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Progetto Barnaba
dare credito alla speranza


            www.caritasandria.com

“ N o n p ic c o lo c r e d it o , m a
    c r e d it o p e r i p ic c o li”
          don Domenico Francavilla
O. Sommario
1. Antefatto
    Progetto Policoro

2. L’avvio
      A. Problematicità del dato (disoccupazione giovanile)
      B. L’animazione della comunità
3. La definizione
      A. Barnaba e l’educazione della comunità
      B. Le finalità
4. I destinatari
      A. I giovani
      B. I non bancabili (rischio alto – inclusione sociale)
5. I risultati
      A. Finanziamenti
      B. Importi
         Problematiche collegate:
      C. Educazione all’uso dei soldi/solidarietà
      D. Diritto al credito – diritto al lavoro
6. Epilogo. Il ruolo (profetico) delle micro – azioni. Dal 2002 al 2011
      A. Benedetto XVI – Caritas in Veritate (2009)
      B. Progetto Policoro
      C. La diffusione [della microfinanza e] del microcredito
7. Conclusione. Perché la Caritas ci sta
         - Una visione
1. Antefatto
   Progetto Policoro
    Progetto della Chiesa Italiana
    nato nel 1996 come risposta
    concreta al dramma della
    disoccupazione giovanile nel
    Sud Italia. Facendo leva sui
    principi della dottrina sociale
    della Chiesa, il Progetto
    vuole proporre ai giovani una
    nuova coscienza e un nuovo
    approccio, ottimistico e
    propositivo, al mondo del
    lavoro.
2. L’avvio
a. Problematicità del dato (disoccupazione giovanile)
dati (fonte Istat) sulla disoccupazione giovanile (19 –
     25 anni) nei paesi della nostra Diocesi:
a livello nazionale = (2004 riferito al 2003) : 27,1 %
Andria = M : 40,66 %; F : 53,84 %
Canosa di Puglia = M : 47,39 %; F : 62,09 %
Minervino Murge = M : 50,38 %; F : 54,50 %
Oggi i dati non sono peggiorati:
a livello nazionale = (ottobre 2011) : 29,2 %
a livello regionale = 29,6 %.
Ciò che crea ancora più problema è il tasso di
occupazione: nei nostri paesi lavora 1 giovane su 5!

Cosa ne sarà di questi giovani?
2. L’avvio
SIR (Servizio Informazione religiosa) del 27 settembre 2011.
“Una fotografia aggiornata sullo stato delle regioni del mezzogiorno a cura
   dell’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno (Svimez)
A centocinquanta anni dall’unificazione dell’Italia, la principale incompiutezza
   riamane il persistente divario fra Nord e Sud.
La Puglia è una regione che non cresce (il Pil nel 2010 segna -0,2% rispetto
   all'anno precedente), dove il tasso di disoccupazione aumenta (toccando il
   13,5 % nel 2010, che sale al 24,2% se si includono anche i "disoccupati
   impliciti", cioè coloro che un'occupazione hanno ormai smesso di cercarla), in
   cui a fare le spese della crisi sono soprattutto i giovani (il tasso di
   occupazione tra i 15-34 anni non raggiunge il 36%).
Nel 2009 sono partite dalla Puglia circa 19.600 persone. E per quanto riguarda i
   flussi migratori in uscita, è proprio la provincia di Bari a detenere il primato
   regionale: in dieci anni (dal 2000 al 2009) circa 15mila persone hanno infatti
   scelto di emigrare, principalmente a causa della mancanza di un'occupazione.
Ad andarsene, secondo i dati emersi dal Rapporto, sono i giovani più dinamici e
   qualificati in cerca di migliori opportunità di formazione e professionali. Un
   fenomeno che allo stesso tempo è causa e conseguenza dell’impoverimento
   economico e culturale del Sud del Paese. Così da un area giovane e ricca di
   menti e di braccia il Mezzogiorno si trasformerà nel corso del prossimo
   quarantennio in un’area spopolata, anziana, ed economicamente sempre più
   dipendente dal resto del Paese.
2. L’avvio
b. L’animazione della comunità
Durante l’Avvento di fraternità del 2002 e la
Quaresima di carità del 2003 abbiamo svolto
un lavoro di animazione nei comuni della
Diocesi con le seguenti finalità:
- prendere coscienza del dato della
disoccupazione giovanile e del rischio di
abbandono dei giovani dei nostri paesi;
- informare sulle opportunità del Progetto
Policoro;
- raccogliere fondi per la costituzione di un
Fondo di Garanzia;
- presentazione del Progetto Barnaba – dare
credito alla speranza come opera – segno
della Chiesa locale in risposta alla mancanza di
lavoro.
2. L’avvio

 Il
   microcredito:
una storia tanto nuova
quanto antica!
Dall’economia solidale del
medioevo alla
Grameen Bank di Yunus.
2. L’avvio
Significato di un’opera – segno:
- indica la pochezza  sa di non essere
    esaustiva rispetto al bisogno
- è un segnale  indica un bisogno e lo
    addita all’attenzione di tutti
- indica una direzione  segna un percorso
    possibile di risposta al bisogno.
Un’opera – segno della Caritas non vuole
sostituire l’azione del pubblico o del privato,
semplicemente dice un modo che può
essere replicato, e che cessa la sua
funzione nel momento in cui tutti gli attori
hanno assunto il proprio compito, la
comunità ha fatto proprio una nuova idea di
economia, o il bisogno è venuto meno
(ruolo profetico).
3. La definizione
a. Barnaba e l’educazione della comunità (la
comunità diventa corresponsabile, i
destinatari sono educati all'investimento e
all'uso responsabile delle risorse ricevute).
Il Progetto Barnaba prende il nome da
Barnaba, amico dei viaggi apostolici di san
Paolo ed evangelizzatore. La sua scelta
concreta [“era padrone di un campo, lo
vendette e ne consegnò l'importo
deponendolo ai piedi degli apostoli" (Atti 4,
36 - 37)], fatta a partire dal vangelo
annunciato, diventa esortazione per tutta la
comunità ecclesiale a saper trovare nuove
vie per rendere attuale il comandamento
dell'amore (nello Statuto della Caritas è detto
“in forme consone ai tempi”, art 1).
3. La definizione
   Il Progetto Barnaba si prefigge di
    favorire l’accesso al microcredito alle
    fasce più deboli della popolazione
    giovanile della Diocesi di Andria
    nell’ottica di contribuire alla creazione di
    occupazione e di generare reddito.
   Il Progetto Barnaba si propone come
    motore dell’iniziativa grazie alla
    conoscenza del territorio e delle
    necessità delle persone che vi vivono,
    nonché garante, non solo a livello
    patrimoniale, ma soprattutto delle qualità
    morali ed etiche dei soggetti individuati
    come beneficiari dell’operazione, ritenuti
    dal vigente sistema come “non
    bancabili”.
3. La definizione
Importante è anche il sottotitolo che abbiamo voluto
inserire “dare credito alla speranza”.
Una buona interpretazione del nostro
sottotitolo lo ha dato il prof. Leonardo Becchetti in
Il microcredito (2008): “<<dare credito>> significa, in
campo economico, concedere un prestito, ma in
un'accezione più generale, vuol dire conferire fiducia
a un determinato soggetto.
Il prestito di microfinanza è infatti un conferimento di
fiducia o di dignità, che ha effetti tanto maggiori
sulla motivazione e sull'impegno del ricevente quanto
più lo stesso parte da una condizione di esclusione o
di marginalità che generalmente implica
riconoscimento sociale scarso o del tutto assente”
(pag. 78).
Coniugare fede, speranza e carità per noi diventata
importante in una prospettiva di servizio.
3. La definizione
Per noi significa:
- non fare elemosina, ma riconoscere
dignità;
- creare condizioni per reggersi con
   le
proprie gambe;
- nuova forma di pedagogia della
carità (pedagogia dei fatti) che non
genera dipendenza. Il prestito
richiede la controprestazione. Si è
sullo stesso piano; si genera un
parallelo tra diritto e dovere,
abilitando ad una nuova cittadinanza.
La definizione

b. Le finalità
- una imprenditorialità attenta alla crescita umana di
coloro che lavorano nell'impresa, e dei fruitori dei
prodotti che l'impresa produce;
- l'accesso al lavoro, alla vita sociale, alla fruizione di
strumenti o servizi da parte di coloro che oggi il mercato
esclude;
- la riduzione degli impatti ambientali, la tutela del territorio e la "rinnovabilità“
delle risorse;
- il recupero delle tradizioni e la custodia della memoria della nostra terra;
- la solidarietà tra i popoli e tra gli uomini per la costruzione di rapporti basati
sulla nonviolenza, intesa come stile di vita e come metodo di organizzazione
della vita sociale, economica e politica.
4. I destinatari
a. I giovani
- giovani italiani o immigrati,
residenti nel territorio della Diocesi di Andria
(comprendente i comuni di Andria, Canosa di Puglia e
Minervino Murge) [importante il legame con il
territorio];
- associazioni, cooperative, cooperative sociali, micro
imprese individuali o in forma associata, imprese che
intendono assumere giovani, che insistono sul
territorio della Diocesi di Andria;
- età dei candidati compresa tra 18 anni e 35 anni.
4. I destinatari


b. I “non bancabili” (rischio alto – inclusione sociale)
selezionare gli utenti non in base a quanto già hanno,
ma in base alla fiducia che sanno trasmettere, al
desiderio di riscatto, all’impegno nella costruzione di
qualcosa di nuovo che parta da se stessi, con il
sostegno da parte della comunità.
Si afferma così il valore della centralità della persona
come soggetto di relazioni autentiche e non della
visione dell’homo homini lupus
4. I destinatari
  Ma chi sono oggi i “non – bancabili”?
I primi “amici” incontrati in questo percorso
erano giovani con problemi di detenzione,
segnati dalla fragilità, incastrati nelle reti della
illegalità e lavoro nero, con bassa
scolarizzione… oggi sono sempre più coloro
che hanno conseguito una laurea, provengono
da percorsi di vita “normali”. Segno di una crisi
del sistema finanziario in atto.
4. I destinatari
Alcune considerazioni:
- il microcredito come diritto dei “poveri/non bancabili” di ottenere dei
     piccoli prestiti;
- il microcredito risponde all’individuazione di un bisogno evidente e
     immediato, la risposta del “donatore” e la responsabilità del
     beneficiario, la necessità di accompagnamento personale e il
     coinvolgimento del territorio;
- si è sempre pensato che gli “impoveriti” mancassero della capacità o
     dell’interesse a usare i servizi bancari …ma se manca la possibilità
     di erogare credito nel sistema tradizionale, si possono trovare nuove
     garanzie per i rimborsi e soprattutto se si ha fiducia che piccole
     somme possano essere investite in piccole attività produttive si
     innesca un cammino virtuoso.
- si verifica che persone e famiglie possono uscire dall’impoverimento e
     nello stesso tempo si contribuisce a un approccio etico nella vita
     economica.
I documenti

   Scheda finanziamento
   Business plan
   Piano di finanziamento
   Codice Etico (rappresenta per noi la vera
    garanzia. Qui sono contenuti i principi della
    Dottrina Sociale)
   Richiesta Progetto Barnaba
5. I risultati (2003 – 2009: 32 garanzie)
               Sesso richiedenti


                                   femmine
                                     40%




      maschi
       60%
5. I risultati: l’importanza del monitoraggio
A) Finanziamenti
                             Progetti finanziati per anno
               2011

               2010

               2009

               2008

               2007

               2006

               2005

               2004

                         0                 2                 4                 6                 8

                             2004   2005       2006   2007       2008   2009       2010   2011
   Progetti finanziati        4      4          7      3          4      2          4      4
5. I risultati
B) Gli importi. Ma in questi dieci anni quanti sono i soldi pubblici
  spesi per creare lavoro? E quanti sono ancora le attività in vita?

                           Credito erogato per anno
                   2011
                   2010
                   2009
                   2008
                   2007
                   2006
                   2005
                   2004
                      €-    € 5.000€ 10.000€ 15.000€ 20.000€ 25.000€ 30.000€ 35.000

                    2004     2005     2006      2007      2008     2009      2010     2011
           credito € 17.500 € 20.000 € 35.000 € 15.000 € 25.000 € 7.500 € 20.000 € 35.000
5. I risultati
   La restituzione


                 in regolare corso di
                      pagamento
                         28%
                                                    credito saldato
                                                          44%




                 escussioni
                     9%

                               credito saldato in
                                     parte
                                      19%
5. I risultati

                                       chiusa prima di 18
                                              mesi
                                               3
                                       chiusa prima di 12
                               Altro
       attività in esercizio                  mesi
                                 8
                 20                            2

                                       mai avviate - altro
                                               3
5. I risultati
   Attività finanziate per settore
                        Attività finanziate per settore

                                    culturali
                                        3                       artigianali-
                                                               manifatturiere
                      agricoltura                                    5
                           1




                                                                                     servizi
                                                                                        3



                 commerciali
                     9                                                ristorazione-turismo
                                                                                2




                                                              servizi alla persona
                                                istruzione-             3
                                                educazione
                                                     2
Problematiche collegate

C) Educazione all’uso dei soldi e alla
solidarietà: non abbiamo trascurato sia nei
confronti dei soggetti finanziati, sia nei confronti
della comunità (in modo particolare operatori
dei Centri di Ascolto) l’educazione all’uso dei
soldi da un lato e dall’altro a sperimentarsi in
forme di solidarietà che andassero oltre il
pacco viveri.
Problematiche collegate
D) diritto al credito – diritto al lavoro (Zancan 58 – 59)

Ci rendiamo conto, ma questo era presente sin dall’inizio,
dell’importanza del diritto al credito da parte di tutti. Questo potrà
diventare possibile non solo perché qualcuno dall’alto lo imponga
quanto soprattutto per i meccanismi virtuosi che si avviano e per
una comunità che sente parte integrante del suo vissuto sociale ed
economico le persone che tendenzialmente ne sono escluse.
L’accesso al credito come diritto fondamentale, rientra
nell’universalità dei diritti umani, e deve favorire l’autosviluppo
della persona e della comunità e non essere assoggettato solo alle
leggi del mercato.
6. Epilogo. Il ruolo (profetico) delle micro
– azioni. Dal 2002 al 2011. Chiesa e
microcredito: il ruolo "profetico" assunto
nella società (oggi fanno microcredito
Comuni, Province, Regioni), la buona
prassi divenuta azione pastorale
riconosciuta e replicata da tante
Diocesi (più di 130) e dalla
Chiesa Italiana
(Prestito della Speranza)
6. Epilogo

A. Benedetto XVI – Caritas in Veritate (2009)
“L'economia ha bisogno dell'etica per il suo corretto funzionamento; non di
un'etica qualsiasi, bensì di un'etica amica della persona.
“Si sviluppa una « finanza etica », soprattutto mediante il microcredito e,
più in generale, la microfinanza. Questi processi suscitano apprezzamento e
meritano un ampio sostegno. I loro effetti positivi si fanno sentire anche nelle
aree meno sviluppate della terra.
“Occorre adoperarsi — l'osservazione è qui essenziale! — non solamente
perché nascano settori o segmenti « etici » dell'economia o della finanza, ma
perché l'intera economia e l'intera finanza siano etiche e lo siano non per
un'etichettatura dall'esterno, ma per il rispetto di esigenze intrinseche alla loro
stessa natura.
Parla con chiarezza, a questo riguardo, la dottrina sociale della Chiesa, che
ricorda come l'economia, con tutte le sue branche, è un settore dell'attività
umana (45).
6. Epilogo
a. Benedetto XVI – Caritas in Veritate (2009)
“È certamente utile, e in talune circostanze indispensabile, dar vita a iniziative
finanziarie nelle quali la dimensione umanitaria sia dominante.
“…bisogna che l'intento di fare del bene non venga contrapposto a quello
dell'effettiva capacità di produrre dei beni.
“Se l'amore è intelligente, sa trovare anche i modi per operare secondo una
previdente e giusta convenienza, come indicano, in maniera significativa, molte esperienze nel
campo della cooperazione di credito.
“Tanto una regolamentazione del settore tale da garantire i soggetti più deboli e impedire
scandalose speculazioni, quanto la sperimentazione di nuove forme di finanza destinate a
favorire progetti di sviluppo, sono esperienze positive che vanno approfondite ed incoraggiate,
richiamando la stessa responsabilità del risparmiatore. Anche l'esperienza della microfinanza,
va rafforzata e messa a punto, soprattutto in questi momenti dove i problemi finanziari
     possono
diventare drammatici per molti segmenti più vulnerabili della popolazione, che vanno tutelati
dai rischi di usura o dalla disperazione. I soggetti più deboli vanno educati a difendersi
dall'usura, così come i popoli poveri vanno educati a trarre reale vantaggio dal microcredito,
Poiché anche nei Paesi ricchi esistono nuove forme di povertà, la microfinanza può dare
concreti aiuti per la creazione di iniziative e settori nuovi a favore dei ceti deboli della società
anche in una fase di possibile impoverimento della società stessa (65).
6. Epilogo
b. Progetto Policoro
   Don Angelo Casile, Lo strumento del microcredito a servizio del Progetto
    Policoro (Assisi, 4 dicembre 2011)
   A partire dalle numerose esperienze sbocciate in alcune diocesi nel campo del
    microcredito a sostegno delle imprese nate dal Progetto Policoro (Andria,
    Benevento, Caltanissetta, Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela, Nicosia, San
    Marco Argentano - Scalea, Ugento - Santa Maria di Leuca, ecc…) è maturata
    l’esigenza di approfondire tale strumento economico.
   Nella prospettiva di “stare nella storia con amore” con occhi e cuore attenti alle
    nuove possibilità che emergono all’orizzonte, si vorrebbe giungere ad avviare e
    sostenere percorsi virtuosi di microcredito a servizio del Progetto Policoro nelle
    diocesi
   I gesti concreti sono segni di speranza che dicono la possibilità di costruire un
    futuro migliore e di promuovere lo sviluppo personale, sociale e comunitario dei
    nostri territori in un’ottica nazionale unitaria: “Il Paese non crescerà se non
    insieme”.
   Il percorso del microcredito valorizza le prospettive generali del Progetto
    Policoro: evangelizzare i giovani al lavoro dignitoso; educare alla vita buona,
    bella e vera del Vangelo; esprimere gesti concreti nella solidarietà e nella
    reciprocità tra le Chiese.
6. Epilogo


c. La diffusione del microcredito
Riporto una notizia dal settimanale Vita (n. 43
del 4 novembre 2011): “Boom microcredito, + 100%
in un anno. Cresce il microcredito in
Italia. Da 2.146 clienti censiti nel 2009 si è
arrivati nel 2010 a 4 mila soggetti, con un
portafoglio che è passato da 12 a 21 milioni di
euro. I crediti erogati sono stati 2.202 per un
valore complessivo di 11 milioni.
Conclusione. Perché la Caritas ci sta
1. il ruolo della comunità (vedi “Non con i miei soldi”)
2. “La solidarietà è anzitutto sentirsi tutti responsabili di
   tutti” (CV, 38)
3. la gratuità
4. la comunione (fiducia, relazione) (CV, 53.54)
5. il futuro (scommessa sul futuro; ipoteca sul futuro;
   furto di futuro)
6. ad una domanda di giustizia deve corrispondere
   una risposta di giustizia (dalla teoria alla prassi)
Conclusione. Perché la Caritas ci sta
“(..) a partire dai territori in cui siamo presenti,
riappropriarsi di una valenza culturale che
evidenzi per Caritas un ruolo di indirizzo e
richiamo in virtù non di una presunta
primogenitura rispetto ad altri soggetti o grazie
al possesso di uno “scrigno della verità” che
dogmaticamente viene ostentato. Ma in forza del ruolo
anticipatore rispetto a mutamenti e movimenti.
Una valenza che si esprime in varie
maniere, di cui la prima e più
urgente è tipicamente educativa:
de-anestetizzare i territori
dall’individualismo sempre più
emergente, dalla passività che subisce o che
non sa contrapporre vision ma solo violenza,
che si impegna a suggerire – e testimoniare
in prima persona – un ethos comunitario di
responsabilità diffusa e condivisa, che
denuncia proponendo e propone anzitutto
pagando di persona.
La capacità da parte di Caritas di coinvolgere i vari attori e di
convincerli non con la forza dei finanziamenti ma con la validità
delle idee. … deve convincere l’idea.
La convinzione deriva, forse, in misura maggiore dal grado di
fraternità che le reti e le idee sono in grado di far emergere. Non
solo più solidarietà, ma soprattutto fraternità
Un riferimento al mondo dell’impresa – al di la delle pur lodevoli
azioni contenute nelle carte etiche – come a quello dell’economia
più in generale, all’ambito del commercio e a quello della cultura – e
                            deve convincere l’idea.
sarà tempo di smettere di contrapporre cultura e sociale: vanno
tenuti insieme, pena il deprezzamento globale del territorio -, dal
mondo che pare intangibile della finanza a quello della
riqualificazione ambientale e della salvaguardia del creato.
Coinvolgere, ma non in senso opportunistico, alla semplice ricerca
di fondi in più o posti di lavoro disponibili per i “nostri poveri”.
Coinvolgerli in senso progettuale e di responsabilizzazione” (Dovis,
novembre 2011).
Una visione



“Un piccolo prestito può cambiare
Una famiglia,
diversi prestiti possono cambiare
Una comunità,
migliaia di prestiti possono trasformare
intere economie”.                     Grazie

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Progetto Barnaba, un esempio di promozione del microcredito della Caritas di Andria

  • 1. Progetto Barnaba dare credito alla speranza www.caritasandria.com “ N o n p ic c o lo c r e d it o , m a c r e d it o p e r i p ic c o li” don Domenico Francavilla
  • 2. O. Sommario 1. Antefatto Progetto Policoro 2. L’avvio A. Problematicità del dato (disoccupazione giovanile) B. L’animazione della comunità 3. La definizione A. Barnaba e l’educazione della comunità B. Le finalità 4. I destinatari A. I giovani B. I non bancabili (rischio alto – inclusione sociale) 5. I risultati A. Finanziamenti B. Importi Problematiche collegate: C. Educazione all’uso dei soldi/solidarietà D. Diritto al credito – diritto al lavoro 6. Epilogo. Il ruolo (profetico) delle micro – azioni. Dal 2002 al 2011 A. Benedetto XVI – Caritas in Veritate (2009) B. Progetto Policoro C. La diffusione [della microfinanza e] del microcredito 7. Conclusione. Perché la Caritas ci sta - Una visione
  • 3. 1. Antefatto  Progetto Policoro Progetto della Chiesa Italiana nato nel 1996 come risposta concreta al dramma della disoccupazione giovanile nel Sud Italia. Facendo leva sui principi della dottrina sociale della Chiesa, il Progetto vuole proporre ai giovani una nuova coscienza e un nuovo approccio, ottimistico e propositivo, al mondo del lavoro.
  • 4. 2. L’avvio a. Problematicità del dato (disoccupazione giovanile) dati (fonte Istat) sulla disoccupazione giovanile (19 – 25 anni) nei paesi della nostra Diocesi: a livello nazionale = (2004 riferito al 2003) : 27,1 % Andria = M : 40,66 %; F : 53,84 % Canosa di Puglia = M : 47,39 %; F : 62,09 % Minervino Murge = M : 50,38 %; F : 54,50 % Oggi i dati non sono peggiorati: a livello nazionale = (ottobre 2011) : 29,2 % a livello regionale = 29,6 %. Ciò che crea ancora più problema è il tasso di occupazione: nei nostri paesi lavora 1 giovane su 5! Cosa ne sarà di questi giovani?
  • 5. 2. L’avvio SIR (Servizio Informazione religiosa) del 27 settembre 2011. “Una fotografia aggiornata sullo stato delle regioni del mezzogiorno a cura dell’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno (Svimez) A centocinquanta anni dall’unificazione dell’Italia, la principale incompiutezza riamane il persistente divario fra Nord e Sud. La Puglia è una regione che non cresce (il Pil nel 2010 segna -0,2% rispetto all'anno precedente), dove il tasso di disoccupazione aumenta (toccando il 13,5 % nel 2010, che sale al 24,2% se si includono anche i "disoccupati impliciti", cioè coloro che un'occupazione hanno ormai smesso di cercarla), in cui a fare le spese della crisi sono soprattutto i giovani (il tasso di occupazione tra i 15-34 anni non raggiunge il 36%). Nel 2009 sono partite dalla Puglia circa 19.600 persone. E per quanto riguarda i flussi migratori in uscita, è proprio la provincia di Bari a detenere il primato regionale: in dieci anni (dal 2000 al 2009) circa 15mila persone hanno infatti scelto di emigrare, principalmente a causa della mancanza di un'occupazione. Ad andarsene, secondo i dati emersi dal Rapporto, sono i giovani più dinamici e qualificati in cerca di migliori opportunità di formazione e professionali. Un fenomeno che allo stesso tempo è causa e conseguenza dell’impoverimento economico e culturale del Sud del Paese. Così da un area giovane e ricca di menti e di braccia il Mezzogiorno si trasformerà nel corso del prossimo quarantennio in un’area spopolata, anziana, ed economicamente sempre più dipendente dal resto del Paese.
  • 6. 2. L’avvio b. L’animazione della comunità Durante l’Avvento di fraternità del 2002 e la Quaresima di carità del 2003 abbiamo svolto un lavoro di animazione nei comuni della Diocesi con le seguenti finalità: - prendere coscienza del dato della disoccupazione giovanile e del rischio di abbandono dei giovani dei nostri paesi; - informare sulle opportunità del Progetto Policoro; - raccogliere fondi per la costituzione di un Fondo di Garanzia; - presentazione del Progetto Barnaba – dare credito alla speranza come opera – segno della Chiesa locale in risposta alla mancanza di lavoro.
  • 7. 2. L’avvio  Il microcredito: una storia tanto nuova quanto antica! Dall’economia solidale del medioevo alla Grameen Bank di Yunus.
  • 8. 2. L’avvio Significato di un’opera – segno: - indica la pochezza  sa di non essere esaustiva rispetto al bisogno - è un segnale  indica un bisogno e lo addita all’attenzione di tutti - indica una direzione  segna un percorso possibile di risposta al bisogno. Un’opera – segno della Caritas non vuole sostituire l’azione del pubblico o del privato, semplicemente dice un modo che può essere replicato, e che cessa la sua funzione nel momento in cui tutti gli attori hanno assunto il proprio compito, la comunità ha fatto proprio una nuova idea di economia, o il bisogno è venuto meno (ruolo profetico).
  • 9. 3. La definizione a. Barnaba e l’educazione della comunità (la comunità diventa corresponsabile, i destinatari sono educati all'investimento e all'uso responsabile delle risorse ricevute). Il Progetto Barnaba prende il nome da Barnaba, amico dei viaggi apostolici di san Paolo ed evangelizzatore. La sua scelta concreta [“era padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò l'importo deponendolo ai piedi degli apostoli" (Atti 4, 36 - 37)], fatta a partire dal vangelo annunciato, diventa esortazione per tutta la comunità ecclesiale a saper trovare nuove vie per rendere attuale il comandamento dell'amore (nello Statuto della Caritas è detto “in forme consone ai tempi”, art 1).
  • 10. 3. La definizione  Il Progetto Barnaba si prefigge di favorire l’accesso al microcredito alle fasce più deboli della popolazione giovanile della Diocesi di Andria nell’ottica di contribuire alla creazione di occupazione e di generare reddito.  Il Progetto Barnaba si propone come motore dell’iniziativa grazie alla conoscenza del territorio e delle necessità delle persone che vi vivono, nonché garante, non solo a livello patrimoniale, ma soprattutto delle qualità morali ed etiche dei soggetti individuati come beneficiari dell’operazione, ritenuti dal vigente sistema come “non bancabili”.
  • 11. 3. La definizione Importante è anche il sottotitolo che abbiamo voluto inserire “dare credito alla speranza”. Una buona interpretazione del nostro sottotitolo lo ha dato il prof. Leonardo Becchetti in Il microcredito (2008): “<<dare credito>> significa, in campo economico, concedere un prestito, ma in un'accezione più generale, vuol dire conferire fiducia a un determinato soggetto. Il prestito di microfinanza è infatti un conferimento di fiducia o di dignità, che ha effetti tanto maggiori sulla motivazione e sull'impegno del ricevente quanto più lo stesso parte da una condizione di esclusione o di marginalità che generalmente implica riconoscimento sociale scarso o del tutto assente” (pag. 78). Coniugare fede, speranza e carità per noi diventata importante in una prospettiva di servizio.
  • 12. 3. La definizione Per noi significa: - non fare elemosina, ma riconoscere dignità; - creare condizioni per reggersi con le proprie gambe; - nuova forma di pedagogia della carità (pedagogia dei fatti) che non genera dipendenza. Il prestito richiede la controprestazione. Si è sullo stesso piano; si genera un parallelo tra diritto e dovere, abilitando ad una nuova cittadinanza.
  • 13. La definizione b. Le finalità - una imprenditorialità attenta alla crescita umana di coloro che lavorano nell'impresa, e dei fruitori dei prodotti che l'impresa produce; - l'accesso al lavoro, alla vita sociale, alla fruizione di strumenti o servizi da parte di coloro che oggi il mercato esclude; - la riduzione degli impatti ambientali, la tutela del territorio e la "rinnovabilità“ delle risorse; - il recupero delle tradizioni e la custodia della memoria della nostra terra; - la solidarietà tra i popoli e tra gli uomini per la costruzione di rapporti basati sulla nonviolenza, intesa come stile di vita e come metodo di organizzazione della vita sociale, economica e politica.
  • 14. 4. I destinatari a. I giovani - giovani italiani o immigrati, residenti nel territorio della Diocesi di Andria (comprendente i comuni di Andria, Canosa di Puglia e Minervino Murge) [importante il legame con il territorio]; - associazioni, cooperative, cooperative sociali, micro imprese individuali o in forma associata, imprese che intendono assumere giovani, che insistono sul territorio della Diocesi di Andria; - età dei candidati compresa tra 18 anni e 35 anni.
  • 15. 4. I destinatari b. I “non bancabili” (rischio alto – inclusione sociale) selezionare gli utenti non in base a quanto già hanno, ma in base alla fiducia che sanno trasmettere, al desiderio di riscatto, all’impegno nella costruzione di qualcosa di nuovo che parta da se stessi, con il sostegno da parte della comunità. Si afferma così il valore della centralità della persona come soggetto di relazioni autentiche e non della visione dell’homo homini lupus
  • 16. 4. I destinatari  Ma chi sono oggi i “non – bancabili”? I primi “amici” incontrati in questo percorso erano giovani con problemi di detenzione, segnati dalla fragilità, incastrati nelle reti della illegalità e lavoro nero, con bassa scolarizzione… oggi sono sempre più coloro che hanno conseguito una laurea, provengono da percorsi di vita “normali”. Segno di una crisi del sistema finanziario in atto.
  • 17. 4. I destinatari Alcune considerazioni: - il microcredito come diritto dei “poveri/non bancabili” di ottenere dei piccoli prestiti; - il microcredito risponde all’individuazione di un bisogno evidente e immediato, la risposta del “donatore” e la responsabilità del beneficiario, la necessità di accompagnamento personale e il coinvolgimento del territorio; - si è sempre pensato che gli “impoveriti” mancassero della capacità o dell’interesse a usare i servizi bancari …ma se manca la possibilità di erogare credito nel sistema tradizionale, si possono trovare nuove garanzie per i rimborsi e soprattutto se si ha fiducia che piccole somme possano essere investite in piccole attività produttive si innesca un cammino virtuoso. - si verifica che persone e famiglie possono uscire dall’impoverimento e nello stesso tempo si contribuisce a un approccio etico nella vita economica.
  • 18. I documenti  Scheda finanziamento  Business plan  Piano di finanziamento  Codice Etico (rappresenta per noi la vera garanzia. Qui sono contenuti i principi della Dottrina Sociale)  Richiesta Progetto Barnaba
  • 19. 5. I risultati (2003 – 2009: 32 garanzie) Sesso richiedenti femmine 40% maschi 60%
  • 20. 5. I risultati: l’importanza del monitoraggio A) Finanziamenti Progetti finanziati per anno 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 0 2 4 6 8 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Progetti finanziati 4 4 7 3 4 2 4 4
  • 21. 5. I risultati B) Gli importi. Ma in questi dieci anni quanti sono i soldi pubblici spesi per creare lavoro? E quanti sono ancora le attività in vita? Credito erogato per anno 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 €- € 5.000€ 10.000€ 15.000€ 20.000€ 25.000€ 30.000€ 35.000 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 credito € 17.500 € 20.000 € 35.000 € 15.000 € 25.000 € 7.500 € 20.000 € 35.000
  • 22. 5. I risultati  La restituzione in regolare corso di pagamento 28% credito saldato 44% escussioni 9% credito saldato in parte 19%
  • 23. 5. I risultati chiusa prima di 18 mesi 3 chiusa prima di 12 Altro attività in esercizio mesi 8 20 2 mai avviate - altro 3
  • 24. 5. I risultati  Attività finanziate per settore Attività finanziate per settore culturali 3 artigianali- manifatturiere agricoltura 5 1 servizi 3 commerciali 9 ristorazione-turismo 2 servizi alla persona istruzione- 3 educazione 2
  • 25. Problematiche collegate C) Educazione all’uso dei soldi e alla solidarietà: non abbiamo trascurato sia nei confronti dei soggetti finanziati, sia nei confronti della comunità (in modo particolare operatori dei Centri di Ascolto) l’educazione all’uso dei soldi da un lato e dall’altro a sperimentarsi in forme di solidarietà che andassero oltre il pacco viveri.
  • 26. Problematiche collegate D) diritto al credito – diritto al lavoro (Zancan 58 – 59) Ci rendiamo conto, ma questo era presente sin dall’inizio, dell’importanza del diritto al credito da parte di tutti. Questo potrà diventare possibile non solo perché qualcuno dall’alto lo imponga quanto soprattutto per i meccanismi virtuosi che si avviano e per una comunità che sente parte integrante del suo vissuto sociale ed economico le persone che tendenzialmente ne sono escluse. L’accesso al credito come diritto fondamentale, rientra nell’universalità dei diritti umani, e deve favorire l’autosviluppo della persona e della comunità e non essere assoggettato solo alle leggi del mercato.
  • 27. 6. Epilogo. Il ruolo (profetico) delle micro – azioni. Dal 2002 al 2011. Chiesa e microcredito: il ruolo "profetico" assunto nella società (oggi fanno microcredito Comuni, Province, Regioni), la buona prassi divenuta azione pastorale riconosciuta e replicata da tante Diocesi (più di 130) e dalla Chiesa Italiana (Prestito della Speranza)
  • 28. 6. Epilogo A. Benedetto XVI – Caritas in Veritate (2009) “L'economia ha bisogno dell'etica per il suo corretto funzionamento; non di un'etica qualsiasi, bensì di un'etica amica della persona. “Si sviluppa una « finanza etica », soprattutto mediante il microcredito e, più in generale, la microfinanza. Questi processi suscitano apprezzamento e meritano un ampio sostegno. I loro effetti positivi si fanno sentire anche nelle aree meno sviluppate della terra. “Occorre adoperarsi — l'osservazione è qui essenziale! — non solamente perché nascano settori o segmenti « etici » dell'economia o della finanza, ma perché l'intera economia e l'intera finanza siano etiche e lo siano non per un'etichettatura dall'esterno, ma per il rispetto di esigenze intrinseche alla loro stessa natura. Parla con chiarezza, a questo riguardo, la dottrina sociale della Chiesa, che ricorda come l'economia, con tutte le sue branche, è un settore dell'attività umana (45).
  • 29. 6. Epilogo a. Benedetto XVI – Caritas in Veritate (2009) “È certamente utile, e in talune circostanze indispensabile, dar vita a iniziative finanziarie nelle quali la dimensione umanitaria sia dominante. “…bisogna che l'intento di fare del bene non venga contrapposto a quello dell'effettiva capacità di produrre dei beni. “Se l'amore è intelligente, sa trovare anche i modi per operare secondo una previdente e giusta convenienza, come indicano, in maniera significativa, molte esperienze nel campo della cooperazione di credito. “Tanto una regolamentazione del settore tale da garantire i soggetti più deboli e impedire scandalose speculazioni, quanto la sperimentazione di nuove forme di finanza destinate a favorire progetti di sviluppo, sono esperienze positive che vanno approfondite ed incoraggiate, richiamando la stessa responsabilità del risparmiatore. Anche l'esperienza della microfinanza, va rafforzata e messa a punto, soprattutto in questi momenti dove i problemi finanziari possono diventare drammatici per molti segmenti più vulnerabili della popolazione, che vanno tutelati dai rischi di usura o dalla disperazione. I soggetti più deboli vanno educati a difendersi dall'usura, così come i popoli poveri vanno educati a trarre reale vantaggio dal microcredito, Poiché anche nei Paesi ricchi esistono nuove forme di povertà, la microfinanza può dare concreti aiuti per la creazione di iniziative e settori nuovi a favore dei ceti deboli della società anche in una fase di possibile impoverimento della società stessa (65).
  • 30. 6. Epilogo b. Progetto Policoro  Don Angelo Casile, Lo strumento del microcredito a servizio del Progetto Policoro (Assisi, 4 dicembre 2011)  A partire dalle numerose esperienze sbocciate in alcune diocesi nel campo del microcredito a sostegno delle imprese nate dal Progetto Policoro (Andria, Benevento, Caltanissetta, Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela, Nicosia, San Marco Argentano - Scalea, Ugento - Santa Maria di Leuca, ecc…) è maturata l’esigenza di approfondire tale strumento economico.  Nella prospettiva di “stare nella storia con amore” con occhi e cuore attenti alle nuove possibilità che emergono all’orizzonte, si vorrebbe giungere ad avviare e sostenere percorsi virtuosi di microcredito a servizio del Progetto Policoro nelle diocesi  I gesti concreti sono segni di speranza che dicono la possibilità di costruire un futuro migliore e di promuovere lo sviluppo personale, sociale e comunitario dei nostri territori in un’ottica nazionale unitaria: “Il Paese non crescerà se non insieme”.  Il percorso del microcredito valorizza le prospettive generali del Progetto Policoro: evangelizzare i giovani al lavoro dignitoso; educare alla vita buona, bella e vera del Vangelo; esprimere gesti concreti nella solidarietà e nella reciprocità tra le Chiese.
  • 31. 6. Epilogo c. La diffusione del microcredito Riporto una notizia dal settimanale Vita (n. 43 del 4 novembre 2011): “Boom microcredito, + 100% in un anno. Cresce il microcredito in Italia. Da 2.146 clienti censiti nel 2009 si è arrivati nel 2010 a 4 mila soggetti, con un portafoglio che è passato da 12 a 21 milioni di euro. I crediti erogati sono stati 2.202 per un valore complessivo di 11 milioni.
  • 32. Conclusione. Perché la Caritas ci sta 1. il ruolo della comunità (vedi “Non con i miei soldi”) 2. “La solidarietà è anzitutto sentirsi tutti responsabili di tutti” (CV, 38) 3. la gratuità 4. la comunione (fiducia, relazione) (CV, 53.54) 5. il futuro (scommessa sul futuro; ipoteca sul futuro; furto di futuro) 6. ad una domanda di giustizia deve corrispondere una risposta di giustizia (dalla teoria alla prassi)
  • 33. Conclusione. Perché la Caritas ci sta “(..) a partire dai territori in cui siamo presenti, riappropriarsi di una valenza culturale che evidenzi per Caritas un ruolo di indirizzo e richiamo in virtù non di una presunta primogenitura rispetto ad altri soggetti o grazie al possesso di uno “scrigno della verità” che dogmaticamente viene ostentato. Ma in forza del ruolo anticipatore rispetto a mutamenti e movimenti.
  • 34. Una valenza che si esprime in varie maniere, di cui la prima e più urgente è tipicamente educativa: de-anestetizzare i territori dall’individualismo sempre più emergente, dalla passività che subisce o che non sa contrapporre vision ma solo violenza, che si impegna a suggerire – e testimoniare in prima persona – un ethos comunitario di responsabilità diffusa e condivisa, che denuncia proponendo e propone anzitutto pagando di persona.
  • 35. La capacità da parte di Caritas di coinvolgere i vari attori e di convincerli non con la forza dei finanziamenti ma con la validità delle idee. … deve convincere l’idea. La convinzione deriva, forse, in misura maggiore dal grado di fraternità che le reti e le idee sono in grado di far emergere. Non solo più solidarietà, ma soprattutto fraternità Un riferimento al mondo dell’impresa – al di la delle pur lodevoli azioni contenute nelle carte etiche – come a quello dell’economia più in generale, all’ambito del commercio e a quello della cultura – e deve convincere l’idea. sarà tempo di smettere di contrapporre cultura e sociale: vanno tenuti insieme, pena il deprezzamento globale del territorio -, dal mondo che pare intangibile della finanza a quello della riqualificazione ambientale e della salvaguardia del creato. Coinvolgere, ma non in senso opportunistico, alla semplice ricerca di fondi in più o posti di lavoro disponibili per i “nostri poveri”. Coinvolgerli in senso progettuale e di responsabilizzazione” (Dovis, novembre 2011).
  • 36. Una visione “Un piccolo prestito può cambiare Una famiglia, diversi prestiti possono cambiare Una comunità, migliaia di prestiti possono trasformare intere economie”. Grazie