2. 2
Presentazione
Questo testo ideato per gli studenti delle scuole elementari e medie, vuole far
conoscere la storia della carta attraverso il disegno.
I disegni che raffigurano i personaggi dell’epoca, sono stati realizzati per poterli
colorare e dare così agli alunni la loro personale interpretazione.
Inoltre, vuole essere un omaggio a quanti in questi secoli hanno dedicato il loro
tempo al perfezionamento e sviluppo della stessa.
Enzo Filippetto
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3. 3
Alla scoperta della carta
L’uomo, fin dalla sua comparsa sulla terra, sentì il bisogno di comunicare e
trasmettere il proprio pensiero ad altri.
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4. 4
Questo fu possibile solo
quando arrivò alla soluzione di
due grandi problemi:
-La trasposizione del pensiero,
-La sua espressione (per mezzo
di segni o simboli).
Le prime iscrizioni ritrovate,
risalgono a circa 4600 anni
prima di Cristo e sono iscrizioni
su pietra, su tavolette di argilla e
su legno, prima però di giungere
alla soluzione dei due problemi,
lunghissimo fu il cammino.
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5. 5
L’alfabeto fu preceduto
da semplici segni, quindi
simboli, disegni e
geroglifici, non più facile
si presentò il problema
della scelta dei materiali
più adatti a sopportare
quella che diventerà la
scrittura.
Si cominciò ad incidere
con un utensile appuntito
materiali quali, ad
esempio, ossa piatte,
pietre, mattoni, lastre di
piombo o bronzo, tavole
di legno e di gesso.
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6. 6
Con il perfezionamento della
scrittura e col progredire della
civiltà, a questi materiali troppo
pesanti si sostituirono
gradatamente altri più leggeri e
maneggevoli, quali, foglie di
palma o pelli di animali
essiccate.
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7. 7
Il primo vero e proprio
materiale avente tutti i
requisiti per la realizzazione
della scrittura, fu il papiro,
utilizzato dagli Egiziani circa
3300 anni prima di cristo,
esso fu considerato la pietra
miliare per l'evoluzione
storica di supporti per la
scrittura ed è pressoché
simile alla carta.
7
Tutti questi materiali
erano per un modo o per
un altro poco adeguati a
favorire lo sviluppo della
scrittura.
8. 8
Il Papiro è ricavato
utilizzando una pianta
acquatica (CIPERUS
PAPYRUS) molto diffusa oltre
che lungo le sponde del Nilo
anche in Palestina e in Sicilia,
ma furono gli egiziani per
primi ad utilizzare il midollo
della pianta di colore chiaro e
tagliarlo in strisce lunghe e
strette troppo sottili e troppo
piccole per scrivere su ognuna
di loro, ma queste venivano
sovrapposte in due strati
creando un intreccio in modo
da formare uno strato
continuo e il più possibile
omogeneo.
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Papiro
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Il reticolo cosi
composto veniva poi
bagnato e pressato in
modo che le sostanze
collanti contenute nella
pianta facessero legare
i due strati sovrapposti
e successivamente
veniva messo ad
asciugare. Il "foglio"
cosi formato era già un
valido supporto per la
scrittura anche se
risultava ben poco
maneggevole.
9
Taglio del midollo di papiro
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Furono sempre gli Egizi che incollando i margini di più fogli di papiro
tutti delle stesse dimensioni ne ricavavano una striscia che nell'uso veniva
arrotolata attorno ad un bastoncino, raggiungendo lunghezze di 25 metri,
costituendo cosi quello che sarebbe stato l'antesignano del nostro libro e a
cui i romani diedero il nome di "Volumen" (dal verbo volvere,
arrotolare).
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Foglio di papiro
14. 14
Dal Papiro, attorno al II secolo avanti Cristo o poco prima, passiamo alla
Pergamena, le cui prime tracce le troviamo in Asia Minore, nella città di
Pergamo (da qui il nome Pergamena), essa è ottenuta dalla pelle di
animali ed in particolare dalle capre, montone o pecore ed è (per questo
motivo che viene chiamata anche cartapecora), essa, si ricava dagli strati
più profondi delle pelli (membrane), che lavorata, forma una specie di
foglio chiaro, uniforme e resistente. La pergamena ha costituito il
prodotto più usato nel mondo civile fino alla comparsa delle prime carte.
14
Pelle di animale
15. 1515
Quando vi era scarsità di bestiame e quindi difficoltà nel reperire il
materiale scrittorio, essa poteva essere riutilizzata e soprascritta.
La pergamena, pur risolvendo alcuni problemi del Papiro, ne
portava con se di nuovi, infatti non si poteva arrotolarla a causa della
sua rigidità e qualora avesse preso la forma del rotolo solo a fatica si
riusciva a svolgerla.
16. 16
Inoltre non era a strisce
come il Papiro, ma di
forma rettangolare, tanto
grande quanto poteva
esserlo il dorso di un
animale, per cui invece di
arrotolare come con il
Papiro si iniziò a piegarli e
al posto del volumen
(rotolo in latino), sono nati
il codex (codice, un foglio
che si poteva scrivere su
entrambi i lati) e il liber
(libro; ha preso il nome
dalla sottile pellicola che si
trova tra il fusto e la
corteccia dell’albero).
16
17. 1717
Successivamente, si
iniziarono a sovrapporre i
fogli di pergamena
piegati, cucendoli da una
parte e tagliando le
disuniformità degli altri
lati, in modo da poterli
sfogliare e
successivamente ancora
vennero messe delle
tavole sopra e sotto ai
fogli per proteggerli,
stiamo parlando
dell'origine della
legatura.
Libe
r
18. 18
La nascita della carta
L’etimologia della parola carta, sembra accertato che derivi dal greco (Khartes
da qui quartas) e non dal nome della pianta omonima detta “papiro” e usata
dagli Egizi.
18
La carta che è oggi
conosciuta in tutto il
mondo, (con il nome di
Papier in Francia, Paper
in Inghilterra, Papier in
Germania, Paperi in
Finlandia, Papel in Spagna,
Papper in Svezia,
Bumaga in Russia,
Papira nelle lingue slave,
non è altro che un feltro
costituito di fibre vegetali,
ed in alcuni casi di fibre
minerali od anche animali.
19. 19
Le carte si dividono in due categorie; carte e cartoni.
Viene definito cartone un materiale cartaceo particolarmente spesso e
pesante superiore ai 225gr/m2, e può essere costituito da uno strato
ondulato centrale e due fogli piani laterali, le sue origini risalgono alla
Cina del XV secolo.
19
20. 2020
In un villaggio dell’amazzonia, producono una carta fatta dalla torba
ricavata dagli alberi, estratta dopo la stagione delle piogge ed è una
“ricetta” tramandata da generazioni.
L’utilizzo della carta nel mondo è conosciuta da millenni ed ancora
oggi la sua nascita è ancora incerta visto che popolazioni come i
Maya la usavano per scrivere.
21. 2121
Pur non avendo una data
ben precisa, la scoperta del
procedimento per la
fabbricazione della carta
viene datata intorno al 105
d.C. anche se si sono
ritrovati alcuni reperti
risalenti a molti anni
prima.
Un giorno un ministro
cinese, passeggiando lungo
le rive di uno stagno dove
alcune donne stavano
lavando i panni, vide in
un’insenatura una sostanza
che galleggiava sul pelo
dell’acqua, con un bastone
la raccolse delicatamente e
la mise ad asciugare.
22. 2222
Con stupore vide che era composta da piccoli frammenti di tessuto
staccatosi dai panni per l’azione di sfregamento e sbattimento contro le
assi di legno che le lavandaie adoperavano per omogeneizzare i prodotti
usati per la pulizia del tessuto.
Questo nobile, Ts'ai Lun, pensò per primo a fabbricare la carta nel
senso moderno della parola.
23. 2323
Ts’ai Lun, come
prima cosa, iniziò a
sfibrare, cortecce di
gelso, ortica, rami,
vecchie reti da pesca
assieme a manufatti
usati di canapa; in un
mortaio che si
conserva ancora oggi;
raccolse poi le fibre su
un telaio che liberava
l’acqua e acconsentiva
al foglio di essere
asciugato all’aria e al
sole.
24. 24
Ts'ai Lun, si accorse che era possibile scriverci sopra e presentò così la
scoperta dei primi fogli di carta all'imperatore Ho-ti.
La prima materia usata da Ts'ai Lun, una volta messo a punto il
procedimento di fabbricazione, fu la corteccia del gelso da carta (la
brussonetia papyrifera), la parte fibrosa della corteccia che veniva staccata dai
rami, viene messa a macerare in acqua, poi risciacquata in acqua corrente e
successivamente battuta in mortai di pietra con pestelli di legno duro fino ad
ottenere una pasta uniforme di fibre cellulosiche.
24
25. 25
Questa massa di fibre opportunamente diluita con acqua, veniva versata
sopra la cosiddetta forma, di dimensioni uguali al foglio da fabbricare, la
forma, era costituita da una specie di graticcio ottenuto per accostamento
di sottilissimi bastoncini di bambù.
25
26. 2626
Perfezionata da Tsahi Gin, la carta assunse un ruolo sempre più
importante nella vita quotidiana; come la carta assorbente visto che in
quel periodo non esistevano le carte “collate” come si conoscono ai
giorni nostri e come supporto scrittoio.
Dalla Cina la fabbricazione della carta passò attraverso la Corea, in
Giappone.
27. 2727
Ancora oggi, tre sono i fattori da tener presente per installare una
cartiera;
-La vicinanza di un
centro abitato “oggi la
presenza di personale
per condurre le
macchine”,
-La reperibilità della
materia prima,
-La presenza
dell'acqua.
28. 28
In Cina si fabbricavano i
più svariati tipi di carta,
(con la canapa, con steli
teneri di bambù, con la
scorza del gelso, con
germogli di giunco, con
muschio e licheni, con
paglia di grano e riso, coi
bozzoli del baco da seta
ma, predominava quella
fatta di stracci.
28
In passato, la presenza
dell’acqua, oltre che per
la fabbricazione della
carta, serviva per far
funzionare le macchine
attraverso la forza
idraulica.
29. 2929
Le varietà erano dunque numerose e venivano sempre più perfezionate.
In Cina, la carta non subiva la concorrenza di altri prodotti. In Europa,
invece, ai primi del XIV secolo, la pergamena costituiva un supporto per
la scrittura assai più soddisfacente delle prime carte che venivano
fabbricate. La pergamena rivaleggiò ed ebbe spesso il sopravvento sulla
carta, considerata all'inizio come una materia troppo delicata, e cedette il
passo solo progressivamente, via via che si sviluppava l'arte tipografica.
Dal V secolo in poi la carta si diffuse per tutto l'impero in forme svariate
ed elaborate ma rimase un segreto della Cina fino all'VIII secolo, quando,
in seguito alle sorti di una battaglia, giunse nell'Islam.
Nel luglio del 751 gli arabi fermarono il tentativo della dinastia cinese
Tang di impadronirsi dell’Asia Centrale. Nella battaglia di Talas, il
governatore generale del Califfato di Bagdad, fece molti prigionieri
cinesi alcuni, esperti di sericoltura impiantarono le prime officine tessili,
altri mostrarono agli arabi i segreti del procedimento per ottenere la
carta da scrivere specialmente con l’uso della canapa e del lino;
valendosi del loro aiuto, impiantò una cartiera in quella città (vicino a
Samarcanda), località propizia perché v'erano acqua, canali di
irrigazione e campi di lino e di canapa.
31. 31
Nacquero così le manifatture di Samarcanda.
31
Tuttavia, sul suo esempio, anche a Bagdad, nel 793, si cominciò a
fabbricare la carta, e da Bagdad l'industria cartaria si diffuse in tutte le
province del mondo musulmano. La carta di Damasco, molto nota in
Occidente, è già menzionata verso il 985.
Si trattava di una carta già perfezionata in confronto a quella cinese ed
era fatta di stracci.
Per la segretezza di
cui era circondata, la
produzione restò a
lungo concentrata a
Samarcanda (è la
provincia della
regione omonima
situata in Asia
centrale nello stato
dell’Uzbekistan), che
fu per vari secoli un
centro cartario
importante.
32. 3232
Altri centri cartari meno celebri eppure molto importanti furono
l'Armenia (si trova ad est della Turchia) e la Persia (antico nome greco
dell’Iran “Persis”).
Percorso della carta
33. 3333
In Egitto, dove da millenni si coltivava il lino, la carta acquistò rinomanza
sin dalla fine del X secolo, e veniva utilizzata per gli usi più diversi.
Dal Cairo (è la capitale e città più popolosa d’Egitto) e da Alessandria (si
trova in Egitto sulla costa del mediterraneo), la carta raggiunse la
Tripolitania (corrisponde all’area concentrata attorno alla città costiera di
Tripoli “Libia” affacciata sul mediterraneo) e la Tunisia ed è interessante
notare che una ramificazione della via della carta si spinse da Tunisi fino a
Palermo nel 972 (allora città Islamica) ed alcuni scrittori hanno voluto
attribuire l'origine della carta di Fabriano a questo nucleo palermitano.
La via della carta continuò la sua espansione nell'Africa del nord, a Fez (la
vecchia città imperiale del Marocco), che, al pari di Bagdad e di Damasco
diverrà uno dei centri cartari più importanti e che, alla fine del XII secolo, si
potevano contare oltre 400 cartiere installate da tempo. Da Fez la carta
penetrò in Spagna dove sorse la prima cartiera d'Europa.
35. 35
Gli Arabi
perfezionarono la
fabbricazione della
carta non solo
riguardo la
composizione del
materiale, ma
soprattutto grazie
alla loro conoscenza
delle tecniche
idrauliche. La ruota
dentata permise loro
di trasformare il
moto circolare
continuo in moto
alternato, grazie al
peso di un utensile o
a una molla
35
36. 36
La Spagna, che subì
l'invasione degli Arabi fin
dal 711, fu la prima grande
regione europea dove si
utilizzassero le nuove
tecniche di cui poco dopo
tutta l'Europa doveva
beneficiare.
Il lino era un elemento
molto importante visto che
da esso si ricavavano le
materie per la produzione di
tele e stracci.
36
In tal modo riuscirono ad
applicare la forza idraulica
ad un gran numero di
industrie e specialmente ai
mulini da carta.
Lino
37. 37
Fino ad allora gli stracci, tanto
preziosi per il cartaio,
costituiranno la sola materia
prima che, opportunamente
trattata, si trasformerà in carta.
Molti documenti attestano che,
già nel XIII secolo, in Italia si
consumavano grandi quantità di
carta. La carta, di provenienza
sia araba che spagnola, faceva
parte dei commerci che i
Genovesi e i Veneziani
intrattenevano con le città
spagnole che si affacciavano sul
mediterraneo.
37
Canapa
38. 38
Le prime cartiere in
Italia furono ad Amalfi
nel 1268 e a Fabriano
nel 1276.
Di qui la produzione si
diffuse sul Reno vicino
a Bologna, poi a
Padova, Genova, in
Toscana, in Piemonte,
nel Veneto e
soprattutto nella Valle
del Toscolano
(Brescia). Fabriano
mantenne tuttavia a
lungo la supremazia
grazie ad alcuni
perfezionamenti
tecnici.
38
39. 3939
I cartai Fabrianesi, furono i primi a servirsi di filigrane per
contrassegnare la propria carta, usanza assolutamente sconosciuta ai
Cinesi e agli Arabi.
Si devono altresì ai mastri cartai fabrianesi delle innovazioni storiche
che hanno costituito per secoli elementi determinanti per la
fabbricazione della carta, esse sono:
Antiche
filigrane
40. 40
- l'invenzione della pila a magli multipli usata per la preparazione della
mezza-pasta dagli stracci,
- l'impiego della gelatina animale per rendere la carta resistente ai liquidi,
quindi scrivibile,
- lo sviluppo della filigrana da semplice effetto in chiaro a riproduzioni
multi-tonali tridimensionali.
40
Filigrana
retroilluminata
41. 41
Per 200 anni almeno l'Italia dominò il mercato della carta,
sostituendosi nell'approvvigionamento dell'Europa alla Spagna ed a
Damasco
Ancora oggi al museo della carta e della filigrana di Fabriano si può
vedere dal vivo il procedimento di fabbricazione della carta a mano.
41
42. 42
La Gualchiera
A Fabriano, ancora oggi, nella Gualchiera medioevale Fabrianese (edificio
che conteneva i macchinari per produrre la carta), presso il “Museo della
carta e della filigrana”, si possono vedere dal vivo, le operazioni di
produzione della carta a mano come si produceva nel XIII secolo.
I mastri cartai Fabrianesi, ripetono le stesse gesta per ottenere un foglio di
carta.
Oggi solo in alcune circostanze ed esigenze si produce la carta con lo
straccio ma, la bellezza di vedere che da un impasto inerte si possa ottenere
un sottile strato uniforme di fibre compatto e resistente sembra una cosa
assai curiosa.
Il procedimento parte dallo straccio, vengono scelti e suddivisi per tipo,
vengono tolti i bottoni le cuciture ecc. eliminando corpi estranei e
riducendoli di pezzatura.
42
44. 44
I pezzi di straccio così ottenuti, vengono messi a macerare in acqua e calce
(idrato di calcio), trascorso un tempo ragionevole per ammorbidire lo
straccio vengono tolti dal maceratoio, strizzati e ridotti in piccoli pezzi di
pochi cm. di lato, questo per facilitare la raffinazione.
44
45. 45
L’azione meccanica di taglio e di schiacciamento delle fibre impartito
dal raffinatore (maglio), favorisce il distacco delle fibrille dalla parte
cellulare.
45
Pestelli di legno
46. 46
In questo modo si ha una graduale diminuzione del diametro della fibra
originale, nello stesso tempo si ha un aumento dell’area superficiale, di
conseguenza, della superficie specifica e del volume specifico.
La fibrillatura, rende la fibra più flessibile e più difficilmente
disidratabile per il maggior numero di legami tra fibra e fibra durante la
formazione del foglio, con conseguente aumento della densità e della
resistenza del foglio stesso. Infatti, più è alto il grado di raffinazione,
maggiore sarà la capacità della fibra di trattenere acqua.
46
47. 47
Le fibre provenienti da piante tessili, si fibrillano in misura molto
maggiore delle fibre provenienti dai legni.
La fibra raffinata viene prelevata e versata in un catino e da qui
prelevata con una forma di legno dove è stesa una rete o delle sottili
verghe di bronzo che hanno il compito di supportare la fibra al
momento della feltrazione.
Per feltrazione si intende il processo di unione delle fibre tra loro fino a
formare una superficie uniforme: il foglio.
47
Feltrazione, deposito e unione delle fibre
48. 48
Scolata quasi tutta l’acqua, il
foglio viene staccato dalla
forma appoggiandolo su un
feltro di lana determinando
così il distacco del foglio
dalla tela. Sopra del foglio
viene messo un altro feltro e
poi un altro foglio,
l’alternanza di un foglio ed
un feltro sopra l’altro, si
forma così una pila. Questa
pila viene successivamente
pressata in un torchio a vite
per disidratare i fogli ossia
per togliere la maggior parte
di acqua raggiungendo così
il 50% di secco.
48
49. 49
Pressati i fogli e tolto gran
parte dell’acqua, vengono
nuovamente staccati dai
feltri uno ad uno e messi
ad asciugare ossia,
vengono sottoposti
all’azione di ventilazione
naturale stendendoli
sopra corde di canapa in
un locale chiamato
stenditoio dove grandi
finestre favoriscono la
formazione di correnti
d’aria.
49
50. 50
La carta prodotta per essere
utilizzata come materiale
scrittoio deve essere
“collata” cioè, deve essere
impermeabilizzata agli
inchiostri da scrivere.
Anticamente i cinesi per
questa operazione
adoperavano liquidi estratti
da licheni, successivamente
gli arabi impiegavano colla
di amido o di riso.
Le carte così ottenute non
erano e non sono idonee per
la stesura di atti pubblici e
di documenti a causa dello
scadente grado di collatura e
della facile degradazione
dovuta a germi patogeni.
50
51. 51
I cartai fabrianesi però ebbero
un’intuizione che, portata a
compimento, fece in modo che
la carta non si degradasse negli
anni. Questa intuizione
fabrianese, risale alla seconda
metà del XIII secolo e consiste
nell’immergere i fogli in un
bagno di gelatina animale
ricavata dal “carniccio”, scarto
delle concerie.
51
Il trattamento dona alla carta
oltre ad un notevole grado di
collatura, compattezza,
resistenza all’usura e
contrariamente ai trattamenti
precedenti, la gelatina non viene
attaccata dai germi patogeni.
52. 5252
Ad uno ad uno i fogli vengono immersi nel brodo di gelatina e poi di
nuovo sotto pressatura e rimessi ad asciugare.
Prima di essere asciutti del tutto i fogli vengono impilati uno sopra
l’altro e posti fra due assi di legno con un peso sopra, questo per
livellare il foglio e poter essere successivamente lisciato con un
cialandro (lisciato); questo ha lo scopo di levigare le due superfici
del foglio di carta al fine di eliminare le ruvidità dovute alle
lavorazioni precedenti.
53. 53
Il cialandro è un blocco di pietra focaia, di selce, di agata o di vetro, di
forma tronco-conica con la base ben levigata e la parte superiore facilmente
impugnata con la mano.
I fogli così ottenuti “buoni” vengono contati, piegati e squinternati a 25 fogli
che fasciati ogni 20 quinterni formano la risma di 500 fogli.
53
54. 54
In Italia
In quel periodo, l'Italia settentrionale e centrale ne produceva in
notevolissima quantità, specie in Lombardia, Piemonte, Marche, Emilia
Romagna; a Bologna si tesseva la rinomata "tela bolognese", ed è
probabilmente a questo fattore che si deve se Bologna divenne un grande
centro cartario.
54
Ma il problema fondamentale del cartaio era quello di procurarsi in grande
quantità stracci o cordami usati, perciò le cartiere vennero installate di
preferenza nelle vicinanze di un centro urbano o anche di un porto.
A lungo andare, tuttavia, la presenza di cartiere provocava una certa
penuria nella disponibilità locale di stracci; da ciò l'importanza dei
raccoglitori e rivenditori di stracci, o cenciaioli.
55. 5555
Gli stracci costituivano un materiale tanto prezioso per i cartai da
indurli spesso a sollecitare dallo Stato monopoli e privilegi.
Nonostante ciò, nel XIII secolo, la crisi nell'approvvigionamento di
stracci divenne talmente grave da stimolare in tutta Europa la ricerca
di materiali sostitutivi.
56. 56
Nel XIV secolo la carta italiana s'era conquistata una supremazia
incontestabile sui mercati di Francia, Svizzera, Belgio, Paesi Bassi,
Germania, Moscovia e nell'intero bacino del Mediterraneo.
56Indica il percorso della carta
57. 5757
Con il passare degli anni, i
procedimenti di
fabbricazione della carta
vennero notevolmente
migliorati grazie
all’invenzione della stampa
a caratteri mobili (la
tipografia).
La massima espressione
della carta fu dopo
l’invenzione della stampa
ideata da Guthenberg, un
tedesco che nel 1440 unì la
silografia all’oreficeria
creando così la stampa
(mobile).
58. 58
La stampa è un’arte ed una tecnica di riprodurre gli scritti, disegni e simili
mediante pressione da una matrice.
L’oreficeria è l’arte di lavorare i metalli, mentre la silografia è una tecnica di
incisione tra le più antiche detta anche incisione sul legno.
58
Caratteri di stampa
La silografia
rappresenta una
tecnica di ricavare
una stampa in
legno in rilievo
che colorato o
inchiostrato
veniva
successivamente
premuto contro
una superficie di
tessuto, cuoio o
carta.
59. 59
Nel 1600 circa la pila a maglio di origine fabrianese, impiegata sino ad allora
per lavorare gli stracci, fu sostituita da nove macchine, esse sono nate nella
città di Zann in Olanda da qui il nome “olandesi”, capaci di fibrillare la
pasta più velocemente ed a costi inferiori.
59
Macchina Olandese
61. 61
Nel XVII secolo, tuttavia, la floridezza del settore cartario cessò di colpo, a
causa dell'epidemia di peste del 1630-31.
L'effetto fu un blocco della produzione, perché la paura del contagio e le
misure profilattiche, che contemplavano anche l'incendio degli stracci,
paralizzarono la raccolta e la circolazione delle materie prime.
61
62. 6262
La richiesta di carta assumeva valori sempre crescenti, si iniziarono gli
studi per la messa a punto di nuovi processi capaci di produrre, in
grande quantità ed a basso costo, quelli che andranno a sostituire la
pasta di straccio.
63. 6363
L’idea più originale fu presa da un insetto (una vespa), detta cartonaia,
perché costruisce la propria casa con la cellulosa estratta dagli alberi; se si
immerge in acqua il loro nido, questo si trasformerà in foglio.
64. 64
Nel 1799 il francese Louis Nicolas Robert progetto e realizzò la prima
rudimentale macchina continua a tavola piana capace di produrre fogli di
carta continui con una larghezza di 60 centimetri ed una lunghezza di circa
15 metri.
64
65. 65
Nello stesso periodo M. Leistenschneider inventò la macchina continua
a cilindro creatore o macchina in tondo.
65
66. 66
La prima in Italia, nel
1807, è quella attivata da
Paolo Andrea Molina
nella sua fabbrica vicino
a Borgo Sesia (Milano);
solo qualche anno più
tardi ne compariranno
altre in alcune cartiere
piemontesi.
66
67. 67
Nel 1826, ad opera di Illig, si mette a punto un nuovo procedimento per
impermeabilizzare la carta con la resina (nell’impasto e non più
superficiale), in sostituzione del lungo, laborioso e costoso metodo di
collaggio alla gelatina.
67
Carta scollata Carta collata
68. 68
La più importante intuizione che portò all'affermazione dell'industria cartaria
nella sua forma attuale, fu l’importantissima scoperta di Federico Gottlob
Keller che nel 1844 in Sassonia (Germania dell’Est), ottenne la pasta di legno
meccanica sfibrando per la prima volta il legno con mole di pietra.
68Pasta ricavata dalla sfibratura del legno
69. 69
Watt e Burgess nel 1854, in Inghilterra, riescono ad ottenere la pasta
chimica, estratta dal legno, per cottura realizzata, a determinate condizioni
di pressione e temperatura, con un reagente a base di soda caustica.
69
Chips Cellulosa
70. 70
Nel 1864 l’Americano Tilghman brevetta il procedimento per l’ottenimento
della pasta chimica per cottura del legno a mezzo di una soluzione acida a
base di bisolfito di calcio.
70
Impianto per ricavare la cellulosa dai chips
71. 71
Nel 1878 il Prof. Mitscherlich brevetta il procedimento di cottura con
vapore indiretto; nel 1882 viene introdotto il procedimento Ritter–
Kellner, con vapore diretto.
71
Fibre di cellulosa al microscopio
73. 73
Nel 1880 nascono le prime patinatrici, nel 1935 su richiesta di un noto
giornale Americano il Life, furono fatti i primi tentativi per ottenere una
carta con una chiusura superficiale in grado di riprodurre una fotografia
facendo ben risaltare le variazioni chiaroscurali.
73
74. 74
Peter Massey che diede il suo nome ad un impianto capace di risolvere,
almeno in parte il problema applicando sul supporto di carta (foto sx),
una sostanza in grado di migliorare la resa in fase di stampa (foto dx).
74
75. 75
Grazie alle scoperte che hanno permesso di ricavare la pasta per carta dai
legnami, la materia prima non era più un problema, anzi risultava
abbondante e la produzione ebbe un incremento sempre maggiore (e
contribuì a combattere analfabetismo, aiutato anche dal relativo costo della
materia prima); dopo tale epoca nascono nuovi e potenti impianti, si
rimodernano e si ampliano vecchie cartiere secondo i più aggiornati criteri
dell’organizzazione industriale, raggiungendo produzioni notevoli.
75Macchina continua dei primi del 900
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Altre opere dell’autore
Cham Paper Group stabilimento di Carmignano – PD 1998
Gli impianti per la patinatura della carta: un libro in CD-Rom di 205 pagine che mostra il funzionamento delle
macchine utilizzate per la patinatura della carta
Cham Paper Group stabilimento di Carmignano – PD 2000
Tipi di carte: una raccolta di 833 tipi di carte e cartone in CD-Rom, dove viene spiegata la loro composizione e
produzione per l’ottenimento delle stesse.
Gruppo Cordenons stabilimento di Cordenons – PN 2003
I componenti della patina: un libro di 100 pagine in CD-Rom, che spiega i prodotti utilizzati per produrre carte
patinate standard e speciali.
Marchi Group stabilimento di Chiampo – VI 2006
Corso di patinatura: una proiezione PowerPoint in CD-Rom, composta da 238 pagine che mostra i componenti
della patina e le macchine per il processo di patinatura.
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Marchi Group stabilimento di Chiampo – VI 2007
IERI, la storia della carta: un DVD di 45 minuti di proiezione, che racconta; dalla scoperta all’evoluzione della
carta.
OGGI, la fabbricazione della carta: un DVD di 75 minuti di proiezione che racconta il processo di
fabbricazione, dagli alberi al rotolo di carta prodotta in macchina.
Burgo Group stabilimento di Lugo – VI 2010
Il taglio della carta:: un libro in CD-Rom di 175 pagine che mostra i processi di lavorazione della carta fino a
soddisfare la richiesta del cliente.
Burgo Group stabilimento di Treviso – TV 2012
CARTA, la sua storia: un libro in CD-Rom di 78 pagine creato per i bambini dove all’interno, ci sono disegni
che si possono colorare e raccontano questa meravigliosa scoperta.
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