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Dialogo interculturale Identità, alterità, relazione THIENE 31 GENNAIO 2008
2008 Anno del dialogo interculturale Decisione del Parlamento Europeo C.M. del nostro governo 2 marzo 1994 n. 73 si invitano le scuole a “raccordare iniziative … per promuovere una riflessione … che si estenda alla complessità del  confronto tra culture ” Confronto tra culture.  Perché prenderle in esame?
Due concezioni Confronto le culture per sapere Confronto le culture per cambiare il mio modo di essere Curiosità problematizzante
Fichte diceva che la conoscenza assume un senso solo se poi mettiamo in pratica quello che crediamo valorialmente fondato per noi IO
la conoscenza ha un senso se poi la mettiamo in pratica IO Non-IO Chi è quello sgorbio lì?
Fichte diceva che la conoscenza assume un senso solo se poi mettiamo in pratica quello che crediamo valorialmente fondato per noi Chi sei? IO Non-IO
ricordate Kant per il quale occorreva fare delle domande se si voleva conseguire una conoscenza del fenomeno?  più domande facciamo, più risposte otteniamo e maggiore è l’accrescimento della nostra conoscenza Kant
IO Non-IO Domande Bla Bla, Blo Blo, Blu Blu? Ble ble, ble ble, ble ble! Più domande, più risposte, maggiore conoscenza
l’Io nell’io pone un non-io (cioè un problema da risolvere), anche se prima deve presupporre di esistere come Io; dunque il primo momento in termini logici è che l’Io pone se stesso, poi pone dentro di sé (nell’io) un non-io (cioè un problema da risolvere), e quindi lo suddivide in tanti sottoproblemi (l’io nell’io divisibile pone dei non-io altrettanto divisibili perché lui è divisibile – Kant direbbe perché lui ha tutta una serie di categorie) IO Problema: Chi è quello sgorbio lì? Non-IO
Ritorniamo alle due concezioni Mettere a confronto le culture per agire, ma come, se non per superare le barriere che ostinatamente si frappongono tra le diversità? Confronto le culture per sapere conservazione Confronto le culture per cambiare il mio modo di essere rinnovamento
Anche la scienza ha i suoi conservatori conservazione RUSSELL MC CORMMACH,  Pensieri notturni di un fisico classico  (Editori Riuniti)
prima di dare una risposta, occorre fare un’analisi approfondita sull’io, sull’altro, e sullo stare assieme Codici esistenziali identità alterità relazione
2008 Anno del dialogo interculturale Decisione del Parlamento Europeo Dialogo interculturale; il tema potrebbe indurci a fermare l’attenzione soprattutto sulla convivenza con lo ‘straniero’, ponendo il  focus  prevalentemente su problemi  giuridico-politici  o su altri  economico-sociali , spingendoci quindi a trovare un  modus vivendi  fondato magari sul  Noi , sottostimando così la soggettività dell’ Io  e del  Tu .
Due scuole di pensiero conservazione rinnovamento Nascono da una precedente filosofia di vita, da dei   modelli di razionalità  che portano il soggetto verso una determinata risposta
Poniamo in questione il concetto “ verità ” Verità Platone Aristotele Roscellino
Tre modelli di razionalità Esiste di per sé Deriva dalla astrazione È una convenzione Verità Ante rem In re Post rem
Una metafora di partenza Percezione del dato Dato Che cosa è successo? Interpretazione del dato
I modelli di razionalità Zeus arrabbiato con gli uomini Legge insita nella natura Legge prodotta dalla mente del soggetto
Codici  (non propriamente)  di Comte Codice religioso Codice metafisico Codice scientifico
Ritorniamo ai tre modelli di razionalità ? ? ? m1*m2 d 2 Ante rem In re Post rem K
Ritorniamo ai tre modelli di razionalità Esiste di per sé inserita da Dio È una legge che governa le cose Prodotta dalla mente nel rapportare la realtà m1*m2 d 2 Ante rem In re Post rem K
IDENTITÀ  Io come sono? c’è un uomo disinteressato del mondo, incurante di sé, mancante di ogni iniziativa; egli vive una vita inautentica; ad un certo punto – non si sa come né perché – si accorge di sé ed intraprende un viaggio interiore per capire e spiegare il suo essere; era disinteressato e gli è nato un interesse, prima per le cose che riguardano il suo io  Levinas
poi per quelle che sono al di fuori di sé; scopre però che il suo io non solo non è isolato, anzi (il suo io) dipende da ciò che è  altro ; intuisce che, mentre ontologicamente si autopone (Io=io), lo fa in quanto i due termini  io-altri  sono congiunti in una relazione così stretta da ipotizzare la scomparsa del primo termine se svanisce il secondo.  IDENTITÀ  Io come sono? La distinzione tra ruolo e persona  si estende e si amplifica a più contesti  Qual è il ruolo del soggetto? Impossibile da determinarsi in sé Personale privata Gruppo amicale Comunità estesa Ruolo pubblico Gruppo fiduciario Personale riservata Ruolo professionale Ruolo sociale
Cerchiamo di approfondire i concetti identità Andando al fondamento da cui l’io stesso trae la sua origine, una cosa è che l’io si consideri come esistente, altra è la riflessione che l’io può fare su se stesso, cioè una cosa è l’esperienza immediata che ogni essere ha di sé, altra è la consapevolezza del fondamento di tale istanza Una cosa è accorgersi di esistere come io, altra è essere consapevoli di ciò che siamo e di come siamo
Cerchiamo di approfondire i concetti alterità è un estraneo! La riflessione sull’identità mi rimanda inesorabilmente al termine  altro da me  e cioè mi immette nel concetto di  alterità , che però a sua volta mi fa sentire l’altro come estraneo e così mi riallaccia ad un altro concetto, quello di  estraneità
ALTERITÀ  Chi sei? Sei un estraneo!  mentre io mi accorgo che il mio prossimo è un estraneo, perché ad esempio non parla la mia lingua e per di più ha caratteristiche molto lontane dalle mie, altrettanto succede per lui: si accorge che io sono a lui estraneo per vari motivi
ALTERITÀ  estraneità Lungi da me!
ALTERITÀ  Chi sei? Fichte ci invita a pensare al principio dell’azione dell’io come ad un’ autoposizione  o ad un  autopossesso . Questa azione però non può fermarsi all’interno dell’io conchiuso, ma deve necessariamente incontrarsi-scontrarsi con un  non-io . Da ciò si evince che la capacità di identità, e quindi di  autodeterminazione , passa all’interno di un contesto che obbligatoriamente prevede il concetto di  estraneità . O se volete che mi spieghi meglio, l’io non può esistere neppure ontologicamente come io se non davanti alla presenza di un tu, o più specificamente di  un altro  dall’io che non è ancora riconosciuto come un tu, ma come un  non-sono-io . identità estraneità estraneità identità anche per von Balthasar l’inalienabile  autopossesso  del soggetto rinvia necessariamente ad  altro/altri , con ciò, dunque, ponendo l’io, già fin dalla sua fondazione, inseparabilmente legato ad una relazione che implica l’ altro - da-sé
Cerchiamo di approfondire i concetti relazione andando a considerare ciò che rende diverso o uguale l’altro da me, il nostro io si imbatte in un soggetto che limita la nostra autonomia; è su questo limite che la discussione va posta, se esso sia da considerarsi nell’accezione  negativa  di perdita di autonomia dell’io o in quella  positiva  di transito tra differenze che accrescono l’io
Relazione stato di natura  1. L’io, nello stato di natura era dominatore di tutto ciò che gli si parava dinanzi, era padrone assoluto di ogni cosa Vi ricordate Hobbes?  l’altro da sé  2. ad un certo punto scopre l’altro da sé e allora decide che questo altro da sé lo limita e 3. ne nasce una guerra, la guerra di uno contro l’altro che poi diventa  bellum omnium contra omnes .
Relazione 3. come straniero con cui relazionarsi attraverso legami di riconoscimento che non escludano né l’identità dell’io né quella dell’altro, cioè che non appiattiscano le differenze, anzi che le valorizzino l’estraneo varie opzioni:   1. come soggetto da assimilare alla propria identità  2. come altro che va lasciato nella sua indifferente estraneità
Relazione l’estraneo varie opzioni:   Su questo fronte si gioca il concetto di  libertà : nella scelta tra le opzioni che indicano chiusura apertura scelta che è condizionata da quello che io chiamo  modello di razionalità
Domanda E se si andasse ancor prima del modello di razionalità ?  Se cercassimo il fondamento trascendentale che rendesse universale la possibilità di scelta? problema forse insormontabile in quanto ogni ricerca trascendentale ricadrebbe all’interno di uno dei tanti modelli di razionalità
Risposte viene esclusa l’originarietà strutturale del diverso; quindi l’altro non ha una sua connotazione personale che lo diversifichi e lo renda autonomo Ammettere cioè l’originarietà strutturale del diverso, e quindi la  possibilità dell’altro diversificato dall’io. L’altro ha una sua connotazione personale che determina la sua identità Platone afferma   idem in alio Aristotele e Tommaso ci indicano una prospettiva: considerare  aliud in alio
Come mettersi in relazione?  Specchio concavo Specchio piano Specchio convesso L’altro è concepito come limite, ma è: limes   o  limen
Limes ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Limen ,[object Object],[object Object],[object Object]
Logica binaria ,[object Object],[object Object],[object Object],Logica non-binaria, topologica Se ci richiamassimo alle proprietà topologiche, ad esempio al nastro di Möbius, che cosa accadrebbe?
MŐBIUS non essendoci un dentro/fuori, la relazione con l’altro sarebbe posta in maniera diversa,  senza limiti
e in quello  aperto  dell’anello di Möbius Prendiamo delle formiche e proviamo a pensare al dialogo che potrebbe instaurarsi tra due di loro nei due mondi, in quello  chiuso  rappresentato da un anello classico
Però!!!! Forse si cadrebbe in una concezione dove lo  spazio unificato   o, peggio ancora, unificante, ci indurrebbe ad una  globalizzazione  nella quale,  cancellata l’idea di confine , si introdurrebbe l’idea di uno spazio nel quale l’io e l’altro vagherebbero in una  nebulizzazione anarchica  in quanto, mancando il confine nel quale riconoscersi, si vivrebbe al di là della normatività che ogni confine fonda
Ci accorgiamo che il problema è di natura filosofico-esistenziale, ,[object Object]
in altre parole se rifiutare   il dialogo o  accettarlo 1.  se  restare immobili   di fronte a questa situazione che ammette l’esistenza di più modelli di razionalità che ci dividono e rimanere nella eternità muta del nostro io 2.  aprirci al cominciamento, cioè all’azione nei confronti dell’altro, assumendo un’ inquietudine  dell’esistere piuttosto che crogiolarci nell’appagamento del nostro essere,
rimanere ancorati a Parmenide o staccarvisi Per il filosofo greco l’Essere è “imperituro, ingenerato, non fu e non sarà, è tutto intero, uno e continuo, omogeneo, sferico, completamente pieno, immobile”. Da ciò si arguisce che non esiste possibilità per un divenire, rappresentato dal passaggio dell’essere all’altro da sé
Derida in La scrittura e la differenza Occorre decidere come intendere il nostro essere, o come verbo con funzione di copula ( esse  come  essentia ), o come indicatore di una esistenza ( esse  come  existentia ); nel primo caso restiamo pure chiusi nella nostra essenza, nel secondo prepariamoci ad esistere
A B Gli oggetti del discorso  solo dopo  essere  divenuti   parte di uno  sfondo comune di comprensione   diventano comunicabili modi di approccio alla realtà per trovare un accordo Sfondo comune di comprensione Contesto Sfondo di assunzioni
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],per lo studente
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[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[1]   Idiot é s   è  l ’“ uomo privato ” , che non partecipa alla vita pubblica. Dunque, un sistema di pensiero  “ idiota ”   è  la tentazione moderna,  individualistica , di  “ far fuori ”  l ’ altro, concependo la differenza come qualcosa cui  “ va posto rimedio ” . per lo studente
[object Object],[object Object],[object Object],per lo studente
Uno spunto pratico sui  Modelli di razionalità ,[object Object],[object Object],[object Object],per il docente
Ante rem  (ad esempio le idee  innate ) per il docente Codici Che cosa comportano la predestinazione lettura finalistica già determinata;  si pensi a  Jesus Christ superstar , e precisamente alla scena in cui Giuda, dopo aver venduto Cristo, va ad impiccarsi; egli, rivolgendosi a Dio dice "Padre, perché hai scelto proprio me?" Questa espressione è la chiara manifestazione della consapevolezza che la storia è l'applicazione della volontà divina.   Dna lettura meccanicistica-deterministica Chimica organizzatrice: es. amore come prodotto di testosterone lettura meccanicistica con un problema da risolvere: è causa o effetto di qualche cosa d’altro?  Platone, Plotino, Teologia  via all’in giù, via all’in su   i preconcetti La verità è la nostra e non quella degli altri  Cartesio: idee innate metodo analitico deduttivo
In re  (le idee che provengono dal mondo,  avventizie ) per il docente Codici Che cosa comportano esperienza fondamento del conoscere   analisi a partire dalla realtà fisica   La sperimentazione scientifica non esiste la metafisica   filosofie empiriste  verità da cercare attraverso i sensi con metodo induttivo filosofie esistenzialiste   categoria massima: quella della “possibilità”  Cartesio: idee avventizie   sono prive di fondamento in quanto Cartesio le legge alla luce   dell’ ante   rem
Post rem  (le idee che ci facciamo noi inventandole,  fattizie ) per il docente Codici Che cosa comportano utopie tecnologiche (Bacone)  spinta verso la ricerca in tutti i campi come miglioramento della vita umana  utopie politiche (T. Moore)  costruzioni etiche, deontologiche  … fisica teorica  l’immaginazione, la creatività, spinta verso l’ignoto  fantasia  ippogrifo
Ricaduta educativa ,[object Object],[object Object],per il docente
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14. dialogo interculturale

  • 1. Dialogo interculturale Identità, alterità, relazione THIENE 31 GENNAIO 2008
  • 2. 2008 Anno del dialogo interculturale Decisione del Parlamento Europeo C.M. del nostro governo 2 marzo 1994 n. 73 si invitano le scuole a “raccordare iniziative … per promuovere una riflessione … che si estenda alla complessità del confronto tra culture ” Confronto tra culture. Perché prenderle in esame?
  • 3. Due concezioni Confronto le culture per sapere Confronto le culture per cambiare il mio modo di essere Curiosità problematizzante
  • 4. Fichte diceva che la conoscenza assume un senso solo se poi mettiamo in pratica quello che crediamo valorialmente fondato per noi IO
  • 5. la conoscenza ha un senso se poi la mettiamo in pratica IO Non-IO Chi è quello sgorbio lì?
  • 6. Fichte diceva che la conoscenza assume un senso solo se poi mettiamo in pratica quello che crediamo valorialmente fondato per noi Chi sei? IO Non-IO
  • 7. ricordate Kant per il quale occorreva fare delle domande se si voleva conseguire una conoscenza del fenomeno? più domande facciamo, più risposte otteniamo e maggiore è l’accrescimento della nostra conoscenza Kant
  • 8. IO Non-IO Domande Bla Bla, Blo Blo, Blu Blu? Ble ble, ble ble, ble ble! Più domande, più risposte, maggiore conoscenza
  • 9. l’Io nell’io pone un non-io (cioè un problema da risolvere), anche se prima deve presupporre di esistere come Io; dunque il primo momento in termini logici è che l’Io pone se stesso, poi pone dentro di sé (nell’io) un non-io (cioè un problema da risolvere), e quindi lo suddivide in tanti sottoproblemi (l’io nell’io divisibile pone dei non-io altrettanto divisibili perché lui è divisibile – Kant direbbe perché lui ha tutta una serie di categorie) IO Problema: Chi è quello sgorbio lì? Non-IO
  • 10. Ritorniamo alle due concezioni Mettere a confronto le culture per agire, ma come, se non per superare le barriere che ostinatamente si frappongono tra le diversità? Confronto le culture per sapere conservazione Confronto le culture per cambiare il mio modo di essere rinnovamento
  • 11. Anche la scienza ha i suoi conservatori conservazione RUSSELL MC CORMMACH, Pensieri notturni di un fisico classico (Editori Riuniti)
  • 12. prima di dare una risposta, occorre fare un’analisi approfondita sull’io, sull’altro, e sullo stare assieme Codici esistenziali identità alterità relazione
  • 13. 2008 Anno del dialogo interculturale Decisione del Parlamento Europeo Dialogo interculturale; il tema potrebbe indurci a fermare l’attenzione soprattutto sulla convivenza con lo ‘straniero’, ponendo il focus prevalentemente su problemi giuridico-politici o su altri economico-sociali , spingendoci quindi a trovare un modus vivendi fondato magari sul Noi , sottostimando così la soggettività dell’ Io e del Tu .
  • 14. Due scuole di pensiero conservazione rinnovamento Nascono da una precedente filosofia di vita, da dei modelli di razionalità che portano il soggetto verso una determinata risposta
  • 15. Poniamo in questione il concetto “ verità ” Verità Platone Aristotele Roscellino
  • 16. Tre modelli di razionalità Esiste di per sé Deriva dalla astrazione È una convenzione Verità Ante rem In re Post rem
  • 17. Una metafora di partenza Percezione del dato Dato Che cosa è successo? Interpretazione del dato
  • 18. I modelli di razionalità Zeus arrabbiato con gli uomini Legge insita nella natura Legge prodotta dalla mente del soggetto
  • 19. Codici (non propriamente) di Comte Codice religioso Codice metafisico Codice scientifico
  • 20. Ritorniamo ai tre modelli di razionalità ? ? ? m1*m2 d 2 Ante rem In re Post rem K
  • 21. Ritorniamo ai tre modelli di razionalità Esiste di per sé inserita da Dio È una legge che governa le cose Prodotta dalla mente nel rapportare la realtà m1*m2 d 2 Ante rem In re Post rem K
  • 22. IDENTITÀ Io come sono? c’è un uomo disinteressato del mondo, incurante di sé, mancante di ogni iniziativa; egli vive una vita inautentica; ad un certo punto – non si sa come né perché – si accorge di sé ed intraprende un viaggio interiore per capire e spiegare il suo essere; era disinteressato e gli è nato un interesse, prima per le cose che riguardano il suo io Levinas
  • 23. poi per quelle che sono al di fuori di sé; scopre però che il suo io non solo non è isolato, anzi (il suo io) dipende da ciò che è altro ; intuisce che, mentre ontologicamente si autopone (Io=io), lo fa in quanto i due termini io-altri sono congiunti in una relazione così stretta da ipotizzare la scomparsa del primo termine se svanisce il secondo. IDENTITÀ Io come sono? La distinzione tra ruolo e persona si estende e si amplifica a più contesti Qual è il ruolo del soggetto? Impossibile da determinarsi in sé Personale privata Gruppo amicale Comunità estesa Ruolo pubblico Gruppo fiduciario Personale riservata Ruolo professionale Ruolo sociale
  • 24. Cerchiamo di approfondire i concetti identità Andando al fondamento da cui l’io stesso trae la sua origine, una cosa è che l’io si consideri come esistente, altra è la riflessione che l’io può fare su se stesso, cioè una cosa è l’esperienza immediata che ogni essere ha di sé, altra è la consapevolezza del fondamento di tale istanza Una cosa è accorgersi di esistere come io, altra è essere consapevoli di ciò che siamo e di come siamo
  • 25. Cerchiamo di approfondire i concetti alterità è un estraneo! La riflessione sull’identità mi rimanda inesorabilmente al termine altro da me e cioè mi immette nel concetto di alterità , che però a sua volta mi fa sentire l’altro come estraneo e così mi riallaccia ad un altro concetto, quello di estraneità
  • 26. ALTERITÀ Chi sei? Sei un estraneo! mentre io mi accorgo che il mio prossimo è un estraneo, perché ad esempio non parla la mia lingua e per di più ha caratteristiche molto lontane dalle mie, altrettanto succede per lui: si accorge che io sono a lui estraneo per vari motivi
  • 27. ALTERITÀ estraneità Lungi da me!
  • 28. ALTERITÀ Chi sei? Fichte ci invita a pensare al principio dell’azione dell’io come ad un’ autoposizione o ad un autopossesso . Questa azione però non può fermarsi all’interno dell’io conchiuso, ma deve necessariamente incontrarsi-scontrarsi con un non-io . Da ciò si evince che la capacità di identità, e quindi di autodeterminazione , passa all’interno di un contesto che obbligatoriamente prevede il concetto di estraneità . O se volete che mi spieghi meglio, l’io non può esistere neppure ontologicamente come io se non davanti alla presenza di un tu, o più specificamente di un altro dall’io che non è ancora riconosciuto come un tu, ma come un non-sono-io . identità estraneità estraneità identità anche per von Balthasar l’inalienabile autopossesso del soggetto rinvia necessariamente ad altro/altri , con ciò, dunque, ponendo l’io, già fin dalla sua fondazione, inseparabilmente legato ad una relazione che implica l’ altro - da-sé
  • 29. Cerchiamo di approfondire i concetti relazione andando a considerare ciò che rende diverso o uguale l’altro da me, il nostro io si imbatte in un soggetto che limita la nostra autonomia; è su questo limite che la discussione va posta, se esso sia da considerarsi nell’accezione negativa di perdita di autonomia dell’io o in quella positiva di transito tra differenze che accrescono l’io
  • 30. Relazione stato di natura 1. L’io, nello stato di natura era dominatore di tutto ciò che gli si parava dinanzi, era padrone assoluto di ogni cosa Vi ricordate Hobbes? l’altro da sé 2. ad un certo punto scopre l’altro da sé e allora decide che questo altro da sé lo limita e 3. ne nasce una guerra, la guerra di uno contro l’altro che poi diventa bellum omnium contra omnes .
  • 31. Relazione 3. come straniero con cui relazionarsi attraverso legami di riconoscimento che non escludano né l’identità dell’io né quella dell’altro, cioè che non appiattiscano le differenze, anzi che le valorizzino l’estraneo varie opzioni: 1. come soggetto da assimilare alla propria identità 2. come altro che va lasciato nella sua indifferente estraneità
  • 32. Relazione l’estraneo varie opzioni: Su questo fronte si gioca il concetto di libertà : nella scelta tra le opzioni che indicano chiusura apertura scelta che è condizionata da quello che io chiamo modello di razionalità
  • 33. Domanda E se si andasse ancor prima del modello di razionalità ? Se cercassimo il fondamento trascendentale che rendesse universale la possibilità di scelta? problema forse insormontabile in quanto ogni ricerca trascendentale ricadrebbe all’interno di uno dei tanti modelli di razionalità
  • 34. Risposte viene esclusa l’originarietà strutturale del diverso; quindi l’altro non ha una sua connotazione personale che lo diversifichi e lo renda autonomo Ammettere cioè l’originarietà strutturale del diverso, e quindi la possibilità dell’altro diversificato dall’io. L’altro ha una sua connotazione personale che determina la sua identità Platone afferma idem in alio Aristotele e Tommaso ci indicano una prospettiva: considerare aliud in alio
  • 35. Come mettersi in relazione? Specchio concavo Specchio piano Specchio convesso L’altro è concepito come limite, ma è: limes o limen
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  • 38.
  • 39. MŐBIUS non essendoci un dentro/fuori, la relazione con l’altro sarebbe posta in maniera diversa, senza limiti
  • 40. e in quello aperto dell’anello di Möbius Prendiamo delle formiche e proviamo a pensare al dialogo che potrebbe instaurarsi tra due di loro nei due mondi, in quello chiuso rappresentato da un anello classico
  • 41. Però!!!! Forse si cadrebbe in una concezione dove lo spazio unificato o, peggio ancora, unificante, ci indurrebbe ad una globalizzazione nella quale, cancellata l’idea di confine , si introdurrebbe l’idea di uno spazio nel quale l’io e l’altro vagherebbero in una nebulizzazione anarchica in quanto, mancando il confine nel quale riconoscersi, si vivrebbe al di là della normatività che ogni confine fonda
  • 42.
  • 43. in altre parole se rifiutare il dialogo o accettarlo 1. se restare immobili di fronte a questa situazione che ammette l’esistenza di più modelli di razionalità che ci dividono e rimanere nella eternità muta del nostro io 2. aprirci al cominciamento, cioè all’azione nei confronti dell’altro, assumendo un’ inquietudine dell’esistere piuttosto che crogiolarci nell’appagamento del nostro essere,
  • 44. rimanere ancorati a Parmenide o staccarvisi Per il filosofo greco l’Essere è “imperituro, ingenerato, non fu e non sarà, è tutto intero, uno e continuo, omogeneo, sferico, completamente pieno, immobile”. Da ciò si arguisce che non esiste possibilità per un divenire, rappresentato dal passaggio dell’essere all’altro da sé
  • 45. Derida in La scrittura e la differenza Occorre decidere come intendere il nostro essere, o come verbo con funzione di copula ( esse come essentia ), o come indicatore di una esistenza ( esse come existentia ); nel primo caso restiamo pure chiusi nella nostra essenza, nel secondo prepariamoci ad esistere
  • 46. A B Gli oggetti del discorso solo dopo essere divenuti parte di uno sfondo comune di comprensione diventano comunicabili modi di approccio alla realtà per trovare un accordo Sfondo comune di comprensione Contesto Sfondo di assunzioni
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  • 53. Ante rem (ad esempio le idee innate ) per il docente Codici Che cosa comportano la predestinazione lettura finalistica già determinata; si pensi a Jesus Christ superstar , e precisamente alla scena in cui Giuda, dopo aver venduto Cristo, va ad impiccarsi; egli, rivolgendosi a Dio dice "Padre, perché hai scelto proprio me?" Questa espressione è la chiara manifestazione della consapevolezza che la storia è l'applicazione della volontà divina. Dna lettura meccanicistica-deterministica Chimica organizzatrice: es. amore come prodotto di testosterone lettura meccanicistica con un problema da risolvere: è causa o effetto di qualche cosa d’altro? Platone, Plotino, Teologia via all’in giù, via all’in su i preconcetti La verità è la nostra e non quella degli altri Cartesio: idee innate metodo analitico deduttivo
  • 54. In re (le idee che provengono dal mondo, avventizie ) per il docente Codici Che cosa comportano esperienza fondamento del conoscere analisi a partire dalla realtà fisica La sperimentazione scientifica non esiste la metafisica filosofie empiriste verità da cercare attraverso i sensi con metodo induttivo filosofie esistenzialiste categoria massima: quella della “possibilità” Cartesio: idee avventizie sono prive di fondamento in quanto Cartesio le legge alla luce dell’ ante rem
  • 55. Post rem (le idee che ci facciamo noi inventandole, fattizie ) per il docente Codici Che cosa comportano utopie tecnologiche (Bacone) spinta verso la ricerca in tutti i campi come miglioramento della vita umana utopie politiche (T. Moore) costruzioni etiche, deontologiche … fisica teorica l’immaginazione, la creatività, spinta verso l’ignoto fantasia ippogrifo
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