2. Il PD e il federalismo
Il PD protagonista della riforma federalista:
1997-1998 Leggi Bassanini
2000-2001 Nuovo titolo V della Costituzione
2009 Legge 42/2009 (PD astenuto)
dal 2010 Commissione bicamerale per il federalismo fiscale
Il federalismo fiscale che vogliamo:
– coordinato con riforma istituzionale e fiscale
– ispirato ai princìpi di:
• autonomia (superamento finanza derivata)
• responsabilità (superamento spesa storica)
• solidarietà (finanziamento integrale funzioni LEP)
3. Il governo PDL – Lega Nord:
federalisti a parole, centralisti nei fatti
Stop all’autonomia impositiva delle autonomie locali
Abolizione ICI prima casa
Patto interno di stabilità paralizzante
Aiuti discrezionali a Roma, Catania, Palermo
Manovra 2011-2013 centralista (DL 78/2010):
2007-2010: autonomie locali 10% deficit aggiuntivo (5,6 md
su 53,9) e 0% debito aggiuntivo (0,4 md su 244,3)
2011-2013: 40% riequilibrio deficit su autonomie locali nel
2011 (4,9 md su 12,1) e nel 2012 (9,5 md su 25,1)
4. Federalismo fiscale:
il punto della situazione
Maggio 2009: in vigore la Legge 42/2009 (20 temi delegati)
Febbraio 2010: costituita la Commissione bicamerale
A fine marzo 2011 sono stati approvati:
1) federalismo demaniale;
2) fabbisogni standard EL;
3) Roma Capitale;
4) federalismo municipale;
5) federalismo regionale e provinciale, sanità.
Mancano temi importanti: perequazione enti locali, interventi
speciali, armonizzazione bilanci, perequazione infrastrutture, ecc.
Scadenza delega: maggio 2011 (probabile proroga di 6 mesi)
5. Il coordinamento con la riforma
istituzionale e fiscale
Il codice delle autonomie, approvato alla
Camera in prima lettura, è fermo al Senato
La riforma costituzionale (Senato delle regioni e
delle autonomie, revisione 117 Cost.) è ferma
Gli interventi sul sistema fiscale previsti dai
decreti attuativi sono sganciati da un disegno
organico di riforma fiscale
6. L’autonomia
I decreti attuativi confermano i tagli dei trasferimenti a comuni
e province disposti dal DL 78/2010. I tagli alle regioni saranno
rivisti in base alla clausola di salvaguardia del decreto
I trasferimenti statali alle autonomie locali vengono fiscalizzati,
ma su un ammontare decrescente a causa dei tagli
I decreti permettono il graduale recupero dell’autonomia
impositiva delle autonomie locali: 2011 addizionale comunale,
imposta di soggiorno; 2012 imposta di scopo, Rc auto
province; 2013 addizionale regionale, Irap; 2014 Imup, Imus
La ritrovata autonomia impositiva provocherà un aumento
della pressione fiscale finalizzato alla copertura dei tagli
7. La responsabilità
L’autonomia impositiva delle autonomie locali ricalca
in buona parte l’assetto attuale. L’Imup è poco
funzionale alla responsabilizzazione degli
amministratori comunali
L’introduzione dei fabbisogni standard negli enti locali
e nelle regioni permetterà il superamento della spesa
storica. Nella sanità, invece, i costi standard hanno
valore solo teorico
Il decreto su premi e sanzioni deve essere ancora
esaminato
8. La solidarietà
Nel nuovo ordinamento degli enti locali restano
indefiniti i LEP, i fondi di riequilibrio (orizzontali) e i
fondi perequativi a regime
Nel nuovo ordinamento delle regioni viene introdotta
la procedura per i LEP non sanitari e definita la
perequazione per le spese LEP e non LEP
I fondi di riequilibrio/perequazione statali e regionali
non sono coordinati tra loro
9. Il federalismo fiscale: le proposte PD
Revisione della composizione della manovra di finanza
pubblica 2011-2013
Coordinamento con riforma istituzionale e fiscale
Assetto dell’autonomia impositiva più orientato alla
responsabilità (service tax nei comuni) e meno alla
concorrenza fiscale (minore manovrabilità Irpef e Irap
nelle regioni)
Maggiore chiarezza su riequilibrio/perequazione
10. Il federalismo fiscale:
un'occasione perduta?
Ritardi e condizionamenti negativi dalla politica economica
(manovra 2011-2013) e dalle dinamiche politiche
Scarso coordinamento con le riforme del fisco e delle istituzioni
(Carta delle autonomie, Senato federale, ecc.)
Le regioni a statuto speciale sono escluse dalla riforma
Probabile aumento della pressione fiscale complessiva e
redistribuzione del carico in alcuni casi iniqua
Risultati contraddittori sul versante della responsabilizzazione
Riequilibrio/perequazione eccessivamente indefiniti
Non è una “riforma epocale”: in molti casi è un mero
consolidamento dell'assetto attuale