2. Gruppo di ricerca:
Antonia Romano - IPRASE Trento
Marina De Rossi - Università di Padova
Corrado Petrucco - Università di Padova
Fabrizio Personeni - Università di Padova
Coordinamento
Francesco Bailo - IPRASE Trento
4. IL CONTESTO
giugno 2009: bozza PSP
giugno 2010: Regolamento provinciale con
definizione delle competenze per ogni
disciplina
5. LE AZIONI
costituzione di Reti di Istituto
definizione dei Piani di Studio di Istituto
progettazione e sperimentazione di Unità di
lavoro
progettazione e sperimentazione di "prove di
competenza"
6. IL PROCESSO
riflessione sull'epistemologia delle discipline
riflessione sui nodi concettuali delle discipline e
sulle difficoltà che si incontrano
esplorazione dei territori di confine tra discipline
diverse
dialogo tra docenti appartenenti a ordini di
scuola diversi
condivisione degli "irrinunciabili"
7. LA RICADUTA SULLA DIDATTICA
ricerca di pratiche coerenti con una didattica
che sviluppi competenze disciplinari da
utilizzare per la costruzione di competenze di
cittadinanza
8. IL PROGETTO
DI
RICERCA AZIONE
DIGITAL STORYTELLING
IN
MATEMATICA
9. PERCHE' LA MATEMATICA
per il valore culturale e non solo strumentale della disciplina
perché favorisce l'educazione al problem solving e al
problem posing
perché la matematica è "serva e padrona"
perché le indagini nazionali e internazionali collocano gli
studenti italiani in posizioni inferiori ad altri paesi occidentali
10. PERCHE' LO STORYTELLING
La narrazione per
● coinvolgere
● motivare
● favorire l'immedesimazione
● introdurre nuovi concetti
La narrazione per sostenere l'argomentazione
matematica, contestualizzandola in situazioni
reali e plausibili, possibili per l'età degli studenti
11. PERCHE' LA TECNOLOGIA
INFORMATICA
gli studenti vivono in un mondo in cui la
tecnologia ha un ruolo sempre più importante
la matematica è inserita nell'area di
apprendimento matematico scientifico
tecnologico
le tecnologie informatiche offrono elevate
potenzialità didattiche e consentono alla scuola
di ridurre il grande divario che la separa
dall'esperienza quotidiana degli studenti
12. I PROTAGONISTI
insegnanti del primo ciclo di istruzione
classi già coinvolte in altre sperimentazioni sul
terzo biennio
"attori" locali
ricercatori
13. LA RICERCA
ricerca azione partecipata
produzione del digital storytelling
produzione di un ppt sullo stesso argomento
organizzazione di una lezione come da prassi
quotidiana sullo stesso argomento
predisposizione di un "protocollo di
sperimentazione"
14. I TEMI
SCUOLA PRIMARIA
● numeri ordinali e cardinali
● misura di massa in classe
● problem solving: comprensione del testo e
individuazione dei dati utili
● area e perimetro
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
● numeri relativi
● area e perimetro
● isoperimetria e equiestensione
15. La STRUTTURA DEL DST
1. si propone una situazione problematica realistica
2. si procede nella narrazione inserendo qualche errore
3. i protagonisti delle storie sono bambini/ragazzi dell'età
dei fruitori, non appartenenti alla stessa classe
4. la durata del video è tra i 5 e gli 8 minuti
16. IL PROTOCOLLO SPERIMENTALE
1. il Dst è proposto senza alcun organizzatore anticipato
2. al termine della fruizione della prima parte l'insegnante
propone una riflessione attraverso una discussione
guidata finalizzata a far emergere i contenuti matematici
3. gli studenti elaborano una "teoria di classe" sui concetti
affrontati
4. l'insegnante propone la visione della seconda parte per
la sintesi matematica e la formalizzazione dei concetti
5. gli studenti prendono visione nuovamente del Dst,
prestando attenzione all'argomento matematico
6. l'insegnante propone una verifica degli apprendimenti
acquisiti che contiene:
○ esercizi sulle conoscenze
○ esercizi sulle abilità
○ un problema complesso
17. LE CONCLUSIONI ATTUALI
Dst: strumento efficace per l'introduzione di
nuovi concetti senza anticipatori.
Verifca subito dopo la fruizione: non ci sono
grandi differenze negli apprendimenti rispetto
alla modalità abituale di lezione
18. DIGITAL STORYTELLING
Elevata potenzialità per:
● coinvolgimento degli studenti
● coinvolgimento degli insegnanti
● attenzione degli studenti durante la fruizione
● partecipazione
● apprendimento da parte di alunni non
italofoni
● apprendimento da parte di alunni che
presentano generalmente difficoltà in mat
19. LE PROSPETTIVE FUTURE
diffusione dei prodotti a tutti gli I.C. della
provincia
monitoraggio della sperimentazione e ricerca
quantitativa
integrazione dei Dst con esercizi interattivi
produzione di Dst da parte degli alunni
confronto con altri partner europei e
extraeuropei