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                        Il Mostro di Cogne

                                   di
                            Federico Remiti




 Basata sul libro "La Verità" di Annamaria Franzoni e Gennaro De
                       Stefano, Ed.Piemme.




Autore: Federico Remiti
Email: f.remiti@gmail.com
PROLOGO



                                                  FADE IN:
"Essi hanno chiuso il loro cuore, le loro bocche parlano
con arroganza. Eccoli, avanzano, mi circondano, puntano
gli occhi per abbattermi simili a un leone che brama la
preda, a un leoncello che si apposta in agguato". [Salmo
16, 10-11]



                                                  FADE TO:
"In TV il processo, lo pseudo processo o la mimesi del
processo non si possono fare". [Corrado Calabrò,
Presidente AGCOM]



                                                  FADE TO:
Quello che state per visionare è un film drammatico
basato sul libro “La Verità” di Annamaria Franzoni e
Gennaro De Stefano, sulla ricostruzione dei fatti operata
dalla magistratura in sede processuale e sugli articoli
di giornale scritti all’epoca dei fatti. Per questioni
narrative molti elementi del film sono di pura fantasia,
sebbene è stata cura dell’autore rispettare il più
possibile le singole verità narrate dai protagonisti,
dalla magistratura e dai media.
2.


1                         INTRODUZIONE                          1


1   FILM D'ANIMAZIONE CONTENENTE I TITOLI DI TESTA              1

    Annamaria sogna di abbandonare suo figlio Samuele nello
    chalet di Cogne. Davide, il suo primogenito, scende con
    lei le scale esterne della casa. Mano nella mano
    proseguono lungo la stradina che li porta alla fermata
    dello scuolabus. Samuele esce di casa e scende tutto solo
    le scale. Nel giardino c'è una altalena che cigola
    (sospinta dal vento) e la bicicletta da poco abbandonata
    dal fratellino (la ruota dietro gira ancora). Il piccolo
    ha paura di essere abbandonato e chiama la mamma con
    tutta le sue forze, fino a farsi scoppiare un capillare
    dell'occhio dal pianto. La mamma lo ignora per tutto il
    tragitto. Ai suoi strilli risponde però la vicina
    infastidita. Daniela gli chiede cosa ci fa tutto solo con
    gentilezza, poi cambia espressione del viso, da dolce a
    violenta. Chiede al bimbo di venire da lei, ma lui si
    spaventa e scappa rintanandosi di corsa dentro casa.
    Samuele si nasconde sotto le coperte del lettone dei
    genitori. Nel frattempo Annamaria e Davide prendono lo
    scuolabus e scendono al parco giochi della scuola. Lì
    incontrano Stefano, il marito di Annamaria, con un altro
    bambino molto piccolo (Gioele, il futuro figlio della
    coppia). Giocano felici tutti assieme, ma improvvisamente
    ad Annamaria incomincia a sanguinare il naso. Il bambino
    piccolo è sparito e lei è inspiegabilmente incinta. La
    donna cerca di fermare il sangue con le mani, ma quando
    le vede sporche di sangue si terrorizza. Una goccia di
    sangue le cade sul pancione e macchia il suo vestito da
    sposa bianco. Infine si sveglia.

    In sottofondo si sente una intercettazione ambientale di
    Annamaria Franzoni.

                           VOICE OVER ANNAMARIA
              E io ti dico... la scena che mi sento...
              Che lei è entrata... subito dopo che io
              sono uscita... di corsa come una iena e
              ha guardato sotto il tavolo... perché la
              TV era accesa... è corsa di sotto con una
              rabbia allucinante... nella camera non
              l’ha trovato... Samuele stava nel
              letto... lei ha incominciato a dirgli
              qualcosa...
                           (MORE)
3.

                           VOICE OVER ANNAMARIA
                           (CONT'D)
              lui intanto si è spaventato... e ha
              incominciato a colpirlo... finché non gli
              ha visto tutto il sangue.

                                                FADE TO BLACK.
2   INT. CELLA DI ANNAMARIA - CARCERE DELLE VALLETTE TORINO    2

    All'interno di una cella, una donna, vestita con jeans e
    felpa, si sveglia all'improvviso. Le altre carcerate nel
    braccio femminile del penitenziario, urlano minacce
    contro di lei e battono le stoviglie contro le sbarre. Le
    loro urla, seppur lontane, giungono abbastanza distinte
    nella cella della donna.

    LA CAMERA INQUADRA DALL'ALTO LA DONNA NELLA CELLA,
    PARTICOLARE MENTRE APRE GLI OCCHI. DEL MUCO SCENDE DAL
    NASO DI ANNAMARIA (RACCORDO CON IL SANGUE DAL NASO
    DELL’INCUBO)

    La donna muove lentamente le mani per guardarsele, poi si
    tocca il naso per pulirsi e guarda nuovamente le mani,
    come a cercare del sangue. E’ molto stordita dai
    tranquillanti. La guardia che la piantona giorno e notte,
    la osserva con attenzione.

    Annamaria è in preda a una crisi d'ansia, respira
    affannosamente, la sua vista è offuscata. Piangnucola,
    invoca il nome del suo bambino.

                           ANNAMARIA
                     (piangente)
              Samuele, angelo mio.. io non posso più
              vivere senza di te..

    Due guardie scortano un medico lungo il lungo corridoio
    del penitenziario, i tacchi fanno un rumore forte e sordo
    quando sbattono. Le altre carcerate si avvicinano al
    passaggio delle guardie, e inveiscono contro la nuova
    arrivata.

    CARRELLATA LUNGO IL CORRIDOIO A SEGUIRE LE GUARDIE.

                           DETENUTA 1
              Portatemi qui quella puttana, che ci
              penso io a rovinarle la vita per sempre!
4.


                       DETENUTA 2
                 (allungandosi fra le sbarre)
          Che se ne vada! Qui non vogliamo
          assassini di bambini!

Le guardie passano i manganelli sulle sbarre per fare
arretrare le detenute.

                       GUARDIA 1
          Silenzio, bestie!

Le due guardie si fermano davanti alla cella della nuova
arrivata. La guardia che piantona la cella controlla da
uno spiraglio, apre la porta e si mette a parlare con una
delle guardie appena sopraggiunte. L'altra guardia scorta
il medico all'interno.

                       MEDICO DEL CARCERE
                 (gentile)
          Come sta signora?

                       ANNAMARIA
                 (stordita dai tranquillanti
                  e piangente)
          Mi scoppia la testa dottore, ahhhh mi
          sento svenire.. soffoco! E non riesco a
          muovermi.. Perché non riesco a muovermi?

                       MEDICO DEL CARCERE
                 (puntandole la luce negli
                  occhi e rivolgendosi alla
                  guardia)
          E' solo parzialmente cosciente..
                 (rivolgendosi ad Annamaria)
          Mi hanno detto che ha avuto un incubo,
          signora. Piangeva e rideva nel sonno.

Il medico del carcere tira fuori dalla borsa il
necessario per visitare la donna.

                       ANNAMARIA
          Il mio bambino, dov'è il mio bambino? Era
          qui con me un attimo fa.
                 (ricomincia a piangere e
                  coordina male le parole)
          La mia non è vita.. è un inferno senza il
          mio bambino. Io non.. la mia vita..
                       (MORE)
5.

                           ANNAMARIA (CONT'D)
              senza di lui niente non ha più senso..
              angelo mio torna dalla tua mamma.. io..
              non sono stata io..

    Il medico del carcere prende la misura della pressione
    arteriosa e annota su un libricino:

    “Torino, Carcere delle Vallette - 25 marzo 2002, ore
    23:12. Crisi notturna d'ansia. PA 130/190 All'improvviso
    la detenuta inizia a piangere, crisi isterica piangendo,
    inizia a parlare del bambino. Come non può vivere senza
    di lui.”

    Il medico tira fuori dalla borsa una boccetta contenente
    un forte tranquillante da somministrare via endovenosa.

                           ANNAMARIA (CONT’D)
                     (mugula)
              Cosa mi fa ancora? Ho freddo.. le mie
              braccia tremano.. senti come tremano..

                           MEDICO DEL CARCERE
              Stia tranquilla, questo la farà dormire
              un po.. si calmi.. si calmi.. qui è al
              sicuro..

                           ANNAMARIA
              Il mio bambino, mi manca il mio bambino..

    La detenuta si addormenta, mentre udiamo ancora le voci
    risuonare, ma molto più lontane, quasi ovattate. Un
    telefono suona insistemente. Una delle due guardie va a
    rispondere.

    INQUADRATURA SFOCATA DELLA GUARDIA CHE VA A RISPONDERE
    DAL PUNTO DI VISTA DELLA DONNA CHE SI STA ADDORMENTANDO.

    Il telefono continua a suonare mentre gli occhi della
    donna si chiudono.

                                               TRANSITION TO:


3   INT. STUDIO TELEVISIVO - REGIA                               3
6.


INQUADRATURA DEL TELEFONO DELLA REGIA DI UNO STUDIO
TELEVISIVO.

L'assistente alla regia alza il telefono.

                        ASSISTENTE ALLA REGIA
                  (al telefono)
          Qui è la regia. Sì. Sì. Stiamo preparando
          lo studio per la diretta. Un ora e 45
          minuti.

Poi si rivolge a uno dei suoi tecnici.

                       ASSISTENTE ALLA REGIA
                       (CONT’D)
          Aldo, per favore, accendi tutto.

Il tecnico attiva le luci. Lo studio televisivo si
illumina lentamente, una sezione alla volta. Leggermente
spostato rispetto alle poltrone per gli ospiti troneggia
su un piedistallo il plastico dello chalet di montagna.
In seguito si accende il tabellone dietro alle poltrone.
Si vede il viso di Annamaria con una enorme scritta:
"Innocente o colpevole?"

                       TECNICO DELLO STUDIO
          E quella roba là in mezzo allo studio
          cosa sarebbe?

                       ASSISTENTE ALLA REGIA
          Bah! Quella è la casa della nostra
          ospite.. Senti io vado a chiamare i
          cameraman. Tu fa un po quel che ti pare!
          Fai un po di check dell’attrezzatura.

L'assistente alla regia si alza e se ne va. Il tecnico
cambia un po di inquadrature del set sul suo video, poi
muove la dolly su binario.

INQUADRATURA DELLA DOLLY CHE SI MUOVE NELLO STUDIO.
INQUADRATURA DEL TECNICO ALLA REGIA. INQUADRATURA DALLA
DOLLY DEL PLASTICO A VOLO D'UCCELLO, PERDITA DEL FUOCO.

Si incomincia a sentire un rumore di pale di elicottero
in lontananza che si fa sempre più forte.
7.


                    ATTO I: LA MORTE DI SAMUELE

                                          TRANSITION TO BLACK.
                                          TEXT IN WHITE: IVANO


4   I/E. ELICOTTERO DEL 118 - IN AVVICINAMENTO A COGNE -         4
    MATTINO

    Ivano, la guardia alpina a bordo dell’elisoccorso, sta
    mettendo a fuoco il binocolo sulla casa di Annamaria
    (raccordo con l’inquadratura precedente). Il plastico
    dello chalet di montagna diventa la vera casa
    dell'omicidio, immersa nelle meravigliose vallate di
    Cogne. E’ un inverno atipico per la zona, fa molto freddo
    e non c’è neve.

                           PILOTA
              Dove posso scendere secondo te?

                           IVANO
                     (lascia andare il binocolo
                      legato al collo e indica con
                      la mano)
              Cogne è quel paese laggiù, ai piedi della
              vallata. La vedi la strada che porta sul
              fianco nord?

                           PILOTA
              Sì!

                           IVANO
              La casa segnalata potrebbe essere
              l'ultima in cima, oltre la fine di quella
              strada, ma non ne sono sicuro. Proprio
              laggiù, sotto quel costone roccioso. Non
              ci sono luoghi in piano là, è impossibile
              atterrare.

                       CO-PILOTA
                 (parlando alla radio)
              Elisoccorso I-432 chiama Centrale.

                           IVANO
              Inoltre c'è una linea dell'alta tensione
              qualche centinaio di metri più in là..
                           (MORE)
8.

                       IVANO (CONT'D)
          Se ben ricordo, quella porta corrente al
          Parco del Gran Paradiso.

                       PILOTA
          Mi sembra di vederla.. ehi hai buona
          memoria tu! (ride)

                       IVANO
                 (sorridente)
          E che guida alpina sarei sennò?
                 (risata)
          Ivano torna a scrutare l'orizzonte con il
          binocolo.

                       PILOTA
                 (rivolgendosi al co-pilota)
          Franco, controlla se è segnalata una
          linea elettrica sulla mappa per favore.

                       CENTRALE 118
                 (alla radio)
          Qui centrale. I-432 dove siete? Passo.

                       CO-PILOTA
                 (parlando al pilota)
          Ok.

Il co-pilota clicca il tasto della radio per parlare.

                       CO-PILOTA (CONT’D)
                 (parlando alla radio)
          Centrale siamo quasi su Cogne. Stiamo
          cercando la casa. C'è qualcuno laggiù con
          cui siamo in contatto? Siamo sul paese
          tra 5 minuti circa.

                   CENTRALE 118
             (alla radio)
          Ricevuto I-432. Abbiamo una guida alpina
          in linea sul fisso di casa. Ho ricevuto
          nuove informazioni sul paziente. Sembra
          si tratti di forte aneurisma celebrale,
          ripeto, forte aneurisma celebrale. Età
          soggetto 3 anni. Il bambino è molto
          grave, c'è il medico di famiglia là.
          Procedo a comunicare il vostro arrivo in
          pochi minuti.
9.


                       CO-PILOTA
                 (parlando alla radio)
          Centrale, abbiamo bisogno delle
          coordinate esatte o di una segnalazione
          da terra. Sulle nostre carte quella
          frazione non è segnalata.

                                      TRANSITION TO BLACK.
                                   TEXT IN WHITE: LEONARDO

INQUADRATURA DEL PERSONALE MEDICO DEL 118.

Il co-pilota apre una piccola saracinesca e urla al
personale medico.

                       CO-PILOTA (CONT’D)
          Dottore, dalla centrale mi hanno chiesto
          di informarla sulla gravità del paziente.
          Si tratta di un bambino sui 3 anni, colto
          da aneurisma celebrale. Laggiù c’è il
          medico di famiglia.

                       LEONARDO
          Quanto grave?

                       CO-PILOTA
          E’ in pericolo di vita. Non possiamo
          scendere completamente perché il terreno
          è troppo scosceso. Vi lasciamo giù e vi
          veniamo a prendere al vostro segnale.

                       LEONARDO
          Noi siamo pronti. Quando vuoi.

                  CENTRALE 118
            (alla radio)
        Centrale a I-432.

Il co-pilota si rigira verso l'abitacolo.

                       CO-PILOTA
                 (alla radio)
          Qui I-432. Dimmi.
10.


                      CENTRALE 118
                (alla radio)
            Non abbiamo le coordinate ma dovrebbe
            esserci un gruppo di 3-5 persone fuori
            dalla casa per segnalarvi la
            posizione. Il bambino è già li', gli
            ho detto di portarlo fuori.

    Ivano passa il binocolo al co-pilota. Una donna si
    sbraccia per segnalare la posizione. Sono in tre. Una
    donna ha un bambino in braccio e l’altra le è a fianco.
    La terza, quella che segnala la posizione, è poco
    distante.

                           PILOTA
              Avevi ragione tu, la casa è quella.

                           CO-PILOTA
                     (parlando alla radio)
              Centrale. Contatto visivo affermativo.

                           PILOTA
              Ok! Tentiamo un touch-and-go. Un
              centinaio di metri più in su della casa
              mi sembra una zona sicura. Facciamo un
              tentativo.

                           CO-PILOTA
                     (parlando alla radio)
              Centrale. Scendiamo. Chiedi se va bene un
              po dietro la casa.

                                         TRANSITION TO BLACK.
                                        TEXT IN WHITE: DAVIDE


5   INT. SCUOLA ELEMENTARE - MATTINO                            5

    Davide, il primogenito di Annamaria, ha la mano alzata
    per chiamare la maestra.

                           MAESTRA
              Allora bambini, adesso voglio che
              qualcuno mi legga ad alta voce la frase
              sulla lavagna. Con la giusta
              punteggiatura e intonazione però. Chi
              inizia per primo?
                           (MORE)
11.

                          MAESTRA (CONT'D)
                    (la maestra si accorge di
                     Davide)
          Davide?

                       DAVIDE
          Signora maestra posso andare al bagno?

                       MAESTRA
                 (annoiata)
          Vai.. ma sbrigati!

Davide si alza ed esce dalla classe. Sulla lavagna si
legge:

Il cacciatore entrò nella stanza e, avvicinatosi al
letto, vide il lupo.

Eccoti qua, vecchio impenitente, disse, è un pezzo che ti
cerco.

                        MAESTRA (CONT’D)
          Chi vuole leggere per primo?
                  (osserva la stanza)
          Sophie!

Sophie starnutisce. Poi incomincia a leggere la frase.
Improvvisamente un forte rumore di elicottero copre
completamente la sua voce.

                         BAMBINO
          Uaooooo!!!

Tutti i bambini, tranne Sophie, corrono alle finestre e
spiaccicano la faccia contro il vetro.

                       MAESTRA
          Bambini!! State seduti!!

                       BAMBINO 2
          Io ne uno uguale a casa! Grande così!

Il bimbo fa un gesto per dimostrare quanto grande.

                       BAMBINO
          Uaooo che forza!
12.


    Il bambino indica l’elicottero con la mano e cerca con un
    dito di schiacciarlo sul vetro man mano che diventa
    sempre più piccolo. Entra Davide ma rimane impietrito
    sull’uscio della porta, stupito da quel che vede.

                                           TRANSITION TO BLACK.
                                         TEXT IN WHITE: STEFANO


6   INT. FABBRICA DI INTROD - OFFICINA                            6

    Stefano, il padre di Davide e Samuele, sta lavorando
    nella fabbrica di elettrotecnica per centrali
    idroelettriche a Introd, che dista circa 40 minuti da
    Cogne. Egli è vestito in maniera molto semplice, con uno
    di quei maglioni dalla fantasia a rombi tipico di
    montagna. Ha l'aria assonnata di chi ha dormito poco la
    notte precedente.

    Stefano e un collega stanno ispezionando una turbina
    dismessa dalla centrale. Scambiano alcune battute di
    spirito sullo stato di Stefano, particolarmente assonnato.

                           OPERAIO 1
              Secondo me si è bruciata quella scheda..

                           STEFANO
              Quale scheda?

                           OPERAIO 1
              Quella! Non la vedi che è mezza nera?

    L'operaio indica una scheda elettronica con la luce
    portatile.

                           STEFANO
              Se lo dici te..

                           OPERAIO 1
              Fatto festa con la mogliettina stanotte
              eh?

                           STEFANO
              Ma che dici! Ho solo dormito un po male.
13.


                           OPERAIO 1
              Dalla tua faccia si direbbe che non hai
              dormito proprio! Lascia stare faccio io..
                     (si avvicina alla scheda)
              Vai a prenderti un caffè! Prima di far
              danni.. già non funziona da se sto coso.

                           STEFANO
              E' il terzo che prendo oggi.
                     (pausa)
              Vabbé vado a lavarmi un po la faccia in
              bagno e torno da te.

                           OPERAIO 1
              Mi sa che nemmeno un tuffo nella Dora ti
              sveglierebbe a te stamattina! (ride)

7   Stefano si dirige verso i bagni.                            7


7   INT. FABBRICA DI INTROD - SEGRETERIA                        7

    Arriva una chiamata sul fisso dell’azienda. La segretaria
    risponde prontamente. La vediamo parlare senza udire quel
    che dice, poi dall'interno dell'ufficio udiamo la
    conversazione.

                           SEGRETARIA
                     (piuttosto fredda)
              Si calmi signora non riesco a capire quel
              che dice.

                           ANNAMARIA
                     (al telefono agitata)
              Samuele e' morto, Samuele e' morto,
              chiama Stefano. Chiama Stefano.

                           SEGRETARIA
                     (piuttosto fredda)
              E' impegnato in officina signora.

                           ANNAMARIA
                     (al telefono agitata)
              Chiamalo, digli di venire a casa subito
              ma non dirglierlo!
14.


8   INT. FABBRICA DI INTROD - BAGNO                             8

    Stefano è in bagno che si lava la faccia, quando la porta
    si apre ed entra la segretaria.

    INQUADRATURA DI STEFANO CHE SI ASCIUGA LA FACCIA NELLO
    SPECCHIO.

    Stefano strabuzza un po' gli occhi poi si gira verso la
    segretaria guardandola un po' stupito.

                           STEFANO
                     (scocciato)
              Beh? Che c’è?

                           SEGRETARIA
              Guarda, mi ha chiamato tua moglie e ha
              detto che devi chiamare a casa
              urgentemente.

                           STEFANO
                     (arrabbiato)
              E che diamine! Devo anche lavorare per
              mangiare!

    Stefano fa un gesto alla segretaria perché se ne vada,
    lei esce dal bagno ed attende fuori. Poi Stefano compone
    il numero di Annamaria dal suo cellulare.

                           STEFANO (CONT’D)
                     (parla al telefono, con
                      dolcezza)
              Sono io bimba, ti sei sentita di nuovo
              male?

                           ANNAMARIA
                     (al telefono, sconvolta)
              Samuele è morto. E' successo un disastro,
              vieni subito.

                           STEFANO
                     (parla al telefono,
                      incredulo)
              Cosa è successo al piccolo?
15.


                           ANNAMARIA
                     (Al telefono, sconvolta)
              Vieni subito.

    Stefano mette giù la chiamata e esce dal bagno con l'aria
    attonita. La segretaria lo scruta in attesa delle sue
    parole.

                           STEFANO
              Devo uscire subito, glielo dica al capo..
              mia moglie, non si sente bene un altra
              volta. Io spero che lui capisca. E’ una
              emergenza.

    La segretaria fa segno con la testa alzando un po le
    spalle.

                           SEGRETARIA
              Non so, ma riferirò.

                                         TRANSITION TO BLACK.
                                           TEXT IN WHITE: ADA


9   INT. CASA DI ADA SATRAGNI - CUCINA - MATTINO                 9

    Ada Satragni vive molto vicino alla casa dei Franzoni. La
    mattina dell'omicidio sta tranquillamente facendo
    colazione. Il marito si sta preparando per andare al
    lavoro. La signora di servizio sta versando il thè nella
    tazza di Ada.

                           MARITO DI ADA
                     (in piedi mentre si aggiusta
                      la cravatta)
              Sophie ha già preso il pulmino?

                           ADA
              Sì! E' uscita dieci minuti fa! E tu sei
              di nuovo in ritardo invece.

                           DONNA DI SERVIZIO
              Vado a prenderle la giacca, signore.

    La donna di servizio si allontana per prendere la giacca
    al marito di Ada.
16.


                       MARITO DI ADA
          Non riesco mai a salutarla, povera
          piccola..

                       ADA
          Tranquillo, era così contenta di tornare
          a scuola che è uscita di corsa.

                       MARITO DI ADA
          Ah.. va bene.. Ci vediamo stasera allora.
          Scappo, di corsa anch’io, ma mica cosi
          contento.

Il marito di Ada dà un bacio alla moglie e fa per uscire.
Nel frattempo entra la donna di servizio con la giacca in
mano e il telefono cordless per la signora. Il marito di
Ada prende la giacca e incomincia a vestirsi.

                       DONNA DI SERVIZIO
          La cercano al telefono signora. Non
          capisco che cosa vogliono.

Ada, ancora in pigiama, prende in mano il cordless.

                       ADA
                 (a bassa voce)
          Chi è a quest'ora?
                 (parlando al telefono)
          Pronto! Chi parla?

                       ANNAMARIA
             (al telefono, agitata e
              spaventata)
          Sono Annamaria Franzoni, la sua vicina.
          Samuele vomita sangue dalla bocca! Venga
          subito!

                       ADA
          Cosa è successo?

                       ANNAMARIA
          Mio figlio vomita sangue! Venga qui
          subito! La prego! Non so proprio cosa
          fare..

                       ADA
          Sono ancora in pigiama, mi dia cinque..
17.


                            ANNAMARIA
               O Dio! Gli sta scoppiando il cervello! O
               mio Dio!

                            ADA
               ..minuti.

                                          TRANSITION TO BLACK.
                                        TEXT IN WHITE: DANIELA


10   I./E. CASA DEI LORENZI - GIARDINO/STANZA MATRIMONIALE -    10
     MATTINO

                            ANNAMARIA
                      (fuori campo, urlato)
               Daniela!

     Una agghiacciante richiesta di aiuto, si leva dalla casa
     dei Franzoni verso la vuota vallata. Non succede nulla.
     Dopo un po di tempo la vicina di casa apre le ante delle
     finestre del suo balcone.. Annamaria con un telefono
     cellulare all'orecchio apre la porta-finestra.

                            ANNAMARIA (CONT’D)
                      (agitata e spaventata)
               Daniela! C'è Samuele che perde sangue
               dalla testa!

                            DANIELA
                      (in dialetto)
               Oh mio Dio!

     Daniela corre verso casa dei Franzoni.

     LA STEADY CAM SEGUE DANIELA FIN QUANDO NON ENTRA DENTRO
     LA STANZA. TRANSIZIONE BUIO-LUCE NATURALE ALL’ENTRATA.

     Annamaria, completamente vestita di nero, è ferma
     immobile davanti al bambino con le braccia diritte lungo
     il corpo. Quando Daniela entra uno spettacolo
     raccapricciante le si apre davanti agli occhi. Tutto il
     soffitto e la parete sono spruzzati di sangue. Daniela
     porta le mani alla bocca. Cala il silenzio fra le due
     donne, spezzato solo dal rantolo del piccolo (non
     inquadrato).
18.


                            ANNAMARIA
               Va a chiamare Ada.. fa presto!

     Daniela esce di casa e scende lungo la strada che separa
     la casa dei Franzoni da quella di Ada Satragni, il medico
     di famiglia. A tratti la donna corre e cammina, sconvolta
     da ciò che ha visto, fra un passo e l'altro aggiunge
     qualche parola di preghiera in dialetto e si porta le
     mani alla bocca, sconvolta.

     Improvvisamente, da una curva spunta la macchina di Ada
     che si sta già dirigendo verso casa dei Franzoni. Il
     cognato Marco, guardia alpina, è alla guida della Panda
     bianca.


11   INT. STUDIO TELEVISIVO - SET                                11

     Tutto è pronto nello studio televisivo per lo speciale
     sul caso di Cogne. Le telecamere sono puntate sugli
     ospiti, seduti nel salottino preparato per l'occasione.
     Tra gli ospiti abbiamo il giovane prete di famiglia don
     Marco Baroncini, l'avvocato della difesa Carlo Taormina,
     il giornalista Gennaro De Stefano, il comandante del RIS
     di Parma tenente colonnello Luciano Garofano, lo
     psicologo Paolo Crepet e la giornalista Barbara
     Palombelli. Di lato rispetto alle due file di poltrone,
     troneggia il plastico della casa dei Franzoni. Sul
     tabellone luminoso il viso di Annamaria Franzoni, con la
     scritta "Colpevole o innocente?".

                            BRUNO VESPA
               Buonasera al pubblico di Porta a Porta e
               buonasera ai nostri ospiti. Stasera
               parleremo di nuovo dell'omicidio del
               piccolo Samuele. Annamaria Franzoni è
               colpevole o innocente? L’assassino ha
               ucciso con un Sabot o con un pentolino? I
               nostri ospiti ci aiuteranno a far luce
               sul caso che sta dividendo le coscienze
               dell’Italia intera, tra colpevolisti e
               innocentisti.

     Il pubblico applaude, il presentatore introduce gli
     ospiti.
19.


                       BRUNO VESPA (CONT’D)
          Bene! Dò subito il benvenuto a Porta a
          Porta all'avvocato di Annamaria,
          l’onorevole Carlo Taormina.
                 (applausi)

                       TAORMINA
                 (saluta con un breve cenno
                  della mano)
          Grazie.. grazie.. buonasera a tutti.

                       BRUNO VESPA
          Poi abbiamo lo scrittore Gennaro De
          Stefano, la persona che ha aiutato
          Annamaria nella raccolta delle sue
          memorie, nel libro che presenteremo tra
          poco.

Lo scrittore fa un gesto con la testa e il pubblico
applaude. Il libro è posato in bella vista sulle sue
ginocchia.

                       BRUNO VESPA (CONT’D)
          Infine abbiamo una delle persone
          spiritualmente più vicine alla famiglia
          nonché fondatore del comitato Conosci
          Annamaria.. Don Marco Baroncini!

          Da questa parte invece abbiamo il
          comandante dei RIS di Parma tenente
          colonnello Luciano Garofano, e i nostri
          cari opinionisti, il nostro psicologo,
          Paolo Crepet e la giornalista, Barbara
          Palombelli.

Il presentatore fa una breve pausa attendendo che il
pubblico smetta di applaudire.

                       BRUNO VESPA (CONT’D)
          Come vedete anche stasera abbiamo ospiti
          veramente eccellenti, ma posso dirvi che
          non è tutto. In esclusiva per la nostra
          trasmissione abbiamo una ospite
          d'eccezione.. autrice del libro-verità
          uscito in questi giorni, nonché unica
          sospettata per l'omicidio del piccolo
          Samuele, Annamaria Franzoni!
20.


Una musica di sottofondo introduce l'ingresso in studio
della nuova ospite. Si aprono due porte ed entra
Annamaria, vestita in maniera molto sobria ed elegante.
Per timidezza la donna non guarda le telecamere al suo
ingresso, semplicemente stringe la mano al conduttore e
va a sedersi sulla sedia al centro, sistemata di fronte
alle telecamere fra le due file parallele di ospiti. Poco
dietro si vede il suo viso ingigantito sul tabellone. Il
pubblico fa ampi applausi.

                       BRUNO VESPA (CONT’D)
          Annamaria che piacere! Benvenuta a Porta
          a Porta!

                       ANNAMARIA
          Grazie..
                 (si siede)

                       BRUNO VESPA
          Oggi siamo qui per darle l’opportunità di
          raccontare la sua versione dei fatti,
          direttamente al cuore degli italiani. Ho
          letto in anteprima "La Verità”, il libro
          scritto da lei a due mani con il
          giornalista De Stefano. Le va di
          parlarcene?

                       ANNAMARIA
          Sono qui anche per questo.. si.

                       BRUNO VESPA
          Mi permetta di dire che questa è una
          "verità" molto diversa da quella
          accertata dalla giustizia.

                       ANNAMARIA
          Voglio precisare che è la verità non è
          "una mia verità" è la verità di quello
          che è successo quella mattina. Ho
          raccontato come sempre, l'ho fatto
          cercando di ricordare nei particolari
          quello che è successo ed anche i miei
          pensieri. E' la verità e ci tengo a dirlo.

                       BRUNO VESPA
          Lei dice "non sono un assassina e non
          sono pazza".
21.


             ANNAMARIA
Io non sono stata io. Lo voglio gridare
finché avrò vita. Non sono stata io ad
uccidere mia figlio. Io sono innocente,
ho fatto... ho sentito il dovere di
scrivere questo libro con grande dolore,
rivivendo questi momenti atroci che mi
hanno devastata proprio per gridare a
tutte le persone che sono innocente, che
io non ho ucciso mio figlio e che, se si
vuole arrivare a capire chi è stato,
bisogna andare nella direzione giusta
cercando di indagare in tutto quello che
c'è agli atti, che bisogna cercare di
approfondire meglio. Mi sembra, nel mio
caso, mi hanno fatto la radiografia in
lungo e in largo ma non è stato fatto
cosi con altre persone che avevano anche
molte contraddizioni.

             BRUNO VESPA
E' possibile che lei si creda come si
descrive... non che lo sia..

             ANNAMARIA
Mi hanno dato della pazza, ma io è da
quel giorno che continuo a ripetere ai
giudici sempre la stessa versione. Voi
non potete proprio immaginare cosa
significa avere un figlio brutalmente
assassinato sotto gli occhi e rimanere
lucidi? Eppure l'accusa chiede per due
volte la perizia psichiatrica, dopo che
mi sono volontariamente sottoposta ben a
tre e tutte mi hanno dichiarato sana di
mente. Se non mi trovassero sana di
mente, il caso sarebbe chiuso, giusto?
Invece io sono qui a chiedere giustizia
per il mio piccolo Sammy. Sono sana di
mente e voglio che si trovi l'assassino
di mio figlio.

             BRUNO VESPA
Vuole raccontarci la sua versione dei
fatti, la sua verità, cosicché la
conoscano anche i nostri telespettatori?
22.


                       ANNAMARIA
          Spero di sentirmela, è molto doloroso per
          me ricordare quei momenti. Ma ci provo.
                 (pausa)
          Io avevo appena accompagnato mio figlio
          Davide a prendere il pulmino come facevo
          tutte le mattine. Apro la porta di casa e
          la chiudo a chiave. Mi tolgo le scarpe e
          infilo gli zoccoli, poi appendo il
          soprabito. Di rumore sento solo la
          televisione. Questo è strano, quando
          Samuele non mi vede urla. Forse siamo
          riusciti a non fare troppo baccano
          uscendo e lui si è addormentato.

Il Bruno Vespa si avvicina al plastico e indica la porta.

                       BRUNO VESPA
          Mi faccia capire, quindi lei è entrata
          dall'ingresso principale ed ha chiuso la
          porta alle sue spalle. Mentre suo figlio
          stava dormendo al piano di sotto nella
          stanza matrimoniale, giusto?

                       ANNAMARIA
          Esatto, almeno quello era quello che
          pensavo io. Siccome dormiva ho pensato di
          farmi una doccia, quindi sono scesa nella
          mia stanza per cambiarmi. C'era poca luce
          che penetrava dalla finestra attraverso
          il tendone blu. Guardo in direzione di
          mio figlio e non lo vedo muoversi.. ho
          pensato o dorme o vuole farmi il gioco
          del "cucù". Però poi ho sentito un
          respiro strano. Alzo il piumone per
          controllare e vedo mio figlio in un lago
          di sangue..

Annamaria inizia a piangere e a parlare con il magone.

                       BRUNO VESPA
          Si sente bene signora Lorenzi?

                       ANNAMARIA
                 (singhiozzante)
          E' stato.. E' stato uno shock enorme..
                       (MORE)
23.

             ANNAMARIA (CONT'D)
come se il tempo si fosse fermato, uno
shock. Non riesco a capire quello che
vedo, faccio un passo indietro, provo a
chiamarlo ma lui non risponde, è come se
non ci fosse. Sento solo il suo respiro,
una specie di rantolo terrificante. Vedo
una grossa profonda ferita sulla testa a
forma di croce e del materiale celebrale
sul cuscino. Penso che mi abbia chiamato
così forte che gli è scoppiata la testa.
Un giorno un pediatra mi aveva detto che
aveva pianto così forte che la pressione
sanguigna gli aveva rotto un capillare
nell'occhio..
       (piange)
Appena mi riprendo dallo shock, cerco il
telefono per fare il 118 ma non ricordo
se ci vuole il prefisso o no per cui
sento una voce della Telecom che mi dice
che ho sbagliato numero. Riprovo, apro
la finestra e chiedo aiuto alla vicina.
Penso sia colpa del telefono troppo
vecchio, allora lascio il telefono sul
comodino e corro al piano di sopra dove
il telefono è più moderno.

             BRUNO VESPA
Quindi lei per prima cosa cerca di
chiamare il 118, non riuscendoci, poi
apre la finestra al piano di sotto per
chiedere aiuto e poi sale di nuovo le
scale. Tutto questo con gli zoccoli ai
piedi.

             ANNAMARIA
Esatto. Non tocco Samuele perché non so
veramente cosa fare, è lì con le braccia
distese che respira male, ho paura a
spostarlo. Vado su e rifaccio il numero
del 118, finalmente rispondono. Urlo che
ho bisogno d'aiuto ma la persona al
centralino mi dice di attendere, che mi
passa l'addetto. Sono momenti terribili,
perché sono preoccupata che Sammy
soffochi nel suo vomito. Mi giro e vedo
il mio cellulare.
             (MORE)
24.

             ANNAMARIA (CONT'D)
Lo prendo e cerco il numero del nostro
medico di base che abita vicino a casa
nostra. Faccio fatica a concentrarmi e a
trovare il numero di Ada. Lo compongo
mentre finisco di dare i dati al pronto
intervento. Mi risponde la sua
governante, alla quale urlo: "Rosanna,
Rosanna, mandami Ada, mandami Ada.
Samuele sta male!". Ma Rosanna non
capisce, cosi mi passa Ada che mi chiede
chi sono e cosa voglio. Gli spiego che
sono Annamaria Lorenzi e che mio figlio
sta male e lei mi risponde che sarebbe
arrivata subito. Poso il telefono sul
comò della mia camera. Chiamo Samuele ma
lui non mi risponde! (si commuove)
Gli stringo la manina che aveva adagiata
lungo il corpo e gli faccio una carezza
in viso, continuando a chiamarlo:
"Samuele, Samuele, mi senti sono la
mamma, sono qui con te!". Del materiale
celebrale mi rimane attaccato alla mano e
io lo poso dolcemente pensando che fosse
suo e gli potesse servire.

             BRUNO VESPA
Ma non vedeva tutto il sangue schizzato
sulle pareti?

             ANNAMARIA
Ma all'inizio meno perché era in
penombra. C'era una finestra aperta ma
non c'era ancora il sole fuori: era una
luce non tanto forte. Poi il mio sguardo
era rivolto a lui, non a qualcosa
intorno, io guardavo lui.

             BRUNO VESPA
Quando avverte suo marito? Mi sembra che
lei a suo marito ha riferito una
situazione più grave che al 118.

             ANNAMARIA
Subito dopo avere chiamato Ada. Riprendo
il telefonino e faccio il numero, ma
nell'agitazione devo avere sbagliato e
chiamo la scuola.
             (MORE)
25.

             ANNAMARIA (CONT'D)
Rifaccio il numero e mi risponde Giacinta
la segretaria dell'azienda in cui lavora
Stefano. Gli dico di chiamarlo con
urgenza. Poi apro la porta-finestra che
dà sul giardino.

             BRUNO VESPA
Questa qui esatto?

             ANNAMARIA
Quella. Cosi' Ada può entrare senza
passare dall'ingresso al piano di sopra.
Il gelo entra dentro la stanza per cui
copro Samuele con il piumone, il lenzuolo
è accartocciato al fondo. Quando la luce
illumina la stanza per la prima volta mi
rendo conto della scena raccapricciante
che ho davanti. C'è sangue ovunque, sui
muri, sulle pareti, sul letto, a terra e
lui li che geme. Entro ed esco dalla
stanza, in attesa di Ada, quando vedo
Daniela, la mia vicina, sul suo balcone.
Le urlo: "Daniela corri, aiutami! Chiama
la Satragni. Samuele sta male, gli è
scoppiata la testa.

             BRUNO VESPA
La Ferrod... la sua vicina, fu in seguito
da lei accusata come presunta assassina,
perché chiamò proprio la Ferrod se era
una persona a lei sospetta?

             ANNAMARIA
Mio figlio era stato ucciso, ma fino
all'autopsia pensavo che gli fosse
scoppiata la testa.. Per cui io non ho
collegato le due cose, ho agito
d’istinto! Il pubblico ministero mi aveva
chiesto se potevo darle qualche spunto su
chi potesse essere stato. Non seppi
rispondere. Ma a mio marito venne in
mente qualcosa. Ero ancora sotto choc. Il
mio era un po' uno sfogo, un po' volontà
di capire. Daniela Ferrod mi spiava, me
lo riferivano anche altre persone. Quando
passavo in paese gridava dalla finestra.
Mi guardava in modo pesante.
             (MORE)
26.

                            ANNAMARIA (CONT'D)
               Secondo me era invidiosa della nostra
               vita perfetta. Ma in quel momento era là
               persona più vicina, non ho pensato a
               nulla di tutto ciò.

                            BRUNO VESPA
               Che reazione ha avuto la sua vicina alla
               sua richiesta d'aiuto?

                            ANNAMARIA
               Daniela mi viene incontro preoccupata di
               vedermi cosi' agitata, poi una volta
               sulla soglia esclama: "Oh Mio Dio!" e
               indietreggia. Io le chiedo nuovamente di
               andare a chiamare Ada, ma dopo pochi
               metri vediamo spuntare la Panda bianca
               della dottoressa..

                                           TRANSITION TO BLACK.
                                           TEXT IN WHITE: MARCO


12   I./E. AUTO DI MARCO - MATTINO                              12

     Ada e suo suocero Marco discutono nel tragitto da casa
     loro a quella dei Lorenzi.

                            MARCO
               Come mai questa chiamata?

                            ADA
               Dice che il figlio sta male, che vomita
               sangue.

                            MARCO
               Ma se l'ho vista io, sarà venti minuti
               fa, accompagnarlo tutta tranquilla alla
               fermata del pulmino.

                            ADA
               Probabilmente quello era Davide, quello
               più grande. E' il piccolo a non sentirsi
               bene.

                            MARCO
               Capisco. Ma la cosa è strana.
27.


13   I./E. CASA DEI LORENZI - GIARDINO/STANZA MATRIMONIALE -     13
     MATTINO

     Marco e Ada incrociano la signora Ferrod che urla
     qualcosa di incomprensibile e gesticola ampiamente. Ada
     la guarda stupita. Parcheggiano poco più in là l'auto e
     Ada scende con la sua borsa da medico. Entrambi camminano
     in direzione della porta finestra. Ada entra e saluta
     come se fosse una visita di routine, non avendo ancora
     realizzato la gravità della situazione. Il suocero si
     blocca sull'ingresso, sconvolto dalla scena che si trova
     di fronte. Annamaria intanto sta parlando al fisso con il
     118 e fa un cenno ad Ada.

                             ANNAMARIA
                       (al telefono, sconvolta)
               Come non riescono a trovare la via?
                       (Pausa)
               Gliel'ho già detto più volte. Si..
               Montroz non Monroz.
                       (Pausa)
               4A! Seeeee! Vi prego non respira! Fate
               presto!

     Ada dopo avere sentito il polso al bambino e controllato
     il respiro (il bambino non viene mai inquadrato) si
     avvicina ad Annamaria. Si sente il rantolo forte.

                            ADA
                      (molto agitata)
               E' il 118? Dammi il telefono.

     Ada prende in mano la cornetta.

                             ADA (CONT’D)
               Qui parla Ada Satragni, sono un medico.
                       (pausa per ascoltare)
               Il bambino è molto grave. Ha perso molto
               sangue.
                       (pausa per ascoltare)
               Sui 4 anni.
                       (pausa per ascoltare)
               Respira ancora. Sì. Le passo mio suocero.

     Ada fa un gesto a Marco, ancora bloccato sul
     pianerottolo. Egli si avvicina ad Ada e prende il
     telefono.
28.


Annamaria sente suonare il telefono cellulare sul comò e
si avvicina per prenderlo, mentre Ada va verso il bambino
per soccorrerlo. Nel frattempo rientra anche Daniela, la
quale si avvicina con la dottoressa al bambino.

C'è una gran confusione nella stanza, Marco chiarisce la
posizione con il 118, mentre Annamaria parla a suo
marito.

Ripetizione scena a pagina 13

                       STEFANO
                 (al telefono, con dolcezza)
          Sono io bimba, ti sei sentita di nuovo
          male?

                       ANNAMARIA
                 (parla al telefono,
                  sconvolta)
          Samuele è morto. E' successo un disastro,
          vieni subito.

                       STEFANO
                 (al telefono, incredulo)
          Cosa è successo al piccolo?

                       ANNAMARIA
                 (parla al telefono,
                  sconvolta)
          Vieni subito.

Cade la linea. Annamaria posa il cellulare e si dirige
verso Ada e il bambino. C'è anche Daniela ad ascoltare.

                       ANNAMARIA (CONT’D)
          Cos'ha Ada? Respira?

                       ADA
          Dimmi cos'è successo.

                       ANNAMARIA
          Non lo so, ero fuori ad accompagnare
          Daniele al pulmino. Era nel letto che si
          succhiava il dito quando l'ho lasciato e
          l'ho ritrovato così.
29.


                       ADA
          Ma Samuele è caduto!

                       ANNAMARIA
          No, No, è sempre stato nel letto.

                       ADA
          Allora qualcuno l'ha ferito.

                       ANNAMARIA
          No, non ho visto nessuno, è sempre stato
          nel letto.

                       ADA
          Se non è caduto, non è stato ferito, che
          cos'è? Un aneurisma che gli ha fatto
          scoppiare la testa?

Ada apre la sua borsa e controlla nei medicinali. Intanto
Marco mette giù il telefono ed esce dalla stanza.

                       ADA (CONT’D)
          Ho bisogno di una bacinella d'acqua.

Poi cerca di spostare il bambino vicino al bordo del
letto. Annamaria corre in bagno, va a prendere una
bacinella e la riempie d'acqua. Mentre è in bagno si
accorge di una macchia di sangue sul lavello. Si blocca,
la guarda e poi la fa sparire con la mano, sporcandosi il
polsino della maglia.

Ada prepara un una iniezione da fare al bambino. Poi
prende delle garze dalla borsa. Le mani le tremano
visibilmente. Arriva Annamaria con la bacinella d'acqua.
L'appoggia sul letto di fianco a Samuele.

                       ANNAMARIA
          Oh Mio Dio! Cosa gli è successo?

Ada inizia a tamponare il sangue e a ripulirgli il viso
dalla materia celebrale.

                       ADA
          Non lo so, non lo so nemmeno io. Ho
          bisogno di cotone per tamponare le ferite.
30.


Annamaria torna in bagno e prende un'intera confezione di
cotone e del disinfettante.

                       ANNAMARIA
          Ecco.

Nel frattempo Ada pratica l'iniezione sulla coscia del
bambino. Il bambino reagisce facendo la pipì.

                       ANNAMARIA (CONT’D)
          E’ vivo? E' un buon segno? Ti prego dimmi
          qualcosa Ada!

Ada continua a tamponare le ferite e non risponde. Prova
a chiamare il piccolo, muovendogli una luce di fronte
agli occhi per vedere se reagisce. Annamaria prende la
bacinella piena di sangue e va a versarla nel bagno. Ada
continua a chiamare Samuele. Annamaria posa la bacinella
con l'acqua pulita di fianco al letto.

                       ANNAMARIA (CONT’D)
          Ada, ce la farà?

                       ADA
          Daniela, portala fuori e non farla
          entrare!

                       DANIELA
          Su, vieni Annamaria!

Daniela la prende per un braccio e cerca di portarla
fuori, ma riesce solo a trascinarla sulla soglia
dell'ingresso.

                       ADA
          Ma quando arriva questo elicottero?
          Ditele di sollecitarlo per piacere.

Intanto si continua a udire il rantolo del piccolo.

                  ADA (CONT’D)
        Marco, vieni dentro a darmi una mano!

Marco, entra dentro la casa facendosi spazio fra Ada e
Annamaria.
31.


                       ADA (CONT’D)
          Chiama tu il 118. Digli di fare presto!

Marco va al telefono e compone il numero.

                       MARCO
          Sono Marco Savin, la chiamo da Cogne.
                 (pausa)
          Dov'è l'elicottero? La situazione qui è
          gravissima.

Marco mette una mano sulla cornetta.

                       MARCO (CONT’D)
          L'operatrice sta contattando
          l'elicottero, Ada.

                       ADA
          Annamaria, ho bisogno di una coperta, vai
          a prendere una coperta!

Annamaria va a prendere il necessario.

                       MARCO
                 (al telefono)
          Va bene.

L'elicottero è su Cogne, non riescono a trovare la casa e
ci chiedono di uscire per segnalarla. Ti chiedono di
portare fuori anche il bambino perché probabilmente
avranno difficoltà ad atterrare.

                       ADA
          Adesso lo mettiamo su un cuscino, lo
          copriamo e lo portiamo fuori.

Nel frattempo giunge Annamaria con le coperte pesanti.
Ada prende un cuscino e lo mette di fianco al bimbo.

                       MARCO
          Forza incominciate a uscire! L'elicottero
          dovrebbe essere già in zona.

La prima ad uscire è Daniela. Annamaria attende che Ada
posi il bambino sulla barella improvvisata. Lo coprono
bene, poi lo alzano e lo mettono sul cuscino.
32.


                            ANNAMARIA
               Come posso aiutarti?

                            ADA
               Tamponagli le ferite mentre io lo prendo
               fra le braccia. Andiamo.

     Ada prende in braccio il bambino nella barella
     improvvisata e lo porta fuori, Annamaria la segue a breve
     distanza. Daniela fa segno con le braccia verso il cielo.

                            DANIELA
               Mi sembra di sentirlo arrivare!

                                                          CUT TO:


14   I/E. A BORDO DELL’ELICOTTERO DEL 118 - SOPRA A COGNE -      14
     MATTINO

     Ripetizione della scena a pagina 9.

     Ivano passa il binocolo al co-pilota. Una donna si
     sbraccia per segnalare la posizione. Sono in tre. Una
     donna ha un bambino in braccio e l’altra le è a fianco.
     La terza, quella che segnala la posizione, è poco
     distante.

                            PILOTA
               Avevi ragione tu, la casa è quella.

                            CO-PILOTA
                      (parlando alla radio)
               Centrale. Contatto visivo affermativo.

                            PILOTA
               Ok! Tentiamo un touch-and-go. Un
               centinaio di metri più in su della casa
               mi sembra una zona sicura. Facciamo un
               tentativo.

                            CO-PILOTA
                      (parlando alla radio)
               Centrale. Scendiamo. Chiedi se va bene un
               po dietro la casa.

                                                          CUT TO:
33.


15   I./E. MACCHINA DI STEFANO - MATTINO                         15

     Stefano è in auto, in mezzo al traffico, cerca di farsi
     strada a tutti i costi per rientrare il più in fretta
     possibile. Parla concitatamente al cellulare con suo
     padre.

                            STEFANO
               Si.. Si.. è stata di nuovo male stanotte.
                      (pausa)
               Si.
                      (pausa)
               Il solito attacco d’ansia. Niente di che.
                      (pausa)
               Ora sto rientrando per vedere cos'è
               successo al piccolo.
                      (pausa)
               Già.
                      (pausa)
               Annamaria ha detto che è morto, ma non
               era in se!
                      (pausa)
               No, non saprei. Avrà esagerato.
                      (pausa)
               Vi chiamo appena so qualcosa di certo.
                      (pausa)
               Va bene.
                      (pausa)
               Ciao.

     Poi Stefano compone il numero di cellulare di Annamaria.
     Il telefono è scarico e risulta irraggiungibile.

                             STEFANO (CONT’D)
               Dannazione!

     Distratto dal cellulare rischia un frontale con un altra
     macchina che scarta di lato e suona il clacson.

                                             TRANSITION TO BLACK.
                                           TEXT IN WHITE: ALBERTO


16   EXT. DISTRIBUTORE DI BENZINA DI COGNE - MATTINO             16

     La tranquilla vallata di Cogne viene improvvisamente
     disturbata dal forte rumore di un elicottero in arrivo.
34.


Un anziano del paese sta facendo rifornimento nella
stazioncina Esso di Cogne. Alberto, mentre fa
rifornimento, si accorge del rumore, fa scattare il
meccanismo di riempimento automatico e si sposta un po
più in là, per cercare di capire da dove proviene. La
persona anziana esce dall’auto.

                       ANZIANO
                 (in dialetto, indicando i
                  numeri del distributore)
          Alberto, furfante, mica ti avevo detto di
          farmi il pieno io! 20 euro!

                       ALBERTO
          Sta zitto un attimo, vecchiaccio tirchio!

Il meccanismo di riempimento automatico scatta e la pompa
non fa più rumore. A quel punto si distingue chiaramente
il rombo dell'elicottero.

                       ALBERTO (CONT’D)
          Guarda là! Mi sembra un elicottero.
          Chissà cosa è successo. Un incidente?

                       ANZIANO
          Io non vedo niente, sarà un po la vista,
          sarà un po che io guardo i numeri della
          pompa al posto tuo, visto che mi tocca
          pagare a me.

                       ALBERTO
          Ma si', guarda là quel puntino rosso che
          attraversa la vallata. Punta dritto su
          Cogne. Mi sembra proprio che punti verso
          di qua.

                       ANZIANO
          Sarà il papa in vacanza! Adesso però
          fammi tu la carità, quanto avevamo detto?
          20 euro? Ecco qua. (Ride)

L’elicottero del 118 vira poco più in là e si porta verso
il fianco della vallata.
35.


                            ALBERTO
               Me li dai dopo vecchio genovese, adesso
               dammi un passaggio, voglio andare a
               vedere che succede lassù.

                            ANZIANO
               Se offre la casa, ben venga.. salta su..
               con la mia alfetta arriviamo prima di
               loro!

     Alberto, il benzinaio chiude il distributore di benzina e
     salta sulla macchina. I due partono insieme.

                                           TRANSITION TO BLACK.
                                           TEXT IN WHITE: CARLO


17   I./E. NEGOZIO DI ALIMENTARI DEI PERRATONE A GIMILLAN -      17
     MATTINO

     Carlo Perratone esce di corsa dal suo negozio di
     alimentari con il naso all’insù.

                             CARLO
                       (in dialetto)
               Oddio. Cos’è successo?
                       (pausa, entra nel negozio)
               François, stai tu al negozio? Vado a
               vedere!

     Carlo prende il telefono cellulare e le chiavi, poi
     chiama Graziana.

                                           TRANSITION TO BLACK.
                                         TEXT IN WHITE: CARLO E
                                                         ULISSE


18   EXT. NEGOZIO DI ORTAGGI E FRUTTA DEI GUICHARDAZ - MATTINO 18

     Carlo arriva in furgone, parcheggia davanti al negozio e
     scende. Si appresta ad entrare ma trova Ulisse con i suoi
     clienti che guardano in cielo appena fuori dal negozio di
     ortofrutta.
36.


                            CARLO GUICHARDAZ
                      (in dialetto)
               Ciao Ulisse. Grazie di avere aperto.
                      (Ulisse non risponde)
               Beh che c’è?

                            ULISSE
               E’ successo qualcosa vicino casa nostra.

     Si gira e vede anche lui l’elicottero.


19   I./E. A BORDO DELL’ELICOTTERO DEL 118 - SOPRA LA CASA DEI 19
     LORENZI - MATTINO

     Il medico e il suo staff paramedico sono pronti a
     intervenire. Si preparano allo sbarco.

                            LORENZO
               Okay ragazzi, ci siamo. State pronti con
               la barella. Il terreno è scosceso e
               ripido, per cui passi lenti e piedi ben
               piantati a terra. Non voglio soccorrere i
               miei soccorritori. Ci siamo intesi?

                            PERSONALE MEDICO DEL 118
               Si.

                            LORENZO
               Il bambino è grave, portate giù anche la
               rianimazione.

                            CO-PILOTA
                      (dallo sportellino)
               Cinque secondi all'atterraggio.

20   L'elicottero alza moltissima polvere durante              20
     l'avvicinamento al suolo. Si posa in una zona non abitata
     a una certa distanza a Nord dalla villetta. Fuori sul
     giardino ci sono quattro persone, più il bambino da
     soccorrere.

     Il co-pilota apre uno sportellino e urla nel vano di
     carico.

                            CO-PILOTA (CONT’D)
               Vai! Vai! Vai!
37.


20   EXT. CASA DEI LORENZI - GIARDINO - MATTINO                  20

     Lorenzo spalanca il portellone laterale dell'elicottero e
     il personale medico scende. Dalla porta laterale della
     cabina scende invece Ivano, la guardia alpina. Il
     personale medico corre con un buon passo e si dirige
     verso il piccolo Samuele. Il pilota fa un gesto ad Ivano
     per comunicargli che sale in quota e rimane in hovering.
     Una volta allontanati tutti, l'elisoccorso dà potenza al
     motore e sale in quota a un centinaio di metri.

                            LORENZO
                      (urlato verso Ada)
               Sono Lorenzo Iannizzi del pronto
               soccorso. Quali sono le condizioni del
               paziente?

                            ADA
                      (in stato confusionale)
               Dott.ssa Satragni. Ho cercato di
               tamponare le ferite come potevo. Perde
               copiosamente sangue dalle ferite sulla
               testa. Respira con fatica, le pulsazioni
               stanno diminuendo, ma il cuore ancora.

                            LORENZO
               Ok. Ce ne occupiamo noi ora.

     Ada apre i tamponi di cotone utilizzati per fermare il
     sangue e mostra la lesione sulla fronte. Il medico rimane
     in silenzio, ma è molto sorpreso delle ferite di chiara
     origine traumatica sulla parte occipitale sinistra del
     cranio. Ivano è li con loro che ascolta e osserva il
     bambino.

                            LORENZO (CONT’D)
                      (turbato)
               Mio Dio! Cos'è successo qui?

                            ADA
                      (agitata)
               Non lo so.. non lo so.. potrebbe essere
               stato colpito da un aneurisma..

                            LORENZO
                      (irritato)
               Ma non dire questo!
38.


I soccorritori chiedono spazio, allontanano la madre, la
vicina e il suocero di Ada. Annamaria, mentre arrivano i
soccorsi, piange senza dire una parola, tiene le braccia
conserte.

                       INFERMIERE
          Fate largo per piacere! Fate largo!

                       LORENZO
          Chi è il genitore del bambino?

                       ADA
          Lei è la madre, il padre sta arrivando.

                       LORENZO
          Dobbiamo portarlo via d'urgenza signora.
          Forza dategli ossigeno e mettetelo sulla
          barella. Tamponate meglio quelle ferite.
          Fermate il sangue.

                       ANNAMARIA
                 (piangendo)
          Sopravvivrà?

Il medico fa finta di non sentire la domanda per non
dovere rispondere.

                       LORENZO
          Per favore portatela dentro.

Daniela e Vito (il vicino di casa che è sopraggiunto in
soccorso) cercano di portare dentro Annamaria. Lei entra
in casa, ma poi si lamenta. Ivano segue la signora nella
casa ma poi ci rimane. Intanto fuori arrivano numerosi
estranei, fra cui la signora di servizio di Ada.

                       ANNAMARIA
                 (piangendo)
          Non voglio stare qui! Lasciatemi uscire!

                       LORENZO
          Come si chiama il bambino?

                       ADA
          Samuele.
39.


                        LORENZO
           Samuele mi senti?

Lorenzo punta la luce negli occhi del bambino per vedere la sua
risposta. Poi ascolta se respira. Annamaria ritorna in zona.

                        LORENZO (CONT’D)
           Conosce il suo gruppo sanguigno?
                  (rivolgendosi ad Ada)
           No.

                        LORENZO (CONT’D)
           Quanto sangue ha perso?

                        ADA
           Non so. Molto. Abbiamo cercato di
           tamponare le ferite ma era sul letto in
           un lago di sangue. Gli ho fatto una
           iniezione di adrenalina.

                        LORENZO
           Forza con quella barella! Ivano dov'è?

                         INFERMIERE
           Non saprei!

 Annamaria si gira nervosa per la seconda volta a guardare
 Ivano che è rimasto in casa.

                        LORENZO
                  (rivolto a un infermiere)
           Va bene. Chiama tu l'elicottero. Digli di
           scendere che evacuiamo il paziente.

 L'infermiere prende la sua radio.

                        INFERMIERE
                  (parla alla radio)
           Franco sono Marco passo.

                          CO-PILOTA
                    (alla radio)
           Dimmi.
40.


                            INFERMIERE
                      (parla alla radio)
               Evacuiamo il bambino, scendete fra due
               minuti, tempo di prepararci.

     Intanto gli infermieri continuano a tamponare il sangue e
     dare ossigeno al bambino. Poi lo spostano sulla barella e
     lo legano.


21   INT. CASA DEI LORENZI - CAMERA MATRIMONIALE/BAGNO -         21
     MATTINO

     Ivano è rimasto dentro casa ad osservare il sangue sulle
     pareti e sul soffitto, quando sente alla radio la
     conversazione tra l’infermiere e il co-pilota. Ivano nota
     anche il calzino insanguinato per terra e il pigiama
     appoggiato sul letto.

                             INFERMIERE
                       (alla radio)
               Evacuiamo il bambino. Scendete al più
               presto.

                            CO-PILOTA
                      (alla radio)
               Okay, scendiamo.

     Ivano prende la radio in mano e cambia canale per
     contattare i carabinieri. Un istante dopo Annamaria entra
     dentro la stanza.

                            ANNAMARIA
                      (rivolgendosi a Ivano)
               Ha bisogno di qualcosa?

                            IVANO
                      (rimettendo la radio nel
                       fodero)
               No, grazie.

     Annamaria poi vede Stefano arrivare e gli va incontro.
     Ivano per non farsi sentire va nel bagno, chiude la porta
     e si guarda intorno per cercare un oggetto che potrebbe
     avere stato utilizzato l’assassino. Poi chiama.
41.


                            IVANO(CONT’D)
                      (parlando alla radio)
               Qui guardia alpina Ivano Iannizzi in
               servizio d’emergenza con l’elisoccorso a
               Cogne. C’è qualcuno in ascolto? Passo.

                            STAZIONE CARABINIERI
                      (alla radio)
               Qui stazione dei carabinieri di Cogne.

                            IVANO
                      (parlando alla radio)
               Siamo intervenuti in una villetta, al 4A,
               Frazione Montroz. Il bambino ha il cranio
               sfondato. La stanza in cui si trovava è
               imbrattata di sangue fino al soffitto.

                            STAZIONE CARABINIERI
                      (alla radio)
               Come dice? Mandiamo subito una pattuglia.

     Ivano esce dal bagno e poi dalla stanza.


22   EXT. STRADA COMUNALE DI COGNE - MATTINO                     22

     Stefano è in auto ed è infuriato per l'alfetta che
     procede a bassa velocità verso casa sua. Sull'auto che lo
     precede c'è Alberto e il vecchietto che gli ha dato un
     passaggio. Prima di imboccare la stradina di casa le due
     auto incrociano il pulmino della scuola (che trasporta
     l’asilo nido questa volta) in attesa di Samuele. Lo
     scuolabus chiude le porte e se ne va dritto per la strada
     principale lasciando le due auto svoltare nella stradina.
     Lungo la strada comunale le due macchine devono farsi
     largo fra una schiera di curiosi che stanno camminando ai
     bordi della stradina, verso la sua abitazione. Stefano è
     molto calmo, non si innervosisce.

     Dopo qualche istante il vecchietto mette la freccia e
     accosta per parcheggiare lungo il prato. Stefano ha
     finalmente strada libera. Parcheggia l'auto dietro a
     quella della Satragni. Annamaria riconosce l’auto e gli
     va in contro.
42.


23   EXT. CASA DEI LORENZI - GIARDINO                              23

                               ANNAMARIA
               Stefano!

     Annamaria esce di casa.

                               STEFANO
               O mio Dio!

                            ADA
               Stia tranquillo Lorenzo è ancora vivo ed
               è in buone mani, stanno per portarlo via..

                            STEFANO
               Ma cos’è successo?

                            ADA
               Non lo so, perde sangue dalla testa, non
               lo sappiamo..

     Annamaria emette dei versi, chiude gli occhi   e poi
     incomincia ad avere un malore. Nel frattempo   rientra
     Ivano. Ada dà sostegno ad Annamaria. Lorenzo   alza la
     copertina e guarda il bambino poi si rivolge   alla moglie.

                            STEFANO
               Stai tranquilla, non ti sentire in colpa.

                            LORENZO
               Ah! Sei qui Ivano! Scusami un attimo.

     Lorenzo e Ivano si spostano un attimo per parlare in
     privato.

                            LORENZO (CONT’D)
                      (rivolto a Ivano)
               Lo portiamo via. L’elicottero sta
               scendendo.

                            IVANO
               E cosa lo porti via a fare?

                            LORENZO
               Respira ancora, è in stato comatoso ma è
               vivo, non posso lasciarlo qui.
43.


                       IVANO
          Ho chiamato io i carabinieri. Saranno qui
          tra pochi minuti.

Tornano insieme agli altri Ivano e Lorenzo.

Nel frattempo c’è un gran via vai di persone che entrano
ed escono dalla stanza, compreso Alberto, l’anziano e
Carlo Perratone.

                       LORENZO
          L’elicottero sta arrivando. State pronti.
                 (poi si rivolge alle persone
                  che sono lì)
          Per favore chiamate il 112.

                       ADA
                 (si rivolge ad Annamaria)
          Non vai anche tu?

                       ANNAMARIA
          Non so, si può?

                        ADA
          Non saprei.

                       ANNAMARIA
          Può chiedere lei Ada? Intanto vado a
          prepararmi.

Lorenzo e la vicina sono lì di fianco che ascoltano il
discorso. Intanto l’elicottero è sopra la casa e
lentamente si avvicina al suolo.

Lorenzo e i soccorritori alzano il bambino. Ada parla con
Ivano ma c’è troppo rumore e non si sente nulla.

Annamaria tira fuori dalla tasca le chiavi e le dà a
Daniela.

                       ANNAMARIA (CONT’D)
          Per favore Daniela chiudi tu la porta-
          finestra..

                       DANIELA
          Non ti preoccupare, dai pure a me.
44.


     Intanto l’elicottero inizia a rombare sulle loro teste e
     atterra con un solo pattino dove si era posato prima.

     Ada corre da Annamaria.

                            ADA
               Dovete rimanere qui! Non si può salire a
               bordo!

                            ANNAMARIA
               Come non si può?

                            ADA
                      (più forte)
               Mi spiace, mi dicono che dovete rimanere
               qui! Non sanno se lo portano all’ospedale
               di Aosta o direttamente a Torino.

     Il personale medico termina l’imbarco del bambino e
     l’elicottero vola via. Stefano rimane solo a terra.


24   INT. SCUOLA ELEMENTARE DI COGNE                             24

     INQUADRATURA DI DAVIDE CHE DALLA FINESTRA DELLA SUA
     SCUOLA GUARDA L’ELICOTTERO DEL 118 VOLARE VIA LONTANO.

     INQUADRATURA DELLA CASA CHE SI ALLONTANA DAL PUNTO DI
     VISTA DELL’ELICOTTERO.


25   INT. STUDIO TELEVISIVO - SET                                25

                            BRUNO VESPA
               Quindi la prima a visitare il bambino è
               stata proprio la dottoressa Satragni.
               Possibile che non si sia accorta subito
               che quelle lesioni fossero di origine
               traumatica? Ha parlato di un forte
               aneurisma per consolarla o perché ne era
               convinta?

                            ANNAMARIA
               Penso che lei me lo abbia detto perché
               come me non poteva pensare ad un
               omicidio.
                            (MORE)
45.

             ANNAMARIA (CONT'D)
La nostra vita a Cogne è proprio la vita
di paese, lontana da tutto questo.

             BRUNO VESPA
Come può non aver pensato lei ad un
delitto?

             ANNAMARIA
Non lo so... non mi ha sfiorato neanche
lontanamente. Forse era il mio senso di
colpa di averlo lasciato lì che mi ha
fatto pensare questo... di averlo
lasciato abbandonato... pensando di
lasciarlo in un posto sicuro... perché
sapevo che se era nel mio letto lui ci
sarebbe rimasto, sarebbe rimasto lì pochi
minuti.

             BRUNO VESPA
Dal tutto risulta che lei si è accorta
della morte di Samuele molto, molto dopo.

             ANNAMARIA
Beh, no io vedevo la gravità man mano che
passavano i minuti, passando dalla camera
al piano di sopra a chiedere soccorsi,
vedevo che lui non mi rispondeva, vedevo
che tutte le mie urla nel chiamarlo, nel
toccarlo e mi accorgevo della gravità
delle sue ferite, cosa che nella penombra
iniziale e poi nella luce. Dopo questo me
ne rendevo conto perché aumentavano,
vedevo i tagli più profondi quanti ne
aveva.

             BRUNO VESPA
Quindi lei al 118 ha parlato di sangue
dalla bocca perché non se ne è accorta
subito.

             ANNAMARIA
Si, è andata così, alla prima chiamata al
118 ho parlato di sangue che esce dalla
bocca. Poi loro hanno richiamato proprio
mentre entrava la dottoressa, quindi ci
ha parlato lei.
             (MORE)
46.

             ANNAMARIA (CONT'D)
L’elicottero aveva problemi ad
individuare la zona, quindi gli ha
passato suo suocero, Marco, guida alpina
che conosce bene i dintorni. Io non ho
più parlato con loro. Però subito dopo ha
chiamato Stefano sul cellulare, a lui
dico di correre subito perché Samuele sta
malissimo, che gli è scoppiata la testa.

             BRUNO VESPA
Poi cosa succede? Ci racconti.

             ANNAMARIA
Ada mi chiede cosa è successo e io gli
dico che non lo so. Samuele era nel
lettone quando l’avevo lasciato che
dormiva e si ciucciava il dito e io l’ho
trovato così dopo avere accompagnato
Davide al pulmino. Ada gli presta le
prime cure, mi chiede di andargli a
prendere dell’acqua e del cotone. Io
cerco di rendermi più utile che posso,
vado in bagno e prendo una bacinella e la
riempio d’acqua. Poi le porto il cotone.
Le chiedo cosa può essere successo e lei
mi risponde di non saperlo, che potrebbe
essergli esplosa la testa perché quella
era l’impressione che dava vedendolo.

             BRUNO VESPA
Suo figlio a questo punto è ancora vivo,
vero?

             ANNAMARIA
Si, è immobile ma respira regolare...
       (pausa)
Ada gli pulisce la faccia e tampona le
ferite poi gli fa una iniezione alla
coscia. Lui reagisce facendo la pipì
allora io gli chiedo se è un buon segno,
visto che reagisce, ma Ada non mi
risponde. E’ molto agitata, le tremano le
mani. Spero mi dica che sta meglio,
insisto e lei mi fa allontanare da
Daniela, ma non riesco a stare lontano al
mio bambino.
             (MORE)
47.

             ANNAMARIA (CONT'D)
Lo guardo, spero che sopravviva, anche
menomato o con una cicatrice molto
grande, non importa. La dottoressa mi
chiede si sollecitare l’elicottero ma io
sono in preda al panico, allora suo
suocero entra nella stanza e chiama dal
fisso dall’altra parte del letto. Ci
comunicano di portare fuori il bambino
per sollecitare il trasporto, la
dottoressa mi dice che devo andare con
l’elicottero allora io salgo a cambiarmi.

             BRUNO VESPA
Quindi lei ha camminato sul sangue e per
questo gli zoccoli erano sporchi, come
rilevato dal RIS.

             ANNAMARIA
Si. Io sono stata inizialmente
incriminata per quegli zoccoli. Poi in un
secondo momento i nostri periti hanno
provato che quelle all’interno non erano
tracce di sangue, ma intanto il processo
è stato fatto solo a me. Salgo le scale
di corsa, mi cambio gli zoccoli con gli
stivaletti, prendo la giacca, la borsa e
le chiavi dall’interno della porta perché
qualcuno chiuda la casa. Scendo in camera
da letto e lascio la borsa e la giacca e
li appoggio fra il letto e la porta
finestra. Chiedo ad Ada cosa posso fare
per aiutare e allora vado a prendergli un
cuscino e una copertina in camera di
Davide. Ada crea un lettino improvvisato
con il cuscino e la coperta. Quando muove
Samuele però dai tagli sopra la fronte,
dove ci sono i capelli esce tanto sangue,
io tra un po svengo. Sono paralizzata
dalla paura.

             BRUNO VESPA
Suo marito a questo punto non era ancora
arrivato signora?

             ANNAMARIA
No. Continuo a guardare verso il prato se
arriva ma non arriva.
             (MORE)
48.

                       ANNAMARIA (CONT'D)
          Vado sul marciapiede della casa dove Ada
          ha appoggiato Samuele e gli tocco la
          manina, lo sento freddo, ma Ada dice di
          averlo coperto bene. Perde molto sangue e
          non respira. Ada si avvicina e dice che
          respira, ma servono delle altre bende per
          tamponare le ferite. Daniela va dentro e
          ne prende un po, però si dimentica di
          disinfettarlo allora io mi arrabbio con
          lei. Ada tampona le ferite e le copre con
          del cotone, quando udiamo che
          l’elicottero sta arrivando. E quasi tutto
          coperto tranne un taglietto che arriva
          fino all’occhio. Io lo chiamo, ha gli
          occhi semiaperti e fissi.. Sammy Sammy,
          lui apre un occhio e lo richiude, allora
          riprovo e lui di nuovo, lo dico alla
          dottoressa ma non mi risponde. A quel
          punto mi allontanano e io non lo rivedrò
          più.

Annamaria si mette a piangere.

                       ANNAMARIA (CONT’D)
          Alzo lo sguardo.. C’è tanta gente e tanta
          confusione. L’elicottero cerca di
          atterrare fra casa nostra e i vicini.. ma
          alza troppa polvere. Arriva anche
          Stefano, io gli vado incontro ma lui va
          dal bambino. L’elicottero non riesce ad
          atterrare e si posa dietro la nostra
          villetta. I soccorritori e il medico
          dell’elicottero scendono e gli danno
          subito ossigeno, poi lo caricano sulla
          barella. Stefano li segue e gli aiuta. Io
          li seguo lungo la scalinata che porta
          all’ingresso principale, poi consegno le
          chiavi alla vicina perché chiuda ma la
          dottoressa e altre persone sopraggiunte
          mi trattengono. Mi parlano ma io non le
          ascolto. Mi mettono in mano un bicchiere
          e mi dicono di bere. Mi infastidiscono.
          Chiedo di salire sull’elicottero ma la
          dottoressa mi ripete di bere, che non c’è
          posto. Urlo a Stefano di salire lui ma
          troppo tardi, l’elicottero è già in volo.
49.


                       BRUNO VESPA
          Quindi al contrario di quello che è stato
          detto non è stata Lei a non volere
          accompagnare il bambino all’ospedale.

                       ANNAMARIA
          Mi è stato impedito di salire
          sull'elicottero. E' stato solo a livello
          mediatico che è stato tirato fuori questo
          e poi nella sentenza del giudice che mi
          ha condannato, che non so dove abbia
          preso questa affermazione perché non
          esiste, anzi agli atti c'è proprio
          scritto che mi hanno trattenuto perché io
          volevo salire su quell'elicottero.
          Abbiamo cercato di seguirlo in macchina
          ma ci hanno fermato perché non sapevano
          dove lo stavano portando. Ada aspettava
          una chiamata per saperlo. Quando il
          telefono squilla io sono lì pronta a
          partire con Stefano ma lei mi abbraccia,
          io non capisco perché, e poi.. e poi mi
          stringe forte e sussurra nell’orecchio
          “Samuele è morto..., non ce l’ha fatta”.

Annamaria si mette a piangere.

                       BRUNO VESPA
          Come reagisce alla notizia suo marito?

                       ANNAMARIA
          Sono attimi in cui non vedi più nulla,
          non senti più nulla. Io ho sentito solo
          Stefano piangere e urlare il suo nome
          dalla gradinata delle scale. Abbiamo
          vissuto un quarto d’ora di autentica
          disperazione e non abbiamo avuto nemmeno
          il diritto di potere piangere il nostro
          bambino, oltre quel quarto d’ora. Le
          esigenze investigative avevano la
          precedenza. Un maresciallo nostro amico,
          che era stato nostro ospite qualche
          giorno prima, mi prende da parte e mi
          chiede: “Ma perché stamattina hai
          chiamato il 118?”
50.


                      ATTO II: LA SERA PRECEDENTE


26   EXT. STRADA COMUNALE DELLA FRAZIONE - NOTTE                 26

     Stefano come tutte le sere rientra a casa dal lavoro con
     la sua auto. Percorre le ultime curve che lo separano
     dallo chalet di montagna in cui vive con la moglie. C'è
     un grande buio attorno, il posto è molto isolato, solo la
     vallata è illuminata. Stefano pigia un tasto sul
     telecomando nel portaoggetti dell’auto e parcheggia
     l’auto nel garage. Qualcosa o qualcuno sembra osservarlo
     da un muretto poco distante.

     VISTA ESTERNA DELLO CHALET DA UN PUNTO DI VISTA DI UNA
     PERSONA APPOSTATA FUORI DALLA CASA.


27   INT. CASA DEI LORENZI - SCALE/SALA                          27

     Stefano sale le scale interne della casa.

                            STEFANO
               Bimbi? Bimba? Dove siete?

     I bambini sono nascosti nella sala da pranzo della casa,
     addobbata a festa. La mamma, nascosta dietro lo stipite
     della porta, fa il segno di far silenzio ai bambini,
     anch’essi nascosti che se la ridacchiano divertiti.
     Stefano sente le risate dei bambini e capisce dove sono
     nascosti.

                            STEFANO (CONT’D)
               Un mostro vi ha uccisi tutti? Bambini
               dove siete?

     Stefano si avvicina alla sala da pranzo. Samuele scalpita
     per uscire e Davide il più grande lo trattiene.

                            DAVIDE
                      (sottovoce)
               Dove vai, stai qui nascosto!

     Samuele non ce la fa ed esce fuori.

                             SAMUELE
               Buh!
51.


                       STEFANO
          Oh! Che spavento!

Samuele ride e scappa gridando dalla paura verso la
mamma. Si attacca alla gamba di lei e Annamaria lo prende
in braccio. Davide va verso il babbo e la mamma lo segue.

                       DAVIDE
          Non vale è uscito prima.. ciao Papi!

Stefano dà un bacio a Davide.

                       ANNAMARIA
          Ciao amore come è andata oggi?

                       DAVIDE
          Insomma, le solite piccole scaramuccie
          con il capo che mi innervosiscono un po,
          per il resto tutto bene. Voi birbanti
          cosa avete fatto oggi?

                       SAMUELE
          Io ho preparato la pizza!

                       STEFANO
                 (ride)
          E la mamma non ti ha aiutato nemmeno un
          poco?

                       SAMUELE
          Un pochino si..

Annamaria sorride.

                       STEFANO
          E tu, ometto di casa?

                       DAVIDE
          Io ero con la maestra.

                       ANNAMARIA
          Dai venite tutti in cucina che è pronto!
          Ho fame!

I bambini corrono verso la cucina.
52.


                            STEFANO
                      (verso la moglie, ride)
               Sono terribili insieme non stanno mai
               fermi 5 minuti!

                            ANNAMARIA
               A chi lo dici! Ma quanto sono carini.

     Annamaria e Stefano si guardano e poi si baciano.


28   EXT. CASA DEI PERRATONE - SERA                              28

     Una auto con i fari accessi nella notte attende con il
     motore acceso fuori da una casa di montagna. Una signora
     impellicciata entra a bordo dell'auto facendo ampi sbuffi
     dal freddo.


29   I./E. AUTO DEI PERRATONE - SERA                             29

     All'interno Carlo Perratore e Graziana Blanc discutono.

                            GRAZIANA
                      (in dialetto valdostano)
               Non so tu ma io non ho proprio voglia di
               andare a trovare i Bologneis.

                            CARLO
                      (in dialetto valdostano)
               Graziana, sono sei mesi che me lo chiede.
               Dobbiamo parlare di cose importanti per
               il futuro di Cogne. Fammi il piacere.

                            GRAZIANA
                      (in dialetto valdostano)
               Come vuoi. Ma quando entra in negozio con
               quell'aria da gran donna di città,
               guarda..

                            CARLO
                      (in dialetto valdostano)
               Fattela piacere per stasera. Forse scopri
               che è una bella persona invece.

     Carlo continua a guidare nella notte.
53.


30   INT. CASA DEI LORENZI - CUCINA - SERA                        30

     Annamaria lava i piatti in cucina quando improvvisamente
     avverte un malore. La donna emette un gemito poi porta
     una mano allo stomaco. Stefano si alza dalla sedia e la
     sorregge da dietro, lei si lascia un po andare. La TV è
     accesa.

                            STEFANO
               Annamaria!

                            ANNAMARIA
                      (geme)

                            STEFANO
               Stai di nuovo male?

                            ANNAMARIA
               Ahhh non riesco a respirare. Mi manca
               l'aria.. mi sento svenire..

                            STEFANO
               Non stare in piedi, siediti sul divano.
               Lascia stare i piatti, ci penso io poi.

     Annamaria si siede sul divano, sorretta da Stefano.

                            STEFANO (CONT’D)
               Aspetta ti apro un poco la finestra.

     Stefano apre la finestra, qualcosa si muove all’esterno
     della casa.

     INQUADRATURA DAL PUNTO DI VISTA DI UN ESTRANEO FUORI
     DALLA CASA.

                            STEFANO (CONT’D)
               Bimbi andate a giocare in salotto, la
               mamma non sta bene.

     I due bimbi se ne vanno con calma, poi incominciano a
     correre e a urlare appena usciti dalla porta della cucina.

                            STEFANO (CONT’D)
               Vuoi che chiami i Perratone per dirgli di
               non venire?
54.


                            ANNAMARIA
               Ma no.. vado in bagno un attimo.. vedrai
               che quando torno starò meglio.

     Annamaria si alza dal divano e va in bagno. Una volta
     vicino alla tazza porta due dita in gola e vomita.
     Stefano attende fuori dal bagno e la sente vomitare.

                            STEFANO
               Meglio evitare Bimba, adesso li chiamo..

     Stefano si avvicina al telefono e compone il numero di
     casa, ma non risponde nessuno. I ragazzi continuano a
     giocare. Poi suona il campanello. Annamaria è sempre nel
     bagno che cerca di riprendersi, suda freddo. Quando sente
     il campanello si alza da terra e si lava la faccia.

     Stefano va ad aprire la porta, i bambini lo seguono.


31   EXT. CASA DEI LORENZI - GIARDINO - SERA                      31

     Stefano esce in giardino e va incontro all'amico Carlo.

                            STEFANO
               Ciao Carlo! Grazie di essere venuto.

     Nel frattempo scende dall'auto anche la moglie.

                            CARLO
               Stefano, che piacere. Ti presento mia
               moglie, ma forse vi conoscete già..
               Graziana questo è Stefano, consigliere
               della giunta del nostro amato comune.

                            STEFANO
               Onorato di conoscerla signora.

                              GRAZIANA
               Piacere mio.

                            STEFANO
               Mi scuso per mia moglie se non è venuta
               fuori con me. E’ dentro che vi attende.
               Purtroppo non si sente bene.
55.


                            GRAZIANA
                      (prende Carlo per un braccio)
               Non vogliamo assolutamente disturbare.
               Carlo è meglio che torniamo un altra
               volta.

                            STEFANO
               Ma non disturbate affatto! Tanto poi le
               passa.. non vi preoccupate. Prego vi
               faccio strada.


32   INT. CASA DEI LORENZI - CUCINA - SERA                        32

     I Perratone entrano in casa.

     INQUADRATURA DAL PUNTO DI VISTA DI UN ESTRANEO FUORI
     DALLA CASA.

     Entra Stefano in cucina e poi seguono i Perratone.

                            STEFANO
               Annamaria, questi sono Graziana e Carlo
               Perratone. Gli amici di cui ti ho tanto
               parlato.

                            ANNAMARIA
               Piacere! Benvenuti a casa nostra!
               Scusatemi se non mi alzo, ma ho avuto un
               leggero malore e ho paura di svenire.

                            CARLO
               Per carità! Stia seduta signora!
                      (pausa)
               E loro due chi sono? Ciao!

                            STEFANO
               Le nostre due pesti! Davide e Samuele!
               Fate “ciao” a Carlo!

                            DAVIDE
               Buonasera!

     Samuele ride e si nasconde tra le braccia della mamma.

                            STEFANO
               Sammy! Fai ciao!
56.


                              SAMUELE
                        (lentamente)
               Ciao..

                            STEFANO
               E’ tanto attaccato alla mamma. Annamaria
               ce la fai ad alzarti e venire di là in
               salotto?

                            ANNAMARIA
               Magari, piano piano, provo.

     Annamaria si alza lentamente e tutti si muovono verso la
     sala.

                                                          CUT TO:


33   INT. CASA DEI LORENZI - SALA - NOTTE                        33

     I bambini giocano di fianco ai genitori mentre la
     conversazione diventa più intima.

                            ANNAMARIA
               Questi improvvisi cali di pressione li ho
               avuti spesso durante la gravidanza. Più
               di dieci ore travagliate per avere Davide
               e altrettante per Samuele. Pensavo
               veramente di morire.

                            STEFANO
               Non dire così su!

                            ANNAMARIA
               Pensate che quando ero ancora in cinta,
               una volta andai in centro ad Aosta con
               una amica. Eravamo sulla strada in
               macchina, stavamo parlando dei problemi
               di suo figlio per via del suo handicap,
               poverina, quando io mi sento svenire e la
               faccio fermare in mezzo alla strada.

                            CARLO
               Si vede che la vita frenetica di città
               non fa per lei signora. Si sta molto
               meglio qui che c’è l’aria buona, vero?
57.


                       ANNAMARIA
          Sì, sì.. Sono cresciuta in un paese
          piccolo come questo io!
                 (nota Davide sbadigliare)
          Stefano puoi portare tu a letto Davide
          per favore? Mi sembra assonnato.

                       STEFANO
          Ci penso io, non ti preoccupare. Vieni
          Davide.

Stefano prende Davide in braccio, il bimbo è assonnato e
si stropiccia gli occhi.

                       ANNAMARIA
          Domani va a scuola e si deve alzare
          presto.

Stefano e Davide se ne vanno. Graziana guarda il piccolo
Samuele. Le due donne appaiono abbastanza in confidenza
ora.

                       GRAZIANA
          Certo che i figli sono un dono del cielo
          ma anche un grosso sacrificio!

                       ANNAMARIA
          I bambini sono tutta la mia vita, non
          potrei vivere senza di loro. Davide è
          fantastico! Un bravissimo bambino!
          Samuele mi preoccupa un po’.. è tanto
          vispo! Sono veramente una mamma troppo
          apprensiva. Sapessi come li vizio!
                 (pausa)
          Ma perché voi due non avete figli? Se
          posso chiedere... non li volete?

                       GRAZIANA
                 (visibilmente dispiaciuta,)
          No, no, eccome se li vogliamo. L’anno
          scorso ho perso una bambina nata
          prematura.

Graziana ha un gesto d’affetto nei confronti del marito
posandogli la mano sulla gamba. Il marito l’abbraccia.
58.


                       ANNAMARIA
          Che cosa terribile!

                       GRAZIANA
                 (commossa)
          Terribile. L’hanno sottoposta a delle
          cure sperimentali, ma alla fine non ce
          l’ha fatta. Dovreste provare anche voi
          cosa significa.

                       ANNAMARIA
          Avete intenzione di riprovarci?

                       GRAZIANA
          Non saprei, nelle mie condizioni di
          salute dovrei farmi la gravidanza a letto
          e con il negozio sarebbe un guaio. Vorrei
          tanto un figlio, ma so che mi
          richiederebbe davvero tanti sacrifici.

                       ANNAMARIA
          E si! Avere un figlio richiede davvero
          tanto, anche sacrificare la salute se
          necessario, ma quante soddisfazioni dopo.
          Samuele è attaccatissimo alla sua mamma.
          Quando non mi vede urla e scoppia a
          piangere, pensa!

                       CARLO
          Ti posso chiedere perché la stanza è
          addobbata a festa? Era un po che te lo
          volevo chiedere!

                       ANNAMARIA
          Domani facciamo una festa per Davide e
          tutti i suoi amichetti! La facciamo
          sempre perché ci fa stare bene, ci
          teniamo molto a fare amicizia anche con
          gli altri genitori. Sai, siamo di fuori.

Samuele incomincia a giocare pericolosamente con un
mobile e la mamma ha uno scatto d’ira.

                       ANNAMARIA (CONT’D)
          Samuele! Piantala o le prendi! Scendi di
          lì immediatamente!
59.


Samuele smette ma poi si mette a piangere. La mamma torna
in se e lo prende in braccio. Poi gli accarezza la testa
per farlo smettere. I Perratone si guardano un po
imbarazzati. Stefano torna dopo avere messo a letto
Davide.

                       STEFANO
          Non stai di nuovo bene Bimba?

                       ANNAMARIA
          Nulla di grave Samuele stava per farsi
          male sul mobile. Io, mah, sto così così.

                       STEFANO
          Ah! E’ solo un po vispo. Vi possiamo
          offrire qualcosa?

                       CARLO
          Io volevo farti i complimenti per la
          magnifica vista del paese da qua. Davvero!

Carlo si avvicina con Stefano e Graziana a un ampia
finestra che da su Cogne illuminata di notte.

                       STEFANO
          Grazie! Abbiamo fanno tanti   sacrifici per
          questo nido d’amore, ma ora   ne siamo
          felici e orgogliosi! Ancora   grazie. Posso
          farti vedere il resto della   casa?

                       CARLO
          Volentieri.. Tu Graziana rimani con
          Annamaria nel caso non si sentisse bene?

                       GRAZIANA
          Si si, nessun problema.

INQUADRATURA DAL PUNTO DI VISTA DI UN ESTRANEO FUORI
DALLA CASA, SI NOTANO CARLO E STEFANO CHE SCRUTANO DALLA
FINESTRA.

                       ANNAMARIA
          Ti spiace se incominciamo a spostarci in
          cucina? Abbiamo preparato da mangiare...
          Una cosa semplice, della pizza e qualche
          dolcetto.
60.


                            GRAZIANA
               Fai piano piano.

     Annamaria si alza, sembra stare meglio.

                            ANNAMARIA
               Mi sembra che un po è passato. Vieni
               Sammy!

     Il bimbo prende i suoi giocattoli e segue la mamma in
     cucina.


34   INT. CASA DEI LORENZI - CUCINA - NOTTE                      34

     Annamaria entra lentamente in cucina.

                            ANNAMARIA
               Scusami per il disordine. Mi ha colto il
               malore e ho lasciato i piatti da fare.

     La TV è accesa e stanno trasmettendo uno speciale sul
     delitto di Erika e Omar.

     Rientrano Carlo e Stefano parlando di politica.

                            STEFANO
               E così l’assessore l’ha cacciato
               dall’ufficio..

                            CARLO
                      (ride)
               Ma pensa te! Che matto di un sindaco.
                      (pausa e poi si rivolge ad
                       Annamaria)
               Signora, la vostra casa è splendida.
               Complimenti.

                            ANNAMARIA
               Grazie! Posso offrirvi qual cosa? Abbiamo
               pizza e dolcetti.
                      (pensa)
               E da bere acqua, vino oppure bibite.
Il Mostro Di Cogne
Il Mostro Di Cogne
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Il Mostro Di Cogne
Il Mostro Di Cogne
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Il Mostro Di Cogne

  • 1. WGA Intellectual Property Registry Registration Number 1384758 Tutti i diritti sono riservati Il Mostro di Cogne di Federico Remiti Basata sul libro "La Verità" di Annamaria Franzoni e Gennaro De Stefano, Ed.Piemme. Autore: Federico Remiti Email: f.remiti@gmail.com
  • 2. PROLOGO FADE IN: "Essi hanno chiuso il loro cuore, le loro bocche parlano con arroganza. Eccoli, avanzano, mi circondano, puntano gli occhi per abbattermi simili a un leone che brama la preda, a un leoncello che si apposta in agguato". [Salmo 16, 10-11] FADE TO: "In TV il processo, lo pseudo processo o la mimesi del processo non si possono fare". [Corrado Calabrò, Presidente AGCOM] FADE TO: Quello che state per visionare è un film drammatico basato sul libro “La Verità” di Annamaria Franzoni e Gennaro De Stefano, sulla ricostruzione dei fatti operata dalla magistratura in sede processuale e sugli articoli di giornale scritti all’epoca dei fatti. Per questioni narrative molti elementi del film sono di pura fantasia, sebbene è stata cura dell’autore rispettare il più possibile le singole verità narrate dai protagonisti, dalla magistratura e dai media.
  • 3. 2. 1 INTRODUZIONE 1 1 FILM D'ANIMAZIONE CONTENENTE I TITOLI DI TESTA 1 Annamaria sogna di abbandonare suo figlio Samuele nello chalet di Cogne. Davide, il suo primogenito, scende con lei le scale esterne della casa. Mano nella mano proseguono lungo la stradina che li porta alla fermata dello scuolabus. Samuele esce di casa e scende tutto solo le scale. Nel giardino c'è una altalena che cigola (sospinta dal vento) e la bicicletta da poco abbandonata dal fratellino (la ruota dietro gira ancora). Il piccolo ha paura di essere abbandonato e chiama la mamma con tutta le sue forze, fino a farsi scoppiare un capillare dell'occhio dal pianto. La mamma lo ignora per tutto il tragitto. Ai suoi strilli risponde però la vicina infastidita. Daniela gli chiede cosa ci fa tutto solo con gentilezza, poi cambia espressione del viso, da dolce a violenta. Chiede al bimbo di venire da lei, ma lui si spaventa e scappa rintanandosi di corsa dentro casa. Samuele si nasconde sotto le coperte del lettone dei genitori. Nel frattempo Annamaria e Davide prendono lo scuolabus e scendono al parco giochi della scuola. Lì incontrano Stefano, il marito di Annamaria, con un altro bambino molto piccolo (Gioele, il futuro figlio della coppia). Giocano felici tutti assieme, ma improvvisamente ad Annamaria incomincia a sanguinare il naso. Il bambino piccolo è sparito e lei è inspiegabilmente incinta. La donna cerca di fermare il sangue con le mani, ma quando le vede sporche di sangue si terrorizza. Una goccia di sangue le cade sul pancione e macchia il suo vestito da sposa bianco. Infine si sveglia. In sottofondo si sente una intercettazione ambientale di Annamaria Franzoni. VOICE OVER ANNAMARIA E io ti dico... la scena che mi sento... Che lei è entrata... subito dopo che io sono uscita... di corsa come una iena e ha guardato sotto il tavolo... perché la TV era accesa... è corsa di sotto con una rabbia allucinante... nella camera non l’ha trovato... Samuele stava nel letto... lei ha incominciato a dirgli qualcosa... (MORE)
  • 4. 3. VOICE OVER ANNAMARIA (CONT'D) lui intanto si è spaventato... e ha incominciato a colpirlo... finché non gli ha visto tutto il sangue. FADE TO BLACK. 2 INT. CELLA DI ANNAMARIA - CARCERE DELLE VALLETTE TORINO 2 All'interno di una cella, una donna, vestita con jeans e felpa, si sveglia all'improvviso. Le altre carcerate nel braccio femminile del penitenziario, urlano minacce contro di lei e battono le stoviglie contro le sbarre. Le loro urla, seppur lontane, giungono abbastanza distinte nella cella della donna. LA CAMERA INQUADRA DALL'ALTO LA DONNA NELLA CELLA, PARTICOLARE MENTRE APRE GLI OCCHI. DEL MUCO SCENDE DAL NASO DI ANNAMARIA (RACCORDO CON IL SANGUE DAL NASO DELL’INCUBO) La donna muove lentamente le mani per guardarsele, poi si tocca il naso per pulirsi e guarda nuovamente le mani, come a cercare del sangue. E’ molto stordita dai tranquillanti. La guardia che la piantona giorno e notte, la osserva con attenzione. Annamaria è in preda a una crisi d'ansia, respira affannosamente, la sua vista è offuscata. Piangnucola, invoca il nome del suo bambino. ANNAMARIA (piangente) Samuele, angelo mio.. io non posso più vivere senza di te.. Due guardie scortano un medico lungo il lungo corridoio del penitenziario, i tacchi fanno un rumore forte e sordo quando sbattono. Le altre carcerate si avvicinano al passaggio delle guardie, e inveiscono contro la nuova arrivata. CARRELLATA LUNGO IL CORRIDOIO A SEGUIRE LE GUARDIE. DETENUTA 1 Portatemi qui quella puttana, che ci penso io a rovinarle la vita per sempre!
  • 5. 4. DETENUTA 2 (allungandosi fra le sbarre) Che se ne vada! Qui non vogliamo assassini di bambini! Le guardie passano i manganelli sulle sbarre per fare arretrare le detenute. GUARDIA 1 Silenzio, bestie! Le due guardie si fermano davanti alla cella della nuova arrivata. La guardia che piantona la cella controlla da uno spiraglio, apre la porta e si mette a parlare con una delle guardie appena sopraggiunte. L'altra guardia scorta il medico all'interno. MEDICO DEL CARCERE (gentile) Come sta signora? ANNAMARIA (stordita dai tranquillanti e piangente) Mi scoppia la testa dottore, ahhhh mi sento svenire.. soffoco! E non riesco a muovermi.. Perché non riesco a muovermi? MEDICO DEL CARCERE (puntandole la luce negli occhi e rivolgendosi alla guardia) E' solo parzialmente cosciente.. (rivolgendosi ad Annamaria) Mi hanno detto che ha avuto un incubo, signora. Piangeva e rideva nel sonno. Il medico del carcere tira fuori dalla borsa il necessario per visitare la donna. ANNAMARIA Il mio bambino, dov'è il mio bambino? Era qui con me un attimo fa. (ricomincia a piangere e coordina male le parole) La mia non è vita.. è un inferno senza il mio bambino. Io non.. la mia vita.. (MORE)
  • 6. 5. ANNAMARIA (CONT'D) senza di lui niente non ha più senso.. angelo mio torna dalla tua mamma.. io.. non sono stata io.. Il medico del carcere prende la misura della pressione arteriosa e annota su un libricino: “Torino, Carcere delle Vallette - 25 marzo 2002, ore 23:12. Crisi notturna d'ansia. PA 130/190 All'improvviso la detenuta inizia a piangere, crisi isterica piangendo, inizia a parlare del bambino. Come non può vivere senza di lui.” Il medico tira fuori dalla borsa una boccetta contenente un forte tranquillante da somministrare via endovenosa. ANNAMARIA (CONT’D) (mugula) Cosa mi fa ancora? Ho freddo.. le mie braccia tremano.. senti come tremano.. MEDICO DEL CARCERE Stia tranquilla, questo la farà dormire un po.. si calmi.. si calmi.. qui è al sicuro.. ANNAMARIA Il mio bambino, mi manca il mio bambino.. La detenuta si addormenta, mentre udiamo ancora le voci risuonare, ma molto più lontane, quasi ovattate. Un telefono suona insistemente. Una delle due guardie va a rispondere. INQUADRATURA SFOCATA DELLA GUARDIA CHE VA A RISPONDERE DAL PUNTO DI VISTA DELLA DONNA CHE SI STA ADDORMENTANDO. Il telefono continua a suonare mentre gli occhi della donna si chiudono. TRANSITION TO: 3 INT. STUDIO TELEVISIVO - REGIA 3
  • 7. 6. INQUADRATURA DEL TELEFONO DELLA REGIA DI UNO STUDIO TELEVISIVO. L'assistente alla regia alza il telefono. ASSISTENTE ALLA REGIA (al telefono) Qui è la regia. Sì. Sì. Stiamo preparando lo studio per la diretta. Un ora e 45 minuti. Poi si rivolge a uno dei suoi tecnici. ASSISTENTE ALLA REGIA (CONT’D) Aldo, per favore, accendi tutto. Il tecnico attiva le luci. Lo studio televisivo si illumina lentamente, una sezione alla volta. Leggermente spostato rispetto alle poltrone per gli ospiti troneggia su un piedistallo il plastico dello chalet di montagna. In seguito si accende il tabellone dietro alle poltrone. Si vede il viso di Annamaria con una enorme scritta: "Innocente o colpevole?" TECNICO DELLO STUDIO E quella roba là in mezzo allo studio cosa sarebbe? ASSISTENTE ALLA REGIA Bah! Quella è la casa della nostra ospite.. Senti io vado a chiamare i cameraman. Tu fa un po quel che ti pare! Fai un po di check dell’attrezzatura. L'assistente alla regia si alza e se ne va. Il tecnico cambia un po di inquadrature del set sul suo video, poi muove la dolly su binario. INQUADRATURA DELLA DOLLY CHE SI MUOVE NELLO STUDIO. INQUADRATURA DEL TECNICO ALLA REGIA. INQUADRATURA DALLA DOLLY DEL PLASTICO A VOLO D'UCCELLO, PERDITA DEL FUOCO. Si incomincia a sentire un rumore di pale di elicottero in lontananza che si fa sempre più forte.
  • 8. 7. ATTO I: LA MORTE DI SAMUELE TRANSITION TO BLACK. TEXT IN WHITE: IVANO 4 I/E. ELICOTTERO DEL 118 - IN AVVICINAMENTO A COGNE - 4 MATTINO Ivano, la guardia alpina a bordo dell’elisoccorso, sta mettendo a fuoco il binocolo sulla casa di Annamaria (raccordo con l’inquadratura precedente). Il plastico dello chalet di montagna diventa la vera casa dell'omicidio, immersa nelle meravigliose vallate di Cogne. E’ un inverno atipico per la zona, fa molto freddo e non c’è neve. PILOTA Dove posso scendere secondo te? IVANO (lascia andare il binocolo legato al collo e indica con la mano) Cogne è quel paese laggiù, ai piedi della vallata. La vedi la strada che porta sul fianco nord? PILOTA Sì! IVANO La casa segnalata potrebbe essere l'ultima in cima, oltre la fine di quella strada, ma non ne sono sicuro. Proprio laggiù, sotto quel costone roccioso. Non ci sono luoghi in piano là, è impossibile atterrare. CO-PILOTA (parlando alla radio) Elisoccorso I-432 chiama Centrale. IVANO Inoltre c'è una linea dell'alta tensione qualche centinaio di metri più in là.. (MORE)
  • 9. 8. IVANO (CONT'D) Se ben ricordo, quella porta corrente al Parco del Gran Paradiso. PILOTA Mi sembra di vederla.. ehi hai buona memoria tu! (ride) IVANO (sorridente) E che guida alpina sarei sennò? (risata) Ivano torna a scrutare l'orizzonte con il binocolo. PILOTA (rivolgendosi al co-pilota) Franco, controlla se è segnalata una linea elettrica sulla mappa per favore. CENTRALE 118 (alla radio) Qui centrale. I-432 dove siete? Passo. CO-PILOTA (parlando al pilota) Ok. Il co-pilota clicca il tasto della radio per parlare. CO-PILOTA (CONT’D) (parlando alla radio) Centrale siamo quasi su Cogne. Stiamo cercando la casa. C'è qualcuno laggiù con cui siamo in contatto? Siamo sul paese tra 5 minuti circa. CENTRALE 118 (alla radio) Ricevuto I-432. Abbiamo una guida alpina in linea sul fisso di casa. Ho ricevuto nuove informazioni sul paziente. Sembra si tratti di forte aneurisma celebrale, ripeto, forte aneurisma celebrale. Età soggetto 3 anni. Il bambino è molto grave, c'è il medico di famiglia là. Procedo a comunicare il vostro arrivo in pochi minuti.
  • 10. 9. CO-PILOTA (parlando alla radio) Centrale, abbiamo bisogno delle coordinate esatte o di una segnalazione da terra. Sulle nostre carte quella frazione non è segnalata. TRANSITION TO BLACK. TEXT IN WHITE: LEONARDO INQUADRATURA DEL PERSONALE MEDICO DEL 118. Il co-pilota apre una piccola saracinesca e urla al personale medico. CO-PILOTA (CONT’D) Dottore, dalla centrale mi hanno chiesto di informarla sulla gravità del paziente. Si tratta di un bambino sui 3 anni, colto da aneurisma celebrale. Laggiù c’è il medico di famiglia. LEONARDO Quanto grave? CO-PILOTA E’ in pericolo di vita. Non possiamo scendere completamente perché il terreno è troppo scosceso. Vi lasciamo giù e vi veniamo a prendere al vostro segnale. LEONARDO Noi siamo pronti. Quando vuoi. CENTRALE 118 (alla radio) Centrale a I-432. Il co-pilota si rigira verso l'abitacolo. CO-PILOTA (alla radio) Qui I-432. Dimmi.
  • 11. 10. CENTRALE 118 (alla radio) Non abbiamo le coordinate ma dovrebbe esserci un gruppo di 3-5 persone fuori dalla casa per segnalarvi la posizione. Il bambino è già li', gli ho detto di portarlo fuori. Ivano passa il binocolo al co-pilota. Una donna si sbraccia per segnalare la posizione. Sono in tre. Una donna ha un bambino in braccio e l’altra le è a fianco. La terza, quella che segnala la posizione, è poco distante. PILOTA Avevi ragione tu, la casa è quella. CO-PILOTA (parlando alla radio) Centrale. Contatto visivo affermativo. PILOTA Ok! Tentiamo un touch-and-go. Un centinaio di metri più in su della casa mi sembra una zona sicura. Facciamo un tentativo. CO-PILOTA (parlando alla radio) Centrale. Scendiamo. Chiedi se va bene un po dietro la casa. TRANSITION TO BLACK. TEXT IN WHITE: DAVIDE 5 INT. SCUOLA ELEMENTARE - MATTINO 5 Davide, il primogenito di Annamaria, ha la mano alzata per chiamare la maestra. MAESTRA Allora bambini, adesso voglio che qualcuno mi legga ad alta voce la frase sulla lavagna. Con la giusta punteggiatura e intonazione però. Chi inizia per primo? (MORE)
  • 12. 11. MAESTRA (CONT'D) (la maestra si accorge di Davide) Davide? DAVIDE Signora maestra posso andare al bagno? MAESTRA (annoiata) Vai.. ma sbrigati! Davide si alza ed esce dalla classe. Sulla lavagna si legge: Il cacciatore entrò nella stanza e, avvicinatosi al letto, vide il lupo. Eccoti qua, vecchio impenitente, disse, è un pezzo che ti cerco. MAESTRA (CONT’D) Chi vuole leggere per primo? (osserva la stanza) Sophie! Sophie starnutisce. Poi incomincia a leggere la frase. Improvvisamente un forte rumore di elicottero copre completamente la sua voce. BAMBINO Uaooooo!!! Tutti i bambini, tranne Sophie, corrono alle finestre e spiaccicano la faccia contro il vetro. MAESTRA Bambini!! State seduti!! BAMBINO 2 Io ne uno uguale a casa! Grande così! Il bimbo fa un gesto per dimostrare quanto grande. BAMBINO Uaooo che forza!
  • 13. 12. Il bambino indica l’elicottero con la mano e cerca con un dito di schiacciarlo sul vetro man mano che diventa sempre più piccolo. Entra Davide ma rimane impietrito sull’uscio della porta, stupito da quel che vede. TRANSITION TO BLACK. TEXT IN WHITE: STEFANO 6 INT. FABBRICA DI INTROD - OFFICINA 6 Stefano, il padre di Davide e Samuele, sta lavorando nella fabbrica di elettrotecnica per centrali idroelettriche a Introd, che dista circa 40 minuti da Cogne. Egli è vestito in maniera molto semplice, con uno di quei maglioni dalla fantasia a rombi tipico di montagna. Ha l'aria assonnata di chi ha dormito poco la notte precedente. Stefano e un collega stanno ispezionando una turbina dismessa dalla centrale. Scambiano alcune battute di spirito sullo stato di Stefano, particolarmente assonnato. OPERAIO 1 Secondo me si è bruciata quella scheda.. STEFANO Quale scheda? OPERAIO 1 Quella! Non la vedi che è mezza nera? L'operaio indica una scheda elettronica con la luce portatile. STEFANO Se lo dici te.. OPERAIO 1 Fatto festa con la mogliettina stanotte eh? STEFANO Ma che dici! Ho solo dormito un po male.
  • 14. 13. OPERAIO 1 Dalla tua faccia si direbbe che non hai dormito proprio! Lascia stare faccio io.. (si avvicina alla scheda) Vai a prenderti un caffè! Prima di far danni.. già non funziona da se sto coso. STEFANO E' il terzo che prendo oggi. (pausa) Vabbé vado a lavarmi un po la faccia in bagno e torno da te. OPERAIO 1 Mi sa che nemmeno un tuffo nella Dora ti sveglierebbe a te stamattina! (ride) 7 Stefano si dirige verso i bagni. 7 7 INT. FABBRICA DI INTROD - SEGRETERIA 7 Arriva una chiamata sul fisso dell’azienda. La segretaria risponde prontamente. La vediamo parlare senza udire quel che dice, poi dall'interno dell'ufficio udiamo la conversazione. SEGRETARIA (piuttosto fredda) Si calmi signora non riesco a capire quel che dice. ANNAMARIA (al telefono agitata) Samuele e' morto, Samuele e' morto, chiama Stefano. Chiama Stefano. SEGRETARIA (piuttosto fredda) E' impegnato in officina signora. ANNAMARIA (al telefono agitata) Chiamalo, digli di venire a casa subito ma non dirglierlo!
  • 15. 14. 8 INT. FABBRICA DI INTROD - BAGNO 8 Stefano è in bagno che si lava la faccia, quando la porta si apre ed entra la segretaria. INQUADRATURA DI STEFANO CHE SI ASCIUGA LA FACCIA NELLO SPECCHIO. Stefano strabuzza un po' gli occhi poi si gira verso la segretaria guardandola un po' stupito. STEFANO (scocciato) Beh? Che c’è? SEGRETARIA Guarda, mi ha chiamato tua moglie e ha detto che devi chiamare a casa urgentemente. STEFANO (arrabbiato) E che diamine! Devo anche lavorare per mangiare! Stefano fa un gesto alla segretaria perché se ne vada, lei esce dal bagno ed attende fuori. Poi Stefano compone il numero di Annamaria dal suo cellulare. STEFANO (CONT’D) (parla al telefono, con dolcezza) Sono io bimba, ti sei sentita di nuovo male? ANNAMARIA (al telefono, sconvolta) Samuele è morto. E' successo un disastro, vieni subito. STEFANO (parla al telefono, incredulo) Cosa è successo al piccolo?
  • 16. 15. ANNAMARIA (Al telefono, sconvolta) Vieni subito. Stefano mette giù la chiamata e esce dal bagno con l'aria attonita. La segretaria lo scruta in attesa delle sue parole. STEFANO Devo uscire subito, glielo dica al capo.. mia moglie, non si sente bene un altra volta. Io spero che lui capisca. E’ una emergenza. La segretaria fa segno con la testa alzando un po le spalle. SEGRETARIA Non so, ma riferirò. TRANSITION TO BLACK. TEXT IN WHITE: ADA 9 INT. CASA DI ADA SATRAGNI - CUCINA - MATTINO 9 Ada Satragni vive molto vicino alla casa dei Franzoni. La mattina dell'omicidio sta tranquillamente facendo colazione. Il marito si sta preparando per andare al lavoro. La signora di servizio sta versando il thè nella tazza di Ada. MARITO DI ADA (in piedi mentre si aggiusta la cravatta) Sophie ha già preso il pulmino? ADA Sì! E' uscita dieci minuti fa! E tu sei di nuovo in ritardo invece. DONNA DI SERVIZIO Vado a prenderle la giacca, signore. La donna di servizio si allontana per prendere la giacca al marito di Ada.
  • 17. 16. MARITO DI ADA Non riesco mai a salutarla, povera piccola.. ADA Tranquillo, era così contenta di tornare a scuola che è uscita di corsa. MARITO DI ADA Ah.. va bene.. Ci vediamo stasera allora. Scappo, di corsa anch’io, ma mica cosi contento. Il marito di Ada dà un bacio alla moglie e fa per uscire. Nel frattempo entra la donna di servizio con la giacca in mano e il telefono cordless per la signora. Il marito di Ada prende la giacca e incomincia a vestirsi. DONNA DI SERVIZIO La cercano al telefono signora. Non capisco che cosa vogliono. Ada, ancora in pigiama, prende in mano il cordless. ADA (a bassa voce) Chi è a quest'ora? (parlando al telefono) Pronto! Chi parla? ANNAMARIA (al telefono, agitata e spaventata) Sono Annamaria Franzoni, la sua vicina. Samuele vomita sangue dalla bocca! Venga subito! ADA Cosa è successo? ANNAMARIA Mio figlio vomita sangue! Venga qui subito! La prego! Non so proprio cosa fare.. ADA Sono ancora in pigiama, mi dia cinque..
  • 18. 17. ANNAMARIA O Dio! Gli sta scoppiando il cervello! O mio Dio! ADA ..minuti. TRANSITION TO BLACK. TEXT IN WHITE: DANIELA 10 I./E. CASA DEI LORENZI - GIARDINO/STANZA MATRIMONIALE - 10 MATTINO ANNAMARIA (fuori campo, urlato) Daniela! Una agghiacciante richiesta di aiuto, si leva dalla casa dei Franzoni verso la vuota vallata. Non succede nulla. Dopo un po di tempo la vicina di casa apre le ante delle finestre del suo balcone.. Annamaria con un telefono cellulare all'orecchio apre la porta-finestra. ANNAMARIA (CONT’D) (agitata e spaventata) Daniela! C'è Samuele che perde sangue dalla testa! DANIELA (in dialetto) Oh mio Dio! Daniela corre verso casa dei Franzoni. LA STEADY CAM SEGUE DANIELA FIN QUANDO NON ENTRA DENTRO LA STANZA. TRANSIZIONE BUIO-LUCE NATURALE ALL’ENTRATA. Annamaria, completamente vestita di nero, è ferma immobile davanti al bambino con le braccia diritte lungo il corpo. Quando Daniela entra uno spettacolo raccapricciante le si apre davanti agli occhi. Tutto il soffitto e la parete sono spruzzati di sangue. Daniela porta le mani alla bocca. Cala il silenzio fra le due donne, spezzato solo dal rantolo del piccolo (non inquadrato).
  • 19. 18. ANNAMARIA Va a chiamare Ada.. fa presto! Daniela esce di casa e scende lungo la strada che separa la casa dei Franzoni da quella di Ada Satragni, il medico di famiglia. A tratti la donna corre e cammina, sconvolta da ciò che ha visto, fra un passo e l'altro aggiunge qualche parola di preghiera in dialetto e si porta le mani alla bocca, sconvolta. Improvvisamente, da una curva spunta la macchina di Ada che si sta già dirigendo verso casa dei Franzoni. Il cognato Marco, guardia alpina, è alla guida della Panda bianca. 11 INT. STUDIO TELEVISIVO - SET 11 Tutto è pronto nello studio televisivo per lo speciale sul caso di Cogne. Le telecamere sono puntate sugli ospiti, seduti nel salottino preparato per l'occasione. Tra gli ospiti abbiamo il giovane prete di famiglia don Marco Baroncini, l'avvocato della difesa Carlo Taormina, il giornalista Gennaro De Stefano, il comandante del RIS di Parma tenente colonnello Luciano Garofano, lo psicologo Paolo Crepet e la giornalista Barbara Palombelli. Di lato rispetto alle due file di poltrone, troneggia il plastico della casa dei Franzoni. Sul tabellone luminoso il viso di Annamaria Franzoni, con la scritta "Colpevole o innocente?". BRUNO VESPA Buonasera al pubblico di Porta a Porta e buonasera ai nostri ospiti. Stasera parleremo di nuovo dell'omicidio del piccolo Samuele. Annamaria Franzoni è colpevole o innocente? L’assassino ha ucciso con un Sabot o con un pentolino? I nostri ospiti ci aiuteranno a far luce sul caso che sta dividendo le coscienze dell’Italia intera, tra colpevolisti e innocentisti. Il pubblico applaude, il presentatore introduce gli ospiti.
  • 20. 19. BRUNO VESPA (CONT’D) Bene! Dò subito il benvenuto a Porta a Porta all'avvocato di Annamaria, l’onorevole Carlo Taormina. (applausi) TAORMINA (saluta con un breve cenno della mano) Grazie.. grazie.. buonasera a tutti. BRUNO VESPA Poi abbiamo lo scrittore Gennaro De Stefano, la persona che ha aiutato Annamaria nella raccolta delle sue memorie, nel libro che presenteremo tra poco. Lo scrittore fa un gesto con la testa e il pubblico applaude. Il libro è posato in bella vista sulle sue ginocchia. BRUNO VESPA (CONT’D) Infine abbiamo una delle persone spiritualmente più vicine alla famiglia nonché fondatore del comitato Conosci Annamaria.. Don Marco Baroncini! Da questa parte invece abbiamo il comandante dei RIS di Parma tenente colonnello Luciano Garofano, e i nostri cari opinionisti, il nostro psicologo, Paolo Crepet e la giornalista, Barbara Palombelli. Il presentatore fa una breve pausa attendendo che il pubblico smetta di applaudire. BRUNO VESPA (CONT’D) Come vedete anche stasera abbiamo ospiti veramente eccellenti, ma posso dirvi che non è tutto. In esclusiva per la nostra trasmissione abbiamo una ospite d'eccezione.. autrice del libro-verità uscito in questi giorni, nonché unica sospettata per l'omicidio del piccolo Samuele, Annamaria Franzoni!
  • 21. 20. Una musica di sottofondo introduce l'ingresso in studio della nuova ospite. Si aprono due porte ed entra Annamaria, vestita in maniera molto sobria ed elegante. Per timidezza la donna non guarda le telecamere al suo ingresso, semplicemente stringe la mano al conduttore e va a sedersi sulla sedia al centro, sistemata di fronte alle telecamere fra le due file parallele di ospiti. Poco dietro si vede il suo viso ingigantito sul tabellone. Il pubblico fa ampi applausi. BRUNO VESPA (CONT’D) Annamaria che piacere! Benvenuta a Porta a Porta! ANNAMARIA Grazie.. (si siede) BRUNO VESPA Oggi siamo qui per darle l’opportunità di raccontare la sua versione dei fatti, direttamente al cuore degli italiani. Ho letto in anteprima "La Verità”, il libro scritto da lei a due mani con il giornalista De Stefano. Le va di parlarcene? ANNAMARIA Sono qui anche per questo.. si. BRUNO VESPA Mi permetta di dire che questa è una "verità" molto diversa da quella accertata dalla giustizia. ANNAMARIA Voglio precisare che è la verità non è "una mia verità" è la verità di quello che è successo quella mattina. Ho raccontato come sempre, l'ho fatto cercando di ricordare nei particolari quello che è successo ed anche i miei pensieri. E' la verità e ci tengo a dirlo. BRUNO VESPA Lei dice "non sono un assassina e non sono pazza".
  • 22. 21. ANNAMARIA Io non sono stata io. Lo voglio gridare finché avrò vita. Non sono stata io ad uccidere mia figlio. Io sono innocente, ho fatto... ho sentito il dovere di scrivere questo libro con grande dolore, rivivendo questi momenti atroci che mi hanno devastata proprio per gridare a tutte le persone che sono innocente, che io non ho ucciso mio figlio e che, se si vuole arrivare a capire chi è stato, bisogna andare nella direzione giusta cercando di indagare in tutto quello che c'è agli atti, che bisogna cercare di approfondire meglio. Mi sembra, nel mio caso, mi hanno fatto la radiografia in lungo e in largo ma non è stato fatto cosi con altre persone che avevano anche molte contraddizioni. BRUNO VESPA E' possibile che lei si creda come si descrive... non che lo sia.. ANNAMARIA Mi hanno dato della pazza, ma io è da quel giorno che continuo a ripetere ai giudici sempre la stessa versione. Voi non potete proprio immaginare cosa significa avere un figlio brutalmente assassinato sotto gli occhi e rimanere lucidi? Eppure l'accusa chiede per due volte la perizia psichiatrica, dopo che mi sono volontariamente sottoposta ben a tre e tutte mi hanno dichiarato sana di mente. Se non mi trovassero sana di mente, il caso sarebbe chiuso, giusto? Invece io sono qui a chiedere giustizia per il mio piccolo Sammy. Sono sana di mente e voglio che si trovi l'assassino di mio figlio. BRUNO VESPA Vuole raccontarci la sua versione dei fatti, la sua verità, cosicché la conoscano anche i nostri telespettatori?
  • 23. 22. ANNAMARIA Spero di sentirmela, è molto doloroso per me ricordare quei momenti. Ma ci provo. (pausa) Io avevo appena accompagnato mio figlio Davide a prendere il pulmino come facevo tutte le mattine. Apro la porta di casa e la chiudo a chiave. Mi tolgo le scarpe e infilo gli zoccoli, poi appendo il soprabito. Di rumore sento solo la televisione. Questo è strano, quando Samuele non mi vede urla. Forse siamo riusciti a non fare troppo baccano uscendo e lui si è addormentato. Il Bruno Vespa si avvicina al plastico e indica la porta. BRUNO VESPA Mi faccia capire, quindi lei è entrata dall'ingresso principale ed ha chiuso la porta alle sue spalle. Mentre suo figlio stava dormendo al piano di sotto nella stanza matrimoniale, giusto? ANNAMARIA Esatto, almeno quello era quello che pensavo io. Siccome dormiva ho pensato di farmi una doccia, quindi sono scesa nella mia stanza per cambiarmi. C'era poca luce che penetrava dalla finestra attraverso il tendone blu. Guardo in direzione di mio figlio e non lo vedo muoversi.. ho pensato o dorme o vuole farmi il gioco del "cucù". Però poi ho sentito un respiro strano. Alzo il piumone per controllare e vedo mio figlio in un lago di sangue.. Annamaria inizia a piangere e a parlare con il magone. BRUNO VESPA Si sente bene signora Lorenzi? ANNAMARIA (singhiozzante) E' stato.. E' stato uno shock enorme.. (MORE)
  • 24. 23. ANNAMARIA (CONT'D) come se il tempo si fosse fermato, uno shock. Non riesco a capire quello che vedo, faccio un passo indietro, provo a chiamarlo ma lui non risponde, è come se non ci fosse. Sento solo il suo respiro, una specie di rantolo terrificante. Vedo una grossa profonda ferita sulla testa a forma di croce e del materiale celebrale sul cuscino. Penso che mi abbia chiamato così forte che gli è scoppiata la testa. Un giorno un pediatra mi aveva detto che aveva pianto così forte che la pressione sanguigna gli aveva rotto un capillare nell'occhio.. (piange) Appena mi riprendo dallo shock, cerco il telefono per fare il 118 ma non ricordo se ci vuole il prefisso o no per cui sento una voce della Telecom che mi dice che ho sbagliato numero. Riprovo, apro la finestra e chiedo aiuto alla vicina. Penso sia colpa del telefono troppo vecchio, allora lascio il telefono sul comodino e corro al piano di sopra dove il telefono è più moderno. BRUNO VESPA Quindi lei per prima cosa cerca di chiamare il 118, non riuscendoci, poi apre la finestra al piano di sotto per chiedere aiuto e poi sale di nuovo le scale. Tutto questo con gli zoccoli ai piedi. ANNAMARIA Esatto. Non tocco Samuele perché non so veramente cosa fare, è lì con le braccia distese che respira male, ho paura a spostarlo. Vado su e rifaccio il numero del 118, finalmente rispondono. Urlo che ho bisogno d'aiuto ma la persona al centralino mi dice di attendere, che mi passa l'addetto. Sono momenti terribili, perché sono preoccupata che Sammy soffochi nel suo vomito. Mi giro e vedo il mio cellulare. (MORE)
  • 25. 24. ANNAMARIA (CONT'D) Lo prendo e cerco il numero del nostro medico di base che abita vicino a casa nostra. Faccio fatica a concentrarmi e a trovare il numero di Ada. Lo compongo mentre finisco di dare i dati al pronto intervento. Mi risponde la sua governante, alla quale urlo: "Rosanna, Rosanna, mandami Ada, mandami Ada. Samuele sta male!". Ma Rosanna non capisce, cosi mi passa Ada che mi chiede chi sono e cosa voglio. Gli spiego che sono Annamaria Lorenzi e che mio figlio sta male e lei mi risponde che sarebbe arrivata subito. Poso il telefono sul comò della mia camera. Chiamo Samuele ma lui non mi risponde! (si commuove) Gli stringo la manina che aveva adagiata lungo il corpo e gli faccio una carezza in viso, continuando a chiamarlo: "Samuele, Samuele, mi senti sono la mamma, sono qui con te!". Del materiale celebrale mi rimane attaccato alla mano e io lo poso dolcemente pensando che fosse suo e gli potesse servire. BRUNO VESPA Ma non vedeva tutto il sangue schizzato sulle pareti? ANNAMARIA Ma all'inizio meno perché era in penombra. C'era una finestra aperta ma non c'era ancora il sole fuori: era una luce non tanto forte. Poi il mio sguardo era rivolto a lui, non a qualcosa intorno, io guardavo lui. BRUNO VESPA Quando avverte suo marito? Mi sembra che lei a suo marito ha riferito una situazione più grave che al 118. ANNAMARIA Subito dopo avere chiamato Ada. Riprendo il telefonino e faccio il numero, ma nell'agitazione devo avere sbagliato e chiamo la scuola. (MORE)
  • 26. 25. ANNAMARIA (CONT'D) Rifaccio il numero e mi risponde Giacinta la segretaria dell'azienda in cui lavora Stefano. Gli dico di chiamarlo con urgenza. Poi apro la porta-finestra che dà sul giardino. BRUNO VESPA Questa qui esatto? ANNAMARIA Quella. Cosi' Ada può entrare senza passare dall'ingresso al piano di sopra. Il gelo entra dentro la stanza per cui copro Samuele con il piumone, il lenzuolo è accartocciato al fondo. Quando la luce illumina la stanza per la prima volta mi rendo conto della scena raccapricciante che ho davanti. C'è sangue ovunque, sui muri, sulle pareti, sul letto, a terra e lui li che geme. Entro ed esco dalla stanza, in attesa di Ada, quando vedo Daniela, la mia vicina, sul suo balcone. Le urlo: "Daniela corri, aiutami! Chiama la Satragni. Samuele sta male, gli è scoppiata la testa. BRUNO VESPA La Ferrod... la sua vicina, fu in seguito da lei accusata come presunta assassina, perché chiamò proprio la Ferrod se era una persona a lei sospetta? ANNAMARIA Mio figlio era stato ucciso, ma fino all'autopsia pensavo che gli fosse scoppiata la testa.. Per cui io non ho collegato le due cose, ho agito d’istinto! Il pubblico ministero mi aveva chiesto se potevo darle qualche spunto su chi potesse essere stato. Non seppi rispondere. Ma a mio marito venne in mente qualcosa. Ero ancora sotto choc. Il mio era un po' uno sfogo, un po' volontà di capire. Daniela Ferrod mi spiava, me lo riferivano anche altre persone. Quando passavo in paese gridava dalla finestra. Mi guardava in modo pesante. (MORE)
  • 27. 26. ANNAMARIA (CONT'D) Secondo me era invidiosa della nostra vita perfetta. Ma in quel momento era là persona più vicina, non ho pensato a nulla di tutto ciò. BRUNO VESPA Che reazione ha avuto la sua vicina alla sua richiesta d'aiuto? ANNAMARIA Daniela mi viene incontro preoccupata di vedermi cosi' agitata, poi una volta sulla soglia esclama: "Oh Mio Dio!" e indietreggia. Io le chiedo nuovamente di andare a chiamare Ada, ma dopo pochi metri vediamo spuntare la Panda bianca della dottoressa.. TRANSITION TO BLACK. TEXT IN WHITE: MARCO 12 I./E. AUTO DI MARCO - MATTINO 12 Ada e suo suocero Marco discutono nel tragitto da casa loro a quella dei Lorenzi. MARCO Come mai questa chiamata? ADA Dice che il figlio sta male, che vomita sangue. MARCO Ma se l'ho vista io, sarà venti minuti fa, accompagnarlo tutta tranquilla alla fermata del pulmino. ADA Probabilmente quello era Davide, quello più grande. E' il piccolo a non sentirsi bene. MARCO Capisco. Ma la cosa è strana.
  • 28. 27. 13 I./E. CASA DEI LORENZI - GIARDINO/STANZA MATRIMONIALE - 13 MATTINO Marco e Ada incrociano la signora Ferrod che urla qualcosa di incomprensibile e gesticola ampiamente. Ada la guarda stupita. Parcheggiano poco più in là l'auto e Ada scende con la sua borsa da medico. Entrambi camminano in direzione della porta finestra. Ada entra e saluta come se fosse una visita di routine, non avendo ancora realizzato la gravità della situazione. Il suocero si blocca sull'ingresso, sconvolto dalla scena che si trova di fronte. Annamaria intanto sta parlando al fisso con il 118 e fa un cenno ad Ada. ANNAMARIA (al telefono, sconvolta) Come non riescono a trovare la via? (Pausa) Gliel'ho già detto più volte. Si.. Montroz non Monroz. (Pausa) 4A! Seeeee! Vi prego non respira! Fate presto! Ada dopo avere sentito il polso al bambino e controllato il respiro (il bambino non viene mai inquadrato) si avvicina ad Annamaria. Si sente il rantolo forte. ADA (molto agitata) E' il 118? Dammi il telefono. Ada prende in mano la cornetta. ADA (CONT’D) Qui parla Ada Satragni, sono un medico. (pausa per ascoltare) Il bambino è molto grave. Ha perso molto sangue. (pausa per ascoltare) Sui 4 anni. (pausa per ascoltare) Respira ancora. Sì. Le passo mio suocero. Ada fa un gesto a Marco, ancora bloccato sul pianerottolo. Egli si avvicina ad Ada e prende il telefono.
  • 29. 28. Annamaria sente suonare il telefono cellulare sul comò e si avvicina per prenderlo, mentre Ada va verso il bambino per soccorrerlo. Nel frattempo rientra anche Daniela, la quale si avvicina con la dottoressa al bambino. C'è una gran confusione nella stanza, Marco chiarisce la posizione con il 118, mentre Annamaria parla a suo marito. Ripetizione scena a pagina 13 STEFANO (al telefono, con dolcezza) Sono io bimba, ti sei sentita di nuovo male? ANNAMARIA (parla al telefono, sconvolta) Samuele è morto. E' successo un disastro, vieni subito. STEFANO (al telefono, incredulo) Cosa è successo al piccolo? ANNAMARIA (parla al telefono, sconvolta) Vieni subito. Cade la linea. Annamaria posa il cellulare e si dirige verso Ada e il bambino. C'è anche Daniela ad ascoltare. ANNAMARIA (CONT’D) Cos'ha Ada? Respira? ADA Dimmi cos'è successo. ANNAMARIA Non lo so, ero fuori ad accompagnare Daniele al pulmino. Era nel letto che si succhiava il dito quando l'ho lasciato e l'ho ritrovato così.
  • 30. 29. ADA Ma Samuele è caduto! ANNAMARIA No, No, è sempre stato nel letto. ADA Allora qualcuno l'ha ferito. ANNAMARIA No, non ho visto nessuno, è sempre stato nel letto. ADA Se non è caduto, non è stato ferito, che cos'è? Un aneurisma che gli ha fatto scoppiare la testa? Ada apre la sua borsa e controlla nei medicinali. Intanto Marco mette giù il telefono ed esce dalla stanza. ADA (CONT’D) Ho bisogno di una bacinella d'acqua. Poi cerca di spostare il bambino vicino al bordo del letto. Annamaria corre in bagno, va a prendere una bacinella e la riempie d'acqua. Mentre è in bagno si accorge di una macchia di sangue sul lavello. Si blocca, la guarda e poi la fa sparire con la mano, sporcandosi il polsino della maglia. Ada prepara un una iniezione da fare al bambino. Poi prende delle garze dalla borsa. Le mani le tremano visibilmente. Arriva Annamaria con la bacinella d'acqua. L'appoggia sul letto di fianco a Samuele. ANNAMARIA Oh Mio Dio! Cosa gli è successo? Ada inizia a tamponare il sangue e a ripulirgli il viso dalla materia celebrale. ADA Non lo so, non lo so nemmeno io. Ho bisogno di cotone per tamponare le ferite.
  • 31. 30. Annamaria torna in bagno e prende un'intera confezione di cotone e del disinfettante. ANNAMARIA Ecco. Nel frattempo Ada pratica l'iniezione sulla coscia del bambino. Il bambino reagisce facendo la pipì. ANNAMARIA (CONT’D) E’ vivo? E' un buon segno? Ti prego dimmi qualcosa Ada! Ada continua a tamponare le ferite e non risponde. Prova a chiamare il piccolo, muovendogli una luce di fronte agli occhi per vedere se reagisce. Annamaria prende la bacinella piena di sangue e va a versarla nel bagno. Ada continua a chiamare Samuele. Annamaria posa la bacinella con l'acqua pulita di fianco al letto. ANNAMARIA (CONT’D) Ada, ce la farà? ADA Daniela, portala fuori e non farla entrare! DANIELA Su, vieni Annamaria! Daniela la prende per un braccio e cerca di portarla fuori, ma riesce solo a trascinarla sulla soglia dell'ingresso. ADA Ma quando arriva questo elicottero? Ditele di sollecitarlo per piacere. Intanto si continua a udire il rantolo del piccolo. ADA (CONT’D) Marco, vieni dentro a darmi una mano! Marco, entra dentro la casa facendosi spazio fra Ada e Annamaria.
  • 32. 31. ADA (CONT’D) Chiama tu il 118. Digli di fare presto! Marco va al telefono e compone il numero. MARCO Sono Marco Savin, la chiamo da Cogne. (pausa) Dov'è l'elicottero? La situazione qui è gravissima. Marco mette una mano sulla cornetta. MARCO (CONT’D) L'operatrice sta contattando l'elicottero, Ada. ADA Annamaria, ho bisogno di una coperta, vai a prendere una coperta! Annamaria va a prendere il necessario. MARCO (al telefono) Va bene. L'elicottero è su Cogne, non riescono a trovare la casa e ci chiedono di uscire per segnalarla. Ti chiedono di portare fuori anche il bambino perché probabilmente avranno difficoltà ad atterrare. ADA Adesso lo mettiamo su un cuscino, lo copriamo e lo portiamo fuori. Nel frattempo giunge Annamaria con le coperte pesanti. Ada prende un cuscino e lo mette di fianco al bimbo. MARCO Forza incominciate a uscire! L'elicottero dovrebbe essere già in zona. La prima ad uscire è Daniela. Annamaria attende che Ada posi il bambino sulla barella improvvisata. Lo coprono bene, poi lo alzano e lo mettono sul cuscino.
  • 33. 32. ANNAMARIA Come posso aiutarti? ADA Tamponagli le ferite mentre io lo prendo fra le braccia. Andiamo. Ada prende in braccio il bambino nella barella improvvisata e lo porta fuori, Annamaria la segue a breve distanza. Daniela fa segno con le braccia verso il cielo. DANIELA Mi sembra di sentirlo arrivare! CUT TO: 14 I/E. A BORDO DELL’ELICOTTERO DEL 118 - SOPRA A COGNE - 14 MATTINO Ripetizione della scena a pagina 9. Ivano passa il binocolo al co-pilota. Una donna si sbraccia per segnalare la posizione. Sono in tre. Una donna ha un bambino in braccio e l’altra le è a fianco. La terza, quella che segnala la posizione, è poco distante. PILOTA Avevi ragione tu, la casa è quella. CO-PILOTA (parlando alla radio) Centrale. Contatto visivo affermativo. PILOTA Ok! Tentiamo un touch-and-go. Un centinaio di metri più in su della casa mi sembra una zona sicura. Facciamo un tentativo. CO-PILOTA (parlando alla radio) Centrale. Scendiamo. Chiedi se va bene un po dietro la casa. CUT TO:
  • 34. 33. 15 I./E. MACCHINA DI STEFANO - MATTINO 15 Stefano è in auto, in mezzo al traffico, cerca di farsi strada a tutti i costi per rientrare il più in fretta possibile. Parla concitatamente al cellulare con suo padre. STEFANO Si.. Si.. è stata di nuovo male stanotte. (pausa) Si. (pausa) Il solito attacco d’ansia. Niente di che. (pausa) Ora sto rientrando per vedere cos'è successo al piccolo. (pausa) Già. (pausa) Annamaria ha detto che è morto, ma non era in se! (pausa) No, non saprei. Avrà esagerato. (pausa) Vi chiamo appena so qualcosa di certo. (pausa) Va bene. (pausa) Ciao. Poi Stefano compone il numero di cellulare di Annamaria. Il telefono è scarico e risulta irraggiungibile. STEFANO (CONT’D) Dannazione! Distratto dal cellulare rischia un frontale con un altra macchina che scarta di lato e suona il clacson. TRANSITION TO BLACK. TEXT IN WHITE: ALBERTO 16 EXT. DISTRIBUTORE DI BENZINA DI COGNE - MATTINO 16 La tranquilla vallata di Cogne viene improvvisamente disturbata dal forte rumore di un elicottero in arrivo.
  • 35. 34. Un anziano del paese sta facendo rifornimento nella stazioncina Esso di Cogne. Alberto, mentre fa rifornimento, si accorge del rumore, fa scattare il meccanismo di riempimento automatico e si sposta un po più in là, per cercare di capire da dove proviene. La persona anziana esce dall’auto. ANZIANO (in dialetto, indicando i numeri del distributore) Alberto, furfante, mica ti avevo detto di farmi il pieno io! 20 euro! ALBERTO Sta zitto un attimo, vecchiaccio tirchio! Il meccanismo di riempimento automatico scatta e la pompa non fa più rumore. A quel punto si distingue chiaramente il rombo dell'elicottero. ALBERTO (CONT’D) Guarda là! Mi sembra un elicottero. Chissà cosa è successo. Un incidente? ANZIANO Io non vedo niente, sarà un po la vista, sarà un po che io guardo i numeri della pompa al posto tuo, visto che mi tocca pagare a me. ALBERTO Ma si', guarda là quel puntino rosso che attraversa la vallata. Punta dritto su Cogne. Mi sembra proprio che punti verso di qua. ANZIANO Sarà il papa in vacanza! Adesso però fammi tu la carità, quanto avevamo detto? 20 euro? Ecco qua. (Ride) L’elicottero del 118 vira poco più in là e si porta verso il fianco della vallata.
  • 36. 35. ALBERTO Me li dai dopo vecchio genovese, adesso dammi un passaggio, voglio andare a vedere che succede lassù. ANZIANO Se offre la casa, ben venga.. salta su.. con la mia alfetta arriviamo prima di loro! Alberto, il benzinaio chiude il distributore di benzina e salta sulla macchina. I due partono insieme. TRANSITION TO BLACK. TEXT IN WHITE: CARLO 17 I./E. NEGOZIO DI ALIMENTARI DEI PERRATONE A GIMILLAN - 17 MATTINO Carlo Perratone esce di corsa dal suo negozio di alimentari con il naso all’insù. CARLO (in dialetto) Oddio. Cos’è successo? (pausa, entra nel negozio) François, stai tu al negozio? Vado a vedere! Carlo prende il telefono cellulare e le chiavi, poi chiama Graziana. TRANSITION TO BLACK. TEXT IN WHITE: CARLO E ULISSE 18 EXT. NEGOZIO DI ORTAGGI E FRUTTA DEI GUICHARDAZ - MATTINO 18 Carlo arriva in furgone, parcheggia davanti al negozio e scende. Si appresta ad entrare ma trova Ulisse con i suoi clienti che guardano in cielo appena fuori dal negozio di ortofrutta.
  • 37. 36. CARLO GUICHARDAZ (in dialetto) Ciao Ulisse. Grazie di avere aperto. (Ulisse non risponde) Beh che c’è? ULISSE E’ successo qualcosa vicino casa nostra. Si gira e vede anche lui l’elicottero. 19 I./E. A BORDO DELL’ELICOTTERO DEL 118 - SOPRA LA CASA DEI 19 LORENZI - MATTINO Il medico e il suo staff paramedico sono pronti a intervenire. Si preparano allo sbarco. LORENZO Okay ragazzi, ci siamo. State pronti con la barella. Il terreno è scosceso e ripido, per cui passi lenti e piedi ben piantati a terra. Non voglio soccorrere i miei soccorritori. Ci siamo intesi? PERSONALE MEDICO DEL 118 Si. LORENZO Il bambino è grave, portate giù anche la rianimazione. CO-PILOTA (dallo sportellino) Cinque secondi all'atterraggio. 20 L'elicottero alza moltissima polvere durante 20 l'avvicinamento al suolo. Si posa in una zona non abitata a una certa distanza a Nord dalla villetta. Fuori sul giardino ci sono quattro persone, più il bambino da soccorrere. Il co-pilota apre uno sportellino e urla nel vano di carico. CO-PILOTA (CONT’D) Vai! Vai! Vai!
  • 38. 37. 20 EXT. CASA DEI LORENZI - GIARDINO - MATTINO 20 Lorenzo spalanca il portellone laterale dell'elicottero e il personale medico scende. Dalla porta laterale della cabina scende invece Ivano, la guardia alpina. Il personale medico corre con un buon passo e si dirige verso il piccolo Samuele. Il pilota fa un gesto ad Ivano per comunicargli che sale in quota e rimane in hovering. Una volta allontanati tutti, l'elisoccorso dà potenza al motore e sale in quota a un centinaio di metri. LORENZO (urlato verso Ada) Sono Lorenzo Iannizzi del pronto soccorso. Quali sono le condizioni del paziente? ADA (in stato confusionale) Dott.ssa Satragni. Ho cercato di tamponare le ferite come potevo. Perde copiosamente sangue dalle ferite sulla testa. Respira con fatica, le pulsazioni stanno diminuendo, ma il cuore ancora. LORENZO Ok. Ce ne occupiamo noi ora. Ada apre i tamponi di cotone utilizzati per fermare il sangue e mostra la lesione sulla fronte. Il medico rimane in silenzio, ma è molto sorpreso delle ferite di chiara origine traumatica sulla parte occipitale sinistra del cranio. Ivano è li con loro che ascolta e osserva il bambino. LORENZO (CONT’D) (turbato) Mio Dio! Cos'è successo qui? ADA (agitata) Non lo so.. non lo so.. potrebbe essere stato colpito da un aneurisma.. LORENZO (irritato) Ma non dire questo!
  • 39. 38. I soccorritori chiedono spazio, allontanano la madre, la vicina e il suocero di Ada. Annamaria, mentre arrivano i soccorsi, piange senza dire una parola, tiene le braccia conserte. INFERMIERE Fate largo per piacere! Fate largo! LORENZO Chi è il genitore del bambino? ADA Lei è la madre, il padre sta arrivando. LORENZO Dobbiamo portarlo via d'urgenza signora. Forza dategli ossigeno e mettetelo sulla barella. Tamponate meglio quelle ferite. Fermate il sangue. ANNAMARIA (piangendo) Sopravvivrà? Il medico fa finta di non sentire la domanda per non dovere rispondere. LORENZO Per favore portatela dentro. Daniela e Vito (il vicino di casa che è sopraggiunto in soccorso) cercano di portare dentro Annamaria. Lei entra in casa, ma poi si lamenta. Ivano segue la signora nella casa ma poi ci rimane. Intanto fuori arrivano numerosi estranei, fra cui la signora di servizio di Ada. ANNAMARIA (piangendo) Non voglio stare qui! Lasciatemi uscire! LORENZO Come si chiama il bambino? ADA Samuele.
  • 40. 39. LORENZO Samuele mi senti? Lorenzo punta la luce negli occhi del bambino per vedere la sua risposta. Poi ascolta se respira. Annamaria ritorna in zona. LORENZO (CONT’D) Conosce il suo gruppo sanguigno? (rivolgendosi ad Ada) No. LORENZO (CONT’D) Quanto sangue ha perso? ADA Non so. Molto. Abbiamo cercato di tamponare le ferite ma era sul letto in un lago di sangue. Gli ho fatto una iniezione di adrenalina. LORENZO Forza con quella barella! Ivano dov'è? INFERMIERE Non saprei! Annamaria si gira nervosa per la seconda volta a guardare Ivano che è rimasto in casa. LORENZO (rivolto a un infermiere) Va bene. Chiama tu l'elicottero. Digli di scendere che evacuiamo il paziente. L'infermiere prende la sua radio. INFERMIERE (parla alla radio) Franco sono Marco passo. CO-PILOTA (alla radio) Dimmi.
  • 41. 40. INFERMIERE (parla alla radio) Evacuiamo il bambino, scendete fra due minuti, tempo di prepararci. Intanto gli infermieri continuano a tamponare il sangue e dare ossigeno al bambino. Poi lo spostano sulla barella e lo legano. 21 INT. CASA DEI LORENZI - CAMERA MATRIMONIALE/BAGNO - 21 MATTINO Ivano è rimasto dentro casa ad osservare il sangue sulle pareti e sul soffitto, quando sente alla radio la conversazione tra l’infermiere e il co-pilota. Ivano nota anche il calzino insanguinato per terra e il pigiama appoggiato sul letto. INFERMIERE (alla radio) Evacuiamo il bambino. Scendete al più presto. CO-PILOTA (alla radio) Okay, scendiamo. Ivano prende la radio in mano e cambia canale per contattare i carabinieri. Un istante dopo Annamaria entra dentro la stanza. ANNAMARIA (rivolgendosi a Ivano) Ha bisogno di qualcosa? IVANO (rimettendo la radio nel fodero) No, grazie. Annamaria poi vede Stefano arrivare e gli va incontro. Ivano per non farsi sentire va nel bagno, chiude la porta e si guarda intorno per cercare un oggetto che potrebbe avere stato utilizzato l’assassino. Poi chiama.
  • 42. 41. IVANO(CONT’D) (parlando alla radio) Qui guardia alpina Ivano Iannizzi in servizio d’emergenza con l’elisoccorso a Cogne. C’è qualcuno in ascolto? Passo. STAZIONE CARABINIERI (alla radio) Qui stazione dei carabinieri di Cogne. IVANO (parlando alla radio) Siamo intervenuti in una villetta, al 4A, Frazione Montroz. Il bambino ha il cranio sfondato. La stanza in cui si trovava è imbrattata di sangue fino al soffitto. STAZIONE CARABINIERI (alla radio) Come dice? Mandiamo subito una pattuglia. Ivano esce dal bagno e poi dalla stanza. 22 EXT. STRADA COMUNALE DI COGNE - MATTINO 22 Stefano è in auto ed è infuriato per l'alfetta che procede a bassa velocità verso casa sua. Sull'auto che lo precede c'è Alberto e il vecchietto che gli ha dato un passaggio. Prima di imboccare la stradina di casa le due auto incrociano il pulmino della scuola (che trasporta l’asilo nido questa volta) in attesa di Samuele. Lo scuolabus chiude le porte e se ne va dritto per la strada principale lasciando le due auto svoltare nella stradina. Lungo la strada comunale le due macchine devono farsi largo fra una schiera di curiosi che stanno camminando ai bordi della stradina, verso la sua abitazione. Stefano è molto calmo, non si innervosisce. Dopo qualche istante il vecchietto mette la freccia e accosta per parcheggiare lungo il prato. Stefano ha finalmente strada libera. Parcheggia l'auto dietro a quella della Satragni. Annamaria riconosce l’auto e gli va in contro.
  • 43. 42. 23 EXT. CASA DEI LORENZI - GIARDINO 23 ANNAMARIA Stefano! Annamaria esce di casa. STEFANO O mio Dio! ADA Stia tranquillo Lorenzo è ancora vivo ed è in buone mani, stanno per portarlo via.. STEFANO Ma cos’è successo? ADA Non lo so, perde sangue dalla testa, non lo sappiamo.. Annamaria emette dei versi, chiude gli occhi e poi incomincia ad avere un malore. Nel frattempo rientra Ivano. Ada dà sostegno ad Annamaria. Lorenzo alza la copertina e guarda il bambino poi si rivolge alla moglie. STEFANO Stai tranquilla, non ti sentire in colpa. LORENZO Ah! Sei qui Ivano! Scusami un attimo. Lorenzo e Ivano si spostano un attimo per parlare in privato. LORENZO (CONT’D) (rivolto a Ivano) Lo portiamo via. L’elicottero sta scendendo. IVANO E cosa lo porti via a fare? LORENZO Respira ancora, è in stato comatoso ma è vivo, non posso lasciarlo qui.
  • 44. 43. IVANO Ho chiamato io i carabinieri. Saranno qui tra pochi minuti. Tornano insieme agli altri Ivano e Lorenzo. Nel frattempo c’è un gran via vai di persone che entrano ed escono dalla stanza, compreso Alberto, l’anziano e Carlo Perratone. LORENZO L’elicottero sta arrivando. State pronti. (poi si rivolge alle persone che sono lì) Per favore chiamate il 112. ADA (si rivolge ad Annamaria) Non vai anche tu? ANNAMARIA Non so, si può? ADA Non saprei. ANNAMARIA Può chiedere lei Ada? Intanto vado a prepararmi. Lorenzo e la vicina sono lì di fianco che ascoltano il discorso. Intanto l’elicottero è sopra la casa e lentamente si avvicina al suolo. Lorenzo e i soccorritori alzano il bambino. Ada parla con Ivano ma c’è troppo rumore e non si sente nulla. Annamaria tira fuori dalla tasca le chiavi e le dà a Daniela. ANNAMARIA (CONT’D) Per favore Daniela chiudi tu la porta- finestra.. DANIELA Non ti preoccupare, dai pure a me.
  • 45. 44. Intanto l’elicottero inizia a rombare sulle loro teste e atterra con un solo pattino dove si era posato prima. Ada corre da Annamaria. ADA Dovete rimanere qui! Non si può salire a bordo! ANNAMARIA Come non si può? ADA (più forte) Mi spiace, mi dicono che dovete rimanere qui! Non sanno se lo portano all’ospedale di Aosta o direttamente a Torino. Il personale medico termina l’imbarco del bambino e l’elicottero vola via. Stefano rimane solo a terra. 24 INT. SCUOLA ELEMENTARE DI COGNE 24 INQUADRATURA DI DAVIDE CHE DALLA FINESTRA DELLA SUA SCUOLA GUARDA L’ELICOTTERO DEL 118 VOLARE VIA LONTANO. INQUADRATURA DELLA CASA CHE SI ALLONTANA DAL PUNTO DI VISTA DELL’ELICOTTERO. 25 INT. STUDIO TELEVISIVO - SET 25 BRUNO VESPA Quindi la prima a visitare il bambino è stata proprio la dottoressa Satragni. Possibile che non si sia accorta subito che quelle lesioni fossero di origine traumatica? Ha parlato di un forte aneurisma per consolarla o perché ne era convinta? ANNAMARIA Penso che lei me lo abbia detto perché come me non poteva pensare ad un omicidio. (MORE)
  • 46. 45. ANNAMARIA (CONT'D) La nostra vita a Cogne è proprio la vita di paese, lontana da tutto questo. BRUNO VESPA Come può non aver pensato lei ad un delitto? ANNAMARIA Non lo so... non mi ha sfiorato neanche lontanamente. Forse era il mio senso di colpa di averlo lasciato lì che mi ha fatto pensare questo... di averlo lasciato abbandonato... pensando di lasciarlo in un posto sicuro... perché sapevo che se era nel mio letto lui ci sarebbe rimasto, sarebbe rimasto lì pochi minuti. BRUNO VESPA Dal tutto risulta che lei si è accorta della morte di Samuele molto, molto dopo. ANNAMARIA Beh, no io vedevo la gravità man mano che passavano i minuti, passando dalla camera al piano di sopra a chiedere soccorsi, vedevo che lui non mi rispondeva, vedevo che tutte le mie urla nel chiamarlo, nel toccarlo e mi accorgevo della gravità delle sue ferite, cosa che nella penombra iniziale e poi nella luce. Dopo questo me ne rendevo conto perché aumentavano, vedevo i tagli più profondi quanti ne aveva. BRUNO VESPA Quindi lei al 118 ha parlato di sangue dalla bocca perché non se ne è accorta subito. ANNAMARIA Si, è andata così, alla prima chiamata al 118 ho parlato di sangue che esce dalla bocca. Poi loro hanno richiamato proprio mentre entrava la dottoressa, quindi ci ha parlato lei. (MORE)
  • 47. 46. ANNAMARIA (CONT'D) L’elicottero aveva problemi ad individuare la zona, quindi gli ha passato suo suocero, Marco, guida alpina che conosce bene i dintorni. Io non ho più parlato con loro. Però subito dopo ha chiamato Stefano sul cellulare, a lui dico di correre subito perché Samuele sta malissimo, che gli è scoppiata la testa. BRUNO VESPA Poi cosa succede? Ci racconti. ANNAMARIA Ada mi chiede cosa è successo e io gli dico che non lo so. Samuele era nel lettone quando l’avevo lasciato che dormiva e si ciucciava il dito e io l’ho trovato così dopo avere accompagnato Davide al pulmino. Ada gli presta le prime cure, mi chiede di andargli a prendere dell’acqua e del cotone. Io cerco di rendermi più utile che posso, vado in bagno e prendo una bacinella e la riempio d’acqua. Poi le porto il cotone. Le chiedo cosa può essere successo e lei mi risponde di non saperlo, che potrebbe essergli esplosa la testa perché quella era l’impressione che dava vedendolo. BRUNO VESPA Suo figlio a questo punto è ancora vivo, vero? ANNAMARIA Si, è immobile ma respira regolare... (pausa) Ada gli pulisce la faccia e tampona le ferite poi gli fa una iniezione alla coscia. Lui reagisce facendo la pipì allora io gli chiedo se è un buon segno, visto che reagisce, ma Ada non mi risponde. E’ molto agitata, le tremano le mani. Spero mi dica che sta meglio, insisto e lei mi fa allontanare da Daniela, ma non riesco a stare lontano al mio bambino. (MORE)
  • 48. 47. ANNAMARIA (CONT'D) Lo guardo, spero che sopravviva, anche menomato o con una cicatrice molto grande, non importa. La dottoressa mi chiede si sollecitare l’elicottero ma io sono in preda al panico, allora suo suocero entra nella stanza e chiama dal fisso dall’altra parte del letto. Ci comunicano di portare fuori il bambino per sollecitare il trasporto, la dottoressa mi dice che devo andare con l’elicottero allora io salgo a cambiarmi. BRUNO VESPA Quindi lei ha camminato sul sangue e per questo gli zoccoli erano sporchi, come rilevato dal RIS. ANNAMARIA Si. Io sono stata inizialmente incriminata per quegli zoccoli. Poi in un secondo momento i nostri periti hanno provato che quelle all’interno non erano tracce di sangue, ma intanto il processo è stato fatto solo a me. Salgo le scale di corsa, mi cambio gli zoccoli con gli stivaletti, prendo la giacca, la borsa e le chiavi dall’interno della porta perché qualcuno chiuda la casa. Scendo in camera da letto e lascio la borsa e la giacca e li appoggio fra il letto e la porta finestra. Chiedo ad Ada cosa posso fare per aiutare e allora vado a prendergli un cuscino e una copertina in camera di Davide. Ada crea un lettino improvvisato con il cuscino e la coperta. Quando muove Samuele però dai tagli sopra la fronte, dove ci sono i capelli esce tanto sangue, io tra un po svengo. Sono paralizzata dalla paura. BRUNO VESPA Suo marito a questo punto non era ancora arrivato signora? ANNAMARIA No. Continuo a guardare verso il prato se arriva ma non arriva. (MORE)
  • 49. 48. ANNAMARIA (CONT'D) Vado sul marciapiede della casa dove Ada ha appoggiato Samuele e gli tocco la manina, lo sento freddo, ma Ada dice di averlo coperto bene. Perde molto sangue e non respira. Ada si avvicina e dice che respira, ma servono delle altre bende per tamponare le ferite. Daniela va dentro e ne prende un po, però si dimentica di disinfettarlo allora io mi arrabbio con lei. Ada tampona le ferite e le copre con del cotone, quando udiamo che l’elicottero sta arrivando. E quasi tutto coperto tranne un taglietto che arriva fino all’occhio. Io lo chiamo, ha gli occhi semiaperti e fissi.. Sammy Sammy, lui apre un occhio e lo richiude, allora riprovo e lui di nuovo, lo dico alla dottoressa ma non mi risponde. A quel punto mi allontanano e io non lo rivedrò più. Annamaria si mette a piangere. ANNAMARIA (CONT’D) Alzo lo sguardo.. C’è tanta gente e tanta confusione. L’elicottero cerca di atterrare fra casa nostra e i vicini.. ma alza troppa polvere. Arriva anche Stefano, io gli vado incontro ma lui va dal bambino. L’elicottero non riesce ad atterrare e si posa dietro la nostra villetta. I soccorritori e il medico dell’elicottero scendono e gli danno subito ossigeno, poi lo caricano sulla barella. Stefano li segue e gli aiuta. Io li seguo lungo la scalinata che porta all’ingresso principale, poi consegno le chiavi alla vicina perché chiuda ma la dottoressa e altre persone sopraggiunte mi trattengono. Mi parlano ma io non le ascolto. Mi mettono in mano un bicchiere e mi dicono di bere. Mi infastidiscono. Chiedo di salire sull’elicottero ma la dottoressa mi ripete di bere, che non c’è posto. Urlo a Stefano di salire lui ma troppo tardi, l’elicottero è già in volo.
  • 50. 49. BRUNO VESPA Quindi al contrario di quello che è stato detto non è stata Lei a non volere accompagnare il bambino all’ospedale. ANNAMARIA Mi è stato impedito di salire sull'elicottero. E' stato solo a livello mediatico che è stato tirato fuori questo e poi nella sentenza del giudice che mi ha condannato, che non so dove abbia preso questa affermazione perché non esiste, anzi agli atti c'è proprio scritto che mi hanno trattenuto perché io volevo salire su quell'elicottero. Abbiamo cercato di seguirlo in macchina ma ci hanno fermato perché non sapevano dove lo stavano portando. Ada aspettava una chiamata per saperlo. Quando il telefono squilla io sono lì pronta a partire con Stefano ma lei mi abbraccia, io non capisco perché, e poi.. e poi mi stringe forte e sussurra nell’orecchio “Samuele è morto..., non ce l’ha fatta”. Annamaria si mette a piangere. BRUNO VESPA Come reagisce alla notizia suo marito? ANNAMARIA Sono attimi in cui non vedi più nulla, non senti più nulla. Io ho sentito solo Stefano piangere e urlare il suo nome dalla gradinata delle scale. Abbiamo vissuto un quarto d’ora di autentica disperazione e non abbiamo avuto nemmeno il diritto di potere piangere il nostro bambino, oltre quel quarto d’ora. Le esigenze investigative avevano la precedenza. Un maresciallo nostro amico, che era stato nostro ospite qualche giorno prima, mi prende da parte e mi chiede: “Ma perché stamattina hai chiamato il 118?”
  • 51. 50. ATTO II: LA SERA PRECEDENTE 26 EXT. STRADA COMUNALE DELLA FRAZIONE - NOTTE 26 Stefano come tutte le sere rientra a casa dal lavoro con la sua auto. Percorre le ultime curve che lo separano dallo chalet di montagna in cui vive con la moglie. C'è un grande buio attorno, il posto è molto isolato, solo la vallata è illuminata. Stefano pigia un tasto sul telecomando nel portaoggetti dell’auto e parcheggia l’auto nel garage. Qualcosa o qualcuno sembra osservarlo da un muretto poco distante. VISTA ESTERNA DELLO CHALET DA UN PUNTO DI VISTA DI UNA PERSONA APPOSTATA FUORI DALLA CASA. 27 INT. CASA DEI LORENZI - SCALE/SALA 27 Stefano sale le scale interne della casa. STEFANO Bimbi? Bimba? Dove siete? I bambini sono nascosti nella sala da pranzo della casa, addobbata a festa. La mamma, nascosta dietro lo stipite della porta, fa il segno di far silenzio ai bambini, anch’essi nascosti che se la ridacchiano divertiti. Stefano sente le risate dei bambini e capisce dove sono nascosti. STEFANO (CONT’D) Un mostro vi ha uccisi tutti? Bambini dove siete? Stefano si avvicina alla sala da pranzo. Samuele scalpita per uscire e Davide il più grande lo trattiene. DAVIDE (sottovoce) Dove vai, stai qui nascosto! Samuele non ce la fa ed esce fuori. SAMUELE Buh!
  • 52. 51. STEFANO Oh! Che spavento! Samuele ride e scappa gridando dalla paura verso la mamma. Si attacca alla gamba di lei e Annamaria lo prende in braccio. Davide va verso il babbo e la mamma lo segue. DAVIDE Non vale è uscito prima.. ciao Papi! Stefano dà un bacio a Davide. ANNAMARIA Ciao amore come è andata oggi? DAVIDE Insomma, le solite piccole scaramuccie con il capo che mi innervosiscono un po, per il resto tutto bene. Voi birbanti cosa avete fatto oggi? SAMUELE Io ho preparato la pizza! STEFANO (ride) E la mamma non ti ha aiutato nemmeno un poco? SAMUELE Un pochino si.. Annamaria sorride. STEFANO E tu, ometto di casa? DAVIDE Io ero con la maestra. ANNAMARIA Dai venite tutti in cucina che è pronto! Ho fame! I bambini corrono verso la cucina.
  • 53. 52. STEFANO (verso la moglie, ride) Sono terribili insieme non stanno mai fermi 5 minuti! ANNAMARIA A chi lo dici! Ma quanto sono carini. Annamaria e Stefano si guardano e poi si baciano. 28 EXT. CASA DEI PERRATONE - SERA 28 Una auto con i fari accessi nella notte attende con il motore acceso fuori da una casa di montagna. Una signora impellicciata entra a bordo dell'auto facendo ampi sbuffi dal freddo. 29 I./E. AUTO DEI PERRATONE - SERA 29 All'interno Carlo Perratore e Graziana Blanc discutono. GRAZIANA (in dialetto valdostano) Non so tu ma io non ho proprio voglia di andare a trovare i Bologneis. CARLO (in dialetto valdostano) Graziana, sono sei mesi che me lo chiede. Dobbiamo parlare di cose importanti per il futuro di Cogne. Fammi il piacere. GRAZIANA (in dialetto valdostano) Come vuoi. Ma quando entra in negozio con quell'aria da gran donna di città, guarda.. CARLO (in dialetto valdostano) Fattela piacere per stasera. Forse scopri che è una bella persona invece. Carlo continua a guidare nella notte.
  • 54. 53. 30 INT. CASA DEI LORENZI - CUCINA - SERA 30 Annamaria lava i piatti in cucina quando improvvisamente avverte un malore. La donna emette un gemito poi porta una mano allo stomaco. Stefano si alza dalla sedia e la sorregge da dietro, lei si lascia un po andare. La TV è accesa. STEFANO Annamaria! ANNAMARIA (geme) STEFANO Stai di nuovo male? ANNAMARIA Ahhh non riesco a respirare. Mi manca l'aria.. mi sento svenire.. STEFANO Non stare in piedi, siediti sul divano. Lascia stare i piatti, ci penso io poi. Annamaria si siede sul divano, sorretta da Stefano. STEFANO (CONT’D) Aspetta ti apro un poco la finestra. Stefano apre la finestra, qualcosa si muove all’esterno della casa. INQUADRATURA DAL PUNTO DI VISTA DI UN ESTRANEO FUORI DALLA CASA. STEFANO (CONT’D) Bimbi andate a giocare in salotto, la mamma non sta bene. I due bimbi se ne vanno con calma, poi incominciano a correre e a urlare appena usciti dalla porta della cucina. STEFANO (CONT’D) Vuoi che chiami i Perratone per dirgli di non venire?
  • 55. 54. ANNAMARIA Ma no.. vado in bagno un attimo.. vedrai che quando torno starò meglio. Annamaria si alza dal divano e va in bagno. Una volta vicino alla tazza porta due dita in gola e vomita. Stefano attende fuori dal bagno e la sente vomitare. STEFANO Meglio evitare Bimba, adesso li chiamo.. Stefano si avvicina al telefono e compone il numero di casa, ma non risponde nessuno. I ragazzi continuano a giocare. Poi suona il campanello. Annamaria è sempre nel bagno che cerca di riprendersi, suda freddo. Quando sente il campanello si alza da terra e si lava la faccia. Stefano va ad aprire la porta, i bambini lo seguono. 31 EXT. CASA DEI LORENZI - GIARDINO - SERA 31 Stefano esce in giardino e va incontro all'amico Carlo. STEFANO Ciao Carlo! Grazie di essere venuto. Nel frattempo scende dall'auto anche la moglie. CARLO Stefano, che piacere. Ti presento mia moglie, ma forse vi conoscete già.. Graziana questo è Stefano, consigliere della giunta del nostro amato comune. STEFANO Onorato di conoscerla signora. GRAZIANA Piacere mio. STEFANO Mi scuso per mia moglie se non è venuta fuori con me. E’ dentro che vi attende. Purtroppo non si sente bene.
  • 56. 55. GRAZIANA (prende Carlo per un braccio) Non vogliamo assolutamente disturbare. Carlo è meglio che torniamo un altra volta. STEFANO Ma non disturbate affatto! Tanto poi le passa.. non vi preoccupate. Prego vi faccio strada. 32 INT. CASA DEI LORENZI - CUCINA - SERA 32 I Perratone entrano in casa. INQUADRATURA DAL PUNTO DI VISTA DI UN ESTRANEO FUORI DALLA CASA. Entra Stefano in cucina e poi seguono i Perratone. STEFANO Annamaria, questi sono Graziana e Carlo Perratone. Gli amici di cui ti ho tanto parlato. ANNAMARIA Piacere! Benvenuti a casa nostra! Scusatemi se non mi alzo, ma ho avuto un leggero malore e ho paura di svenire. CARLO Per carità! Stia seduta signora! (pausa) E loro due chi sono? Ciao! STEFANO Le nostre due pesti! Davide e Samuele! Fate “ciao” a Carlo! DAVIDE Buonasera! Samuele ride e si nasconde tra le braccia della mamma. STEFANO Sammy! Fai ciao!
  • 57. 56. SAMUELE (lentamente) Ciao.. STEFANO E’ tanto attaccato alla mamma. Annamaria ce la fai ad alzarti e venire di là in salotto? ANNAMARIA Magari, piano piano, provo. Annamaria si alza lentamente e tutti si muovono verso la sala. CUT TO: 33 INT. CASA DEI LORENZI - SALA - NOTTE 33 I bambini giocano di fianco ai genitori mentre la conversazione diventa più intima. ANNAMARIA Questi improvvisi cali di pressione li ho avuti spesso durante la gravidanza. Più di dieci ore travagliate per avere Davide e altrettante per Samuele. Pensavo veramente di morire. STEFANO Non dire così su! ANNAMARIA Pensate che quando ero ancora in cinta, una volta andai in centro ad Aosta con una amica. Eravamo sulla strada in macchina, stavamo parlando dei problemi di suo figlio per via del suo handicap, poverina, quando io mi sento svenire e la faccio fermare in mezzo alla strada. CARLO Si vede che la vita frenetica di città non fa per lei signora. Si sta molto meglio qui che c’è l’aria buona, vero?
  • 58. 57. ANNAMARIA Sì, sì.. Sono cresciuta in un paese piccolo come questo io! (nota Davide sbadigliare) Stefano puoi portare tu a letto Davide per favore? Mi sembra assonnato. STEFANO Ci penso io, non ti preoccupare. Vieni Davide. Stefano prende Davide in braccio, il bimbo è assonnato e si stropiccia gli occhi. ANNAMARIA Domani va a scuola e si deve alzare presto. Stefano e Davide se ne vanno. Graziana guarda il piccolo Samuele. Le due donne appaiono abbastanza in confidenza ora. GRAZIANA Certo che i figli sono un dono del cielo ma anche un grosso sacrificio! ANNAMARIA I bambini sono tutta la mia vita, non potrei vivere senza di loro. Davide è fantastico! Un bravissimo bambino! Samuele mi preoccupa un po’.. è tanto vispo! Sono veramente una mamma troppo apprensiva. Sapessi come li vizio! (pausa) Ma perché voi due non avete figli? Se posso chiedere... non li volete? GRAZIANA (visibilmente dispiaciuta,) No, no, eccome se li vogliamo. L’anno scorso ho perso una bambina nata prematura. Graziana ha un gesto d’affetto nei confronti del marito posandogli la mano sulla gamba. Il marito l’abbraccia.
  • 59. 58. ANNAMARIA Che cosa terribile! GRAZIANA (commossa) Terribile. L’hanno sottoposta a delle cure sperimentali, ma alla fine non ce l’ha fatta. Dovreste provare anche voi cosa significa. ANNAMARIA Avete intenzione di riprovarci? GRAZIANA Non saprei, nelle mie condizioni di salute dovrei farmi la gravidanza a letto e con il negozio sarebbe un guaio. Vorrei tanto un figlio, ma so che mi richiederebbe davvero tanti sacrifici. ANNAMARIA E si! Avere un figlio richiede davvero tanto, anche sacrificare la salute se necessario, ma quante soddisfazioni dopo. Samuele è attaccatissimo alla sua mamma. Quando non mi vede urla e scoppia a piangere, pensa! CARLO Ti posso chiedere perché la stanza è addobbata a festa? Era un po che te lo volevo chiedere! ANNAMARIA Domani facciamo una festa per Davide e tutti i suoi amichetti! La facciamo sempre perché ci fa stare bene, ci teniamo molto a fare amicizia anche con gli altri genitori. Sai, siamo di fuori. Samuele incomincia a giocare pericolosamente con un mobile e la mamma ha uno scatto d’ira. ANNAMARIA (CONT’D) Samuele! Piantala o le prendi! Scendi di lì immediatamente!
  • 60. 59. Samuele smette ma poi si mette a piangere. La mamma torna in se e lo prende in braccio. Poi gli accarezza la testa per farlo smettere. I Perratone si guardano un po imbarazzati. Stefano torna dopo avere messo a letto Davide. STEFANO Non stai di nuovo bene Bimba? ANNAMARIA Nulla di grave Samuele stava per farsi male sul mobile. Io, mah, sto così così. STEFANO Ah! E’ solo un po vispo. Vi possiamo offrire qualcosa? CARLO Io volevo farti i complimenti per la magnifica vista del paese da qua. Davvero! Carlo si avvicina con Stefano e Graziana a un ampia finestra che da su Cogne illuminata di notte. STEFANO Grazie! Abbiamo fanno tanti sacrifici per questo nido d’amore, ma ora ne siamo felici e orgogliosi! Ancora grazie. Posso farti vedere il resto della casa? CARLO Volentieri.. Tu Graziana rimani con Annamaria nel caso non si sentisse bene? GRAZIANA Si si, nessun problema. INQUADRATURA DAL PUNTO DI VISTA DI UN ESTRANEO FUORI DALLA CASA, SI NOTANO CARLO E STEFANO CHE SCRUTANO DALLA FINESTRA. ANNAMARIA Ti spiace se incominciamo a spostarci in cucina? Abbiamo preparato da mangiare... Una cosa semplice, della pizza e qualche dolcetto.
  • 61. 60. GRAZIANA Fai piano piano. Annamaria si alza, sembra stare meglio. ANNAMARIA Mi sembra che un po è passato. Vieni Sammy! Il bimbo prende i suoi giocattoli e segue la mamma in cucina. 34 INT. CASA DEI LORENZI - CUCINA - NOTTE 34 Annamaria entra lentamente in cucina. ANNAMARIA Scusami per il disordine. Mi ha colto il malore e ho lasciato i piatti da fare. La TV è accesa e stanno trasmettendo uno speciale sul delitto di Erika e Omar. Rientrano Carlo e Stefano parlando di politica. STEFANO E così l’assessore l’ha cacciato dall’ufficio.. CARLO (ride) Ma pensa te! Che matto di un sindaco. (pausa e poi si rivolge ad Annamaria) Signora, la vostra casa è splendida. Complimenti. ANNAMARIA Grazie! Posso offrirvi qual cosa? Abbiamo pizza e dolcetti. (pensa) E da bere acqua, vino oppure bibite.