Analisi sull'attuale situazione dell'anziano autosufficiente e della sua partecipazione al processo di informatizzazione globale. Presentazione progetto educativo
2. Parte I :
L’invecchiamento demografico è
destinato a continuare
In Italia la popolazione anziana sta rapidamente crescendo
sia in termini assoluti sia come quota percentuale
sull’intera collettività.
ESISTE l’anziano autosufficiente
3. • Le statistiche dicono che è in progressivo
aumento il numero degli anziani sani.
VECCHIAIA=MALATTIA!
• Oggi il progressivo miglioramento della
qualità della vita, attraverso le continue
acquisizioni in campo medico e scientifico
ha determinato un diffuso aumento della
popolazione, soprattutto di quella anziana e
non necessariamente l'anziano è malato.
Un pregiudizio che lega in un
rapporto di carattere biunivoco
la vecchiaia e la malattia: da
sempre si ritiene che il vecchio
debba essere malato solamente a
causa del suo stato di anzianità
4. Il pregiudizio
Anziani = Malati
Non ha più motivo di esistere
Non ha senso continuare come in passato: considerare
l'anziano incapace di assolvere compiti utili per la comunità.
5. L’anziano deve accettare la
nuova condizione di vita
con equilibrio e serenità
La vita media della
popolazione si è allungata.
E’ slittata l'età in cui si
viene considerati anziani
Socialmente:
Nuova conformazione della
famiglia
Socialmente:
Colonizzazione
tecnologica/informatica.
6. VISION
MISSION
Le famiglie attuali non sono più così
numerose:
• è un solo figlio ad occuparsi di
entrambi i genitori
• un genitore è solo non più sostenuto
dal coniuge
• la presenza di 2 figli occupati da un
lavoro o dalla propria famiglia
• accudire entrambe le coppie
genitoriali (genitori e suoceri).
Creare un impresa che possa fornire dei servizi non presenti nel territorio rivolti all’anziano
autosufficiente: aiutare a sostenere l’anziano al domicilio mediante nuove forme di
“vicinanza” che, in modo complementare alla famiglia, cercano di mantenere l’anziano attivo
nelle piccole attività quotidiane, e lenendo la solitudine focalizzandosi sull’aspetto di relazione,
sia esso direttamente con l’operatore o eventualmente all’interno di eventuali strutture creando
così interventi di socialità che possano mantenere vitale l’anziano anche a livello mentale
IDEA D’IMPRESA
Nella società attuale, e per gli anni futuri, l’età
media di vita si è allungata portandoci ad un
progressivo invecchiamento, venendosi così a
creare un incremento della popolazione anziana
che non necessariamente deve essere ammalata
(destinata quindi a servizi infermieristici
specifici). Una popolazione anziana sana a cui
possono risultare utili una tipologia diversa di
servizi
7. Il fattore umano come prima
fondamentale caratteristica focalizzato
sull’aspetto relazionale
Tenere in vita il bagaglio culturale e
storico che l’anziano può ancora
metterci a disposizione
Prenderci cura dell’anziano
trasmettendo calore umano e la
sicurezza di cui necessita
Intervenire a sostegno della famiglia
essendo un referente in qualità di
assistente famigliare e/o educatore
sociale
OVVERO
8. • c/o strutture sanitarie (visite, accertamenti,
medicazioni)
• c/o all’esterno (passeggiate, spesa, commissioni varie
Accompagnamento
• disbrigo commissioni domestiche
• compagnia
• acquisti da recapitare a domicilio
• promozione autonomia della persona
• gestione e organizzazione della giornata
• generica/leggera cura/ igiene della persona e abitazione
Sostegno
• Assistenza utilizzo mezzi tecnologici (cellulare, comuni
sistemi automatizzati)
• Primo uso computer (alla scoperta di internet)
Altra assistenza
CON SERVIZIO DI :
9. Parte II:
Digitalizzazione di qualsiasi servizio
Telefonino mobile
certificati – comune - inps - ulss
dichiarazione redditi - call center
L’anziano si inserisce in un cambiamento repentino della società
Si deve inserire a forza in un contesto
sempre più tecnologico
che lo porta a vivere in maniera magari
escludente certi contesti
L’informatizzazione
10. Come allora potersi inserire in questo
contesto?
«NON E’ UN MONDO PER VECCHI»
Michel Serres:
• Quella che stiamo vivendo è una rivoluzione antropologica. Ultima fase di un
processo che ha accompagnato la storia dell'umanità. All'inizio gli uomini
conoscevano solo la trasmissione orale, che utilizza il corpo e la voce come
supporto del messaggio. Con l'invenzione della scrittura, l'uomo ha cominciato
a utilizzare un supporto esterno: la pelle, la pergamena, la carta. Questa prima
tappa dell'esternalizzazione ha prodotto enormi cambiamenti, per esempio la
nascita della moneta, della legge scritta, l'invenzione della stampa, che ha
moltiplicato le potenzialità dell'esternalizzazione. Oggi però stiamo vivendo
una nuova fase, dato che il supporto digitale consente un'esternalizzazione
della memoria e delle conoscenze senza precedenti. Le nuove tecnologie, che
sono diventate un'estensione delle nostre facoltà, consentono un accesso facile
e permanente a una massa enorme d'informazioni. Anche quest'ultima fase sta
producendo enormi conseguenze sul piano sociale, economico e politico”
11. PARTENDO DAL PRESUPPOSTO …
E’ VERO CHE
• invecchiamento e patologie
compromettono molte abilità
• difficoltà ad acquisirne altre
• riduzione delle funzioni esecutive
• computer, cellulare, internet,
disorientano le persone anziane
• difficoltà ad accedere a tali servizi
• problema dei costi accentuato
dalla crisi economica.
E’ALTRETTANTO VERO CHE
Le barriere dell’analfabetismo
digitale non implicano che gli anziani
non siano capaci di imparare a
utilizzare le nuove tecnologie.
Essere a contatto con le sollecitazioni
rapide dei mezzi tecnologici (dal
computer al cellulare) rende la
persona più attiva a livello cerebrale.
MA
12. … UNENDO DUE COSE FONDAMENTALI…
Ricerca di
socializzazione
Possibile
Informatizzazione
Soluzione
13. Ricerca di
socializzazione
• Il valore stesso del raccontare, il valore performativo. L’uomo è l’essere che
racconta storie, racconti di vita, è una visione interiore, di vita vissuta come
scoperta del tempo. La narrazione è un cammino verso un senso e l’unità di
un senso; sapere di essere temporali (passato presente futuro).La narrazione
come cammino verso il senso ci aiuta a trovare la trama”
Informatizzazione
• Il giovane trasmette il suo sapere attuale ovvero quello tecnologico alla
persona anziana.
Soluzione
• L’anziano è sorgente di nozioni di legame con il passato mancante, la saggezza può
essere messa a disposizione anche dalla narrazione delle singole vite di queste persone
può essere fonte di ripristino di questo ponte tra anziano e giovane, come a dire tutti
possono essere saggezza di “nonno” in una unione collettiva di “nipoti”. Questo in
uno scambio reciproco dove mentre l’anziano ricostruisce un ponte con il passato, il
giovane trasmette il suo sapere tecnologico alla persona anziana. Un binomio di
trasmissione di saperi passato-presente.
14. Un reciproco aiuto generazionale….
permette all’anziano di vivere serenamente il passo con i
tempi….
mentre consente al giovane un possibile percorso di
maturazione per il futuro
15. Progetto d’Informatizzazione Intergenerazionale
• alunni di scuola media e/o superiore che nelle
aule informatiche della scuola insegnano
corsi alfabetizzazione informatica per prime
competenze di base.
1° COME
• Successivamente dove avviene un incontro di
alfabetizzazione si propone un incontro di
narrazione dove l’anziano attraverso questo
strumento mette a disposizione la sua storia o
comunque ciò che egli voglia comunicare in
visione educativa.
• La sala informatica, che sia un laboratorio
mattutino o attività extra pomeridiana è
incontro tra anziani che condividono la stessa
difficoltà, creano occasione di incontro tra
loro di socialità che può continuare
all’esterno oltre l’ora di informatica.
• Crea l’idea di un impegno fisso da aspettare
• Senso di utilità verso in primis a se stessi, ma
anche come servizio alla comunità sia pratico
ma come senso di valore morale.
• Nel giovane insegnare un senso di appresa
responsabilità; vicinanza verso la persona e
le persone, rinascita di un innato rispetto
verso l’anzianità.
• Una possibile rielaborazione interiore dei
valori di vita, personali attraverso l’altro e la
sua storia che ci può toccare e insegnare
qualcosa. Una sorta di rieducazione alla
umanità innata.
PERCHE’
16. 2° COME PERCHE’
“Inclusione Informatica”.
• creare un sito o profilo social dove
proprio l’anziano sceglie di narrare
e mettere a disposizione la sua storia
divenendo nel suo piccolo parte di
questa stessa parte del nostro nuovo
mondo creando
“ Contro-narrazione”
• riportare ai giusti valori ciò che con
l’avvento della informatizzazione
intesa a 360 gradi ha reso distorto
• portare che una sana narrazione ad
superare quelle che sono definite
come narrazioni manipolative.
17. 3° COME PERCHE’
• Riprodurre tali narrazioni su pannelli
affiancati a foto delle persone stesse che
hanno narrato per allestire una in una
biblioteca o in sala comunale in visione
della cittadinanza
• Un esperienza straordinaria per tutti di
grande valorizzazione delle persone
protagoniste, sia della popolazione più
giovane come riconoscimento e cultura.