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Reti di Calcolatori
Networking e protocolli
Ing. Massimo Nannini
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EVOLUZIONE DEI SISTEMI
INFORMATICI
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IL MODELLO CENTRALIZZATO
• Negli anni settanta, prevalse il modello time-
sharing multi-utente (il modello centralizzato) che
prevede il collegamento di molti utenti ad un unico
elaboratore potente attraverso terminali
• Terminale: un dispositivo hardware, usato solo per
inserire dati e ricevere dati per la visualizzazione (per
esempio, con tastiera, schermo, mouse, ma senza
capacità di elaborazione)
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INFORMATICA DISTRIBUITA
• Gli anni ottanta hanno visto nascere l’era dell’informatica
distribuita
• Una nuova tendenza che consiste nel collegare in rete gli elaboratori
(di varie potenze, e tipi), e quindi gli utenti, che si trovano in uno
stesso ufficio o in località diverse
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Il modello distribuito
• Gli elaboratori sono collegati tra di loro e possono
condividere le risorse
• Ogni utente ha a disposizione una macchina (per
esempio, un personal computer, come nel
laboratorio) su cui lavorare, ma può anche
condividere le informazioni e le risorse con gli altri
utenti
• L’informatica distribuita offre molteplici vantaggi
rispetto al modello centralizzato
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Il modello distribuito: vantaggi rispetto al
modello centralizzato
• Flessibilità:
• In un sistema centralizzato, in caso di guasto
all’elaboratore centrale nessuno può lavorare
• Nel caso distribuito invece, la rottura di una macchina
blocca un solo utente mentre gli altri possono
continuare a lavorare
• Economicità:
• In termini di costi, è più conveniente acquistare molti
elaboratori personali e collegarli in rete
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COS’E’ UNA RETE?
• Dal punto di vista FISICO:
• Un insieme di HARDWARE, COLLEGAMENTI e PROTOCOLLI che
permettono la comunicazione tra risorse remote
• Dal punto di vista LOGICO:
• un sistema distribuito di dati, risorse di elaborazione, ed utenti
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IL PUNTO DI VISTA FISICO: TIPI DI RETI
• Le reti possono essere classificate sulla base della loro
• TOPOLOGIA
• TECNOLOGIA DI TRASMISSIONE
• SCALA
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RETI A STELLA / HUB
• (Tipica architettura per LAN di tipo Ethernet)
• I nodi sono tutti collegati a un nodo centrale detto
HUB
Hub
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RETI A STELLA: VANTAGGI E
SVANTAGGI
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TOPOLOGIA: RETI LINEARI (A BUS)
• Reti lineari (broadcast)
• Hanno un unico canale di comunicazione (dorsale) condiviso
da tutte le macchine della rete
• I messaggi inviati da un elaboratore vengono ricevuti da tutti
ma solo l’elaboratore destinatario elaborerà il messaggio, gli
altri elaboratori lo ignoreranno
• (Altra architettura molto usata per Ethernet)
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RETI A BUS: VANTAGGI E SVANTAGGI
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TECNOLOGIA DI RETE
• Connessioni tra computer
• Su ogni computer: network card
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SCHEDE DI RETE
• Parallelo a seriale
• Numero MAC
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TECNOLOGIA DI CONNESSIONE
• La trasmissione di dati tra calcolatori puo’ avvenire tramite
• MEZZI GUIDATI: linee fisiche che portano il messaggio al ricevitore.
(Esempio: doppino telefonico, fibre ottiche)
• MEZZI NON GUIDATI: irradiazione di segnali nello spazio. (Satelliti,
wireless)
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MEZZI GUIDATI
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MEZZI NON GUIDATI
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CARATTERISTICHE DELLA
TRASMISSIONE
• Capacita’ del canale (LARGHEZZA DI BANDA)
• Grado di attenuazione del signale
• Interferenza
• Numero dei ricevitori
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DIFFERENZE TRA I METODI DI
TRASMISSIONE
• Condivisione del canale (linee dedicate / commutate)
• Trasmissione seriale / parallela
• Trasmissione sincrona / asincrona
• Trasmissione digitale / analogica
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TRASMISSIONE DIGITALE / ANALOGICA
• Reti locali: si possono usare connessioni specializzate dedicate solo
a trasmissione di segnali digitali
• Reti a lunga distanza / Internet: si cerca di sfruttare le reti esistenti,
in particolare la rete telefonica, che pero’ e’ progettata per
trasmettere dati analogici
• Occorre un metodo per trasformare dati in forma digitale in analogica,
e viceversa: il MODEM
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LINEE DEDICATE / COMMUTATE
• Linee dedicate: usate esclusivamente per la comunicazione tra due
calcolatori
• Linee commutate: canale di comunicazione viene ‘costruito’ volta
per volta
• Due metodi: commutazione di CIRCUITO (= rete telefonica),
commutazione di PACCHETTO (Ethernet)
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TRASMISSIONE DEI DATI:
COMMUTAZIONE DI PACCHETTO
• Ogni messaggio e’ diviso in tanti pacchetti numerati di dimensione
fissa
• Ogni pacchetto contiene l’indirizzo del computer destinatario e del
computer mittente
• Ogni pacchetto e’ inviato separatamente e potenzialmente almeno
puo’ usare un percorso completamente diverso
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COMMUTAZIONE DI PACCHETTO
(PACKET SWITCHING)
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PACKET SWITCHING
Dati
Packet
Mittente
Destinatario
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PACKET SWITCHING
Controllo Parte di dati
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PACKET SWITCHING
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PACKET SWITCHING
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PACKET SWITCHING
• I pacchetti non arrivano necessariamente nell’ordine giusto; il
destinatario aspetta che arrivino tutti prima di ricostruire il
messaggio
• Ogni pacchetto occupa la connessione per un tempo molto breve.
Potenzialmente, i pacchetti possono essere inviati in parallelo.
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Reti di computer
• Non esiste una classificazione univoca delle reti
ma due aspetti hanno un particolare importanza
• Tecnologia di trasmissione
• Scala
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LA RETE COME STRUMENTO DI
COMUNICAZIONE
• L’uso fondamentale di una rete è quello di
consentire la comunicazione tra i nodi
• I nodi si scambiano dei dati sotto forma di
messaggi codificati in forma digitale
• Ogni messaggio è caratterizzato da un mittente,
un destinatario, e un insieme di informazioni che
costituiscono il corpo del messaggio
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PROTOCOLLI
• Affinché questa comunicazione possa avvenire in
modo corretto si deve definire un protocollo di
comunicazione
• Come nella vita reale si stabiliscono delle convenzioni
per il comportamento tra gli individui, nel caso della
comunicazione tra gli elaboratori un protocollo definisce
quell’insieme di regole che il nodo mittente e il nodo
destinatario devono seguire per interagire tra loro
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PROTOCOLLI
• Un protocollo specifica:
• A che velocità vengono trasmessi i messaggi;
• Come verificare la correttezza del messaggio;
• Come segnalare che il messaggio e’ stato ricevuto;
• Dove inviare il messaggio (addressing) ed attraverso
quale percorso (routing)
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STANDARD
• Come nel caso della codifica dei dati, sono necessari degli
STANDARD internazionali per garantire che la comunicazione
avvenga senza errori e confusioni
• Esempio: TCP/IP
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Comunicazione nelle reti – protocolli
• Un protocollo “monolitico” che realizzi tutte le
funzionalità necessarie per la comunicazione tra
elaboratori in rete è difficile da realizzare
• Inoltre, se cambia qualche componente della rete,
si deve modificare l’intero protocollo
• Per ridurre la complessità di progettazione la
maggior parte dei protocolli è organizzata come
una serie di livelli
• Il numero dei livelli, il loro nome, le funzionalità
differiscono da una rete ad un’altra
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Comunicazione multilivello
• Per ogni coppia di livelli adiacenti esiste una
interfaccia
• Le convenzioni usate nella conversazione sono il
protocollo
• Si tratta di un accordo tra i partecipanti su come deve
avvenire la comunicazione
• Al di sotto del livello più basso c’è il mezzo fisico
che serve per il trasferimento dei dati
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Comunicazione multilivello: lo standard
ISO - OSI
• Modello teorico di riferimento per definire le
caratteristiche della comunicazione multilivello
• OSI: Open Standard Interconnection
Application
Presentation
Session
Transport
Network
Data link
Physical
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Comunicazione multilivello: ISO - OSI
• Modello teorico di riferimento per definire le
caratteristiche della comunicazione multilivello
• OSI: Open Standard Interconnection
Application
Presentation
Session
Transport
Network
Data link
Physical
Servizi per utilizzo delle rete
Comunicazione end-to-end
Indirizzamento, routing tra reti
Per esempio:
Ethernet, TokenRing, 802.11
Modem, ethernet, doppino,..
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Comunicazione multilivello: ISO - OSI
Application
Presentation
Session
Transport
Network
Data link
Physical
Application
Presentation
Session
Transport
Network
Data link
Physical
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Comunicazione multilivello: ISO - OSI
Application
Presentation
Session
Transport
Network
Data link
Physical
Application
Presentation
Session
Transport
Network
Data link
Physical
• Il livello n di un calcolatore comunica virtualmente
con il livello n di un altro calcolatore
• In realtà nessun dato viene trasferito da un livello n ad
un altro ma passa ad un livello sottostante
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Comunicazione multilivello: ISO - OSI
• I livelli più bassi sono quelli più vicini all’hardware
e definiscono delle regole di basso livello che
consentono di “azzerare” le differenze tra le
diverse reti fisiche
• Si introduce un livello virtuale uniforme sul quale si
basano i livelli successivi che possono essere
definiti in modo indipendente dalle reti fisiche
sottostante
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ETHERNET
• Serie di protocolli a livello DATA LAYER e PHYSICAL LAYER
sviluppati meta’ anni 70 che ha soppiantato tecnologie precedenti
• Idee chiave:
• NODI connessi da SEGMENTI
• Messaggi inviati in blocchi chiamati FRAMEs
• Scheda internet ed indirizzi MAC x ogni nodo
• Ethernet REPEATER ogni certo numero di segmenti
• Protocollo per OSSERVARE COLLISIONI
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INTERNET
La reti delle reti: collega fra loro reti locali,
metropolitane, geografiche e singoli computer di
tutto il mondo
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INTERNET
• Una macchina è in Internet se:
• utilizza il protocollo TCP/IP
• ha un suo indirizzo IP (Internet Protocol)
• ed ha la capacità di spedire pacchetti IP a tutte le altre macchine su
Internet
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Come funziona Internet
• Un aspetto importante di Internet è la sua topologia
distribuita
e decentrata
N7
N3
N4
N5 N6
N2
N1
• In questo modo se
un percorso è
interrotto o troppo
trafficato i dati
possono prendere
strade alternative
• Ad esempio per andare da N1 a N3 si può prendere il
percorso N1-N2-N6-N3 oppure N1-N5-N4-N3 e così via
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COME CI SI COLLEGA AD INTERNET
• Via ROUTER
• Oppure usando il router del provider
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COLLEGAMENTO AD INTERNET: VIA
ROUTER
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COLLEGAMENTO AD INTERNET: VIA
MODEM + PROVIDER
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LIVELLI DI PROTOCOLLI INTERNET
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I DUE PROTOCOLLI DI BASE: TCP / IP
• Insieme, si occupano di:
• Dividere il messaggio in pacchetti
• Instradarli
• Assicurarsi che arrivino (tramite meccanismi di conferma della
ricezione e segnalazione di errori)
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Network layer: IP
• Internet può essere vista come una collezione di
sottoreti diverse (eterogenee) connesse tra loro
(internetworking)
• La “colla” che tiene insieme le varie sottoreti è
l’Internet Protocol (IP)
• Permette di trasportare i dati dalla sorgente alla
destinazione, sfruttando la presenza di reti
intermedie lungo il percorso
Application
Transport
Network
Link & Physical
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Network layer: IP
• Una entità di livello Network è presente su tutti i
dispositivi ad Internet
• Trasmissione di tipo packet switching
Application
Transport
Network
Link & Physical
Application
Transport
Network
Link & Physical
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Network layer: IP
• Ogni computer collegato ad Internet possiede un
indirizzo univoco detto indirizzo IP (32 bit)
• I 32 bit di un indirizzo IP sono suddivisi in 4 campi
da 8 bit ciascuno
• Per esempio: 10000000000101000011111010101011
• Di solito si usa una rappresentazione formata da 4
numeri decimali separati da un punto
• Per esempio: 128.10.2.30
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Network layer: IP
• Gli indirizzi IP devono essere univoci
• Per questo motivo è stata istituita una organizzazione, Internet
Assigned Number Authority, preposta ad assegnare gli indirizzi IP
garanthendone l’univocità
• Quando vi collegate ad Internet da casa è il provider che vi
assegna un indirizzo IP scegliendolo tra quelli che ha acquistato
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Network layer: IP
• IP fornisce anche l’instradamento (routing) dei
pacchetti tra mittente e destinatario
• Protocollo di routing:
• Scopo: determinare un “buon” percorso nella rete tra
sorgente e destinazione
• Percorso “buono”: in genera significa “più corto”
• La topologia della rete può cambiare (qualche router o
link si può guastare)
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Transport layer
• Il compito del livello Transport è quello di fornire un trasporto
affidabile dall’host di origine a quello di destinazione,
indipendentemente dalla rete utilizzata
• In Internet il protocollo di questo livello è chiamato Transmission
Control Protocol (TCP)
Application
Transport
Network
Link & Physical
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INTERNET: STORIA IN
BREVE
• 1962: inizio del progetto ARPANET: creare una rete
sperimentale che collega siti universitari e governativi negli
USA
• 1964: prima LAN (Lawrence Livermore Labs)
• 1973: Metcalfe pubblica paper su Ethernet
• 1974: Kahn & Cerf propongono idee di base
• 1978: separazione di TCP da IP
• 1990: 3000 reti e 200.000 computer (detti host)
• 1992: viene collegato il milionesimo host
• Agli esordi il numero di host cresce in modo esponenziale
mentre in questi anni si osserva un rallentamento, con
incremento annuo del del 6%
• 2002: hanno accesso ad Internet 457 milioni di persone (di cui
174 milioni negli Stati Uniti)
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Application layer
• Si colloca al di sopra del livello Transport ed è il
livello nel quale viene svolto il “lavoro utile” per
l’utente
• In questo livello si trovano diversi protocolli, alcuni
relativi alle applicazioni che usiamo abitualmente
in Internet
• SMTP: Simple Mail Transfer Protocol
• FTP: File Transfer Protocol
• TELNET
• HTTP: HyperText Transfer Protocol
Application
Transport
Network
Link & Physical
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I PROTOCOLLI INTERNET
IP
TCP UDP
HTTP FTP SMTP TELNET DNS… …
Application layer
Transport layer
Network layer
Link + physical layer
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IL MODELLO
CLIENT / SERVER
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MODELLO CLIENT / SERVER
• I protocolli del livello Application sono basati sul
modello di interazione client/server
• Per usare i servizi messi a disposizione mediante
questi protocolli bisogna contattare un server
• Per esempio: tutte le volte che usate il browser e
richiedete delle pagina di un sito web, di fatto state
contattando un web server remoto
• Per esempio: tutte le volte che inviate una e-mail di
fatto del vostro provider contatta il mail server del
provider del vostro destinatario
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IL PROGRAMMA CLIENT
• Gestisce l’interazione con l’utente
• Si preoccupa di fornire un’interfaccia intuitiva
• `Nasconde’ l’interazione con il server
• Che avviene tramite messaggi secondo un protocollo tipo SMTP /
HTTP / VOIP
• Esempio di client: browser, mail client (Outlook)
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IL PROGRAMMA SERVER
• Mette a disposizione delle risorse (per esempio, pagine web)
• Accetta richieste da client locati ovunque (purche’ trasmesse
seguendo protocollo)
• Potrebbe essere eseguito sullo stesso calcolatore su cui gira il
client!!
• Per esempio, PC che gestisce un sito web
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APPLICATION LAYER:
POSTA ELETTRONICA
• Un’applicazione Internet che permette lo scambio
di messaggi tra gli utenti collegati alla rete
• Si basa sul protocollo SMTP per lo scambio di
messaggi
• È necessario fornire:
• L’indirizzo del mittente
• L’indirizzo del destinatario
• Il corpo del messaggio
Gli indirizzi devono avere un formato ben preciso
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E-MAIL CLIENT & SERVER
MAIL SERVER
MAIL SERVER
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HEADER DI UN MESSAGGIO
From massimo.poesio@unitn.it
From: Massimo Poesio <massimo.poesio@unitn.it>
To: Caio Sempronio <caio.sempronio@indirizzo.it>
Subject: Posta elettronica
Date: 24/02/2007
Caro Caio, ….
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Application layer: DNS
• Gli indirizzi IP numerici sono difficili da ricordare
• Si usano quindi degli indirizzi simbolici che sono
più significativi per l’essere umano
• dit.unitn.it, essex.ac.uk, developer.netscape.com
• Questi nome vengono tradotti in indirizzi IP
numerici mediante il Domain Name System
(DNS)
• Gli indirizzi simbolici hanno un formato come
quello seguente
… nome5.nome4.nome3.nome2.nome1
www.gemaxconsulting.it
Application layer: DNS
• Sono costruiti a partire da uno schema gerarchico di nomi
basato sul concetto di dominio
gnu
com edu gov mil net org au it zw
unitn unito
lett dit
www www
di
www
www
… …
www.gnu.org
www.lett.unitn.it
root
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Livello 4
www.gemaxconsulting.it
Application layer: DNS
• Ogni dominio deve essere in grado di “risolvere i
nomi” dei calcolatori di sua competenza
• Si usano i name server che gestiscono la
corrispondenza tra nomi simbolici e indirizzi IP
numerici
• Quando un’applicazione deve collegarsi ad una risorsa
di cui conosce il nome logico (ad es. www.unitn.it),
invia una richiesta al suo name server locale
www.gemaxconsulting.it
APPLICATION LAYER:
WORLD WIDE WEB
• Una `ragnatela’ di DOCUMENTI collocati su
computer in tutto il mondo
• Il piu’ grande serbatoio di informazioni che sia mai
esistito
• Si accede tramite:
• Un client chiamato BROWSER
• Servers sui siti che distribuiscono informazione
• Basato su:
• Il protocollo HTTP per la trasmissione di documenti
• La nozione di ipertesto
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STORIA BREVE DEL WWW
• Fine anni ’80: iniziativa di Tim Berners-Lee al
CERN di Ginevra per la condivisione di documenti
tra fisici delle alte energie
• 1989-1991: prime definizioni di URL, HTTP, ed
HTML
• 1993-1993: primo browser facile da usare, NCSA
MOSAIC
• 1995: Nascita di NETSCAPE, inizio della crescita
esplosiva
• Oggi: almeno 8 miliardi di pagine Web
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DALL’IPERTESTO AL WEB
• Un ipertesto (HYPERTEXT) e’ un testo diviso in parti testuali vere e
proprie collegate da rimandi (LINKS)
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TESTI: LETTURA SEQUENZIALE
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IPERTESTI
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ESEMPI DI IPERTESTI
• Quasi tutte le opere enciclopediche oggi hanno
forma ipertestuale
• Esempio: http://it.wikipedia.org/wiki/Ipertesto
• Formato molto comune anche per articoli scientifici
(bibliografia, note a pie’ di pagina)
• Per esempio, nella Biomedicina
• Ma anche nelle materie umanistiche
• Narrativa ipertestuale:
• Lettore puo’ scegliere che percorso seguire
• Primo esempio riconosciuto: Afternoon, a story di
Michael Joyce
• La Electronic Literature Organization mantiene una
Electronic Literature Directory
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DALL’IPERTESTO AL WEB
• 1945 Vannevar Bush: l’organizzazione ‘lineare’ dei
testi non corrisponde veramente a come pensiamo
• Il termine HYPERTEXT introdotto da Ted Nelson
(1965)
• Nel 1980 Bill Atkinson sviluppo’ per la Apple il
programma HYPERCARD che permetteva di
creare ipertesti tramite il linguaggio HYPERTALK
• 1989 Tim Berners-Lee sviluppa come parte del
progetto WWW il linguaggio HTML, che permette
di esprimere links.
• Il WWW e’ un immenso hypertext distribuito
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ASPETTI TECNICI CHIAVE DEL WWW
• Meccanismo di indirizzamento universale: URL
• Protocollo HTTP per la trasmissione di documenti
• Linguaggio HTML per la formattazione dei documenti
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HTML
• Il linguaggio ‘storico’ della Web
• Un linguaggio di annotazione dei documenti che permette di
collegare documenti in un ipertesto
• Due funzioni principali:
• Specificare come il documento dev’essere visualizzato
• Specificare links (usando URL)
• Discusso nei laboratori
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INDIRIZZI SU RETE: URL
• URL (Uniform Resource Locator) e’ lo standard per gli indirizzi delle
risorse su Web
• Specifica:
• Come accedere alla risorsa (PROTOCOLLO)
• Dove si trova la risorsa (indirizzo dell’host)
• Nome della risorsa (path)
• Formato:
protocollo://host/path
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URL PER HTTP
• Forma generale:
scheme://host:port/path?parameter=value#anchor
• Esempi:
• http://www.unitn.it/
• http://www.dit.unitn.it/~poesio/Teach/IU
• http://www.google.it/search?hl=it&q=URL
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HTTP
• Si basa sul protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol) che
gestisce l’interazione tra un client e un server web
• Client e server si scambiano dei messaggi
• Richieste da parte del client
• Risposte da parte del server
• Più precisamente:
• L’utente richiede una pagina residente su un server e il suo
browser richiede una connessione TCP con il server
• Il server accetta la connessione iniziata dal browser
• Il browser ed il server si scambiano messaggi
• La connessione viene chiusa
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ESEMPIO DI COMUNICAZIONE HTTP
GET /wiki/Pagina_principale HTTP/1.1
Connection: Keep-Alive
User-Agent: Mozilla/5.0 (compatible; Konqueror/3.2; Linux)
(KHTML, like Gecko)
Accept: text/html, image/jpeg, image/png, text/*, image/*, */*
Accept-Encoding: x-gzip, x-deflate, gzip, deflate, identity
Accept-Charset: iso-8859-1, utf-8;q=0.5, *;q=0.5
Accept-Language: en
Host: it.wikipedia.org
BROWSER SERVER
HTTP/1.0 200 OK
Date: Mon, 28 Jun 2004 10:47:31 GMT
Server: Apache/1.3.29 (Unix) PHP/4.3.4
Content-Language: it
Content-Type: text/html; charset=utf-8 ….
<HTML> [ ...]

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Reti di calcolatori

  • 1. Reti di Calcolatori Networking e protocolli Ing. Massimo Nannini
  • 3. www.gemaxconsulting.it IL MODELLO CENTRALIZZATO • Negli anni settanta, prevalse il modello time- sharing multi-utente (il modello centralizzato) che prevede il collegamento di molti utenti ad un unico elaboratore potente attraverso terminali • Terminale: un dispositivo hardware, usato solo per inserire dati e ricevere dati per la visualizzazione (per esempio, con tastiera, schermo, mouse, ma senza capacità di elaborazione)
  • 4. www.gemaxconsulting.it INFORMATICA DISTRIBUITA • Gli anni ottanta hanno visto nascere l’era dell’informatica distribuita • Una nuova tendenza che consiste nel collegare in rete gli elaboratori (di varie potenze, e tipi), e quindi gli utenti, che si trovano in uno stesso ufficio o in località diverse
  • 5. www.gemaxconsulting.it Il modello distribuito • Gli elaboratori sono collegati tra di loro e possono condividere le risorse • Ogni utente ha a disposizione una macchina (per esempio, un personal computer, come nel laboratorio) su cui lavorare, ma può anche condividere le informazioni e le risorse con gli altri utenti • L’informatica distribuita offre molteplici vantaggi rispetto al modello centralizzato
  • 6. www.gemaxconsulting.it Il modello distribuito: vantaggi rispetto al modello centralizzato • Flessibilità: • In un sistema centralizzato, in caso di guasto all’elaboratore centrale nessuno può lavorare • Nel caso distribuito invece, la rottura di una macchina blocca un solo utente mentre gli altri possono continuare a lavorare • Economicità: • In termini di costi, è più conveniente acquistare molti elaboratori personali e collegarli in rete
  • 7. www.gemaxconsulting.it COS’E’ UNA RETE? • Dal punto di vista FISICO: • Un insieme di HARDWARE, COLLEGAMENTI e PROTOCOLLI che permettono la comunicazione tra risorse remote • Dal punto di vista LOGICO: • un sistema distribuito di dati, risorse di elaborazione, ed utenti
  • 8. www.gemaxconsulting.it IL PUNTO DI VISTA FISICO: TIPI DI RETI • Le reti possono essere classificate sulla base della loro • TOPOLOGIA • TECNOLOGIA DI TRASMISSIONE • SCALA
  • 9. www.gemaxconsulting.it RETI A STELLA / HUB • (Tipica architettura per LAN di tipo Ethernet) • I nodi sono tutti collegati a un nodo centrale detto HUB Hub
  • 11. www.gemaxconsulting.it TOPOLOGIA: RETI LINEARI (A BUS) • Reti lineari (broadcast) • Hanno un unico canale di comunicazione (dorsale) condiviso da tutte le macchine della rete • I messaggi inviati da un elaboratore vengono ricevuti da tutti ma solo l’elaboratore destinatario elaborerà il messaggio, gli altri elaboratori lo ignoreranno • (Altra architettura molto usata per Ethernet)
  • 12. www.gemaxconsulting.it RETI A BUS: VANTAGGI E SVANTAGGI
  • 13. www.gemaxconsulting.it TECNOLOGIA DI RETE • Connessioni tra computer • Su ogni computer: network card
  • 14. www.gemaxconsulting.it SCHEDE DI RETE • Parallelo a seriale • Numero MAC
  • 15. www.gemaxconsulting.it TECNOLOGIA DI CONNESSIONE • La trasmissione di dati tra calcolatori puo’ avvenire tramite • MEZZI GUIDATI: linee fisiche che portano il messaggio al ricevitore. (Esempio: doppino telefonico, fibre ottiche) • MEZZI NON GUIDATI: irradiazione di segnali nello spazio. (Satelliti, wireless)
  • 18. www.gemaxconsulting.it CARATTERISTICHE DELLA TRASMISSIONE • Capacita’ del canale (LARGHEZZA DI BANDA) • Grado di attenuazione del signale • Interferenza • Numero dei ricevitori
  • 19. www.gemaxconsulting.it DIFFERENZE TRA I METODI DI TRASMISSIONE • Condivisione del canale (linee dedicate / commutate) • Trasmissione seriale / parallela • Trasmissione sincrona / asincrona • Trasmissione digitale / analogica
  • 20. www.gemaxconsulting.it TRASMISSIONE DIGITALE / ANALOGICA • Reti locali: si possono usare connessioni specializzate dedicate solo a trasmissione di segnali digitali • Reti a lunga distanza / Internet: si cerca di sfruttare le reti esistenti, in particolare la rete telefonica, che pero’ e’ progettata per trasmettere dati analogici • Occorre un metodo per trasformare dati in forma digitale in analogica, e viceversa: il MODEM
  • 22. www.gemaxconsulting.it LINEE DEDICATE / COMMUTATE • Linee dedicate: usate esclusivamente per la comunicazione tra due calcolatori • Linee commutate: canale di comunicazione viene ‘costruito’ volta per volta • Due metodi: commutazione di CIRCUITO (= rete telefonica), commutazione di PACCHETTO (Ethernet)
  • 23. www.gemaxconsulting.it TRASMISSIONE DEI DATI: COMMUTAZIONE DI PACCHETTO • Ogni messaggio e’ diviso in tanti pacchetti numerati di dimensione fissa • Ogni pacchetto contiene l’indirizzo del computer destinatario e del computer mittente • Ogni pacchetto e’ inviato separatamente e potenzialmente almeno puo’ usare un percorso completamente diverso
  • 29. www.gemaxconsulting.it PACKET SWITCHING • I pacchetti non arrivano necessariamente nell’ordine giusto; il destinatario aspetta che arrivino tutti prima di ricostruire il messaggio • Ogni pacchetto occupa la connessione per un tempo molto breve. Potenzialmente, i pacchetti possono essere inviati in parallelo.
  • 30. www.gemaxconsulting.it Reti di computer • Non esiste una classificazione univoca delle reti ma due aspetti hanno un particolare importanza • Tecnologia di trasmissione • Scala
  • 31. www.gemaxconsulting.it LA RETE COME STRUMENTO DI COMUNICAZIONE • L’uso fondamentale di una rete è quello di consentire la comunicazione tra i nodi • I nodi si scambiano dei dati sotto forma di messaggi codificati in forma digitale • Ogni messaggio è caratterizzato da un mittente, un destinatario, e un insieme di informazioni che costituiscono il corpo del messaggio
  • 32. www.gemaxconsulting.it PROTOCOLLI • Affinché questa comunicazione possa avvenire in modo corretto si deve definire un protocollo di comunicazione • Come nella vita reale si stabiliscono delle convenzioni per il comportamento tra gli individui, nel caso della comunicazione tra gli elaboratori un protocollo definisce quell’insieme di regole che il nodo mittente e il nodo destinatario devono seguire per interagire tra loro
  • 33. www.gemaxconsulting.it PROTOCOLLI • Un protocollo specifica: • A che velocità vengono trasmessi i messaggi; • Come verificare la correttezza del messaggio; • Come segnalare che il messaggio e’ stato ricevuto; • Dove inviare il messaggio (addressing) ed attraverso quale percorso (routing)
  • 34. www.gemaxconsulting.it STANDARD • Come nel caso della codifica dei dati, sono necessari degli STANDARD internazionali per garantire che la comunicazione avvenga senza errori e confusioni • Esempio: TCP/IP
  • 35. www.gemaxconsulting.it Comunicazione nelle reti – protocolli • Un protocollo “monolitico” che realizzi tutte le funzionalità necessarie per la comunicazione tra elaboratori in rete è difficile da realizzare • Inoltre, se cambia qualche componente della rete, si deve modificare l’intero protocollo • Per ridurre la complessità di progettazione la maggior parte dei protocolli è organizzata come una serie di livelli • Il numero dei livelli, il loro nome, le funzionalità differiscono da una rete ad un’altra
  • 36. www.gemaxconsulting.it Comunicazione multilivello • Per ogni coppia di livelli adiacenti esiste una interfaccia • Le convenzioni usate nella conversazione sono il protocollo • Si tratta di un accordo tra i partecipanti su come deve avvenire la comunicazione • Al di sotto del livello più basso c’è il mezzo fisico che serve per il trasferimento dei dati
  • 37. www.gemaxconsulting.it Comunicazione multilivello: lo standard ISO - OSI • Modello teorico di riferimento per definire le caratteristiche della comunicazione multilivello • OSI: Open Standard Interconnection Application Presentation Session Transport Network Data link Physical
  • 38. www.gemaxconsulting.it Comunicazione multilivello: ISO - OSI • Modello teorico di riferimento per definire le caratteristiche della comunicazione multilivello • OSI: Open Standard Interconnection Application Presentation Session Transport Network Data link Physical Servizi per utilizzo delle rete Comunicazione end-to-end Indirizzamento, routing tra reti Per esempio: Ethernet, TokenRing, 802.11 Modem, ethernet, doppino,..
  • 39. www.gemaxconsulting.it Comunicazione multilivello: ISO - OSI Application Presentation Session Transport Network Data link Physical Application Presentation Session Transport Network Data link Physical
  • 40. www.gemaxconsulting.it Comunicazione multilivello: ISO - OSI Application Presentation Session Transport Network Data link Physical Application Presentation Session Transport Network Data link Physical • Il livello n di un calcolatore comunica virtualmente con il livello n di un altro calcolatore • In realtà nessun dato viene trasferito da un livello n ad un altro ma passa ad un livello sottostante
  • 41. www.gemaxconsulting.it Comunicazione multilivello: ISO - OSI • I livelli più bassi sono quelli più vicini all’hardware e definiscono delle regole di basso livello che consentono di “azzerare” le differenze tra le diverse reti fisiche • Si introduce un livello virtuale uniforme sul quale si basano i livelli successivi che possono essere definiti in modo indipendente dalle reti fisiche sottostante
  • 42. www.gemaxconsulting.it ETHERNET • Serie di protocolli a livello DATA LAYER e PHYSICAL LAYER sviluppati meta’ anni 70 che ha soppiantato tecnologie precedenti • Idee chiave: • NODI connessi da SEGMENTI • Messaggi inviati in blocchi chiamati FRAMEs • Scheda internet ed indirizzi MAC x ogni nodo • Ethernet REPEATER ogni certo numero di segmenti • Protocollo per OSSERVARE COLLISIONI
  • 43. www.gemaxconsulting.it INTERNET La reti delle reti: collega fra loro reti locali, metropolitane, geografiche e singoli computer di tutto il mondo
  • 44. www.gemaxconsulting.it INTERNET • Una macchina è in Internet se: • utilizza il protocollo TCP/IP • ha un suo indirizzo IP (Internet Protocol) • ed ha la capacità di spedire pacchetti IP a tutte le altre macchine su Internet
  • 45. www.gemaxconsulting.it Come funziona Internet • Un aspetto importante di Internet è la sua topologia distribuita e decentrata N7 N3 N4 N5 N6 N2 N1 • In questo modo se un percorso è interrotto o troppo trafficato i dati possono prendere strade alternative • Ad esempio per andare da N1 a N3 si può prendere il percorso N1-N2-N6-N3 oppure N1-N5-N4-N3 e così via
  • 46. www.gemaxconsulting.it COME CI SI COLLEGA AD INTERNET • Via ROUTER • Oppure usando il router del provider
  • 50. www.gemaxconsulting.it I DUE PROTOCOLLI DI BASE: TCP / IP • Insieme, si occupano di: • Dividere il messaggio in pacchetti • Instradarli • Assicurarsi che arrivino (tramite meccanismi di conferma della ricezione e segnalazione di errori)
  • 51. www.gemaxconsulting.it Network layer: IP • Internet può essere vista come una collezione di sottoreti diverse (eterogenee) connesse tra loro (internetworking) • La “colla” che tiene insieme le varie sottoreti è l’Internet Protocol (IP) • Permette di trasportare i dati dalla sorgente alla destinazione, sfruttando la presenza di reti intermedie lungo il percorso Application Transport Network Link & Physical
  • 52. www.gemaxconsulting.it Network layer: IP • Una entità di livello Network è presente su tutti i dispositivi ad Internet • Trasmissione di tipo packet switching Application Transport Network Link & Physical Application Transport Network Link & Physical
  • 53. www.gemaxconsulting.it Network layer: IP • Ogni computer collegato ad Internet possiede un indirizzo univoco detto indirizzo IP (32 bit) • I 32 bit di un indirizzo IP sono suddivisi in 4 campi da 8 bit ciascuno • Per esempio: 10000000000101000011111010101011 • Di solito si usa una rappresentazione formata da 4 numeri decimali separati da un punto • Per esempio: 128.10.2.30
  • 54. www.gemaxconsulting.it Network layer: IP • Gli indirizzi IP devono essere univoci • Per questo motivo è stata istituita una organizzazione, Internet Assigned Number Authority, preposta ad assegnare gli indirizzi IP garanthendone l’univocità • Quando vi collegate ad Internet da casa è il provider che vi assegna un indirizzo IP scegliendolo tra quelli che ha acquistato
  • 55. www.gemaxconsulting.it Network layer: IP • IP fornisce anche l’instradamento (routing) dei pacchetti tra mittente e destinatario • Protocollo di routing: • Scopo: determinare un “buon” percorso nella rete tra sorgente e destinazione • Percorso “buono”: in genera significa “più corto” • La topologia della rete può cambiare (qualche router o link si può guastare)
  • 56. www.gemaxconsulting.it Transport layer • Il compito del livello Transport è quello di fornire un trasporto affidabile dall’host di origine a quello di destinazione, indipendentemente dalla rete utilizzata • In Internet il protocollo di questo livello è chiamato Transmission Control Protocol (TCP) Application Transport Network Link & Physical
  • 57. www.gemaxconsulting.it INTERNET: STORIA IN BREVE • 1962: inizio del progetto ARPANET: creare una rete sperimentale che collega siti universitari e governativi negli USA • 1964: prima LAN (Lawrence Livermore Labs) • 1973: Metcalfe pubblica paper su Ethernet • 1974: Kahn & Cerf propongono idee di base • 1978: separazione di TCP da IP • 1990: 3000 reti e 200.000 computer (detti host) • 1992: viene collegato il milionesimo host • Agli esordi il numero di host cresce in modo esponenziale mentre in questi anni si osserva un rallentamento, con incremento annuo del del 6% • 2002: hanno accesso ad Internet 457 milioni di persone (di cui 174 milioni negli Stati Uniti)
  • 58. www.gemaxconsulting.it Application layer • Si colloca al di sopra del livello Transport ed è il livello nel quale viene svolto il “lavoro utile” per l’utente • In questo livello si trovano diversi protocolli, alcuni relativi alle applicazioni che usiamo abitualmente in Internet • SMTP: Simple Mail Transfer Protocol • FTP: File Transfer Protocol • TELNET • HTTP: HyperText Transfer Protocol Application Transport Network Link & Physical
  • 59. www.gemaxconsulting.it I PROTOCOLLI INTERNET IP TCP UDP HTTP FTP SMTP TELNET DNS… … Application layer Transport layer Network layer Link + physical layer
  • 61. www.gemaxconsulting.it MODELLO CLIENT / SERVER • I protocolli del livello Application sono basati sul modello di interazione client/server • Per usare i servizi messi a disposizione mediante questi protocolli bisogna contattare un server • Per esempio: tutte le volte che usate il browser e richiedete delle pagina di un sito web, di fatto state contattando un web server remoto • Per esempio: tutte le volte che inviate una e-mail di fatto del vostro provider contatta il mail server del provider del vostro destinatario
  • 62. www.gemaxconsulting.it IL PROGRAMMA CLIENT • Gestisce l’interazione con l’utente • Si preoccupa di fornire un’interfaccia intuitiva • `Nasconde’ l’interazione con il server • Che avviene tramite messaggi secondo un protocollo tipo SMTP / HTTP / VOIP • Esempio di client: browser, mail client (Outlook)
  • 63. www.gemaxconsulting.it IL PROGRAMMA SERVER • Mette a disposizione delle risorse (per esempio, pagine web) • Accetta richieste da client locati ovunque (purche’ trasmesse seguendo protocollo) • Potrebbe essere eseguito sullo stesso calcolatore su cui gira il client!! • Per esempio, PC che gestisce un sito web
  • 64. www.gemaxconsulting.it APPLICATION LAYER: POSTA ELETTRONICA • Un’applicazione Internet che permette lo scambio di messaggi tra gli utenti collegati alla rete • Si basa sul protocollo SMTP per lo scambio di messaggi • È necessario fornire: • L’indirizzo del mittente • L’indirizzo del destinatario • Il corpo del messaggio Gli indirizzi devono avere un formato ben preciso
  • 65. www.gemaxconsulting.it E-MAIL CLIENT & SERVER MAIL SERVER MAIL SERVER
  • 66. www.gemaxconsulting.it HEADER DI UN MESSAGGIO From massimo.poesio@unitn.it From: Massimo Poesio <massimo.poesio@unitn.it> To: Caio Sempronio <caio.sempronio@indirizzo.it> Subject: Posta elettronica Date: 24/02/2007 Caro Caio, ….
  • 67. www.gemaxconsulting.it Application layer: DNS • Gli indirizzi IP numerici sono difficili da ricordare • Si usano quindi degli indirizzi simbolici che sono più significativi per l’essere umano • dit.unitn.it, essex.ac.uk, developer.netscape.com • Questi nome vengono tradotti in indirizzi IP numerici mediante il Domain Name System (DNS) • Gli indirizzi simbolici hanno un formato come quello seguente … nome5.nome4.nome3.nome2.nome1
  • 68. www.gemaxconsulting.it Application layer: DNS • Sono costruiti a partire da uno schema gerarchico di nomi basato sul concetto di dominio gnu com edu gov mil net org au it zw unitn unito lett dit www www di www www … … www.gnu.org www.lett.unitn.it root Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4
  • 69. www.gemaxconsulting.it Application layer: DNS • Ogni dominio deve essere in grado di “risolvere i nomi” dei calcolatori di sua competenza • Si usano i name server che gestiscono la corrispondenza tra nomi simbolici e indirizzi IP numerici • Quando un’applicazione deve collegarsi ad una risorsa di cui conosce il nome logico (ad es. www.unitn.it), invia una richiesta al suo name server locale
  • 70. www.gemaxconsulting.it APPLICATION LAYER: WORLD WIDE WEB • Una `ragnatela’ di DOCUMENTI collocati su computer in tutto il mondo • Il piu’ grande serbatoio di informazioni che sia mai esistito • Si accede tramite: • Un client chiamato BROWSER • Servers sui siti che distribuiscono informazione • Basato su: • Il protocollo HTTP per la trasmissione di documenti • La nozione di ipertesto
  • 71. www.gemaxconsulting.it STORIA BREVE DEL WWW • Fine anni ’80: iniziativa di Tim Berners-Lee al CERN di Ginevra per la condivisione di documenti tra fisici delle alte energie • 1989-1991: prime definizioni di URL, HTTP, ed HTML • 1993-1993: primo browser facile da usare, NCSA MOSAIC • 1995: Nascita di NETSCAPE, inizio della crescita esplosiva • Oggi: almeno 8 miliardi di pagine Web
  • 72. www.gemaxconsulting.it DALL’IPERTESTO AL WEB • Un ipertesto (HYPERTEXT) e’ un testo diviso in parti testuali vere e proprie collegate da rimandi (LINKS)
  • 75. www.gemaxconsulting.it ESEMPI DI IPERTESTI • Quasi tutte le opere enciclopediche oggi hanno forma ipertestuale • Esempio: http://it.wikipedia.org/wiki/Ipertesto • Formato molto comune anche per articoli scientifici (bibliografia, note a pie’ di pagina) • Per esempio, nella Biomedicina • Ma anche nelle materie umanistiche • Narrativa ipertestuale: • Lettore puo’ scegliere che percorso seguire • Primo esempio riconosciuto: Afternoon, a story di Michael Joyce • La Electronic Literature Organization mantiene una Electronic Literature Directory
  • 76. www.gemaxconsulting.it DALL’IPERTESTO AL WEB • 1945 Vannevar Bush: l’organizzazione ‘lineare’ dei testi non corrisponde veramente a come pensiamo • Il termine HYPERTEXT introdotto da Ted Nelson (1965) • Nel 1980 Bill Atkinson sviluppo’ per la Apple il programma HYPERCARD che permetteva di creare ipertesti tramite il linguaggio HYPERTALK • 1989 Tim Berners-Lee sviluppa come parte del progetto WWW il linguaggio HTML, che permette di esprimere links. • Il WWW e’ un immenso hypertext distribuito
  • 77. www.gemaxconsulting.it ASPETTI TECNICI CHIAVE DEL WWW • Meccanismo di indirizzamento universale: URL • Protocollo HTTP per la trasmissione di documenti • Linguaggio HTML per la formattazione dei documenti
  • 78. www.gemaxconsulting.it HTML • Il linguaggio ‘storico’ della Web • Un linguaggio di annotazione dei documenti che permette di collegare documenti in un ipertesto • Due funzioni principali: • Specificare come il documento dev’essere visualizzato • Specificare links (usando URL) • Discusso nei laboratori
  • 79. www.gemaxconsulting.it INDIRIZZI SU RETE: URL • URL (Uniform Resource Locator) e’ lo standard per gli indirizzi delle risorse su Web • Specifica: • Come accedere alla risorsa (PROTOCOLLO) • Dove si trova la risorsa (indirizzo dell’host) • Nome della risorsa (path) • Formato: protocollo://host/path
  • 80. www.gemaxconsulting.it URL PER HTTP • Forma generale: scheme://host:port/path?parameter=value#anchor • Esempi: • http://www.unitn.it/ • http://www.dit.unitn.it/~poesio/Teach/IU • http://www.google.it/search?hl=it&q=URL
  • 81. www.gemaxconsulting.it HTTP • Si basa sul protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol) che gestisce l’interazione tra un client e un server web • Client e server si scambiano dei messaggi • Richieste da parte del client • Risposte da parte del server • Più precisamente: • L’utente richiede una pagina residente su un server e il suo browser richiede una connessione TCP con il server • Il server accetta la connessione iniziata dal browser • Il browser ed il server si scambiano messaggi • La connessione viene chiusa
  • 82. www.gemaxconsulting.it ESEMPIO DI COMUNICAZIONE HTTP GET /wiki/Pagina_principale HTTP/1.1 Connection: Keep-Alive User-Agent: Mozilla/5.0 (compatible; Konqueror/3.2; Linux) (KHTML, like Gecko) Accept: text/html, image/jpeg, image/png, text/*, image/*, */* Accept-Encoding: x-gzip, x-deflate, gzip, deflate, identity Accept-Charset: iso-8859-1, utf-8;q=0.5, *;q=0.5 Accept-Language: en Host: it.wikipedia.org BROWSER SERVER HTTP/1.0 200 OK Date: Mon, 28 Jun 2004 10:47:31 GMT Server: Apache/1.3.29 (Unix) PHP/4.3.4 Content-Language: it Content-Type: text/html; charset=utf-8 …. <HTML> [ ...]