SlideShare a Scribd company logo
1 of 29
INTERNET CI RENDE STUPIDI?
DI NICHOLAS CARR




  Alcuni concetti chiave tratti dai 10 capitoli del testo a cura di Vincenzo Filetti
  Corso di Tecnologie dei Media Digitali (Prof. Cecchinato)
CAP. 1° - IO E HAL 1/2

   Leggere in rete implica un cambiamento nel
    modo di pensare?

   Sembra che si sia passati da un processo di
    pensiero lineare, calmo, riflessivo, senza
    distrazioni ad un pensiero che opera a piccoli
    scatti, sconnessi, spesso sovrapposti.

   Carr, nel passaggio dalla macchina da scrivere a
    computer sempre più sofisticati, sente che non
    può più fare a meno dei tasti “cancella”, “copia-
    incolla”, “annulla”.
CAP. 1° - IO E HAL 2/2

   Carr dichiara di essersi registrato su MySpace, Facebook,
    Digg e Twitter.

   Carr ha lasciato scadere abbonamenti a giornali e riviste.

   Carr sente che la Rete esercita di lui un’influenza molto
    maggiore di quanto non facesse il suo vecchio computer
    senza connessioni.

   Carr dichiara di avere sentito il bisogno di essere connesso e
    conclude scrivendo che gli mancava il suo vecchio cervello.
CAP 2° - I TRACCIATI VITALI 1/4




“I nostri strumenti di scrittura
hanno un ruolo nella formazione
       dei nostri pensieri”


                              Nietzsche
CAP. 2° - I TRACCIATI VITALI 2/4

    Neuroscienze del XX secolo:

1.    Cervello umano: 100 milioni di neuroni


2.    Cervello adulto non più immutabile ma malleabile o plastico


3.    Secondo il prof. James Olds, direttore del Krasnow Institute for
      Advanced Study, alla George Mason University, la plasticità
      diminuisce con l‟invecchiamento ma non scompare mai


4.    Negli spazi microscopici fra i nostri neuroni si verificano diverse
      reazioni chimiche che registrano e fissano le esperienze in
      tracciati neurali, veri e propri tracciati vitali
CAP. 2° - I TRACCIATI VITALI 3/4


    La plasticità delle nostre sinapsi mette d’accordo
     empirismo e razionalismo



    Nancy Kanwisher del McGovern Institute
     for Brain Research del MIT:

1.    Sembra che i neuroni vogliano ricevere stimoli

2.    Quando spariscono i loro abituali stimoli,
      cominciano a cercarne altri cui poter rispondere
CAP. 2° - I TRACCIATI VITALI 4/4

    Alvaro Pascual-Leone dell’Harvard Medical School:


1.   La plasticità è la situazione normale in cui si
     trova il sistema nervoso per l’intera durata della
     vita.


2.   La neuroplasticità consente al sistema nervoso
     di sottrarsi alle limitazioni del proprio genoma
     e di adattarsi così alle situazioni ambientali, ai
     cambiamenti fisiologici e alle esperienze.
CAP. 3° - STRUMENTI DELLA MENTE
    Dibattito deterministi-strumentalisti

DETERMINISMO TECNOLOGICO
a.    Progresso tecnologico al di fuori del controllo umano e fattore principale
      nell’influenzare il corso della storia umana (Thorstein Veblen, sociologo)
b.    Il mulino a vento produce una società con i signori feudali, il motore a
      vapore con i capitalisti (Karl Marx)
c.    Le cose stanno al comando, ci governano (Ralph Waldo Emerson)


STRUMENTALISMO TECNOLOGICO
a.    I dispositivi tecnologici sono semplici manufatti neutrali (David Sarnoff)
b.    La tecnologia è uno strumento per la comunicazione e il trasporto
      attraverso lo spazio, nulla di più (James Carey)
CAP. 4° - LA PAGINA CHE SI APPROFONDISCE 1/2
   Sumeri: i primi ad utilizzare uno speciale materiale per la
    scrittura (tavoletta d’argilla)
   Egizi, Greci e Romani: rotoli di papiro poi pergamena.


     Nella scrittura antica non c‟erano spazi che separavano le
    parole … si deduce che venisse trascritto il linguaggio derivato
    dal parlato


Medioevo:
   il numero dei lettori cresce
   Lettura: strumento di perfezionamento personale
   Alla fine del XIII secolo: la scriptura continua è obsoleta
   Diventano comuni i segni di punteggiatura
   Gli spazi tra le parole implicano uno sforzo cognitivo
CAP. 4° - LA PAGINA CHE SI APPROFONDISCE 2/2
      In un articolo del 2004 su Current Biology:



                                   Che                    Spostando
                                                       l’attenzione in
     Nel cervello:         operano sulla base
                                                      modo rapido e
      meccanismi                   di                  involontario
  elementari primitivi     stimoli sensoriali        verso elementi che
                               primari                    spiccano




      Agli albori della lettura, leggere un libro significava praticare
          una modalità di pensiero innaturale che richiedeva di
                prestare attenzione intensa e ininterrotta
                       verso un unico oggetto statico.
CAP. 5° - UN MEDIUM DI NATURA GENERALE 1/3


   Ultimi 30 anni: numero istruzioni elaborate da
    un chip ogni secondo raddoppiato ogni 3 anni
    circa

   Il prezzo di un‟operazione di calcolo è crollato
    del 99.9 % dagli anni „60 a oggi

   Dall’invenzione del World Wide Web, il
    traffico di Internet è raddoppiato in media ogni
    anno
CAP. 5° - UN MEDIUM DI NATURA GENERALE 2/3


   Con la diminuzione dei costi di memoria e di
    banda diventa possibile includere nelle pagine
    Web fotografie e disegni.

   Il Web si è gradualmente sostituito agli
    strumenti per l’elaborazione del suono: radio,
    fonografi e riproduttori di cassette.

   Anche il video (cinema e televisione) è arrivato on
    line
CAP. 5° - UN MEDIUM DI NATURA GENERALE 3/3


    Internet, rispetto agli altri media, è bidirezionale

 Internet è diventato luogo di riunione: Facebook,
  Twitter, MySocial
 Nel 2009:
1.    adulti americani in Rete in media 12 ore alla settimana, il
      doppio della media del 2005
2.    ventenni americani in media 19 ore sulla Rete
3.    bambini americani tra i 2 e gli 11 anni in media 11 ore
      nel 2009 (più del 60% rispetto al 2004)
4.    adulti europei in media 8 ore alla settimana in Rete
5.    ventenni europei in media 12 ore alla settimana
CAP. 6° - L’AUTENTICA IMMAGINE DI UN LIBRO 1/4

    Il libro non è cambiato sostanzialmente dal
     giorno della sua invenzione

    Il libro è versatile:
1.    Può cadere a terra
2.    Può sporcarsi
3.    Puoi lasciare aperta la pagina per un tempo indefinito
4.    Non necessita di batterie o di corrente elettrica
5.    Le parole stampate sono più facili da leggere rispetto a
      quelle formate dai pixel su schermo retroilluminato
CAP. 6° - L’AUTENTICA IMMAGINE DI UN LIBRO 2/4




Un cambiamento nella forma di un medium è un
cambiamento nel suo contenuto

                           Marshall McLuhan
CAP. 6° - L’AUTENTICA IMMAGINE DI UN LIBRO 3/4

   Oggi gli e-book dispongono di schermi ad alta
    risoluzione fatti di Vizplex

   Amazon: nel 2009, su 275mila libri venduti in
    formato cartaceo e digitale, il 35% è costituito da
    libri elettronici, quasi il 10% in più rispetto
    all’anno precedente

   Il Kindle prefigura il futuro dei lettori digitali

   I cambiamenti nella lettura porteranno anche
    cambiamenti nello stile di scrittura (Giappone:
    romanzi via sms)
CAP. 6° - L’AUTENTICA IMMAGINE DI UN LIBRO 4/4

   Nel 2005 un gruppo di professori della
    Northwestern University in un articolo per la
    Annual Review of Sociology scrive:

    << i recenti cambiamenti delle nostre abitudini di
    lettura indicano che l‟era della lettura di massa
    (dei libri) è stata una breve “anomalia” nella
    nostra storia intellettuale: adesso vediamo questo
    tipo di lettura tornare al suo ambiente originario:
    una minoranza che si perpetua e che chiameremo
    la classe dei lettori>>
CAP. 7° - IL CERVELLO DEL GIOCOLIERE 1/4


 Decine    di studi di psicologi, neurobiologi,
     educatori e progettisti web sostengono
     che:
1.    il web favorisce la lettura rapida
2.    il pensiero distratto
3.    l’apprendimento superficiale
CAP. 7° - IL CERVELLO DEL GIOCOLIERE 2/4
    La Rete coinvolge tutti i nostri sensi
     simultaneamente, a parte odorato e gusto

    Nel 2005, Michael Merzenich:
1.    internet ha il potere di provocare cambiamenti
      fondamentali nella struttura mentale.
2.    L’uso intensivo di internet ha conseguenze
      neurologiche
3.    Internet consente lo sviluppo di nuovi tracciati
      neurali e dei processi decisionali e risolutivi dei
      problemi
CAP. 7° - IL CERVELLO DEL GIOCOLIERE 3/4

 Navigare nel web può aiutare le persone anziane
  a tenere in esercizio le funzioni cerebrali
                           ma
 Se internet diviene il principale modello di
  pensiero può ostacolare l’apprendimento e la
  riflessione profonda
 Le ricerche continuano a mostrare che chi legge
  testi lineari comprende di più, ricorda e impara
  meglio rispetto a chi legge testi disseminati di
  link
CAP. 7° - IL CERVELLO DEL GIOCOLIERE 4/4
 Navigare nel web richiede una forma di
  multitasking mentale intensa
 Ogni volta che spostiamo l’attenzione il cervello
  di deve orientare di nuovo, mettendo
  ulteriormente alla prova le nostre risorse mentali

    Lo studioso Grafman ritiene che più si fa multitasking:
1.    meno deliberativi si diventa
2.    meno capaci di pensare e risolvere un problema
3.    ci si fida più di soluzioni convenzionali invece di
      contestarle con schemi di pensiero originale
CAP. 8° - LA CHIESA DI GOOGLE 1/6
   Eric Schmidt, amministratore delegato di Google:
    la società è fondata sulla scienza della
    misurazione

 Google:    grande fiducia nei test

 Nonostante      l’apparente semplicità e
    austerità della homepage, ogni elemento è
    stato sottoposto a una complessa indagine
    statistica e psicologica
CAP. 8° - LA CHIESA DI GOOGLE 2/6
Con la tecnica “Split AB testing” Google:
1. Introduce piccoli cambiamenti nel modo in cui il
   sito appare e funziona
2. Mostra differenti versioni a diversi gruppi di
   utenti
3. Confronta il modo in cui tali variazioni
   influenzano il loro comportamento (tempo sulla
   pagina, movimenti cursore sullo schermo, su
   cosa cliccano)
 Monitorare il movimento degli occhi dei
  navigatori sul web consente di leggere loro nella
  mente
CAP. 8° - LA CHIESA DI GOOGLE 3/6
    Irene Au, direttrice del dipart. Aziendale sull’esperienza dell’utente:


1.    Google fa affidamento sulle ricerche di psicologia
      cognitiva per fa usare i computer in modo più
      efficiente.



2.    Scopo di Google: far entrare e uscire gli utenti
      molto rapidamente
CAP. 8° - LA CHIESA DI GOOGLE 4/6
   Google ha una fede profonda nel valore della sua attività

   Mission di Google: organizzare l‟informazione del mondo e
    renderla universalmente accessibile e utile

   Obiettivo: creare il motore di ricerca perfetto che capisce
    esattamente ciò che si vuol dire e propone esattamente ciò
    che è richiesto

   Gli annunci di Google sono esplicitamente progettati per
    riuscire a prevedere quali messaggi è più probabile che
    catturino l’attenzione del navigatore
CAP. 8° - LA CHIESA DI GOOGLE 5/6
    Google non vuole incoraggiare la lettura fatta con
     calma o il pensiero lento e concentrato

    Google è nel “business della distrazione”

    Ideali e interessi economici convergono su un unico
     obiettivo superiore:
1.    digitalizzare una mole crescente di informazioni
2.    spostarle sul web, inserirle sul proprio database
3.    classificarle, valutarle, preferibilmente
      accompagnate da messaggi pubblicitari
CAP. 8° - LA CHIESA DI GOOGLE 6/6


   Segej Brin ipotizza che il
  motore di ricerca definitivo
sarebbe come il computer Hal
 in 2001,Odissea nello spazio
      di Stanley Kubrick
CAP. 9° - RICERCA, MEMORIA
 La Rete è vista come non un’integrazione ma
  come una sostituzione della memoria
 La formazione di nuovi ricordi a lungo termine
  negli esseri umani richiede complessi processi
  neurobiologici non replicabili dai computer

    Ricordare implica per gli esseri umani:
1.    Elaborare continuamente le informazioni
2.    Diventare più intelligenti


 La memoria biologica è in uno stato di perenne rinnovamento
   Questi processi NON possono essere replicati dai computer
CAP. 10° - UNA COSA COME ME
La rivoluzione della tecnica che ci sta travolgendo
 nell’era atomica potrebbe riuscire ad avvincere, a
stregare, ad incantare, ad accecare l’uomo così che
 un giorno il pensiero calcolante sarebbe l‟unico ad
                avere ancora valore.

 La nostra capacità di impegnarci nel “pensiero
  meditante” potrebbe soccombere a un troppo
                rapido progresso.

                                 Martin Heidegger

More Related Content

Similar to Internet ci rende stupidi? Una sintesi su Power point del testo di Carr

Tra libro e non libro
Tra libro e non libroTra libro e non libro
Tra libro e non libroPaolo Costa
 
La scheda del libro consigliato da Enrico Reboscio: "La singolarità è vicina"...
La scheda del libro consigliato da Enrico Reboscio: "La singolarità è vicina"...La scheda del libro consigliato da Enrico Reboscio: "La singolarità è vicina"...
La scheda del libro consigliato da Enrico Reboscio: "La singolarità è vicina"...Complexity Institute
 
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...Complexity Institute
 
CONVEGNO - EBA FORUM 2008
CONVEGNO - EBA FORUM 2008CONVEGNO - EBA FORUM 2008
CONVEGNO - EBA FORUM 2008Claudio Pasqua
 
Kolbe 2012 ven20gennaio_ok
Kolbe 2012 ven20gennaio_okKolbe 2012 ven20gennaio_ok
Kolbe 2012 ven20gennaio_okmacripur
 
Fonti informative digitali 2014
Fonti informative digitali 2014Fonti informative digitali 2014
Fonti informative digitali 2014Giovanni Ferretti
 
Brainforum 2011 Il colore del pensiero
Brainforum 2011 Il colore del pensieroBrainforum 2011 Il colore del pensiero
Brainforum 2011 Il colore del pensieroLe Scienze Web News
 
Tec media michelerinaldi
Tec media michelerinaldiTec media michelerinaldi
Tec media michelerinaldiMichele Rinaldi
 
Tec Media Michele Rinaldi
Tec Media Michele RinaldiTec Media Michele Rinaldi
Tec Media Michele RinaldiMichele Rinaldi
 
Maragliano studiodigitale roma_15_5_12
Maragliano studiodigitale roma_15_5_12Maragliano studiodigitale roma_15_5_12
Maragliano studiodigitale roma_15_5_12Roberto Maragliano
 
Ragionamento su citazione de kerckhove e laboratorio
Ragionamento su citazione de kerckhove e laboratorioRagionamento su citazione de kerckhove e laboratorio
Ragionamento su citazione de kerckhove e laboratorioraffaellamassimo
 
Tre semplici strategie per leggere libri
Tre semplici strategie per leggere libri Tre semplici strategie per leggere libri
Tre semplici strategie per leggere libri mariano maponi
 
Lezione dottorato Quasi Università Milano Bicocca 30 gennion
Lezione dottorato Quasi Università Milano Bicocca 30 gennionLezione dottorato Quasi Università Milano Bicocca 30 gennion
Lezione dottorato Quasi Università Milano Bicocca 30 gennionState University Milan Bicocca
 
Sviluppo cerebrale e rischi da digitale di Ilaria Porro
Sviluppo cerebrale e rischi da digitale di Ilaria PorroSviluppo cerebrale e rischi da digitale di Ilaria Porro
Sviluppo cerebrale e rischi da digitale di Ilaria PorroBraglia
 

Similar to Internet ci rende stupidi? Una sintesi su Power point del testo di Carr (20)

Tra libro e non libro
Tra libro e non libroTra libro e non libro
Tra libro e non libro
 
La scheda del libro consigliato da Enrico Reboscio: "La singolarità è vicina"...
La scheda del libro consigliato da Enrico Reboscio: "La singolarità è vicina"...La scheda del libro consigliato da Enrico Reboscio: "La singolarità è vicina"...
La scheda del libro consigliato da Enrico Reboscio: "La singolarità è vicina"...
 
Social reading
Social readingSocial reading
Social reading
 
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...
 
CONVEGNO - EBA FORUM 2008
CONVEGNO - EBA FORUM 2008CONVEGNO - EBA FORUM 2008
CONVEGNO - EBA FORUM 2008
 
Master macchina
Master macchinaMaster macchina
Master macchina
 
Kolbe 2012 ven20gennaio_ok
Kolbe 2012 ven20gennaio_okKolbe 2012 ven20gennaio_ok
Kolbe 2012 ven20gennaio_ok
 
Fonti informative digitali 2014
Fonti informative digitali 2014Fonti informative digitali 2014
Fonti informative digitali 2014
 
Brainforum 2011 Il colore del pensiero
Brainforum 2011 Il colore del pensieroBrainforum 2011 Il colore del pensiero
Brainforum 2011 Il colore del pensiero
 
Tec media michelerinaldi
Tec media michelerinaldiTec media michelerinaldi
Tec media michelerinaldi
 
Tec Media Michele Rinaldi
Tec Media Michele RinaldiTec Media Michele Rinaldi
Tec Media Michele Rinaldi
 
L'ipertesto
L'ipertestoL'ipertesto
L'ipertesto
 
Maragliano studiodigitale roma_15_5_12
Maragliano studiodigitale roma_15_5_12Maragliano studiodigitale roma_15_5_12
Maragliano studiodigitale roma_15_5_12
 
Tecnologie2
Tecnologie2Tecnologie2
Tecnologie2
 
Ragionamento su citazione de kerckhove e laboratorio
Ragionamento su citazione de kerckhove e laboratorioRagionamento su citazione de kerckhove e laboratorio
Ragionamento su citazione de kerckhove e laboratorio
 
Tre semplici strategie per leggere libri
Tre semplici strategie per leggere libri Tre semplici strategie per leggere libri
Tre semplici strategie per leggere libri
 
Lezione dottorato Quasi Università Milano Bicocca 30 gennion
Lezione dottorato Quasi Università Milano Bicocca 30 gennionLezione dottorato Quasi Università Milano Bicocca 30 gennion
Lezione dottorato Quasi Università Milano Bicocca 30 gennion
 
2. I social network nella didattica
2. I social network nella didattica2. I social network nella didattica
2. I social network nella didattica
 
L'era delle psicotecnologie
L'era delle psicotecnologieL'era delle psicotecnologie
L'era delle psicotecnologie
 
Sviluppo cerebrale e rischi da digitale di Ilaria Porro
Sviluppo cerebrale e rischi da digitale di Ilaria PorroSviluppo cerebrale e rischi da digitale di Ilaria Porro
Sviluppo cerebrale e rischi da digitale di Ilaria Porro
 

Internet ci rende stupidi? Una sintesi su Power point del testo di Carr

  • 1. INTERNET CI RENDE STUPIDI? DI NICHOLAS CARR Alcuni concetti chiave tratti dai 10 capitoli del testo a cura di Vincenzo Filetti Corso di Tecnologie dei Media Digitali (Prof. Cecchinato)
  • 2. CAP. 1° - IO E HAL 1/2  Leggere in rete implica un cambiamento nel modo di pensare?  Sembra che si sia passati da un processo di pensiero lineare, calmo, riflessivo, senza distrazioni ad un pensiero che opera a piccoli scatti, sconnessi, spesso sovrapposti.  Carr, nel passaggio dalla macchina da scrivere a computer sempre più sofisticati, sente che non può più fare a meno dei tasti “cancella”, “copia- incolla”, “annulla”.
  • 3. CAP. 1° - IO E HAL 2/2  Carr dichiara di essersi registrato su MySpace, Facebook, Digg e Twitter.  Carr ha lasciato scadere abbonamenti a giornali e riviste.  Carr sente che la Rete esercita di lui un’influenza molto maggiore di quanto non facesse il suo vecchio computer senza connessioni.  Carr dichiara di avere sentito il bisogno di essere connesso e conclude scrivendo che gli mancava il suo vecchio cervello.
  • 4. CAP 2° - I TRACCIATI VITALI 1/4 “I nostri strumenti di scrittura hanno un ruolo nella formazione dei nostri pensieri” Nietzsche
  • 5. CAP. 2° - I TRACCIATI VITALI 2/4  Neuroscienze del XX secolo: 1. Cervello umano: 100 milioni di neuroni 2. Cervello adulto non più immutabile ma malleabile o plastico 3. Secondo il prof. James Olds, direttore del Krasnow Institute for Advanced Study, alla George Mason University, la plasticità diminuisce con l‟invecchiamento ma non scompare mai 4. Negli spazi microscopici fra i nostri neuroni si verificano diverse reazioni chimiche che registrano e fissano le esperienze in tracciati neurali, veri e propri tracciati vitali
  • 6. CAP. 2° - I TRACCIATI VITALI 3/4  La plasticità delle nostre sinapsi mette d’accordo empirismo e razionalismo  Nancy Kanwisher del McGovern Institute for Brain Research del MIT: 1. Sembra che i neuroni vogliano ricevere stimoli 2. Quando spariscono i loro abituali stimoli, cominciano a cercarne altri cui poter rispondere
  • 7. CAP. 2° - I TRACCIATI VITALI 4/4  Alvaro Pascual-Leone dell’Harvard Medical School: 1. La plasticità è la situazione normale in cui si trova il sistema nervoso per l’intera durata della vita. 2. La neuroplasticità consente al sistema nervoso di sottrarsi alle limitazioni del proprio genoma e di adattarsi così alle situazioni ambientali, ai cambiamenti fisiologici e alle esperienze.
  • 8. CAP. 3° - STRUMENTI DELLA MENTE  Dibattito deterministi-strumentalisti DETERMINISMO TECNOLOGICO a. Progresso tecnologico al di fuori del controllo umano e fattore principale nell’influenzare il corso della storia umana (Thorstein Veblen, sociologo) b. Il mulino a vento produce una società con i signori feudali, il motore a vapore con i capitalisti (Karl Marx) c. Le cose stanno al comando, ci governano (Ralph Waldo Emerson) STRUMENTALISMO TECNOLOGICO a. I dispositivi tecnologici sono semplici manufatti neutrali (David Sarnoff) b. La tecnologia è uno strumento per la comunicazione e il trasporto attraverso lo spazio, nulla di più (James Carey)
  • 9. CAP. 4° - LA PAGINA CHE SI APPROFONDISCE 1/2  Sumeri: i primi ad utilizzare uno speciale materiale per la scrittura (tavoletta d’argilla)  Egizi, Greci e Romani: rotoli di papiro poi pergamena.  Nella scrittura antica non c‟erano spazi che separavano le parole … si deduce che venisse trascritto il linguaggio derivato dal parlato Medioevo:  il numero dei lettori cresce  Lettura: strumento di perfezionamento personale  Alla fine del XIII secolo: la scriptura continua è obsoleta  Diventano comuni i segni di punteggiatura  Gli spazi tra le parole implicano uno sforzo cognitivo
  • 10. CAP. 4° - LA PAGINA CHE SI APPROFONDISCE 2/2 In un articolo del 2004 su Current Biology: Che Spostando l’attenzione in Nel cervello: operano sulla base modo rapido e meccanismi di involontario elementari primitivi stimoli sensoriali verso elementi che primari spiccano Agli albori della lettura, leggere un libro significava praticare una modalità di pensiero innaturale che richiedeva di prestare attenzione intensa e ininterrotta verso un unico oggetto statico.
  • 11. CAP. 5° - UN MEDIUM DI NATURA GENERALE 1/3  Ultimi 30 anni: numero istruzioni elaborate da un chip ogni secondo raddoppiato ogni 3 anni circa  Il prezzo di un‟operazione di calcolo è crollato del 99.9 % dagli anni „60 a oggi  Dall’invenzione del World Wide Web, il traffico di Internet è raddoppiato in media ogni anno
  • 12. CAP. 5° - UN MEDIUM DI NATURA GENERALE 2/3  Con la diminuzione dei costi di memoria e di banda diventa possibile includere nelle pagine Web fotografie e disegni.  Il Web si è gradualmente sostituito agli strumenti per l’elaborazione del suono: radio, fonografi e riproduttori di cassette.  Anche il video (cinema e televisione) è arrivato on line
  • 13. CAP. 5° - UN MEDIUM DI NATURA GENERALE 3/3  Internet, rispetto agli altri media, è bidirezionale  Internet è diventato luogo di riunione: Facebook, Twitter, MySocial  Nel 2009: 1. adulti americani in Rete in media 12 ore alla settimana, il doppio della media del 2005 2. ventenni americani in media 19 ore sulla Rete 3. bambini americani tra i 2 e gli 11 anni in media 11 ore nel 2009 (più del 60% rispetto al 2004) 4. adulti europei in media 8 ore alla settimana in Rete 5. ventenni europei in media 12 ore alla settimana
  • 14. CAP. 6° - L’AUTENTICA IMMAGINE DI UN LIBRO 1/4  Il libro non è cambiato sostanzialmente dal giorno della sua invenzione  Il libro è versatile: 1. Può cadere a terra 2. Può sporcarsi 3. Puoi lasciare aperta la pagina per un tempo indefinito 4. Non necessita di batterie o di corrente elettrica 5. Le parole stampate sono più facili da leggere rispetto a quelle formate dai pixel su schermo retroilluminato
  • 15. CAP. 6° - L’AUTENTICA IMMAGINE DI UN LIBRO 2/4 Un cambiamento nella forma di un medium è un cambiamento nel suo contenuto Marshall McLuhan
  • 16. CAP. 6° - L’AUTENTICA IMMAGINE DI UN LIBRO 3/4  Oggi gli e-book dispongono di schermi ad alta risoluzione fatti di Vizplex  Amazon: nel 2009, su 275mila libri venduti in formato cartaceo e digitale, il 35% è costituito da libri elettronici, quasi il 10% in più rispetto all’anno precedente  Il Kindle prefigura il futuro dei lettori digitali  I cambiamenti nella lettura porteranno anche cambiamenti nello stile di scrittura (Giappone: romanzi via sms)
  • 17. CAP. 6° - L’AUTENTICA IMMAGINE DI UN LIBRO 4/4  Nel 2005 un gruppo di professori della Northwestern University in un articolo per la Annual Review of Sociology scrive: << i recenti cambiamenti delle nostre abitudini di lettura indicano che l‟era della lettura di massa (dei libri) è stata una breve “anomalia” nella nostra storia intellettuale: adesso vediamo questo tipo di lettura tornare al suo ambiente originario: una minoranza che si perpetua e che chiameremo la classe dei lettori>>
  • 18. CAP. 7° - IL CERVELLO DEL GIOCOLIERE 1/4  Decine di studi di psicologi, neurobiologi, educatori e progettisti web sostengono che: 1. il web favorisce la lettura rapida 2. il pensiero distratto 3. l’apprendimento superficiale
  • 19. CAP. 7° - IL CERVELLO DEL GIOCOLIERE 2/4  La Rete coinvolge tutti i nostri sensi simultaneamente, a parte odorato e gusto  Nel 2005, Michael Merzenich: 1. internet ha il potere di provocare cambiamenti fondamentali nella struttura mentale. 2. L’uso intensivo di internet ha conseguenze neurologiche 3. Internet consente lo sviluppo di nuovi tracciati neurali e dei processi decisionali e risolutivi dei problemi
  • 20. CAP. 7° - IL CERVELLO DEL GIOCOLIERE 3/4  Navigare nel web può aiutare le persone anziane a tenere in esercizio le funzioni cerebrali ma  Se internet diviene il principale modello di pensiero può ostacolare l’apprendimento e la riflessione profonda  Le ricerche continuano a mostrare che chi legge testi lineari comprende di più, ricorda e impara meglio rispetto a chi legge testi disseminati di link
  • 21. CAP. 7° - IL CERVELLO DEL GIOCOLIERE 4/4  Navigare nel web richiede una forma di multitasking mentale intensa  Ogni volta che spostiamo l’attenzione il cervello di deve orientare di nuovo, mettendo ulteriormente alla prova le nostre risorse mentali  Lo studioso Grafman ritiene che più si fa multitasking: 1. meno deliberativi si diventa 2. meno capaci di pensare e risolvere un problema 3. ci si fida più di soluzioni convenzionali invece di contestarle con schemi di pensiero originale
  • 22. CAP. 8° - LA CHIESA DI GOOGLE 1/6  Eric Schmidt, amministratore delegato di Google: la società è fondata sulla scienza della misurazione  Google: grande fiducia nei test  Nonostante l’apparente semplicità e austerità della homepage, ogni elemento è stato sottoposto a una complessa indagine statistica e psicologica
  • 23. CAP. 8° - LA CHIESA DI GOOGLE 2/6 Con la tecnica “Split AB testing” Google: 1. Introduce piccoli cambiamenti nel modo in cui il sito appare e funziona 2. Mostra differenti versioni a diversi gruppi di utenti 3. Confronta il modo in cui tali variazioni influenzano il loro comportamento (tempo sulla pagina, movimenti cursore sullo schermo, su cosa cliccano)  Monitorare il movimento degli occhi dei navigatori sul web consente di leggere loro nella mente
  • 24. CAP. 8° - LA CHIESA DI GOOGLE 3/6  Irene Au, direttrice del dipart. Aziendale sull’esperienza dell’utente: 1. Google fa affidamento sulle ricerche di psicologia cognitiva per fa usare i computer in modo più efficiente. 2. Scopo di Google: far entrare e uscire gli utenti molto rapidamente
  • 25. CAP. 8° - LA CHIESA DI GOOGLE 4/6  Google ha una fede profonda nel valore della sua attività  Mission di Google: organizzare l‟informazione del mondo e renderla universalmente accessibile e utile  Obiettivo: creare il motore di ricerca perfetto che capisce esattamente ciò che si vuol dire e propone esattamente ciò che è richiesto  Gli annunci di Google sono esplicitamente progettati per riuscire a prevedere quali messaggi è più probabile che catturino l’attenzione del navigatore
  • 26. CAP. 8° - LA CHIESA DI GOOGLE 5/6  Google non vuole incoraggiare la lettura fatta con calma o il pensiero lento e concentrato  Google è nel “business della distrazione”  Ideali e interessi economici convergono su un unico obiettivo superiore: 1. digitalizzare una mole crescente di informazioni 2. spostarle sul web, inserirle sul proprio database 3. classificarle, valutarle, preferibilmente accompagnate da messaggi pubblicitari
  • 27. CAP. 8° - LA CHIESA DI GOOGLE 6/6 Segej Brin ipotizza che il motore di ricerca definitivo sarebbe come il computer Hal in 2001,Odissea nello spazio di Stanley Kubrick
  • 28. CAP. 9° - RICERCA, MEMORIA  La Rete è vista come non un’integrazione ma come una sostituzione della memoria  La formazione di nuovi ricordi a lungo termine negli esseri umani richiede complessi processi neurobiologici non replicabili dai computer  Ricordare implica per gli esseri umani: 1. Elaborare continuamente le informazioni 2. Diventare più intelligenti La memoria biologica è in uno stato di perenne rinnovamento Questi processi NON possono essere replicati dai computer
  • 29. CAP. 10° - UNA COSA COME ME La rivoluzione della tecnica che ci sta travolgendo nell’era atomica potrebbe riuscire ad avvincere, a stregare, ad incantare, ad accecare l’uomo così che un giorno il pensiero calcolante sarebbe l‟unico ad avere ancora valore. La nostra capacità di impegnarci nel “pensiero meditante” potrebbe soccombere a un troppo rapido progresso. Martin Heidegger