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Da bravo DS, ecco la circolare!
Le cosiddette "tecnologie dell'educazione" non hanno ancora avuto nella
scuola l'effetto innovatore, e talvolta dirompente, che essi hanno esercitato in
altri settori della comunicazione e della vita sociale.
Senza alcuna aprioristica esaltazione, ma anche senza ingiustificate diffidenze
e allarmismi, i nuovi mezzi (….) devono essere considerati per quello che essi
sono, cioè strumenti dell'azione didattica che facilitano i processi conoscitivi,
pur senza presumere di surrogare all'insostituibile rapporto personale adulto
giovane una mediazione puramente artificiale ed estrinseca.
I nuovi mezzi vanno, quindi, considerati come i continuatori, a livello
tecnologico più avanzato, dei tradizionali sussidi didattici, alla stessa stregua
cioè del manuale scolastico o degli altri più modesti strumenti didattici, dal
quaderno degli appunti alla tavola nera o ai cartelloni murali.
Certamente la maggiore complessità dei nuovi strumenti e la necessità di
disporre anche di cognizioni tecniche e pratiche per il loro uso apre un nuovo
capitolo nel costume della comunicazione a fini di insegnamento.
Le cosiddette "tecnologie dell'educazione" non hanno ancora avuto nella
scuola l'effetto innovatore, e talvolta dirompente, che essi hanno esercitato in
altri settori della comunicazione e della vita sociale.
Senza alcuna aprioristica esaltazione, ma anche senza ingiustificate diffidenze
e allarmismi, i nuovi mezzi (….) devono essere considerati per quello che essi
sono, cioè strumenti dell'azione didattica che facilitano i processi conoscitivi,
pur senza presumere di surrogare all'insostituibile rapporto personale adulto
giovane una mediazione puramente artificiale ed estrinseca.
I nuovi mezzi vanno, quindi, considerati come i continuatori, a livello
tecnologico più avanzato, dei tradizionali sussidi didattici, alla stessa stregua
cioè del manuale scolastico o degli altri più modesti strumenti didattici, dal
quaderno degli appunti alla tavola nera o ai cartelloni murali.
Certamente la maggiore complessità dei nuovi strumenti e la necessità di
disporre anche di cognizioni tecniche e pratiche per il loro uso apre un nuovo
capitolo nel costume della comunicazione a fini di insegnamento.
Anno scolastico ___/____?
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Ora possiamo iniziare…
Focus sui nostri allievi
La domanda è: sono davvero nativi digitali?
Forse sì e forse no
Ma, perché ci interessa?
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Dimensioni multiple
La competenza digitale nella scuola. Modelli e strumenti per valutarla e svilupparla
Antonio Calvani, Antonio Fini, Maria Ranieri
Erickson, Trento, 2010
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Quanto sono competenti?
La competenza digitale nella scuola - Modelli, strumenti, ricerche
Antonio Calvani, Antonio Fini, Maria Ranieri
Rivista della Società Italiana di Ricerca Didattica 5. 9-21 12-2010
Test web-based
Anno 2009
1056 alunni
34 scuole
Età media 15
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Cittadinanza
Cittadinanza Digitale: un arcobaleno di diritti e opportunità
Fiorella De Cindio, Leonardo Sonnante, Andrea Trentini
http://mondodigitale.aicanet.net/2012-2/public/04_de_cindio.pdf
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Quale scuola per i nativi digitali?
http://expositions.bnf.fr/utopie/grand/3_95b1.htm
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Oltre le insidie dell’ovviohttp://www.slideshare.net/MariaRanieri1/nativi-digitali-vs-immigrati-digitali-mito-o-realt
Maria Ranieri – Università di Firenze
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Torniamo alla circolare del 1971!
…. è auspicabile che gli insegnanti stessi, con iniziative da attuare
preferibilmente a livello di singoli istituti, promuovano attività di
aggiornamento, dibattito, sperimentazione, volte ad affrontare le nuove
situazioni derivanti dalla generalizzazione dei vari modi comunicativo
informativi, evitando rinunce fatalistiche o abdicazioni traumatizzanti: al
contrario assumendo essi stessi il compito di inserire questi portati dei
moderni avanzamenti tecnico scientifici nel quadro dei valori e dei
comportamenti culturali collaudati dalla nostra tradizione.
…. è auspicabile che gli insegnanti stessi, con iniziative da attuare
preferibilmente a livello di singoli istituti, promuovano attività di
aggiornamento, dibattito, sperimentazione, volte ad affrontare le nuove
situazioni derivanti dalla generalizzazione dei vari modi comunicativo
informativi, evitando rinunce fatalistiche o abdicazioni traumatizzanti: al
contrario assumendo essi stessi il compito di inserire questi portati dei
moderni avanzamenti tecnico scientifici nel quadro dei valori e dei
comportamenti culturali collaudati dalla nostra tradizione.