7.
Maturazione dello scheletro e del cervello in età
fetale.
Aumento del metabolismo basale.
Effetti inotropo e cronotropo sul cuore.
Incremento della sensibilità alle catecolamine.
Stimolo della motilità intestinale.
Incremento del turnover osseo.
Aumento del glucosio sierico, riduzione del
colesterolo.
EFFETTI DEGLI ORMONI
TIROIDEI
8. Lo iodio è un elemento fondamentale per la
corretta produzione di questi ormoni e nelle
regioni dove la dieta è molto povera di iodio, la
ghiandola tiroidea ha difficoltà a produrre
adeguati quantitativi di ormoni tiroidei. Nel
tentativo di compensare tale carenza, la tiroide si
ingrossa formando il cosiddetto gozzo e nel caso
che questo compenso non risulti efficace la
ghiandola tiroidea tende a divenire ipoattiva
(ipotiroidismo).
9.
10.
11.
12.
13.
14. Stadio di vita nella quale si riscontra la
carenza
Effetti
Donne in gravidanza e feto
Aborto di feto morto, anomalie congenite, aumento di
mortalità perinatale, aumento mortalità infantile, deficienza
mentale, nanismo, sordità, mutismo, strabismo e difetti
psicomotori.
Neonato Gozzo e ipotiroidismo neonatale
Bambini ed adolescenti
Gozzo, ipotiroidismo giovanile, danneggiamento delle
funzioni mentali, ritardo nello sviluppo fisico
Adulto Gozzo, ipotiroidismo e danneggiamento delle funzioni
mentali
15.
Dose di iodio giornaliera raccomandata
Neonato 40 microgrammi/die
Bambini
1-3 anni
4-6 anni
7-12 anni
70 microgrammi/die
90 microgrammi/die
120 microgrammi/die
Adulto 150 microgrammi/die
Gravidanza e allattamento 180 microgrammi/die
16.
17.
18.
19.
Per gozzo si intende semplicemente l'ampliamento
abnorme della ghiandola tiroidea. E 'importante sapere
che la presenza di un gozzo non significa
necessariamente che la tiroide non funzioni
correttamente. Un gozzo può verificarsi in una
ghiandola che produce molto ormone (ipertiroidismo),
poco ormone (ipotiroidismo), o la giusta quantità di
ormone (eutiroidismo). Il gozzo indica la presenza di
una condizione patologica che sta causando un
eccessivo ingrandimento della tiroide.
Gozzo
definizione
20.
Classificazione clinica del
gozzo
Grado O: gozzo assente.
Grado 1A: gozzo palpabile, ma non visibile.
Grado 1B: gozzo visibile solo con il capo in posizione
estesa.
Grado 2: gozzo visibile con il capo in posizione
normale.
Grado 3: gozzo visibile a distanza.
21.
22.
Terapia del gozzo e
dell’ipotiroidismo
In generale, il dosaggio raccomandato è:
GOZZO: Adulti: 100-150 (200) mcg al giorno. BAMBINI fino a 14
anni: 50-100 (150) mcg al giorno.
TRATTAMENTO PREVENTIVO PER RECIDIVA DOPO LA
RIMOZIONE GOZZO: 100 mcg al giorno.
IPOTIROIDISMO: ADULTI: dose iniziale di 50 mcg al giorno (per
circa due settimane). La dose giornaliera può essere aumentata di
50 mcg ad intervalli di 14-15 giorni circa, fino a raggiungere la dose
di mantenimento di 100-200 (300) mcg al giorno; 2-2,5 mcg / kg di
peso corporeo al giorno in media.
BAMBINI: 0-6 mesi: 10 mcg / kg di peso corporeo / giorno; 6-12
mesi: 8 mcg / kg di peso corporeo / giorno; 1-5 anni: 6 mcg mcg /
kg di peso corporeo / giorno, 5 -10 anni: 4 mcg / kg di peso
corporeo / giorno.
22
24. Terziario (di origine ipotalamica)
Ridotta attività biologica del TSH
IPOTIROIDISMI
Ipotiroidismo primitivo
Congenito
Da ridotta massa tiroidea
Agenesia-Disgenesia-Ectopia
Da ridotta funzione
Difetti dell’ormonogenesi
Carenza iodica
Passaggio transplacentare di farmaci o
anticorpi
Acquisito
Processi autoimmuni
Tiroidite di Hashimoto
Tiroidite atrofica (mixedema idiopatico)
Evoluzione della malattia di Basedow
Processi infiammatori o degenerativi
(tiroidite di De Quervain)
Cause iatrogene e alimentari
Tiroidectomia
Terapia con radioiodio
Farmaci (litio, perclorato, antitiroidei,
amiodarone, interferone- )
Carenza iodica
Ipotiroidismo centrale
Secondario (di origine ipofisario)
Deficit isolato di TSH
Panipopituitarismo
Resistenza del recettore ipofisario del TSH
25.
IPOTIROIDISMO: SEGNI E SINTOMI
Adinamia
Cute secca
Sonnolenza ed eloquio lento
Sensazione di freddo
Macroglossia ed edema al volto
Secchezza e fragilità dei capelli
Cardiomegalia
Pallore cutaneo
Riduzione della memoria
Stipsi
Voce rauca
Menometrorragie
26.
27.
DIAGNOSI DI LABORATORIO
TSH - FT4
• Gozzo
• Ipotiroidismo post-chirurgico
• Terapia con radioiodio
• Tiroiditi
IPOTIROIDISMO PRIMITIVO
TSH - FT4 N
IPOTIROIDISMO SUBCLINICO
29.
Terapia del gozzo e
dell’ipotiroidismo
In generale, il dosaggio raccomandato è:
GOZZO: Adulti: 100-150 (200) mcg al giorno. BAMBINI fino a 14
anni: 50-100 (150) mcg al giorno.
TRATTAMENTO PREVENTIVO PER RECIDIVA DOPO LA
RIMOZIONE GOZZO: 100 mcg al giorno.
IPOTIROIDISMO: ADULTI: dose iniziale di 50 mcg al giorno (per
circa due settimane). La dose giornaliera può essere aumentata di
50 mcg ad intervalli di 14-15 giorni circa, fino a raggiungere la dose
di mantenimento di 100-200 (300) mcg al giorno; 2-2,5 mcg / kg di
peso corporeo al giorno in media.
BAMBINI: 0-6 mesi: 10 mcg / kg di peso corporeo / giorno; 6-12
mesi: 8 mcg / kg di peso corporeo / giorno; 1-5 anni: 6 mcg mcg /
kg di peso corporeo / giorno, 5 -10 anni: 4 mcg / kg di peso
corporeo / giorno.
29
31. TIREOTOSSICOSI
CLASSIFICAZIONE
Con iperfunzione tiroidea
Gozzo diffuso tossico (Morbo di Basedow)
Gozzo multinodulare tossico
Adenoma tossico (Morbo di Plummer)
Inappropriata secrezione di TSH
-Da adenoma ipofisario TSH secernente
-Da resistenza ipofisaria agli ormoni tiroidei
Ipertiroidismo da eccesso di iodio
Fasi di ipertiroidismo nella tiroidite di Hashimoto
32. TIREOTOSSICOSI
CLASSIFICAZIONE
Senza iperfunzione tiroidea
Fase di tireotossicosi nella tiroidite silente
Fase di tireotossicosi nella tiroidite subacuta
Non di origine tiroidea
Factitia e iatrogena
Struma ovarico
Metastasi funzionanti di carcinomi tiroidei differenziati
33.
MORBO DI GRAVES
Età: 30-60 aa
Patogenesi autoimmune (TrAb stimolanti)
Trasmissione poligenica (sesso
F, ereditarietà, fumo, eventi stressanti)
Storia naturale:
episodio singolo (mesi-anni)
decorso persistente (tutta la vita)
episodi ricorrenti
48.
DIAGNOSI
Laboratorio
FT3 e FT4
TSH basso
TSH basso anche in :
pz eutiroidei con secrezione autonoma
tireotossicosi subclinica
invecchiamento
pz con malattie extratiroidee
49.
DIAGNOSI
Strumentale
① ecografia tiroidea
② scintigrafia tiroidea utile per adenoma tossico e
gmn tossico
③ captazione tiroidea: in ghiandola iperfunzionante
(tranne in tiroidite subacuta, tireotossicosi esogena)
50.
TERAPIA
MEDICA
farmaci antitiroidei
elettiva nella maggior parte dei pz
inibizione sintesi ormoni tiroidei e conversione periferica
T4-T3
azione immunosoppressiva
remissione nel 40-50% casi:
esordio recente
tireotossicosi lieve-moderata
gozzo piccolo o assente
trattamento di lunga durata a dosi maggiori
51.
TERAPIA
MEDICA
MMI: metimazolo (tapazole)
assorbimento rapido
picco concentrazione dopo 1 h dall’assunzione
emivita 4-6 h
dosaggio: 10-20 mg/die
metabolismo più lento
maggiore potenza
52.
TERAPIA
MEDICA
PTU: propiltiouracile (propycil)
assorbimento rapido
picco concentrazione dopo 1 h dall’assunzione
emivita 1-2 h
dosaggio: 300-450 mg/die
metabolismo più rapido
multiple somministrazioni giornaliere
inibizione periferica della conversione T4-T3
53.
TERAPIA
MEDICA
Inizio terapia a dosi massime inibizione completa
Miglioramento dopo 1-2 settimane
Controllo a 4-6 settimane FT4 (TSH permane basso per la
pregressa soppressione)
Eutiroidismo progressiva riduzione (inibizione parziale) rischio
ipotiroidismo
Terapia di mantenimento
Durata del trattamento 1-2 aa
Recidive nei primi mesi:
altro tentativo con terapia medica
casi di tireotossicosi in mantenimento a bassi dosaggi per anni
terapia ablativa
54.
TERAPIA
MEDICA
Effetti collaterali:
2-5% prurito, orticaria, artralgia, mialgia, febbre
0.2-0.5% agranulocitosi
trombocitopenia, anemia aplastica, epatiti,
vasculiti
monitorare emocromo, indici funzionalità
epatica
sospendere o sostituire il farmaco in uso
55.
GOZZO MULTINODULARE TOSSICO
gozzo di vecchia data
donne > 60 aa
tireotossicosi si manifesta tardivamente
all’esordio forma subclinica, poi franca
Diagnosi: laboratorio, ecografia, scintigrafia
Terapia medica (no remissione spontanea)
Radioiodio (dosi multiple, ipotiroidismo)
Chirurgia
57.
ADENOMA TOSSICO
età 30-60 aa
nodulo solitario > 3 cm
quadro clinico variabile
tireotossicosi permanente, no remissione spontanea
Diagnosi: laboratorio, ecografia, scintigrafia
radioiodio (raro ipotiroidismo)
chirurgia
58.
NODULO TIROIDEO
DEFINIZIONE
Entità anatomoclinica costituita da un accrescimento
volumetrico circoscritto (> 1 cm), raramente
“solitaria”, più spesso asintomatica, di solito iscritta in
tessuto diffusamente iperplastico
59.
Noduli Tiroidei
Estremamente frequenti, soprattutto nel sesso femminile
Rapporto F/M di 4:1
Prevalenza del 5% nelle aree con apporto iodico adeguato
La quasi totalità è di natura benigna
Reperto spesso occasionale in quanto in assenza di sintomatologia, il
nodulo viene notato dal pz solo quando si rende visibile.
Possono essere dotati di funzionalità autonoma (scintigraficamente caldi)
quadro di ipertiroidismo
Più frequentemente sono non funzionanti (scintigraficamente freddi)
carcinomi (0.3%), tiroiditi
Possono essere di natura neoplastica o non neoplastica.
60.
EPIDEMIOLOGIA DEL NODULO
TIROIDEO
BENIGNO 4-10% della popolazione adulta
F : M = 4.3 : 1
CARCINOMA 2-3% nei noduli tiroidei
TIROIDEO F : M = 1.8 : 1
0,5-1% di tutti i carcinomi
40 casi/milione/anno
5 decessi/milione/anno
62. Adenocarcinomi
Differenziato
Papillare o papillare-follicolare
Follicolare
Neoplasie maligne
NEOPLASIE TIROIDEE
Indifferenziato
A piccole cellule
A cellule giganti
Carcinoma Midollare
Altri (sarcoma, linfoma, tumori metastatici)
63. SCREENING CLINICO ORIENTATIVO NELLA DIAGNOSI DEL NODULO TIROIDEO
PROBABILE LESIONE BENIGNA SOSPETTO DI MALIGNITA’
ANAMNESI
FAMILIARITA’ GOZZIGENA
PROVENIENZA AREA ENDEMICA
FAMILIARITA’ PER K MIDOLLARE
PREGRESSE RADIAZIONI IONIZZANTI
AUMENTO VOLUMETRICO RAPIDO
FENOMENI COMPRESSIVI
CLINICA
SESSO: FEMMINILE
GOZZO MULTINODULARE
ETA’: ADULTA
CONSISTENZA: PARENCHIMALE
SESSO: MASCHILE
NODULO SOLITARIO O DOMINANTE
ETA’: INFANZIA, SENILE
ADENOPATIA LATEROCERVICALE
INFILTRAZIONE DEI TESSUTI
PERITIROIDEI
SCINTIGRAFIA AREA “CALDA” NODULO “FREDDO”
ECOGRAFIA
LESIONE CISTICA CON NETTA
DEMARCAZIONE
STRUTTUTA SOLIDA, SOLIDA/MISTA,
CISTICA CON PROPAGGINE
ENDOLUMINALE
ESAMI
BIOUMORALI
ELEVATO TITOLO ANTICORPALE AUMENTO CT
RISPOSTA ALLA
SOPPRESSIONE
CON TIROXINA
REGRESSIONE INSENSIBILITA’
64.
ECOGRAFIA TIROIDEA
Tecnica non invasiva
Sonda ad alta frequenza
(7.5-10MHz)
Dimensioni, numero, dislocazione
topografica, struttura dei noduli, FNAB ecoguidato
Color-power Doppler: vascolarizzazione nodulare
65. FNAB
Semplice
Economico
Identifica la natura del nodulo
Complicanze: rare e minori (lieve
dolore transitorio, piccolo
ematoma)
67. MICRONODULI TIROIDEI
FNA
IN ETA’ PEDIATRICA
IN SOGGETTI CON FAMILIARITA’ PER K TIROIDEO
IN PAZIENTI CON SEGNI ECOGRAFICI DUBBI
MICROCALCIFICAZIONI
ADENOPATIA ASSOCIATA
70.
Terapia soppressiva con L-tiroxina
Trattamento del nodulo solitario
Trattamento del gozzo diffuso o multinodulare
non tossico
Profilassi post-operatoria dopo tiroidectomia
parziale
In pazienti con storia di irradiazione del collo
In pazienti con storia familiare di carcinoma
tiroideo