Il prof. di Prampero spiega la potenza metabolica su cui si basa un metodo di valutazione del costo energetico nelle prestazioni di un calciatore. Questo approccio è alla base del sistema GPEXE realizzato da Exelio.
1. Impegno
metabolico
del
calciatore:
teorie
e
realtà
Pietro
Enrico
di
Prampero
–
Osgnach
Cris5an
Milano,
27
maggio
2013
2.
Da5
5pici
o?enu5
da
Video
Match
Analysis
• Distanza
totale:
10
–
13
km
• Spesa
energe7ca
totale:
1200
–
1500
kcal
• Fa7ca:
la
distanza
coperta
nei
primi
45
minu5
è
del
5
-‐
10
%
maggiore
di
quella
coperta
nel
secondo
tempo
• Intensità
basata
sulle
seguen5
categorie
di
velocità
Walking
-‐
Jogging
-‐
Running
LS
-‐
Running
HS
-‐
Sprin5ng
≈
70%
del
tempo
totale:
Walking,
Jogging
o
Running
LS
≈
28%
del
tempo
totale:
Running
HS
(150-‐250
corse
di
15-‐20
m)
≈
2
%
del
tempo
totale
o
5-‐10%
della
distanza
totale:
Sprin5ng
(velocità
superiori
a
19
-‐
25
km/h)
Queste
analisi
non
prendono
in
considerazione
un
elemento
cruciale
del
calcio:
le
accelerazioni
e
decelerazioni.
3. In
effe`,
il
dispendio
energe5co
totale
è
o?enuto
dal
prodo?o
della
distanza
totale
per
il
costo
energe5co
della
corsa
(per
unità
di
distanza).
A
sua
volta
questo
è
assunto
eguale
a
quello
osservato
a
velocità
costante
(≈
1
kcal/(kg・km)).
Tu?avia,
nelle
fasi
di
accelerazione,
a
causa
dell’energia
cine5ca
necessaria
per
incrementare
la
velocità,
il
costo
energe5co
della
corsa
è
superiore
che
a
velocità
costante.
4. Qualche
anno
fa
abbiamo
proposto
di
s5mare
il
costo
energe5co
della
corsa
in
accelerazione,
sulla
base
dell’equivalenza
tra
un
sistema
di
riferimento
accelerato
(centrato
sul
corridore)
e
il
campo
gravitazionale
terrestre
(P.E.
di
Prampero
et
al.,
J.
Exp.
Biol,
2005).
Nella
fa`specie,
la
corsa
in
accelerazione
su
terreno
piano
è
considerata
analoga
alla
corsa
in
salita
a
velocità
costante,
dove
la
pendenza
è
imposta
dall’accelerazione
antero-‐posteriore,
come
segue.
5. Corsa
in
accelerazione
su
terreno
piano
(A)
o
in
salita
a
velocità
costante
(B).
M,
massa
corporea;
af,
accelerazione
antero-‐poteriore;
g,
accelerazione
di
gravità;
g’,
somma
ve?oriale
di
af
e
g;
T,
terreno;
H,
orizzontale;
α,
angolo
tra
l’asse
corporeo
medio
del
sogge?o
e
T;
90
-‐
α,
angolo
tra
T
e
H.
La
pendenza
equivalente
(ES,
Equivalent
Slope)
è
de9ata
dall’angolo
90
–
α.
6. La
pendenza
equivalente
imposta
dall’angolo
90
–
α
è
la
tangente
dell’angolo
in
ques5one:
ES
può
quindi
essere
facilmente
determinata
purché
l’accelerazione
antero-‐posteriore
sia
nota.
A
B
7.
8. Nella
corsa
in
accelerazione,
la
forza
media
esercitata
dai
muscoli
è
il
prodo?o
della
massa
corporea
per
g’
(F'
=
peso
corporeo
equivalente
=
M・g’)
Al
contrario,
a
velocità
costante,
la
forza
media
è
eguale
al
peso
corporeo
(F
=
M・g)
Il
rapporto
F'/F
=
g'/g
è
definito
”massa
corporea
equivalente”
e
indicato
con
il
simbolo
EM:
9. Il
costo
energe5co
della
corsa
in
salita
a
velocità
costante
è
ben
conosciuto
(Margaria,
1938;
Margaria
et
al.,
1963;
Mine?
et
al.,
1994;
2002)
Quindi,
quando
sia
nota
l’accelerazione
antero-‐posteriore
è
rela5vamente
semplice
calcolare
i
corrisponden5
valori
di
pendenza
(ES)
e
massa
(EM)
equivalente,
e
di
qui
risalire
al
costo
energe5co
corrispondente.
11. ES
=
pendenza
equivalente
EM
=
massa
equivalente
Cr0
=
costo
energe5co
della
corsa
a
velocità
costante
in
piano
12.
13. Linea
orizzontale
so`le
inferiore:
Cr
a
velocità
costante
in
piano
≈
4
J/(kg・m)
Area
punteggiata:
ruolo
di
ES
Area
in
nero:
ruolo
di
EM
14. Potenza
metabolica
istantanea
Pmet
(W/kg),
data
dal
prodo?o
di
Csr
(J/(kg・m))
e
velocità
(m/s)
Pmet
=
Csr
・
v
20.9
W/kg
=
60
ml
O2/(kg・min)
15.
16. Il
nostro
studio
in
sintesi
• 50
par5te
del
Campionato
di
Serie
A
2007-‐2008
• 1,050
analisi
su
399
giocatori
• Età
27
±
4
anni
• Massa
corporea
75.8
±
5.0
kg
• Statura
1.80
±
0.06
m
17. Video
Match
Analysis
(tradizionale)
• Tempo
totale:
95
min
5
s
±
1
min
40
s
• Distanza
totale:
10950
±
1044
m
• Categorie
di
velocità
T
=
tempo;
D
=
distanza:
18. L’approccio
tradizionale
non
7ene
conto
di
accelerazioni
e
decelerazioni.
Abbiamo
quindi
rianalizzato
gli
stessi
da5
s5mando
il
costo
energe5co
della
corsa,
come
descri?o
in
precedenza
(P.E.
di
Prampero
et
al.,
J.
Exp.
Biol,
2005)
19.
• Abbiamo
quindi
suddiviso
le
prestazioni
dei
giocatori
in
categorie
di
accelerazione,
anziché
di
velocità,
e
abbiamo
s5mato
il
costo
energe5co
corrispondente
(EC).
20. • Questo
ci
ha
consen5to
di
s5mare
la
potenza
metabolica
a
par5re
dal
prodo?o
del
costo
energe5co
per
la
velocità.
A
sua
volta,
il
prodo?o
della
potenza
metabolica
per
il
tempo
è
la
spesa
energe5ca
totale
(EEE)
(NB:
20.9
W/kg
=
60
ml
O2/(kg・min))
21. Velocità
vs.
Potenza
Metabolica
6.3%
43.1%
Solo
il
≈
6
%
del
tempo
totale
è
speso
a
velocità
superiori
a
16
km/h;
ma
ben
il
≈
43
%
dell’energia
totale
è
spesa
al
di
sopra
della
corrispondente
potenza
metabolica
(20
W/kg).
25. DISTANZA
EQUIVALENTE
(ED)
E’
la
distanza
che
il
giocatore
avrebbe
coperto
con
lo
stesso
dispendio
energe5co
totale,
ma
correndo
a
velocità
costante
10.950 m
13.166 m
1.107 kcal
1.107 kcal
27. L’
INDICE
DI
DISTANZA
EQUIVALENTE
(EDI)
E’
il
rapporto
tra
la
distanza
equivalente
(ED)
e
l’effe`va
distanza
coperta
nel
periodo
considerato
(TD).
10.950
m
13.166
m
= 1.20
=
29. L’INDICE
DI
ANAEROBIOSI
(AI)
E’
il
rapporto
tra
l’energia
spesa
al
di
sopra
di
una
soglia
di
potenza
metabolica
(TP),
scelta
dall’operatore
(VO2max
o
Soglia
Anaerobica,
o
……)
e
la
spesa
energe5ca
totale.
w
+
W
W
AI
=
31. Infine,
ci
sembra
u5le
sul
piano
pra5co
iden5ficare
il
numero
di
“even5”
al
di
sopra
di
una
potenza
cri5ca
predefinita
(e.g.
20
W/kg)
e
cara?erizzarli
in
termini
di
durata,
distanza
e
velocità,
ciò
che
nel
nostro
lavoro
del
2010
non
si
era
fa?o.
15
min
allenamento
specifico
con
la
palla
32.
Ques7oni
aperte
La
s5ma
della
potenza
metabolica
sulla
base
dell’equivalenza
tra
corsa
in
accelerazione
in
piano
e
corsa
a
velocità
costante
in
salita
si
basa
sulla
serie
di
presuppos5
elenca5
in
precedenza.
Di
ques5,
il
più
discu5bile
è
probabilmente
l’eguaglianza
del
lavoro
interno
nelle
due
condizioni.
In
effe`,
il
lavoro
interno
dipende
dalla
frequenza
e
ampiezza
dei
movimen5
degli
ar5
rispe?o
al
baricentro
corporeo,
oltre
che
dalla
massa
degli
ar5
stessi.
E’
quindi
verosimile
che
il
lavoro
interno
sia
maggiore
nella
corsa
in
accelerazione,
rispe?o
a
quella
in
salita,
sopra?u?o
nelle
fasi
di
elevata
accelerazione
e
di
breve
durata.
33. Che
le
cose
s5ano
effe`vamente
così
è
anche
suggerito
da
un
recente
lavoro
(Buglione,
di
Prampero,
Eur.
J.
Appl.
Physiol.
113:
1535–1543,
2013)
in
cui
si
dimostra
che
la
valutazione
indire?a
del
costo
energe5co
delle
corse
a
nave?a
su
brevi
distanze
(≈
10
m)
so?os5ma
la
misura
dire?a,
mentre
sulla
distanze
maggiori
(≈
20
m)
valutazione
indire?a
e
misura
dire?a
coincidono.
Una
possibile
via
d’uscita
da
questo
stato
di
cose
potrebbe
essere
la
correzione
dei
valori
sBmaB
sulla
base
della
frequenza
dei
passi.
“Affaire
à
suivre”
34. Va
anche
so?olineato
che
solo
un’elevata
frequenza
di
acquisizione
e
un
appropriato
filtraggio
dei
segnali
consentono
un’adeguata
rappresentazione
della
“realtà”.