I celenterati, o cnidari, rappresentano un phylum marino poco evoluto dal punto di vista della complessità morfologica. Le specie presenti risultano essere prive di scheletro con una locomozione perlopiù passiva dettata dalle correnti marine. Una caratteristica peculiare dei celenterati è data dalla differente morfologia che varia in base alla fase della loro vita; la forma, difatti, varia in base al ciclo vitale e riproduttivo che è di tipo metagenico.
3. Organismi pluricellulari acquatici Almeno 11.000 specie conosciute, la maggior parte marina Comprendono, i coralli, le meduse e le idre Diblastici a simmetria radiale, presentano una cavità gastrovascolare con singola apertura che funge sia da bocca sia da ano Riproduzione sessuata e asessuata
4. Cnidaria: istologia Due tessuti distinti: Epidermide, esterno. Gastroderma, interno. Tra i due tessuti è presente la mesoglea, matrice gelatinosa. epidermide mesoglea Cavità gastrovascolare gastroderma
5. Cnidaria: morfologia Il piano strutturale di base del corpo è una sacca provvistà di una cavità digestiva centrale, la cavità gastrovascolare. Cavità gastrovascolare La cavità gastrovascolare comunica con l’esterno con una singola apertura, che funge sia da bocca sia da ano.
6. Cnidaria: la cavità gastrovascolare La cavità gastrovascolare o celenteron, svolge due funzioni: •Digestiva vi si riversano succhi digestivi prodotti dalle cellule che lo rivestono •Vascolarefornisce ossigeno e rimuove anidride carbonica e sostanze di rifiuto.
7. Cnidaria: morfologia Due varianti del piano strutturale corporeo: il polipo e la medusa. Polipo sessile Medusa mobile
8. Cnidaria: il polipo Forma cilindrica, presenza di tentacoli fluttuanti nell’acqua.
9. Cnidaria: la medusa Si muove nell’acqua sia per galleggiamento passivo sia per le contrazioni del suo corpo. Corpo appiattito , a forma di ombrello. Rappresenta la versione capovolta del polipo.
10. Cnidaria: nematocisti Organi urticanti, per la presenza di tossine racchiusi in cellule ectodermiche, le cnidocisti o cnidociti. Servono all'animale per difesa e per paralizzare le prede. Cnidocita con al suo interno la nematocisti
11. Cnidaria: nematocisti Costituite da una capsula e da un filamento urticante, il cnidociglio che, allo stato di riposo, è posto all’interno della capsula.
12. Cnidaria: nematocisti Lo cnidociglio se stimolato, provoca l’aumento della pressione nella capsula urticante, quindi il filamento si estroflette come una molla e la secrezione di tossine attraverso un piccolo orifizio posto all'estremità del filamento. nematocisti carica nematocisti scarica
13. Cnidaria: fisiologia ALIMENTAZIONE Carnivori, utilizzano i tentacoli, muniti di cnidociti, per catturare le prede., che vengono introdotte nella cavità gastrovascolare.
14. Cnidaria: fisiologia DIGESTIONE Extracellulare cavitàgastrovascolare. Intracellulare per mezzo delle cellule del gastroderma. SCAMBI GASSOSI ESCREZIONE Avvengono tramite la cavità gastrovascolare
15. Cnidaria: fisiologia SISTEMA NERVOSO Rete nervosa associata a strutturesensoriali: statocisti (equilibrio), ocelli (fotosensibilità).
17. Cnidaria: riproduzione asessuata Gemmazione. Scissione. Rigenerazione. La riproduzione asessuata permette la rapida colonizzazione di piccoli territori quando le condizioni ambientali sono favorevoli . Tuttavia non si creano nuove combinazioni geniche che possano bilanciare il sopraggiungere di nuove condizioni ambientali.
18. Cnidaria: riproduzione sessuata Nel ciclo vitale più comune, i gameti prodotti dalle meduse (che possono essere ermafrodite o avere sessi separati) sono liberati in acqua, dove ha luogo la fecondazione. Dall'uovo fecondato si sviluppa una larva ciliata, detta planula, che dopo un breve periodo si fissa a un substrato e si trasforma in polipo. Quest'ultimo, attraverso la riproduzione asessuata, produce meduse, chiudendo il ciclo. Il ciclo riproduttivo può variare da gruppo a gruppo e talvolta mancare di una delle due fasi, polipoide o medusoide. medusa con all’interno una planula planula
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22. Cnidaria: ecologia Sono diffusi nei mari di tutte le fasce climatiche. Occupano un posto importante nella rete alimentare marina, come predatori che attaccano piccoli crostacei, altri invertebrati e pesci. A loro volta sono preda di diversi animali, tra cui crostacei, molluschi, echinodermi e pesci. Nelle acque dolci sono presenti con una cinquantina di specie, appartenenti alla classe degli idrozoi. I polipi si riuniscono spesso in colonie all'interno delle quali ogni individuo si specializza a svolgere funzioni particolari, come quella alimentare o quella riproduttiva. Sono comuni i casi di simbiosi in cui alcune specie di celenterati sessili, in particolare le attinie, offrono ospitalità a piccoli invertebrati o addirittura a pesci, come il pesce pagliaccio.
24. Cnidaria: HYDROZOA Presenza di fasi alternanti di polipo e medusa, oppure una delle due fasi è ridotta o assente. La maggior parte delle specie sono marine, solo poche (Hydra) vivono in acque dolci. Il più noto idrozoo è l'Hydra. Le specie di questo genere non presentano lo stadio medusoide, ma trascorrono l' intero ciclo vitale come polipi.
25. Cnidaria: HYDROZOA Molti idrozoi sono coloniali. Le loro colonie, generalmente comprendono individui morfologicamente e fisiologicamente differenziati (gastrozooidi, gonozoidi,) gonozooide gastrozooide
26. Cnidaria: HYDROZOA Alcuni idrozoi coloniali sono sessili mentre altri conducono vita planctonica e possono essere confusi con vere meduse ma queste colonie, a differenza delle meduse, sono costituite da diversi individui, ciascuno specializzato per funzioni differenti. caravella portoghese velella
28. Cnidaria: ANTOZOA Include i coralli,costruttori delle barriere coralline, E gli anemoni di mare. Gli Antozoi, con oltre 6000 specie conosciute,rappresentano la classe più ampia del phylum degli cnidari. Presentano esclusivamente stadi polipoidi.
29. Cnidaria: CUBOZOA I Cubozoi comprendono gli unici cnidari mortali anche per l'uomo. Le meduse di forma cubica, sono Di piccole dimensioni e trasparenti. Sono particolarmente comuni nell' Area Indo-Pacifica e lungo le coste dell' Australia. Delle 20 specie marine, solo una è presente nel Mediterraneo: Carybdeamarsupialis.
30. Cnidaria: CUBOZOA Una particolar e cubomedusa, (Chironexfleckeri), nota anche come "vespa di mare" o "box jellyfish" è lo cnidario più velenoso tra quelli conosciuti.
31. Cnidaria: La síndrome di Irukandji La sindrome Irukandji rappresenta la conseguenza della puntura di una medusa, la Carukiabarnesi Il nome Irukandji prende origine dal nome di una tribù australiana e indica il luogo, nel Nord del Queensland, dove è facile trovare tali meduse. Carukiabarnesi 20 mm. di diametro 25 mm l’altezza dell’ombrello La sintomatologia è caratterizzata da: Dolori lancinanti. Nausea , vomito e convulsioni. Elevata ipertensione arteriosa. Liberazione di noradrenalina e senso di panico.
32. Cnidaria: La síndrome di Irukandji Il veleno neurotossico, cardiotossico e necrotizzante viene rapidamente assorbito passando nel torrente circolatorio. La morte può sopraggiungere in pochi minuti, dal manifestarsi dei sintomi, per paralisi respiratoria e blocco cardiaco.