2. Dobbiamo trascendere «le origini locali e
l’appartenenza ad un gruppo» per diventare
cittadini del mondo
(Diogene)
.
Diventare cittadino del
mondo significa spesso
intraprendere un
cammino solitario una
sorta di esilio, lontani
dalle comodità delle
verità certe del
sentimento rassicurante
di essere circondati da
persone che
condividono le nostre
stesse convinzioni e
ideali
(Nussbaum)
3. Per essere veri cittadini
del mondo dobbiamo, come
Diogene, diventare
stranieri in patria e
contare solo sulle nostre
capacità e modi di
vivere, mettendoci sempre
in discussione e senza
temere di pensarla in
maniera diversa dagli
altri. L’essere aperti al
confronto costituisce un
mezzo per migliorare se
stessi ed in qualche modo
il modello in cui si vive.
4. L’educazione interculturale
come «educazione che apre
gli occhi ai cittadini sulle
realtà del mondo e li
impegna a partecipare alla
realizzazione di un mondo
più giusto e più equo, un
mondo di diritti umani per
tutti»
(Maastricht 2002)
NOI viviamo e interagiamo in un mondo
sempre più GLOBALE
5. La dimensione mondiale
è un percorso che vede
come proprio obiettivo
la formazione del
cittadino planetario
Nella società globale il compagno di banco
non è più solo colui che ci siede fisicamente
accanto, ma è anche chi, grazie ai nuovi
mezzi tecnologici, può comunicare e
collaborare con noi da ogni parte della terra.
6. provenienti da terre
lontane portano la
ricchezza di differenze
che si esprimono
nell’originalità, nella
particolarità dei
movimenti, dei
gesti, dei suoni e degli
accenti della
lingua, degli ornamenti
e degli abiti dove le
diversità si
interconnettono e si
moltiplicano, facilitand
o occasioni di scambio e
confronto.
7. Il ruolo della
scuola è
primario
degli stranieri nell
società di accoglienza è un obiettivo
fondamentale
Qual è il modo migliore per
garantire l’integrazione..? La
maggior parte dei paesi ha
introdotto varie misure di
sostegno per aiutare gli
alunni e le famiglie
immigrate
(giugno 2004, indagine della
Commissione Europea)
8. “ I minori stranieri sono
innanzitutto persone
e, in quanto tali, titolari
di diritti e doveri che
prescindono dalla loro
origine nazionale”
( art.2, Dichiarazione
Universale Dei Diritti
Umani )
9. • crescita della presenza di
stranieri nella scuola secondaria
superiore (circa 200.000)
• tendenza verso gli istituti
tecnici e professionali (circa
80%)
10. “Le linee guida per l’accoglienza e l’integrazione
degli alunni stranieri” (Febbraio -2014) ”
raddoppio degli
studenti di
provenienza
straniera
Dai 430.000 del 2006
agli 830.000 del 2014
In aumento anche le
seconde generazioni
in Italia del 48%
I « neo arrivati » riduzione del 3,7%
11. L’integrazione è un
obiettivo fondamentale
da raggiungere e, in
questo processo il ruolo
della scuola è
primario, infatti essa è
intesa come un processo
bidirezionale che prevede
l’arricchimento e
l’assimilazione di
entrambe le parti e le
culture.
(CM n.24 del 1/3/2006 e
12. • I loro padroni pretendono altri soldi. La scusa è che servono per
pagare il permesso di soggiorno, che in realtà è gratuito. Se i
braccianti non hanno questi soldi vengono costretti a lavorare
senza stipendio.
• Nel nostro paese 100 .ooo braccianti gravemente sfruttati, molti
vengono picchiati, vivono in condizioni igieniche indecenti e in
baracche.
• Vedono l’Italia come l’America ma quando arrivano trovano
tutt’altro. Nessuno si ribella, perché sono un popolo mite, sono
persone piene di dignità che amano lavorare
• I fatti di oggi ci ricordano con gravità, che i manufatti prodotti
dalle fabbriche cinesi presenti sul nostro territorio sono così
economici perché per produrli si risparmia non solo sulle qualità
ma anche sulle dignità umane dei lavoratori
Perchè si vuole continuare a chiudere gli occhi su quello che accade
dietro i cancelli di fabbriche e laboratori gestiti da extra comunitari..??
13. Il traffico di esseri umani rappresenta il primo collettore di
ricavi illegali da destinare al più lucroso traffico degli
stupefacenti. Nella tratta, tra la prostituzione ed lo
sfruttamento della manodopera in nero, i sodalizi nigeriani
hanno raggiunto elevati standard organizzativi e gestionali,
curando ogni fase , dal reclutamento in patria alla fornitura
di documenti falsi per l’espatrio, dal trasferimento nei paesi
fino allo smistamento nei vari settori illeciti.
La maggior parte delle vittime proviene dagli stati del sud.
Le clandestine sono destinate soprattutto al mercato della
prostituzione . Il fenomeno ha assunto un rilievo epidemico
tanto da interessare tutto il territorio nazionale
14. Comune Numero
abitanti
Numero
stranieri (%)
Comunità
più presenti
Casalanguida 977 78 (7.8) Romania,Albania ,
Argentina
Castel frentano 4378 160 (3.6) Romania, Albania,
Argentina
Villa s. Maria 1472 28 (1,9) Romania,Albania,
Argentina
Lanciano 35.531 1320 (2,6) Romania , Albania e
Polonia
Frisa 1922 568 (3,28) Romania,Albania,
Argentina
Rocca s. Giovanni 2379 88 (3.6) Romania,Albania,
Argentina
Atessa 10805 503(4,6) Romania, Albania,
Argentina
Paglieta 4741 269 (5,6) Albania , Romania
Archi 2298 96 (4,3) Romania, Albania
Fossacesia 6389 360 (5,7) Romania, Albania,
Polonia
Torino di Sangro 3019 106 (3,4) Romania, Albania,
Moldava
Santa M. Imbaro 1880 141 (7,6) Albania, Romania,
Kosovo
Poggio fiorito 901 300 (2.7) Romania, Albania
Carpineto Sinello 646 16 (2,3) Romania, Marocco
15.
16. Ci siamo sentiti particolarmente
motivati nella realizzazione del
progetto:
• perché siamo consapevoli che il
«villaggio globale » è, a tutti i
livelli, una realtà
incontrovertibile
• perché quotidianamente, nel
nostro microcosmo, incontriamo i
nostri coetanei che provengono da
diverse realtà culturali.
17. CONCLUSIONI
• Siamo noi tutti «docili fibre dell’universo» e
per questo sostenitori di atteggiamenti
culturali volti all’abbattimento di barriere e
alla lotta ai pregiudizi.
• La cultura illuminista dell’uomo cittadino
del Mondo, che segna una svolta nel cammino
di progresso, la condividiamo
completamente, senza per questo rinunciare
a considerare l’uomo unico e irripetibile.
• In effetti le diversità devono esserci ma
devono, al tempo stesso, accomunarci in un
mondo in cui le sovrapposizioni culturali
divengano un unico interesse prioritario di
tutti.