The Longobards had an important historic role in changing Italy during the period among Vi and VIII centuries. This is a brief history of Teodolinda, Rotari and Adelchi until the explosion of Carlo Magno in Europe
2. I Longobardi erano una gens, cioè
non una etnia vera e propria , ma
l’unione di diversi nuclei di persone
di origine diversa che si
riconoscevano in un’origine e in
una tradizione comune.
3. Re
capo guerriero, eletto
dall’assemblea,
simbolo della regalità: la lancia
Gairethinx
Arimanni:
(assemblea degli
uomini liberi arimanni)
(mann=uomo /
heer= esercito)
4. Ariman
ni
Uomini liberi
e soldati
Aldi
semiliberi
Servi
privi di libertà, coltivano i campi,
svolgono le mansioni più umili
5. Nella società longobarda, come in molte società
germaniche, forma di organizzazione sociale e
territoriale fondamentale era la FA R A .
La fara era u n a m p i o ra g g r u p p a m e n to d i
d i ve r s e f a m i g l i e , che poteva essere costituita da
un insieme di uomini armati appartenenti a
diversi nuclei famigliari e che si costituiva
soprattutto nelle spedizioni militari.
L o s t a n z i a m e n t o d e i L o n go b a r d i i n
It a l i a av ve n n e , a p p u n t o, p e r “ f a r e ”, e così
questo nome fu “ereditato” da diverse località nel Nord
Italia e in Francia, sede di questi gruppi famigliari: Fara
Gera d’Adda, Fara Olivana in provincia di Bergamo.
6. La comune tradizione
tramandata all’interno del
popolo longobardo sosteneva che
esso fosse originario della
Scandinavia, ma vi sono tracce
della loro presenza sulle rive
dell’ Elba alla fine del I secolo
d. C.
Nel V secolo essi emigrarono
nella Pannonia, odierna
Ungheria,
Da qui essi si inserirono nelle
lotte in atto tra Ostrogoti e
Bizantini durante la guerra
greco – gotica, in cui alcuni
reparti di Longobardi
combatterono insieme ai
Bizantini.
7. I Longobardi nel 5 6 8 – 5 6 9 ,
insieme a altri popoli (Gepidi,
Svevi, Bulgari, Sassoni)
i r r u p p e r o n e l l ’ It a l i a
n o r d o r i e n t a l e , dal
Friuli, quindi nel corso di tre
anni conquistarono i
territori settentrionali fino
a P av i a ( 5 7 2 ) .
I bizantini, impegnati in
L’Italia durante le conquiste dei longobardi
guerre sul loro fronte
orientale, non reagirono,
considerando il tutto una
semplice scorreria.
8. I Longobardi, d i c re d o a r i a n o , ebbero scontri
aspri con i vescovi, che furono spesso i loro principali
avversari durante la conquista delle diverse città .
Non cercarono inizialmente alcuna mescolanza
con le popolazioni locali, soprattutto
emarginando def initivamente dal potere
gli ultimi eredi della classe senatoriale
ro m a n a non eliminati durante la guerra greco –
gotica. Giunsero anche alla loro eliminazione fisica per
impadronirsi delle loro proprietà
9. Nel 572 il re Alboino, che
aveva guidato i longobardi
nelle loro conquiste italiane,
venne ucciso con la
complicità della moglie
Rosmunda, che, secondo
una leggenda, voleva
vendicarsi di lui che l’aveva
costretta a bere nel teschio
del padre morto. Gli
successe per breve tempo
Clefi, ma, alla sua morte,
per più di dieci anni i
L’omicidio di Alboino
longobardi non ebbero
più un re.
10. I duchi operarono
autonomamente e
espansero i territori
longobardi fino a
Torino e Asti (NO) e
poi a Spoleto
(Umbria) e Benevento
(Campania), grazie alla
debolezza dei
bizantini, che le
dovettero cedere.
11. I duchi, resisi conto che i loro domini erano precari
senza una guida unitaria, decisero di darsi di nuovo
un re dopo dieci anni.
A u t a r i fu eletto re dagli stessi duchi nel 5 8 4 .
Figlio di Clefi, Autari ascese al trono in un contesto di
forte frammentazione del dominio longobardo,
sottoposto alla duplice pressione dei Franchi e dei
Bizantini e per questo ottenne un deciso sostegno dai
duchi, che gli assegnarono un tesoro pari alla metà
dei propri beni (→ fisco regio) .
12. Autari sposò
Te o d o l i n d a , cattolica,
ma soprattutto
discendente del capo
longobardo che guidò il
suo popolo dalla Germania
alla Pannonia.
La regina Teodolinda Era un segnale politico
La “Corona ferrea”
forte della sua volontà di
venne forgiata dalla dare unità ai longobardi.
regina Teodolinda,
che vi fece inserire Autari morì però
all’interno un chiodo precocemente e
della croce di Cristo,
donato a lei da papa
Teodolinda decise di
Gregorio Magno. sposare Agigulfo, duca
Con questa erano turingio.
incoronati gli
imperatori del Sacro
Romano Impero.
È conservata nel
Duomo di Monza.
13. Teodolinda inaugurò una
politica di dialogo con le
gerarchie cattoliche, specie
con papa Gregorio Magno.
Favorì la fondazione dell’
abbazia di Bobbio, sui colli
piacentini, a opera del
monaco irlandese
Colombano.
Abbazia di Bobbio
Fu il primo di numerosi altri,
fino alla r i n u n c i a
a l l ’a r i a n e s i m o del
popolo longobardo nel 6 5 3 .
14.
15. Il duca controllava i
Re distretti pubblici posti
in città , poste lungo le
principali vie di
Duca
comunicazione.
Gestisce le Il gastaldo amministrava
città
i territori appartenenti
al fisco regio (curtes),
vere e proprie aziende
Gastaldo agricole.
Sculdascio/ Gestisce le
curtes
Gli sculdasci o centenarii
Centenario
Capo - villaggio
erano i capi – villaggio e
avevano un’autorità quasi
simile ai gastaldi.
16. Quando divenne re il duca
Rotari, nel 636, i longobardi
conobbero il periodo più
importante del loro dominio
italiano.
Egli sposò la figlia di Teodolinda,
ripetendo un gesto unificatore
già di Autari.
Rotari condusse numerose
campagne militari, che
portarono quasi tutta l'Italia
settentrionale sotto il dominio
del regno longobardo.
Conquistò (642) la Liguria.
Governò con energia e colpì
con durezza sui duchi che gli si
opponevano, facendone
eliminare molti
17. Rotari ebbe soprattutto il
merito di codificare per
iscritto il diritto del suo
popolo, fino allora
amministrato per
consuetudine.
Nel famoso «Editto» che porta
il suo nome, 643, scritto in un
latino germanizzato, diede
veste definita a molte norme e
rese il diritto longobardo più
vicino a quello romano, anche
se gli italici continuarono a
Copertina del manoscritto del- essere governati secondo
l’”Editto “ di Rotari. proprie leggi.
18. L’«Editto» riguardava la vita
civile, i rapporti patrimoniali, la
disciplina militare.
La vera svolta giuridica era
la proibizione della faida,
la giustizia privata che la
famiglia dell’ucciso poteva
esercitare verso l’assassino.
Al suo posto era previsto il
guidrigildo, un
risarcimento in denaro per
le persone uccise o le parti del
Rotari promulga il suo corpo danneggiate o mozzate.
“Editto”
19. I longobardi si mescolarono,
tuttavia, con gli italici,
soprattutto con i piccoli
proprietari terrieri.
Forti di questa mescolanza, essi
cominciarono nuove espansioni
nei territori bizantini e re
Liutprando conquistò il
castello di Sutri, nel ducato di
Roma (728)
In seguito lo rese “ai santissimi
Il borgo di Sutri con il suo castello
apostoli Pietro e Paolo”, non al
funzionario bizantino.
Ciò significa che la chiesa di
Roma contendeva il controllo
del territorio ai bizantini.
20. Nell’VIII secolo si successero sul
trono longobardo re provenienti da
una aristocrazia molto aggressiva.
I papi si avvicinarono ai Franchi
dei re Pipinidi
I Bizantini entrarono defnitivamente
in crisi.
Nel 75 1 il re Astolfo
conquistò la capitale
b i z a n t i n a R a v e n n a . Fu
l’inizio della fine per i longobardi.
Il papa Stefano II chiese di
intervenire al re franco Pipino il
Breve, che scacciò i longobardi dai
territori già bizantini.
L’Italia nell’VIII secolo
21. Il successore di Astolfo, Desiderio, cercò
di realizzare una politica di convivenza
e alleanza con i franchi.
Carlo, figlio di Pipino il Breve, e la figlia
di Desiderio (forse di nome
Pipino il Breve
Ermengarda) si sposarono per garantire
lo status quo in Italia.
Quando però Carlo successe al padre,
papa Adriano I lo chiamò a difendere i
territori italici . Egli ripudiò
Ermengarda e scese in Italia.
Carlo Magno
22. Il figlio di Desiderio, Adelchi, fu posto alla guida
dell’esercito dei longobardi.
Mentre il grosso dell'esercito longobardo, guidato
da Desiderio, reggeva in Val di Susa (Piemonte)
all'urto di quello franco capeggiato da Carlo
Magno, Adelchi fu sopraffatto dalle colonne
guidate dallo zio del re franco, Bernardo, forse
anche a causa del tradimenti di alcuni longobardi.
I vinti ripiegarono disordinatamente in Val
Padana; Desiderio si arroccò nella capitale,
Pavia, mentre Adelchi riparò a Verona,
portando con sé i figli di Carlomanno, fratello
defunto di Carlo Magno, che i Longobardi
avrebbero voluto imporre sul trono franco.
In seguito alla caduta di Verona, nel 773-774, e
La resa di Desiderio
soprattutto di Pavia (774), il regno longobardo
passò sotto la corona di Carlo Magno e Adelchi
cercò riparo a Costantinopoli (774), dove ricevette
il titolo di patrizio
23. L’inglobamento del Regnum
Langobardorum
I territori dei longobardi, con il nome di
Regnum Langobardorum
entrarono a far parte dei domini franchi in Italia.
Con il tempo avvenne una mescolanza tra le
aristocrazie dei due regni che creò una nuova classe
dirigente.