Enrico Busto, Strategic Technology Advisor fondatore di @Eticrea – “Reskillin...
Il caso Birra Castello SpA
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Il caso Birra Castello SpA
Pr, 250215
Le organizzazioni efficaci sono
garrule, maldestre, superstiziose,
ipocrite, mostruose, ottopode,
erranti e scontrose.
K.Weick
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Struttura di Birra Castello
• L’azienda ha due stabilimenti di
produzione:
– A S.Giorgio di Nogaro (UD), tecnologicamente
avanzato ma di grande tradizione birraia,
dove è concentrata la produzione di private
labels diretta alla GDO;
– A Pedavena (BL), sito produttivo che vanta
120 anni di storia, dove tecnologia e storia si
fondono per raccontare un secolo e mezzo di
vicissitudini italiane. Qui è concentrata la
produzione delle birre più elaborate destinate
al segmento Ho.Re.Ca.
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Il Mercato e Birra Castello
• Birra Castello si conferma il terzo player
del Mercato e il primo Gruppo di proprietà
Italiana;
• Birra Castello è presente in 3 Canali:
• CANALE GDO che vale 77,3% dei volumi;
• CANALE Ho.Re.Ca. che vale il 11,6% dei
volumi;
• CANALE Estero e Clienti Speciali che vale
l’11,1% dei volumi.
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Birra Castello nel Mercato:
• Birra Castello è:
– presente quasi esclusivamente nel Mercato
italiano;
– Il più importante Gruppo di proprietà Italiana
nel settore della produzione di birra;
– Leader di Mercato nel segmento delle PL;
– La prima Industria birraia detenuta
interamente dai più rappresentativi
Distributori italiani di bevande specializzati nel
segmento HoReCa.
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Il segmento delle PL: cos’è
Con tutti i limiti del caso, quello che segue è un confronto dei dati principali
relativi ad aziende che operano nel segmento delle PL con diversi prodotti.
Da considerare il fatto che Birra Castello è l’unica a dover effettuare i calcoli
percentuali su un fatturato comprendente l’accisa che, a tutti gli effetti, è
una imposta. Pertanto il confronto non è perfettamente omogeneo ed è
penalizzante per Birra Castello.
I bilanci 2013 delle aziende aderenti a Centromarca evidenziano una % di
EBITDA/FATT. NETTO compresa in un range tra +23,8% e –16,1%, media
7,7% (fonte dati Centromarca).
€/1.000
AZIENDA FATTURATO EBITDA
FATTURATO
PER
ADDETTO
RISULTATO
PRIMA
IMPOSTE
COSTI OPER. PRIMO MARGINE
FELSINEO
2013 53.000 4.300 8,1% 427 1.091 21.000 39,6% 24.750 46,7%
DOPLA
2012 131.000 8.463 6,5% 323 410 44.300 33,8% 53.078 40,5%
DECO
2013 106.000 8.027 7,5% 321 1.580 40.880 38,5% 46.921 44,2%
ROLLI
2012 147.600 13.093 8,8% 175 5.038 75.661 51,2% 85.804 58,1%
CASTELLO
2013 102.500 7.273 7,0% 533 4.314 25.993 25,3% 62.500 31,7%
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100 anni di storia insegnano:
Integrazione verticale a valle, e solo
se necessario perché piena di
pericoli.
Politiche di brandig push.
Comunicazione
top down.
Rapporto gerarchico con il Trade.
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Si possono avere diversi
rapporti con i prodotti
alimentari, e
interpretare la storia in
tanti modi.
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La nuova visione del Settore
• Il passaggio fondamentale è da:
– Catena del Valore, proprio di una
visione di filiera a valore aggiunto a
somma zero in cui, al massimo, si
ricercano accordi di partnership;
• A:
– Ecosistema olistico che produce
esternalità positive per tutti gli
stakeholders i quali ne condividono
la fruizione.
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• Birra Castello è
il primo caso in
Europa di
integrazione
verticale a
monte della
Distribuzione;
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Un modello organizzativo per
leggere la filiera.
• La Distribuzione:
– Legge il Mercato a valle;
– Mantiene il contatto con i PoS;
• L’Industria:
– Assicura continuità di prodotto;
– Reagisce subito agli stimoli del
Mercato;
• Entrambi:
– Conoscono completamente la
Customer Experience e la
gestiscono;
– Bottom up brand making
innovativo.
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• Birra Castello è
valore
strategico per
la Distribuzione
Horeca.
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• Birra Castello è una
filiera letta attraverso
un modello
organizzativo:
– Sensemaking
organizzativo;
– Struttura a connessioni
lasche;
– Late binding operations.
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Sensemaking organizzativo.
• I processi cognitivi sono messi in
atto da un soggetto per conferire
senso ai propri flussi di esperienza;
• Il sensemaking è un processo
istitutivo: contribuisce a costruire ciò
che percepiamo come reale;
• In questo senso le organizzazioni
hanno molti meno vincoli esterni di
quanto si pensi;
• Ognuno attribuisce un senso diverso
alla realtà organizzativa in cui opera.
L’unità è garantita dalle connessioni
lasche (loose coupling).
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Loose coupling.
• Le connessioni lasche:
– Sono:
• Connessioni, perché permettono di
tenere insieme i sottosistemi
dell’organizzazione;
• Lasche, perché sono deboli e
flessibili.
– Permettono:
• Una maggiore adattabilità agli
stimoli dell’ambiente;
• Di isolare i problemi di un
sottosistema;
• L’autodeterminazione e
l’autonomia degli attori
favorendone la
responsabilizzazione;
• Ai sottosistemi di perdurare nel
tempo o di sperimentare nuove
procedure isolatamente.
Hanno minori
costi di
apprendimento
e di interazione
ma più costi
occulti di
coordinamento.
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Late binding operations.
• Le decisioni operative non seguono un protocollo
stabilito in anticipo, ma sono prese a tempo di
esecuzione, in maniera dinamica.
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Bottom up brand building
• Una modalità di BB basata
sull’accesso più che sul
possesso attraverso:
– Commons collaborativo della
Distribuzione HoReCa (Soci);
– Commons collaborativo del
Territorio (Reti e Associazioni
venete);
– Commons collaborativo dei
PoS a tema;
– Commons collaborativo della
Customer Experience globale.
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I valori della Tradizione
• Un prodotto curato a partire
dalle materie prime:
– 100% malto italiano, e ne siamo
orgogliosi;
– Molte birre di PURO MALTO;
– Tracciabilità di filiera del malto: dal
campo allo stabilimento.
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New and Green
• Birra Castello ha siglato nel
2014 un accordo volontario
con il Ministero dell’Ambiente
per la diminuzione della
carbon footprint.
• Il nostro impegno per
lasciare ai nostri figli un
mondo migliore è tangibile e
verificabile attraverso la
nostra etichetta.
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• Con Birra Castello la
Distribuzione ha
dimostrato di sapersi
adattare anche a contesti
industriali, creando
valore;
• Stiamo aspettando che
l’Industria dimostri di
saper fare altrettanto
nella Distribuzione.