1. Doping: Problema Etico e Morale e Tutela della Salute
Area di Progetto 4^B Liceo A. Avogadro
2. L’uomo ha bisogno di superare i propri limiti e quelli degli altri; spesso questo non
deriva dai suoi sforzi: come per la carriera le raccomandazioni, per lo sport il
doping.
3. Il vero saggio è colui che sa riconoscere i propri limiti e ha abbastanza rispetto
per se stesso da non cercare di oltrepassarli.
4. Vincere è la parola chiave all’interno della quale si alimentano e conservano le
ambizioni dell’uomo. Primeggiare, superare, spingere le proprie possibilità
all’estremo, là dove nessuno è mai giunto prima con il solo e vano proposito di
poter dire “Ce l’ho fatta”. Gloria e potenza, orgoglio e forza sono e saranno gli
unici obiettivi da raggiungere. Il doping non è altro, quindi, che un artificioso
mezzo che illude, corrompe e, infine, uccide i sogni dell’uomo rivelandoglieli come
tali.
5. Il doping dimostra come la prospettiva di prevalere sugli altri ci possa indurre a
rischiare a breve o lungo termine, in modo assolutamente irresponsabile, la nostra
salute. Siamo disposti a mettere in gioco la nostra vita per un attimo di gloria
spesso illusoria ed evanescente. Il fine davvero giustifica i mezzi?
6. E’ nella natura umana superare i propri limiti e il doping diviene il mezzo per
superare se stessi e gli altri. Questo, purtroppo, invece di portare alla felicità
porta alla sofferenza e al dolore causati dagli effetti collaterali e quindi si
rivela come un mezzo iniquo e negativo.
7. Il problema del doping risiede nella volontà umana e oggettiva di superare,
prevalere e vincere sugli altri. Per questo bisogna trovare un etica, un
compromesso che permetta di salvaguardare la salute e rendere lo sport
un’attività sana sia per li sportivi agonisti che per li sportivi amatoriali, in cui gli
antagonisti si affrontino con lealtà e il risultato sia determinato solo dalle
capacità personali.
8. Considerati “campioni” dovremmo, a questo punto, fermarci a riflettere e
chiederci. “è meglio ingannarsi e ingannare per essere i migliori oppure, faticare,
sudare e impegnarsi per essere, magari, semplicemente migliore”.
9. Viviamo in un’epoca dove manca il rispetto per l’avversario e il vero animo
sportivo, ma soprattutto il rispetto per se stessi.
10. Il doping non è solo un problema di lealtà sportiva, ma anche di rispetto per
la propria salute.
11. Nella nostra società ormai l’importante è vincere non partecipare e per queste
idee malate pur di vincere siamo tutti disposti a tutto; perché alla fine gli unici
che contano sono i primi, che però se raggiungono certi livelli aiutati da sostanze,
sarebbero da considerare meno degli ultimi, che almeno quello che hanno ottenuto
l’hanno fatto da soli, esprimendo semplicemente le loro potenzialità.
12. La società, come lo sport, pone l’uomo in competizione, chi vuole essere, chi
vuole apparire. Il doping permette di apparire, distruggendo il tuo essere.
13. È la società attuale basata sulle competitività, che spinge i giovani d’oggi a
prevalere sui coetanei e se questo non avviene con i mezzi propri, si cercano
scorciatoie e aiuti per arrivare al proprio obiettivo. Il doping ne è un esempio:
esso sporca lo sport che dovrebbe essere un mezzo di insegnamento e di lealtà.
14. Il doping è l’archetipo prototipo della innaturale consuetudine sportiva del
nostro tempo. Dobbiamo accertarlo o combatterlo? Essere attivi o passivi?
A noi la risposta. Riflettiamoci.
15. Non è facile superare i propri limiti… purtroppo a volte ci si aiuta con
stupide scappatoie.
16. Io, da atleta, continuo a rappresentare i limiti sportivi delle possibilità
umane.