1. Interpretazione degli esami effettuati sulle urine
Dott. Giovanni Paoletti
La diagnostica di laboratorio:
comunicazione, competenza e
conoscenza
IPASVI (Collegio di Cagliari)
Cagliari 28 maggio 2016
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2. Urina
L‘urina è prodotta dai reni che filtrano il
sangue per depurarlo dalle scorie prodotte dal
metabolismo.
Il rene integro esercita nella formazione
dell’urina un’azione selettiva sia di risparmio
di composti che di eliminazione attraverso le
funzioni glomerulari e tubulari.
Scopi esame delle urine
Diagnosi di malattie renali e metaboliche
Screening delle malattie asintomatiche
Valutazione decorso
Monitoraggio della terapia
3. Fase preanalitica: raccolta del campione
Le urine contengono componenti con caratteristiche chimiche, fisiche e citologiche molto labili.
ll campione di urina deve essere raccolto (volume 15-20 mL) con distinte modalità, in relazione al tipo
di indagine da eseguire:
Analisi routinaria: urine del primo mattino in recipienti sterili evitando contaminazioni (per l’esame
completo delle urine: l’urina è più concentrata, quindi sono più evidenti eventuali alterazioni).
Analisi quantitative: urine del mitto intermedio per le analisi di chimica clinica (dosaggio di
metaboliti, ormoni o metalli) o raccolta nelle 24 ore (negli studi di clearance; per il dosaggio di
sostanze escrete con ritmi circadiani).
Analisi microbiologiche: urine del mitto intermedio previa pulizia preventiva dei genitali esterni, al
fine di ottenere un campione assolutamente non contaminato per le indagini colturali.
4. Fase preanalitica: conservazione e trasporto del campione
Di regola ogni campione dovrebbe essere analizzato fresco (30’’) e comunque entro un massimo di 2
ore dalla minzione.
• Se il campione urinario non può essere esaminato entro 4 h e raccomandata la refrigerazione (+4 -8
°C) che mantiene inalterate per un periodo più lungo alcune caratteristiche del campione, purché si
riporti il campione a temperatura ambiente prima dell’esame.
• In alternativa si potranno utilizzare degli agenti conservanti.
Col passare del tempo: La stabilita dipende da:
I batteri ed i lieviti iniziano a moltiplicarsi Intensità della luce
I batteri utilizzano glucosio diminuendone la
concentrazione
Temperatura e pH
I batteri ureasici producono NH3 che aumenta il pH Caratteristiche chimico-fisiche
I cilindri e le cellule si deteriorano
Avvengono modificazioni chimico-fisiche
5. Fase analitica: caratteristiche macroscopiche e chimiche
1. Valutazione fisica
2. Valutazione chimica
3. Valutazione microscopica del
sedimento urinario
7. Fase analitica: Valutazione fisica – Volume urinario
Un adulto elimina tra 600 e 1600 ml di urina
al giorno. L’adeguatezza del volume e
valutabile solo nel caso di raccolta nelle 24
ore. In riferimento al volume giornaliero di
urine, si definiscono le seguenti condizioni:
• anuria: cessazione dell'eliminazione di
urina
• oliguria: volume inferiore a 500-600
mL/24 ore
• poliuria: volume superiore a 2 L
• nicturia: eliminazione nella notte di un
volume superiore a 500 mL con
alterazione del rapporto giorno/notte
(normalmente 4:1)
Età Volume normale urine 24/h (ml)
Neonato 30 - 60
3 - 10 gg 100 - 300
10 - 60 gg 250 - 450
2 m - 1 aa 400 - 500
1 - 3 aa 500 – 600
3 - 5 aa 600 - 700
5 - 8 aa 650 - 1000
8 - 14 aa 800 - 1400
Adulti 600 - 1600
Anziani 250 - 2400
↑ Diabete - Nefrosi tubulare
↓ Disidratazione - Insufficienza renale cronica – Vomito - Diarrea
8. Fase analitica: Valutazione fisica – Colore
↑ Febbre – Digiuno - Ipertiroidismo
↓ Aumento della diuresi
Il colore va osservato sempre nelle
urine fresche, poiché con il tempo le
urine tendono a scurire
leggermente.
Il normale colore giallo paglierino, più o meno carico a seconda dell’idratazione del
soggetto, è dovuto alla presenza di un pigmento, l’urocromo la cui concentrazione e
proporzionale al metabolismo basale.
10. Fase analitica: Valutazione fisica – Schiuma
La comparsa di schiuma superficiale prodotta in seguito ad agitazione del campione
di urine è dovuta alla presenza di sostanze tensioattive.
• una schiuma abbondante, biancastra indica una diminuzione della tensione
superficiale legata spesso alla presenza di proteine.
• una schiuma abbondante, giallo-verdastra o arancio scuro può indicare la
presenza di pigmenti bilirubinici.
11. Fase analitica: Valutazione fisica – Aspetto
L’aspetto delle urine normali è limpido. Le principali cause di torbidità delle urine
sono la presenza di cristalli, cellule o batteri. La comparsa di urine torbide è in
genere espressione di un'elevata concentrazione di sali, la cui precipitazione è legata
alle modificazioni di pH e di temperatura dopo la minzione.
E’ possibile distinguere una torbidità all’emissione dovuta a:
• leucociti ed emazie
• muco (malattie renali)
• pus (leucociti)
grassi (lattescente dovuta alla presenza di chilurie)
sangue (in presenza di Hb le urine sono scure ma limpide)
renella (sabbia finissima costituita da sali minerali)
12. Fase analitica: Valutazione fisica – Aspetto
C’è una certa difficoltà nell’apprezzare e riportare i diversi gradi di torbidità.
Per questo si utilizza la classificazione di Schweizer :
Classificazione di Schweizer
Aspetto Valutazione ispettiva
Limpido Non sono presenti particelle visibili
Lievemente torbido (hazy) Visibili alcune particelle;
guardando un giornale attraverso il
recipiente le lettere non sono
oscurate o distorte
Mediamente torbido (cloudy) Guardando un giornale attraverso
il recipiente le letere sono leggibili
ma sfocate o distorte
Torbido Guardando un giornale attraverso
il recipiente le lettere non sono
visibili
14. Fase analitica: Valutazione chimica
L’esame chimico delle urine comprende:
• Peso specifico
• pH urinario
• Glucosio
• Corpi chetonici
• Emoglobina e mioglobina
• Bilirubina e urobillinogeno
• Nitriti
• Proteine urinarie
• Esterasi leucocitaria
15. Fase analitica: Valutazione chimica – Peso Specifico
Il peso specifico (indice refrattivo) indica il peso dell’urina confrontato con il peso di un uguale volume di H2O.
E’ determinato dalla presenza di circa 60-70 g di sostanze solide (principalmente urea ed NaCl) eliminate ogni 24
h. Indica la capacità del rene di concentrare o di diluire le urine, una delle prime funzioni perse in seguito a
danno tubulare. In condizioni fisiologiche varia tra 1003 e 1035. Valori superiori a 1025 sono considerati come
espressione di una normale capacità del rene a concentrare.
Serve a valutare la funzionalità renale e la secrezione di ADH.
Nel corso di molte nefropatie acute e croniche la capacità di concentrare le urine può venire compromessa.
Ipotoniche Ipertoniche
Impoverimento di liquidi Presenza di sostanze di scarto
Glomerulonefrite Diabete mellito
Diabete insipido Insufficienza renale cronica
Assunzione di diuretici
16. Fase analitica: Valutazione chimica – pH
L’acidità urinaria è espressione dell’equilibrio acido-base, una delle più importanti funzioni del rene.
Di norma è acido (5.5 e 6.5), e può variare tra 4.6 e 8.
E’ determinato dalla dieta e dal metabolismo in condizioni sia fisiologiche che patologiche.
Fattori patologici Fattori fisiologici
Alterata funzionalità renale Dieta ricca di carne (↓)
Alterazione dell’escrezione di ioni Intenso esercizio muscolare (↓)
Presenza di microrganismi nelle urine Aumento della ventilazione polmonare (↑)
Acidosi ed alcalosi metabolica o respiratoria Dieta vegetariana (↑)
17. Fase analitica: Valutazione chimica – Glucosio
Può essere assente o presente in piccole quantità nelle urine. L’escrezione patologica di zuccheri è legata a
malattie renali o di altri organi di cui il diabete costituisce la causa più frequente.
Il valore soglia oltre il quale il tubulo non riesce più a riassorbire il glucosio è situato intorno ai 180 mg/dL.
Cause
Diabete
Gravidanza (↑ filtrato glomerulare)
Presenza di microrganismi nelle urine
Acidosi ed alcalosi metabolica o respiratoria
18. Fase analitica: Valutazione chimica – Corpi chetonici
Non devono essere presenti nell’urina. Con questo termine si indicano in genere l'acetone, l'acido aceto-acetico
ed l'acido b-idrossi-butirrico, formati dalla degradazione di acidi grassi quando l’organismo non ha più una
quantità sufficiente di zuccheri.
La loro presenza indica che l’organismo utilizza acidi grassi per produrre energia piuttosto che immagazzinarli.
Cause
Digiuno protratto
Nei bambini con episodi febbrili, con interruzione
dell'alimentazione e/o vomito
Chetoacidosi diabetica
19. Fase analitica: Valutazione chimica – Emoglobina e mioglobina
Non deve essere presente nell’urina.
E’ importante distinguere tra:
• Emoglobinuria: presenza di emoglobina nell’urina.
• Ematuria: presenza di sangue nell’urina.
• Mioglobinuria: presenza di mioglobina nell’urina.
Cause
Patologie renali
Calcoli renali
Tumori vescicali
Traumi del rene, della vescica e dell’uretra
20. Fase analitica: Valutazione chimica – Bilirubina
Normalmente assente nell’urina.
Di colore giallo-rosso, è prodotta dal catabolismo dell’emoglobina. Esiste nel sangue nella forma coniugata
(solubile in acqua) e non-coniugata. Normalmente escreta, attraverso le vie biliari, nell’intestino, dove viene
catabolizzata ad urobilinogeno. Una piccola parte di urobilinogeno è riassorbita nella circolazione portale, ritorna
al fegato e viene riescreta nella bile.
La presenza di bilirubina coniugata nelle urine (bilirubinuria) è indice di una interruzione della circolazione
entero-epatica.
Presente
Danno epatico (epatite da virus, alcool, farmaci, avvelenamento da metalli pesanti)
Ittero ostruttivo (calcoli, tumori delle vie biliari o del pancreas, cirrosi epatica)
Anemia emolitica
21. Fase analitica: Valutazione chimica – Nitriti
Circa il 90 % dei microorganismi responsabili delle infezioni urinarie sono capaci di ridurre i nitrati urinari in
nitriti, e la loro presenza viene quindi considerata come indizio di batteriuria.
Falsi negativi sono stati ritrovati nel 10-15% dei casi.
Un'intensa ematuria può ostacolare la lettura del test.
22. Fase analitica: Valutazione chimica – Proteine
Nelle urine dovrebbero essere assenti, ma a volte sono presenti in quantità minime e non patologiche e
comunque in quantità inferiore a 150 mg nelle urine delle 24 ore (15-20 mg di albumina).
Proteinuria: escrezione abnorme di proteine dai reni
Classificazione della proteinuria nel danno glomerulare
Classificazione quantitativa Classificazione qualitativa
Non costituisce un quadro patologico Transitoria e intermittente Quadro glomerulare SELETTIVA Proteine piccole (40 e 100 kDa)
Esercizio fisico violento e protratto,
basse temperature, febbre,
disidratazione
Funzionale tra 200-500 mg/24h Quadro glomerulare NON SELETTIVA Proteine di differenti dimensioni
anche grandi
Glomerulonefrite cronica, rene
policistico, malattie tubulari, calcolosi
renale
Minima: non supera i 1000 mg/24h Quadro tubulare Microglobulina b2 e α1 sono
riassorbite a livello tubulare
Nefropatie acute e tossiche,
nefrosclerosi grave
Moderata: 1000-4000 mg/24h Proteinuria da iperaflusso (prerenale)
Nefropatie gravi Grave: > 4000 mg/24h
23. Fase analitica: Valutazione microscopica del sedimento urinario
Il sedimento urinario è costituito dagli elementi presenti nell’urina in forma di sospensione che si raccolgono
nella provetta dopo centrifugazione.
Normalmente il sedimento urinario è scarsissimo.
ELEMENTI ORGANIZZATI ELEMENTI NON ORGANIZZATI ELEMENTI INUSUALI
Cellule ematiche Muco Cellule estranee (spermatozoi)
Cellule epiteliali Cilindri Microrganismi (batteri-miceti)
Cristalli Artefatti
24. Fase analitica: Valutazione microscopica – Elementi organizzati – Globuli rossi
Valori normali: 0-2 per campo.
Se presenti in grosse quantità:
• Infezioni/infiammazioni
• Traumi
• Tumori
• Calcoli renali
• Danno glomerulare
• Contaminazioni di origine mestruale
Morfologia normale: Emazie ben conservate di aspetto simile a quelle del sangue circolante (dischi biconcavi
con diametro di circa 7 μm). Ematuria extra/postglomerulare. Sanguinamento delle basse vie.
Morfologia alterata: Emazie a margini raggrinziti (elementi spinosi). Ematuria glomerulare. Più le cellule sono
dismorfiche più il sanguinamento è alto.
25. Fase analitica: Valutazione microscopica – Elementi organizzati – Globuli bianchi
Valori normali: 4-8 per campo.
Un aumento è il segnale generico di:
Infezione del tratto urinario
• Cistiti
• Pielonefriti
Infezioni genitali
• Prostatiti
• Cerviciti
• Vaginiti
Condizioni non infettive
• Glomerulonefriti
• Disidratazione
• Stress
• Febbre
26. Fase analitica: Valutazione microscopica – Elementi organizzati – Cellule epiteliali
Valori di riferimento: poche unita per campo.
Rappresentano il normale sfaldamento delle cellule senescenti. Un aumento e dovuto a danno meccanico
(calcoli, cateteri), neoplasie, ecc.
Cellule epiteliali squamose: Origine uretrale o vaginale. Hanno scarso clinico.
Cellule dell’’epitelio di transizione: 2-4 volte più grandi dei leucociti. Tonde o a forma di pera. Originano da: Pelvi
renale, uretere, vescica, uretra.
Cellule dell’’epitelio tubulare renale: Poco più grandi dei leucociti. Piatte, cuboidali o colonnari. La loro presenza
suggerisce un danno tubulare: necrosi tubulare, rigetto trapianto, pielonefrite.
27. Fase analitica: Valutazione microscopica – Elementi non organizzati – Cilindri
Elementi di origine pre-renale o renale che si formano per precipitazione di alcune sostanze filtrate o secrete dall’epitelio
tubulare. Sono denominati ed identificati in base alle loro caratteristiche morfologiche.
Jalini: proteine. Sono i più comuni, rinvenuti spesso dopo esercizio fisico o stress. Non hanno alcun significato patologico. Si
riscontrano anche dopo anestesia, sforzo.
Granulosi: cellule di sfaldamento dell’epitelio tubulare. Sono significativi nelle nefropatie solo se accompagnati da
albuminuria. la loro presenza indica in genere patologie renali gravi, a volte sono presenti dopo esercizio fisico estremo.
Eritrocitari: eritrociti. Permettono di accertare l’origine renale di una ematuria. Sono presenti nelle nefriti acute e croniche.
Leucocitari: leucociti. Permettono di accertare l’origine renale di una leucocitaria. Sono presenti nelle pielonefriti.
Cilindri di cellule epiteliali: derivano da stasi urinaria, degenerazione tubulare, necrosi tubulare.
Cilindri cerei: derivano dalla degenerazione dei cilindri granulari, osservati in insufficienza renale cronica severa, ipertensione
maligna, patologie renali acute.
Cilindri lipoidei: derivano da degenerazione lipoidea dell’epitelio tubulare, sindrome nefrosica.
28. Grazie per l’attenzione
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