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COME VALUTARE IL RISCHIO DI CORRUZIONE
NEGLI ENTI LOCALI

Andrea Ferrarini, AvvisoPubblico
Mercoledì 6 novembre 2013 | ore 9.30 - 13.30 |

Centro San Fedele - Piazza San Fedele 4 - Milano
Definizione di Rischio di Corruzione
Piano Nazionale Anticorruzione, Allegato 1, paragrafo B1:
«Il Rischio di Corruzione è l’effetto dell’incertezza sul corretto
perseguimento dell’interesse pubblico e, quindi, sull’obiettivo
istituzionale dell’ente, dovuto alla possibilità che si verifichi un
evento di corruzione» (*)
(*) cfr. ISO 31000:2010 (Principi e Linee Guida Per la Gestione del Rischio),
par grafo 2.1:«rischio: Effetto dell’incertezza sugli obiettivi»
Effetto dell’incertezza sull’obiettivo
istituzionale…
 Effetto = scostamento da qualcosa di atteso
 Incertezza = stato, anche parziale, di assenza di

informazioni su un evento, sulle sue conseguenze o sulla loro
probabilità.
 Obiettivo istituzionale (Enti locali): rappresentare la

propria comunità, curarne gli interessi e promuoverne lo
sviluppo (art. 3, co. 2 d.lgs 267/2000)
Spieghiamoci meglio …
L’Ente Locale è stato istituito
per curare i bisogni e
favorire gli interessi pubblici
di una comunità di persone

Tuttavia, persone interne
all’amministrazione
potrebbero scegliere di
favorire interessi privati
(propri o di terzi)

Tutti i processi dell’ente
sono «pensati» per garantire
il perseguimento
dell’interesse pubblico

Evento di corruzione: i
processi dell’ente potrebbero
essere «distorti» e finalizzati
al perseguimento di interessi
privati
Spieghiamoci meglio …
Dentro l’ente
locale, nessuno sa come e
perché potrebbe verificarsi
un evento di corruzione, e
chi potrebbe attuarlo

Qualcuno dentro
l’Ente, approfittando della
situazione di
incertezza, decide di
favorire interessi privati
(propri o di terzi)

Incertezza: L’ente Locale
non prevede gli eventi di
corruzione, la loro
probabilità e le loro
conseguenze

Rischio: l’evento di
corruzione si verifica. Le
risorse e i processi dell’ Ente
diventano uno strumento
per favorire interessi privati
, a discapito dell’interesse
pubblico
Valutazione e trattamento del rischio di
corruzione
L’Ente Locale cerca di capire
come e perché potrebbero
verificarsi degli eventi di
corruzione, e chi potrebbe
attuarli

Le informazioni
acquisite, servono per
programmare dei controlli
(misure, attività, poteri) per
prevenire gli eventi di
corruzione

Valutazione del Rischio
=
Riduzione dell’incertezza

Trattamento del rischio
=
Riduzione del Rischio
Processo di Gestione del Rischio (ISO 31000:2010)
La Valutazione del Rischio di Corruzione
 Individua le attività e gli
uffici maggiormente esposti
al rischio di corruzione
 Deve precedere
l’elaborazione del P.T.P.C.
 Si Struttura in 3 fasi
1. Identificazione
2. Analisi
3. Ponderazione
Identificazione del Rischio di Corruzione
 Obiettivo: cercare, individuare

e descrivere gli eventi di
corruzione, che potrebbero
avere luogo nei processi gestiti
dagli uffici dell’ Ente.
 Gli eventi di corruzione non

individuati in questa fase non
saranno successivamente
valutati, ponderati e trattati.
Identificazione del Rischio di Corruzione
 Considerare i processi, che rientrano nelle seguenti

macro aree di attività:
 Acquisizione e gestione delle risorse umane
 Affidamento di lavori, appalti e forniture
 Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica (con o

senza effetto economico immediato per i destinatari).
 Concessione ed erogazione di
sovvenzioni, contributi, sussidi ausili finanziari e
vantaggi economici
 Riscossione dei tributi
 Rapporti con i consorzi e le società controllate.
Identificazione del Rischio di Corruzione

La corruzione è «l’abuso di un potere pubblico
per favorire interessi privati» (T.I. – Circolare
1/2013 DFP)
Identificazione del Rischio di Corruzione
Azione consapevole

Uso distorto del potere
pubblico

Uno o più interessi privati

Evento di
corruzione
Identificazione del rischio di Corruzione
Sono eventi di corruzione non
solo le condotte penalmente
perseguibili (reati),
ma anche i comportamenti
scorretti (molto più
numerosi), in cui le funzioni
pubbliche sono usate per
favorire interessi privati.
Identificazione del Rischio di Corruzione
 Gli eventi di corruzione possono essere identificati:
 Con il contributo dei soggetti coinvolti nei processi a

rischio (dipendenti, responsabili, utenti, aziende, ecc …);
 Cercando eventuali precedenti giudiziari o disciplinari
 determinando la discrezionalità, la rilevanza esterna, la
complessità, il valore economico e la frazionabilità di
ciascun processo;
 stimando l’efficacia del sistema dei controlli adottato
Identificazione del Rischio di Corruzione
 Qualche esempio di evento di corruzione:
 uso distorto del criterio dell’offerta economicamente più

vantaggiosa, finalizzato a favorire un’impresa;
 abuso nei processi di stabilizzazione , finalizzato al

reclutamento di candidati particolari;
 uso di falsa documentazione per agevolare taluni soggetti

nell’accesso a fondi comunitari.
SCHEDA DI DESCRIZIONE DI UN EVENTO DI CORRUZIONE
Rif.[

]

AREA DI RISCHIO:

UNITA’ ORGANIZZATIVA:

PROCESSO:
1) DESCRIZIONE DEL COMPORTAMENTO
2) PROCEDIMENTI, RISORSE E/O POTERI PUBBLICI OGGETTO DI ABUSO
3) INTERESSI PRIVATI FAVORITI

4) INTERESSE PUBBLICO DANNEGGIATO:
5) FATTORI DI RISCHIO
Discrezionalità
rilevanza esterna
complessità,
valore economico
Frazionabilità

6) CONTROLLI

7) PRECEDENTI PENALI E DEISCIPLINARI
Identificazione del Rischio di Corruzione

 L’allegato 4 del Piano Nazionale Anticorruzione

(Elenco esemplificativo di rischi specifici) contiene una
lista di eventi di corruzione, suddivisi per area di
rischio.
Analisi del Rischio di Corruzione
 Cosa fare: determinare il

livello di rischio degli eventi di
corruzione
 Il livello di rischio “misura” gli

eventi di corruzione in base
alla loro probabilità e al loro
impatto sull’organizzazione
Analisi del Rischio - Probabilità
Fattori (caratteristiche dei processi) per il calcolo della
probabilità di un evento di corruzione (Piano Nazionale
Anticorruzione, Allegato 5):
 Discrezionalità
 Rilevanza esterna

 Complessità
 Valore economico
 Frazionabilità
 Efficacia dei controlli

VALORI (min: 1 – max: 5)
• 1 = improbabile
• 2 = poco probabile
• 3 = probabile
• 4 = molto probabile
• 5 = altamente probabile
Analisi del Rischio - Probabilità
… gli eventi di corruzione sono messi in atto dalle
persone, non dai processi …

… eppure, il P.N.A. propone di stimare la probabilità
analizzando i processi, senza alcun riferimento alle
persone, ai loro valori, ai loro bisogni, alle loro scelte…
Perché?
Analisi del Rischio - Probabilità
Perché gli eventi di corruzione sono fenomeni complessi…
Agire consapevole

Uso distorto del
potere pubblico

Uno o più
interessi privati

Evento di
corruzione

… Ed un evento di corruzione
nasce e si sviluppa proprio come
un incendio …
Analisi del Rischio di Corruzione
INCENDIO

CORRUZIONE

Reazione chimica, tra:

Evento che coinvolge

Un combustibile (es. legno, carta,
gas…), che può bruciare

Persone («fatte» di bisogni, valori,
scelte, comportamenti)

Un comburente (aria), «dentro cui»
si può sviluppare l’incendio.

Un processo di interesse pubblico
«dentro il quale» può avere luogo la
corruzione

In presenza di ….
Un innesco (es. una fiamma)

Interessi privati (=non pubblici)
Analisi del Rischio - Probabilità
… La corruzione (dal punto di vista della gestione del
rischio, non dal punto di vista dell’etica) è un evento che si
sviluppa non perché le persone (interne ed esterne all’Ente)
agiscono bene o male nei processi di interesse pubblico…
… ma perché le persone e gli interessi privati «si incontrano»
all’interno dei processi pubblici …
Prevenire la corruzione
= «spezzare» il triangolo della corruzione. NB: le
persone corruttibili e gli interessi privati, in questo
modo, restano dentro i processi pubblici
Analisi del Rischio – Impatto
Indici per il calcolo dell’ impatto di un evento di corruzione
(Piano Nazionale Anticorruzione, Allegato 5):

 Impatto organizzativo
 Impatto economico

 Impatto reputazionale
 Impatto organizzativo,

economico e sull’immagine

VALORI (min: 1 – max: 5)
• 1 = marginale
• 2 = minore
• 3 = soglia
• 4 = serio
• 5 = superiore
Analisi del Rischio – Impatto
Indice

Cosa considera

Impatto Organizzativo

La percentuale dei dipendenti che , nell’ufficio, sono
coinvolti nel processo associato all’evento di corruzione

Impatto Economico

Se negli ultimi 5 anni la Corte dei Conti ha emesso sentenze
per eventi di corruzione simili a quello analizzato

Impatto Reputazionale

Articoli pubblicati su giornali o riviste negli ultimi 5 anni,
aventi ad oggetto eventi di corruzione simili a quello
analizzato

Impatto Organizzativo,
Economico e sull’immagine

Ruolo svolto, nell’Ente, dal soggetto che potrebbe attuare
l’evento di corruzione (funzionario, P.O., dirigente, ecc …)
Analisi del Rischio - Impatto
 Nel calcolo dell’ impatto degli eventi di corruzione le

persone ricominciano a giocare un ruolo;
 La gravità dell’impatto dipende:
 da quante e quali risorse umane dell’Ente potrebbero essere
coinvolte in un evento di corruzione
 dagli eventi di corruzione che si sono già verificati nell’Ente;
 dalla diffusione delle informazioni sugli eventi di
corruzione, operata da giornali e riviste.
Analisi del Rischio - Impatto
L’evento di corruzione è come una malattia, che può colpire
l’Ente Locale:
La corruzione come malattia …. L’Ente Locale come organismo
L’impatto sull’organismo dipende …

Indice di impatto (PNA)

… dalla diffusione della malattia nell’organismo

Impatto organizzativo

… dai danni causati all’organismo da precedenti
episodi della stessa malattia

Impatto Economico

… da fattori concomitanti, che possono «aggravare»
i danni della malattia

Impatto Reputazionale

… dalle «funzionalità dell’organismo» colpite dalla
malattia

Impatto Organizzativo,
economico e sull’immagine
Analisi del Rischio - Impatto
 Gli indici di proposti nel P.N.A. analizzano esclusivamente

l’impatto della corruzione dentro l’Ente Locale
 Tuttavia, la corruzione ha un impatto negativo anche sugli
interessi e sullo sviluppo della comunità locale in cui l’Ente
è inserito
 E’ l’impatto esterno (sulla comunità) che genera quello
scostamento dall’obiettivo istituzionale (mancato
perseguimento dell’interesse pubblico), che è il rischio
associato agli eventi di corruzione.
Analisi del Rischio - Impatto
L’analisi del rischio di corruzione, quindi, dovrebbe
considerare anche l’impatto esterno:
 Il peso economico (il valore delle risorse «investite» dai privati nella





corruzione)
L’impatto sulle aziende (la corruzione frena la libera concorrenza e
disincentiva gli investimenti esteri)
I danni all’ambiente (quando la corruzione è associata a gravi reati
ambientali)
L’impatto sulla legalità di un territorio (quando la corruzione
favorisce «gli affari» delle mafie)
I danni al contesto sociale (quando la corruzione incide sulla
qualità/quantità dei servizi pubblici, a discapito delle fasce più deboli)
Analisi del Rischio - Impatto
 Purtroppo, è difficile trovare indicatori (validi per tutti gli

Enti Pubblici e per tutte le aree geografiche), per calcolare
l’impatto globale della corruzione
sull’economia, sull’ambiente, sul contesto sociale, sul tasso
di legalità.
 Invece, con gli indici proposti nel P.N.A. l’impatto interno

può essere facilmente calcolato in qualunque
amministrazione pubblica del territorio nazionale.
 Ma l’impatto, così calcolato, non è l’impatto reale e la sua

gravità potrebbe essere sottostimata
Analisi del Rischio – Livello di Rischio
 Formula per calcolare il Livello di Rischio di un evento di

corruzione (Piano Nazionale Anticorruzione, Allegato 5):
 Livello di rischio = P x I (valore della probabilità x valore

dell’impatto)
 P e I possono avere valori compreso fra 1 e 5
 P x I può assumere quattordici valori diversi:

1, 2, 3, 4, 5, 6, 8, 9, 10, 12, 15, 16, 20, 25.
Analisi del Rischio – Livello di Rischio
 Il prodotto P x I è un numero che descrive la quantità di

rischio un evento di corruzione e che ci dice quanto è
grande il rischio generato da tale evento.
 per semplificare e facilitare il raffronto fra gli eventi di

corruzione, può essere utile “raggruppare” i valori della
quantità di rischio …
 …costruendo una Matrice del Rischio che prevede solo 4 (e

non 14) livelli di rischio differenti
Analisi del Rischio – Matrice del Rischio
5

10

15

20

25

4

4

8

12

16

20

3

3

6

9

12

15

2

2

4

6

8

10

1

1

2

3

4

5

1

PROBABILITA'

5

2

3

4

5

Vediamo come
costruirla …

IMPATTO

Trascurabile
da 1 a 3

medio-basso
da 4 a 6

rilevante
da 8 a 12

Critico
da 15 a 25
Analisi del Rischio – Livello di Rischio
 Le «dimensioni del rischio» (probabilità e l’impatto) possono avere:
 Un valore minimo: (P = 1) e (I = 1)
 Un valore massimo: (P = 5) e (I = 5)
 Un valore medio: (P = 3) e (I = 3)
Probabilità
• 1 = improbabile
• 2 = poco probabile
• 3 = probabile
• 4 = molto probabile
• 5 = altamente probabile

Impatto
• 1 = marginale
• 2 = minore
• 3 = soglia
• 4 = serio
• 5 = superiore
Analisi del Rischio – Livello di Rischio

Quantità di
rischio (P x I)

Valori di P e I

Descrizione

1, 2, 3

(1 x 1), (2 x 1),
(1 x 2), (3 x 1),
(1 x 3)

Una dimensione ha sempre valore minimo (1)
e l’altra può variare ma raggiungendo al
massimo il valore medio (3).

4, 5, 6

(2 x 2), (4 x 1),
(1 x 4), (1 x 5),
(5 x 1), (3 x 2),
(2 x 3)

Entrambe le dimensioni possono avere un
valore superiore al minimo (2 x2). Ma quando
una dimensione supera il valore medio (3),
l’altra ha sempre un valore minimo (1).
Analisi del Rischio – Livello di Rischio
Quantità di
rischio (P x I)

Valori di P e I

Descrizione

8, 9, 10, 12

(4 x 2), (2 x 4),
(3 x 3), (5 x 2),
(2 x 5), (4 x 3),
(3 x 4)

Tutti i valori di P e I sono superiori a 1.
Entrambe le dimensioni possono avere valore
medio (3), ma non accade mai che entrambe
superino tale valore. I valori massimi sono
raggiunti, ancora, da una sola delle due
dimensioni.

15, 16, 20, 25

(5 x 3), (3 x 5),
(4 x 4), (5 x 4),
(4 x 5), (5 x 5)

Tutti i valori di P e I sono uguali o superiori
al valore medio (3). Entrambe le dimensioni
possono anche raggiungere il valore massimo.
Il rischio raggiunge i valori massimi.
Analisi del Rischio – Matrice del Rischio
5

10

15

20

25

4

4

8

12

16

20

3

3

6

9

12

15

2

2

4

6

8

10

1

1

2

3

4

5

1

PROBABILITA'

5

2

3

4

5

Quindi, probabilità e
impatto possono
combinarsi e interagire
in 4 modi diversi
(Modalità di rischio)

IMPATTO

Trascurabile
da 1 a 3

medio-basso
da 4 a 6

rilevante
da 8 a 12

Critico
da 15 a 25
Analisi del Rischio – Registro dei Rischi
 I risultati dell’ Analisi del Rischio possono essere trascritti

in un Registro del Rischio, indicando, per ciascun evento d
corruzione:
 L’area e il processo in cui l’evento si può verificare
 il livello di controllo sul processo
 la probabilità
 l’impatto

 la quantità di rischio
 la modalità di rischio
Analisi del Rischio di Corruzione

AREA A RISCHIO :

RIF

PROCESSO

IDENTIFICAZIONE
DESCRIZIONE dell’ EVENTO

ANALISI
LIVELLO DI Probabilità
CONTROLLO

Impatto

Livello di
Rischio
Ponderazione del Rischio di Corruzione
 Cosa fare: scegliere quali

eventi di corruzione è
necessario prevenire (e con
quanta urgenza) e quali no.
 La prevenzione della non può

investire in modo tutti gli
uffici, i processi e gli eventi a
rischio, perché ha dei costi
elevati.
Ponderazione del Rischio
 Il P.N.A. non dice come ponderare il rischio, suggerendo

solo di “considerare il rischio alla luce dell’analisi e
raffrontarlo con altri rischi al fine di decidere le priorità e
l’urgenza di trattamento”.
 Le priorità di intervento dipendono, per buona parte, dal

livello di rischio degli eventi di corruzione: bisogna
prevenire subito gli eventi con il livello di rischio maggiore.
Ponderazione del Rischio
 Per ponderare il rischio è necessario definire:
 il rischio accettabile (cioè il rischio che non necessita di

interventi di prevenzione)
 I criteri per determinare la classifica degli eventi a rischio.
Ponderazione – Rischio Accettabile
 Nel caso della corruzione un rischio è accettabile se si

verifica anche solo una delle seguenti condizioni:
 il Livello di Controllo sul processo in cui il rischio è stato

individuato è idoneo a neutralizzare il rischio;
 l’evento di corruzione che genera il rischio ha una Quantità di

Rischio poco elevata (meno di 8).
Ponderazione – Rischio Accettabile
5

10

15

20

25

4

4

8

12

16

20

3

3

6

9

12

15

2

2

4

6

8

10

1

1

2

3

4

5

1

PROBABILITA’

5

2

3

4

5

IMPATTO

trascurabile

mediobasso

da 1 a 3

da 4 a 6
Ponderazione – Rischio Accettabile
 Ad essere accettabile non è l’evento di corruzione in se

stesso
 La corruzione non è mai accettabile, in quanto

comportamento messo in atto da un soggetto (valutazione
etica)
 Ad essere accettabile è il rischio associato all’evento di

corruzione (valutazione del rischio)
Ponderazione – Criteri di classificazione
 Criterio A: dare priorità agli eventi di corruzione, che

possono ricorrere nei processi con il sistema di controlli
meno efficace.
 Criterio B: a parità di controllo, dare priorità agli eventi di
corruzione che hanno la modalità di rischio maggiore.
 Criterio C: a parità di modalità di rischio, dare priorità alle
aree con quantità di rischio maggiore.
 Criterio D: a parità di quantità di rischio, dare la priorità
agli eventi più probabili
RIF
H4

H2

H5

H3

H1

DESCRIZIONE EVENTO
progressioni accordate
illegittimamente, per agevolare
dipendenti particolari
Mancata valutazione dei presupposti di
legge per il conferimento degli
incarichi, allo scopo di agevolare
soggetti particolari
irregolare composizione della
commissione di concorso finalizzata al
reclutamento di candidati particolari
abuso nei processi di stabilizzazione,
finalizzato al reclutamento di candidati
particolari
Previsione di requisiti di accesso
“personalizzati” e non trasparenti, per
agevolare interessi particolari

LIVELLO DI
CONTROLLO

Probabilità Impatto Livello di Rischio Priorità

MINIMO

3

3

9

RILEVANTE 1

EFFICACE

4

4

16 CRITICO

2

3
EFFICACE

4

3

12 RILEVANTE

EFFICACE

3

4

12 RILEVANTE 4

EFFICACE

3

3

9

RILEVANTE 5
Valutazione del rischio di corruzione
INDICAZIONI PER LA REDAZIONE DEL PIANO
TRIENNALE DI PREVENZIONE
DOPO L’APPROVAZIONE DEL PIANO NAZIONALE
ANTICORRUZIONE
Mercoledì 6 novembre 2013 | ore 9.30 - 13.30 |

Centro San Fedele - Piazza San Fedele 4 - Milano

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La valutazione del rischio di corruzione negli enti locali

  • 1. COME VALUTARE IL RISCHIO DI CORRUZIONE NEGLI ENTI LOCALI Andrea Ferrarini, AvvisoPubblico Mercoledì 6 novembre 2013 | ore 9.30 - 13.30 | Centro San Fedele - Piazza San Fedele 4 - Milano
  • 2. Definizione di Rischio di Corruzione Piano Nazionale Anticorruzione, Allegato 1, paragrafo B1: «Il Rischio di Corruzione è l’effetto dell’incertezza sul corretto perseguimento dell’interesse pubblico e, quindi, sull’obiettivo istituzionale dell’ente, dovuto alla possibilità che si verifichi un evento di corruzione» (*) (*) cfr. ISO 31000:2010 (Principi e Linee Guida Per la Gestione del Rischio), par grafo 2.1:«rischio: Effetto dell’incertezza sugli obiettivi»
  • 3. Effetto dell’incertezza sull’obiettivo istituzionale…  Effetto = scostamento da qualcosa di atteso  Incertezza = stato, anche parziale, di assenza di informazioni su un evento, sulle sue conseguenze o sulla loro probabilità.  Obiettivo istituzionale (Enti locali): rappresentare la propria comunità, curarne gli interessi e promuoverne lo sviluppo (art. 3, co. 2 d.lgs 267/2000)
  • 4. Spieghiamoci meglio … L’Ente Locale è stato istituito per curare i bisogni e favorire gli interessi pubblici di una comunità di persone Tuttavia, persone interne all’amministrazione potrebbero scegliere di favorire interessi privati (propri o di terzi) Tutti i processi dell’ente sono «pensati» per garantire il perseguimento dell’interesse pubblico Evento di corruzione: i processi dell’ente potrebbero essere «distorti» e finalizzati al perseguimento di interessi privati
  • 5. Spieghiamoci meglio … Dentro l’ente locale, nessuno sa come e perché potrebbe verificarsi un evento di corruzione, e chi potrebbe attuarlo Qualcuno dentro l’Ente, approfittando della situazione di incertezza, decide di favorire interessi privati (propri o di terzi) Incertezza: L’ente Locale non prevede gli eventi di corruzione, la loro probabilità e le loro conseguenze Rischio: l’evento di corruzione si verifica. Le risorse e i processi dell’ Ente diventano uno strumento per favorire interessi privati , a discapito dell’interesse pubblico
  • 6. Valutazione e trattamento del rischio di corruzione L’Ente Locale cerca di capire come e perché potrebbero verificarsi degli eventi di corruzione, e chi potrebbe attuarli Le informazioni acquisite, servono per programmare dei controlli (misure, attività, poteri) per prevenire gli eventi di corruzione Valutazione del Rischio = Riduzione dell’incertezza Trattamento del rischio = Riduzione del Rischio
  • 7. Processo di Gestione del Rischio (ISO 31000:2010)
  • 8. La Valutazione del Rischio di Corruzione  Individua le attività e gli uffici maggiormente esposti al rischio di corruzione  Deve precedere l’elaborazione del P.T.P.C.  Si Struttura in 3 fasi 1. Identificazione 2. Analisi 3. Ponderazione
  • 9. Identificazione del Rischio di Corruzione  Obiettivo: cercare, individuare e descrivere gli eventi di corruzione, che potrebbero avere luogo nei processi gestiti dagli uffici dell’ Ente.  Gli eventi di corruzione non individuati in questa fase non saranno successivamente valutati, ponderati e trattati.
  • 10. Identificazione del Rischio di Corruzione  Considerare i processi, che rientrano nelle seguenti macro aree di attività:  Acquisizione e gestione delle risorse umane  Affidamento di lavori, appalti e forniture  Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica (con o senza effetto economico immediato per i destinatari).  Concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi ausili finanziari e vantaggi economici  Riscossione dei tributi  Rapporti con i consorzi e le società controllate.
  • 11. Identificazione del Rischio di Corruzione La corruzione è «l’abuso di un potere pubblico per favorire interessi privati» (T.I. – Circolare 1/2013 DFP)
  • 12. Identificazione del Rischio di Corruzione Azione consapevole Uso distorto del potere pubblico Uno o più interessi privati Evento di corruzione
  • 13. Identificazione del rischio di Corruzione Sono eventi di corruzione non solo le condotte penalmente perseguibili (reati), ma anche i comportamenti scorretti (molto più numerosi), in cui le funzioni pubbliche sono usate per favorire interessi privati.
  • 14. Identificazione del Rischio di Corruzione  Gli eventi di corruzione possono essere identificati:  Con il contributo dei soggetti coinvolti nei processi a rischio (dipendenti, responsabili, utenti, aziende, ecc …);  Cercando eventuali precedenti giudiziari o disciplinari  determinando la discrezionalità, la rilevanza esterna, la complessità, il valore economico e la frazionabilità di ciascun processo;  stimando l’efficacia del sistema dei controlli adottato
  • 15. Identificazione del Rischio di Corruzione  Qualche esempio di evento di corruzione:  uso distorto del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, finalizzato a favorire un’impresa;  abuso nei processi di stabilizzazione , finalizzato al reclutamento di candidati particolari;  uso di falsa documentazione per agevolare taluni soggetti nell’accesso a fondi comunitari.
  • 16. SCHEDA DI DESCRIZIONE DI UN EVENTO DI CORRUZIONE Rif.[ ] AREA DI RISCHIO: UNITA’ ORGANIZZATIVA: PROCESSO: 1) DESCRIZIONE DEL COMPORTAMENTO 2) PROCEDIMENTI, RISORSE E/O POTERI PUBBLICI OGGETTO DI ABUSO 3) INTERESSI PRIVATI FAVORITI 4) INTERESSE PUBBLICO DANNEGGIATO: 5) FATTORI DI RISCHIO Discrezionalità rilevanza esterna complessità, valore economico Frazionabilità 6) CONTROLLI 7) PRECEDENTI PENALI E DEISCIPLINARI
  • 17. Identificazione del Rischio di Corruzione  L’allegato 4 del Piano Nazionale Anticorruzione (Elenco esemplificativo di rischi specifici) contiene una lista di eventi di corruzione, suddivisi per area di rischio.
  • 18. Analisi del Rischio di Corruzione  Cosa fare: determinare il livello di rischio degli eventi di corruzione  Il livello di rischio “misura” gli eventi di corruzione in base alla loro probabilità e al loro impatto sull’organizzazione
  • 19. Analisi del Rischio - Probabilità Fattori (caratteristiche dei processi) per il calcolo della probabilità di un evento di corruzione (Piano Nazionale Anticorruzione, Allegato 5):  Discrezionalità  Rilevanza esterna  Complessità  Valore economico  Frazionabilità  Efficacia dei controlli VALORI (min: 1 – max: 5) • 1 = improbabile • 2 = poco probabile • 3 = probabile • 4 = molto probabile • 5 = altamente probabile
  • 20. Analisi del Rischio - Probabilità … gli eventi di corruzione sono messi in atto dalle persone, non dai processi … … eppure, il P.N.A. propone di stimare la probabilità analizzando i processi, senza alcun riferimento alle persone, ai loro valori, ai loro bisogni, alle loro scelte… Perché?
  • 21. Analisi del Rischio - Probabilità Perché gli eventi di corruzione sono fenomeni complessi… Agire consapevole Uso distorto del potere pubblico Uno o più interessi privati Evento di corruzione … Ed un evento di corruzione nasce e si sviluppa proprio come un incendio …
  • 22. Analisi del Rischio di Corruzione INCENDIO CORRUZIONE Reazione chimica, tra: Evento che coinvolge Un combustibile (es. legno, carta, gas…), che può bruciare Persone («fatte» di bisogni, valori, scelte, comportamenti) Un comburente (aria), «dentro cui» si può sviluppare l’incendio. Un processo di interesse pubblico «dentro il quale» può avere luogo la corruzione In presenza di …. Un innesco (es. una fiamma) Interessi privati (=non pubblici)
  • 23. Analisi del Rischio - Probabilità … La corruzione (dal punto di vista della gestione del rischio, non dal punto di vista dell’etica) è un evento che si sviluppa non perché le persone (interne ed esterne all’Ente) agiscono bene o male nei processi di interesse pubblico… … ma perché le persone e gli interessi privati «si incontrano» all’interno dei processi pubblici …
  • 24. Prevenire la corruzione = «spezzare» il triangolo della corruzione. NB: le persone corruttibili e gli interessi privati, in questo modo, restano dentro i processi pubblici
  • 25. Analisi del Rischio – Impatto Indici per il calcolo dell’ impatto di un evento di corruzione (Piano Nazionale Anticorruzione, Allegato 5):  Impatto organizzativo  Impatto economico  Impatto reputazionale  Impatto organizzativo, economico e sull’immagine VALORI (min: 1 – max: 5) • 1 = marginale • 2 = minore • 3 = soglia • 4 = serio • 5 = superiore
  • 26. Analisi del Rischio – Impatto Indice Cosa considera Impatto Organizzativo La percentuale dei dipendenti che , nell’ufficio, sono coinvolti nel processo associato all’evento di corruzione Impatto Economico Se negli ultimi 5 anni la Corte dei Conti ha emesso sentenze per eventi di corruzione simili a quello analizzato Impatto Reputazionale Articoli pubblicati su giornali o riviste negli ultimi 5 anni, aventi ad oggetto eventi di corruzione simili a quello analizzato Impatto Organizzativo, Economico e sull’immagine Ruolo svolto, nell’Ente, dal soggetto che potrebbe attuare l’evento di corruzione (funzionario, P.O., dirigente, ecc …)
  • 27. Analisi del Rischio - Impatto  Nel calcolo dell’ impatto degli eventi di corruzione le persone ricominciano a giocare un ruolo;  La gravità dell’impatto dipende:  da quante e quali risorse umane dell’Ente potrebbero essere coinvolte in un evento di corruzione  dagli eventi di corruzione che si sono già verificati nell’Ente;  dalla diffusione delle informazioni sugli eventi di corruzione, operata da giornali e riviste.
  • 28. Analisi del Rischio - Impatto L’evento di corruzione è come una malattia, che può colpire l’Ente Locale: La corruzione come malattia …. L’Ente Locale come organismo L’impatto sull’organismo dipende … Indice di impatto (PNA) … dalla diffusione della malattia nell’organismo Impatto organizzativo … dai danni causati all’organismo da precedenti episodi della stessa malattia Impatto Economico … da fattori concomitanti, che possono «aggravare» i danni della malattia Impatto Reputazionale … dalle «funzionalità dell’organismo» colpite dalla malattia Impatto Organizzativo, economico e sull’immagine
  • 29. Analisi del Rischio - Impatto  Gli indici di proposti nel P.N.A. analizzano esclusivamente l’impatto della corruzione dentro l’Ente Locale  Tuttavia, la corruzione ha un impatto negativo anche sugli interessi e sullo sviluppo della comunità locale in cui l’Ente è inserito  E’ l’impatto esterno (sulla comunità) che genera quello scostamento dall’obiettivo istituzionale (mancato perseguimento dell’interesse pubblico), che è il rischio associato agli eventi di corruzione.
  • 30. Analisi del Rischio - Impatto L’analisi del rischio di corruzione, quindi, dovrebbe considerare anche l’impatto esterno:  Il peso economico (il valore delle risorse «investite» dai privati nella     corruzione) L’impatto sulle aziende (la corruzione frena la libera concorrenza e disincentiva gli investimenti esteri) I danni all’ambiente (quando la corruzione è associata a gravi reati ambientali) L’impatto sulla legalità di un territorio (quando la corruzione favorisce «gli affari» delle mafie) I danni al contesto sociale (quando la corruzione incide sulla qualità/quantità dei servizi pubblici, a discapito delle fasce più deboli)
  • 31. Analisi del Rischio - Impatto  Purtroppo, è difficile trovare indicatori (validi per tutti gli Enti Pubblici e per tutte le aree geografiche), per calcolare l’impatto globale della corruzione sull’economia, sull’ambiente, sul contesto sociale, sul tasso di legalità.  Invece, con gli indici proposti nel P.N.A. l’impatto interno può essere facilmente calcolato in qualunque amministrazione pubblica del territorio nazionale.  Ma l’impatto, così calcolato, non è l’impatto reale e la sua gravità potrebbe essere sottostimata
  • 32. Analisi del Rischio – Livello di Rischio  Formula per calcolare il Livello di Rischio di un evento di corruzione (Piano Nazionale Anticorruzione, Allegato 5):  Livello di rischio = P x I (valore della probabilità x valore dell’impatto)  P e I possono avere valori compreso fra 1 e 5  P x I può assumere quattordici valori diversi: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 8, 9, 10, 12, 15, 16, 20, 25.
  • 33. Analisi del Rischio – Livello di Rischio  Il prodotto P x I è un numero che descrive la quantità di rischio un evento di corruzione e che ci dice quanto è grande il rischio generato da tale evento.  per semplificare e facilitare il raffronto fra gli eventi di corruzione, può essere utile “raggruppare” i valori della quantità di rischio …  …costruendo una Matrice del Rischio che prevede solo 4 (e non 14) livelli di rischio differenti
  • 34. Analisi del Rischio – Matrice del Rischio 5 10 15 20 25 4 4 8 12 16 20 3 3 6 9 12 15 2 2 4 6 8 10 1 1 2 3 4 5 1 PROBABILITA' 5 2 3 4 5 Vediamo come costruirla … IMPATTO Trascurabile da 1 a 3 medio-basso da 4 a 6 rilevante da 8 a 12 Critico da 15 a 25
  • 35. Analisi del Rischio – Livello di Rischio  Le «dimensioni del rischio» (probabilità e l’impatto) possono avere:  Un valore minimo: (P = 1) e (I = 1)  Un valore massimo: (P = 5) e (I = 5)  Un valore medio: (P = 3) e (I = 3) Probabilità • 1 = improbabile • 2 = poco probabile • 3 = probabile • 4 = molto probabile • 5 = altamente probabile Impatto • 1 = marginale • 2 = minore • 3 = soglia • 4 = serio • 5 = superiore
  • 36. Analisi del Rischio – Livello di Rischio Quantità di rischio (P x I) Valori di P e I Descrizione 1, 2, 3 (1 x 1), (2 x 1), (1 x 2), (3 x 1), (1 x 3) Una dimensione ha sempre valore minimo (1) e l’altra può variare ma raggiungendo al massimo il valore medio (3). 4, 5, 6 (2 x 2), (4 x 1), (1 x 4), (1 x 5), (5 x 1), (3 x 2), (2 x 3) Entrambe le dimensioni possono avere un valore superiore al minimo (2 x2). Ma quando una dimensione supera il valore medio (3), l’altra ha sempre un valore minimo (1).
  • 37. Analisi del Rischio – Livello di Rischio Quantità di rischio (P x I) Valori di P e I Descrizione 8, 9, 10, 12 (4 x 2), (2 x 4), (3 x 3), (5 x 2), (2 x 5), (4 x 3), (3 x 4) Tutti i valori di P e I sono superiori a 1. Entrambe le dimensioni possono avere valore medio (3), ma non accade mai che entrambe superino tale valore. I valori massimi sono raggiunti, ancora, da una sola delle due dimensioni. 15, 16, 20, 25 (5 x 3), (3 x 5), (4 x 4), (5 x 4), (4 x 5), (5 x 5) Tutti i valori di P e I sono uguali o superiori al valore medio (3). Entrambe le dimensioni possono anche raggiungere il valore massimo. Il rischio raggiunge i valori massimi.
  • 38. Analisi del Rischio – Matrice del Rischio 5 10 15 20 25 4 4 8 12 16 20 3 3 6 9 12 15 2 2 4 6 8 10 1 1 2 3 4 5 1 PROBABILITA' 5 2 3 4 5 Quindi, probabilità e impatto possono combinarsi e interagire in 4 modi diversi (Modalità di rischio) IMPATTO Trascurabile da 1 a 3 medio-basso da 4 a 6 rilevante da 8 a 12 Critico da 15 a 25
  • 39. Analisi del Rischio – Registro dei Rischi  I risultati dell’ Analisi del Rischio possono essere trascritti in un Registro del Rischio, indicando, per ciascun evento d corruzione:  L’area e il processo in cui l’evento si può verificare  il livello di controllo sul processo  la probabilità  l’impatto  la quantità di rischio  la modalità di rischio
  • 40. Analisi del Rischio di Corruzione AREA A RISCHIO : RIF PROCESSO IDENTIFICAZIONE DESCRIZIONE dell’ EVENTO ANALISI LIVELLO DI Probabilità CONTROLLO Impatto Livello di Rischio
  • 41. Ponderazione del Rischio di Corruzione  Cosa fare: scegliere quali eventi di corruzione è necessario prevenire (e con quanta urgenza) e quali no.  La prevenzione della non può investire in modo tutti gli uffici, i processi e gli eventi a rischio, perché ha dei costi elevati.
  • 42. Ponderazione del Rischio  Il P.N.A. non dice come ponderare il rischio, suggerendo solo di “considerare il rischio alla luce dell’analisi e raffrontarlo con altri rischi al fine di decidere le priorità e l’urgenza di trattamento”.  Le priorità di intervento dipendono, per buona parte, dal livello di rischio degli eventi di corruzione: bisogna prevenire subito gli eventi con il livello di rischio maggiore.
  • 43. Ponderazione del Rischio  Per ponderare il rischio è necessario definire:  il rischio accettabile (cioè il rischio che non necessita di interventi di prevenzione)  I criteri per determinare la classifica degli eventi a rischio.
  • 44. Ponderazione – Rischio Accettabile  Nel caso della corruzione un rischio è accettabile se si verifica anche solo una delle seguenti condizioni:  il Livello di Controllo sul processo in cui il rischio è stato individuato è idoneo a neutralizzare il rischio;  l’evento di corruzione che genera il rischio ha una Quantità di Rischio poco elevata (meno di 8).
  • 45. Ponderazione – Rischio Accettabile 5 10 15 20 25 4 4 8 12 16 20 3 3 6 9 12 15 2 2 4 6 8 10 1 1 2 3 4 5 1 PROBABILITA’ 5 2 3 4 5 IMPATTO trascurabile mediobasso da 1 a 3 da 4 a 6
  • 46. Ponderazione – Rischio Accettabile  Ad essere accettabile non è l’evento di corruzione in se stesso  La corruzione non è mai accettabile, in quanto comportamento messo in atto da un soggetto (valutazione etica)  Ad essere accettabile è il rischio associato all’evento di corruzione (valutazione del rischio)
  • 47. Ponderazione – Criteri di classificazione  Criterio A: dare priorità agli eventi di corruzione, che possono ricorrere nei processi con il sistema di controlli meno efficace.  Criterio B: a parità di controllo, dare priorità agli eventi di corruzione che hanno la modalità di rischio maggiore.  Criterio C: a parità di modalità di rischio, dare priorità alle aree con quantità di rischio maggiore.  Criterio D: a parità di quantità di rischio, dare la priorità agli eventi più probabili
  • 48. RIF H4 H2 H5 H3 H1 DESCRIZIONE EVENTO progressioni accordate illegittimamente, per agevolare dipendenti particolari Mancata valutazione dei presupposti di legge per il conferimento degli incarichi, allo scopo di agevolare soggetti particolari irregolare composizione della commissione di concorso finalizzata al reclutamento di candidati particolari abuso nei processi di stabilizzazione, finalizzato al reclutamento di candidati particolari Previsione di requisiti di accesso “personalizzati” e non trasparenti, per agevolare interessi particolari LIVELLO DI CONTROLLO Probabilità Impatto Livello di Rischio Priorità MINIMO 3 3 9 RILEVANTE 1 EFFICACE 4 4 16 CRITICO 2 3 EFFICACE 4 3 12 RILEVANTE EFFICACE 3 4 12 RILEVANTE 4 EFFICACE 3 3 9 RILEVANTE 5
  • 49. Valutazione del rischio di corruzione
  • 50. INDICAZIONI PER LA REDAZIONE DEL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DOPO L’APPROVAZIONE DEL PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE Mercoledì 6 novembre 2013 | ore 9.30 - 13.30 | Centro San Fedele - Piazza San Fedele 4 - Milano