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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI
     FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA
         CORSO DI LAUREA IN OSTETRICIA
                 a.a. 2008/2009



ATTIVITA’ OSTETRICA NELLE FASI DEL
   CICLO BIOLOGICO – SESSUALE
     RIPRODUTTIVO FEMMINILE




          Dott.ssa Monica Napolitano
LA SALUTE
Il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione
                 italiana dall’ art.32.
                           Oggi si estrinseca attraverso i
                           Lea (Livelli essenziali di
                           assistenza), vale a dire le
                           prestazioni e i servizi da
                           fornire a tutti i cittadini,
                           gratuitamente o in
                           compartecipazione, grazie alle
                           risorse raccolte attraverso la
                           fiscalità generale.
LA SALUTE
                   Nel 1948 l’Organizzazione
                   Mondiale della Sanità definisce
                   la salute come
 “non solo l’assenza di malattia, ma un completo
    stato di benessere fisico, mentale e sociale”

A.Seppilli definisce la salute come

  “condizione di armonico equilibrio funzionale,
  fisico e psichico dell’individuo dinamicamente
  integrato con il suo ambiente naturale e sociale”
LA SALUTE
Nel 1978 la Conferenza
Internazionale sull’Assistenza
Sanitaria Primaria ha ribadito che
“la salute è lo stato di completo
benessere fisico, mentale e sociale,
e non semplicemente assenza di
malattia e di infermità, è un diritto
fondamentale degli uomini… …
l’acquisizione del più alto grado
possibile di salute è un obiettivo
sociale di estrema importanza, che
interessa il mondo intero e
presuppone la partecipazione di
molti altri comparti socioeconomici
oltre che di quello sanitario…”
LA SALUTE
Quindi:
 Non è più uno stato esclusivamente fisico
 dell’uomo, ma include anche la dimensione
 psichica e sociale;
 La promozione della salute inizia ad assumere
 un ruolo ben definito rispetto alla cura della
 malattia stessa;
 La salute, anche se ancora individuale, viene
 ritenuta un aspetto sociale della persona;
IN OSTETRICIA
La salute sessuale riproduttiva è definita
come una condizione dinamica di
benessere globale (psicofisico e sociale e
valoriale) della donna relative a tutti gli
eventi del ciclo vitale.
IL CICLO
    BIOLOGICO-SESSUALE
  RIPRODUTTIVO FEMMINILE
    Comprende tutte quelle fasi o eventi
    di esperienze della vita significativi:

la maturità              adolescenza                 gravidanza
sessuale
               menarca                 infanzia

   divorzio     menopausa              matrimonio      malattia
                               famiglia
          concepimento                            puerperio
SALUTE
  SESSUALE-RIPRODUTTIVA
        FEMMINILE
Nella Conferenza sulla popolazione sviluppo
tenutasi al Cairo nel 1994 viene data la
definizione ufficiale di salute sessuale-
riproduttiva:
“…Essa è volta al sistema, ai processi e alle
funzioni riproduttive in tutti gli stadi della vita
umana… integrazione positiva degli aspetti
somatici, emotivi, intellettivi e sociali tale da
arricchire la personalità e le capacità
comunicative e affettiva.”.
SALUTE
    SESSUALE-RIPRODUTTIVA
          FEMMINILE
  La salute e il benessere delle donne
  sono per loro importantissimi, come per
  la generazione successiva;

   La salute riproduttiva
è da ritenersi diritto e
pilastro della dignità
della donna;
La salute sessuale-riproduttiva della donna
assicura lo stato di benessere alle future
generazioni;




 OMS: “…la salute dell’adulto dipende da
 quella del bambino, che a sua volta
 dipende da quella di una madre, la quale,
 nella sua vita riproduttiva, decide di
 generare non più un bambino, ma quel
 bambino…”
LA SALUTE
 SESSUALE-RIPRODUTTIVA
Funzione procreativa: capacità di generare,
procreare, di portare a termine una gravidanza.
Sessualità: parte integrante della parsonalità,
quale espressione delle componenti fisiche,
psichiche, affettive e relazionali; processo che
impegna globalmente una persona, un’ entità
dinamica in continuo cambiamento per tutto il
corso della vita (McFarland)
ELEMENTI FONDAMENTALI
     DELLA SALUTE
 SESSUALE-RIPRODUTTIVA
Raggiungimento della pari dignità tra uomini e
donne;
Possibilità per tutti di accedere alla
pianificazione familiare;
Promozione di una maternità sicura con
un’assistenza prenatale adeguata;
Prevenzione degli aborti effettuati in condizioni
da risultare pericolosi;
Controllo delle infezioni dell’apparato
riproduttivo, ivi compresa quella dovuta al virus
dell’HIV/AIDS;
Soluzione dei problemi di infertilità delle coppie;
Promozione di una nutrizione appropriata per le
madri e per i bambini;
Assistenza ai neonati e ai bambini;
Istruzione alle adolescenti in materia di
sessualità e di salute in campo riproduttivo;
Promozione di una sessualità sana e sicura;
Eliminazione di pratiche pericolose come le
mutilazioni dei genitali;
Raggiungimento di un ambiente e di condizioni
lavorative in grado di salvaguardare la salute in
campo riproduttivo.
EFFETTI SULLA NEGAZIONE DEI DIRITTI SESSUALI E RIPRODUTTIVI NEL MONDO
Muoiono ogni anno per problemi legati alla gravidanza,      585000/anno (una donna al minuto)
gravi menomazioni temporanee e permanenti provocate
dal parto (quasi tutte nei Paesi in via di sviluppo)
Morti materne per la mancanza di servizi anticoncezionali   Circa 20000/anno
Donne che vogliono limitare o distanziare le loro           120-150 milioni
gravidanze ma prive di strumenti per farlo
Coppie che non hanno informazioni sulla contraccezione      350 milioni di coppie
e riguardo ai servizi di pianificazione familiare
Gravidanze indesiderate                                     45 milioni di aborti e 30 milioni di nati vivi
Morte per aborto poco sicuro                                70000 donne/anno
Conseguenza: infezioni o altri disturbi
Morte per infezioni dell’apparato genitale, comprese        1milione/anno; nelle donne tra i 14-44 anni sono la
malattie veneree.                                           seconda forma di morte più frequente (Paesi emergenti)
AIDS - persone che hanno contratto infezione da HIV         3.1 milioni di persone

Mutilazioni dei genitali femminili                          120 milioni di donne
Stupri e violenza sessuale di ogni genere                   Meno del 3% in Sud Africa
                                                            Circa 16% negli USA
Aborto selettivo e abbandono da parte dei genitori          “Mancano” almeno 60 milioni di bambine in vari popoli
Bambine-adolescenti avviate alla prostituzione              Ogni anno 2 milioni di bambine tra i 5 e i 14 anni
Violenza domestica                                          E’ la più frequente causa di suicidio e omicidio
Analfabetismo nelle donne                                   600 milioni di donne contro 320 milioni di uomini
Profughi nel mondo                                          Circa 25 milioni, la maggior parte donne
AREE DI INTERVENTO

Area bilogica: interventi volti alla tutela
dell’integrità fisica della persona;
Area socio-relazionale: interventi volti a
tutelare la capacità degli individui di
intrattenere relazioni interpersonali
soddisfacenti, riguardo sia la vita sociale
sia all’attività ricreative, sia al lavoro;
Area psicologica-cognitiva:
interventi volti alla tutela
dell’integrità delle funzioni
cognitive (linguaggio,
pensiero) e la percezione
di sé come di persone
autonome in senso
psicologico; possibilità di
un individuo di valorizzare
il suo impegno nella
società.
OBIETTIVI OMS
Obiettivo 2: Opportunità di salute
alla nascita, ossia ridurre il tasso di mortalità
infantile e di malattie, comprese le malformzioni,
e ridurre le ingiustizie, gli abbandoni, gli abusi e
maltrattamenti nei bambini;
Obiettivo 3: Promozione della salute degli
adolescenti, ossia, migliorare la capacità di
relazione nei giovani e ridurre i fattori di rischio
quali fumo, alcol, droga, incidenti, suicidi,
maternità e paternità tra i giovanissimi;
Obiettivo 4: Stato di salute legato
alle differenze di sesso, ossia ridurre
la mortalità della donna durante il
parto e l’incidenza di aborto come
metodo contraccettivo, dovuta al
cancro del collo uterino e della mammella,
migliorare l’aspettativa di vita femminile
riducendo la mortalità, le ingiustizie e i
comportamenti pericolosi, eliminare pratiche
dannose come la mutilazione genitale femminile,
ridurre l’incidenza e le conseguenze degli atti di
violenza;
Obiettivo 9: Riduzione delle malattie infettive,
ossia eliminare il tetano neonatale, la sifilide
congenita, il morbillo, la trasmissione perinatale
di epatiti, la rosolia congenita;
Obiettivo 15: Promozione di stili di
vita sani, ossia incrementare l’attività
fisica, ridurre le malattie da malnutrizione,
favorire una dieta ricca di verdura, frutta, cereali
e povera di grassi, ridurre lo stress.
Con il D.M. 24 aprile 2000, n. 89 “Adozione del
progetto obiettivo materno-infantile 1998-2000”
viene rivista la riorganizzazione dei percorsi
assistenziali intra ed extraospedalieri nel settore
materno-infantile attraverso l’introduzione del
modello dipartimentale, nel quale le Unità
Operative Ospedaliere e le Unità Operative
Territoriali concorrono al conseguimento di
obiettivi comuni per onorare il diritto alla salute e
al benessere della donna in tutto l’arco della sua
vita.
D.M. 24 aprile 2000, n.89
”…Garantire la tutela della salute della
donna in tutte le fasi della vita, alla coppia
e alla famiglia… attraverso Strutture
ospedaliere deputate alla diagnosi e alla
cura e i Servizi territoriali che hanno
compiti di promozione della salute, di
prevenzione, di cure primarie, di
riabilitazione, di integrazione tra i servizi
sanitari e socioassistenziali…”.
Percorsi assistenziali di
salute/benessere che l’ostetrica/o deve
garantire alla donna, in tutte le fasi del
     suo ciclo biologico-sessuale
              riproduttivo:
Area ostetrica-neonatale: Salvaguardia della
gravida e del bambino, umanizzazione del
percorso nascita anche patologico compresa la
relazione precoce madre-bambino e la
dimissione protetta e precoce postnatale, il
miglioramento dell’educazione della salute della
donna in gravidanza e sulla gestione della
stessa, promozione dell’allattamento al seno,
prevenzione e trattamento della patologia
materna e fetale, prevenzione secondaria delle
malattie genetiche e congenite;
Area pediatrica e adolescenti: tutela
dell’informazione alla consulenza genetica,
dell’offerta socioassistenziale alle fasce deboli,
agli adolescenti, agli immigrati, la collaborazione
on servizi scolastici, la sorveglianza del disagio
giovanile, il miglioramento dell’offerta e
dell’organizzazione socioassistenziale in caso di
maltrattamento e abuso dei minori, il
miglioramento delle coperture vaccinali,
dell’informazione/educazione alla salute,
compresa quella sessuale negli adolescenti.
Salute della donna: promozione della
procreazione cosciente e responsabile della
prevenzione in ambito oncologico, del
benessere fisico e psico-sociale, del periodo
postfertile della donna, della prevenzione di
episodi di violenza e miglioramento
dell’assistenza alle donne che li hanno subiti e
dei rischi di salute in ambiente di lavoro,
miglioramento del benessere fisico e
relazionale della coppia e della famiglia.
Sebbene l’obiettivo prioritario dell’ostetrica/o sia
la tutela della salute e del benessere globale in
campo sessuale-riproduttivo, oggi il suo
know-out le/gli conferisce il ruolo di
professionista della promozione della salute
globale e non solo di “genere”; ciò spiega la sua
partecipazione agli interventi di educazione
orientati a far acquisire nella popolazione stili di
vita sani come la correttezza alimentare,
l’esercizio fisico, la salute ambientale, la lotta al
fumo, compreso quello passivo, all’alcol, alla
droga, e allo stress.
EDUCAZIONE ALLA SALUTE
“…ogni combinazione di esperienze volte a
creare una situazione in cui le persone
conoscono come ottenere la salute, fanno
ciò che possono individualmente e
collettivamente per conservare la salute e
cercano aiuto quando è necessario…”

                           OMS
L’educazione alla salute è
un processo orientato a
rendere autonome le
persone a potenziare il
controllo su determinanti
della salute,
migliorandola.
L’ intervento dell’ostetrica/o è fondamentale in
tutti gli ambienti in cui si deve promuovere la
salute con l’educazione ovvero nelle scuole,
nelle comunità, nella famiglia, e nei luoghi di
lavoro, si prevede la collocazione di un
professionista della salute.
L’ostetrica/o è pronta/o a
garantire l’efficacia di tali
  interventi grazie al suo
know-out.
GLI AMBITI DELLA
PROMOZIONE DELLA SALUTE
  DA PRESIDIARE SONO:
Tutela di una maternità
e paternità responsabile;
Prevenzione primaria della
lotta all’abitudine al fumo e
all’obesità;
Sostegno-supporto agli
                               adolescenti;

                               Sostegno-supporto alla
                             coppia e alla famiglia nel
  Sicurezza sessuale         percorso nascita;
dell’individuo e della
                              Sostegno-supporto
      collettività;
                             alla famiglia;
 Prevenzione dei tumori in
generale nella donna;

 Rendere la vita migliore
alla donna in climaterio;
L’ educazione alla salute rientra tra le
competenze dell’ostetrica/o, come sancito
dalle normative nazionali, europee
(Direttive UE), da OMS e dal Codice
Deontologico.
DIRETTIVA EUROPEA
         80/155/CEE
“… L’ostetrica/o provvede a informare e
consigliare per una pianificazione
familiare,... Provvede ad un programma
per la preparazione alla maternità inclusi
consigli di carattere igienico e
nutrizionale…”
L’OMS NEL 1986 STABILISCE:
“...l’ostetrica/o deve essere in grado di fornire la
supervisione necessaria, assistenza e consigli
alla donna durante la gravidanza, il parto, e il
puerperio…” “…ha un importante ruolo di
consultazione sanitaria e di educazione anche
all’interno della famiglia e in tutta la comunità. Il
suo lavoro include l’educazione prenatale, la
preparazione alla coppia come futuri genitori, la
pianificazione familiare e le cure del bambino”.
D.M. 740/1994 “REGOLAMENTO
 E PROFILO PROFESSIONALE
     DELL’OSTETRICA/O”
“…consiglia la donna nel periodo della
gravidanza, durante il parto e nel
puerperio, …partecipa ad interventi di
educazione sanitaria e sessuale sia
nell’ambito della famiglia sia nella
collettività, alla preparazione
psicoprofilattica al parto, alla prevenzione
e all’accertamento dei tumori della sfera
genitale femminile.”
CODICE DEONTOLOGICO
   DELL’OSTETRICA/O 2000,
           art.1.1.
“…in ambito ostetrico-neonatale
ginecologico, l’ostetrica/o si pone come
obiettivo ogni intervento volto alla
promozione, alla tutela, e al mantenimento
della salute globale della persona rispetto
agli eventi e fenomeni della sfera
sessuale-riproduttiva relativi al ciclo
vitale…”
CODICE DEONTOLOGICO
  DELL’OSTETRICA/O 2000,
          art.1.1.
Educare alla salute signifa per l’ostetrica/o
“solidarietà nei confronti dell’altro”, “aiutare
l’altro” ad avere un proprio progetto nel
mondo a sviluppare reazioni/emozioni
positive, ad arricchire la qualità del
rapporto con se stessi, a creare relazioni
con l’ambiente esterno, a migliorare la
capacità di far fronte a situazioni critiche
quali disagi o le malattie.
L’ostetrica/o, mantenendo
sempre un comportamento
di collaborazione continua
ed efficiente con il medico
e il resto dell’equipe nel
superiore interesse della
paziente, è il professionista
più adatto alla gestione e
alla garanzia della salute

                                in tutte le fasi della vita
                                della donna, per la
                                continuità della sua
                                assistenza.
L’attività dell’ostetrica/o riguarda infatti
tutto il ciclo di vita biologico-riproduttivo,
dalla nascita alla morte della donna.
L’ostetrica/o durante la sua formazione,
acquisisce le conoscenza riguardo lo
sviluppo psicofisico dell’individuo,
partendo dalla vita intrauterina fino alla
tarda età, che le permettono di essere la
figura di riferimento per l‘assistenza dei
neonati, dei bambini nell'età pediatrica,
degli adolescenti, della donna fertile e
della donna in climaterio e durante la
menopausa.
L’ostetrica/o realizza tutti
gli atti che permettono
l’assistenza alla donna
gravida: informazione ed
educazione sanitaria,
raccolta dati, esame
ostetrico, prescrizione
esami, esecuzione di
alcuni di essi, sintesi
diagnostica, registrazione
di eventi e risoluzioni.
Ha il compito di valorizzare nel parto la centralità
della donna ed il suo processo emotivo e
rispettare nel travaglio le fasi ed i tempi del suo
naturale evolversi. Ciò comporta l’accoglienza,
l’assistenza diretta al travaglio e parto
      eutocico con riparazione
   delle lacerazioni di I e
 II grado, l’identificazione
delle situazioni a rischio
di evoluzione patologica
per la madre, il feto ed il
neonato e la registrazione
degli eventi e
dell’assistenza.
Assistenza al neonato sano,
con particolare attenzione alle
fasi immediatamente postnatali
ed alla promozione del legame
  comunicazionale e nutrizionale
tra la madre ed il bambino.

Nel processo educativo-sanitario l’ostetrica/o
indirizza il proprio impegno, in situazioni sia
individuali che organizzate, alla prevenzione,
alla diagnosi precoce ed alla riabilitazione per i
tumori e per le malattie croniche degenerative
od involutive della sfera genitale femminile.
Le informazioni e i
consigli che un’ostetrica
fornisce alla gravida o
alla coppia in attesa,
riguardano diversi
argomenti: spaziano dai
controlli ostetrici di
routine all’igiene
alimentare,
                       dall’attività fisica
                       all’abbigliamento alla cura
                       del corpo, dall’attività
                       sessuale alle tecniche di
                       rilassamento,
                       dall’allattamento ai
                       cambiamenti psicologici ed
                       emotivi in gravidanza ed in
                       puerperio.
Il percorso di accompagnamento alla nascita
che l’ostetrica propone alla donna in attesa deve
fornire anche tutte le informazioni sui controlli e
sui professionisti che si prenderanno cura di lei,
sui servizi sanitari e sulle opzioni disponibili.
Queste informazioni permetteranno alla donna di
avere maggior potere decisionale e di operare
scelte informate consapevoli.

E’ necessario tenere
        presente che la salute
          dell’individuo inizia già dalla
                    vita intrauterina.
L’attività di educazione alla salute
                      dell’ostetrica/o inizia dalla pubertà,
                      o anche prima, e gli argomenti da
                      trattare sono: il processo
                      riproduttivo, i metodi di controllo
                      delle nascite, la prevenzione dei di
                      fattori di rischio e tutto quanto
                      riguarda la promozione e il
                      mantenimento della salute.

L’ostetrica/o interviene
anche nella famiglia,
sull’argomento, tenendo
conto degli aspetti
culturali e religiosi della
famiglia stessa.
Gli interventi sugli adulti necessitano di
adeguate conoscenze di andragogia.
              L’ostetrica/o deve aiutare le
donne a capire e accettare le
modificazioni fisiologiche che si verificano
nel periodo di premenopausa e
      menopausa,
sottolineando che
quest’ultima non
equivale ad uno
stato di malattia.
L’ ostetrica/o deve offrire un
percorso completo alle pazienti
(esami, visita, dieta), riuscire a
stabilire con esse un programma
di controlli annuali, organizzare corsi di
accompagnamento alla menopausa che
permettano di aumentare la visibilità
sociale di questo evento e riconoscere le
sue mille sfaccettature.
CODICE ETICO
 INTERNAZIONALE: 1d,2d
    “Le ostetriche in ogni circostanza
rispondono ai bisogni psicologici, fisici,
   emotivi e spirituali delle donne che
      cercano assistenza sanitaria”
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE
BIBLIOGRAFIA
M. Guana, R. Cappadona, A. M. Di Paolo, M. G.
 Pellegrini, M. D. Piga e M. Vicario
“LA DISCIPLINA OSTETRICA teoria, pratica e
  organizzazione della professione”
Editore McGraw-Hill anno 2006.

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Ciclo Biologico Sessuale Riproduttivo Femminile

  • 1. SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN OSTETRICIA a.a. 2008/2009 ATTIVITA’ OSTETRICA NELLE FASI DEL CICLO BIOLOGICO – SESSUALE RIPRODUTTIVO FEMMINILE Dott.ssa Monica Napolitano
  • 2. LA SALUTE Il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione italiana dall’ art.32. Oggi si estrinseca attraverso i Lea (Livelli essenziali di assistenza), vale a dire le prestazioni e i servizi da fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o in compartecipazione, grazie alle risorse raccolte attraverso la fiscalità generale.
  • 3. LA SALUTE Nel 1948 l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute come “non solo l’assenza di malattia, ma un completo stato di benessere fisico, mentale e sociale” A.Seppilli definisce la salute come “condizione di armonico equilibrio funzionale, fisico e psichico dell’individuo dinamicamente integrato con il suo ambiente naturale e sociale”
  • 4. LA SALUTE Nel 1978 la Conferenza Internazionale sull’Assistenza Sanitaria Primaria ha ribadito che “la salute è lo stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplicemente assenza di malattia e di infermità, è un diritto fondamentale degli uomini… … l’acquisizione del più alto grado possibile di salute è un obiettivo sociale di estrema importanza, che interessa il mondo intero e presuppone la partecipazione di molti altri comparti socioeconomici oltre che di quello sanitario…”
  • 5. LA SALUTE Quindi: Non è più uno stato esclusivamente fisico dell’uomo, ma include anche la dimensione psichica e sociale; La promozione della salute inizia ad assumere un ruolo ben definito rispetto alla cura della malattia stessa; La salute, anche se ancora individuale, viene ritenuta un aspetto sociale della persona;
  • 6. IN OSTETRICIA La salute sessuale riproduttiva è definita come una condizione dinamica di benessere globale (psicofisico e sociale e valoriale) della donna relative a tutti gli eventi del ciclo vitale.
  • 7. IL CICLO BIOLOGICO-SESSUALE RIPRODUTTIVO FEMMINILE Comprende tutte quelle fasi o eventi di esperienze della vita significativi: la maturità adolescenza gravidanza sessuale menarca infanzia divorzio menopausa matrimonio malattia famiglia concepimento puerperio
  • 8. SALUTE SESSUALE-RIPRODUTTIVA FEMMINILE Nella Conferenza sulla popolazione sviluppo tenutasi al Cairo nel 1994 viene data la definizione ufficiale di salute sessuale- riproduttiva: “…Essa è volta al sistema, ai processi e alle funzioni riproduttive in tutti gli stadi della vita umana… integrazione positiva degli aspetti somatici, emotivi, intellettivi e sociali tale da arricchire la personalità e le capacità comunicative e affettiva.”.
  • 9. SALUTE SESSUALE-RIPRODUTTIVA FEMMINILE La salute e il benessere delle donne sono per loro importantissimi, come per la generazione successiva; La salute riproduttiva è da ritenersi diritto e pilastro della dignità della donna;
  • 10. La salute sessuale-riproduttiva della donna assicura lo stato di benessere alle future generazioni; OMS: “…la salute dell’adulto dipende da quella del bambino, che a sua volta dipende da quella di una madre, la quale, nella sua vita riproduttiva, decide di generare non più un bambino, ma quel bambino…”
  • 11. LA SALUTE SESSUALE-RIPRODUTTIVA Funzione procreativa: capacità di generare, procreare, di portare a termine una gravidanza. Sessualità: parte integrante della parsonalità, quale espressione delle componenti fisiche, psichiche, affettive e relazionali; processo che impegna globalmente una persona, un’ entità dinamica in continuo cambiamento per tutto il corso della vita (McFarland)
  • 12. ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA SALUTE SESSUALE-RIPRODUTTIVA Raggiungimento della pari dignità tra uomini e donne; Possibilità per tutti di accedere alla pianificazione familiare; Promozione di una maternità sicura con un’assistenza prenatale adeguata; Prevenzione degli aborti effettuati in condizioni da risultare pericolosi; Controllo delle infezioni dell’apparato riproduttivo, ivi compresa quella dovuta al virus dell’HIV/AIDS;
  • 13. Soluzione dei problemi di infertilità delle coppie; Promozione di una nutrizione appropriata per le madri e per i bambini; Assistenza ai neonati e ai bambini; Istruzione alle adolescenti in materia di sessualità e di salute in campo riproduttivo; Promozione di una sessualità sana e sicura; Eliminazione di pratiche pericolose come le mutilazioni dei genitali; Raggiungimento di un ambiente e di condizioni lavorative in grado di salvaguardare la salute in campo riproduttivo.
  • 14. EFFETTI SULLA NEGAZIONE DEI DIRITTI SESSUALI E RIPRODUTTIVI NEL MONDO Muoiono ogni anno per problemi legati alla gravidanza, 585000/anno (una donna al minuto) gravi menomazioni temporanee e permanenti provocate dal parto (quasi tutte nei Paesi in via di sviluppo) Morti materne per la mancanza di servizi anticoncezionali Circa 20000/anno Donne che vogliono limitare o distanziare le loro 120-150 milioni gravidanze ma prive di strumenti per farlo Coppie che non hanno informazioni sulla contraccezione 350 milioni di coppie e riguardo ai servizi di pianificazione familiare Gravidanze indesiderate 45 milioni di aborti e 30 milioni di nati vivi Morte per aborto poco sicuro 70000 donne/anno Conseguenza: infezioni o altri disturbi Morte per infezioni dell’apparato genitale, comprese 1milione/anno; nelle donne tra i 14-44 anni sono la malattie veneree. seconda forma di morte più frequente (Paesi emergenti) AIDS - persone che hanno contratto infezione da HIV 3.1 milioni di persone Mutilazioni dei genitali femminili 120 milioni di donne Stupri e violenza sessuale di ogni genere Meno del 3% in Sud Africa Circa 16% negli USA Aborto selettivo e abbandono da parte dei genitori “Mancano” almeno 60 milioni di bambine in vari popoli Bambine-adolescenti avviate alla prostituzione Ogni anno 2 milioni di bambine tra i 5 e i 14 anni Violenza domestica E’ la più frequente causa di suicidio e omicidio Analfabetismo nelle donne 600 milioni di donne contro 320 milioni di uomini Profughi nel mondo Circa 25 milioni, la maggior parte donne
  • 15. AREE DI INTERVENTO Area bilogica: interventi volti alla tutela dell’integrità fisica della persona;
  • 16. Area socio-relazionale: interventi volti a tutelare la capacità degli individui di intrattenere relazioni interpersonali soddisfacenti, riguardo sia la vita sociale sia all’attività ricreative, sia al lavoro;
  • 17. Area psicologica-cognitiva: interventi volti alla tutela dell’integrità delle funzioni cognitive (linguaggio, pensiero) e la percezione di sé come di persone autonome in senso psicologico; possibilità di un individuo di valorizzare il suo impegno nella società.
  • 18. OBIETTIVI OMS Obiettivo 2: Opportunità di salute alla nascita, ossia ridurre il tasso di mortalità infantile e di malattie, comprese le malformzioni, e ridurre le ingiustizie, gli abbandoni, gli abusi e maltrattamenti nei bambini; Obiettivo 3: Promozione della salute degli adolescenti, ossia, migliorare la capacità di relazione nei giovani e ridurre i fattori di rischio quali fumo, alcol, droga, incidenti, suicidi, maternità e paternità tra i giovanissimi;
  • 19. Obiettivo 4: Stato di salute legato alle differenze di sesso, ossia ridurre la mortalità della donna durante il parto e l’incidenza di aborto come metodo contraccettivo, dovuta al cancro del collo uterino e della mammella, migliorare l’aspettativa di vita femminile riducendo la mortalità, le ingiustizie e i comportamenti pericolosi, eliminare pratiche dannose come la mutilazione genitale femminile, ridurre l’incidenza e le conseguenze degli atti di violenza; Obiettivo 9: Riduzione delle malattie infettive, ossia eliminare il tetano neonatale, la sifilide congenita, il morbillo, la trasmissione perinatale di epatiti, la rosolia congenita;
  • 20. Obiettivo 15: Promozione di stili di vita sani, ossia incrementare l’attività fisica, ridurre le malattie da malnutrizione, favorire una dieta ricca di verdura, frutta, cereali e povera di grassi, ridurre lo stress.
  • 21. Con il D.M. 24 aprile 2000, n. 89 “Adozione del progetto obiettivo materno-infantile 1998-2000” viene rivista la riorganizzazione dei percorsi assistenziali intra ed extraospedalieri nel settore materno-infantile attraverso l’introduzione del modello dipartimentale, nel quale le Unità Operative Ospedaliere e le Unità Operative Territoriali concorrono al conseguimento di obiettivi comuni per onorare il diritto alla salute e al benessere della donna in tutto l’arco della sua vita.
  • 22. D.M. 24 aprile 2000, n.89 ”…Garantire la tutela della salute della donna in tutte le fasi della vita, alla coppia e alla famiglia… attraverso Strutture ospedaliere deputate alla diagnosi e alla cura e i Servizi territoriali che hanno compiti di promozione della salute, di prevenzione, di cure primarie, di riabilitazione, di integrazione tra i servizi sanitari e socioassistenziali…”.
  • 23. Percorsi assistenziali di salute/benessere che l’ostetrica/o deve garantire alla donna, in tutte le fasi del suo ciclo biologico-sessuale riproduttivo: Area ostetrica-neonatale: Salvaguardia della gravida e del bambino, umanizzazione del percorso nascita anche patologico compresa la relazione precoce madre-bambino e la dimissione protetta e precoce postnatale, il miglioramento dell’educazione della salute della donna in gravidanza e sulla gestione della stessa, promozione dell’allattamento al seno, prevenzione e trattamento della patologia materna e fetale, prevenzione secondaria delle malattie genetiche e congenite;
  • 24. Area pediatrica e adolescenti: tutela dell’informazione alla consulenza genetica, dell’offerta socioassistenziale alle fasce deboli, agli adolescenti, agli immigrati, la collaborazione on servizi scolastici, la sorveglianza del disagio giovanile, il miglioramento dell’offerta e dell’organizzazione socioassistenziale in caso di maltrattamento e abuso dei minori, il miglioramento delle coperture vaccinali, dell’informazione/educazione alla salute, compresa quella sessuale negli adolescenti.
  • 25. Salute della donna: promozione della procreazione cosciente e responsabile della prevenzione in ambito oncologico, del benessere fisico e psico-sociale, del periodo postfertile della donna, della prevenzione di episodi di violenza e miglioramento dell’assistenza alle donne che li hanno subiti e dei rischi di salute in ambiente di lavoro, miglioramento del benessere fisico e relazionale della coppia e della famiglia.
  • 26. Sebbene l’obiettivo prioritario dell’ostetrica/o sia la tutela della salute e del benessere globale in campo sessuale-riproduttivo, oggi il suo know-out le/gli conferisce il ruolo di professionista della promozione della salute globale e non solo di “genere”; ciò spiega la sua partecipazione agli interventi di educazione orientati a far acquisire nella popolazione stili di vita sani come la correttezza alimentare, l’esercizio fisico, la salute ambientale, la lotta al fumo, compreso quello passivo, all’alcol, alla droga, e allo stress.
  • 27. EDUCAZIONE ALLA SALUTE “…ogni combinazione di esperienze volte a creare una situazione in cui le persone conoscono come ottenere la salute, fanno ciò che possono individualmente e collettivamente per conservare la salute e cercano aiuto quando è necessario…” OMS
  • 28. L’educazione alla salute è un processo orientato a rendere autonome le persone a potenziare il controllo su determinanti della salute, migliorandola.
  • 29. L’ intervento dell’ostetrica/o è fondamentale in tutti gli ambienti in cui si deve promuovere la salute con l’educazione ovvero nelle scuole, nelle comunità, nella famiglia, e nei luoghi di lavoro, si prevede la collocazione di un professionista della salute. L’ostetrica/o è pronta/o a garantire l’efficacia di tali interventi grazie al suo know-out.
  • 30. GLI AMBITI DELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE DA PRESIDIARE SONO: Tutela di una maternità e paternità responsabile; Prevenzione primaria della lotta all’abitudine al fumo e all’obesità;
  • 31. Sostegno-supporto agli adolescenti; Sostegno-supporto alla coppia e alla famiglia nel Sicurezza sessuale percorso nascita; dell’individuo e della  Sostegno-supporto collettività; alla famiglia; Prevenzione dei tumori in generale nella donna; Rendere la vita migliore alla donna in climaterio;
  • 32. L’ educazione alla salute rientra tra le competenze dell’ostetrica/o, come sancito dalle normative nazionali, europee (Direttive UE), da OMS e dal Codice Deontologico.
  • 33. DIRETTIVA EUROPEA 80/155/CEE “… L’ostetrica/o provvede a informare e consigliare per una pianificazione familiare,... Provvede ad un programma per la preparazione alla maternità inclusi consigli di carattere igienico e nutrizionale…”
  • 34. L’OMS NEL 1986 STABILISCE: “...l’ostetrica/o deve essere in grado di fornire la supervisione necessaria, assistenza e consigli alla donna durante la gravidanza, il parto, e il puerperio…” “…ha un importante ruolo di consultazione sanitaria e di educazione anche all’interno della famiglia e in tutta la comunità. Il suo lavoro include l’educazione prenatale, la preparazione alla coppia come futuri genitori, la pianificazione familiare e le cure del bambino”.
  • 35. D.M. 740/1994 “REGOLAMENTO E PROFILO PROFESSIONALE DELL’OSTETRICA/O” “…consiglia la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, …partecipa ad interventi di educazione sanitaria e sessuale sia nell’ambito della famiglia sia nella collettività, alla preparazione psicoprofilattica al parto, alla prevenzione e all’accertamento dei tumori della sfera genitale femminile.”
  • 36. CODICE DEONTOLOGICO DELL’OSTETRICA/O 2000, art.1.1. “…in ambito ostetrico-neonatale ginecologico, l’ostetrica/o si pone come obiettivo ogni intervento volto alla promozione, alla tutela, e al mantenimento della salute globale della persona rispetto agli eventi e fenomeni della sfera sessuale-riproduttiva relativi al ciclo vitale…”
  • 37. CODICE DEONTOLOGICO DELL’OSTETRICA/O 2000, art.1.1. Educare alla salute signifa per l’ostetrica/o “solidarietà nei confronti dell’altro”, “aiutare l’altro” ad avere un proprio progetto nel mondo a sviluppare reazioni/emozioni positive, ad arricchire la qualità del rapporto con se stessi, a creare relazioni con l’ambiente esterno, a migliorare la capacità di far fronte a situazioni critiche quali disagi o le malattie.
  • 38. L’ostetrica/o, mantenendo sempre un comportamento di collaborazione continua ed efficiente con il medico e il resto dell’equipe nel superiore interesse della paziente, è il professionista più adatto alla gestione e alla garanzia della salute in tutte le fasi della vita della donna, per la continuità della sua assistenza.
  • 39. L’attività dell’ostetrica/o riguarda infatti tutto il ciclo di vita biologico-riproduttivo, dalla nascita alla morte della donna.
  • 40. L’ostetrica/o durante la sua formazione, acquisisce le conoscenza riguardo lo sviluppo psicofisico dell’individuo, partendo dalla vita intrauterina fino alla tarda età, che le permettono di essere la figura di riferimento per l‘assistenza dei neonati, dei bambini nell'età pediatrica, degli adolescenti, della donna fertile e della donna in climaterio e durante la menopausa.
  • 41. L’ostetrica/o realizza tutti gli atti che permettono l’assistenza alla donna gravida: informazione ed educazione sanitaria, raccolta dati, esame ostetrico, prescrizione esami, esecuzione di alcuni di essi, sintesi diagnostica, registrazione di eventi e risoluzioni.
  • 42. Ha il compito di valorizzare nel parto la centralità della donna ed il suo processo emotivo e rispettare nel travaglio le fasi ed i tempi del suo naturale evolversi. Ciò comporta l’accoglienza, l’assistenza diretta al travaglio e parto eutocico con riparazione delle lacerazioni di I e II grado, l’identificazione delle situazioni a rischio di evoluzione patologica per la madre, il feto ed il neonato e la registrazione degli eventi e dell’assistenza.
  • 43. Assistenza al neonato sano, con particolare attenzione alle fasi immediatamente postnatali ed alla promozione del legame comunicazionale e nutrizionale tra la madre ed il bambino. Nel processo educativo-sanitario l’ostetrica/o indirizza il proprio impegno, in situazioni sia individuali che organizzate, alla prevenzione, alla diagnosi precoce ed alla riabilitazione per i tumori e per le malattie croniche degenerative od involutive della sfera genitale femminile.
  • 44. Le informazioni e i consigli che un’ostetrica fornisce alla gravida o alla coppia in attesa, riguardano diversi argomenti: spaziano dai controlli ostetrici di routine all’igiene alimentare, dall’attività fisica all’abbigliamento alla cura del corpo, dall’attività sessuale alle tecniche di rilassamento, dall’allattamento ai cambiamenti psicologici ed emotivi in gravidanza ed in puerperio.
  • 45. Il percorso di accompagnamento alla nascita che l’ostetrica propone alla donna in attesa deve fornire anche tutte le informazioni sui controlli e sui professionisti che si prenderanno cura di lei, sui servizi sanitari e sulle opzioni disponibili. Queste informazioni permetteranno alla donna di avere maggior potere decisionale e di operare scelte informate consapevoli. E’ necessario tenere presente che la salute dell’individuo inizia già dalla vita intrauterina.
  • 46. L’attività di educazione alla salute dell’ostetrica/o inizia dalla pubertà, o anche prima, e gli argomenti da trattare sono: il processo riproduttivo, i metodi di controllo delle nascite, la prevenzione dei di fattori di rischio e tutto quanto riguarda la promozione e il mantenimento della salute. L’ostetrica/o interviene anche nella famiglia, sull’argomento, tenendo conto degli aspetti culturali e religiosi della famiglia stessa.
  • 47. Gli interventi sugli adulti necessitano di adeguate conoscenze di andragogia. L’ostetrica/o deve aiutare le donne a capire e accettare le modificazioni fisiologiche che si verificano nel periodo di premenopausa e menopausa, sottolineando che quest’ultima non equivale ad uno stato di malattia.
  • 48. L’ ostetrica/o deve offrire un percorso completo alle pazienti (esami, visita, dieta), riuscire a stabilire con esse un programma di controlli annuali, organizzare corsi di accompagnamento alla menopausa che permettano di aumentare la visibilità sociale di questo evento e riconoscere le sue mille sfaccettature.
  • 49. CODICE ETICO INTERNAZIONALE: 1d,2d “Le ostetriche in ogni circostanza rispondono ai bisogni psicologici, fisici, emotivi e spirituali delle donne che cercano assistenza sanitaria”
  • 51. BIBLIOGRAFIA M. Guana, R. Cappadona, A. M. Di Paolo, M. G. Pellegrini, M. D. Piga e M. Vicario “LA DISCIPLINA OSTETRICA teoria, pratica e organizzazione della professione” Editore McGraw-Hill anno 2006.