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La dieta da seguire è semplice. Bisogna evitare tutti i cibi raffinati come lo zucchero e i 
prodotti che lo contengono, tutte le farine e tutti i cibi raffinati come pasta bianca, riso, 
pane bianco. 
Il motivo è dovuto al fatto che questi cibi non stimolano correttamente il sistema 
omeostatico glicemico, rappresentato soprattutto dalle incretine GIP e GLP1. 
La mancata risposta incretinica in primis dà origine all’insulino resistenza, cui si associa 
l’ipertensione arteriosa,mentre invece dopo diversi anni di iperinsulinismo compensatorio, 
si arriva all’iperglicemia del diabete tipo2,dal momento che diminuisce la produzione di 
insulina sufficiente a contrastare quel valore di insulino resistenza. 
Utilizzando, perciò, tutti i cibi integrali, quelli che non hanno subìto manipolazioni da parte 
dell’uomo, si permette al sistema omeostatico, rappresentato dalle incretine, di funzionare 
correttamente.
La stimolazione infatti delle cellule “ELLE” 
dell’ultimo tratto dell’intestino tenue e della prima 
parte del colon, avviene per il tramite della via 
vagale, in rapporto alla masticazione dei cibi 
introdotti, per contatto diretto invece in rapporto 
alla quantità di cibo che arriva in quella sede. 
Tutto questo è possibile solo se i cibi sono ricchi 
di fibre. il cibo, privo di esse, viene digerito e 
assorbito quasi del tutto, impedendo così una 
sufficiente stimolazione di questo tratto 
intestinale che ,con le sue cellule ELLE, produce la 
più potente incretina del sistema, che, inibendo il 
rilascio di glucagone, è insulinosensibilizzante,dal 
momento che viene ad essere bloccato un ormone 
contro insulare, i cui intimi meccanismi biochimici 
e fisiologici sono descritti in un altro articolo sul 
sito, dal titolo «Guarire dal diabete tipo2».
 Per questo motivo è consentito l’uso di tutte le verdure e ortaggi sia 
crudi che cotti, avendo cura di metterli al primo posto sia a pranzo che 
a cena, rispettando così il motto francese: d’abord les crudités (prima i 
cibi crudi). Tutto questo perchè, quanto maggiore è il numero di input 
provenienti dalla masticazione, maggiore sarà la risposta vagale di 
stimolo sulle cellule K e ELLE, importanti queste ultime per essere 
quelle produttrici della più potente incretina dell’organismo che è la 
GLP1. 
 Là dove è possibile le verdure e gli ortaggi vanno mangiati crudi dal 
momento che una masticazione più intensa stimola una maggiore 
produzione di incretine e anche di GLP1.
 Utilizzare tutti i tipi di legumi, meglio se cotti al vapore, per il fatto che la loro 
maggiore consistenza, obbliga a una più intensa e prolungata masticazione, 
oltre al fatto che ,la notevole quantità di fibre, solubili e insolubili, fanno tutto 
il resto, nel senso che vanno a stimolare correttamente la produzione di 
GLP1,dal momento che consentono a una maggiore quantità di cibo di 
raggiungere questa seconda stazione intestinale produttrice di incretina che, 
giova ripeterlo, è prodotta dalle cellule ELLE dell’ultimo tratto del tenue e 
della prima parte del colon. 
 Ottimi, tra i legumi, anche i lupini gialli, che hanno un basso indice glicemico 
e una notevole capacità incretinomimetica per la necessità che si ha di doverli 
masticare a lungo, e intensamente.
 Possibile mangiare tutti i cibi proteici, 
come carne, pesce, uova ecc., alimenti che 
però stimolano solo la produzione di GIP 
da parte del duodeno, contribuendo così 
alla liberazione di insulina. 
 Per quanto riguarda pasta e pane usare 
solo quella integrale. Assicurarsi per il 
pane che sia assolutamente integrale- 
Quello integrale contiene almeno 8-9 
grammi di fibre per cento grammi di 
prodotto. 
 Consentiti i semi oleosi-ottimi i semi di zucca, che per essere mangiati 
obbligano a una lenta e lunga masticazione, oltre ad essere ricchi di fibre e di 
grassi buoni che contribuiscono al rallentamento dello svuotamento gastrico. 
 Evitare i formaggi, dal momento che, l’eccesso di grassi compete col glucosio 
per la formazione dell’acetil coenzima A, riducendo il consumo di glucosio che 
è un’altra fonte di produzione di acetil coenzima A.
 Possibile l’uso dell’olio di oliva che favorisce il rallentamento dello 
svuotamento gastrico. 
 Latte intero e yogurt intero; utilizzare quest’ultimo con le mele disidratate, che 
sono ad alto contenuto di fibre ma soprattutto di pectina che è una fibra 
solubile che ritarda lo svuotamento gastrico e consente una buona stimolazione 
incretinomimetica delle cellule ELLE produttrici di GLP1. 
 La frutta va mangiata con la buccia (al primo posto le mele). 
 L’arancia va mangiata senza togliere la parte bianca che si trova 
immediatamente sotto la buccia e che è ricca di pectina una fibra solubile, 
contenuta peraltro anche nei legumi, che ha il potere di intrappolare parte del 
cibo ingerito, ma che ha, anche, la proprietà di assorbire acqua e quindi di 
rigonfiarsi. In questo modo si arriva a una buona stimolazione sia delle cellule 
K ,che delle cellule ELLE. Per ottenere questo risultato, togliere la buccia 
superficialmente in modo da lasciare intatta la parte bianca che invece, quasi 
sempre, viene tolta assieme alla buccia. Si ricorda che tra i cibi ricchi di 
pectina, che è una fibra solubile, ci sono i carciofi. Non a caso i cuori di carciofi 
contengono oltre 4 grammi per cento di fibre e meno di un grammo di 
carboidrati e quasi niente grassi. Possibile utilizzarli frullati a mò di patè, in 
modo da consumarne una buona quantità.
Una dieta così concepita, anche se 
normocalorica, consentirà un 
dimagrimento sensibile di almeno un 
kg a settimana, per l’azione della 
leptina che vede ripristinata in questo 
modo la sua sensibilità e per l’azione 
dell’adiponectina, che, se attivata, fa 
bruciare il grasso del tessuto bruno 
contribuendo all’aumento anche di un 
grado di temperatura, e che, quindi, 
va ad accelerare il consumo energetico 
delle cellule. 
La leptino resistenza, come l’insulino 
resistenza, sono in rapporto 
all’iperglucagonemia che, come 
ormone contro insulare, annulla 
l’effetto fisiologico di entrambe. Il 
blocco delle cellule alfa per il tramite 
delle cellule DELTA, produttrici di 
somatostatina, è in rapporto alla 
produzione di GLP1.
Inoltre, si ristabilisce la normosensibilità all’insulina perchè la maggiore 
produzione dell’incretina GLP1 blocca il glucagone che è l’ormone contro 
insulare causa di insulino resistenza, oltre al fatto che dopo mesi di 
iperstimolazione incretinica riprende lo sviluppo della massa delle betacellule 
e si riduce il patrimonio delle cellule alfa produttrici di glucagone, causa inoltre 
anche di ipergluconeogenesi e di aumento degli acidi grassi nel diabete tipo2. 
In questo modo, ripristinando la 
normale omeostasi glicemica e del 
peso, il soggetto ritorna alla norma 
come peso e vede la guarigione dal 
diabete tipo2 
In parole povere ,questa dieta, così 
concepita, va a simulare l’intervento 
di diversione bilio-pancreatica che 
consente la guarigione nel 100% dei 
casi.
Si aggiunga però il vantaggio che ,in questo modo, 
si evita l’intervento chirurgico e si evitano gli 
inconvenienti della sindrome da 
malassorbimento che si viene a determinare 
saltando il tratto bilio-pancreatico che è la sede di 
digestione e di assorbimento degli alimenti 
introdotti. 
Una dieta così concepita, può essere associata a 
un farmaco incretino mimetico per via orale in 
modo da amplificare la normale fisiologica 
risposta, GIP e GLP1, indotta da tale 
alimentazione.
Fino ad oggi, i farmaci incretinomimetici per os, 
che sono quelli che bloccano l’enzima 
dipeptildipeptidasi 4, non hanno dato risultati 
incoraggianti dal momento che essi agivano su 
un substrato notevolmente ridotto, mentre 
invece, la dieta appena suggerita, stimolando 
fisiologicamente la produzione dell’incretina 
GLP1,riesce a fornire un substrato molto più 
significativo e consentire un’azione 
farmacologica più intensa. 
Associando a una dieta capace di stimolare il 
sistema incretinico un farmaco inibitore delle 
dipeptildipeptidasi 4, si assiste a una riduzione 
sensibile dei valori glicemici nel giro di pochi 
giorni, ma la cosa che più sorprende è la 
diminuzione di peso che è davvero significativa.
Seguendo questo schema, una mia paziente 
con valori inziali di 530 di glicemia, ha visto nel 
giro di una settimana una perdita di peso di 
oltre 2 kg e la normalizzazione della glicemia. 
Lo schema appena presentato, facilmente 
adottabile sia dai pazienti con diabete tipo2 
che dai soggetti obesi, dovrebbe essere 
utilizzato soprattutto dai diabetologi che 
vedono una popolazione diabetica ampia e 
avere modo così di verificare la possibilità di 
guarigione nel giro di alcuni mesi, ottenendo 
lo stesso risultato che i chirurghi bariatrici 
realizzano con l’intervento di diversione bilio-pancreatica, 
in un tempo più breve dal 
momento che, viene prodotta una 
stimolazione delle cellule ELLE più intensa e 
più prolungata per cui questi pazienti 
finiscono col mangiare molto di più di un 
soggetto normale, proprio a causa del ridotto 
assorbimento secondario e, ovviamente, a una 
ridotta digestione.
Tale intervento infatti, saltando il tratto 
bilio-pancreatico, fa arrivare all’ultimo 
tratto dell’intestino tenue, dove ci sono le 
famose cellule “elle” produttrici di 
GLP1,una grande quantità di cibo che ne 
determina una iperstimolazione che 
consente il blocco della produzione di 
glucagone da parte delle cellule alfa, ma 
ne consente altresì anche la riduzione 
della massa cellulare, così come va a 
determinare un incremento della massa 
delle betacellule. Si consideri inoltre, fatto 
non secondario, che le stesse cellule ELLE, 
se non stimolate, riducono il loro 
patrimonio, mentre invece lo riacquistano 
se continuamente sollecitate. 
Per questo motivo nel soggetto diabetico troviamo una riduzione dell’incretina GLP1, 
proprio perchè la minore stimolazione nel corso del tempo ne va a diminuire la massa 
cellulare che invece riprende a crescere nel momento in cui sono di nuovo stimolate. 
Se non fosse così non si spiegherebbe il fatto che un soggetto diabetico ipoproduttore 
di GLP1,a breve distanza dall’intervento di diversione bilio-pancreatica, diventa invece 
un iperproduttore come peraltro è stato verificato da autori francesi che ne hanno 
determinato il dosaggio in soggetti sottoposti a tale intervento chirurgico.
Infatti chi è stato sottoposto a tale tipo 
d’intervento, non solo guarisce dal diabete, ma 
diventa ipersensibile all’insulina portando l’indice 
di HOMA a 0,5, là dove siamo soliti osservare nei 
soggetti normali un valore di 1 che è sicuramente 
espressione del corretto funzionamento del 
sistema omeostatico glicemico. 
Fermo restando quanto detto fino a questo 
momento conviene far presente che il movimento 
può ritornare utile dal momento che simula 
l’azione dell’insulina, perchè il consumo di 
glucosio da parte dei muscoli, sposta per 
differenza di concentrazione il glucosio dal 
sangue ai muscoli. Un risultato migliore ci sarà se 
il movimento avviene dopo aver ingerito 
carboidrati, consentendo così un risparmio di 
insulina. Per questo motivo si è notato un 
miglioramento sensibile della glicemia nei 
soggetti che camminano solo 15 minuti dopo 
pranzo. 
L'indice HOMA è un paramentro che 
viene calcolato a partire da glicemia a 
digiuno e insulinemia basale e ci 
permette di sapere se abbiamo 
una INSULINO-RESISTENZA...cioè 
se la nostra insulina non funziona più 
bene e se quindi siamo a rischio 
diabete....questo può avvenire anche 
se i singoli paramentri sono nella 
norma. I valori normali dell'indice 
HOMA sono: Adulti = 0.23 - 2.5 
Bambini = 0.23 - 3.6
CCAAPPAACCIITTAA’’ IINNCCRREETTIINNOO MMIIMMEETTIICCAA DDEEII CCIIBBII 
Dopo quanto detto fino a questo momento è necessario introdurre il concetto di 
capacità incretino-mimetica dei cibi. 
Ogni cibo, per le sue caratteristiche, ha la capacità di stimolare il sistema 
incretinico dell’intestino, formato dalle incretine GIP e GLP1, prodotte dalle 
cellule K e dalle cellule Elle, situate queste ultime nell’ultimo tratto dell’intestino 
e nella prima parte del colon.
Tale sistema è stimolato per il 
tramite della via vagale e per il 
contatto diretto col cibo, per cui, a 
seconda dei casi varia la capacità 
incretino mimetica di ogni cibo. 
Un esempio ci aiuterà meglio a 
capire tale concetto dal momento 
che la perdita da parte di tanti cibi, 
che vengono utilizzati 
normalmente nella dieta 
quotidiana, dell’originaria capacità 
incretino mimetica, porta 
all’instaurarsi di quell’insulino 
resistenza che è la premessa nel 
tempo per arrivare al diabete tipo2. 
Se, ad esempio, due persone mangiano dieci mele della stessa grandezza e dello 
stesso peso e quindi con eguale composizione nutrizionale, può capitare che a 
seconda di come esse vengano mangiate, si avrà una risposta diversa da parte del 
sistema omeostatico incretinico.
Il soggetto, infatti, che sbuccia le mele 
e le frulla e poi ne ingerisce il 
prodotto, non ha lo stesso risultato di 
chi non le sbuccia e le mangia, senza 
nemmeno l’aiuto del coltello. 
Nel primo caso infatti il numero di 
stimoli vagali che vengono prodotti 
dall’introduzione del frullato è 
sicuramente minore di chi invece le 
mangia masticandole. Si consideri 
inoltre che la quantità di cibo che 
arriva all’ultimo tratto del tenue è 
sicuramente maggiore in chi ha 
mangiato la frutta con la buccia. 
In parole povere, ci si rende conto che lo stesso cibo ha prodotto una diversa e 
sensibile risposta incretino mimetica, con particolare riguardo all’incretina GLP1 che, 
oltre a bloccare il glucagone, interviene sul centro della fame inibendolo oltre a 
un’azione antipertensiva sia per l’effetto di vasodilatazione generalizzata che per 
quello diuretico.
Si capisce che tale 
discorso potrà essere 
esteso a tutti i cibi 
che entrano 
nell’alimentazione 
quotidiana, dove 
siamo soliti 
osservare che, molti 
di essi, sono stati 
modificati in modo 
tale da renderli più 
adatti a essere 
mangiati in grande 
quantità. 
Da tutto questo si capisce che chi non mangia cibi integrali, cioè non modificati, 
corre il rischio di ridurre sensibilmente la capacità incretino-mimetica di cui la 
più importante è quella che consente la produzione della GLP1 che, per essere 
quella che blocca la produzione di glucagone, ormone controinsulare, è quella che 
favorisce il ritorno alla normosensibilizzazione all’insulina.
Si consideri inoltre che la 
minore produzione di GLP1 
col tempo riduce il 
patrimonio delle cellule 
beta, produttrici di 
insulina, e va a 
incrementare il patrimonio 
delle cellule alfa, col 
risultato finale che viene 
prodotta meno insulina e 
più glucagone. 
Per questo motivo l’attuale impostazione dietetica, consigliata dalla maggior parte 
dei diabetologi, basata su una dieta ipocalorica e ipoglucidica finisce col dare 
scarsi risultati dal momento che diventa una dieta a bassa capacità incretino 
mimetica, incapace di ripristinare il normale rapporto tra le cellule beta e le alfa, 
premessa questa che, col tempo, porta alla necessità della terapia insulinica che 
opera sempre contro una maggiore insulino resistenza.
In questa fase i pazienti diabetici, 
passando alla terapia insulinica, 
aumentano sensibilmente di peso 
al punto che sono i primi a 
lamentarsi, ottenendo come 
risposta che non c’è altra via per 
abbassare la glicemia, mentre, 
invece, è necessario ripristinare la 
normosensibilità all’insulina 
attraverso l’incremento 
fisiologico dell’incretina GLP1. 
Tutto questo è possibile solo 
attraverso una dieta ad alta 
capacità incretino mimetica. 
La risposta a tale dieta potrà essere ulteriormente amplificata con l’aggiunta di un 
farmaco incretino-mimetico per os, inibitore delle dipeptidildipeptidasi4,che ha 
così la possibilità di agire su un substrato sicuramente maggiore di quello 
prodotto da una dieta raffinata che ha una scarsa capacità incretino mimetica.
CCOONNCCLLUUSSIIOONNII 
Fino a quando non saranno chiari tutti i passaggi prima indicati, si finisce col non 
poter sfruttare le potenzialità di tali farmaci che invece in questo modo possono 
accelerare sensibilmente il processo di guarigione del diabete tipo2, attraverso sia 
la scomparsa dell’insulino-resistenza che avviene attraverso il blocco delle cellule 
alfa produttrici di glucagone, che come ormone contro insulare antagonizza 
l’azione dell’insulina, sia attraverso il ripristino del rapporto cellule beta — 
cellule alfa. 
Solo così potremo ottenere la guarigione dal diabete tipo 2 che invece viene 
considerata una patologia cronica a vita, a meno che il soggetto non si sottoponga 
a intervento di chirurgia bariatrica, tra cui quello di diversione bilio-pancreatica è 
quello che dà i migliori risultati quasi al 100%. 
Per avere un’idea della dieta da seguire leggere l’articolo: «Programmi alimentari 
tipo» sempre sullo stesso sito.

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Dieta per diabetici e obesi - Capacità incretino mimetica dei cibi

  • 1. DDIIEETTAA PPEERR DDIIAABBEETTIICCII EE OOBBEESSII CCAAPPAACCIITTAA’’ IINNCCRREETTIINNOO MMIIMMEETTIICCAA DDEEII CCIIBBII TTaallee aarrttiiccoolloo èè ssttaattoo ssccrriittttoo ddaall ddootttt.. FFeerrddiinnaannddoo CCaarrootteennuuttoo,, mmeeddiiccoo ddii MMeeddiicciinnaa GGeenneerraallee aa BBoossccoorreeaallee ((NNaappoollii)) ---- 33338822669922996655 ---- 00881188558844772299
  • 2. La dieta da seguire è semplice. Bisogna evitare tutti i cibi raffinati come lo zucchero e i prodotti che lo contengono, tutte le farine e tutti i cibi raffinati come pasta bianca, riso, pane bianco. Il motivo è dovuto al fatto che questi cibi non stimolano correttamente il sistema omeostatico glicemico, rappresentato soprattutto dalle incretine GIP e GLP1. La mancata risposta incretinica in primis dà origine all’insulino resistenza, cui si associa l’ipertensione arteriosa,mentre invece dopo diversi anni di iperinsulinismo compensatorio, si arriva all’iperglicemia del diabete tipo2,dal momento che diminuisce la produzione di insulina sufficiente a contrastare quel valore di insulino resistenza. Utilizzando, perciò, tutti i cibi integrali, quelli che non hanno subìto manipolazioni da parte dell’uomo, si permette al sistema omeostatico, rappresentato dalle incretine, di funzionare correttamente.
  • 3. La stimolazione infatti delle cellule “ELLE” dell’ultimo tratto dell’intestino tenue e della prima parte del colon, avviene per il tramite della via vagale, in rapporto alla masticazione dei cibi introdotti, per contatto diretto invece in rapporto alla quantità di cibo che arriva in quella sede. Tutto questo è possibile solo se i cibi sono ricchi di fibre. il cibo, privo di esse, viene digerito e assorbito quasi del tutto, impedendo così una sufficiente stimolazione di questo tratto intestinale che ,con le sue cellule ELLE, produce la più potente incretina del sistema, che, inibendo il rilascio di glucagone, è insulinosensibilizzante,dal momento che viene ad essere bloccato un ormone contro insulare, i cui intimi meccanismi biochimici e fisiologici sono descritti in un altro articolo sul sito, dal titolo «Guarire dal diabete tipo2».
  • 4.  Per questo motivo è consentito l’uso di tutte le verdure e ortaggi sia crudi che cotti, avendo cura di metterli al primo posto sia a pranzo che a cena, rispettando così il motto francese: d’abord les crudités (prima i cibi crudi). Tutto questo perchè, quanto maggiore è il numero di input provenienti dalla masticazione, maggiore sarà la risposta vagale di stimolo sulle cellule K e ELLE, importanti queste ultime per essere quelle produttrici della più potente incretina dell’organismo che è la GLP1.  Là dove è possibile le verdure e gli ortaggi vanno mangiati crudi dal momento che una masticazione più intensa stimola una maggiore produzione di incretine e anche di GLP1.
  • 5.  Utilizzare tutti i tipi di legumi, meglio se cotti al vapore, per il fatto che la loro maggiore consistenza, obbliga a una più intensa e prolungata masticazione, oltre al fatto che ,la notevole quantità di fibre, solubili e insolubili, fanno tutto il resto, nel senso che vanno a stimolare correttamente la produzione di GLP1,dal momento che consentono a una maggiore quantità di cibo di raggiungere questa seconda stazione intestinale produttrice di incretina che, giova ripeterlo, è prodotta dalle cellule ELLE dell’ultimo tratto del tenue e della prima parte del colon.  Ottimi, tra i legumi, anche i lupini gialli, che hanno un basso indice glicemico e una notevole capacità incretinomimetica per la necessità che si ha di doverli masticare a lungo, e intensamente.
  • 6.  Possibile mangiare tutti i cibi proteici, come carne, pesce, uova ecc., alimenti che però stimolano solo la produzione di GIP da parte del duodeno, contribuendo così alla liberazione di insulina.  Per quanto riguarda pasta e pane usare solo quella integrale. Assicurarsi per il pane che sia assolutamente integrale- Quello integrale contiene almeno 8-9 grammi di fibre per cento grammi di prodotto.  Consentiti i semi oleosi-ottimi i semi di zucca, che per essere mangiati obbligano a una lenta e lunga masticazione, oltre ad essere ricchi di fibre e di grassi buoni che contribuiscono al rallentamento dello svuotamento gastrico.  Evitare i formaggi, dal momento che, l’eccesso di grassi compete col glucosio per la formazione dell’acetil coenzima A, riducendo il consumo di glucosio che è un’altra fonte di produzione di acetil coenzima A.
  • 7.  Possibile l’uso dell’olio di oliva che favorisce il rallentamento dello svuotamento gastrico.  Latte intero e yogurt intero; utilizzare quest’ultimo con le mele disidratate, che sono ad alto contenuto di fibre ma soprattutto di pectina che è una fibra solubile che ritarda lo svuotamento gastrico e consente una buona stimolazione incretinomimetica delle cellule ELLE produttrici di GLP1.  La frutta va mangiata con la buccia (al primo posto le mele).  L’arancia va mangiata senza togliere la parte bianca che si trova immediatamente sotto la buccia e che è ricca di pectina una fibra solubile, contenuta peraltro anche nei legumi, che ha il potere di intrappolare parte del cibo ingerito, ma che ha, anche, la proprietà di assorbire acqua e quindi di rigonfiarsi. In questo modo si arriva a una buona stimolazione sia delle cellule K ,che delle cellule ELLE. Per ottenere questo risultato, togliere la buccia superficialmente in modo da lasciare intatta la parte bianca che invece, quasi sempre, viene tolta assieme alla buccia. Si ricorda che tra i cibi ricchi di pectina, che è una fibra solubile, ci sono i carciofi. Non a caso i cuori di carciofi contengono oltre 4 grammi per cento di fibre e meno di un grammo di carboidrati e quasi niente grassi. Possibile utilizzarli frullati a mò di patè, in modo da consumarne una buona quantità.
  • 8. Una dieta così concepita, anche se normocalorica, consentirà un dimagrimento sensibile di almeno un kg a settimana, per l’azione della leptina che vede ripristinata in questo modo la sua sensibilità e per l’azione dell’adiponectina, che, se attivata, fa bruciare il grasso del tessuto bruno contribuendo all’aumento anche di un grado di temperatura, e che, quindi, va ad accelerare il consumo energetico delle cellule. La leptino resistenza, come l’insulino resistenza, sono in rapporto all’iperglucagonemia che, come ormone contro insulare, annulla l’effetto fisiologico di entrambe. Il blocco delle cellule alfa per il tramite delle cellule DELTA, produttrici di somatostatina, è in rapporto alla produzione di GLP1.
  • 9. Inoltre, si ristabilisce la normosensibilità all’insulina perchè la maggiore produzione dell’incretina GLP1 blocca il glucagone che è l’ormone contro insulare causa di insulino resistenza, oltre al fatto che dopo mesi di iperstimolazione incretinica riprende lo sviluppo della massa delle betacellule e si riduce il patrimonio delle cellule alfa produttrici di glucagone, causa inoltre anche di ipergluconeogenesi e di aumento degli acidi grassi nel diabete tipo2. In questo modo, ripristinando la normale omeostasi glicemica e del peso, il soggetto ritorna alla norma come peso e vede la guarigione dal diabete tipo2 In parole povere ,questa dieta, così concepita, va a simulare l’intervento di diversione bilio-pancreatica che consente la guarigione nel 100% dei casi.
  • 10. Si aggiunga però il vantaggio che ,in questo modo, si evita l’intervento chirurgico e si evitano gli inconvenienti della sindrome da malassorbimento che si viene a determinare saltando il tratto bilio-pancreatico che è la sede di digestione e di assorbimento degli alimenti introdotti. Una dieta così concepita, può essere associata a un farmaco incretino mimetico per via orale in modo da amplificare la normale fisiologica risposta, GIP e GLP1, indotta da tale alimentazione.
  • 11. Fino ad oggi, i farmaci incretinomimetici per os, che sono quelli che bloccano l’enzima dipeptildipeptidasi 4, non hanno dato risultati incoraggianti dal momento che essi agivano su un substrato notevolmente ridotto, mentre invece, la dieta appena suggerita, stimolando fisiologicamente la produzione dell’incretina GLP1,riesce a fornire un substrato molto più significativo e consentire un’azione farmacologica più intensa. Associando a una dieta capace di stimolare il sistema incretinico un farmaco inibitore delle dipeptildipeptidasi 4, si assiste a una riduzione sensibile dei valori glicemici nel giro di pochi giorni, ma la cosa che più sorprende è la diminuzione di peso che è davvero significativa.
  • 12. Seguendo questo schema, una mia paziente con valori inziali di 530 di glicemia, ha visto nel giro di una settimana una perdita di peso di oltre 2 kg e la normalizzazione della glicemia. Lo schema appena presentato, facilmente adottabile sia dai pazienti con diabete tipo2 che dai soggetti obesi, dovrebbe essere utilizzato soprattutto dai diabetologi che vedono una popolazione diabetica ampia e avere modo così di verificare la possibilità di guarigione nel giro di alcuni mesi, ottenendo lo stesso risultato che i chirurghi bariatrici realizzano con l’intervento di diversione bilio-pancreatica, in un tempo più breve dal momento che, viene prodotta una stimolazione delle cellule ELLE più intensa e più prolungata per cui questi pazienti finiscono col mangiare molto di più di un soggetto normale, proprio a causa del ridotto assorbimento secondario e, ovviamente, a una ridotta digestione.
  • 13. Tale intervento infatti, saltando il tratto bilio-pancreatico, fa arrivare all’ultimo tratto dell’intestino tenue, dove ci sono le famose cellule “elle” produttrici di GLP1,una grande quantità di cibo che ne determina una iperstimolazione che consente il blocco della produzione di glucagone da parte delle cellule alfa, ma ne consente altresì anche la riduzione della massa cellulare, così come va a determinare un incremento della massa delle betacellule. Si consideri inoltre, fatto non secondario, che le stesse cellule ELLE, se non stimolate, riducono il loro patrimonio, mentre invece lo riacquistano se continuamente sollecitate. Per questo motivo nel soggetto diabetico troviamo una riduzione dell’incretina GLP1, proprio perchè la minore stimolazione nel corso del tempo ne va a diminuire la massa cellulare che invece riprende a crescere nel momento in cui sono di nuovo stimolate. Se non fosse così non si spiegherebbe il fatto che un soggetto diabetico ipoproduttore di GLP1,a breve distanza dall’intervento di diversione bilio-pancreatica, diventa invece un iperproduttore come peraltro è stato verificato da autori francesi che ne hanno determinato il dosaggio in soggetti sottoposti a tale intervento chirurgico.
  • 14. Infatti chi è stato sottoposto a tale tipo d’intervento, non solo guarisce dal diabete, ma diventa ipersensibile all’insulina portando l’indice di HOMA a 0,5, là dove siamo soliti osservare nei soggetti normali un valore di 1 che è sicuramente espressione del corretto funzionamento del sistema omeostatico glicemico. Fermo restando quanto detto fino a questo momento conviene far presente che il movimento può ritornare utile dal momento che simula l’azione dell’insulina, perchè il consumo di glucosio da parte dei muscoli, sposta per differenza di concentrazione il glucosio dal sangue ai muscoli. Un risultato migliore ci sarà se il movimento avviene dopo aver ingerito carboidrati, consentendo così un risparmio di insulina. Per questo motivo si è notato un miglioramento sensibile della glicemia nei soggetti che camminano solo 15 minuti dopo pranzo. L'indice HOMA è un paramentro che viene calcolato a partire da glicemia a digiuno e insulinemia basale e ci permette di sapere se abbiamo una INSULINO-RESISTENZA...cioè se la nostra insulina non funziona più bene e se quindi siamo a rischio diabete....questo può avvenire anche se i singoli paramentri sono nella norma. I valori normali dell'indice HOMA sono: Adulti = 0.23 - 2.5 Bambini = 0.23 - 3.6
  • 15. CCAAPPAACCIITTAA’’ IINNCCRREETTIINNOO MMIIMMEETTIICCAA DDEEII CCIIBBII Dopo quanto detto fino a questo momento è necessario introdurre il concetto di capacità incretino-mimetica dei cibi. Ogni cibo, per le sue caratteristiche, ha la capacità di stimolare il sistema incretinico dell’intestino, formato dalle incretine GIP e GLP1, prodotte dalle cellule K e dalle cellule Elle, situate queste ultime nell’ultimo tratto dell’intestino e nella prima parte del colon.
  • 16. Tale sistema è stimolato per il tramite della via vagale e per il contatto diretto col cibo, per cui, a seconda dei casi varia la capacità incretino mimetica di ogni cibo. Un esempio ci aiuterà meglio a capire tale concetto dal momento che la perdita da parte di tanti cibi, che vengono utilizzati normalmente nella dieta quotidiana, dell’originaria capacità incretino mimetica, porta all’instaurarsi di quell’insulino resistenza che è la premessa nel tempo per arrivare al diabete tipo2. Se, ad esempio, due persone mangiano dieci mele della stessa grandezza e dello stesso peso e quindi con eguale composizione nutrizionale, può capitare che a seconda di come esse vengano mangiate, si avrà una risposta diversa da parte del sistema omeostatico incretinico.
  • 17. Il soggetto, infatti, che sbuccia le mele e le frulla e poi ne ingerisce il prodotto, non ha lo stesso risultato di chi non le sbuccia e le mangia, senza nemmeno l’aiuto del coltello. Nel primo caso infatti il numero di stimoli vagali che vengono prodotti dall’introduzione del frullato è sicuramente minore di chi invece le mangia masticandole. Si consideri inoltre che la quantità di cibo che arriva all’ultimo tratto del tenue è sicuramente maggiore in chi ha mangiato la frutta con la buccia. In parole povere, ci si rende conto che lo stesso cibo ha prodotto una diversa e sensibile risposta incretino mimetica, con particolare riguardo all’incretina GLP1 che, oltre a bloccare il glucagone, interviene sul centro della fame inibendolo oltre a un’azione antipertensiva sia per l’effetto di vasodilatazione generalizzata che per quello diuretico.
  • 18. Si capisce che tale discorso potrà essere esteso a tutti i cibi che entrano nell’alimentazione quotidiana, dove siamo soliti osservare che, molti di essi, sono stati modificati in modo tale da renderli più adatti a essere mangiati in grande quantità. Da tutto questo si capisce che chi non mangia cibi integrali, cioè non modificati, corre il rischio di ridurre sensibilmente la capacità incretino-mimetica di cui la più importante è quella che consente la produzione della GLP1 che, per essere quella che blocca la produzione di glucagone, ormone controinsulare, è quella che favorisce il ritorno alla normosensibilizzazione all’insulina.
  • 19. Si consideri inoltre che la minore produzione di GLP1 col tempo riduce il patrimonio delle cellule beta, produttrici di insulina, e va a incrementare il patrimonio delle cellule alfa, col risultato finale che viene prodotta meno insulina e più glucagone. Per questo motivo l’attuale impostazione dietetica, consigliata dalla maggior parte dei diabetologi, basata su una dieta ipocalorica e ipoglucidica finisce col dare scarsi risultati dal momento che diventa una dieta a bassa capacità incretino mimetica, incapace di ripristinare il normale rapporto tra le cellule beta e le alfa, premessa questa che, col tempo, porta alla necessità della terapia insulinica che opera sempre contro una maggiore insulino resistenza.
  • 20. In questa fase i pazienti diabetici, passando alla terapia insulinica, aumentano sensibilmente di peso al punto che sono i primi a lamentarsi, ottenendo come risposta che non c’è altra via per abbassare la glicemia, mentre, invece, è necessario ripristinare la normosensibilità all’insulina attraverso l’incremento fisiologico dell’incretina GLP1. Tutto questo è possibile solo attraverso una dieta ad alta capacità incretino mimetica. La risposta a tale dieta potrà essere ulteriormente amplificata con l’aggiunta di un farmaco incretino-mimetico per os, inibitore delle dipeptidildipeptidasi4,che ha così la possibilità di agire su un substrato sicuramente maggiore di quello prodotto da una dieta raffinata che ha una scarsa capacità incretino mimetica.
  • 21. CCOONNCCLLUUSSIIOONNII Fino a quando non saranno chiari tutti i passaggi prima indicati, si finisce col non poter sfruttare le potenzialità di tali farmaci che invece in questo modo possono accelerare sensibilmente il processo di guarigione del diabete tipo2, attraverso sia la scomparsa dell’insulino-resistenza che avviene attraverso il blocco delle cellule alfa produttrici di glucagone, che come ormone contro insulare antagonizza l’azione dell’insulina, sia attraverso il ripristino del rapporto cellule beta — cellule alfa. Solo così potremo ottenere la guarigione dal diabete tipo 2 che invece viene considerata una patologia cronica a vita, a meno che il soggetto non si sottoponga a intervento di chirurgia bariatrica, tra cui quello di diversione bilio-pancreatica è quello che dà i migliori risultati quasi al 100%. Per avere un’idea della dieta da seguire leggere l’articolo: «Programmi alimentari tipo» sempre sullo stesso sito.