1. SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI
FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA
CORSO DI LAUREA IN OSTETRICIA
a.a. 2008/2009
ATTIVITA’ OSTETRICA NELLE FASI DEL
CICLO BIOLOGICO – SESSUALE
RIPRODUTTIVO FEMMINILE
Dott.ssa Monica Napolitano
2. LA SALUTE
Il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione
italiana dall’ art.32.
Oggi si estrinseca attraverso i
Lea (Livelli essenziali di
assistenza), vale a dire le
prestazioni e i servizi da
fornire a tutti i cittadini,
gratuitamente o in
compartecipazione, grazie alle
risorse raccolte attraverso la
fiscalità generale.
3. LA SALUTE
Nel 1948 l’Organizzazione
Mondiale della Sanità definisce
la salute come
“non solo l’assenza di malattia, ma un completo
stato di benessere fisico, mentale e sociale”
A.Seppilli definisce la salute come
“condizione di armonico equilibrio funzionale,
fisico e psichico dell’individuo dinamicamente
integrato con il suo ambiente naturale e sociale”
4. LA SALUTE
Nel 1978 la Conferenza
Internazionale sull’Assistenza
Sanitaria Primaria ha ribadito che
“la salute è lo stato di completo
benessere fisico, mentale e sociale,
e non semplicemente assenza di
malattia e di infermità, è un diritto
fondamentale degli uomini… …
l’acquisizione del più alto grado
possibile di salute è un obiettivo
sociale di estrema importanza, che
interessa il mondo intero e
presuppone la partecipazione di
molti altri comparti socioeconomici
oltre che di quello sanitario…”
5. LA SALUTE
Quindi:
Non è più uno stato esclusivamente fisico
dell’uomo, ma include anche la dimensione
psichica e sociale;
La promozione della salute inizia ad assumere
un ruolo ben definito rispetto alla cura della
malattia stessa;
La salute, anche se ancora individuale, viene
ritenuta un aspetto sociale della persona;
6. IN OSTETRICIA
La salute sessuale riproduttiva è definita
come una condizione dinamica di
benessere globale (psicofisico e sociale e
valoriale) della donna relative a tutti gli
eventi del ciclo vitale.
7. IL CICLO
BIOLOGICO-SESSUALE
RIPRODUTTIVO FEMMINILE
Comprende tutte quelle fasi o eventi
di esperienze della vita significativi:
la maturità adolescenza gravidanza
sessuale
menarca infanzia
divorzio menopausa matrimonio malattia
famiglia
concepimento puerperio
8. SALUTE
SESSUALE-RIPRODUTTIVA
FEMMINILE
Nella Conferenza sulla popolazione sviluppo
tenutasi al Cairo nel 1994 viene data la
definizione ufficiale di salute sessuale-
riproduttiva:
“…Essa è volta al sistema, ai processi e alle
funzioni riproduttive in tutti gli stadi della vita
umana… integrazione positiva degli aspetti
somatici, emotivi, intellettivi e sociali tale da
arricchire la personalità e le capacità
comunicative e affettiva.”.
9. SALUTE
SESSUALE-RIPRODUTTIVA
FEMMINILE
La salute e il benessere delle donne
sono per loro importantissimi, come per
la generazione successiva;
La salute riproduttiva
è da ritenersi diritto e
pilastro della dignità
della donna;
10. La salute sessuale-riproduttiva della donna
assicura lo stato di benessere alle future
generazioni;
OMS: “…la salute dell’adulto dipende da
quella del bambino, che a sua volta
dipende da quella di una madre, la quale,
nella sua vita riproduttiva, decide di
generare non più un bambino, ma quel
bambino…”
11. LA SALUTE
SESSUALE-RIPRODUTTIVA
Funzione procreativa: capacità di generare,
procreare, di portare a termine una gravidanza.
Sessualità: parte integrante della parsonalità,
quale espressione delle componenti fisiche,
psichiche, affettive e relazionali; processo che
impegna globalmente una persona, un’ entità
dinamica in continuo cambiamento per tutto il
corso della vita (McFarland)
12. ELEMENTI FONDAMENTALI
DELLA SALUTE
SESSUALE-RIPRODUTTIVA
Raggiungimento della pari dignità tra uomini e
donne;
Possibilità per tutti di accedere alla
pianificazione familiare;
Promozione di una maternità sicura con
un’assistenza prenatale adeguata;
Prevenzione degli aborti effettuati in condizioni
da risultare pericolosi;
Controllo delle infezioni dell’apparato
riproduttivo, ivi compresa quella dovuta al virus
dell’HIV/AIDS;
13. Soluzione dei problemi di infertilità delle coppie;
Promozione di una nutrizione appropriata per le
madri e per i bambini;
Assistenza ai neonati e ai bambini;
Istruzione alle adolescenti in materia di
sessualità e di salute in campo riproduttivo;
Promozione di una sessualità sana e sicura;
Eliminazione di pratiche pericolose come le
mutilazioni dei genitali;
Raggiungimento di un ambiente e di condizioni
lavorative in grado di salvaguardare la salute in
campo riproduttivo.
14. EFFETTI SULLA NEGAZIONE DEI DIRITTI SESSUALI E RIPRODUTTIVI NEL MONDO
Muoiono ogni anno per problemi legati alla gravidanza, 585000/anno (una donna al minuto)
gravi menomazioni temporanee e permanenti provocate
dal parto (quasi tutte nei Paesi in via di sviluppo)
Morti materne per la mancanza di servizi anticoncezionali Circa 20000/anno
Donne che vogliono limitare o distanziare le loro 120-150 milioni
gravidanze ma prive di strumenti per farlo
Coppie che non hanno informazioni sulla contraccezione 350 milioni di coppie
e riguardo ai servizi di pianificazione familiare
Gravidanze indesiderate 45 milioni di aborti e 30 milioni di nati vivi
Morte per aborto poco sicuro 70000 donne/anno
Conseguenza: infezioni o altri disturbi
Morte per infezioni dell’apparato genitale, comprese 1milione/anno; nelle donne tra i 14-44 anni sono la
malattie veneree. seconda forma di morte più frequente (Paesi emergenti)
AIDS - persone che hanno contratto infezione da HIV 3.1 milioni di persone
Mutilazioni dei genitali femminili 120 milioni di donne
Stupri e violenza sessuale di ogni genere Meno del 3% in Sud Africa
Circa 16% negli USA
Aborto selettivo e abbandono da parte dei genitori “Mancano” almeno 60 milioni di bambine in vari popoli
Bambine-adolescenti avviate alla prostituzione Ogni anno 2 milioni di bambine tra i 5 e i 14 anni
Violenza domestica E’ la più frequente causa di suicidio e omicidio
Analfabetismo nelle donne 600 milioni di donne contro 320 milioni di uomini
Profughi nel mondo Circa 25 milioni, la maggior parte donne
15. AREE DI INTERVENTO
Area bilogica: interventi volti alla tutela
dell’integrità fisica della persona;
16. Area socio-relazionale: interventi volti a
tutelare la capacità degli individui di
intrattenere relazioni interpersonali
soddisfacenti, riguardo sia la vita sociale
sia all’attività ricreative, sia al lavoro;
17. Area psicologica-cognitiva:
interventi volti alla tutela
dell’integrità delle funzioni
cognitive (linguaggio,
pensiero) e la percezione
di sé come di persone
autonome in senso
psicologico; possibilità di
un individuo di valorizzare
il suo impegno nella
società.
18. OBIETTIVI OMS
Obiettivo 2: Opportunità di salute
alla nascita, ossia ridurre il tasso di mortalità
infantile e di malattie, comprese le malformzioni,
e ridurre le ingiustizie, gli abbandoni, gli abusi e
maltrattamenti nei bambini;
Obiettivo 3: Promozione della salute degli
adolescenti, ossia, migliorare la capacità di
relazione nei giovani e ridurre i fattori di rischio
quali fumo, alcol, droga, incidenti, suicidi,
maternità e paternità tra i giovanissimi;
19. Obiettivo 4: Stato di salute legato
alle differenze di sesso, ossia ridurre
la mortalità della donna durante il
parto e l’incidenza di aborto come
metodo contraccettivo, dovuta al
cancro del collo uterino e della mammella,
migliorare l’aspettativa di vita femminile
riducendo la mortalità, le ingiustizie e i
comportamenti pericolosi, eliminare pratiche
dannose come la mutilazione genitale femminile,
ridurre l’incidenza e le conseguenze degli atti di
violenza;
Obiettivo 9: Riduzione delle malattie infettive,
ossia eliminare il tetano neonatale, la sifilide
congenita, il morbillo, la trasmissione perinatale
di epatiti, la rosolia congenita;
20. Obiettivo 15: Promozione di stili di
vita sani, ossia incrementare l’attività
fisica, ridurre le malattie da malnutrizione,
favorire una dieta ricca di verdura, frutta, cereali
e povera di grassi, ridurre lo stress.
21. Con il D.M. 24 aprile 2000, n. 89 “Adozione del
progetto obiettivo materno-infantile 1998-2000”
viene rivista la riorganizzazione dei percorsi
assistenziali intra ed extraospedalieri nel settore
materno-infantile attraverso l’introduzione del
modello dipartimentale, nel quale le Unità
Operative Ospedaliere e le Unità Operative
Territoriali concorrono al conseguimento di
obiettivi comuni per onorare il diritto alla salute e
al benessere della donna in tutto l’arco della sua
vita.
22. D.M. 24 aprile 2000, n.89
”…Garantire la tutela della salute della
donna in tutte le fasi della vita, alla coppia
e alla famiglia… attraverso Strutture
ospedaliere deputate alla diagnosi e alla
cura e i Servizi territoriali che hanno
compiti di promozione della salute, di
prevenzione, di cure primarie, di
riabilitazione, di integrazione tra i servizi
sanitari e socioassistenziali…”.
23. Percorsi assistenziali di
salute/benessere che l’ostetrica/o deve
garantire alla donna, in tutte le fasi del
suo ciclo biologico-sessuale
riproduttivo:
Area ostetrica-neonatale: Salvaguardia della
gravida e del bambino, umanizzazione del
percorso nascita anche patologico compresa la
relazione precoce madre-bambino e la
dimissione protetta e precoce postnatale, il
miglioramento dell’educazione della salute della
donna in gravidanza e sulla gestione della
stessa, promozione dell’allattamento al seno,
prevenzione e trattamento della patologia
materna e fetale, prevenzione secondaria delle
malattie genetiche e congenite;
24. Area pediatrica e adolescenti: tutela
dell’informazione alla consulenza genetica,
dell’offerta socioassistenziale alle fasce deboli,
agli adolescenti, agli immigrati, la collaborazione
on servizi scolastici, la sorveglianza del disagio
giovanile, il miglioramento dell’offerta e
dell’organizzazione socioassistenziale in caso di
maltrattamento e abuso dei minori, il
miglioramento delle coperture vaccinali,
dell’informazione/educazione alla salute,
compresa quella sessuale negli adolescenti.
25. Salute della donna: promozione della
procreazione cosciente e responsabile della
prevenzione in ambito oncologico, del
benessere fisico e psico-sociale, del periodo
postfertile della donna, della prevenzione di
episodi di violenza e miglioramento
dell’assistenza alle donne che li hanno subiti e
dei rischi di salute in ambiente di lavoro,
miglioramento del benessere fisico e
relazionale della coppia e della famiglia.
26. Sebbene l’obiettivo prioritario dell’ostetrica/o sia
la tutela della salute e del benessere globale in
campo sessuale-riproduttivo, oggi il suo
know-out le/gli conferisce il ruolo di
professionista della promozione della salute
globale e non solo di “genere”; ciò spiega la sua
partecipazione agli interventi di educazione
orientati a far acquisire nella popolazione stili di
vita sani come la correttezza alimentare,
l’esercizio fisico, la salute ambientale, la lotta al
fumo, compreso quello passivo, all’alcol, alla
droga, e allo stress.
27. EDUCAZIONE ALLA SALUTE
“…ogni combinazione di esperienze volte a
creare una situazione in cui le persone
conoscono come ottenere la salute, fanno
ciò che possono individualmente e
collettivamente per conservare la salute e
cercano aiuto quando è necessario…”
OMS
28. L’educazione alla salute è
un processo orientato a
rendere autonome le
persone a potenziare il
controllo su determinanti
della salute,
migliorandola.
29. L’ intervento dell’ostetrica/o è fondamentale in
tutti gli ambienti in cui si deve promuovere la
salute con l’educazione ovvero nelle scuole,
nelle comunità, nella famiglia, e nei luoghi di
lavoro, si prevede la collocazione di un
professionista della salute.
L’ostetrica/o è pronta/o a
garantire l’efficacia di tali
interventi grazie al suo
know-out.
30. GLI AMBITI DELLA
PROMOZIONE DELLA SALUTE
DA PRESIDIARE SONO:
Tutela di una maternità
e paternità responsabile;
Prevenzione primaria della
lotta all’abitudine al fumo e
all’obesità;
31. Sostegno-supporto agli
adolescenti;
Sostegno-supporto alla
coppia e alla famiglia nel
Sicurezza sessuale percorso nascita;
dell’individuo e della
Sostegno-supporto
collettività;
alla famiglia;
Prevenzione dei tumori in
generale nella donna;
Rendere la vita migliore
alla donna in climaterio;
32. L’ educazione alla salute rientra tra le
competenze dell’ostetrica/o, come sancito
dalle normative nazionali, europee
(Direttive UE), da OMS e dal Codice
Deontologico.
33. DIRETTIVA EUROPEA
80/155/CEE
“… L’ostetrica/o provvede a informare e
consigliare per una pianificazione
familiare,... Provvede ad un programma
per la preparazione alla maternità inclusi
consigli di carattere igienico e
nutrizionale…”
34. L’OMS NEL 1986 STABILISCE:
“...l’ostetrica/o deve essere in grado di fornire la
supervisione necessaria, assistenza e consigli
alla donna durante la gravidanza, il parto, e il
puerperio…” “…ha un importante ruolo di
consultazione sanitaria e di educazione anche
all’interno della famiglia e in tutta la comunità. Il
suo lavoro include l’educazione prenatale, la
preparazione alla coppia come futuri genitori, la
pianificazione familiare e le cure del bambino”.
35. D.M. 740/1994 “REGOLAMENTO
E PROFILO PROFESSIONALE
DELL’OSTETRICA/O”
“…consiglia la donna nel periodo della
gravidanza, durante il parto e nel
puerperio, …partecipa ad interventi di
educazione sanitaria e sessuale sia
nell’ambito della famiglia sia nella
collettività, alla preparazione
psicoprofilattica al parto, alla prevenzione
e all’accertamento dei tumori della sfera
genitale femminile.”
36. CODICE DEONTOLOGICO
DELL’OSTETRICA/O 2000,
art.1.1.
“…in ambito ostetrico-neonatale
ginecologico, l’ostetrica/o si pone come
obiettivo ogni intervento volto alla
promozione, alla tutela, e al mantenimento
della salute globale della persona rispetto
agli eventi e fenomeni della sfera
sessuale-riproduttiva relativi al ciclo
vitale…”
37. CODICE DEONTOLOGICO
DELL’OSTETRICA/O 2000,
art.1.1.
Educare alla salute signifa per l’ostetrica/o
“solidarietà nei confronti dell’altro”, “aiutare
l’altro” ad avere un proprio progetto nel
mondo a sviluppare reazioni/emozioni
positive, ad arricchire la qualità del
rapporto con se stessi, a creare relazioni
con l’ambiente esterno, a migliorare la
capacità di far fronte a situazioni critiche
quali disagi o le malattie.
38. L’ostetrica/o, mantenendo
sempre un comportamento
di collaborazione continua
ed efficiente con il medico
e il resto dell’equipe nel
superiore interesse della
paziente, è il professionista
più adatto alla gestione e
alla garanzia della salute
in tutte le fasi della vita
della donna, per la
continuità della sua
assistenza.
40. L’ostetrica/o durante la sua formazione,
acquisisce le conoscenza riguardo lo
sviluppo psicofisico dell’individuo,
partendo dalla vita intrauterina fino alla
tarda età, che le permettono di essere la
figura di riferimento per l‘assistenza dei
neonati, dei bambini nell'età pediatrica,
degli adolescenti, della donna fertile e
della donna in climaterio e durante la
menopausa.
41. L’ostetrica/o realizza tutti
gli atti che permettono
l’assistenza alla donna
gravida: informazione ed
educazione sanitaria,
raccolta dati, esame
ostetrico, prescrizione
esami, esecuzione di
alcuni di essi, sintesi
diagnostica, registrazione
di eventi e risoluzioni.
42. Ha il compito di valorizzare nel parto la centralità
della donna ed il suo processo emotivo e
rispettare nel travaglio le fasi ed i tempi del suo
naturale evolversi. Ciò comporta l’accoglienza,
l’assistenza diretta al travaglio e parto
eutocico con riparazione
delle lacerazioni di I e
II grado, l’identificazione
delle situazioni a rischio
di evoluzione patologica
per la madre, il feto ed il
neonato e la registrazione
degli eventi e
dell’assistenza.
43. Assistenza al neonato sano,
con particolare attenzione alle
fasi immediatamente postnatali
ed alla promozione del legame
comunicazionale e nutrizionale
tra la madre ed il bambino.
Nel processo educativo-sanitario l’ostetrica/o
indirizza il proprio impegno, in situazioni sia
individuali che organizzate, alla prevenzione,
alla diagnosi precoce ed alla riabilitazione per i
tumori e per le malattie croniche degenerative
od involutive della sfera genitale femminile.
44. Le informazioni e i
consigli che un’ostetrica
fornisce alla gravida o
alla coppia in attesa,
riguardano diversi
argomenti: spaziano dai
controlli ostetrici di
routine all’igiene
alimentare,
dall’attività fisica
all’abbigliamento alla cura
del corpo, dall’attività
sessuale alle tecniche di
rilassamento,
dall’allattamento ai
cambiamenti psicologici ed
emotivi in gravidanza ed in
puerperio.
45. Il percorso di accompagnamento alla nascita
che l’ostetrica propone alla donna in attesa deve
fornire anche tutte le informazioni sui controlli e
sui professionisti che si prenderanno cura di lei,
sui servizi sanitari e sulle opzioni disponibili.
Queste informazioni permetteranno alla donna di
avere maggior potere decisionale e di operare
scelte informate consapevoli.
E’ necessario tenere
presente che la salute
dell’individuo inizia già dalla
vita intrauterina.
46. L’attività di educazione alla salute
dell’ostetrica/o inizia dalla pubertà,
o anche prima, e gli argomenti da
trattare sono: il processo
riproduttivo, i metodi di controllo
delle nascite, la prevenzione dei di
fattori di rischio e tutto quanto
riguarda la promozione e il
mantenimento della salute.
L’ostetrica/o interviene
anche nella famiglia,
sull’argomento, tenendo
conto degli aspetti
culturali e religiosi della
famiglia stessa.
47. Gli interventi sugli adulti necessitano di
adeguate conoscenze di andragogia.
L’ostetrica/o deve aiutare le
donne a capire e accettare le
modificazioni fisiologiche che si verificano
nel periodo di premenopausa e
menopausa,
sottolineando che
quest’ultima non
equivale ad uno
stato di malattia.
48. L’ ostetrica/o deve offrire un
percorso completo alle pazienti
(esami, visita, dieta), riuscire a
stabilire con esse un programma
di controlli annuali, organizzare corsi di
accompagnamento alla menopausa che
permettano di aumentare la visibilità
sociale di questo evento e riconoscere le
sue mille sfaccettature.
49. CODICE ETICO
INTERNAZIONALE: 1d,2d
“Le ostetriche in ogni circostanza
rispondono ai bisogni psicologici, fisici,
emotivi e spirituali delle donne che
cercano assistenza sanitaria”
51. BIBLIOGRAFIA
M. Guana, R. Cappadona, A. M. Di Paolo, M. G.
Pellegrini, M. D. Piga e M. Vicario
“LA DISCIPLINA OSTETRICA teoria, pratica e
organizzazione della professione”
Editore McGraw-Hill anno 2006.