SlideShare a Scribd company logo
1 of 61
Download to read offline
Le onde e il suono
a cura di E.Maragliano
Liceo Classico C.Colombo
Genova
Caratteristiche delle onde
Un'onda è una perturbazione che trasporta
energia da un posto ad un altro.
Il mezzo deve essere un materiale elastico
(solido o fluido). Ad esempio l'acqua, l'aria, una
molla, ma anche una corda o la Terra (terremoti).
La propagazione di un'onda
avviene tramite un impulso
che si propaga in un mezzo
con una certa velocità.
La propagazione dell'impulso
● È possibile definire una funzione y = f(x) che descriva
la propagazione dell'impulso a partire dall'istante t=0 in
cui esso viene prodotto.
● f(x) descrive la deformazione del mezzo
● Dopo un certo periodo la deformazione del mezzo si è
trasferita un un altro luogo del mezzo stesso con una
velocità v, detta velocità dell'onda.
● Il mezzo assume la stessa forma ma traslata nella
direzione di propagazione dell'onda di una lunghezza
l=v∙t.
● Se la propagazione avviene in senso inverso alla
direzione dell'asse x si dice regressiva.
Esempio di propagazione
dell'impulso
Una classificazione delle onde
● Onde meccaniche: si propagano in un mezzo
materiale (aria, acqua, terra, ecc.) e seguono le
leggi di Newton
● Onde elettromagnetiche: si propagano anche
nel vuoto (es. luce) in cui hanno tutte la stessa
velocità c=299 792 458 m/s
● Onde di materia: (elettroni, protoni, atomi →
meccanica quantistica)
Onde piane ed onde sferiche
● Se il mezzo ha le stesse proprietà in ogni direzione dello
spazio tutti i punti alla stessa distanza dalla sorgente sono
investiti contemporaneamente dall'onda e si muovono in
sincronia o in fase tra di loro. L'insieme di questi punti
costituisce un fronte d'onda.
● Per un'onda che si propaga nello spazio tridimensionale i
raggi di propagazione sono tutte le semirette che hanno
origine nella sorgente ed i fronti d'onda sono superfici
sferiche concentriche: abbiamo un'onda sferica.
● Allontanandosi dalla sorgente il fronte d'onda sferico
diminuisce gradualmente la sua curvatura: a grandi
distanze si può parlare di fronti d'onda piani o, più
brevemente, di onda piana.
Onde trasversali e longitudinali
Esistono onde:
● Trasversali: la direzione della perturbazione è
perpendicolare alla direzione di propagazione
● Longitudinali: la direzione della perturbazione
è parallela alla direzione di propagazione
Onde trasversali
● Muovendo su e giù una corda si genera un'onda
trasversale.
● L'impulso si propaga grazie alla tensione della
corda.
● Lo spostamento di ogni elemento oscillante
avviene perpendicolarmente alla direzione in cui
viaggia l'onda.
Onde longitudinali
● Lo spostamento verso destra del pistone
comprime l'aria ad esso più vicina aumentando
localmente la pressione del fluido: ciò genera
una forza (F=PS) che spinge a destra gli
elementi più vicini.
● I movimenti degli elementi di fluido sono
paralleli alla direzione di propagazione.
● Ad esempio un'onda longitudinale
può essere generata da un pistone
oscillante lungo un tubo pieno
d'aria.
Caratteristiche delle onde trasversali
e longitudinali
Nei fluidi si possono trasmettere solo onde
longitudinali, nei solidi anche quelle trasversali.
I fluidi, infatti, non hanno una forma propria, quindi
mancano le forze di legame perpendicolari allo
spostamento, mentre nei solidi le forze di legame
sono maggiori in senso longitudinale (notevole
resistenza alla trazione e alla compressione) che non
in senso trasversale (minore resistenza al taglio).
Per questo motivo la velocità di un'onda longitudinale
è sempre maggiore di quella di un'onda trasversale.
Esempi
Onde trasversali:
● Onde radio
● Onde luminose
● Microonde
● Onde nelle corde di
uno strumento
musicale
Onde longitudinali:
● Onde sonore
Le onde sull'acqua
● Non sono né longitudinali né trasversali
● Non sono elastiche
● Le traiettorie descritte dalle particelle sono quasi
circolari
● Il raggio dell'onda diminuisce con la profondità
Onde periodiche
● È possibile generare onde periodiche generando
lo stesso impulso ad intervalli regolari.
● La funzione d'onda può dipendere sia dallo
spazio (spostamento della forma dell'onda in un
periodo T) che dal tempo (si fissa il valore di x ad
un valore x0
, ad esempio un capo di una corda)
● Il moto periodico più semplice è quello armonico
→ f(t) = A cos (ωt + φ)
Caratteristiche di un'onda
ω=
2π
T
; f =
1
T
; λ=vT
A = ampiezza
ω = pulsazione
T = periodo
f = frequenza
φ = sfasamento
L = lunghezza d'onda
v = velocità
Lunghezza d'onda λ: distanza tra due successivi massimi (o
minimi) di oscillazione, cioè la distanza tra due particelle
successive nello stesso stato o fase di moto.
Rappresentazione temporale di
un'onda periodica (1)
● Scegliamo un punto x0
posto all'inizio della corda e
rappresentiamo graficamente il suo spostamento al
variare del tempo.
● Poiché il punto si muove di moto armonico, la sua
equazione del moto sarà: y(x0
,t)=A cos ωt.
● Se la perturbazione prodotta al capo della corda si
propaga con velocità v, essa raggiungerà un altro punto
della corda, distante x in un tempo t'=x/v.
● In un generico istante t, il punto di coordinata x ha uno
spostamento y uguale a quello che aveva il punto
all'inizio della corda t' secondi prima.
Rappresentazione temporale di
un'onda periodica (2)
Il moto del punto più lontano è, dunque,
y(x ,t)=y(x0 ,t−t ' )=Acos
(2π
T
(t−t ' )
)
y(x ,t)=Acos
(2π
T (t −
x
v ))=Acos
(2π
(t
T
−
x
λ))
dove λ è la lunghezza d'onda:
λ=v T=
v
f
y(x ,t)=Acos(2π f⋅t−
2π
λ
⋅x)
La rappresentazione spaziale di
un'onda
Se fotografiamo una
corda in un dato istante,
possiamo descriverne la
forma, precisando lo
spostamento y dei suoi
punti dalla posizione di
riposo. Questo
spostamento cambia in
funzione della x e la sua
descrizione è la “forma
dell'onda”. f (x0, t)=Asin
(ωt−
2π
T
x0)
La velocità di un'onda su una corda
● La velocità di un'onda dipende dalle
caratteristiche del mezzo in cui si propaga.
● Si verifica che la velocità dell'onda sulla corda è:
● direttamente proporzionale alla tensione T
● direttamente proporzionale alla lunghezza L
● inversamente proporzionale alla massa m
v=
√LT
m
Onde sonore
● Le onde sonore sono longitudinali
● Non si propagano nel vuoto
● Sono dovute ad una compressione ed una
successiva rarefazione dell'aria dovuta al
movimento di una membrana
● Sono onde sferiche, perché il fronte d'onda è
sferico
● Non c'è trasferimento di materia ma solo
oscillazione attorno alla posizione di equilibrio.
Suoni puri e complessi
● Suono puro: le particelle investite dall'onda oscillano con moto
armonico.
● Suono complesso: le particelle investite dall'onda oscillano con
moto periodico ma non armonico (si può individuare una
frequenza fondamentale).
● Qualunque suono puro, come quello di una nota musicale, è
descritto da tre diverse caratteristiche percettive: l’altezza,
l’intensità e il timbro.
● Ciascuna di esse corrisponde a una grandezza fisica propria
dell'onda associata: alla frequenza, all’ampiezza e allo spettro,
rispettivamente.
● Il rumore, invece, è un suono complesso, dato dalla
sovrapposizione casuale di frequenze diverse, non
armonicamente correlate, che quindi non può essere descritto da
questi tre parametri.
Caratteristiche del suono
● La frequenza rappresenta il numero di oscillazioni al secondo
che l’onda compie durante la sua propagazione.
● Gli esseri umani sentono suoni con frequenze comprese fra
20Hz e 20kHz.
● Dalla frequenza dipende l’altezza del suono: maggiore è la
frequenza, più alto è il suono percepito.
● Se la frequenza fondamentale è alta, il suono è acuto,
altrimenti, se è bassa, il suono è grave.
● Il timbro dipende dalla legge (periodica) con cui oscillano le
particelle quando sono investite dall'onda. È legato alla forma
dell'onda: onde della stessa altezza hanno timbri diversi se
hanno forma diversa.
● L'intensità è in relazione con l'energia del suono (per unità di
tempo ed unità di superficie) e con il suo volume.
Lo spettro di frequenza dei suoni
● Frequenze subsoniche (1Hz-20Hz): Non sono udibili dall'orecchio umano. Sono
generate per esempio dai terremoti o dai grossi organi a canne delle chiese.
● Bassissime frequenze (20Hz-40Hz): è l'ottava più bassa udibile dall'orecchio.
Cadono in questa zona le armoniche più basse della cassa della batteria e le note
basse del pianoforte nonché il rumore di tuono e quello dell'aria condizionata.
● Basse frequenze (40Hz-160Hz): Quasi tutte le basse frequenze della musica
cadono in questa zona.
● Frequenze medio-basse (160Hz-315Hz): Cade in questa zona il Do centrale del
pianoforte (261Hz).
● Frequenze medie (315Hz-2.5kHz): L'orecchio è sensibile a questa zona. Questa
banda, se presa singolarmente, restituisce un suono di qualità simile a quella
telefonica.
● Frequenze medio-alte (2.5kHz-5kHz): In questa zona la curva isofonica ed ha il suo
picco maggiore dunque è la zona in cui l'orecchio è più sensibile.
● Frequenze alte (5kHz-10kHz): è la zona che ci fa percepire la brillantezza anche
perché contiene molte delle armoniche delle note generate nelle fasce precedenti. Il
tasso di energia acustica contenuta in questa zona è molto basso. Troviamo in
questa zona alcune consonanti come la 's', la 't' e la 'c'.
● Frequenze molto alte (10kHz-20kHz): Ancora meno energia acustica in questa
zona. Sono presenti solo le armoniche più alte di alcuni strumenti.
La frequenza di un suono
● La frequenza è la grandezza su cui si basa l’organizzazione dei suoni in
scale musicali e la teoria dell’armonia.
● Un'ottava è per definizione l'intervallo che separa due note con frequenze
l’una il doppio dell'altra.
● L’intervallo di un’ottava è suddiviso a sua volta in sette intervalli di
frequenze, corrispondenti alle sette note musicali.
● Ogni coppia di note consecutive è caratterizzata da un rapporto di
frequenze ben definito; ad esempio, il rapporto tra la frequenza del re e
quella del do è uguale a quello tra il sol e il fa e corrisponde a un tono; il
rapporto tra il fa e il mi, invece, come quello tra il do e il si, corrisponde a
un semitono.
● Più in generale, a ogni intervallo compreso fra due note qualsiasi
corrisponde un rapporto di frequenze dato: ad esempio, una quinta
rappresenta l'intervallo fra due note che hanno un rapporto di frequenze di
3/2; una terza maggiore corrisponde al rapporto di frequenze 5/4.
L'ampiezza di un'onda sonora
● Rappresenta il massimo spostamento, rispetto alla posizione
di equilibrio, che le molecole del mezzo di propagazione
compiono al passaggio dell’onda.
● Al crescere dell'ampiezza, aumenta la forza con la quale
viene colpito il timpano dell'orecchio e quindi l'intensità con
cui il suono è percepito.
● Dall’ampiezza dipende l’intensità del suono, vale a dire il
rapporto tra la potenza trasportata dall’onda e la superficie su
cui essa incide.
L'intensità di un suono
● È il rapporto tra la potenza media di un'onda sonora
e l'area della superficie che da essa viene
attraversata in un punto perpendicolarmente alla
direzione di propagazione del suono.
● Vista l'ampia escursione delle intensità acustiche dei
suoni udibili, si utilizza convenzionalmente una scala
logaritmica (che possiede come punto di riferimento il
valore della soglia dell'udibilità I0
=10-12
W/m2
), definita
livello sonoro, misurata in decibel:
I =
̄P
A
β=10log
I
I0
Intensità acustica di un'onda sferica
uniforme
Esempi di livelli sonori
Decibel Condizione ambientale
140 Soglia del dolore
120 Clacson potente, a un metro
100 Interno della metropolitana
80 Strada a circolazione media
70 Conversazione normale, a un metro
60 Ufficio commerciale
40 Biblioteca
20 Studio di radiodiffusione
0 Soglia di udibilità
La velocità di propagazione di un
suono
● La velocità di propagazione di un'onda sonora è il prodotto della sua
lunghezza d'onda per la frequenza.
● Dipende dal mezzo di propagazione e, in uno stesso mezzo e alla stessa
temperatura, è uguale per tutte le frequenze.
● Nei liquidi e nei solidi, la velocità del suono è maggiore che nell’aria: è
inversamente proporzionale alla radice quadrata della densità, ma
direttamente proporzionale alla radice quadrata del modulo di elasticità.
● Per un mezzo fluido quale è l’acqua, la velocità del suono è poco minore
di 1525 m/s a temperature ordinarie e cresce rapidamente all'aumentare
della temperatura.
● In un mezzo solido come il rame, è di circa 3353 m/s a temperature
ordinarie ma, a causa della diminuzione di elasticità, diminuisce
all'aumentare della temperatura; nell'acciaio, che risulta più elastico del
rame, il suono si propaga a una velocità maggiore: a temperature
ordinarie, di 4877 m/s.
Effetto Doppler
● È il fenomeno della diversa percezione della frequenza di
un'onda quando esiste uno stato di moto relativo tra
sorgente e ricevente (C.J. Doppler 1842).
● Essendo il moto relativo, non c'è differenza sostanziale se
a muoversi è la sorgente o il ricevitore.
● sorgente in avvicinamento: f' = f / (1 - u/v)
● sorgente in allontanamento: f' = f / (1 + u/v)
dove u = velocità della sorgente, v = velocità di
propagazione dell'onda nel mezzo, f = frequenza dell'onda
Effetto Doppler - Esempi
Sorgente in movimento, ricevitore fermo:
il ricevitore incontra i fronti d'onda ad
intervalli minori di λ la sorgente se si
avvicina, ad intervalli maggiori di λ essa se si
allontana.
Ricevitore in movimento, sorgente ferma:
il ricevitore incontra i fronti d'onda ad intervalli
minori di λ se si avvicina, ad intervalli maggiori
di λ se si allontana.
L'effetto Doppler in pratica
● Usando il link al sito proposto, scrivi una
relazione sul perché si verifica l'effetto Doppler:
http://www.openfisica.com/fisica/simulazioni/doppler/doppler_solo.php#Javascript
In figura una sorgente
che si muove dall'alto
verso il basso: la
lunghezza d'onda è
minore quando la
sorgente si avvicina e
maggiore quando
questa si allontana
Il principio di sovrapposizione (1)
L'incontro di corpuscoli e l'incontro di onde avviene in modo differente: se
due o più corpuscoli si vengono a trovare nello stesso posto e nello stesso
istante, si verifica un urto che segue le leggi note della meccanica
(conservazione della quantità di moto ed eventuale conservazione
dell'energia cinetica o meccanica). L'urto tra due corpi modifica
generalmente le traiettorie e le velocità dei corpi coinvolti.
Il comportamento delle onde è del tutto diverso: se due o più onde si
incontrano nello stesso tempo in uno stesso punto dello spazio non avviene
un urto, ma una sovrapposizione.
In ogni punto dello spazio in cui due onde incidono simultaneamente,
l'oscillazione complessiva è data dalla somma algebrica delle
oscillazioni delle due onde incidenti prese separatamente.
Il principio di sovrapposizione (2)
Consideriamo per esempio due impulsi che
viaggiano su una corda, uno in un senso,
l'altro in senso opposto: le particelle della
corda su cui gli impulsi agiscono
contemporaneamente compiono uno
spostamento pari alla somma algebrica dei
singoli spostamenti. Se gli impulsi sono
uguali e opposti essi si annullano
reciprocamente. Dopo la sovrapposizione
gli impulsi proseguono indisturbati come se
non si fossero mai incontrati.
http://fisicaondemusica.unimore.it/Principio_di_sovrapposizione.html
Validità del principio di
sovrapposizione
Il principio di sovrapposizione è valido solo se le ampiezze
delle perturbazioni sono lontane dai limiti di elasticità del
mezzo di propagazione: deve, in altre parole, essere valida
la legge di Hooke, cioè la forza di richiamo che agisce sulle
particelle del mezzo deve essere proporzionale allo
spostamento dalla posizione di equilibrio.
Se, nel caso di onde sonore, si verificano due violente
esplosioni simultanee o si suonano contemporaneamente
due note molto intense, esse vengono percepite
dall'orecchio con una ampiezza appena un po' maggiore di
una sola di esse: in questo caso non vale il principio di
sovrapposizione, infatti già sappiamo che il livello sonoro è
una funzione logaritmica.
Il principio di sovrapposizione e
l'interferenza
● La combinazione delle onde
nella stessa regione dello
spazio si dice interferenza
● yT
= y1
+ y2
● Nell'esempio precedente era
raffigurato un esempio di
interferenza costruttiva, in
quello a fianco c'è un esempio
di interferenza distruttiva.
Sovrapposizione e interferenza di
onde sinusoidali
● Supponiamo di avere due onde sinusoidali di
uguale forma ma di fase diversa.
● y1
= A sin (kx – ωt) e y2
= A sin (kx – ωt + φ)
● Usando le formule di prostaferesi abbiamo:
yT = y1+y2=Asin(kx –ωt)+Asin(kx – ωt+φ) =
A(sin(k x – ωt )+sin(k x – ωt+φ))
2 Asin
(k x−ωt+
φ
2)⋅cos
−φ
2
=2 Acos
φ
2
⋅sin
(k x−ω t+
φ
2)
= =
=
osserviamo che è l'ampiezza dell'onda risultante, quindi2 Acos
φ
2
quando φ = 0 si ha l'ampiezza massima 2 A (interferenza costruttiva),
quando φ = π/2 l'ampiezza è nulla (interferenza distruttiva)
Interferenza
● La fotografia qui accanto rappresenta
la superficie di un ondoscopio (una
vaschetta con acqua) in cui due punte
(sorgenti) vibrano con la stessa
ampiezza, frequenza e fase.
● Le due onde si sovrappongono
generando una figura di interferenza.
La figura di interferenza è caratterizzata da alcune linee
grigie dette linee nodali dove l'acqua sembra immobile.
Le linee nodali sono i punti in cui le due onde si incontrano
in opposizione di fase e interferiscono in modo distruttivo,
cioè si annullano una con l'altra.
Concordanza ed opposizione di fase
Abbiamo giustificato
l'interferenza dal punto di
vista matematico, nei
grafici qui accanto,
vediamo graficamente
cosa significa avere
l'interferenza costruttiva
(in cui si ha concordanza
di fase) o distruttiva
(opposizione di fase).
Interferenza costruttiva (1)
Immaginiamo di avere due sorgenti puntiformi S1
e
S2
che emettano onde periodiche della stessa
ampiezza, frequenza e fase che si propagano
nello spazio circostante le sorgenti e, quando
arrivano nel medesimo punto P, si sovrappongono
interferendo.
Il punto P è un punto di
interferenza (totalmente)
costruttiva quando due
"massimi" arrivano nel punto
P nel medesimo istante.
Interferenza costruttiva (2)
Tale condizione si verifica quando:
(in termini di tempo) detti t1
e t2
i tempi necessari all'onda per percorrere
lo spazio che separa P da S1
e S2
, la differenza tra tali tempi è un multiplo
del periodo T dell'onda, cioè se:
│t1
– t2
│= k∙T con k intero
(in termini di spazio) se la differenza dei cammini è un multiplo pari della
mezza lunghezza d'onda abbiamo:
│PS1
– PS2
│= k∙λ = 2k∙λ/2 con k intero e λ = v ∙ T
La seconda equazione può essere dedotta dalla
prima ipotizzando che la velocità di propagazione
dell'onda v sia costante sapendo dalle leggi della
meccanica che PSi
= v ∙ ti
.
In figura: R=rarefazione, C=compressione
λ = distanza fra due compressioni (o rarefazioni)
successive. Punti rossi= interferenza costruttiva
Interferenza costruttiva (3)
A seconda della frequenza e tipo di onde che subiscono
l'effetto "costruttivo", si hanno interessanti ripercussioni su ciò
che effettivamente viene percepito da un osservatore posto nel
punto P:
• nel caso della luce monocromatica (onde elettromagnetiche
alla stessa frequenza) c'è un rinforzo dell'intensità di luce
• nel caso del suono c'è un rinforzo dell'intensità del suono
senza che sia variata l'altezza
• nel caso delle onde marine c'è un'ampiezza rinforzata
Si ha una migliore ricezione del suono nelle zone di interferenza
costruttiva e naturalmente una pessima ricezione in quelle di
interferenza distruttiva.
Interferenza distruttiva
Se le due sorgenti puntiformi S1
e S2
che emettono onde periodiche della
stessa ampiezza, frequenza e fase, possiamo vedere che il punto P è un
punto di interferenza (totalmente) distruttiva è quello in cui arrivano
simultaneamente un massimo e un minimo che, sommandosi, si elidono.
Ciò avviene quando:
● (in termini di tempo) detti t1
e t2
i tempi necessari all'onda per percorrere
lo spazio che separa P da S1
e S2
, la differenza tra tali tempi è un multiplo
dispari del semi-periodo T/2 dell'onda, cioè se: │t1
– t2
│= (2k+1)∙T k intero
● (in termini di spazio) se la differenza dei cammini è un multiplo dispari
della mezza lunghezza d'onda abbiamo:
│PS1
– PS2
│= k∙λ = (2k+1)∙λ/2 con k intero e λ = v ∙ T
In figura: R=rarefazione, C=compressione
λ = distanza fra due compressioni (o rarefazioni)
successive.
I punti verdi sono quelli in cui si ha interferenza
distruttiva.
Condizioni per avere interferenza
costruttiva o distruttiva
● La differenza di cammino Δd è
legata alla differenza di fase φ →
● Per avere interferenza costruttiva
in C le onde devono arrivare in
fase, quindi secondo un multiplo
intero della lunghezza d'onda λ
→
● Per avere interferenza distruttiva
in C le onde devono arrivare in
opposizione di fase →
Δd =
φ
2 π
⋅λ
∣d2−d1∣=n λ n∈ℕ
∣d2−d1∣=n
λ
2
n∈ℕ
Diffrazione
Quando un'onda incontra sulla sua
strada un ostacolo o è costretta a
passare attraverso una piccola fenditura
in alcuni casi può raggiungere anche
punti che non sarebbero raggiungibili se
la propagazione avvenisse per raggi
d'onda rettilinei: è come se l'onda si
"rompesse" (da cui il nome del
fenomeno dal latino "diffractus" participio
passato di de-frangere coniato per la
prima volta da F. M. Grimaldi nel 1665) e
si ricomponesse, sparpagliandosi, al di
là dell'ostacolo o della fenditura.
Perché si verifica la diffrazione?
● un'onda è in grado di passare attraverso una fenditura senza
modificare apprezzabilmente la forma dei suoi fronti d'onda se
la dimensione della fenditura è molto maggiore della
lunghezza d'onda dell'onda. Se la fenditura è stretta (di
dimensioni molto minori della lunghezza d'onda) il fronte d'onda
dell'onda incidente si deforma e diventa pressoché sferico
● un'onda è in grado di "aggirare" un ostacolo se le
dimensioni dell'ostacolo sono minori (o confrontabili) alla
lunghezza d'onda dell'onda incidente
La diffrazione e il suono (1)
Quando un suono incontra un ostacolo, la sua
capacità di aggirarlo dipende dal rapporto tra la
dimensione dell'ostacolo e la lunghezza d'onda
del suono. Nel caso del suono potremmo dire, a
parità di dimensioni dell'ostacolo, che i suoni più
gravi (di maggior lunghezza d'onda) aggirano più
facilmente gli ostacoli (ad esempio la testa di una
persona).
La diffrazione ed il suono (2)
● se riceviamo un suono grave, possiamo essere in difficoltà nella localizzazione
della sorgente. Tale suono però è in grado di aggirare la nostra testa è di
pervenire ad entrambe le orecchie: valutando i tempi di ritardo tra l'arrivo ad un
orecchio e all'altro, il nostro sistema percettivo è in grado di ricavare
informazioni riguardo alla localizzazione della sorgente sonora
● se ascoltiamo una persona che sta parlando ponendoci alle sue spalle,
fatichiamo a comprendere quel che dice. Il fatto è che solo le onde a bassa
frequenza riescono ad aggirare la testa di chi parla e a pervenire al nostro
orecchio
● in ogni caso gli ostacoli della vita di tutti
giorni (un albero, un muretto, una colonna)
hanno dimensioni piccole rispetto a gran
parte dei suoni usati nel parlato e nella
musica. È per tale motivo che il suono li
aggira facilmente. Questo non è vero per la
luce, che ha una lunghezza d'onda minore.
Tale fatto ha una serie di importanti conseguenze:
Rifrazione
Nei mezzi caratterizzati da densità uniforme, le onde
sonore si propagano in linea retta. Esattamente
come avviene per la luce, però, quando incidono
sulla superficie di separazione tra due mezzi distinti,
subiscono i fenomeni della rifrazione e della
riflessione, che le portano a deviare dalla traiettoria
originaria.
La velocità di un'onda cambia quando cambia la
densità del mezzo in cui si propaga, quindi è
impossibile avere contemporaneamente interferenza
e rifrazione.
La rifrazione del suono
● Variando la densità del mezzo, varia la velocità
dell'onda: quindi, poiché λ=v∙t, nella rifrazione
varia anche la lunghezza d'onda λ.
● Vale la legge di Snell:
sen α / sen γ = λ1 / λ2 = n dove λ1 e λ2 sono le
lunghezze d'onda relative al primo e al secondo
mezzo.
n è detto indice di rifrazione
relativo del mezzo 1 rispetto
al mezzo 2 e dipende dalla
densità di uno rispetto all'altro.
Riflessione
La riflessione del suono spiega il fenomeno dell'eco: le onde sonore,
incidendo su una superficie riflettente, vengono in parte rimbalzate
indietro e percepite due volte.
Si trova sfruttata in natura, da animali come il pipistrello, che se ne
serve come sistema di localizzazione, e dall’uomo, per il
funzionamento di strumenti come il sonar e il megafono.
Quest’ultimo è costituito da un tubo a forma di imbuto, che rinforza il
fascio di onde sonore in entrata, provocando la riflessione di una
parte di quelle in uscita sulle pareti divergenti del tubo.
Con lo stesso principio si possono raccogliere e convogliare suoni in
un punto preciso rivolgendo l'apertura più larga verso la sorgente del
suono, come avviene nel condotto uditivo dell'orecchio umano.
Sito per verificare le figure di
interferenza, diffrazione, ecc.
http://fisicaondemusica.unimore.it/Applet_Onde_2D.html
Battimenti (1)
I battimenti sono prodotti dalla sovrapposizione di due
onde sinusoidali aventi la medesima ampiezza e
frequenze f1
e f2
solo "leggermente diverse".
L'onda risultante possiede una forma caratteristica che
mostra una sorta di "doppia oscillazione":
● un'oscillazione rapida di frequenza f0
pari al valor medio delle
due frequenze f1
e f2
(è ovvio che, essendo f1
e f2
molto vicine,
f0
sarà circa uguale a f1
)
● un'oscillazione molto più lenta che "modula" l'ampiezza con
una frequenza di battimento fb
pari alla differenza delle due
frequenze f1
e f2
(è ovvio che, essendo f1
e f2
molto vicine, fb
sarà molto minore delle due frequenze f1
e f2
.
Battimenti (2)
La frequenza dei battimenti è uguale alla differenza tra le frequenze dei due suoni.
Battimenti (3)
Battimenti (4)
A prima vista sembrerebbe che i battimenti siano
semplicemente una manifestazione del principio di
sovrapposizione: sommando due onde si ottiene una nuova
onda con caratteristiche differenti. Non è così.
Il fenomeno del "battimento" manifesta appieno la sua
importanza solo nel campo dell'acustica: il nome stesso del
fenomeno è dovuto alla lenta fluttuazione dell'intensità
percepita che fa somigliare il suono ad una pulsazione
regolare.
Nel caso delle onde sonore, infatti, il nostro sistema uditivo
percepisce la sovrapposizione di due suoni in modo molto
differente, a seconda della distanza tra le frequenze dei suoni
componenti.
Battimenti (5)
In particolare:
● se le frequenze f1
e f2
sono sufficientemente
lontane tra di loro la sovrapposizione di due suoni
è percepita come l'insieme di "due voci" distinte.
● se invece le frequenze f1
e f2
sono molto simili
(differenza max 20Hz), non si percepiscono più
due voci distinte, ma, appunto un solo suono di
altezza simile a quella dei componenti, ma
"battente".
v. FREQUENZE DI BATTIMENTO al link
http://www.fonoteca.ch/blue/htPsychoacousticsLab_it.htm
Onde stazionarie
Le onde stazionarie sono particolari tipi di
oscillazioni di un mezzo in cui l'energia non si
propaga da un punto all'altro, come accade per le
onde viaggianti, ma resta distribuita in modo
invariato nel tempo.
In particolare esistono luoghi dello spazio in cui non
si ha oscillazione (nodi), ed altri in cui si ha sempre
la massima oscillazione (ventri o antinodi): questi
luoghi non cambiano nel tempo.
http://fisicaondemusica.unimore.it/Formazione_onde_stazionarie.gif
Corde e onde stazionarie
Una corda tesa e fissata agli estremi sostiene un’onda stazionaria
solo se l'onda presenta due nodi sugli estremi della corda, che non
si possono muovere.
Se la corda è lunga L, si formano due nodi agli estremi, quando la
lunghezza d'onda della corda soddisfa la relazione:
L=n∙λ/2 con n numero naturale
n=1: 2 nodi (gli estremi) -
http://www-3.unipv.it/grando/ondeweb/images/onde%20stazionarie/myondestazionarie1.gif
n=2: 3 nodi (gli estremi e il punto medio) -
http://www-3.unipv.it/grando/ondeweb/images/onde%20stazionarie/myondestazionarie2.gif
n=3: 4 nodi
http://www-3.unipv.it/grando/ondeweb/images/onde%20stazionarie/myondestazionarie3.gif
La distanza tra due nodi successivi è λ/2, quindi, assegnata la
lunghezza della corda L, si possono instaurare sulla corda solo le
onde stazionare di lunghezza d'onda λ=2L/n.
Si chiamano modi normali di oscillazione le onde stazionarie in cui
tutti i punti della corda oscillano di moto armonico con la stessa
frequenza.
Armoniche (1)
Ciascuno dei modi normali di un'onda stazionaria si verifica per
una frequenza ben precisa: queste frequenze formano una serie,
detta serie armonica.
Quando una corda vibra ad una delle frequenze armoniche, essa
genera un'onda sonora alla stessa frequenza.
Armonica Lunghezza
d'onda
Frequenza Nodi Antinodi
(o ventri)
1 λ1 = 2L f1 = v / 2L 2 1
2 λ2 = L f2 = v / L 3 2
3 λ3 = 2L/3 f3 = 3v/2 4 3
n λn = 2L/n fn = n∙v /2 n+1 n
Le onde stazionarie su una corda si formano perché si propagano
onde identiche che viaggiano in versi opposti (riflessione agli estremi
dovuta al III principio della Dinamica).
Armoniche (2)
Armoniche e strumenti musicali
Ogni nota emessa dagli strumenti a corde corrisponde ad
un'onda stazionaria con una precisa frequenza di vibrazione.
Se ogni strumento emettesse soltanto la frequenza
caratteristica di una nota, non saremmo in grado di distinguere
il suono di un pianoforte da quello di un violino.
In pratica però, quando una nota viene suonata, sono eccitate
anche tutte e frequenze armoniche della serie corrispondente a
quella nota: la conformazione della cassa acustica dello
strumento è scelta in modo tale che solo alcune frequenze tra
le armoniche sono amplificate per risonanza e risultano perciò
più intense. La differente combinazione di frequenze armoniche
associata ad ogni nota costituisce il timbro dello strumento e ci
permette di distinguere il suono di un pianoforte da quello di un
violino.

More Related Content

What's hot (20)

Molecole 2: composti ed elementi
Molecole 2: composti ed elementiMolecole 2: composti ed elementi
Molecole 2: composti ed elementi
 
Equilibrio sul piano inclinato [s. caltabiano]
Equilibrio sul piano inclinato [s. caltabiano]Equilibrio sul piano inclinato [s. caltabiano]
Equilibrio sul piano inclinato [s. caltabiano]
 
La Retta nel piano cartesiano
La Retta nel piano cartesianoLa Retta nel piano cartesiano
La Retta nel piano cartesiano
 
Aristotele
AristoteleAristotele
Aristotele
 
Virgilio e l'eneide
Virgilio e l'eneideVirgilio e l'eneide
Virgilio e l'eneide
 
Origini della lingua italiana
Origini della lingua italianaOrigini della lingua italiana
Origini della lingua italiana
 
La Riforma Protestante e la Controriforma
La Riforma Protestante e la ControriformaLa Riforma Protestante e la Controriforma
La Riforma Protestante e la Controriforma
 
Il barocco
Il baroccoIl barocco
Il barocco
 
3 energia
3 energia3 energia
3 energia
 
A Silvia
A SilviaA Silvia
A Silvia
 
Il legame chimico elettronegativita'
Il legame chimico elettronegativita'Il legame chimico elettronegativita'
Il legame chimico elettronegativita'
 
Le forze
Le forzeLe forze
Le forze
 
20 dinamica forze d'attrito
20 dinamica   forze d'attrito20 dinamica   forze d'attrito
20 dinamica forze d'attrito
 
Presentazione sugli strumenti musicali Alessia.
Presentazione sugli strumenti musicali Alessia.Presentazione sugli strumenti musicali Alessia.
Presentazione sugli strumenti musicali Alessia.
 
Gian lorenzo bernini
Gian lorenzo berniniGian lorenzo bernini
Gian lorenzo bernini
 
Ugo Foscolo
Ugo FoscoloUgo Foscolo
Ugo Foscolo
 
LA PERCENTUALE
LA PERCENTUALELA PERCENTUALE
LA PERCENTUALE
 
Le forze
Le forzeLe forze
Le forze
 
I condensatori
I condensatoriI condensatori
I condensatori
 
Scomposizione polinomi
Scomposizione polinomiScomposizione polinomi
Scomposizione polinomi
 

Viewers also liked

Fisica - Onde e suono
Fisica - Onde e suonoFisica - Onde e suono
Fisica - Onde e suonoRoberto Testa
 
Oscillazioni, Onde e Suono.
Oscillazioni, Onde e Suono.Oscillazioni, Onde e Suono.
Oscillazioni, Onde e Suono.Alberto_Pantaleo
 
Onde luminose
Onde luminoseOnde luminose
Onde luminosetheraso
 
Lezione inquinamento acustico
Lezione inquinamento acusticoLezione inquinamento acustico
Lezione inquinamento acusticoluca menini
 
Spettri e diagramma hr
Spettri e diagramma hrSpettri e diagramma hr
Spettri e diagramma hrFabio Calvi
 
Le basi della relatività ristretta
Le basi della relatività ristrettaLe basi della relatività ristretta
Le basi della relatività ristrettaAnnaMarelli
 
Propagazione di Onde
Propagazione di OndePropagazione di Onde
Propagazione di Ondeaseganti
 
Reti sequenziali (Flip-Flop Set-Reset)
Reti sequenziali (Flip-Flop Set-Reset)Reti sequenziali (Flip-Flop Set-Reset)
Reti sequenziali (Flip-Flop Set-Reset)marcopandamolinari
 
SimonF2010-11_esercizio4
SimonF2010-11_esercizio4SimonF2010-11_esercizio4
SimonF2010-11_esercizio4AnomisAi
 
Aspetti strutturali del suono (slide)
Aspetti strutturali del suono (slide)Aspetti strutturali del suono (slide)
Aspetti strutturali del suono (slide)Giovanni Niosi
 

Viewers also liked (20)

Fisica - Onde e suono
Fisica - Onde e suonoFisica - Onde e suono
Fisica - Onde e suono
 
Il suono 2014
Il suono 2014Il suono 2014
Il suono 2014
 
Oscillazioni, Onde e Suono.
Oscillazioni, Onde e Suono.Oscillazioni, Onde e Suono.
Oscillazioni, Onde e Suono.
 
Onde luminose
Onde luminoseOnde luminose
Onde luminose
 
Lezione inquinamento acustico
Lezione inquinamento acusticoLezione inquinamento acustico
Lezione inquinamento acustico
 
Le equazioni di Maxwell
Le equazioni di MaxwellLe equazioni di Maxwell
Le equazioni di Maxwell
 
Spettri e diagramma hr
Spettri e diagramma hrSpettri e diagramma hr
Spettri e diagramma hr
 
Suono ed equilibrio
Suono ed equilibrioSuono ed equilibrio
Suono ed equilibrio
 
Scientix e eTwinning
Scientix e eTwinningScientix e eTwinning
Scientix e eTwinning
 
Corpo nero
Corpo neroCorpo nero
Corpo nero
 
Cap1 amaldi
Cap1 amaldiCap1 amaldi
Cap1 amaldi
 
9 fegato
9 fegato9 fegato
9 fegato
 
Le basi della relatività ristretta
Le basi della relatività ristrettaLe basi della relatività ristretta
Le basi della relatività ristretta
 
Ricerca sul suono
Ricerca sul suonoRicerca sul suono
Ricerca sul suono
 
Radioastronomia 1
Radioastronomia 1Radioastronomia 1
Radioastronomia 1
 
Propagazione di Onde
Propagazione di OndePropagazione di Onde
Propagazione di Onde
 
Reti sequenziali (Flip-Flop Set-Reset)
Reti sequenziali (Flip-Flop Set-Reset)Reti sequenziali (Flip-Flop Set-Reset)
Reti sequenziali (Flip-Flop Set-Reset)
 
SimonF2010-11_esercizio4
SimonF2010-11_esercizio4SimonF2010-11_esercizio4
SimonF2010-11_esercizio4
 
Aspetti strutturali del suono (slide)
Aspetti strutturali del suono (slide)Aspetti strutturali del suono (slide)
Aspetti strutturali del suono (slide)
 
Acustica
AcusticaAcustica
Acustica
 

Similar to Onde e suono

Onde La natura delle onde slides in italiano pdf
Onde La natura delle onde slides  in italiano pdfOnde La natura delle onde slides  in italiano pdf
Onde La natura delle onde slides in italiano pdfAndreaLucarelli
 
Le rilevazioni fonometriche
Le rilevazioni fonometricheLe rilevazioni fonometriche
Le rilevazioni fonometricheDario
 
Onde musica
Onde musicaOnde musica
Onde musicaslosink
 
12 l'interno della terra e i sismi
12 l'interno della terra e i sismi12 l'interno della terra e i sismi
12 l'interno della terra e i sismiAilwigh
 
Spettri ed emissione luminosa [modalità compatibilità]
Spettri ed emissione luminosa [modalità compatibilità]Spettri ed emissione luminosa [modalità compatibilità]
Spettri ed emissione luminosa [modalità compatibilità]claudiofazio
 
5 C 2009 Interno Della Terra
5 C 2009 Interno Della Terra5 C 2009 Interno Della Terra
5 C 2009 Interno Della Terraleodolcevita
 
Onde luminose
Onde luminoseOnde luminose
Onde luminosetheraso
 
Acustica di una canna d'organo
Acustica di una canna d'organoAcustica di una canna d'organo
Acustica di una canna d'organoFosca Fimiani
 
Quarta Lezione
Quarta LezioneQuarta Lezione
Quarta LezioneFil
 
Elaborato Esame di Stato 2020
Elaborato Esame di Stato 2020Elaborato Esame di Stato 2020
Elaborato Esame di Stato 2020AngeloNapoli1
 
Il laser dalla nascita alle odierne applicazioni
Il laser dalla nascita alle odierne applicazioniIl laser dalla nascita alle odierne applicazioni
Il laser dalla nascita alle odierne applicazionialessioParadisi2
 
Osserviamo via radio le meteore e i detriti spaziali: esperimenti Meteor Scat...
Osserviamo via radio le meteore e i detriti spaziali: esperimenti Meteor Scat...Osserviamo via radio le meteore e i detriti spaziali: esperimenti Meteor Scat...
Osserviamo via radio le meteore e i detriti spaziali: esperimenti Meteor Scat...Flavio Falcinelli
 
Sebastiano alessia 5_f
Sebastiano alessia 5_fSebastiano alessia 5_f
Sebastiano alessia 5_fgiu89
 

Similar to Onde e suono (20)

Le onde - classe 2.0
Le onde -  classe 2.0Le onde -  classe 2.0
Le onde - classe 2.0
 
Onde La natura delle onde slides in italiano pdf
Onde La natura delle onde slides  in italiano pdfOnde La natura delle onde slides  in italiano pdf
Onde La natura delle onde slides in italiano pdf
 
Le rilevazioni fonometriche
Le rilevazioni fonometricheLe rilevazioni fonometriche
Le rilevazioni fonometriche
 
Principi di spettroscopia
Principi di spettroscopiaPrincipi di spettroscopia
Principi di spettroscopia
 
Onde musica
Onde musicaOnde musica
Onde musica
 
12 l'interno della terra e i sismi
12 l'interno della terra e i sismi12 l'interno della terra e i sismi
12 l'interno della terra e i sismi
 
Ginger2
Ginger2Ginger2
Ginger2
 
Spettri ed emissione luminosa [modalità compatibilità]
Spettri ed emissione luminosa [modalità compatibilità]Spettri ed emissione luminosa [modalità compatibilità]
Spettri ed emissione luminosa [modalità compatibilità]
 
5 C 2009 Interno Della Terra
5 C 2009 Interno Della Terra5 C 2009 Interno Della Terra
5 C 2009 Interno Della Terra
 
Onde luminose
Onde luminoseOnde luminose
Onde luminose
 
Acustica di una canna d'organo
Acustica di una canna d'organoAcustica di una canna d'organo
Acustica di una canna d'organo
 
Quarta Lezione
Quarta LezioneQuarta Lezione
Quarta Lezione
 
1.principi fisici
1.principi fisici1.principi fisici
1.principi fisici
 
1 spazio tempo_movimento
1 spazio tempo_movimento1 spazio tempo_movimento
1 spazio tempo_movimento
 
Elaborato Esame di Stato 2020
Elaborato Esame di Stato 2020Elaborato Esame di Stato 2020
Elaborato Esame di Stato 2020
 
Il laser dalla nascita alle odierne applicazioni
Il laser dalla nascita alle odierne applicazioniIl laser dalla nascita alle odierne applicazioni
Il laser dalla nascita alle odierne applicazioni
 
Osserviamo via radio le meteore e i detriti spaziali: esperimenti Meteor Scat...
Osserviamo via radio le meteore e i detriti spaziali: esperimenti Meteor Scat...Osserviamo via radio le meteore e i detriti spaziali: esperimenti Meteor Scat...
Osserviamo via radio le meteore e i detriti spaziali: esperimenti Meteor Scat...
 
Vibrazioni Reticolari
Vibrazioni ReticolariVibrazioni Reticolari
Vibrazioni Reticolari
 
Sebastiano alessia 5_f
Sebastiano alessia 5_fSebastiano alessia 5_f
Sebastiano alessia 5_f
 
Onde e luce
Onde e luceOnde e luce
Onde e luce
 

More from Enrica Maragliano (20)

Webinar 27 marzo 2018
Webinar 27 marzo 2018Webinar 27 marzo 2018
Webinar 27 marzo 2018
 
Presentazione pnsd
Presentazione pnsdPresentazione pnsd
Presentazione pnsd
 
Presentazione progetti
Presentazione progettiPresentazione progetti
Presentazione progetti
 
Presentazione 10 anni etw
Presentazione 10 anni etwPresentazione 10 anni etw
Presentazione 10 anni etw
 
Presentazione 10 anni etw
Presentazione 10 anni etwPresentazione 10 anni etw
Presentazione 10 anni etw
 
Competenze e crosscurricular
Competenze e crosscurricularCompetenze e crosscurricular
Competenze e crosscurricular
 
L'induzione elettromagnetica
L'induzione elettromagneticaL'induzione elettromagnetica
L'induzione elettromagnetica
 
Il magnetismo
Il magnetismoIl magnetismo
Il magnetismo
 
La corrente elettrica
La corrente elettricaLa corrente elettrica
La corrente elettrica
 
L’entropia
L’entropiaL’entropia
L’entropia
 
La teoria cinetica gas
La teoria cinetica gasLa teoria cinetica gas
La teoria cinetica gas
 
La carica elettrica e la legge di coulomb
La carica elettrica e la legge di coulombLa carica elettrica e la legge di coulomb
La carica elettrica e la legge di coulomb
 
Il problema della misura in fisica
Il problema della misura in fisicaIl problema della misura in fisica
Il problema della misura in fisica
 
Maths and Physics
Maths and PhysicsMaths and Physics
Maths and Physics
 
Maths, music & dance
Maths, music & danceMaths, music & dance
Maths, music & dance
 
Maths and dance
Maths and danceMaths and dance
Maths and dance
 
Maths and language
Maths and languageMaths and language
Maths and language
 
Maths and philosophy
Maths and philosophyMaths and philosophy
Maths and philosophy
 
Ottica geometrica lenti
Ottica geometrica   lentiOttica geometrica   lenti
Ottica geometrica lenti
 
Ottica geometrica
Ottica geometricaOttica geometrica
Ottica geometrica
 

Recently uploaded

Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptxStoria dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptxOrianaOcchino
 
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia RomanaXI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia RomanaStefano Lariccia
 
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldilezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldivaleriodinoia35
 
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza culturaTiconzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza culturaPierLuigi Albini
 
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superioreEsperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiorevaleriodinoia35
 
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia RomanaXIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia RomanaStefano Lariccia
 
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medieLa seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medieVincenzoPantalena1
 
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla CresimaIL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla CresimaRafael Figueredo
 
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativoCorso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativovaleriodinoia35
 

Recently uploaded (9)

Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptxStoria dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
 
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia RomanaXI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
 
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldilezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
 
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza culturaTiconzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
 
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superioreEsperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
 
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia RomanaXIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
 
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medieLa seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
 
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla CresimaIL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
 
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativoCorso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
 

Onde e suono

  • 1. Le onde e il suono a cura di E.Maragliano Liceo Classico C.Colombo Genova
  • 2. Caratteristiche delle onde Un'onda è una perturbazione che trasporta energia da un posto ad un altro. Il mezzo deve essere un materiale elastico (solido o fluido). Ad esempio l'acqua, l'aria, una molla, ma anche una corda o la Terra (terremoti). La propagazione di un'onda avviene tramite un impulso che si propaga in un mezzo con una certa velocità.
  • 3. La propagazione dell'impulso ● È possibile definire una funzione y = f(x) che descriva la propagazione dell'impulso a partire dall'istante t=0 in cui esso viene prodotto. ● f(x) descrive la deformazione del mezzo ● Dopo un certo periodo la deformazione del mezzo si è trasferita un un altro luogo del mezzo stesso con una velocità v, detta velocità dell'onda. ● Il mezzo assume la stessa forma ma traslata nella direzione di propagazione dell'onda di una lunghezza l=v∙t. ● Se la propagazione avviene in senso inverso alla direzione dell'asse x si dice regressiva.
  • 5. Una classificazione delle onde ● Onde meccaniche: si propagano in un mezzo materiale (aria, acqua, terra, ecc.) e seguono le leggi di Newton ● Onde elettromagnetiche: si propagano anche nel vuoto (es. luce) in cui hanno tutte la stessa velocità c=299 792 458 m/s ● Onde di materia: (elettroni, protoni, atomi → meccanica quantistica)
  • 6. Onde piane ed onde sferiche ● Se il mezzo ha le stesse proprietà in ogni direzione dello spazio tutti i punti alla stessa distanza dalla sorgente sono investiti contemporaneamente dall'onda e si muovono in sincronia o in fase tra di loro. L'insieme di questi punti costituisce un fronte d'onda. ● Per un'onda che si propaga nello spazio tridimensionale i raggi di propagazione sono tutte le semirette che hanno origine nella sorgente ed i fronti d'onda sono superfici sferiche concentriche: abbiamo un'onda sferica. ● Allontanandosi dalla sorgente il fronte d'onda sferico diminuisce gradualmente la sua curvatura: a grandi distanze si può parlare di fronti d'onda piani o, più brevemente, di onda piana.
  • 7. Onde trasversali e longitudinali Esistono onde: ● Trasversali: la direzione della perturbazione è perpendicolare alla direzione di propagazione ● Longitudinali: la direzione della perturbazione è parallela alla direzione di propagazione
  • 8. Onde trasversali ● Muovendo su e giù una corda si genera un'onda trasversale. ● L'impulso si propaga grazie alla tensione della corda. ● Lo spostamento di ogni elemento oscillante avviene perpendicolarmente alla direzione in cui viaggia l'onda.
  • 9. Onde longitudinali ● Lo spostamento verso destra del pistone comprime l'aria ad esso più vicina aumentando localmente la pressione del fluido: ciò genera una forza (F=PS) che spinge a destra gli elementi più vicini. ● I movimenti degli elementi di fluido sono paralleli alla direzione di propagazione. ● Ad esempio un'onda longitudinale può essere generata da un pistone oscillante lungo un tubo pieno d'aria.
  • 10. Caratteristiche delle onde trasversali e longitudinali Nei fluidi si possono trasmettere solo onde longitudinali, nei solidi anche quelle trasversali. I fluidi, infatti, non hanno una forma propria, quindi mancano le forze di legame perpendicolari allo spostamento, mentre nei solidi le forze di legame sono maggiori in senso longitudinale (notevole resistenza alla trazione e alla compressione) che non in senso trasversale (minore resistenza al taglio). Per questo motivo la velocità di un'onda longitudinale è sempre maggiore di quella di un'onda trasversale.
  • 11. Esempi Onde trasversali: ● Onde radio ● Onde luminose ● Microonde ● Onde nelle corde di uno strumento musicale Onde longitudinali: ● Onde sonore
  • 12. Le onde sull'acqua ● Non sono né longitudinali né trasversali ● Non sono elastiche ● Le traiettorie descritte dalle particelle sono quasi circolari ● Il raggio dell'onda diminuisce con la profondità
  • 13. Onde periodiche ● È possibile generare onde periodiche generando lo stesso impulso ad intervalli regolari. ● La funzione d'onda può dipendere sia dallo spazio (spostamento della forma dell'onda in un periodo T) che dal tempo (si fissa il valore di x ad un valore x0 , ad esempio un capo di una corda) ● Il moto periodico più semplice è quello armonico → f(t) = A cos (ωt + φ)
  • 14. Caratteristiche di un'onda ω= 2π T ; f = 1 T ; λ=vT A = ampiezza ω = pulsazione T = periodo f = frequenza φ = sfasamento L = lunghezza d'onda v = velocità Lunghezza d'onda λ: distanza tra due successivi massimi (o minimi) di oscillazione, cioè la distanza tra due particelle successive nello stesso stato o fase di moto.
  • 15. Rappresentazione temporale di un'onda periodica (1) ● Scegliamo un punto x0 posto all'inizio della corda e rappresentiamo graficamente il suo spostamento al variare del tempo. ● Poiché il punto si muove di moto armonico, la sua equazione del moto sarà: y(x0 ,t)=A cos ωt. ● Se la perturbazione prodotta al capo della corda si propaga con velocità v, essa raggiungerà un altro punto della corda, distante x in un tempo t'=x/v. ● In un generico istante t, il punto di coordinata x ha uno spostamento y uguale a quello che aveva il punto all'inizio della corda t' secondi prima.
  • 16. Rappresentazione temporale di un'onda periodica (2) Il moto del punto più lontano è, dunque, y(x ,t)=y(x0 ,t−t ' )=Acos (2π T (t−t ' ) ) y(x ,t)=Acos (2π T (t − x v ))=Acos (2π (t T − x λ)) dove λ è la lunghezza d'onda: λ=v T= v f y(x ,t)=Acos(2π f⋅t− 2π λ ⋅x)
  • 17. La rappresentazione spaziale di un'onda Se fotografiamo una corda in un dato istante, possiamo descriverne la forma, precisando lo spostamento y dei suoi punti dalla posizione di riposo. Questo spostamento cambia in funzione della x e la sua descrizione è la “forma dell'onda”. f (x0, t)=Asin (ωt− 2π T x0)
  • 18. La velocità di un'onda su una corda ● La velocità di un'onda dipende dalle caratteristiche del mezzo in cui si propaga. ● Si verifica che la velocità dell'onda sulla corda è: ● direttamente proporzionale alla tensione T ● direttamente proporzionale alla lunghezza L ● inversamente proporzionale alla massa m v= √LT m
  • 19. Onde sonore ● Le onde sonore sono longitudinali ● Non si propagano nel vuoto ● Sono dovute ad una compressione ed una successiva rarefazione dell'aria dovuta al movimento di una membrana ● Sono onde sferiche, perché il fronte d'onda è sferico ● Non c'è trasferimento di materia ma solo oscillazione attorno alla posizione di equilibrio.
  • 20. Suoni puri e complessi ● Suono puro: le particelle investite dall'onda oscillano con moto armonico. ● Suono complesso: le particelle investite dall'onda oscillano con moto periodico ma non armonico (si può individuare una frequenza fondamentale). ● Qualunque suono puro, come quello di una nota musicale, è descritto da tre diverse caratteristiche percettive: l’altezza, l’intensità e il timbro. ● Ciascuna di esse corrisponde a una grandezza fisica propria dell'onda associata: alla frequenza, all’ampiezza e allo spettro, rispettivamente. ● Il rumore, invece, è un suono complesso, dato dalla sovrapposizione casuale di frequenze diverse, non armonicamente correlate, che quindi non può essere descritto da questi tre parametri.
  • 21. Caratteristiche del suono ● La frequenza rappresenta il numero di oscillazioni al secondo che l’onda compie durante la sua propagazione. ● Gli esseri umani sentono suoni con frequenze comprese fra 20Hz e 20kHz. ● Dalla frequenza dipende l’altezza del suono: maggiore è la frequenza, più alto è il suono percepito. ● Se la frequenza fondamentale è alta, il suono è acuto, altrimenti, se è bassa, il suono è grave. ● Il timbro dipende dalla legge (periodica) con cui oscillano le particelle quando sono investite dall'onda. È legato alla forma dell'onda: onde della stessa altezza hanno timbri diversi se hanno forma diversa. ● L'intensità è in relazione con l'energia del suono (per unità di tempo ed unità di superficie) e con il suo volume.
  • 22. Lo spettro di frequenza dei suoni ● Frequenze subsoniche (1Hz-20Hz): Non sono udibili dall'orecchio umano. Sono generate per esempio dai terremoti o dai grossi organi a canne delle chiese. ● Bassissime frequenze (20Hz-40Hz): è l'ottava più bassa udibile dall'orecchio. Cadono in questa zona le armoniche più basse della cassa della batteria e le note basse del pianoforte nonché il rumore di tuono e quello dell'aria condizionata. ● Basse frequenze (40Hz-160Hz): Quasi tutte le basse frequenze della musica cadono in questa zona. ● Frequenze medio-basse (160Hz-315Hz): Cade in questa zona il Do centrale del pianoforte (261Hz). ● Frequenze medie (315Hz-2.5kHz): L'orecchio è sensibile a questa zona. Questa banda, se presa singolarmente, restituisce un suono di qualità simile a quella telefonica. ● Frequenze medio-alte (2.5kHz-5kHz): In questa zona la curva isofonica ed ha il suo picco maggiore dunque è la zona in cui l'orecchio è più sensibile. ● Frequenze alte (5kHz-10kHz): è la zona che ci fa percepire la brillantezza anche perché contiene molte delle armoniche delle note generate nelle fasce precedenti. Il tasso di energia acustica contenuta in questa zona è molto basso. Troviamo in questa zona alcune consonanti come la 's', la 't' e la 'c'. ● Frequenze molto alte (10kHz-20kHz): Ancora meno energia acustica in questa zona. Sono presenti solo le armoniche più alte di alcuni strumenti.
  • 23. La frequenza di un suono ● La frequenza è la grandezza su cui si basa l’organizzazione dei suoni in scale musicali e la teoria dell’armonia. ● Un'ottava è per definizione l'intervallo che separa due note con frequenze l’una il doppio dell'altra. ● L’intervallo di un’ottava è suddiviso a sua volta in sette intervalli di frequenze, corrispondenti alle sette note musicali. ● Ogni coppia di note consecutive è caratterizzata da un rapporto di frequenze ben definito; ad esempio, il rapporto tra la frequenza del re e quella del do è uguale a quello tra il sol e il fa e corrisponde a un tono; il rapporto tra il fa e il mi, invece, come quello tra il do e il si, corrisponde a un semitono. ● Più in generale, a ogni intervallo compreso fra due note qualsiasi corrisponde un rapporto di frequenze dato: ad esempio, una quinta rappresenta l'intervallo fra due note che hanno un rapporto di frequenze di 3/2; una terza maggiore corrisponde al rapporto di frequenze 5/4.
  • 24. L'ampiezza di un'onda sonora ● Rappresenta il massimo spostamento, rispetto alla posizione di equilibrio, che le molecole del mezzo di propagazione compiono al passaggio dell’onda. ● Al crescere dell'ampiezza, aumenta la forza con la quale viene colpito il timpano dell'orecchio e quindi l'intensità con cui il suono è percepito. ● Dall’ampiezza dipende l’intensità del suono, vale a dire il rapporto tra la potenza trasportata dall’onda e la superficie su cui essa incide.
  • 25. L'intensità di un suono ● È il rapporto tra la potenza media di un'onda sonora e l'area della superficie che da essa viene attraversata in un punto perpendicolarmente alla direzione di propagazione del suono. ● Vista l'ampia escursione delle intensità acustiche dei suoni udibili, si utilizza convenzionalmente una scala logaritmica (che possiede come punto di riferimento il valore della soglia dell'udibilità I0 =10-12 W/m2 ), definita livello sonoro, misurata in decibel: I = ̄P A β=10log I I0
  • 26. Intensità acustica di un'onda sferica uniforme
  • 27. Esempi di livelli sonori Decibel Condizione ambientale 140 Soglia del dolore 120 Clacson potente, a un metro 100 Interno della metropolitana 80 Strada a circolazione media 70 Conversazione normale, a un metro 60 Ufficio commerciale 40 Biblioteca 20 Studio di radiodiffusione 0 Soglia di udibilità
  • 28. La velocità di propagazione di un suono ● La velocità di propagazione di un'onda sonora è il prodotto della sua lunghezza d'onda per la frequenza. ● Dipende dal mezzo di propagazione e, in uno stesso mezzo e alla stessa temperatura, è uguale per tutte le frequenze. ● Nei liquidi e nei solidi, la velocità del suono è maggiore che nell’aria: è inversamente proporzionale alla radice quadrata della densità, ma direttamente proporzionale alla radice quadrata del modulo di elasticità. ● Per un mezzo fluido quale è l’acqua, la velocità del suono è poco minore di 1525 m/s a temperature ordinarie e cresce rapidamente all'aumentare della temperatura. ● In un mezzo solido come il rame, è di circa 3353 m/s a temperature ordinarie ma, a causa della diminuzione di elasticità, diminuisce all'aumentare della temperatura; nell'acciaio, che risulta più elastico del rame, il suono si propaga a una velocità maggiore: a temperature ordinarie, di 4877 m/s.
  • 29. Effetto Doppler ● È il fenomeno della diversa percezione della frequenza di un'onda quando esiste uno stato di moto relativo tra sorgente e ricevente (C.J. Doppler 1842). ● Essendo il moto relativo, non c'è differenza sostanziale se a muoversi è la sorgente o il ricevitore. ● sorgente in avvicinamento: f' = f / (1 - u/v) ● sorgente in allontanamento: f' = f / (1 + u/v) dove u = velocità della sorgente, v = velocità di propagazione dell'onda nel mezzo, f = frequenza dell'onda
  • 30. Effetto Doppler - Esempi Sorgente in movimento, ricevitore fermo: il ricevitore incontra i fronti d'onda ad intervalli minori di λ la sorgente se si avvicina, ad intervalli maggiori di λ essa se si allontana. Ricevitore in movimento, sorgente ferma: il ricevitore incontra i fronti d'onda ad intervalli minori di λ se si avvicina, ad intervalli maggiori di λ se si allontana.
  • 31. L'effetto Doppler in pratica ● Usando il link al sito proposto, scrivi una relazione sul perché si verifica l'effetto Doppler: http://www.openfisica.com/fisica/simulazioni/doppler/doppler_solo.php#Javascript In figura una sorgente che si muove dall'alto verso il basso: la lunghezza d'onda è minore quando la sorgente si avvicina e maggiore quando questa si allontana
  • 32. Il principio di sovrapposizione (1) L'incontro di corpuscoli e l'incontro di onde avviene in modo differente: se due o più corpuscoli si vengono a trovare nello stesso posto e nello stesso istante, si verifica un urto che segue le leggi note della meccanica (conservazione della quantità di moto ed eventuale conservazione dell'energia cinetica o meccanica). L'urto tra due corpi modifica generalmente le traiettorie e le velocità dei corpi coinvolti. Il comportamento delle onde è del tutto diverso: se due o più onde si incontrano nello stesso tempo in uno stesso punto dello spazio non avviene un urto, ma una sovrapposizione. In ogni punto dello spazio in cui due onde incidono simultaneamente, l'oscillazione complessiva è data dalla somma algebrica delle oscillazioni delle due onde incidenti prese separatamente.
  • 33. Il principio di sovrapposizione (2) Consideriamo per esempio due impulsi che viaggiano su una corda, uno in un senso, l'altro in senso opposto: le particelle della corda su cui gli impulsi agiscono contemporaneamente compiono uno spostamento pari alla somma algebrica dei singoli spostamenti. Se gli impulsi sono uguali e opposti essi si annullano reciprocamente. Dopo la sovrapposizione gli impulsi proseguono indisturbati come se non si fossero mai incontrati. http://fisicaondemusica.unimore.it/Principio_di_sovrapposizione.html
  • 34. Validità del principio di sovrapposizione Il principio di sovrapposizione è valido solo se le ampiezze delle perturbazioni sono lontane dai limiti di elasticità del mezzo di propagazione: deve, in altre parole, essere valida la legge di Hooke, cioè la forza di richiamo che agisce sulle particelle del mezzo deve essere proporzionale allo spostamento dalla posizione di equilibrio. Se, nel caso di onde sonore, si verificano due violente esplosioni simultanee o si suonano contemporaneamente due note molto intense, esse vengono percepite dall'orecchio con una ampiezza appena un po' maggiore di una sola di esse: in questo caso non vale il principio di sovrapposizione, infatti già sappiamo che il livello sonoro è una funzione logaritmica.
  • 35. Il principio di sovrapposizione e l'interferenza ● La combinazione delle onde nella stessa regione dello spazio si dice interferenza ● yT = y1 + y2 ● Nell'esempio precedente era raffigurato un esempio di interferenza costruttiva, in quello a fianco c'è un esempio di interferenza distruttiva.
  • 36. Sovrapposizione e interferenza di onde sinusoidali ● Supponiamo di avere due onde sinusoidali di uguale forma ma di fase diversa. ● y1 = A sin (kx – ωt) e y2 = A sin (kx – ωt + φ) ● Usando le formule di prostaferesi abbiamo: yT = y1+y2=Asin(kx –ωt)+Asin(kx – ωt+φ) = A(sin(k x – ωt )+sin(k x – ωt+φ)) 2 Asin (k x−ωt+ φ 2)⋅cos −φ 2 =2 Acos φ 2 ⋅sin (k x−ω t+ φ 2) = = = osserviamo che è l'ampiezza dell'onda risultante, quindi2 Acos φ 2 quando φ = 0 si ha l'ampiezza massima 2 A (interferenza costruttiva), quando φ = π/2 l'ampiezza è nulla (interferenza distruttiva)
  • 37. Interferenza ● La fotografia qui accanto rappresenta la superficie di un ondoscopio (una vaschetta con acqua) in cui due punte (sorgenti) vibrano con la stessa ampiezza, frequenza e fase. ● Le due onde si sovrappongono generando una figura di interferenza. La figura di interferenza è caratterizzata da alcune linee grigie dette linee nodali dove l'acqua sembra immobile. Le linee nodali sono i punti in cui le due onde si incontrano in opposizione di fase e interferiscono in modo distruttivo, cioè si annullano una con l'altra.
  • 38. Concordanza ed opposizione di fase Abbiamo giustificato l'interferenza dal punto di vista matematico, nei grafici qui accanto, vediamo graficamente cosa significa avere l'interferenza costruttiva (in cui si ha concordanza di fase) o distruttiva (opposizione di fase).
  • 39. Interferenza costruttiva (1) Immaginiamo di avere due sorgenti puntiformi S1 e S2 che emettano onde periodiche della stessa ampiezza, frequenza e fase che si propagano nello spazio circostante le sorgenti e, quando arrivano nel medesimo punto P, si sovrappongono interferendo. Il punto P è un punto di interferenza (totalmente) costruttiva quando due "massimi" arrivano nel punto P nel medesimo istante.
  • 40. Interferenza costruttiva (2) Tale condizione si verifica quando: (in termini di tempo) detti t1 e t2 i tempi necessari all'onda per percorrere lo spazio che separa P da S1 e S2 , la differenza tra tali tempi è un multiplo del periodo T dell'onda, cioè se: │t1 – t2 │= k∙T con k intero (in termini di spazio) se la differenza dei cammini è un multiplo pari della mezza lunghezza d'onda abbiamo: │PS1 – PS2 │= k∙λ = 2k∙λ/2 con k intero e λ = v ∙ T La seconda equazione può essere dedotta dalla prima ipotizzando che la velocità di propagazione dell'onda v sia costante sapendo dalle leggi della meccanica che PSi = v ∙ ti . In figura: R=rarefazione, C=compressione λ = distanza fra due compressioni (o rarefazioni) successive. Punti rossi= interferenza costruttiva
  • 41. Interferenza costruttiva (3) A seconda della frequenza e tipo di onde che subiscono l'effetto "costruttivo", si hanno interessanti ripercussioni su ciò che effettivamente viene percepito da un osservatore posto nel punto P: • nel caso della luce monocromatica (onde elettromagnetiche alla stessa frequenza) c'è un rinforzo dell'intensità di luce • nel caso del suono c'è un rinforzo dell'intensità del suono senza che sia variata l'altezza • nel caso delle onde marine c'è un'ampiezza rinforzata Si ha una migliore ricezione del suono nelle zone di interferenza costruttiva e naturalmente una pessima ricezione in quelle di interferenza distruttiva.
  • 42. Interferenza distruttiva Se le due sorgenti puntiformi S1 e S2 che emettono onde periodiche della stessa ampiezza, frequenza e fase, possiamo vedere che il punto P è un punto di interferenza (totalmente) distruttiva è quello in cui arrivano simultaneamente un massimo e un minimo che, sommandosi, si elidono. Ciò avviene quando: ● (in termini di tempo) detti t1 e t2 i tempi necessari all'onda per percorrere lo spazio che separa P da S1 e S2 , la differenza tra tali tempi è un multiplo dispari del semi-periodo T/2 dell'onda, cioè se: │t1 – t2 │= (2k+1)∙T k intero ● (in termini di spazio) se la differenza dei cammini è un multiplo dispari della mezza lunghezza d'onda abbiamo: │PS1 – PS2 │= k∙λ = (2k+1)∙λ/2 con k intero e λ = v ∙ T In figura: R=rarefazione, C=compressione λ = distanza fra due compressioni (o rarefazioni) successive. I punti verdi sono quelli in cui si ha interferenza distruttiva.
  • 43. Condizioni per avere interferenza costruttiva o distruttiva ● La differenza di cammino Δd è legata alla differenza di fase φ → ● Per avere interferenza costruttiva in C le onde devono arrivare in fase, quindi secondo un multiplo intero della lunghezza d'onda λ → ● Per avere interferenza distruttiva in C le onde devono arrivare in opposizione di fase → Δd = φ 2 π ⋅λ ∣d2−d1∣=n λ n∈ℕ ∣d2−d1∣=n λ 2 n∈ℕ
  • 44. Diffrazione Quando un'onda incontra sulla sua strada un ostacolo o è costretta a passare attraverso una piccola fenditura in alcuni casi può raggiungere anche punti che non sarebbero raggiungibili se la propagazione avvenisse per raggi d'onda rettilinei: è come se l'onda si "rompesse" (da cui il nome del fenomeno dal latino "diffractus" participio passato di de-frangere coniato per la prima volta da F. M. Grimaldi nel 1665) e si ricomponesse, sparpagliandosi, al di là dell'ostacolo o della fenditura.
  • 45. Perché si verifica la diffrazione? ● un'onda è in grado di passare attraverso una fenditura senza modificare apprezzabilmente la forma dei suoi fronti d'onda se la dimensione della fenditura è molto maggiore della lunghezza d'onda dell'onda. Se la fenditura è stretta (di dimensioni molto minori della lunghezza d'onda) il fronte d'onda dell'onda incidente si deforma e diventa pressoché sferico ● un'onda è in grado di "aggirare" un ostacolo se le dimensioni dell'ostacolo sono minori (o confrontabili) alla lunghezza d'onda dell'onda incidente
  • 46. La diffrazione e il suono (1) Quando un suono incontra un ostacolo, la sua capacità di aggirarlo dipende dal rapporto tra la dimensione dell'ostacolo e la lunghezza d'onda del suono. Nel caso del suono potremmo dire, a parità di dimensioni dell'ostacolo, che i suoni più gravi (di maggior lunghezza d'onda) aggirano più facilmente gli ostacoli (ad esempio la testa di una persona).
  • 47. La diffrazione ed il suono (2) ● se riceviamo un suono grave, possiamo essere in difficoltà nella localizzazione della sorgente. Tale suono però è in grado di aggirare la nostra testa è di pervenire ad entrambe le orecchie: valutando i tempi di ritardo tra l'arrivo ad un orecchio e all'altro, il nostro sistema percettivo è in grado di ricavare informazioni riguardo alla localizzazione della sorgente sonora ● se ascoltiamo una persona che sta parlando ponendoci alle sue spalle, fatichiamo a comprendere quel che dice. Il fatto è che solo le onde a bassa frequenza riescono ad aggirare la testa di chi parla e a pervenire al nostro orecchio ● in ogni caso gli ostacoli della vita di tutti giorni (un albero, un muretto, una colonna) hanno dimensioni piccole rispetto a gran parte dei suoni usati nel parlato e nella musica. È per tale motivo che il suono li aggira facilmente. Questo non è vero per la luce, che ha una lunghezza d'onda minore. Tale fatto ha una serie di importanti conseguenze:
  • 48. Rifrazione Nei mezzi caratterizzati da densità uniforme, le onde sonore si propagano in linea retta. Esattamente come avviene per la luce, però, quando incidono sulla superficie di separazione tra due mezzi distinti, subiscono i fenomeni della rifrazione e della riflessione, che le portano a deviare dalla traiettoria originaria. La velocità di un'onda cambia quando cambia la densità del mezzo in cui si propaga, quindi è impossibile avere contemporaneamente interferenza e rifrazione.
  • 49. La rifrazione del suono ● Variando la densità del mezzo, varia la velocità dell'onda: quindi, poiché λ=v∙t, nella rifrazione varia anche la lunghezza d'onda λ. ● Vale la legge di Snell: sen α / sen γ = λ1 / λ2 = n dove λ1 e λ2 sono le lunghezze d'onda relative al primo e al secondo mezzo. n è detto indice di rifrazione relativo del mezzo 1 rispetto al mezzo 2 e dipende dalla densità di uno rispetto all'altro.
  • 50. Riflessione La riflessione del suono spiega il fenomeno dell'eco: le onde sonore, incidendo su una superficie riflettente, vengono in parte rimbalzate indietro e percepite due volte. Si trova sfruttata in natura, da animali come il pipistrello, che se ne serve come sistema di localizzazione, e dall’uomo, per il funzionamento di strumenti come il sonar e il megafono. Quest’ultimo è costituito da un tubo a forma di imbuto, che rinforza il fascio di onde sonore in entrata, provocando la riflessione di una parte di quelle in uscita sulle pareti divergenti del tubo. Con lo stesso principio si possono raccogliere e convogliare suoni in un punto preciso rivolgendo l'apertura più larga verso la sorgente del suono, come avviene nel condotto uditivo dell'orecchio umano.
  • 51. Sito per verificare le figure di interferenza, diffrazione, ecc. http://fisicaondemusica.unimore.it/Applet_Onde_2D.html
  • 52. Battimenti (1) I battimenti sono prodotti dalla sovrapposizione di due onde sinusoidali aventi la medesima ampiezza e frequenze f1 e f2 solo "leggermente diverse". L'onda risultante possiede una forma caratteristica che mostra una sorta di "doppia oscillazione": ● un'oscillazione rapida di frequenza f0 pari al valor medio delle due frequenze f1 e f2 (è ovvio che, essendo f1 e f2 molto vicine, f0 sarà circa uguale a f1 ) ● un'oscillazione molto più lenta che "modula" l'ampiezza con una frequenza di battimento fb pari alla differenza delle due frequenze f1 e f2 (è ovvio che, essendo f1 e f2 molto vicine, fb sarà molto minore delle due frequenze f1 e f2 .
  • 53. Battimenti (2) La frequenza dei battimenti è uguale alla differenza tra le frequenze dei due suoni.
  • 55. Battimenti (4) A prima vista sembrerebbe che i battimenti siano semplicemente una manifestazione del principio di sovrapposizione: sommando due onde si ottiene una nuova onda con caratteristiche differenti. Non è così. Il fenomeno del "battimento" manifesta appieno la sua importanza solo nel campo dell'acustica: il nome stesso del fenomeno è dovuto alla lenta fluttuazione dell'intensità percepita che fa somigliare il suono ad una pulsazione regolare. Nel caso delle onde sonore, infatti, il nostro sistema uditivo percepisce la sovrapposizione di due suoni in modo molto differente, a seconda della distanza tra le frequenze dei suoni componenti.
  • 56. Battimenti (5) In particolare: ● se le frequenze f1 e f2 sono sufficientemente lontane tra di loro la sovrapposizione di due suoni è percepita come l'insieme di "due voci" distinte. ● se invece le frequenze f1 e f2 sono molto simili (differenza max 20Hz), non si percepiscono più due voci distinte, ma, appunto un solo suono di altezza simile a quella dei componenti, ma "battente". v. FREQUENZE DI BATTIMENTO al link http://www.fonoteca.ch/blue/htPsychoacousticsLab_it.htm
  • 57. Onde stazionarie Le onde stazionarie sono particolari tipi di oscillazioni di un mezzo in cui l'energia non si propaga da un punto all'altro, come accade per le onde viaggianti, ma resta distribuita in modo invariato nel tempo. In particolare esistono luoghi dello spazio in cui non si ha oscillazione (nodi), ed altri in cui si ha sempre la massima oscillazione (ventri o antinodi): questi luoghi non cambiano nel tempo. http://fisicaondemusica.unimore.it/Formazione_onde_stazionarie.gif
  • 58. Corde e onde stazionarie Una corda tesa e fissata agli estremi sostiene un’onda stazionaria solo se l'onda presenta due nodi sugli estremi della corda, che non si possono muovere. Se la corda è lunga L, si formano due nodi agli estremi, quando la lunghezza d'onda della corda soddisfa la relazione: L=n∙λ/2 con n numero naturale n=1: 2 nodi (gli estremi) - http://www-3.unipv.it/grando/ondeweb/images/onde%20stazionarie/myondestazionarie1.gif n=2: 3 nodi (gli estremi e il punto medio) - http://www-3.unipv.it/grando/ondeweb/images/onde%20stazionarie/myondestazionarie2.gif n=3: 4 nodi http://www-3.unipv.it/grando/ondeweb/images/onde%20stazionarie/myondestazionarie3.gif La distanza tra due nodi successivi è λ/2, quindi, assegnata la lunghezza della corda L, si possono instaurare sulla corda solo le onde stazionare di lunghezza d'onda λ=2L/n. Si chiamano modi normali di oscillazione le onde stazionarie in cui tutti i punti della corda oscillano di moto armonico con la stessa frequenza.
  • 59. Armoniche (1) Ciascuno dei modi normali di un'onda stazionaria si verifica per una frequenza ben precisa: queste frequenze formano una serie, detta serie armonica. Quando una corda vibra ad una delle frequenze armoniche, essa genera un'onda sonora alla stessa frequenza. Armonica Lunghezza d'onda Frequenza Nodi Antinodi (o ventri) 1 λ1 = 2L f1 = v / 2L 2 1 2 λ2 = L f2 = v / L 3 2 3 λ3 = 2L/3 f3 = 3v/2 4 3 n λn = 2L/n fn = n∙v /2 n+1 n Le onde stazionarie su una corda si formano perché si propagano onde identiche che viaggiano in versi opposti (riflessione agli estremi dovuta al III principio della Dinamica).
  • 61. Armoniche e strumenti musicali Ogni nota emessa dagli strumenti a corde corrisponde ad un'onda stazionaria con una precisa frequenza di vibrazione. Se ogni strumento emettesse soltanto la frequenza caratteristica di una nota, non saremmo in grado di distinguere il suono di un pianoforte da quello di un violino. In pratica però, quando una nota viene suonata, sono eccitate anche tutte e frequenze armoniche della serie corrispondente a quella nota: la conformazione della cassa acustica dello strumento è scelta in modo tale che solo alcune frequenze tra le armoniche sono amplificate per risonanza e risultano perciò più intense. La differente combinazione di frequenze armoniche associata ad ogni nota costituisce il timbro dello strumento e ci permette di distinguere il suono di un pianoforte da quello di un violino.