il gas ossigeno (O2) è un comburente che aiuta a bruciare. Beuta SF Nella beuta avviene una reazione chimica, con produzione di anidride carbonica e di un sale chiamato sodio acetato, che rimane in soluzione. - L'anidride carbonica (CO2) è un gas inodore, incolore e più pesante dell'aria: per questo rimane intrappolato all'interno della bottiglietta. Questo gas non è né comburente e né combustibile, quindi la sua unica funzione è quella di soffocare la combustione e quindi far spegnere il bastoncino. MATERIALE - 2 beute, OCCORRENTE: - Bastoncini in legno per spiedini, di tipo sottile, lunghi 20 cm 1 - Accendino - cucchiaino - beakers di piccola dimensione REATTIVI: - 1 cubetto di lievito di birra fresco e pressato, del peso di 25 g - Bicarbonato di sodio - Aceto bianco - Acqua ossigenata PROCEDURA: ATTENZIONE: l'esperimento deve essere eseguito su un piano di lavoro privo di oggetti infiammabili Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 14
  • 15. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 Si posizionano sul banco degli esperimenti le 2 beute allineate e distanziate (10 cm circa). Si riempie la prima beuta (denominata Accendi Fuoco, AF) di acqua ossigenata fino a 1/3 (1 beaker di piccole dimensioni pieno). Si versano nella beuta AF 5 g di cubetto di lievito di birra precedentemente sbriciolato. Si copre con un tappo per almeno 10 minuti agitando con leggeri movimenti rotatori di tanto in tanto. Si introducono nella seconda beuta (denominata Spegni fuoco, SF) 3 cucchiaini colmi di bicarbonato di sodio e successivamente 40 ml di aceto bianco, poco per volta, per evitare la fuoriuscita immediata della schiuma effervescente dovuta alla formazione del gas anidride carbonica. Si accende la punta di un bastoncino in legno e si spegne la fiamma quando si forma una punta ignescente ( una piccola brace). A questo punto si introduce il bastoncino prima nella beuta AF e successivamente nella beuta SF e si osservano i risultati. Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 15
  • 16. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 16
  • 17. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 MISURA DEL PH EFFETTO: L’individuazione della natura chimica di una soluzione sconosciuta è possibile con l’uso degli indicatori, particolari sostanze che indicano, con il cambiamento del colore (viraggio), se una soluzione è acida o basica. PRINCIPIO: L’acidità o la basicità di una soluzione è data dal pH. La valutazione del pH si basa sulla concentrazione di ioni idrogeno (H+) presenti in una soluzione. Le soluzioni neutre hanno pH = 7 e cioè concentrazione di [OH-] = [H+]. Invece quando [H+] > [OH-] la soluzione è acida e il pH è < 7, viceversa quando [H+] < [OH-] la soluzione è basica e il pH è > 7. MATERIALE - beakers OCCORRENT - cartina al tornasole E: - indicatore universale - bacchette di vetro - spatole REATTIVI: - Acido cloridrico - idrossido di sodio - bicarbonato di sodio - aceto o limone - acqua PROCEDURA: Versare la stessa quantità di acqua nei beakers, successivamente aggiungere nel primo beaker 5 gocce di acido cloridrico, nel secondo 5 gocce di aceto (o limone), nel terzo una punta di spatola di bicarbonato, nel quarto una punta di spatola di idrossido di sodio e nella quinta lasciare solo acqua. Immergere la punta della bacchetta di vetro nelle soluzioni appena ottenute e con la punta bagnata toccare il bordo dell’indicatore (va utilizzato ogni volta un pezzo di carta pulito). Confrontare la colorazione assunta dall’indicatore con la scala di gradazioni riportata sulla confezione. A ogni colore corrisponde un valore di pH. Riportare a parte il valore del pH e conservare il pezzetto di carta utilizzato. Tramite la differenza di colore si evidenzia il Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 17
  • 18. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 cambiamento di pH. Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 18
  • 19. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 SEPARAZIONE DEI PIGMENTI DELLE FOGLIE VERDI DI SPINACI MEDIANTE CROMATOGRAFIA SU CARTA EFFETTO: Utilizzando la tecnica cromatografica è stato possibile separare i diversi pigmenti colorati. Si osserva che si ottengono quattro bande diversamente colorate ed esattamente andando dal basso verso l'alto: la clorofilla B (verde chiaro), la clorofilla A (verde scuro), la xantofilla (gialla). il beta carotene (giallo arancio). PRINCIPIO: Il principio fondamentale su cui si basa la cromatografia è quello di far assorbire la miscela in esame, sciolta in un opportuno solvente, su particolari substrati che hanno la capacità di trattenere in modo diverso i vari componenti della miscela, che saranno poi trascinati via da un opportuno solvente (eluente) con velocità distinta permettendone la separazione. MATERIALE - mortaio e pestello OCCORRENTE: - beaker e cilindri - carta per cromatografia (in alternativa carta da disegno ruvido) - pipetta Pasteur REATTIVI: - foglie di spinaci - alcool etilico - carbonato di calcio - etere di petrolio - acetone PROCEDURA: ATTENZIONE: l'esperimento deve essere eseguito su un piano di lavoro privo di oggetti infiammabili. Si tagliano a pezzetti le foglie di spinaci, si introducono nel mortaio e si riducono in poltiglia con l’aiuto del pestello. Si aggiungono nel mortaio circa 5 ml di alcool etilico (prelevato con una pipetta) e si continua a pestare fino a che il liquido si presenta di colore verde intenso (l’alcool etilico estrae i pigmenti delle foglie). Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 19
  • 20. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 Si aggiunge un pizzico di carbonato di calcio per neutralizzare le sostanze acide estratte dalle foglie che, altrimenti, tendono a scolorire i pigmenti. Si prepara una striscia di carta per cromatografia (di dimensioni adatte al cilindro che si utilizzerà). Con una pipetta Pasteur si preleva una goccia del liquido verde estratto dalla poltiglia di spinaci e la si deposita sulla striscia di carta, a circa 2 cm dal bordo; si lascia asciugare all’aria per allontanare il solvente. Si prepara la miscela eluente da utilizzare per la cromatografia, costituito da etere di petrolio e acetone (prelevati rispettivamente con un cilindro graduato e con una pipetta) in rapporto 9:1. Si pone il liquido così ottenuto in un cilindro (o altro contenitore adeguato allo scopo), fino all’altezza di circa 1 cm dal fondo. Si sistema la striscia di carta con l’estratto degli spinaci all’interno del cilindro, in posizione verticale, in modo che “peschi” appena nel liquido (la sostanza depositata deve rimanere al di sopra del liquido); e si chiude il cilindro. Il liquido, salendo per capillarità lungo la striscia di carta, provoca la separazione dei pigmenti presenti. Si estrae il cromatogramma così ottenuto e si osserva la separazione dei pigmenti Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 20
  • 21. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 21
  • 22. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 PREPARAZIONE DI UN SAPONE EFFETTO: Durante l’agitazione, il sapone cambierà colore e consistenza, diventando sempre più cremoso. Dopo un certo tempo, togliendo il frullatore e facendo colare un po' di miscela, si osserva che resta in superficie per qualche secondo prima di affondare. Questo è il segnale che la reazione è avvenuta. PRINCIPIO: La reazione da cui si ottiene il sapone è detta saponificazione. Tale reazione avviene tra un grasso (o olio) e una base (per esempio idrossido di sodio). Quindi il sapone è un sale sodico di un acido grasso. MATERIALE - Due beakers da 250 ml OCCORRENT - Una pirofila da 500 ml E: - Un cilindro graduato da 100 ml - Due beute da 100 ml - Una bacchetta di vetro - Spatoline - Un coltello - Una molletta reggi oggetti - Fornello elettrico - Bilancia REATTIVI: - 15 g di burro - 10 g di idrossido di sodio (NaOH) - 100 ml di alcool etilico (95°) - Colorante per alimenti - Aromi PROCEDURA: Sciogliere 15 g di burro a bagnomaria. Mescolare continuamente per evitare surriscaldamento. Mescolare 10 g di idrossido di sodio (NaOH) in 100 ml di alcool. L’idrossido Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 22
  • 23. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 di sodio (NaOH) non si scioglie completamente ma si deposita sul fondo. Aggiungere la soluzione al burro fuso, versando anche la parte non disciolta. Mescolare continuamente mantenendo a ebollizione il bagnomaria per 15 minuti. A questo punto, si possono aggiungere al composto il colorante e gli aromi. Dopo 15 minuti togliere dal bagnomaria e lasciare raffreddare fino a completa solidificazione. N.B. Conviene utilizzare un agitatore Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 23
  • 24. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 ESTRAZIONE DEL DNA DELLA FRUTTA EFFETTO: Le membrane cellulari sono costituite da molecole ricche di grassi che si sciolgono usando del detersivo liquido. Si usa anche un po' di sale che ha la funzione di facilitare l'eliminazione delle proteine su cui è avvolto il DNA. La banana resa poltiglia è riscaldata a 60°C per accelerare e favorire il processo di demolizione delle membrane cellulari e quelle del loro nucleo per liberare il DNA. La permanenza a questa temperatura per lungo tempo, comincia però a degradare ugualmente il DNA frammentandolo. Questa è la ragione per cui, dopo 15 minuti, bisogna raffreddare la poltiglia e filtrare il liquido ricco di DNA, separandolo dai residui cellulari e dagli altri tessuti del frutto. All'interfaccia fra l'alcool e il filtrato si osserva una sostanza bianchiccia. Si tratta del DNA della banana. PRINCIPIO: Il DNA è contenuto nel nucleo delle cellule della banana. Per liberarlo, è necessario demolire le membrane cellulari e quelle del nucleo. Per ottenere un DNA più puro usiamo il succo di ananas che ha al suo interno la bromelina capace di demolire le proteine negli amminoacidi e di facilitarne l'eliminazione. L’aggiunta di alcool alla soluzione, rende visibile il DNA, poiché in esso precipita e diventa visibile. MATERIALE - bilancia digitale OCCORRENT - mortaio e pestello E: - siringa da 10 ml - provette - beakers di diversa dimensione - riscaldatore/agitatore - termometro - colino REATTIVI: - 100 g di banana - 3 g di sale da cucina - succo d’ananas - ghiaccio - acqua distillata Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 24
  • 25. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 - 10 cc di detersivo liquido per piatti - alcool etilico PROCEDURA: Si prepara una soluzione salina di NaCl con 80 cc di acqua distillata e 3 g di sale in un beaker da 100 cc; si aggiungono 10 ml di detersivo prelevati con una siringa e si porta la soluzione a volume di 100 ml. Si riducono a poltiglia 100 g di una banana e si introducono in un beaker da 200 ml a cui si aggiunge la soluzione salina d’estrazione. Si pone il beaker a bagnomaria controllando che la temperatura non superi i 60°C e si agita la miscela per 15 minuti dopodiché si pone per 5 minuti il beaker in acqua ghiacciata. Si filtra con un colino e si versano in una provetta 5 ml di soluzione filtrata a cui si aggiunge 1 ml di succo di ananas; Si attende 2 - 3 minuti per lasciare il tempo alla bromelina presente nel succo di ananas di agire. Infine si aggiunge lentamente nella provetta un volume, equivalente alla soluzione, di alcool etilico freddo, evitando che si mescoli con il filtrato. Il DNA precipita e diventa visibile Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 25
  • 26. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 26
  • 27. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 Indice analitico Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 27
  • 28. Esperimento ed Apprendimento Scientifico Anno 2010/2011 Il progetto pag. 3 La didattica laboratoriale pag. 7 Le schede di laboratorio pag. 9 Indice analitico pag. 27 Scuola Media “B. Zumbini“ di Cosenza Pagina 28