Don Mimmo Francavilla, direttore Caritas Andria - “Progetto Barnaba – dare credito alla speranza”
Convegno di Eticanonmente su Finanza etica e Microcredito, Bari 25 maggio 2012
Progetto Barnaba, un esempio di promozione del microcredito della Caritas di Andria
1. Progetto Barnaba
dare credito alla speranza
www.caritasandria.com
“ N o n p ic c o lo c r e d it o , m a
c r e d it o p e r i p ic c o li”
don Domenico Francavilla
2. O. Sommario
1. Antefatto
Progetto Policoro
2. L’avvio
A. Problematicità del dato (disoccupazione giovanile)
B. L’animazione della comunità
3. La definizione
A. Barnaba e l’educazione della comunità
B. Le finalità
4. I destinatari
A. I giovani
B. I non bancabili (rischio alto – inclusione sociale)
5. I risultati
A. Finanziamenti
B. Importi
Problematiche collegate:
C. Educazione all’uso dei soldi/solidarietà
D. Diritto al credito – diritto al lavoro
6. Epilogo. Il ruolo (profetico) delle micro – azioni. Dal 2002 al 2011
A. Benedetto XVI – Caritas in Veritate (2009)
B. Progetto Policoro
C. La diffusione [della microfinanza e] del microcredito
7. Conclusione. Perché la Caritas ci sta
- Una visione
3. 1. Antefatto
Progetto Policoro
Progetto della Chiesa Italiana
nato nel 1996 come risposta
concreta al dramma della
disoccupazione giovanile nel
Sud Italia. Facendo leva sui
principi della dottrina sociale
della Chiesa, il Progetto
vuole proporre ai giovani una
nuova coscienza e un nuovo
approccio, ottimistico e
propositivo, al mondo del
lavoro.
4. 2. L’avvio
a. Problematicità del dato (disoccupazione giovanile)
dati (fonte Istat) sulla disoccupazione giovanile (19 –
25 anni) nei paesi della nostra Diocesi:
a livello nazionale = (2004 riferito al 2003) : 27,1 %
Andria = M : 40,66 %; F : 53,84 %
Canosa di Puglia = M : 47,39 %; F : 62,09 %
Minervino Murge = M : 50,38 %; F : 54,50 %
Oggi i dati non sono peggiorati:
a livello nazionale = (ottobre 2011) : 29,2 %
a livello regionale = 29,6 %.
Ciò che crea ancora più problema è il tasso di
occupazione: nei nostri paesi lavora 1 giovane su 5!
Cosa ne sarà di questi giovani?
5. 2. L’avvio
SIR (Servizio Informazione religiosa) del 27 settembre 2011.
“Una fotografia aggiornata sullo stato delle regioni del mezzogiorno a cura
dell’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno (Svimez)
A centocinquanta anni dall’unificazione dell’Italia, la principale incompiutezza
riamane il persistente divario fra Nord e Sud.
La Puglia è una regione che non cresce (il Pil nel 2010 segna -0,2% rispetto
all'anno precedente), dove il tasso di disoccupazione aumenta (toccando il
13,5 % nel 2010, che sale al 24,2% se si includono anche i "disoccupati
impliciti", cioè coloro che un'occupazione hanno ormai smesso di cercarla), in
cui a fare le spese della crisi sono soprattutto i giovani (il tasso di
occupazione tra i 15-34 anni non raggiunge il 36%).
Nel 2009 sono partite dalla Puglia circa 19.600 persone. E per quanto riguarda i
flussi migratori in uscita, è proprio la provincia di Bari a detenere il primato
regionale: in dieci anni (dal 2000 al 2009) circa 15mila persone hanno infatti
scelto di emigrare, principalmente a causa della mancanza di un'occupazione.
Ad andarsene, secondo i dati emersi dal Rapporto, sono i giovani più dinamici e
qualificati in cerca di migliori opportunità di formazione e professionali. Un
fenomeno che allo stesso tempo è causa e conseguenza dell’impoverimento
economico e culturale del Sud del Paese. Così da un area giovane e ricca di
menti e di braccia il Mezzogiorno si trasformerà nel corso del prossimo
quarantennio in un’area spopolata, anziana, ed economicamente sempre più
dipendente dal resto del Paese.
6. 2. L’avvio
b. L’animazione della comunità
Durante l’Avvento di fraternità del 2002 e la
Quaresima di carità del 2003 abbiamo svolto
un lavoro di animazione nei comuni della
Diocesi con le seguenti finalità:
- prendere coscienza del dato della
disoccupazione giovanile e del rischio di
abbandono dei giovani dei nostri paesi;
- informare sulle opportunità del Progetto
Policoro;
- raccogliere fondi per la costituzione di un
Fondo di Garanzia;
- presentazione del Progetto Barnaba – dare
credito alla speranza come opera – segno
della Chiesa locale in risposta alla mancanza di
lavoro.
7. 2. L’avvio
Il
microcredito:
una storia tanto nuova
quanto antica!
Dall’economia solidale del
medioevo alla
Grameen Bank di Yunus.
8. 2. L’avvio
Significato di un’opera – segno:
- indica la pochezza sa di non essere
esaustiva rispetto al bisogno
- è un segnale indica un bisogno e lo
addita all’attenzione di tutti
- indica una direzione segna un percorso
possibile di risposta al bisogno.
Un’opera – segno della Caritas non vuole
sostituire l’azione del pubblico o del privato,
semplicemente dice un modo che può
essere replicato, e che cessa la sua
funzione nel momento in cui tutti gli attori
hanno assunto il proprio compito, la
comunità ha fatto proprio una nuova idea di
economia, o il bisogno è venuto meno
(ruolo profetico).
9. 3. La definizione
a. Barnaba e l’educazione della comunità (la
comunità diventa corresponsabile, i
destinatari sono educati all'investimento e
all'uso responsabile delle risorse ricevute).
Il Progetto Barnaba prende il nome da
Barnaba, amico dei viaggi apostolici di san
Paolo ed evangelizzatore. La sua scelta
concreta [“era padrone di un campo, lo
vendette e ne consegnò l'importo
deponendolo ai piedi degli apostoli" (Atti 4,
36 - 37)], fatta a partire dal vangelo
annunciato, diventa esortazione per tutta la
comunità ecclesiale a saper trovare nuove
vie per rendere attuale il comandamento
dell'amore (nello Statuto della Caritas è detto
“in forme consone ai tempi”, art 1).
10. 3. La definizione
Il Progetto Barnaba si prefigge di
favorire l’accesso al microcredito alle
fasce più deboli della popolazione
giovanile della Diocesi di Andria
nell’ottica di contribuire alla creazione di
occupazione e di generare reddito.
Il Progetto Barnaba si propone come
motore dell’iniziativa grazie alla
conoscenza del territorio e delle
necessità delle persone che vi vivono,
nonché garante, non solo a livello
patrimoniale, ma soprattutto delle qualità
morali ed etiche dei soggetti individuati
come beneficiari dell’operazione, ritenuti
dal vigente sistema come “non
bancabili”.
11. 3. La definizione
Importante è anche il sottotitolo che abbiamo voluto
inserire “dare credito alla speranza”.
Una buona interpretazione del nostro
sottotitolo lo ha dato il prof. Leonardo Becchetti in
Il microcredito (2008): “<<dare credito>> significa, in
campo economico, concedere un prestito, ma in
un'accezione più generale, vuol dire conferire fiducia
a un determinato soggetto.
Il prestito di microfinanza è infatti un conferimento di
fiducia o di dignità, che ha effetti tanto maggiori
sulla motivazione e sull'impegno del ricevente quanto
più lo stesso parte da una condizione di esclusione o
di marginalità che generalmente implica
riconoscimento sociale scarso o del tutto assente”
(pag. 78).
Coniugare fede, speranza e carità per noi diventata
importante in una prospettiva di servizio.
12. 3. La definizione
Per noi significa:
- non fare elemosina, ma riconoscere
dignità;
- creare condizioni per reggersi con
le
proprie gambe;
- nuova forma di pedagogia della
carità (pedagogia dei fatti) che non
genera dipendenza. Il prestito
richiede la controprestazione. Si è
sullo stesso piano; si genera un
parallelo tra diritto e dovere,
abilitando ad una nuova cittadinanza.
13. La definizione
b. Le finalità
- una imprenditorialità attenta alla crescita umana di
coloro che lavorano nell'impresa, e dei fruitori dei
prodotti che l'impresa produce;
- l'accesso al lavoro, alla vita sociale, alla fruizione di
strumenti o servizi da parte di coloro che oggi il mercato
esclude;
- la riduzione degli impatti ambientali, la tutela del territorio e la "rinnovabilità“
delle risorse;
- il recupero delle tradizioni e la custodia della memoria della nostra terra;
- la solidarietà tra i popoli e tra gli uomini per la costruzione di rapporti basati
sulla nonviolenza, intesa come stile di vita e come metodo di organizzazione
della vita sociale, economica e politica.
14. 4. I destinatari
a. I giovani
- giovani italiani o immigrati,
residenti nel territorio della Diocesi di Andria
(comprendente i comuni di Andria, Canosa di Puglia e
Minervino Murge) [importante il legame con il
territorio];
- associazioni, cooperative, cooperative sociali, micro
imprese individuali o in forma associata, imprese che
intendono assumere giovani, che insistono sul
territorio della Diocesi di Andria;
- età dei candidati compresa tra 18 anni e 35 anni.
15. 4. I destinatari
b. I “non bancabili” (rischio alto – inclusione sociale)
selezionare gli utenti non in base a quanto già hanno,
ma in base alla fiducia che sanno trasmettere, al
desiderio di riscatto, all’impegno nella costruzione di
qualcosa di nuovo che parta da se stessi, con il
sostegno da parte della comunità.
Si afferma così il valore della centralità della persona
come soggetto di relazioni autentiche e non della
visione dell’homo homini lupus
16. 4. I destinatari
Ma chi sono oggi i “non – bancabili”?
I primi “amici” incontrati in questo percorso
erano giovani con problemi di detenzione,
segnati dalla fragilità, incastrati nelle reti della
illegalità e lavoro nero, con bassa
scolarizzione… oggi sono sempre più coloro
che hanno conseguito una laurea, provengono
da percorsi di vita “normali”. Segno di una crisi
del sistema finanziario in atto.
17. 4. I destinatari
Alcune considerazioni:
- il microcredito come diritto dei “poveri/non bancabili” di ottenere dei
piccoli prestiti;
- il microcredito risponde all’individuazione di un bisogno evidente e
immediato, la risposta del “donatore” e la responsabilità del
beneficiario, la necessità di accompagnamento personale e il
coinvolgimento del territorio;
- si è sempre pensato che gli “impoveriti” mancassero della capacità o
dell’interesse a usare i servizi bancari …ma se manca la possibilità
di erogare credito nel sistema tradizionale, si possono trovare nuove
garanzie per i rimborsi e soprattutto se si ha fiducia che piccole
somme possano essere investite in piccole attività produttive si
innesca un cammino virtuoso.
- si verifica che persone e famiglie possono uscire dall’impoverimento e
nello stesso tempo si contribuisce a un approccio etico nella vita
economica.
18. I documenti
Scheda finanziamento
Business plan
Piano di finanziamento
Codice Etico (rappresenta per noi la vera
garanzia. Qui sono contenuti i principi della
Dottrina Sociale)
Richiesta Progetto Barnaba
20. 5. I risultati: l’importanza del monitoraggio
A) Finanziamenti
Progetti finanziati per anno
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
0 2 4 6 8
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Progetti finanziati 4 4 7 3 4 2 4 4
21. 5. I risultati
B) Gli importi. Ma in questi dieci anni quanti sono i soldi pubblici
spesi per creare lavoro? E quanti sono ancora le attività in vita?
Credito erogato per anno
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
€- € 5.000€ 10.000€ 15.000€ 20.000€ 25.000€ 30.000€ 35.000
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
credito € 17.500 € 20.000 € 35.000 € 15.000 € 25.000 € 7.500 € 20.000 € 35.000
22. 5. I risultati
La restituzione
in regolare corso di
pagamento
28%
credito saldato
44%
escussioni
9%
credito saldato in
parte
19%
23. 5. I risultati
chiusa prima di 18
mesi
3
chiusa prima di 12
Altro
attività in esercizio mesi
8
20 2
mai avviate - altro
3
24. 5. I risultati
Attività finanziate per settore
Attività finanziate per settore
culturali
3 artigianali-
manifatturiere
agricoltura 5
1
servizi
3
commerciali
9 ristorazione-turismo
2
servizi alla persona
istruzione- 3
educazione
2
25. Problematiche collegate
C) Educazione all’uso dei soldi e alla
solidarietà: non abbiamo trascurato sia nei
confronti dei soggetti finanziati, sia nei confronti
della comunità (in modo particolare operatori
dei Centri di Ascolto) l’educazione all’uso dei
soldi da un lato e dall’altro a sperimentarsi in
forme di solidarietà che andassero oltre il
pacco viveri.
26. Problematiche collegate
D) diritto al credito – diritto al lavoro (Zancan 58 – 59)
Ci rendiamo conto, ma questo era presente sin dall’inizio,
dell’importanza del diritto al credito da parte di tutti. Questo potrà
diventare possibile non solo perché qualcuno dall’alto lo imponga
quanto soprattutto per i meccanismi virtuosi che si avviano e per
una comunità che sente parte integrante del suo vissuto sociale ed
economico le persone che tendenzialmente ne sono escluse.
L’accesso al credito come diritto fondamentale, rientra
nell’universalità dei diritti umani, e deve favorire l’autosviluppo
della persona e della comunità e non essere assoggettato solo alle
leggi del mercato.
27. 6. Epilogo. Il ruolo (profetico) delle micro
– azioni. Dal 2002 al 2011. Chiesa e
microcredito: il ruolo "profetico" assunto
nella società (oggi fanno microcredito
Comuni, Province, Regioni), la buona
prassi divenuta azione pastorale
riconosciuta e replicata da tante
Diocesi (più di 130) e dalla
Chiesa Italiana
(Prestito della Speranza)
28. 6. Epilogo
A. Benedetto XVI – Caritas in Veritate (2009)
“L'economia ha bisogno dell'etica per il suo corretto funzionamento; non di
un'etica qualsiasi, bensì di un'etica amica della persona.
“Si sviluppa una « finanza etica », soprattutto mediante il microcredito e,
più in generale, la microfinanza. Questi processi suscitano apprezzamento e
meritano un ampio sostegno. I loro effetti positivi si fanno sentire anche nelle
aree meno sviluppate della terra.
“Occorre adoperarsi — l'osservazione è qui essenziale! — non solamente
perché nascano settori o segmenti « etici » dell'economia o della finanza, ma
perché l'intera economia e l'intera finanza siano etiche e lo siano non per
un'etichettatura dall'esterno, ma per il rispetto di esigenze intrinseche alla loro
stessa natura.
Parla con chiarezza, a questo riguardo, la dottrina sociale della Chiesa, che
ricorda come l'economia, con tutte le sue branche, è un settore dell'attività
umana (45).
29. 6. Epilogo
a. Benedetto XVI – Caritas in Veritate (2009)
“È certamente utile, e in talune circostanze indispensabile, dar vita a iniziative
finanziarie nelle quali la dimensione umanitaria sia dominante.
“…bisogna che l'intento di fare del bene non venga contrapposto a quello
dell'effettiva capacità di produrre dei beni.
“Se l'amore è intelligente, sa trovare anche i modi per operare secondo una
previdente e giusta convenienza, come indicano, in maniera significativa, molte esperienze nel
campo della cooperazione di credito.
“Tanto una regolamentazione del settore tale da garantire i soggetti più deboli e impedire
scandalose speculazioni, quanto la sperimentazione di nuove forme di finanza destinate a
favorire progetti di sviluppo, sono esperienze positive che vanno approfondite ed incoraggiate,
richiamando la stessa responsabilità del risparmiatore. Anche l'esperienza della microfinanza,
va rafforzata e messa a punto, soprattutto in questi momenti dove i problemi finanziari
possono
diventare drammatici per molti segmenti più vulnerabili della popolazione, che vanno tutelati
dai rischi di usura o dalla disperazione. I soggetti più deboli vanno educati a difendersi
dall'usura, così come i popoli poveri vanno educati a trarre reale vantaggio dal microcredito,
Poiché anche nei Paesi ricchi esistono nuove forme di povertà, la microfinanza può dare
concreti aiuti per la creazione di iniziative e settori nuovi a favore dei ceti deboli della società
anche in una fase di possibile impoverimento della società stessa (65).
30. 6. Epilogo
b. Progetto Policoro
Don Angelo Casile, Lo strumento del microcredito a servizio del Progetto
Policoro (Assisi, 4 dicembre 2011)
A partire dalle numerose esperienze sbocciate in alcune diocesi nel campo del
microcredito a sostegno delle imprese nate dal Progetto Policoro (Andria,
Benevento, Caltanissetta, Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela, Nicosia, San
Marco Argentano - Scalea, Ugento - Santa Maria di Leuca, ecc…) è maturata
l’esigenza di approfondire tale strumento economico.
Nella prospettiva di “stare nella storia con amore” con occhi e cuore attenti alle
nuove possibilità che emergono all’orizzonte, si vorrebbe giungere ad avviare e
sostenere percorsi virtuosi di microcredito a servizio del Progetto Policoro nelle
diocesi
I gesti concreti sono segni di speranza che dicono la possibilità di costruire un
futuro migliore e di promuovere lo sviluppo personale, sociale e comunitario dei
nostri territori in un’ottica nazionale unitaria: “Il Paese non crescerà se non
insieme”.
Il percorso del microcredito valorizza le prospettive generali del Progetto
Policoro: evangelizzare i giovani al lavoro dignitoso; educare alla vita buona,
bella e vera del Vangelo; esprimere gesti concreti nella solidarietà e nella
reciprocità tra le Chiese.
31. 6. Epilogo
c. La diffusione del microcredito
Riporto una notizia dal settimanale Vita (n. 43
del 4 novembre 2011): “Boom microcredito, + 100%
in un anno. Cresce il microcredito in
Italia. Da 2.146 clienti censiti nel 2009 si è
arrivati nel 2010 a 4 mila soggetti, con un
portafoglio che è passato da 12 a 21 milioni di
euro. I crediti erogati sono stati 2.202 per un
valore complessivo di 11 milioni.
32. Conclusione. Perché la Caritas ci sta
1. il ruolo della comunità (vedi “Non con i miei soldi”)
2. “La solidarietà è anzitutto sentirsi tutti responsabili di
tutti” (CV, 38)
3. la gratuità
4. la comunione (fiducia, relazione) (CV, 53.54)
5. il futuro (scommessa sul futuro; ipoteca sul futuro;
furto di futuro)
6. ad una domanda di giustizia deve corrispondere
una risposta di giustizia (dalla teoria alla prassi)
33. Conclusione. Perché la Caritas ci sta
“(..) a partire dai territori in cui siamo presenti,
riappropriarsi di una valenza culturale che
evidenzi per Caritas un ruolo di indirizzo e
richiamo in virtù non di una presunta
primogenitura rispetto ad altri soggetti o grazie
al possesso di uno “scrigno della verità” che
dogmaticamente viene ostentato. Ma in forza del ruolo
anticipatore rispetto a mutamenti e movimenti.
34. Una valenza che si esprime in varie
maniere, di cui la prima e più
urgente è tipicamente educativa:
de-anestetizzare i territori
dall’individualismo sempre più
emergente, dalla passività che subisce o che
non sa contrapporre vision ma solo violenza,
che si impegna a suggerire – e testimoniare
in prima persona – un ethos comunitario di
responsabilità diffusa e condivisa, che
denuncia proponendo e propone anzitutto
pagando di persona.
35. La capacità da parte di Caritas di coinvolgere i vari attori e di
convincerli non con la forza dei finanziamenti ma con la validità
delle idee. … deve convincere l’idea.
La convinzione deriva, forse, in misura maggiore dal grado di
fraternità che le reti e le idee sono in grado di far emergere. Non
solo più solidarietà, ma soprattutto fraternità
Un riferimento al mondo dell’impresa – al di la delle pur lodevoli
azioni contenute nelle carte etiche – come a quello dell’economia
più in generale, all’ambito del commercio e a quello della cultura – e
deve convincere l’idea.
sarà tempo di smettere di contrapporre cultura e sociale: vanno
tenuti insieme, pena il deprezzamento globale del territorio -, dal
mondo che pare intangibile della finanza a quello della
riqualificazione ambientale e della salvaguardia del creato.
Coinvolgere, ma non in senso opportunistico, alla semplice ricerca
di fondi in più o posti di lavoro disponibili per i “nostri poveri”.
Coinvolgerli in senso progettuale e di responsabilizzazione” (Dovis,
novembre 2011).
36. Una visione
“Un piccolo prestito può cambiare
Una famiglia,
diversi prestiti possono cambiare
Una comunità,
migliaia di prestiti possono trasformare
intere economie”. Grazie