La biblioteca digitale pubblica e il progetto MLOL (Biblioteche Oggi, Marzo 2009)
1. Orientamenti
La biblioteca digitale pubblica
Giulio Blasi
Il blind spot delle iniziative italiane sulle digital library Horizons Unlimited, Bologna
e il progetto MediaLibraryOnLine blasi@horizons.it
1. Biblioteche pubbliche, isti- quando la rete offre gratuitamente verso il prestito e l’uso con un PC
tuti di conservazione e univer- centinaia di migliaia risorse come privato del lettore.
sità: le due direttrici della bi- le tre che, in modo del tutto esem- Per farla breve: le biblioteche pub-
blioteca digitale in Italia e il plificativo, cito qui di seguito (cfr. bliche italiane hanno informatizza-
blind spot della riflessione figura 1). Si tratta di tre esempi to i loro servizi, dispongono di
sulle digital library “storici” ma allo stesso tempo mol- OPAC e siti Web ma non offrono ai
to “generalisti”, materiali che qual- propri utenti servizi basati su risor-
L’Italia è un paese dalla profonda siasi lettore, studente scolastico o se digitali (libere o a pagamento).
ossessione catalografica (incarnata universitario potrebbe richiedere Una limitatissima eccezione a que-
nel sistema SBN) ma che curiosa- in biblioteca: sto dato di fatto nazionale è costi-
mente non reagisce a un dato di – la Commedia di Dante Alighieri tuita dall’acquisto (in misura mini-
fatto piuttosto inquietante. Se entra- pubblicata online dall’Università La ma) da parte delle biblioteche
te in una biblioteca pubblica (quel- Sapienza;2 pubbliche e degli enti locali di ac-
la che in inglese chiameremmo – I promessi sposi di Alessandro cessi a banche dati online a paga-
“public library” e in Italia “bibliote- Manzoni in una delle edizioni otto- mento, a periodici e prodotti di re-
ca di ente locale”) e cercate un au- centesche digitalizzate da Google ference online. Anche questa ec-
tore classico attraverso l’OPAC – Books;3 cezione, come vedremo, è gestita
diciamo Dante Alighieri o Shake- – I 93 in-quarto di Shakespeare tuttavia in modo occasionale e
speare – troverete una messe di ri- posseduti dalla British Library in senza il tentativo di offrire un ser-
sultati di ogni genere ma scoprire- formato immagine e con la possi- vizio davvero nuovo ai propri
te con sconcerto che il catalogo bilità di una visione comparativa.4 utenti (ad esempio l’accesso da ca-
contiene solo oggetti fisici (libri, Esempi simili potrebbero essere sa a questi contenuti).
CD-ROM, VHS, DVD) e neanche fatti per una grande varietà di tipo- Qual è l’origine di questa situazio-
un “oggetto digitale” direttamente logie di risorse (musica, film, do- ne al di là delle inutili recriminazio-
accessibile con un semplice link. cumentari, fotografie, stampe, ni sull’“arretratezza” italiana e le la-
L’OPAC SBN fornisce oltre 8.600 spartiti, banche dati, periodici ecc.) mentazioni su una “nuova mentali-
schede relative a “Dante Alighieri” come vedremo nella prossima se- tà” da costruire nei gestori delle
e oltre 7.000 su “Shakespeare”. Il zione e soprattutto anche per ma- nostre istituzioni culturali? Credo
risultato è trasversale ai diversi “ti- teriali non storici e non ad accesso che la risposta a questo interrogati-
pi di documento” (tra i quali figu- aperto. Per il momento è sufficien- vo sia piuttosto semplice. Tanto la
rano, oltre a manoscritti e testi a te sottolineare che gli OPAC italia- riflessione biblioteconomica quan-
stampa, anche tipologie promet- ni (a cominciare dal tempio del to la pratica effettiva delle bibliote-
tenti come “materiale multimedia- centralismo bibliotecario italiano, che nel nostro paese hanno con-
le”, “archivio elettronico”) eppure l’OPAC SBN) non contengono al- centrato l’attenzione solo su due
tra migliaia di risultati non compa- cun riferimento a una enorme delle grandi direttrici internazionali
re neanche un collegamento a una quantità di risorse digitali disponi- di sviluppo delle “digital library”:
risorsa digitale fruibile direttamen- bili in rete (gratuitamente o a pa- quella della digitalizzazione dei
te online. Le discussioni sull’uso gamento) e che anche i riferimenti materiali storici e quello della pub-
del campo 856 del MARC1 non a risorse “elettroniche” o “multime- blicazione e distribuzione online
sembrano aver prodotto grandi ri- diali” negli OPAC vanno intesi co- della letteratura accademica.5 In
sultati operativi in Italia, almeno me riferimenti a oggetti in plastica pratica, ci si è concentrati sugli isti-
nelle biblioteche pubbliche. conservati in biblioteca e solo in tuti di conservazione e sulle uni-
Sfido chiunque a giustificare tale ultima istanza utilizzabili come ma- versità tralasciando la riflessione
assenza con argomenti sostenibili teriali elettronici veri e propri attra- sulle biblioteche pubbliche. In altra
Biblioteche oggi – marzo 2009 15
2. Orientamenti
Figura 1 – Due esempi di risorse bibliografiche facilmente reperibili in rete
prospettiva, potremmo dire che le fica (metadati amministrativo-ge- Quando in un articolo di bibliote-
biblioteche pubbliche non hanno stionali) e di conservazione (digi- conomia si parla di “digital library”,
fornito un contributo specifico alla tal preservation) adeguate. se non è quello storico-conservati-
riflessione sulla biblioteca digitale Se scorriamo l’indice dei progetti di vo è allora il paradigma universita-
sviluppatasi in ambito storico-con- digitalizzazione già realizzati dalla rio a essere dominante. Le univer-
servativo e accademico. Da un ul- BDI incontriamo fondi manoscritti, sità (in particolare nord-europee e
teriore punto di vista ancora, si può materiali cartografici e grafici, cata- anglosassoni) hanno una tradizio-
pensare che la riflessione bibliote- loghi e bibliografie storiche, perio- ne di riflessione e costruzione di
conomica sulle “digital library” si dici storici, manoscritti e partiture biblioteche digitali più antica. Ciò
sia sinora mantenuta in una linea di musicali, fotografie e materiali ico- si deve anzitutto al carattere speci-
astrazione che prescinde dalle di- nografici vari, epistolari, ecc. Con fico dell’editoria accademica (di
stinzioni tra tipologie di bibliote- una sola (benché rilevante) ecce- nuovo, soprattutto nordeuropea e
che. In qualche modo bisognerà zione,7 i materiali che compongo- anglosassone) che maggiormente
quindi rivedere le definizioni di “di- no l’offerta del portale “Internet ha sperimentato paradigmi di dis-
gital library” sin qui elaborate e do- Culturale” sono materiali storici di tribuzione digitale negli ultimi 15-
mandarsi se esse si mantengano va- grande interesse accademico e di 20 anni. Gran parte della letteratu-
lide attraverso la distinzione tra bi- nessuna rilevanza statistica in rap- ra scientifica (in particolare nell’a-
blioteche pubbliche, universitarie e porto agli indici di circolazione dei rea STM) è oggi distribuita nelle
di conservazione o attraverso altre contenuti delle biblioteche pubbli- università di tutto il mondo attra-
distinzioni tipologico-funzionali. che italiane. Si tratta in altri termini verso piattaforme digitali gestite da
Il portale “Internet Culturale” nato di materiali interessanti per una grandi “aggregatori-distributori” o
dal progetto della Biblioteca digi- nicchia di utenti interessati allo stu- direttamente dalle case editrici. Si
tale italiana (BDI) e del Network dio e all’approfondimento della no- tratta di un orientamento ben noto,
turistico culturale6 – promosso dal- stra tradizione storico-artistica. La sul quale non val la pena di insi-
la Direzione generale per i beni li- stessa rivista “DigItalia”8 – che fa stere. Le università sono molto
brari e gli istituti culturali (DGBLIC) da complemento informativo e di avanti anche nella gestione colletti-
e realizzato dall’ICCU a partire da riflessione alle attività della BDI – va delle licenze di accesso a tali
un cofinanziamento del Comitato ha un focus decisamente orientato contenuti: consorzi di acquisto qua-
dei ministri per la società dell’in- alla costituzione di collezioni digi- li CIBER10 o Cilea Digital Library11
formazione (CMSI) nel 2003 – è tali nelle biblioteche di conserva- costituiscono esperienze interes-
l’emblema di questa visione della zione. La più importante rivista al santi di contrattazione e selezione
“biblioteca digitale” come centrata mondo nel settore delle “digital li- consortile dei contenuti digitali per
sul lavoro di digitalizzazione di brary”, “DLib”,9 è caratterizzata da le biblioteche universitarie.
contenuti storici. Il processo di di- un bias paradigmatico equivalente Le università hanno inoltre svilup-
gitalizzazione di documenti storici sebbene dedichi una piccola per- pato negli ultimi anni un nuovo fi-
focalizza il ruolo di editore (publis- centuale dei propri articoli alle atti- lone di riflessione sulle “digital li-
her) della biblioteca che dovrà vità delle public libraries che si brary” a partire dal movimento
conseguentemente approntare me- confrontano con un pubblico più Open Access, dallo sviluppo del
todologie di descrizione catalogra- generalista. protocollo OAI-PMH e del più re-
16 Biblioteche oggi – marzo 2009
3. Orientamenti
cente OAI-ORE.12 Si tratta di un Che l’ICCU e le università abbiano nuti digitali – come vedremo più
movimento largamente conosciuto focalizzato ambiti specifici della ri- avanti – ormai in grande misura
in Italia anche se le eccellenze rea- flessione e della pratica sulla bi- consumati dalla gente proprio at-
lizzative restano poche a fronte di blioteca digitale non è sorprenden- traverso la rete (nelle molteplici
un impegno sostanzialmente una- te ma al contrario naturale e dove- forme in cui la multicanalità della
nime dei rettori italiani firmato nel roso. Un po’ meno ovvio è che la rete si esplica in Italia: Internet, te-
2003 con la cosiddetta “Berlin De- riflessione sulle biblioteche digitali lefonini, TV satellitare e via cavo,
claration”.13 Motori di ricerca spe- pubbliche sia mancata a livello bi- InternetTV, file-sharing, mp3 pla-
cialistici come OAIster (un motore blioteconomico più generale. Si yer, IPod ecc.). Il “contro-manife-
di ricerca sviluppato dalla Universi- prenda ad esempio il Manifesto per sto” di Riccardo Ridi19 – che rifor-
ty of Michigan)14 o Openarchives. le biblioteche digitali elaborato dal mula la discussione del Gruppo
eu (sviluppato dalla Horizons Un- “Gruppo di studio sulle biblioteche AIB attraverso la metafora della bi-
limited di Bologna in collaborazio- digitali” dell’AIB.18 Per quanto una blioteca come ipertesto – sembra
ne con la University of Illinois)15 simile macro-distinzione (bibliote- forse meno pregiudizievole del pre-
hanno mostrato l’esistenza di circa che di conservazione, università, cedente quanto all’esclusione dei
20 milioni di item digitali ad acces- biblioteche pubbliche) non sia contenuti digitali “generalisti” ma
so aperto distribuiti da centinaia menzionata, è evidente il bias degli nulla dice di specifico sul compito
di repository accademici in giro autori verso il paradigma conserva- del digitale nelle biblioteche pub-
per il mondo. tivo-accademico. Si consideri la te- bliche. Ecco quindi la natura del
Vorrei notare incidentalmente che si A.6. del Manifesto: blind spot cui ci stiamo riferendo:
le università hanno sviluppato la se ci si concentra sulle sole biblio-
propria riflessione sulle “digital li- A.6. Le biblioteche digitali diffondo- teche inserite all’interno di organiz-
brary” nel doppio ruolo di editori no i documenti. Le biblioteche di- zazioni che posseggono/conserva-
(publisher) di contenuti e di me- gitali consentono al massimo grado no/producono contenuti si riduce
diatori di contenuti commerciali la conservazione e la diffusione, tra la complessità del tema e si evita di
gli altri documenti, di pre-print,
tra editori e mondo accademico. affrontare la situazione di arretra-
rapporti interni, dispense, progetti
Vorrei anche notare che operativa- di studio, protocolli sperimentali, tezza delle biblioteche pubbliche
mente queste due “anime” della ri- pubblicazioni istituzionali, e altri e- italiane in rapporto agli stili di con-
flessione e della pratica sulle “digi- print altrimenti relegabili nella co- sumo digitale dei propri utenti.
tal library” in ambito universitario siddetta “letteratura grigia”. Tra le eccezioni a questa versione
rimangono spesso scollegate nella biased della biblioteca digitale, va
teoria e nel front-end verso gli Si tratta di esempi, certo. Ma mi citato Claudio Leombroni che già
utenti: tipicamente i repository isti- pare difficilmente negabile che il nel 2004, discutendo l’esperienza
tuzionali e l’accesso alle risorse mondo dei contenuti commerciali della BDI, ricordava:
online degli editori accademici co- digitali “generalisti” e cioè dei con-
stituiscono due aree funzional- tenuti chiave per il target delle bi- Infine, per concludere questa som-
mente separate dei portali accade- blioteche pubbliche, non rientra maria disamina dei primi tre anni di
vita della Biblioteca digitale italia-
mici. Questa separazione concet- tra i temi focalizzati da questo grup-
na, è doveroso registrare un’assen-
tuale e funzionale è evidentissima po di lavoro. È incredibile inoltre za fondamentale: un programma
in uno dei più ricchi e completi come gli esempi paradigmatici di specifico mirato al digitale nativo,
portali bibliotecari accademici in oggetti digitali nella riflessione ita- alla gestione di ‘oggetti’ che stanno
Italia, quello dell’Università di liana non includano musica e vi- gradualmente permeando l’am-
Bologna: il portale Alm@DL aggre- deo, contenuti che costituiscono il biente operativo delle biblioteche,
ga queste risorse ma le indicizza e 50% dei prestiti in molte bibliote- ma anche di ‘oggetti’ che da dieci
le rende consultabili in spazi Web che pubbliche italiane e hanno in- anni ci sono familiari: ad esempio i
differenziati così come in generale dici di circolazione dei titoli 5-10 siti Web istituzionali o l’informazio-
le risorse digitali sono separate dal volte superiori a quelli del mate- ne comunitaria veicolata dalla reti
catalogo generale delle biblioteche riale librario. Il fatto che questi civiche. La disattenzione per il digi-
tale nativo, propria più in generale
universitarie.16 Lo standard Open contenuti vadano a prestito a casa dei nostri istituti, tradisce da un la-
URL – utilizzato prevalentemente dell’utente attraverso supporti di to una certa mentalità conservativa
in ambito accademico – consente plastica (CD e DVD) fa forse di- e dall’altro una concezione parzia-
tuttavia l’aggregazione in un OPAC menticare che si tratta di contenu- le del virtuale o del digitale. Occor-
unitario degli URL delle risorse ti digitali (“nativi”) a tutti gli effet- re al contrario essere consapevoli
elettroniche online.17 ti. E che inoltre si tratta di conte- che ciascuna biblioteca, così come
Biblioteche oggi – marzo 2009 17
4. Orientamenti
ciascuna organizzazione moderna, pletamente allo sviluppo di un – cultural heritage – creating elec-
presenta diversi gradi di virtualità modello sostenibile di distribuzio- tronic versions of the materials in
percepiti come un continuum. Le ne di contenuti digitali attraverso Europe’s libraries, archives and
biblioteche tradizionalmente hanno questi oltre cento poli che difficil- museums, making them available
sempre implementato un certo gra- mente superano lo status di “Inter- online, for work, study or leisure,
do di virtualità attraverso le prati- and preserving them for future ge-
che cooperative. Ciò che è cambia-
net point” e di aule informatiche nerations;
to è lo spessore e l’ampiezza di per gli utenti. Questa non è una – scientific information – making
quel grado di virtualità: lo sviluppo critica ma la segnalazione netta del research findings more widely avai-
tecnologico e le aspettative degli fatto che tali progetti appartengo- lable online and keeping them
utenti hanno dilatato smisurata- no a un’epoca di sviluppo del te- available over time. 25
mente la catena del valore dei ser- ma del digitale in biblioteca oggi
vizi bibliotecari e consentono di del tutto superato. Di nuovo, solo materiali storici ed
creare valore per il cittadino attra- Sarebbe interessante riflettere sul editoria accademica. In definitiva,
verso il sistematico ricorso a una modo in cui anche i programmi eu- anche in prospettiva europea, il te-
rete più o meno strutturata e stabi- ropei dedicati al digitale e i grandi ma che sto qui proponendo rima-
le di fornitori eterogenei, che per le
progetti che sono stati cofinanziati ne aperto e richiede una risposta:
biblioteche pubbliche sarà costitui-
ta da archivi, musei, agenzie infor- abbiano riprodotto su scala più va- cosa significa “biblioteca digitale”
mative, basi dati, URP, risorse digi- sta il blind spot che ha escluso il te- in una biblioteca pubblica? Lo
tali e così via. Biblioteca virtuale, ma del digitale nelle biblioteche “scatto d’orgoglio” richiesto da
insomma, non significa digitalizza- pubbliche e del digitale “nativo”. Jeanneney in un noto articolo ap-
re documenti tout court, magari L’analisi che qui propongo dell’ap- parso su “Le Monde” nel 200526
senza porsi nemmeno il problema proccio europeo al digitale è con- sembra aver prodotto risultati in li-
dei possibili utenti, ma significa divisa esplicitamente nel terzo Rap- nea con il blind spot relativo alle
piuttosto gestire una catena virtua- porto eContent 2008 sul mercato biblioteche pubbliche.
le di fornitura orientata a produrre dei contenuti digitali in Italia pa-
valore all’utente; significa sentirsi al trocinato da Presidenza del Consi-
centro di una comunità di distribu-
zione che sfrutta le nuove tecnolo-
glio dei ministri e Confindustria:23 2. I contenuti per la BDP:
gie e la ‘vecchia’ cultura del servi- da Google alla costruzione
zio delle biblioteche per fornire va- di collezioni di oggetti digitali
I dati relativi al bando e-Content
lore al cittadino-utente.20 Plus del 2007 (47,5 milioni di euro
e metadati
di budget) hanno visto un grande
Assieme a Giovanni Solimine,21 successo del nostro Paese: il 63% Verificato il vuoto di riflessione
Maurizio Tarantino22 e pochi altri, delle proposte presentate alla sulle biblioteche digitali pubbliche
Leombroni focalizza bene il limite Commissione Europea prevedeva- (d’ora in poi BDP) si tratta ora di
che discuto in questo articolo seb- no la partecipazione di nostre im- capire quali contenuti digitali po-
bene, a quattro anni di distanza, prese e su 17 progetti ammessi al trebbero essere messi in circola-
l’idea di una “catena virtuale di finanziamento 13 prevedono la no- zione in questa tipologia di biblio-
fornitura orientata a produrre valo- stra partecipazione e addirittura 5 teche. Questo tema è strettamente
re per l’utente” attenda ancora di sono a coordinamento italiano. connesso al ruolo che hanno le bi-
Nonostante questo attivismo inter-
essere concretizzata in un proget- blioteche nel selezionare e rende-
nazionale l’Italia sconta una visione
to preciso. “domestica” della cultura ancora re ricercabili tali contenuti.
In linea teorica tale tema avrebbe identificata in larga parte con la C’è un principio espresso da Ric-
dovuto essere affrontato nell’ambi- mera conservazione del patrimonio cardo Ridi sul tema che va richia-
to dei progetti Mediateca 2000 (54 artistico, una visione che non com- mato preliminarmente: “Gli obbiet-
mediateche in 7 regioni) e Media- prende la reale portata dell’innova- tivi di fondo, le principali tecniche
teca Centro-Nord (67 mediateche zione e della creatività come forze e i valori fondamentali delle biblio-
in 8 regioni), promossi dalla Dire- trainanti della cultura di un Paese. teche restano gli stessi indipenden-
zione generale per i beni librari e temente dalla percentuale di docu-
gli istituti culturali (DGBLIC) del Sicuramente rientra in questa pro- menti analogici e digitali trattati e
Ministero per i beni e le attività spettiva il progetto “Europeana”24 dalle modalità di interazione con
culturali. Di fatto tali progetti han- il cui focus – nonostante l’enfasi gli utenti (in presenza, telefonica,
no soprattutto finanziato le infra- della stampa verso un progetto di online ecc.)”.27 In particolare, per
strutture informatiche di base del- interesse universale – è sui se- quanto concerne il tema dei conte-
le biblioteche rinunciando com- guenti contenuti: nuti, ciò significa richiamare un’ov-
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5. Orientamenti
vietà che viene spesso dimenticata: gregati del tutto casuali rispetto al-
costruire una biblioteca digitale le collezioni delle grandi bibliote-
(specie se pubblica) significa co- che nazionali. Sappiamo che non è
munque selezionare contenuti ed così, ma non abbiamo ancora im-
elaborare una strategia per lo svi- parato ad esercitare questo ruolo di
luppo delle proprie collezioni. Non mediazione anche per il digitale
è in alcun modo pensabile rimuo- nelle biblioteche pubbliche.
vere il problema e demandare il Tornando al tema dell’opportunità
tutto a qualche metaOPAC in grado oggi offerta alle biblioteche pub-
di rimandare i nostri utenti a con- bliche, mi limito a citare tre grandi
tenuti selezionati e descritti da altri. aree sulle quali lavorare e che ci
I metaOPAC digitali sono strumen- permettono di intuire la dimensio-
ti utili ma possono coadiuvare, non ne dell’offerta di contenuti oggi
sostituire, lo sviluppo di una colle- disponibile online.
zione digitale autonoma da parte
della biblioteca o del sistema di bi- 2.1. I grandi progetti di mass
blioteche. Se le biblioteche rinun- digitization: Google vs OCA
ciassero a questo lavoro di selezio-
ne non resterebbe allora che usare In primo luogo, bisogna menzio-
un motore di ricerca come Google nare i progetti di mass digitization
che, in qualche forma, già aggrega intrapresi nel mondo da Google e
tutte queste informazioni senza da OCA (Open Content Alliance,
struttura e senza selezione. che include Microsoft e Yahoo! ol-
Nel seguito di questa sezione mo- tre a una notevole quantità di bi-
strerò che rispetto a qualche anno blioteche americane ed europee).
fa, le biblioteche pubbliche hanno Si tratta di progetti con caratteristi-
oggi una straordinaria opportunità che e orientamenti differenti seb-
che non viene raccolta e sfruttata e bene alcune biblioteche abbiano
cioè la disponibilità di una ingente deciso di collaborare con entrambi
quantità di contenuti digitali (già i soggetti per sperimentare forme
digitalizzati e già catalogati in qual- di “mass digitization”.
che forma) spesso gratuiti in rete. Il progetto di Google (accessibile
Rispetto a questa grande messe di attraverso il servizio Google Books)
contenuti, le biblioteche sono chia- punta ad un numero tra i 15 e i 20
mate a esercitare un ruolo di inter- milioni di libri digitalizzati in for-
mediazione verso i propri utenti: il mato immagine nei prossimi anni e
lettore delle biblioteche pubbliche coinvolge ad oggi le seguenti istitu-
potrà usare Google per muoversi zioni:28 Bayerische Staatsbibliothek;
autonomamente tra decine di mi- Columbia University; Committee on
lioni di risorse ma userà il portale Institutional Cooperation (CIC);
della propria biblioteca per accede- Biblioteca della Cornell University;
re a un lavoro di selezione operato Università di Harvard; Biblioteca
dai bibliotecari in rapporto alle esi- dell’Università di Ghent; Biblioteca
genze della specifica comunità di dell’Università di Keio; Biblioteca
utenti. Quello che siamo chiamati a Nazionale di Barcellona; New York
fare con i documenti digitali non è Public Library; Università di Ox-
in principio diverso da quello che ford; Università di Princeton; Uni-
già facciamo con i libri. Se usassi- versità di Stanford; Università della
mo il medesimo criterio per il ma- California; Università Complutense
teriale librario potremmo limitarci a di Madrid; Biblioteca dell’Università
usare qualche grande repertorio bi- di Losanna; Università del Michi-
bliografico al posto degli OPAC e gan; Università di Austin Texas; U-
considerare le collezioni di libri niversità della Virginia; Università
delle singole biblioteche come ag- del Wisconsin-Madison.
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6. Orientamenti
Il recentissimo accordo tra Google, ves; Rice University Libraries; San Cito solo queste due macro fonti
la Authors Guild, la AAP e altri sog- Francisco Public Library; Simon tra le migliaia che si potrebbero ci-
getti apre uno scenario nuovo e an- Fraser University Library (CA); Uni- tare (si pensi ai contenuti del pro-
cora più interessante per i prossimi versidad Francisco Marroquin getto “Gutenberg”, in Italia a “Liber
anni, in particolar modo per biblio- (Guatemala); University of Alberta Liber” o ai repertori dell’Università
teche e università americane che Libraries (CA); University of British La Sapienza, a “Gallica” in Francia
potranno usufruire di condizioni Columbia Library (CA); The Uni- ecc.). La magnitudine delle risorse
d’accesso privilegiate anche al ma- versity of Chicago Library; Univer- disponibili (anche solo conside-
teriale contemporaneo protetto da sity of Georgia Library; University rando i materiali in lingua italiana)
copyright. L’inesistenza di simili ac- of Illinois at Urbana-Champaign; rafforza ulteriormente la necessità
cordi tra le biblioteche e gli editori University of North Carolina at di un lavoro selettivo specializzato
nel nostro paese relegherà le nostre Chapel Hill Library; University of realizzato dalle biblioteche. Potrem-
biblioteche in una situazione di ar- North Carolina at Chapel Hill, mo dire – con un’analogia parzia-
retratezza difficilmente colmabile School of Information & Library le – che la collezione digitale sta
con i servizi che verranno erogati Science; University of Ottawa Li- alla rete nel suo complesso come
negli USA.29 braries (CA); University of Pittsbur- una biblioteca a scaffali aperti sta
La Open Content Alliance (i cui gh; University of Texas; University al magazzino di una grande bi-
contenuti sono accessibili attraver- of Virginia Library; Washington blioteca nazionale. La differenza
so il portale “Internet Archive”) co- University; York University Library sta nella visibilità della selezione
involge invece allo stato i seguenti (CA); American Museum of Natural che diventa un surplus di informa-
partner:30 Boston College Libraries; History Library; The Field Museum zione per gli utenti e il valore ag-
Boston Public Library; Boston Uni- Library; Harvard University Botany giunto delle singole biblioteche.
versity Libraries; Brandeis Universi- Library; Harvard University, Ernst Da studente di dottorato ho stu-
ty Libraries; Brown Univeristy Li- Mayr Library of the Museum of diato per molto tempo nella bi-
brary; MBL/WHOI Library; MIT Li- Comparative Zoology; Marine Bio- blioteca del Warburg Institute di
braries; Northeastern University Li- logical Library / Woods Hole Ocea- Londra e non dimenticherò mai la
braries; State Library of Massachu- nographic Institution Library; Mis- funzione di vera e propria scoper-
setts; Tufts University Libraries; souri Botanical Garden Library; ta resa possibile dall’organizzazio-
University of Connecticut Libraries; Natural History Museum of London ne a scaffali aperti tematici dell’in-
University of Massachusetts at Am- Library; The New York Botanical tera biblioteca (una biblioteca spe-
herst Libraries; University of Massa- Garden Library; Royal Botanic Gar- cializzata in storia della cultura ri-
chusetts at Boston Library; Univer- dens at Kew Library (UK); Smithso- nascimentale) che sarebbe risulta-
sity of Massachusetts at Dartmouth nian Institution Libraries; University ta diminuita con qualsiasi altra for-
Libraries; University of Massachu- of California at Berkeley; University ma di disposizione dei materiali.
setts at Lowell Libraries; University of California at Davis; University of Qualcuno potrebbe a questo pun-
of Massachusetts Medical Library; California at San Francisco; Univer- to confondere il compito che si sta
University of New Hampshire Li- sity of California at Santa Cruz; Uni- qui delineando con quello dei co-
braries; Wellesley College Library; versity of California at Irvine; Uni- siddetti “Virtual Reference Desk”
Williams College Libraries; The versity of California at San Diego; (raccolte tematizzate di link a ri-
Bancroft Library; The British Li- University of California at Santa sorse di rete) la cui percezione di
brary (UK); Columbia University Barbara; University of California at utilità e diffusione va appannan-
Libraries; Emory University Library; Riverside; University of Toronto; dosi con il passare degli anni. In
European Archive; Getty Research Adobe Systems Incorporated; HP realtà VRD e biblioteche digitali di
Institute; Indiana University Libra- Labs; MSN; O’Reilly Media; William risorse disponibili in rete non han-
ries; Internet Archive; Johns Hop- and Flora Hewlett Foundation; no alcun rapporto. I VRD raccol-
kins University Sheridan Libraries; Xerox Corporation;Yahoo!. gono fonti Web generiche e intrin-
McMaster University Libraries (CA); Ad oggi (febbraio 2009), il portale secamente mutevoli. Le bibliote-
Memorial University of Newfound- “Internet Archive” indicizza la se- che digitali raccolgono invece do-
land Library (CA); Library of the guente quantità di oggetti digitali cumenti (ad esempio libri digitaliz-
National Archives (UK); National ad accesso gratuito: zati) che hanno il medesimo statu-
Library of Australia (AU); Natural Moving Images: 154.242; to (ma formato differente) rispetto
History Museum, London (UK); Live Music Archive: 57.691; agli oggetti tradizionalmente cata-
Persus Digital Library, Tufts Uni- Audio: 293.645; logati negli OPAC. Lo statuto di ta-
versity; Prelinger Library and Archi- Texts: 1.194.050. li documenti e anche la loro “per-
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7. Orientamenti
manenza” in rete è molto più alta cesso di digitalizzazione ecc.). secondo ordinamenti tematici o
e monitorabile: si pensi alle API di Questo lavoro di valutazione e se- funzionali liberi. Non è questa la
Google per la citazione delle risor- lezione, moltiplicato per centinaia sede per presentare e commentare
se di Google Books31 o agli stan- di migliaia e forse milioni di item caratteristiche e dimensioni del
dard per l’identificazione degli og- potenziali, è il nuovo compito del movimento Open Access nel mon-
getti digitali come DOI o Handle il “gruppo acquisti digitali” di un si- do35 ma è possibile richiamare al-
cui livello di stabilità è assai mag- stema bibliotecario. Si rischia qui il cuni dati qualitativi e quantitativi
giore anche rispetto ai “permalink” medesimo errore di determinismo con alcuni esempi di riferimento.
sempre più comuni nelle applica- tecnologico cui più volte abbiamo I contenuti Open Access sono re-
zioni Web 2.0.32 Confondere una assistito negli ultimi 15 anni: l’idea peribili attraverso motori di ricerca
biblioteca digitale di risorse ad ac- che processi sociali supportati dal- specialisitici quali OAIster o indici
cesso libero con un VRD significa le nuove tecnologie possano esse- di repository quali Openarchives.
non cogliere la differenza struttura- re ridotti alle tecnologie stesse.34 eu e OpenDOAR. Ad oggi (ottobre
le tra i due elementi e l’opportuni- Non bisogna però immaginare 2008), OAIster incude 18.158.488
tà che è in gioco e alla portata dei questo lavoro di selezione come record harvestizzati da 1.026 istitu-
bibliotecari oggi: costituire (senza un lavoro manuale di reperimento zioni. Il numero di repository isti-
pagare licenze e copyright) colle- e catalogazione delle risorse digita- tuzionali individuati è un numero
zioni di centinaia di migliaia di libri li da parte dei bibliotecari: tali ma- tra 1.250 (OpenDOAR) e 1720 (O-
e altri materiali per i propri utenti. teriali sono infatti disponibili in re- penarchives.eu). Per quanto moto-
La differenza tra una biblioteca di- te quasi sempre già dotati di un set ri di ricerca come OAIster siano
gitale e un VRD è che la bibliote- di metadati che possono essere preziosi per il fatto che “isolano” il
ca digitale potrebbe “riprodurre” raccolti (o “harvestizzati”, come si mondo dei contenuti Open Access
digitalmente quello che è già dice in gergo) in modo automatico rispetto ad altre tipologie di risorse,
nell’OPAC della vostra biblioteca. attraverso software dedicati. Non si è necessario sapere che i dati pro-
Ed è questa infatti la domanda cru- tratta quindi di aggiungere un nuo- venienti da OAIster vengono forni-
ciale che oggi rimane senza rispo- vo ed enorme carico di lavoro sul- ti mensilmente anche a Google e
sta operativa: perché le schede ca- le spalle dei bibliotecari ma di co- Yahoo! e sono quindi accessibili
talografiche dei nostri OPAC non minciare a considerare le fonti di normalmente anche attraverso que-
contengono anche i record delle contenuti digitali online al pari dei sti motori di ricerca.36
versioni digitali dei libri (e degli al- cataloghi delle case editrici nei Le statistiche elaborate da Open
tri contenuti) posseduti su suppor- quali selezioniamo periodicamente DOAR,37 riportate in figura 2, ci
to analogico dato che essi sono gli acquisti da fare per le nostre aiutano a farci un’idea delle tipo-
disponibili gratuitamente in rete (a collezioni: il bibliotecario indivi- logie di oggetti digitali contenute
patto di investire nella selezione e duerà in rete dei repository digitali nei repository OAI nel mondo (si
nell’harvesting dei metadati)? con oggetti interessanti per la bi- badi che non si tratta di statistiche
Alcuni sostengono che un simile blioteca mentre sarà compito di un per tipo, ma di statistiche per re-
compito di organizzazione del di- software adeguato e di una società pository: cioè percentuali di repo-
gitale vada lasciato a Google e ai di servizio includere i metadati di sitory che includono “anche” quel-
grandi motori di ricerca. Ma le os- tali oggetti nella collezione della la data tipologia multimediale).
servazioni di studiosi come Robert biblioteca. In genere, si considera il mondo
Darnton, Paul Duguid, Patrick Open Access un mondo di conte-
Leary e Anthony Grafton33 ci di- 2.2. Contenuti Open Access, harvest- nuti esclusivamente accademici e
mostrano chiaramente che questo ing selettivo e Web 2.0: un’opportu- universitari. In realtà questo è ve-
processo di mass digitization è una nità ancora non sfruttata ro solo parzialmente: si pensi ad
grande opportunità ma che l’inter- esempio ai materiali di American
mediazione selettiva rimane un Il secondo bacino di contenuti per Memory (preparati dalla Library of
compito necessario e ineludibile le biblioteche pubbliche è costitui- Congress), circa 240.000 item che
dell’accesso ai testi. Se cerco su to dagli oggetti digitali contenuti includono fotografie, manoscritti, li-
Google Books (non sul Google nei repository Open Access e se- bri, registrazioni audio, filmati,
generico – si badi) Promessi Sposi gnatamente nei repository OAI- mappe, spartiti musicali relativi alla
o Tristram Shandy troverò tante PMH compliant che espongono cultura americana.38 Se il criterio
edizioni tra le quali si tratterà di pubblicamente i propri metadati per distinguere ciò che è Open
scegliere in termini di qualità e consentendo a qualunque “service Access è l’uso del protocollo OAI-
pertinenza (dell’edizione, del pro- provider” di aggregare metadati PMH allora questo ambito include-
Biblioteche oggi – marzo 2009 21
8. Orientamenti
rà sempre di più negli anni a veni- Università e biblioteche pubbliche eventi, materiali tematici per poli-
re contenuti provenienti da istitu- sono egualmente in ritardo nello tiche promozionali di vario gene-
zioni non accademiche (biblioteche sviluppo di servizi basati su OAI- re, cataloghi di mostre, video, re-
pubbliche, musei, archivi, ecc.). A PMH. Molte università italiane sono gistrazioni musicali e quant’altro la
parte libri e articoli scientifici, pos- ormai dotate di repository OAI- PAL abbia prodotto e per il quale
so già oggi trovare in OAIster una PMH (per lo più basati sulla tecno- sia disponibile un’adeguata libera-
varietà sorprendente di contenuti, logia DSpace) ma nessuna ha svi- toria relativamente all’utilizzabilità
dai vecchi spot pubblicitari ameri- luppato strategie di harvesting selet- del materiale.
cani all’audiolibro della Teoria della tivo per costruire motori di ricerca Un ragionamento simile vale per
Relatività di Einstein.39 “tematici” di risorse Open Access. lo “user generated content” e per
Questa mole di contenuti include L’unica eccezione è costituita dal le applicazioni Web 2.0: i portali
una grande quantità di materiali portale PLEIADI del Cilea40 che pe- delle biblioteche e le biblioteche
che sarebbero di interesse in una rò punta a diventare il meta-motore stesse come luoghi fisici possono
biblioteca pubblica ma è ovvio – dei repository italiani nel loro com- diventare il repository di collezio-
anche in questo caso – che solo plesso e non ha obiettivi di selezio- ni tematiche prodotte dagli utenti
una selezione accurata (e relativa ne tematica. Eppure è del tutto evi- su temi che i bibliotecari ritengono
alle scelte dei singoli bibliotecari e dente che ben più di OAIster o Ple- particolarmente rilevanti per la co-
delle singole comunità di lettura) iadi sono servizi tematici come munità dei propri lettori (produ-
può raggiungere l’obiettivo di sod- RePEc,41 ArXiv,42 PubMed Central,43 zioni multimediali, storia locale
disfare l’esigenza di un dato pub- dedicati rispettivamente a econo- ecc.).44 Esperimenti simili sono og-
blico di lettori. mia, fisica e scienze biomediche gi gestiti dalle pubbliche ammini-
Il protocollo OAI-PMH porta con che risultano davvero usati e impre- strazioni locali attraverso portali
sé la distinzione tra “data provi- scindibili per gli utenti. Il mondo indipendenti e senza l’idea di im-
der” (gli editori di contenuti digita- delle biblioteche pubbliche richie- plementare una “digital library” di
li) e “service provider” (chiunque derebbe ovviamente un lavoro di interesse più generale.45
faccia l’“harvesting” di metadati da selezione diverso da quello operato
uno o più data provider al fine di in questi portali tematici ma si tratta 2.3. Contenuti commerciali
sviluppare un servizio specifico). di un campo totalmente nuovo che
Ricordo che “harvesting” è l’espres- attende ancora di essere esplorato e La terza ovvia fonte di contenuti
sione di settore per indicare la cat- sperimentato. digitali per le biblioteche pubbli-
tura automatica di un certo nume- Aggiungo a margine della riflessio- che è costituita dall’editoria digita-
ro di record catalografici relativi a ne sui contenuti ad accesso aperto le nel suo complesso.
un certo repository OAI-PMH, in che le biblioteche sono le istitu- Pensiamo qui anzitutto all’insieme
altri termini un modo per cattura- zioni giuste per raccogliere e sele- dei servizi online a pagamento, in
re automaticamente pacchetti di zionare le autoproduzioni della una parola a qualunque tipo di
metadati usati in una certa biblio- pubblica amministrazione locale contenuto venga pubblicato su In-
teca digitale. (PAL) in generale: registrazioni di ternet a pagamento e con restri-
zioni di accesso (tipicamente: nu-
Figura 2
mero IP, username/password, DRM
o una combinazione di queste co-
se). Questo ambito delimita un’of-
ferta ricchissima sfruttata poco e
male dalle biblioteche pubbliche.
Non è questo il luogo per dise-
gnare una mappa dell’editoria on-
line italiana ma è del tutto eviden-
te che una biblioteca pubblica
avrebbe notevoli vantaggi a inclu-
dere nelle proprie collezioni ac-
cessi online a contenuti come:
– grandi quotidiani e periodici na-
zionali e locali per costruire un’e-
meroteca digitale;
– repertori di banche dati giuridi-
22 Biblioteche oggi – marzo 2009
9. Orientamenti
che, economiche, tecniche ecc.; ti) ciò significherebbe rivoluziona- lizzano in biblioteca è costituita da
– prodotti di reference (in partico- re, almeno in parte, il servizio di oggetti digitali: pensate solo a CD
lare enciclopedie, repertori icono- prestito dei materiali audiovisivi e audio e film su DVD. In molte bi-
grafici ecc.); consentire una consultazione loca- blioteche pubbliche italiane que-
– materiali di e-learning (si pensi le di tali contenuti laddove le bi- ste due tipologie di media costitui-
ad esempio ai corsi di lingua, un blioteche si limitano oggi sostan- scono il 50% e spesso più dei pre-
tempo su CD-ROM e oggi larga- zialmente a un servizio di prestito. stiti librari o addirittura dei prestiti
mente disponibili via Internet); Negli USA migliaia di biblioteche complessivi annui. Ecco due esem-
– prodotti per il mondo della scuola; usano servizi simili per i propri pi ricavati da una grande bibliote-
– e-books; utenti e nessuna – letteralmente ca pubblica e da un grande siste-
– audiolibri; nessuna – in Italia. Di nuovo, la ma bibliotecario: la Biblioteca Sala
– audio e video in streaming e in responsabilità di un simile stato di Borsa di Bologna ha prestato nel
download. cose è tutta dal lato di un sistema 2007 oltre 474.000 tra DVD e CD
Una delle ragioni che impedisco- di distribuzione audio/video pro- audio a fronte di 405.000 prestiti di
no l’uso più esteso di queste risor- fondamente arretrato. libri; il Consorzio Sistema Bibliote-
se è la difficoltà di condivisione Credo in sintesi che un modello di cario Nord-Ovest (CSBNO) ha pre-
(anche economica) di tali risorse gestione comprensivo di queste stato nel 2006 oltre 492.000 tra
tra biblioteche o sistemi di biliote- tre grandi fonti (materiali dei pro- DVD, CD audio e CD-ROM a fronte
che diversi, processo che richiede cessi di mass digitization, Open di 1.123.000 prestiti librari.46 Questi
l’uso di una piattaforma di distri- Access, contenuti online commer- numeri sono spaventosi anche
buzione centrale dedicata (si ve- ciali) risponderebbe nel modo più perché in rapporto a questi mate-
da l’ultima sezione sul progetto ricco possibile all’idea di Leom- riali (CD audio e DVD) la bibliote-
MediaLibraryOnLine). broni, richiamata sopra, del gestire ca svolge un ruolo limitatissimo di
La scarsità di un’offerta di e-books “una catena virtuale di fornitura box mover: sposta scatole di plasti-
da parte delle biblioteche pubbli- orientata a produrre valore all’u- ca dal distributore all’utente con il
che è completamente riconducibi- tente” e del gestire “una comunità vantaggio di avere un piccolo nu-
le alla grave arretratezza dell’edi- di distribuzione che sfrutta le nuo- mero (per titolo) di copie gratuite
toria italiana. Se 7.000 biblioteche ve tecnologie e la ‘vecchia’ cultura rispetto a distributori commerciali
americane (si veda la sezione su- del servizio delle biblioteche per come Blockbuster. Di un libro che
gli esempi di altri paesi) offrono ai fornire valore al cittadino-utente”. voglio prendere a prestito posso
propri lettori e-book in download almeno sfogliare qualche pagina in
dei principali editori mentre nes- biblioteca, posso girare tra gli scaf-
suna biblioteca italiana fa nulla di 3. Il pubblico dei contenuti fali aperti e scoprire volumi che
simile, la ragione è al 99% ricon- digitali in biblioteca: poi chiederò a prestito. Per DVD e
ducibile all’assenza di un’offerta un fraintendimento radicale CD audio nulla di tutto questo è
qualsivoglia da parte degli editori possibile salvo rarissime eccezio-
italiani, restii a sperimentare for- Se parlate di questi temi con i re- ni:47 non si guardano film né si
me di distribuzione libraria attra- sponsabili di biblioteche pubbli- ascolta musica in biblioteca se non
verso l’una o l’altra delle tecnolo- che, troverete una percentuale si- attraverso poche (limitate e sco-
gie di DRM oggi disponibili. Con- gnificativa di posizioni (non saprei modissime) postazioni dedicate
siderando il multilinguismo cre- stimare quanto grande) del tipo: che di fatto restano inutilizzate. Il
scente della popolazione italiana, “tutto questo è molto interessante corto circuito di riflessione sul fat-
il riferimento all’offerta commer- ma in realtà non interessa il pub- to che entrambi questi contenuti si
ciale di editori stranieri in questo blico della nostra biblioteca e non consumano anche attraverso un
settore dovrebbe diventare un am- viene richiesto dai nostri utenti”. comune PC (o altri dispositivi di
bito da esplorare per le bibliote- Questa posizione riassume un nu- uso comune: palmari, telefoni cel-
che pubbliche italiane. mero sorprendente di errori e ri- lulari, lettori mp3 vari, ecc.) non
Un discorso simile vale per musica chiede una volta per tutte di esse- ha ancora spinto i bibliotecari a
e film: come vedremo più avanti, re smontata sistematicamente. sviluppare un servizio di informa-
se le biblioteche potessero acqui- In primo luogo, chi sostiene que- zione e consultazione audio/video
stare licenze d’accesso online a ta- sta posizione ignora il concetto di adeguato in biblioteca. Ripeto, le
li contenuti (per consentire l’ac- “digitale nativo” e di conseguenza biblioteche italiane muovono gra-
cesso dai PC della biblioteca o dai non riflette sul fatto che gran par- tuitamente scatole dalla distribu-
PC in casa/ufficio dei propri uten- te dei prestiti che già oggi si rea- zione home video alle case degli
Biblioteche oggi – marzo 2009 23
10. Orientamenti
utenti. Una limitazione quasi umi- altri media digitali in Italia. Sala 4. La BDP negli USA e in altri
liante. Borsa a Bologna ha una maggio- paesi: centralismo e ruolo
Secondo punto: il pubblico delle ranza di visitatori nella fascia 25-34 dell’impresa privata
biblioteche è un sottoinsieme del e dati simili sono confermati da
pubblico complessivo dei media consorzi come il CSBNO sebbene Ci si deve chiedere a questo punto
della comunicazione. Ciò che va- con accentuazioni diverse. La figu- cosa accada in altri paesi occiden-
le statisticamente per il complesso ra 3 mette a confronto le fasce d’e- tali comparabili con il nostro. Parto
vale – con le debite proporzioni – tà degli utenti del CSBNO nel 2006 da un caso eccellente che probabil-
anche per il sottoinsieme. Ora, con quelle relative all’utenza Inter- mente è già canonico, quello della
chi sostiene che ci sia disinteresse net italiana nel 2005.50 New York Public Library. Se navi-
verso i contenuti digitali da parte In sintesi: il pubblico delle biblio- ghiamo il portale della NYPL51 e
del pubblico delle biblioteche teche pubbliche italiane è anagra- andiamo alla pagina relativa alle
ignora probabilmente alcuni dati ficamente collocato nella fascia fo- “digital collections” possiamo farci
statistici sulla popolazione italia- cale più sensibile all’offerta di ser- un’idea dell’estensione del concet-
na che vale la pena di ricordare. vizi e contenuti digitali innovativi. to di “digital library” in questa bi-
L’Italia ha un terzo della propria Se i bibliotecari percepiscono blioteca. La pagina presenta sei
popolazione che è costituito da un’assenza di “interesse” da parte macro-aree di interesse:
consumatori attivi di media digita- dei propri lettori al digitale ciò ha 1) Immagini, stampe, fotografie: si
li (20.600.000 persone a fronte di piuttosto a che fare con l’incapaci- tratta di 73 repertori iconografici
un universo stimato di utenti di tà delle biblioteche di veicolare storici digitalizzati internamente
media digitali di oltre 33.200.000 servizi innovativi e non con la do- dalla biblioteca e inseriti in un da-
persone).48 Gli stili di consumi manda e la disponibilità reale de- tabase ricercabile.
del cosiddetto Web 2.0 sono lar- gli utenti a fruirne. In altri termini, 2) Testi, poesia, narrativa: si tratta
gamente diffusi e tre dati fra tutti gli utenti sono restii a considerare di collezioni di testi, archivi e da-
lo esemplificano: YouTube è tra i le biblioteche come veicoli di in- tabase ad accesso ristretto (accesso
primi 10 siti visitati in Italia, il si- formazione/distribuzione di conte- con username/password non ri-
stema di file-sharing Emule-Project nuti digitali proprio perché ricor- stretto alla sede della biblioteca).
è utilizzato da quasi 7.000.000 di rono a strumenti esterni (si pensi Tra le collezioni di testi è presente
utenti unici al mese, l’enciclope- al file sharing o al video on de- un pacchetto di oltre 32.000 volumi
dia Wikipedia basata su “user ge- mand) rinunciando all’intermedia- digitalizzati in accordo con Google
nerated content” è visitata da qua- zione bibliotecaria (anche quando e incluso nell’OPAC generale.
si 9 milioni di visitatori unici al sono utenti delle biblioteche): 3) Audio, Video, webcasts: è la se-
mese (dati Nielsen/Net Ratings questo è un problema per le bi- zione dedicata al servizio di acces-
2007-8). Per intenderci, Wikipedia blioteche che devono decidere se so a contenuti free e commerciali
è consultata/editata circa tre volte rimanere focalizzate sull’analogico che includono musica, film, audioli-
in più rispetto al numero dei let- o se accettare la sfida della distri- bri, e-books, webcasts audio/video
tori (non delle copie vendute) de buzione digitale. Per il momento il di eventi organizzati dalla NYPL
“la Repubblica” o del “Corriere digitale è entrato in biblioteca sot- (presenti anche su iTunes).
della Sera” (dati Audipress 2008):49 to forma di scatole di plastica trat- 4) RSS: feed di post della NYPL re-
è chiaro che si tratta di dati non tabili (apparentemente) alla stre- lativi ai temi del digitale.
confrontabili, ma li cito giusto per gua di libri. Ciò non è in alcun 5) NYPL Staff: selezione di mate-
evidenziare come sia difficile in- modo sufficiente ed è necessario riali (articoli, blog, selezioni di siti
dicare questi utenti come un pub- dire a chiare lettere che chi sostie- ecc.) preparati e distribuiti in rete
blico di nicchia o residuale con ne la tesi del “disinteresse dei let- dal personale della NYPL.
cui le biblioteche hanno poco a tori al digitale” rinuncia implicita- 6) NYPL Community: materiali di-
che fare. mente al principale fattore di in- gitali relativi ad eventi online or-
Questo dato è ulteriormente con- novazione possibile (e dunque al ganizzati dalla biblioteca (trascri-
fermato dalle statistiche anagrafi- futuro) della dinamica complessi- zioni di chat con gli autori, recen-
che sui visitatori delle biblioteche va del settore delle biblioteche sioni realizzate da ragazzi e altri
pubbliche nelle quali è evidente pubbliche. Il digitale cambia l’“or- portali tematici realizzati da comu-
una netta prevalenza di visitatori dine dei documenti”, come direb- nità di utenti della biblioteca).
under 40-45, il che significa lavo- be Chartier. Sarebbe singolare che Le collezioni digitali della NYPL
rare esattamente sulla fascia d’età questo processo lasciasse immuta- meriterebbero un articolo a sé e
focale per l’uso di Internet e degli te le sole biblioteche pubbliche. ne consiglio la navigazione a tutti
24 Biblioteche oggi – marzo 2009
11. Orientamenti
Figura 3
30 % “utenti da casa”
% “utenti dal lavoro”
25 % popolazione
60
50 20
40 15
30
20 10
10 5
0 0
0-25 26-40 41-60 > 60 18-24 25-34 35-44 45-54
Elaborazione dati CSBNO (2006) Dati Eurisko (2005)
gli appassionati dell’argomento blioteche avviene sullo sfondo di questo progetto partecipa la gran
ma qui mi preme sottolineare il un sistema imprenditoriale che e- parte degli editori francesi attra-
fatto che questa biblioteca ha svi- sprime una forte spinta verso la ge- verso la mediazione di un certo
luppato e sperimenta un program- stione digitale dei contenuti librari. numero di “e-distributeurs”:
ma chiaro e ben articolato di “bi- Le problematiche di copyright lega-
blioteca digitale pubblica” selezio- te all’esperienza di Google con la En complément de ces collections
nando contenuti di ogni genere digitalizzazione di libri protetti dal numérisées, une expérimentation
profilati sugli interessi effettivi diritto d’autore sono un esempio di est en cours pour proposer, à par-
della propria comunità di utenti. una spinta forte – sul filo delle nor- tir de Gallica 2, un large accès à
Da notare la presenza di e-book, mative sul copyright – verso un des ouvrages numériques de l’édi-
musica e film nell’offerta di mate- nuovo regime di gestione digitale tion contemporaine, soumis par
conséquent au droit d’auteur. La
riali in downoload. Ciò è reso del sistema editoriale che appare
Bibliothèque nationale de France,
possibile dalla partnership con la meno chimerico dopo il recente ac- le Syndicat national de l’Edition, la
società Overdrive52 che ha svilup- cordo con gli editori americani.54 Direction du Livre et de la Lecture
pato negli Stati Uniti un catalogo La digitalizzazione massiccia effet- et le Centre national du Livre se
di circa 100.000 item digitali (tra tuata da Amazon con tutt’altro tar- sont associés pour élaborer des
cui e-book, dischi, film, audioli- get e modello di business ne è un solutions juridiques et techniques,
bri) accessibili in biblioteca (o da esempio ulteriore.55 La partecipa- ainsi qu’un modèle économique
una postazione privata dell’utente, zione di aziende come Microsoft e rendant possible l’accès en ligne à
a casa o in ufficio, o attraverso Yahoo! alla Open Content Alliance des documents contemporains
dispositivi mobili). L’utente della confermano ulteriormente queste dans le strict respect du droit d’au-
NYPL può ad esempio scaricare caratteristiche specifiche del siste- teur.56
musica in formato mp3 sul pro- ma americano.
prio iPod. Ciò è reso possibile da Si noti tuttavia che anche un pae- È evidente da questi esempi che
una piattaforma di digital asset se come la Francia, dalle forti in- una parte rilevante delle collezio-
management in hosting che non clinazioni centralistiche, ha inizia- ni digitali di una biblioteca pub-
richiede quindi alcun investimen- to, a partire dal richiamo di Jean- blica deve essere focalizzata su
to in infrastrutture hardware/soft- neney, non solo una “battaglia eu- contenuti contemporanei e protet-
ware/rete per le biblioteche che ropea” contro Google ma anche ti da copyright. La grande diffu-
intendono attivare il servizio. una sperimentazione autonoma sione del modello Overdrive negli
Questo medesimo modello distri- dei percorsi che Google aveva se- USA e altrove dimostra non solo
butivo è presente in circa 7.000 bi- guito (incontrando tra l’altro osta- un migliore avanzamento delle bi-
blioteche USA e comincia a esten- coli legali non indifferenti). Il pro- blioteche pubbliche nel percorso
dersi anche in paesi come Ca- getto Gallica 2 della Bibliothèque verso il digitale ma anche una
nada, Australia, Irlanda, Messico, Nationale de France, ad esempio, maggiore maturità complessiva
Nuova Zelanda, Singapore e Gran include da marzo 2008 una speri- del sistema americano nel suo
Bretagna.53 mentazione (anche giuridica) sulla complesso: la capacità innovativa
Vorrei notare che il caso degli USA costruzione di un’offerta anche le- delle biblioteche pubbliche e de-
è ulteriormente anomalo rispetto gata al contemporaneo di prodotti gli editori librari e multimediali
all’Italia perché l’azione delle bi- editoriali protetti da copyright. A che hanno abbracciato distribu-
Biblioteche oggi – marzo 2009 25
12. Orientamenti
zione digitale e DRM, i nuovi ser- inventare e sperimentare nuovi content management, organizza-
vizi di distributori e aggregatori modelli di servizio per gli utenti. Si zione dei dati, metadati, digital
come Overdrive e altri che hanno tratta qui di un ambito di speri- imaging ecc. Non sono sicuro che
sviluppato offerte specifiche verso mentazione completamente aper- il gruppo della NYPL costituisca la
il target bibliotecario, l’iniziativa di to: inutile cercare di elaborare formazione ideale (credo che i bi-
aziende private e consorzi di bi- complicate teorie sul dover essere bliotecari dovrebbero maggior-
blioteche per la digitalizzazione delle biblioteche digitali pubbli- mente specializzarsi su contenuti,
(Google, Microsoft, Yahoo!, il con- che, bisogna piuttosto tentare di metadati e modalità di presenta-
sorzio OCA), una visione non cen- sviluppare servizi che risultino zione/comunicazione e interfac-
tralistico-burocratica del processo compatibili e interessanti in rap- ciarsi con partner esterni per le
di costruzione del digitale. porto ai nuovi stili di consumo im- questioni più strettamente tecno-
In Italia mancano quasi tutti i poli posti dalla grande diffusione dei logiche) ma questo esempio ec-
di un simile sistema e a peggiora- media digitali (da Internet alla TV cellente ci ricorda che il primo pas-
re la situazione ci si mette la ten- digitale). Si tratta di un ambito so verso la costruzione di una BDP
denza dell’amministrazione centra- creativo nuovo in cui regole buro- consiste nel costituire un gruppo
le e delle amministrazioni regiona- cratiche e approcci teoretici vuoti di lavoro (anche piccolissimo) al
li a centralizzare i finanziamenti de- vanno sostituiti con la sperimenta- proprio interno per gestire le pro-
dicati al digitale sulla base di ra- zione reale. Si tratterà di speri- blematiche del digitale. Reti e si-
gionamenti su interoperabilità e mentare nuove forme di fruizione stemi bibliotecari sono nella posi-
contenimento dei costi che di fatto del documento in biblioteca, nuo- zione migliore per costituire nuo-
si traducono in una mancanza di vi servizi in absentia che fatiche- ve unità funzionali con un impat-
competizione, in poca iniziativa remo a chiamare ancora “prestito”, to marginale sulle singole bibliote-
dal basso oltre che nella conse- nuove modalità di interazione tra che. La BDP è un nuovo ambito
guente inefficienza sia sul piano documento analogico e digitale, ri- funzionale della biblioteca e non
della qualità dei risultati che dei pensamento dei sistemi di automa- può essere in alcun modo trattato
costi effettivi. L’innovazione non zione, degli OPAC ecc. con un residuo del tempo di lavo-
procede attraverso un modello bu- Il compito di questo articolo è ro di personale già impiegato in
rocratico di irradiazione dai deci- semplicemente quello di segnalare altre mansioni principali.
sori ministeriali o regionali alla la necessità di lavorare sulla BDP e
realtà delle biblioteche: al contra- tentare di delinearne per grandi li- 5.1. Formazione
rio, l’esperienza di altri paesi inse- nee le caratteristiche generali. Non
gna che è la creatività e l’autono- è dunque questa la sede per af- Si tratta anzitutto di cogliere che
mia delle singole realtà biblioteca- frontare sistematicamente il tema il tema della BDP è una grande
rie di eccellenza a generare mo- dei modelli organizzativi. Cercherò opportunità di crescita e svilup-
delli virtuosi e innovativi che un ad ogni modo di segnalare quelli po professionale per i bibliotecari.
sistema imprenditoriale sano e che mi paiono gli elementi princi- Ciò significa sviluppare dei percor-
competitivo o anche l’amministra- pali attorno ai quali è necessario si formativi specifici sui temi della
zione pubblica potrà poi far propri pianificare la strategia di una nuo- “digital library” calibrati sulle di-
e integrare in un’offerta di succes- va BPD. verse tipologie di funzioni all’in-
so. Stato e Regioni possono creare Prima di esaminare tali elementi è terno dell’organizzazione. Un’area
condizioni favorevoli di sperimen- bene ricordare una cosa banale tematica decisiva per la formazio-
tazione ma non cercare di dirigere ma importante: non c’è BDP sen- ne è quella relativa ai contenuti:
un processo che in gran parte dei za un gruppo di bibliotecari in nessuna biblioteca o sistema bi-
suoi elementi è costitutivamente e grado di pianificarne i contenuti e bliotecario riuscirà davvero a rea-
strutturalmente bottom-up. gestirne la struttura in partnership lizzare una BDP sin quando un
con i fornitori esterni. La New nutrito gruppo di bibliotecari al
York Public Library già citata è un suo interno non avrà acquisito
5. Il modello organizzativo caso eccellente anche perché ha competenze di selezione e ricerca
della BDP: un nuovo ambito costituito un gruppo di lavoro dei contenuti comparabili a quelle
di sperimentazione specifico che si chiama NYPL sviluppate per l’editoria tradiziona-
Labs57 al quale lavorano 13 perso- le e per gli audiovisivi. Negli ulti-
Se le biblioteche pubbliche svilup- ne occupandosi di ogni varietà di mi tempi si è diffusa l’idea – com-
peranno collezioni digitali nel sen- temi relativi al digitale: Web de- pletamente fallace – che spettereb-
so che si è detto ciò richiederà di sign, motori e algoritmi di ricerca, be ai bibliotecari focalizzarsi sul-
26 Biblioteche oggi – marzo 2009
13. Orientamenti
l’intero processo tecnologico di 5.3. Tecnologie, standard, line commerciali (banche dati ecc.);
sviluppo di una “digital library” metadati e interoperabilità – gestione della concorrenza nel-
(dalla digitalizzazione alla piatta- l’accesso alle risorse.
forma distributiva e alla cataloga- Per il bibliotecario alle prime armi il 2) Funzionalità di “Media Network-
zione con i metadati amministrati- mondo delle tecnologie per le “di- ing” (cioè integrazione dei compo-
vo-gestionali). Se è senz’altro vero gital library” è un vero e proprio la- nenti per la distribuzione in rete
che una visione a 360 gradi è uti- birinto. Direi che le applicazioni delle principali tipologie di media:
le, è però importante prevedere possono essere grosso modo suddi- ad esempio streaming server)
forme massicce di outsourcing per vise nelle seguenti macro-categorie: – distribuzione di rete di ogni ti-
la gestione di tutti i processi tec- – prodotti di “digital library” com- pologia di oggetto multimediale
nologici. Vale per le “digital li- binati ad altri software biblioteca- (audio, video, testi, e-book, imma-
brary” al cubo quanto vale per la ri (OPAC e strumenti di cataloga- gini, applicazioni, CD/DVD-ROM,
gestione di un sito Web: le biblio- zione); accesso a banche dati online);
teche che hanno puntato tutto su – prodotti di “digital library” – media server distribuiti sul terri-
una gestione tecnica interna sono stand-alone; torio e ottimizzazione dell’accesso
oggi molto spesso quelle prive di – prodotti per la creazione di re- alle risorse.
sistemi adeguati di content mana- pository istituzionali OAI-PMH 3) Interoperabilità con gli OPAC e
gement, quelle con siti disegnati compliant e prodotti collegati (ad backoffice:
male e poco usabili, con processi esempio software di harvesting); – connessione XML-SOAP agli
comunicativi via Web ridotti al mi- – prodotti “custom” realizzati da OPAC;
nimo rispetto alle potenzialità del biblioteche, università, enti locali e – possibilità di generare link da in-
mezzo. Le biblioteche devono regioni per obiettivi specifici. serire nell’OPAC ;
concentrarsi sui contenuti e sulla Anche una semplice “software se- – SSO per la gestione utenti;
loro intermediazione verso gli u- lection” completa richiederebbe a – sistemi CMS per redazioni distri-
tenti: il focus sulla tecnologia co- una biblioteca anni di lavoro e in- buite.
stituisce un’inversione impropria vestimenti considerevoli in risorse 4) Customizzazione e personaliz-
del punto di vista. informatiche interne. Un’alternati- zazione del front-end Web:
va a questa vera e propria impasse – possibilità di configurare diversi
5.2. Carta delle collezioni digitali è quella di selezionare e testare in portali personalizzati per diversi en-
prova solo piattaforme ASP (forni- ti che condividono la piattaforma;
È necessario piuttosto che i bi- te quindi alle biblioteche come ser- – profilazione di utenti e gruppi di
bliotecari (sullo sfondo di una co- vizi e non come prodotti e che utenti (oggetti digitali accessibili,
noscenza architetturale adeguata) dunque non richiedono investi- preferiti ecc.).
diventino esperti di contenuti di- menti infrastrutturali) e verificare 5) OAI-PMH e strumenti di harvest-
gitali e sviluppino delle strategie operativamente l’efficienza del mo- ing:
precise di indagine e monitorag- dello proposto nella propria realtà. – strumenti di harvesting selettivo
gio del mercato (ivi inclusa l’of- In genere è necessario considerare per integrare collezioni OAI-PMH;
ferta Open Access via Web). Nel che una piattaforma adeguata alle – strumenti di harvesting selettivo
settore universitario (negli USA) è esigenze di una biblioteca pubbli- per integrare collezioni Open
già diffusa l’idea di estendere lo ca richiede i seguenti componenti Access non-OAI-PMH;
sviluppo di una “carta delle colle- strutturali che mi limito, di seguito, – strumenti per la creazioni di re-
zioni” alla sfera del digitale. Una a elencare telegraficamente. pository istituzionali OAI-PMH
strategia sistematica sul digitale 1) Funzionalità avanzate di Digital compliant .
nel settore delle biblioteche pub- Asset Management (per la profila- 6) Livecasting (strumenti per il
bliche dovrebbe partire proprio zione dei modelli di accesso ai “broadcast” in tempo reale di even-
dalla sperimentazione di una contenuti secondo le tipologie di ti audio/video via Web).
“carta delle collezioni digitali”: il licenze e copyright delle risorse): 7) Applicazioni Web 2.0 (per l’in-
tentativo di sviluppare una simile – gestione di licenze e copyright; tegrazione di folksonomy e “user
carta con il modello Conspectus – profili di accesso personalizzati generated content”).
potrebbe forse costituire il primo (utenti, gruppi di utenti, enti); 8) Statistiche (strumenti adeguati
passo per elaborare un “mission – protezione di accesso (usr/pwd, di reporting e statistiche per ana-
statement” della biblioteca o del IP, DRM); lizzare la “circolazione” del patri-
sistema bibliotecario in ambito di- – autenticazione automatica e ge- monio digitale e le sue modalità di
gitale.58 stione centralizzata delle risorse on- fruizione).
Biblioteche oggi – marzo 2009 27
14. Orientamenti
Non è detto che tutte queste fun- principali della biblioteca e veicola- zione di modelli di risparmio ri-
zionalità debbano essere integrate re gli elementi costitutivi dei nuovi spetto al sistema acquisti tradizio-
nel medesimo servizio/applicazio- servizi; nale. L’implementazione di conte-
ne (anche se sarebbe auspicabile) 2) politiche di promozione dell’u- nuti digitali deve essere a somma
ma è opportuno confrontare le so del digitale attraverso incentivi zero (shift di costi sul digitale) e
proprie esigenze di contenuti e che facilitino l’adozione del servi- generare migliore efficienza e cir-
servizi per la BDP in rapporto a zio nei settori ritenuti cruciali; colazione. Poniamo ad esempio
questa lista di temi tecnici per ve- 3) integrazione del digitale nella che 30 biblioteche in un sistema
rificarne la realizzabilità e il modo segnaletica interna della biblioteca bibliotecario acquistino ogni gior-
di implementazione. Il mio sugge- (guida all’uso dei terminali, link da no n giornali quotidiani. È compi-
rimento è quello di internalizzare scaffali ecc.). to del gruppo acquisti della BDP
completamente il progetto dei sviluppare un modello che con-
contenuti/servizi della BDP e sti- 5.5. Budget senta alle 30 biblioteche di acqui-
pulare invece contratti di outsour- stare n licenze online da gestire in
cing per la piattaforma software e Quanto detto all’inizio di questa modo condiviso e ottimizzato sul-
i servizi connessi sulla base di tale sezione per le risorse umane vale l’uso effettivo, generando un ri-
progetto (e non viceversa). evidentemente anche per il budget sparmio complessivo nell’acquisto:
della BDP. Ritengo tuttavia che si ad esempio – invento – il gruppo
5.4. Comunicazione, advocacy, debba valutare la struttura dei co- potrebbe scoprire che 30 copie
segnaletica sti in modo non rigido. online (al posto delle 30 moltipli-
È anzitutto necessario che il digita- cate per 5 testate) sono più che
La BDP è un servizio nuovo che le nel suo complesso (come a suo sufficienti a gestire il carico di ri-
non può contare su una tradizio- tempo è stato per DVD, CD Audio, chieste degli utenti e aumentare la
ne d’uso e un sistema di conven- VHS, CD-ROM e quant’altro) entri qualità del servizio (ad esempio
zioni che aiutino gli utenti a orien- a far parte del budget complessivo offrendo la lettura da casa del
tarsi al suo interno. Al contrario per l’acquisto di contenuti. Si trat- quotidiano ai propri iscritti o a un
delle biblioteche di conservazione terà ovviamente di sviluppare dei sottoinsieme di essi). Un altro mo-
e delle università, la BDP non ha modelli interni per valutare l’effica- dello di risparmio sempre più dif-
neanche il vantaggio di orientarsi cia (circolazione) e le debite pro- fuso nella commercializzazione di
a un target predefinito e specializ- porzioni da assegnare a questo am- e-book è la stipula di contratti di-
zato se non sul mezzo almeno sui bito. Attualmente gran parte dei namici che consentano a una bi-
contenuti veicolati dal mezzo. Il progetti di “digital library” punta su blioteca di acquistare i soli prodot-
pubblico delle biblioteche pubbli- grandi investimenti tecnologici ti effettivamente richiesti dai pro-
che è un pubblico generalista che (software, hardware, memorie, di- pri utenti.
in Italia non ha alcuna esperienza gitalizzazione ecc.). È invece ne- Il terzo elemento strutturale è dato
di uso delle biblioteche per l’ac- cessario invertire la prospettiva tra- dalle politiche consortili e dalla
cesso a risorse digitali. Anche in sformando la componente tecnolo- possibilità di ottenere risparmi sul-
questo consiste il paradosso della gica in servizio (“software/storage/ le licenze sulla base dei maggiori
posizione esaminata sopra relati- processing/ bandwidth/Web plat- volumi di acquisto. L’esperienza
vamente al presunto “disinteresse” form as services”, secondo una re- dei consorzi di acquisto universita-
del pubblico: se anche la bibliote- cente formulazione di Gartner)59 il rio dovrebbe essere estesa al mon-
ca disponesse dei più sofisticati cui costo risulti sempre più incor- do delle BDP per le quali si apro-
servizi di biblioteca digitale per i porato nella gestione complessiva no molteplici direzioni di contrat-
propri utenti, tali servizi rimarreb- dei contenuti. Non ha alcun senso tazione e sperimentazione con i
bero inusati e inusabili per la sem- un investimento infrastrutturale im- diversi attori dell’editoria digitale e
plice ragione che gli utenti ne pegnativo in un panorama che e- multimediale. Prodotti sperimenta-
ignorano l’esistenza e le modalità volve continuamente. Al contrario, li per i quali non è ancora chiara
di integrazione nell’architettura il modello corretto per le bibliote- la dimensione effettiva dell’utenza
complessiva dei servizi offerti dal- che pubbliche è quello di una spe- possono essere acquistati da grup-
la biblioteca. rimentazione attraverso costi an- pi consortili ripartendo il costo
È necessario quindi un triplo nuali ridotti di outsourcing. complessivo e acquisendo pochi
livello di azione: Un secondo elemento strutturale accessi per utente concorrente in
1) una strategia di comunicazione fondamentale per la pianificazione vista di un’analisi più approfondita
integrata per raggiungere i target economica della BDP è la costru- della domanda.
28 Biblioteche oggi – marzo 2009
15. Orientamenti
5.6. Licensing e copyright getto <http://www.medialibrary.it> pubbliche e sistemi bibliotecari ma
al quale rimando anche per una è chiaro che anche pubbliche am-
L’ultimo elemento organizzativo demo e una descrizione più am- ministrazioni locali, scuole, univer-
fondamentale che mi preme se- pia di quanto sia possibile in que- sità, aziende, ASL possono essere
gnalare è quello del licensing e sta sede. coinvolte a latere dei soggetti bi-
del copyright. È anzitutto necessa- MediaLibraryOnLine punta a costi- bliotecari principali per lo svilup-
rio che biblioteche e sistemi ab- tuire un network nazionale delle po di progetti specifici.
biano una consulenza adeguata biblioteche e dei sistemi bibliote- L’adesione a MediaLibraryOnLine
per assicurarsi che i propri obietti- cari che ritengono essenziale ini- dà diritto a una serie di servizi che
vi di “digital library” siano compa- ziare a sperimentare operativa- di seguito riassumo.
tibili con la normativa italiana sul mente il modello di uso del digita- – Portale personalizzato. Gli enti
diritto d’autore.60 La tutela giuridi- le delineato in questo articolo. condividono una piattaforma (la
ca deve tuttavia andare di pari Il servizio offerto da MediaLibrary- Media Library) che consente ad
passo allo stimolo verso editori e Online può essere articolato in ognuno di creare il proprio porta-
distributori perché essi sviluppino quattro punti essenziali. le personalizzato. Il portale è un
nuove forme di licensing digitale 1) Si tratta anzitutto di un sistema sistema DAM e permette dunque
compatibili con le modalità di ac- per distribuire via Web ogni tipo- la distribuzione profilata degli og-
quisto, con il pubblico e il budget logia di oggetto digitale (audio, vi- getti digitali ai propri utenti (rico-
delle biblioteche italiane: l’espe- deo, testi, banche dati a pagamen- noscimento IP + username/pass-
rienza dell’acquisto consortile in to, testi a stampa o manoscritti in word), ha un motore di ricerca
ambito universitario deve essere formato immagine, archivi icono- (semplice e avanzata) sulle risorse
replicato e adeguato al settore del- grafici, audiolibri, libri digitalizzati, del singolo ente e offre la possibi-
le biblioteche pubbliche che han- e-learning, live-casting in tempo lità di ricercare le risorse degli altri
no esigenze e riferimenti editoriali reale ecc.). enti del network. Per quanto ri-
del tutto diversi da quelli delle 2) Il servizio è basato su un porta- guarda gli oggetti ad accesso aper-
università. Tanto l’esperienza ame- le completo di Digital Asset Man- to, essi sono accessibili attraverso
ricana della società Overdrive agement per gestire tutti i proble- il portale a tutti gli enti del net-
quanto le iniziative francesi di mi di licensing e copyright delle ri- work.
Gallica 2 citate sopra richiedono sorse commerciali e a pagamento: – Formazione. L’adesione a Me-
urgentemente di essere valutate e in pratica per ogni oggetto digitale diaLibraryOnLine include corsi di
sperimentate in Italia. inserito è possibile gestire profili formazione on site per gli opera-
di accesso differenziati (chi può tori e gli utenti finali. Gli enti che
accedere, quanti utenti concorren- vorranno sperimentare in modo
6. MediaLibraryOnLine. ti, da dove, ecc.). più profondo l’impatto del digita-
Un modello di servizio 3) L’obiettivo generale è quello di le sui propri processi potranno
e una community creare un network nazionale di bi- costruire percorsi formativi perso-
per la BDP in Italia blioteche, sistemi bibliotecari e al- nalizzati e gruppi di lavoro inter-
tri enti che collaborano per svilup- ni dedicati. Enti diversi potranno
L’analisi proposta in questo arti- pare nuovi servizi bibliotecari ba- organizzare eventi formativi in col-
colo è alla base del progetto Me- sati su risorse digitali condividen- laborazione.
diaLibraryOnLine promosso da do i costi generali per la gestione – Possibilità di distribuire online
una serie di sistemi bibliotecari della piattaforma tecnologica tutte le tipologie di media digitali.
italiani (il primo è stato il Consor- 4) L’infrastruttura di MediaLibrary- La Media Library permette di ge-
zio Sistema Bibliotecario Nord- Online è una piattaforma software stire ogni tipologia di oggetto di-
Ovest, vicino a Milano, diretto da condivisa e gestita in hosting gitale (audio, video, testi digitaliz-
Gianni Stefanini) con il supporto (“software as service”): ciò con- zati, archivi iconogragici, e-book,
tecnologico e di consulenza della sente un risparmio consistente streaming e downolad, e-learning
Horizons Unlimited srl di Bologna per i singoli sistemi che non han- ecc.).
che ha sviluppato la piattaforma no bisogno di investire in infra- – LiveCasting. Il sistema compren-
tecnologica e gestisce commercial- strutture hardware e di rete e per- de inoltre la possibilità di trasmet-
mente il progetto. La lista comple- mette un’implementazione rapi- tere via Web in tempo reale even-
ta delle biblioteche e dei sistemi dissima dei servizi. ti (audio/video) e archiviarli auto-
bibliotecari aderenti al progetto è Il target del progetto è costitui- maticamente nel repository digita-
disponibile online sul sito del pro- to principalmente da biblioteche le al termine del broadcast.
Biblioteche oggi – marzo 2009 29
16. Orientamenti
La home page di MediaLibraryOnLine
– Consulenza sull’acquisizione dei risparmi in fase di contrattazione. vento pubblico con la partecipa-
contenuti. È disponibile per gli en- In particolare, contrattare licenze zione di tutti i sistemi aderenti
ti partecipanti una struttura di sup- di accesso per “utenti concorrenti” – Acquisto di risorse commerciali.
porto per la selezione, la contrat- è un modo per ridurre al massimo Ogni sistema o biblioteca potrà u-
tazione con gli editori e l’acquisi- il costo di accesso e ottimizzare tilizzare la piattaforma per gestire
zione di contenuti; un medesimo l’uso delle risorse in modo scalabi- contenuti commerciali acquisiti
servizio di consulenza è offerto le e senza sprechi. La crescita del autonomamente; gli acquisti con-
per la selezione dei materiali network di MediaLibraryOnLine sortili con altri sistemi sono incen-
Open Access. consentirà inoltre di aumentare la tivati ma ovviamente possono es-
– Assistenza tecnica e gestione in forza contrattuale delle singole bi- sere accompagnati da acquisti au-
affiancamento. L’adesione include blioteche o dei singoli sistemi: tonomi della singola biblioteca o
non solo un servizio classico di as- centinaia di biblioteche potranno del singolo sistema. La Media Li-
sistenza tecnica ma anche un ser- far valere la propria capacità d’ac- brary consente di gestire central-
vizio di gestione in affiancamento quisto nei confronti di interlocuto- mente (in modo trasparente per
che consente un passaggio soft e ri commerciali abituati a trattare in l’utente) le password di accesso, di
graduale alla gestione autonoma modo separato e individuale con il condividere abbonamenti tra bi-
della piattaforma da parte delle bi- mondo delle biblioteche blioteche diverse, di offrire acces-
blioteche. Il portale MediaLibrary- – Un network nazionale e servizi so fuori della biblioteca attraverso
OnLine include un sistema per il di community. Il portale MediaLi- procedure di autenticazione. Ciò
contatto immediato del servizio di braryOnLine è affiancato da un significa acquisire risorse che po-
assistenza. newsgroup e altri strumenti di co- tranno essere poi distribuite a casa
– Acquisti consortili. MediaLibrary- municazione che permettono a degli utenti, nelle scuole, presso le
OnLine è una piattaforma che con- tutti i bibliotecari degli enti parte- aziende e le pubbliche ammini-
sente agli enti partecipanti di effet- cipanti di comunicare tra loro e di strazioni locali.
tuare acquisti consortili di conte- scambiarsi esperienze. Verrà inol- – La “carta delle collezioni digitali”.
nuti digitali in modo da ottenere tre realizzato annualmente un e- Lavorando a stretto contatto con i
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