1. Caso Avvenire. Parla il boss: "Favoriamo a quella impresa..."
Dal silenzio della politica locale, al tam tam mediatico nazionale. L'inchiesta "Plinius" - che ha
trascinato nella bufera la società cooperativa L'Avvenire – con sede legale a Putignano e con sede
amministrativa a Gioia del Colle - si condisce di nuovi e particolari inquietanti.
La società risulta essere coinvolta in un'inchiesta - avviata nel lontano luglio 2010 - dalla Procura
Distrettuale Antimafia di Catanzaro, culminata con la maxi-retata eseguita dai Carabinieri e che ha
portato all'arresto di 38 presunti affiliati alla ‘ndrangheta e 21 denunce in stato di libertà.
Le accuse sono pesanti: associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione
per delinquere di tipo mafioso, sequestro di persona, detenzione e porto di armi comuni e da guerra,
estorsione, rapina, corruzione, turbativa d'asta, turbata libertà del procedimento amministrativo,
concussione, falso, istigazione alla corruzione e minaccia, tutti aggravati dal metodo mafioso.
Nell’ambito dell’operazione – denominata “Plinius” – sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia
cautelare ai domiciliari: il 45enne putignanese Angelo Silvio Polignano e il socio 50enne Francesco
Paolo Pugliese di Gioia del Colle, rappresentanti legali dell’Avvenire.
Dalle intercettazioni appare evidente l'alleanza tra criminalità organizzata e mondo politico del comune
di Scalea. Nelle intercettazioni parla il boss Pietro Valente, a capo di una delle ‘ndrine che comandano
nel centro turistico del Tirreno cosentino.
LE INTERCETTAZIONI - Le "cimici sotto il tavolo" hanno permesso agli inquirenti di accumulare
informazioni preziose. Come riporta il quotidiano online "Miocomune.it", rivelano una serie di contatti
e discussioni per accaparrarsi la fetta del denaro destinato ai rifiuti. Nel frattempo, Scalea pativa
l'emergenza rifiuti. Alcune intercettazioni si riferiscono ad un incontro con i rappresentanti
dell’Avvenire, la precedente società che gestiva la raccolta dei rifiuti a Scalea. L'obiettivo era quello di
puntare all’ottenimento della gestione di gran parte delle assunzioni al fine di accontentare soggetti a
loro vicini. Il boss Valente, in merito, esprimeva perplessità: "Fino ad un certo punto. Già ci sono
cinquanta operai. Non penso che ne possono prendere più e sono... parte sono a coso...".
Preannunciava problemi ove le due fazioni criminali non avessero trovato un accordo. Ma si parla di
denaro.
Ecco un'altra intercettazione in cui parla Valente: "Va bene … io comunque gliel'ho fatta l’offerta.
Vediamo che dicono"; proponeva di farsi consegnare una somma di denaro annuale pari a 200.000 euro,
e di farsi cedere in subappalto alcuni lavori, come ad esempio la pulizia dei marciapiedi, che sarebbero
stati effettuati da soggetti/imprese a loro vicine: "Perchè cinque... cinque anni...pagamenti... gli
diciamo"A noi servivano... ad esempio... 200.000 euro all'anno che noi ce li giostriamo come vogliamo.
Favoriamo a quella impresa... favoriamo a quell'altra, Gino mi pulisce i marciapiedi. Ce li facciamo
pulire. Almeno facciamo pure gli amici.
Allora l'importante che ti fai gli amici... noi ne abbiamo tanti amici. E gli amici...(intercettazione
incomprensibile) ... cioè ti fai gli amici e ti fai i nemici ... attenzione!".
Pietro Valente specificava che aveva già parlato con i rappresentanti dell’Avvenire ai quali aveva
ribadito la richiesta di 500.000 euro quale corrispettivo da pagare per l’aggiudicazione della gara, a
fronte dei 300.000 euro offerti. Ecco l'intercettazione: "Io glielo ho detto ... che loro avevano offerto
300... Ho detto ... Meno di 500 non ne dovete parlare proprio". Sollazzo concordava sull’importo,
condividendo l’idea di coinvolgere anche l’avvocato Nocito in qualità di supervisore legale. Sollazzo
parla così, nelle intercettazioni: "Naturalmente serve solo un professionista serio ... per questo. Eh! Che
questo è un'operazione a livello...grosso ... grosso ... grosso. E forse meglio di voi ... avvocà ... non
riusciamo a trovare". Nocito risponde: "Bah ... nelle mie possibilità ...". Sollazzo ribatte: "Sono alte le
possibilità ... io lo so. Anche perchè ... diciamo ... la persona è quello che è. È normale che avere vicino
un professionista serio ... come voi... avvocà....è tranquillo".
ANTINIA – A Putignano l’Antinia, guidata da Cosimo Giotta e con la quale l’Avvenire forma l’Ati
vincitore del servizio d’igiene ambientale, ha chiesto al Comune di Putignano di approfondire la vicenda
e valutare l’eventualità di estromettere la ditta Avvenire dall’appalto, con l’Antinia disponibile a
subentrare nei compiti in carico all’Avvenire. L’amministrazione comunale di Putignano, presieduta dal
Sindaco Gianvicenzo Angelini De Miccolis, non ha preso ancora un posizione perché starebbe
aspettando un certificato anti-mafia dalla Prefettura di Bari.
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