2. Lo scenario
In un panorama in cui si registra una forte
spinta alla “deospedalizzazione” è necessario
rivedere e rilanciare le formule della day care
A differenza delle formule di ricovero,
l’attività ambulatoriale è in costante
incremento e si è arricchita con i nuovi
modelli operativi (PAC e APA)
Alla complessità dei pazienti corrisponde la
complessità delle prestazioni ambulatoriali,
che riguardano sempre più spesso più
discipline e differenti professionisti
3. L’ ospedale è un reticolo di interconnessioni, finalizzate a
garantire un PERCORSO del paziente
che sia rispondente ai suoi BISOGNI assistenziali
Il percorso del paziente oncologico è tipicamente
MULTIDISCIPLINARE e MULTIPROFESSIONALE
La rete
4. 4
Oncologia e interdisciplinarietà
• L’interdisciplinarietà è una delle caratteristiche della
medicina moderna, evoluta ed iperspecialistica
• La sfida attuale è evitare la frammentazione del percorso-
paziente, assicurando il massimo di competenze e il
massimo di integrazione
• La complessità delle cure deve essere inversamente
proporzionale alla semplificazione del percorso
• La multidisciplinarietà è
un approccio culturale e
una dimensione organizzativa
5. 5
Ambulatorio multidisciplinare
patologia oncologica organo-specifico
• Nasce dall’esigenza di offrire al paziente, in termini clinico-
assistenziali e organizzativi, un percorso completo con
accessi facilitati a valenza multiprofessionale, in un’ottica di
presa in carico
• Questo approccio permette la valutazione simultanea da
parte di più figure specialistiche, rendendo il paziente
perno intorno al quale ruotano gli specialisti e la struttura
ospedaliera
6. I vantaggi della integrazione
multidisciplinare ambulatoriale
1. Diminuire il tasso di ospedalizzazione (per ricoveri per
accertamenti, per degenze protratte per attesa di visite
specialistiche)
2. Abbattere i tempi di attesa e il numero di accessi del
paziente
3. Contenere il numero e la tipologia di esami strumentali
(razionalizzazione dell’algoritmo diagnostico-
terapeutico)
4. Ottenere accertamenti diagnostici di buona qualità
5. Ridurre complessivamente i costi
7. Gli strumenti metodologici principali
• Esame obiettivo collegiale : la visita medica eseguita
insieme; in cartella devono risultare i nomi dei medici
visitanti.
• Programmazione terapeutica concordata : la decisione
terapeutica presa in seguito a discussione collegiale. La
discussione collegiale può mancare per i casi clinici che
rientrano in situazioni standard previste da linee guida
condivise riportate in documento sottoscritto dalle
discipline interessate, ma in tal caso deve essere
menzionata l’assegnazione alla specifica linea guida.
8. 8
Il percorso amministrativo
1. Richiesta di “visita multispecialistica congiunta”,
effettuata sia dal MMG che dallo specialista ospedaliero,
unitamente alle singole richieste di “visite specialistiche”
2. Attivazione di percorsi diagnostici preferenziali (come
per gli altri pazienti “presi in carico”) con accesso
privilegiato
3. Utilizzo del day service per le patologie per cui esiste un
PAC codificato (tumore della mammella, tumore del
polmone non microcitoma)
9. Nelle mani di chi ?
• Con questa organizzazione il paziente "sceglie"un
referente tra gli specialisti, ma comunque riceve un parere
univoco e ha un accesso prioritario anche alle prestazioni
più complesse, grazie ai canali preferenziali prestabiliti
• I medici ospedalieri hanno la possibilità di assumere
decisioni terapeutiche condivise e in tempi rapidi.
• Il medico di medicina generale ha un riferimento certo
nella individuazione di un percorso multispecialistico ed è
in grado di garantire la continuità assistenziale
10.
11. Gli ambulatori multidisciplinari
AO San Filippo Neri
Ambulatori multidisciplinari di area oncologica :
1. GIPO – ORL
2. Tumori ginecologici
3. Osteo-oncologia
4. Neuro-oncologia
5. Uro-oncologia e brachiterapia prostatica
12. Perché essere “interdisciplinari”
Perché si risponde meglio alle sfide della medicina
moderna, iperspecialistica ed ipertecnologica
Perché alla frammentazione delle competenze fa
seguito una risposta assistenziale integrata
Perché comporta una semplificazione per il paziente ed
un accrescimento per il professionista
Perché determina anche una “interprofessionalità” che
stimola il lavoro in equipe
13. Perché è difficile essere
“interdisciplinari”
Perché comporta un cambiamento culturale, una
evoluzione rispetto all’ambito disciplinare di provenienza
Perché comporta l’esplorazione di campi meno
conosciuti di quello di appartenenza
Perché si devono superare i confini, anche fisici, del
proprio ambiente specialistico
Perché ci si mette in discussione!
14. Reti interprofessionali e
Clinical Governance
L’attuazione della Clinical Governance richiede la
costituzione di reti interprofessionali in modalità
bottom up, quali unità di supporto metodologico
ai progetti
L’interdisciplinarietà e la interprofessionalità
sono elementi essenziali per la Clinical
Governance
15. 15
RISK MANAGEMENT
SISTEMI PER LA QUALITA’
AUDIT E VALUTAZIONE
TECHNOLOGY
ASSESSMENT
RESPONSABILITA’ E
PERFORMANCE
COORDINAMENTO
CLINICAL GOVERNANCE
MANAGEMENT
RISORSE E SERVIZI
DATI
AFFIDABILI
RICERCA &
SVILUPPO
CULTURA DELLA
FORMAZIONE
STRATEGIE E POLITICHE
EVIDENCE - BASED
L’ ALBERO DELLA CLINICAL GOVERNANCE
16. L’ EBM, un “collante” per le reti
interdisciplinari
"Evidence-based medicine is the conscientious,
explicit and judicious use of current best
evidence in making decisions about the care of
individual patients.“
Glossary of terms in Evidence-Based Medicine.
Centre for Evidence-Based Medicine.
17. Evoluzione del concetto di EBM
Research
Evidence
Clinical State and
Circumstances
Patient
Preferences
Haynes RB et al. BMJ 2002
Clinical Expertise
18. Centro per l’ Evidenza Clinica
CEC
• Nato nel 2006 su iniziativa della Direzione
Sanitaria Aziendale
• Composto inizialmente da 12 professionisti:
– Medici provenienti da diverse UO e dalla Direzione
Sanitaria
– Personale Infermieristico
• Con la collaborazione di:
– Ufficio Formazione
– Ufficio Qualità
19. Centro per Evidenza Clinica
• Diffusione delle conoscenze relative alla Medicina
Basata sull’Evidenza
• Formazione su tematiche di base e tematiche
avanzate relative alla Evidenza Clinica
• Applicabilità della ricerca scientifica alla pratica
clinica.
20.
21. Conclusioni
La costituzione e la manutenzione della rete
interprofessionale interna sono uno strumento
fondamentale per la realizzazione del governo
clinico
La valorizzazione di queste attività deve essere
perseguita sia dalla Direzione che dai
Professionisti
Le ricadute positive per Pazienti ed Operatori
sono la motivazione più forte per la costruzione
della rete
22. Tutto è difficile all’inizio, prima di
diventare facile
Blaise Pascal