1. Istituto tecnico per attività sociali
Francesco Selmi
Indirizzo biologico
Psicoanalisi e la sua influenza nel Novecento
di Andrea Bocchi
Anno scolastico: 2011/2012
2. Introduzione
Questa tesina parla di un argomento che condizionò il modo di vedere il comportamento umano nel
Novecento. La psicoanalisi di Freud riuscì a distruggere le basi del positivismo perché sia che le sue
idee fossero condivise o meno, l’impatto che produsse su coloro che ascoltarono le sue teorie fu
dirompente. Questo argomento, oltre al campo scientifico, si lega indissolubilmente alla filosofia.
La psiche non sarà mai più vista allo stesso modo in quanto i comportamenti riscontrabili negli
individui nevrotici saranno gli stessi degli individui sani. Freud inoltre utilizzerà le sue teorie per
analizzare la religione e la civiltà, rendendo interdisciplinare la neoscienza tanto criticata da alcuni.
Uno di questi era Italo Svevo che deluso dalla mancata guarigione del cognato perse fiducia nelle
tecniche impiegate, sostenendo che potevano essere utilizzate solo in letteratura per la
caratterizzazione dei personaggi. Su questo non gli si può dar torto avendo scritto uno dei più
importanti romanzi del Novecento: “La coscienza di Zeno”. In questo si trovano tutti i
comportamenti psichici studiati da Freud descritti minuziosamente, quasi fosse lui stesso ad averli
studiati. Tuttavia le teorie psicoanalitiche non trovarono impieghi in campi aulici come la
letteratura, ma vennero utilizzati dai dittatori nelle loro propagande per avere il controllo delle
masse. Edward Bernays studiò a fondo questi meccanismi fondati sulle solide basi degli studi
effettuati dallo zio Sigmund Freud (i frutti non cadono mai lontano dall’albero si dice). Legati ai
discorsi totalitaristici e psicoanalitici (soprattutto riguardanti il discorso della società che reprime
l’istinto) è ovvio citare George Orwell con il suo romanzo “1984”. Questo tratta di una distopia,
ovvero l’esatto contrario dell’utopia, nella quale è presente una dittatura che reprime con la tortura e
la modificazione continua della realtà ogni istinto degli uomini rendendoli piccoli ingranaggi di una
macchina.
Ho scelto la psicoanalisi come argomento principale della mia tesina perché fu un discorso che
distrusse tutte le convinzioni radicate negli uomini da tempo immemore. Freud, Nietzsche e Marx i
cosiddetti Maestri del Sospetto portarono una ventata di aria nuova negli ambienti intellettuali di
tutto il mondo. Le loro teorie erano slegate dai classici schemi che avevano avuto l’egemonia fino al
Novecento. Sono riusciti ad appassionarmi grazie alla loro originalità e fede nelle loro idee, un po’
come la teoria eliocentrica di Copernico, ma ho deciso di concentrarmi su Freud perché studiò uno
dei più grandi misteri sui quali molti ancora indagano: la psiche.
3. Sommario
Filosofia
Il padre della psicoanalisi (pag. 4)
Struttura della psiche (pag. 5)
Manifestazioni dell’inconscio (pag. 6)
Teoria della sessualità infantile (pag. 6)
Freud e la filosofia (pag. 7)
Letteratura
Italo Svevo (pag. 8)
La coscienza di Zeno (pag. 8)
Psicoanalisi all’interno del romanzo (pag. 9)
Storia
Propaganda: lo strumento per la manipolazione (pag. 10)
La figura del capo nei totalitarismi (pag. 10)
Inglese
Repressive society and dictatorship in Orwell’s distopia novel “1984”
Bibliografia
Sitografia
4. Filosofia
Il padre della psicoanalisi
Sigmund Freud nacque a Freiberg, in Moravia, nel 1856 in una famiglia ebrea. Nel 1860 si
trasferisce a Vienna. Dopo una brillante carriera scolastica si laureò in medicina nel 1881, in ritardo
a causa dell’insoddisfazione portata dai professori dell’università. Grazie ad una borsa di studio si
recò a Parigi per due anni (1885-1886) dove conobbe lo psichiatra Jean-Martin Charcot. Questi
insegnava che le malattie nervose erano da trattare su un piano psicologico e non fisiologico come
era comune pensare in questo periodo. Freud apprese l’ipnosi come metodo per curare l’isteria, ma
il suo utilizzo quando tornò a Vienna attirò su di lui le critiche dei colleghi a causa degli scarsi
risultati. La svolta avvenne con Josef Breuer, un importante fisiologo di 14 anni più anziano di
Freud, che utilizzò il “metodo catartico” da questi inventato che consisteva nell’esternare i pensieri
del paziente in condizioni di rilassamento (utilizzato nel caso di Anna O.). Nel 1938 Freud fu
costretto a fuggire a Londra a causa dell’annessione dell’Austria al Terzo Reich. I suoi libri vennero
messi al rogo e quattro delle sue sorelle furono uccise nei campi di concentramento. La causa della
morte di Freud fece la sua apparizione nel 1823, quando fece controllare a Maxim Steiner un
fastidio che sentiva al palato. Questo fu subito identificato come un tumore, causato dall’abitudine
del fumo, che lo portò a chiedere al suo dottore di farlo morire senza soffrire tramite la
somministrazione di morfina. Così il 23 settembre 1939 Freud si spense dopo un breve coma. Le
sue opere più importanti furono: “Introduzione alla psicanalisi”, “Tre saggi sulla sessualità”,
“L’interpretazione dei sogni”, “Disagio della civiltà” e “Eros e thanatos”.
5. Struttura della psiche
L’argomento fondamentale su cui si basano le teorie di Freud è quello della divisione della psiche in
conscio ed inconscio (spesso rappresentati da un iceberg). Questo è caratterizzato da due parti
antitetiche ben distinte: l’Es e il Super-io. Il primo corrisponde a tutte le pulsioni e gli istinti che
perseguono l’unico obiettivo del piacere (sia quello di carattere erotico, l’eros, sia quello di carattere
aggressivo, il thanatos). Il Super-io è invece la parte censoria dell’inconscio. Rappresenta i divieti e
le regole imposte prima dai genitori, poi dagli educatori. Queste due forze contrapposte devono
necessariamente essere equilibrate dall’Io, la parte conscia della psiche. Per evitare l’insorgere di
una nevrosi, ossia un disturbo mentale di origine psicologia, l’Io non deve essere schiacciato da una
delle due componenti inconsce dell’individuo. Le teorie proposte da Freud suscitarono numerose
critiche a causa della loro matrice antipositivista, infatti erano contrarie all’idea della razionalità che
contraddistingue la psiche umana.
6. Manifestazioni dell’inconscio
La comparsa dell’inconscio sono presenti nella vita quotidiana di tutte le persone, sia sane che
nevrotiche. Le principali sono gli atti mancati e i sogni. Gli atti mancati sono lapsus (verbali, di
scrittura e lettura), dimenticanze, lo smarrimento di oggetti … Questi non erano frutto del caso
come era stato pensato fino allora, ma Freud sostenne che l’inconscio è capace di rimuovere questi
ricordi perché legati a sensazioni sgradite. I sogni sono invece la manifestazione più eclatante
dell’inconscio. Essi sono i residui latenti di un’attività psichica avventa durante la veglia atti
all’appagamento dei desideri. Quando una persona sogna infatti non ha il controllo che esercita
normalmente con l’Io sulla sua psiche, la quale è in balia della parti inconsce. Per questa ragione
durante il sogno è sempre presente un contenuto manifesto, ossia quello che risponde alla
descrizione del segno da parte del sognatore, ed il contenuto latente, ovvero il significato reale del
processo onirico. Il sogno non può essere rappresentato nella forma originale perché è oggetto
dell’azione censoria da parte del Super-io, per evitare di presentare al sognatore desideri
moralmente sbagliati. La censura avviene secondo tre deformazioni:
-condensazione: il contenuto manifesto contiene sempre meno materiale rispetto al contenuto
latente;
-spostamento: gli elementi latenti vengono sostituiti da allusioni, simboli che starà all’analista
decifrare;
-elaborazione secondaria: vi è l’unione di tutte le parti del sogno per trarne un racconto coerente
agli occhi del sognatore.
Teoria della sessualità infantile
Uno dei punti più controversi delle teorie freudiane fu quello della sessualità infantile. Prima di
questa teoria i bambini erano visti come esseri puri ed asessuati, ma Freud li definisce “esseri
perversi e polimorfi” in quanto il loro unico scopo è la ricerca del piacere e lo trovano in distretti
del corpo (zone erogene) che cambiano durante la crescita. Le fasi dello sviluppo sessuale sono:
-fase orale (primo anno di vita): la zona erogena è la cavità orale in quanto il bambino prova piacere
nel poppare ed è solito a introdurre nella bocca tutti gli oggetti che trova;
-fase anale (dal primo al terzo anno): la zona erogena è l’ano in quanto il bambino prende pieno
controllo delle sue funzioni sfinteriche e da queste ne prova particolare piacere;
-fase fallica (dal terzo al quinto anno): la zona erogena è il pene nel bambino e la clitoride nella
bambina. Durante questa fase si forma il complesso di Edipo o di Elettra e si viene a costituire il
Super-io;
7. -fase di latenza (dal quinto all’undicesimo anno): durante la fase di latenza i bambini non sono
dediti solo alla ricerca del piacere come nelle fasi precedenti;
-fase genitale (dagli undici anni in poi): la zona erogena è l’organo sessuale. Questa comporta
l’ultima fase nella quale il ragazzo o ragazza è pronto per un rapporto di affettività con un membro
dell’altro sesso.
Un ulteriore punto fondamentale dello sviluppo sessuale riguarda il complesso di Edipo o Elettra
che nasce nella fase fallica e deve essere superato durante quella di latenza. I bambini provano nei
confronti della madre un sentimento di desiderio (così come le bambine con il padre) e un senso di
repulsione nei confronti del genitore del sesso opposto. A causa di ciò i bambini cercheranno di
assomigliare al padre e le bambine alla madre per poter conquistare le attenzioni del genitore di
sesso opposto. Le critiche mosse a Freud per questa teoria furono principalmente per una
incomprensione da parte dei lettori, i quali associavano la sessualità e l’affettività unicamente
all’atto sessuale.
Freud e la filosofia
Sebbene le scoperte di Freud furono inizialmente considerate facenti parte dell’ambito medico,
successivamente furono inserite nel campo della filosofia. Le sue teorie non erano infatti rivolte
unicamente all’individuo malato, ma anche a quello sano Freud le mise in pratica per analizzare la
realtà contemporanea e venne per questo considerato, al pari di Marx e Nietzsche, un Maestro del
Sospetto. Nell’ultima parte della sua vita scrisse opere sulla religione e sulla civiltà, analizzandole
con le teorie da lui scoperte. La religione fu vista come l’infanzia dell’umanità, una fase
fondamentale, ma che era ora di superare. Fu creata dall’uomo quando non aveva alcun controllo
sulle forze della natura e sui suoi istinti. Per questa ragione il religioso agisce come bambino e vede
nel dio la figura temuta ed amata del padre. La civiltà invece è una rinuncia da parte delle persone
di una parte del proprio Es al fine di ricavare vantaggi reciproci, tuttavia il costo da pagare
comporta nell’uomo una sofferenza. Questo non significa che Freud fosse contro la civiltà, solo che
la visione fosse piuttosto pessimistica. Per questa ragione propose una soluzione: la sublimazione,
ovvero la deviazione degli impulsi sessuali o aggressivi in un lavoro socialmente accettabile.
8. Letteratura
Italo Svevo
Italo Svevo (pseudonimo di Ettore Schmitz) nacque a Trieste nel 1861 da una famiglia ebrea agiata.
Il suo luogo di nascita fu fondamentale per la sua formazione dato che era una città con un grande
passaggio di idee. Svevo studia con attenzione Schopenhauer, Nietzsche e Freud. La sua vita si può
dividere in tre fasi: la prima nella quale scrive “Una vita” e “Senilità”, la seconda nella quale
annuncia di non voler più scrivere e la terza dove torna con la sua opera più importante, “La
coscienza di Zeno”. Nella prima fase, dopo aver scritto “Una vita”, si sposa con Livia Veneziani.
Questa è figlia di Bruno Veneziani, possessore di una industria di vernici. Nel 1898 afferma di voler
terminare la sua attività di scrittore anche per l’assunzione da parte del suocero nell’attività, ma
continua a pensare a nuove opere. Propone a Bruno Veneziani, che soffriva di una nevrosi, di farsi
curare da Freud in persona, ma dopo qualche mese di analisi la termina bruscamente affermando
che non era di alcun aiuto. Per questo motivo Svevo inizia a vedere in maniera negativa la
psicoanalisi, arrivando ad affermare che era utile solo per la caratterizzazione dei personaggi in
letteratura. Scrive “La coscienza di Zeno” e grazia all’amico James Joyce, scrittore di “Ulisse”,
riesce a fare conoscere la sua opera agli intellettuali francesi. Italo Svevo morì nel 1928 a causa di
un incidente d’auto.
La coscienza di Zeno
Zeno Cosini è un commerciante ormai anziano che decide di entrare in analisi da uno psicoanalista
a causa della sua insoddisfazione riguardo alla vita. Il dottor S. , da alcuni associato a Sigmund
Freud, gli suggerisce di scrivere questa biografia che non si farà scrupoli a pubblicare dopo che
Zeno abbandonerà il trattamento perché ritenuto inutile. La storia non ha una vera e propria trama, i
capitoli sono slegati tra loro ed autoconcludenti. Il primo di questi tratta della dipendenza di Zeno
dal fumo. Aveva iniziato a fumare già durante l’adolescenza a causa del pessimo rapporto col padre
e da allora aveva provato più volte a smettere adottando la scusa dell’ultima sigaretta, ma non ne era
mai stato capace. Smetterà solo quando il dottor S. si arrenderà e gli concederà di fumare quanto
vuole. Il secondo capitolo descrive il rapporto conflittuale tra Zeno e il padre. Il genitore non aveva
mai avuto fiducia nel figlio, tanto da affidare l’amministrazione dell’azienda ad un amministratore
chiamato Olivi. Il momento catartico del rapporto avviene quando il padre è in punto di morte e
chiama vicino a sé il figlio. Prima di morire lo colpisce e Zeno si interrogherà per tutta la vita se
fosse stato uno schiaffo volontario o indotto dal delirio causato dalla malattia. Il terzo capitolo tratta
del matrimonio del protagonista. Egli aveva conosciuto Malfenti, una persona dalla personalità forte
9. che lo psicanalista affermerà aver preso il ruolo del padre in Zeno. Si innamorò di Ada, la più bella
delle quattro figlie, ma lei lo rifiuta innamorandosi di Guido Speier e quindi Zeno sposa Augusta.
Questa era la più brutta, ma si rivela una moglie eccellente. Nel capitolo successivo il protagonista
parla di Carla, l’aspirante cantante nella quale troverà un’amante. Dopo essere stato con lei, Zeno
torna sempre dalla moglie perché vede in essa la purificazione. Si comporta con Carla come con
l’ultima sigaretta, per questa ragione sarà lei a troncare il rapporto per sposarsi con un maestro di
musica. Nel penultimo capitolo vi è la vicenda dell’attività commercial avviata da Zeno e Guido
Speier. Questa azienda è destinata a crollare da subito perché Guido è un incompetente e in breve
tempo si ritrova sommerso dai debiti. Questo lo porta a due suicidi per impietosire la moglie Ada e
farsi prestare da questa dei soldi, ma al secondo tentativo muore davvero. Zeno riesce a risanare i
debiti dell’azienda giocando in borsa e per questo motivo arriva in ritardo al funerale di Guido,
sbagliando anche corteo. Ada si arrabbia con lui e parte per l’Argentina per andare a vivere con i
genitori del defunto marito. Nell’ultimo capitolo Zeno parla della psicoanalisi, di come questa sia
inutile a fine terapeutici e del fatto che il protagonista non sia nemmeno migliorato durante il
trattamento. Il romanzo si conclude con l’anticipazione della Seconda Guerra Mondiale e della
bomba atomica.
Psicoanalisi all’interno del romanzo
Svevo utilizza spesso la psicoanalisi all’interno del testo, infatti l’intero romanzo è basato sul
racconto del paziente all’analista dei suoi disturbi e delle nevrosi. L’ultima sigaretta è un chiaro
esempio di atto mancato in quanto l’Io di Zeno si promette che dopo non ce ne saranno altre, ma
puntualmente fallisce nel suo intento perché inconsciamente vuole continuare a fumare. Inoltre la
proibizione lo spingeva a continuare, quando il dottor S. getterà la spugna nel farlo smettere di
fumare, Zeno smetterà definitivamente. La stessa situazione si vede quando non si presenta al
funerale di Guido. Inconsciamente non voleva essere presente perché in lui vedeva un antagonista.
Inizialmente infatti Zeno era visto come un completo inetto all’inizio del romanzo. Questa
situazione si fa più evidente con l’arrivo di Guido, molto attraente, intelligente, capace di suonare il
violino … In poche parole l’antitesi di Zeno. Quando nacque la loro azienda i ruoli si scambiano,
infatti Guido non è capace di amministrarla correttamente. Lo stesso discorso si può fare per il
matrimonio infatti inizierà a tradire Ada con una sua impiegata. Zeno invece inizia a redimersi
risollevando la situazione economica della ditta, prendendosi anche una rivincita sul padre defunto
che non credeva in lui. A tal proposito si ripresenta la psicoanalisi con il dottor S. che spiega come
tutti i problemi sono riconducibili al complesso edipico. Anche per questo motivo Zeno non crede
nella psicoanalisi come Italo Svevo, rendendo il racconto autobiografico.
10. Storia
Propaganda: lo strumento per la manipolazione
Al giorno d’oggi si sa che il metodo utilizzato per condizionare la massa è la propaganda. Questa è
l’atto di fornire informazioni al fine di indurre ad idee non proprie coloro che ne sono soggetti. Il
fenomeno fu inizialmente studiato da Edward Bernays, figlio di Anna Freud, sorella del celebre
Sigmund. Nacque a Vienna nel 1891 per poi crescere in America per sfuggire alle persecuzioni
naziste. Morì nel 1995 a Cambridge. Ebbe l’intuizione che le opinioni e i costumi degli americani
erano dettati da un governo segreto. Questo utilizzava la propaganda come mezzo per realizzare i
propri progetti. L’obiettivo era influenzare i leader dei diversi gruppi sociali di modo che i
sottoposti seguissero gli atteggiamenti adottati dai capi. Nel 1928 pubblicò “Propaganda”, il libro
che ne descriveva le tecniche. Essa è capace di agire a livello dell’inconscio, soprattutto nella
propaganda fatta con immagini che in realtà sono simboli non sempre recepiti dalla parte conscia
della psiche (messaggi subliminali). Per questa ragione fu utilizzata dai regimi totalitari nati nel
ventesimo secolo: fascista, nazista e comunista. Non a caso Goebbels, ministro della propaganda del
Terzo Reich, si ispirò a quanto scritto da Edward Bernays per organizzare la propaganda del partito
nazionalsocialista.
La figura del capo nei totalitarismi
I totalitarismi sono regimi politici che presentano un solo partito che obbliga i cittadini a vivere in
funzione di una ideologia spesso approfittando del malcontento o delle situazione di crisi
(economica e/o politica). Lo stato è il fine ultimo ed esso è identificato nella figura di un capo
carismatico e infallibile. A questo si lega il discorso di Freud con il complesso edipico. Il leader
sarebbe infatti visto come la figura del padre, amato e temuto. I regimi salgono al potere grazie al
consenso delle masse, che lo scelgono per liberamente (normalmente per scopi di lucro) oppure
vengono condizionati dalla propaganda (di questa ne fecero uso Hitler e Stalin). Queste dittature
cercano nemici come capri espiatori (come i kulaki e il capitalismo per Stalin o gli ebrei per Hitler)
sui quali concentrare l’odio della società al fine di annientarli. Inoltre veniva inculcata la paura che
questi avversari minacciassero la nazione, spingendo infine la popolazione alla guerra. Questo fu
possibile solo grazie all’avvenimento dei mezzi di comunicazione di massa. Furono investiti grandi
quantità di denaro nel loro sviluppo e si poteva notare uno zelo particolare nella censura o
approvazione di determinate notizie che incrementassero la fiducia nel nuovo sistema governativo,
frutto di studi accurati sulla popolazione.
11. Inglese
Repressive society and dictatorship in Orwell’s dystopian novel “1984”
Nineteen Eighty-four is one of the most famous book written by George Orwell. It talks about a
dystopian society ruled by the Party. The leader is the Big Brother and there is a cult of personality
around his figure. People under this dictature are strictly surveilled by the Thought Police, a group
wich is responsible of controlling people opinion about the Party. The main character is Winston
Smith, a member of the Outer Party (wich is composed by the majority of people who aren’t in the
Inner Party) and he works in the Ministry of Truth, wich deals with historical revisionism. Winston
has a strong sense of rebellion against the party because it was responsible of his family death. So
he keep a diary where he wrote all his thoughts. One day Smith meets Julia at work and she gave
him a piece of paper with written “I love you”. Winston previously thought that she was a member
of the Anti-Sex League (in fact sex was forbidden unless for procreation purpose). After some
appointments they fall in love. Julia give Smith a book of Emmanuel Goldstein, the main enemy of
the Big Brother and the Party. Then O’Brien approaches him as a member of the Brotherhood, a
group of people against the dictatorship. It came out that he is a member of the party that captures
Smith and Julia. The Thought Police take Winston to the ministry of love, where O’Brien begins to
“re-educate” him. After some torture he is delivered to the room 101 where the member of the Inner
Party shows him his greatest fear: rats. At this point Winston collapse and begins to admit crimes
that he never committed and betrays Julia. Then, they let him go. Later on he find Julia in a park,
and they admit to each other the betrayal, but they are changed and emotionless. They became part
of the system.
12. Bibliografia
Sigmund Freud, “Introduzione alla psicoanalisi”, Roma, Newton Compton Editori
Romani Luperini, Pietro Cataldi, Lidia Marchiani, Franco marchese, Raffaele Donnarumma, “La
scrittura e l’interpretazione” tomo III, Firenze, Palumbo Editore
Nicola Abbagnagno, Giovanni Fornero, “I nuovi protagonisti e testi della filosofia”, Paravia
George Orwell, “1984”, Oscar Mondadori
Sitografia
http://www.chisiamo.info
http://www.atuttascuola.it
http://www.storia900bivc.it
http://it.wikipedia.org