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luglio/agosto2019-N°32
l’attività fisica prescritta
come una medicina.
10.000 passi sono
sufficienti per stare bene?
Il periodico di informazione sulla Sanità Integrativa
Pulizia dei denti e bambini,
un rapporto alle volte troppo complesso
Binge Eating disorder:
il disturbo alimentare nell’ombra
Che cosa sono
le Società di Mutuo Soccorso?
Salute e benessere
Patologie
Sanità integrativa
“La salute non è tutto
ma senza salute tutto è niente”
Arthur Schopenhauer
Riduzione delle lunghe liste d’attesa: la sanità integrativa è la soluzione?
Non é una novità che in Italia per usufruire delle prestazioni sanitarie erogate dal Servizio Sanitario Nazionale
bisogna rassegnarsi ad un’attesa più lunga di quella prevista dalla legge. Per ovviare a questo problema ed ottenere
una visita in tempi ragionevoli una soluzione c’é: aprire il proprio portafogli e rivolgersi al privato come hanno fatto
lo scorso anno, secondo il IX rapporto Censis-Rbm, 19,6 milioni di italiani. Per legge il Servizio Sanitario Nazionale
deve garantire una prestazione entro le 72 ore se é urgente, entro 10 giorni se c’è il codice «breve», entro 30 giorni
per una visita e 60 per un esame se è differibile, e ancora entro 180 se è programmata (dal 2020 entro 120). È il
medico che al momento della prescrizione indica il codice di priorità sulla ricetta. Se la lista d’attesa é lunga, il
Decreto legislativo n.124 del 29 aprile del 1998 prevede: «Qualora l’attesa della prestazione richiesta si prolunghi
oltre il termine (…), l’assistito può chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività libero-professionale
intramuraria, ponendo a carico del sistema sanitario la differenza tra la somma versata a titolo di partecipazione al
costo della prestazione e l’effettivo costo di quest’ultima, sulla scorta delle tariffe vigenti». In sostanza, l’utente puo’
rivolgersi alla libera professione dentro l’ospedale pubblico pagando solo il ticket. Ma non è così semplice come
sembra perché pare che la questione sia strettamente collegata all’attività privata dei medici (fonte: Corriere della
Sera). Senza entrare nel merito, come invece si legge in un articolo apparso recentemente sul Corriere della Sera
analizziamo la situazione sotto un altro punto di vista spostando l’attenzione nei confronti della Sanità Integrativa.
In uno scenario come questo che vede al centro del dibattito l’annoso problema, ormai da tempo denunciato, della
riduzione delle lunghe liste d’attesa, tra le soluzioni, oltre a quella proposta dal Ministro Giulia Grillo che chiede alle
Regioni di allungare gli orari di lavoro dei medici negli ospedali pubblici e chiudere la libera professione, potrebbe
essere invece preso in seria considerazione il rilancio del ruolo del secondo pilastro? “Sicuramente il sistema sanitario
pubblico – risponde il Presidente di Health Italia Roberto Anzanello – dovrà sempre di più canalizzare le risorse a
disposizione verso la fascia più debole della popolazione (anziani, bambini, malati cronici, redditi insufficienti) e,
ovviamente, la risposta per i cittadini che non rientrano in questo contesto sarà quella di avere a disposizione un
modello di Sanità integrativa sempre più connaturato con il sistema pubblico e con obbiettivi sociali sempre più
marcati”.
Health Italia S.p.A, PMI innovativa quotata sul mercato AIM Italia dal febbraio del 2017, é tra le più grandi realtà
indipendenti della Sanità Integrativa, che opera nella gestione del processo del benessere delle persone. Il Gruppo
Health Italia ha iniziato un percorso di crescita grazie alla messa a punto di un innovativo modello di business in
grado di rispondere alle esigenze della popolazione attraverso 3 pilastri fondamentali: sanità e servizi, prestazioni
sanitarie e nutraceutica e cosmeceutica.
“Abbiamo costruito un sistema solido e innovativo – ha spiegato Anzanello – che é focalizzato sulla protezione
sanitaria ed anche sull’erogazione di prestazioni sanitarie con strumenti di medicina a distanza e nel quale vengono
venduti anche i prodotti naturali nutraceutici e cosmeceutici di propria produzione”.
E da poco é stata lanciata in contemporanea sulle provincie di Monza e Brianza, Bologna e Roma, la nuova
generazione di Health Point e il primo Center in Franchising ad Arezzo, in Toscana che si aggiungono a quelli
già aperti a Milano, Roma e Formello. Si chiamano “Shop Center della Salute” e rappresentano un importante e
innovativo modello capace di racchiudere un considerevole insieme di prodotti e servizi che sono il frutto di accurati
studi e ricerche scientifiche condotte in questi anni.
L’obiettivo è quello di creare sinergie all’interno di tutte le aziende del Gruppo, attraverso la creazione di un
sistema sostenibile e coerente con gli obiettivi economici espressi nel Piano Industriale che prevede una crescita
dei ricavi fino a 60 Milioni di euro per il 2020. Il presupposto strategico del progetto si fonda sulla consapevolezza
che il mercato dell’assistenza sanitaria debba operare con modelli tecnologicamente avanzati e servizi integrati che
garantiscano ampia fruibilità ai cittadini in coerenza con la mission del gruppo.
“Secondo le linee guida del piano industriale relativo al triennio 2018-2020 – conclude il Presidente di Health Italia
– si prevede l’apertura di almeno 20 Health Point entro la fine dello stesso triennio ed i primi risultati sono molto
incoraggianti. Sicuramente il raggiungimento dei risultati previsti in termini di ricavi e redditività dovrà passare
attraverso la modifica di un modello culturale nel quale l’approccio alla cura rappresenta spesso un percorso ad
ostacoli per il cittadino, per evolvere verso un sistema dove accessibilità e prossimità sono gli asset principali e nel
quale i percorsi di prevenzione sanitaria saranno connaturati con il sistema stesso. Siamo però certi che il diritto
alla salute di ogni cittadino con questo cambiamento potrà essere garantito sia nei suoi risvolti sociali che in quelli
economici nonché in quelli prestazionali”.
a cura di Nicoletta Mele e Roberto Anzanello
EDITORIALE
periodico bimestrale di informazione sulla Sanità Integrativa
Anno 6° - luglio/agosto 2019 - N°32
Direttore responsabile
Nicoletta Mele
Direttore editoriale
Ing. Roberto Anzanello
coordinamento generale
Area 51 Srl
Comitato di redazione
Alessandro Brigato
Michela Dominicis
Mariachiara Manopulo
Giulia Riganelli
Hanno collaborato a questo numero
Beatrice Casella
Giuseppe Iannone
Alessandro Notarnicola
Direzione e Proprietà
Health Italia SpA
c/o Palasalute - Via di Santa Cornelia, 9
00060 - Formello (RM)
www.healthitalia.it
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte può essere riprodotta in alcun modo senza permesso scritto del direttore editoriale.
Articoli, notizie e recensioni firmati o siglati esprimono soltanto l’opinione dell’autore e comportano di conseguenza
esclusivamente la sua responsabilità diretta.
iscritto presso il Registro Stampa del Tribunale di Tivoli
n. 2/2016 - diffusione telematica
n.3/2016 - diffusione cartacea
9 maggio 2016
Idea grafica
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HEALTH
Binge Eating disorder:
il disturbo alimentare nell’ombra06
www.healthonline.it
il fenomeno della toxoplasmosi08
Melanoma, in arrivo il primo vaccino
per combattere il tumore maligno della pelle10
16
20
22
12
Che cosa sono le società
di Mutuo Soccorso?
Diecimila passi per stare bene.
È proprio così?
Il ruolo del Percorso Nascita:
una grande opportunità per facilitare le gravidanze
Pulizia dei denti e bambini,
un rapporto alle volte troppo complesso
Bambini abusati e traumatizzati:
le conseguenze sulla salute fisica e mentale24
l’angolo della poesia
26
HiWelfare,
il modello di welfare aziendale di Health Italia
30
indice
Patologie
Sanità
integrativa
Psicologia
Salute
e benessere
Aziende del
Gruppo
Special
In evidenza
06 | Health Online 32
attivo, volto a ripristinare lo stato antecedente, ma
prevale invece la passività, lo sconforto e il senso di
ineluttabilità del proprio destino. Proprio per questo
il BED è frequentemente associato all’obesità.
Inoltre, mentre l´esordio dell’anoressia si manifesta
durante l’adolescenza e nella bulimia si estende
dall’adolescenza alla prima età adulta, quella del
BED può manifestarsi anche nella tarda età adulta.
Sulle cause del BED numerosi studi hanno cercato
di investigare i fattori scatenanti le abbuffate ma
nessuno finora ha offerto risposte completamente
esaustive. Il BED sembra essere ricorrente nelle
famiglie, il che può riflettere sia la presenza
di influenze genetiche che pratiche alimentari
che si tramandano da una generazione all´altra.
Anche fattori di tipo neuroendocrino, evolutivo–
attaccamentale e di tipo sociale giocano un ruolo
nel BED. Le difficili esperienze di vita in età infantile,
la presenza di disturbi depressivi nei genitori,
la tendenza all’obesità e la ripetuta esposizione
a commenti negativi sulla forma fisica e il peso
corporeo sembrerebbero rivestire un ruolo centrale
nello sviluppo della malattia.
Per quanto concerne la terapia del BED, come
suggerito anche dalle linee guida scientifiche (APA
e NICE), è necessario un approccio multidisciplinare
che coinvolga non solo lo psicologo, ma anche figure
medico–nutrizioniste e psichiatriche per insegnare al
paziente a distinguere la fame fisiologica da quella
emotiva, gestire l´impulso di mangiare e promuovere
stili di vita più salutari.
BIBLIOGRAFIA
•	 American Psychiatric Association (APA) (2013). Diagnostic and Statistical Manual of
Mental Disorders, Fifth Edition. Arlington, VA, American Psychiatric Association
•	 Marcus, M.D. (1995). Binge eating and obesity. In: Brownell, K.D. & Fairburn, C.G., eds.
Eating Disorders and Obesity: A Comprehensive Handbook. New York, NY: Guilford
Press, 441-449 nt 2;lsdpriori
Binge Eating disorder:
il disturbo alimentare nell’ombra
Quando sentiamo parlare dei disturbi del
comportamento alimentare l’anoressia nervosa e la
bulimia nervosa sono tra i primi che ci vengono in
mente. L’ultima e più recente versione del Manuale
Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5)
inserisce all’interno di questa stessa categoria anche
il disturbo da alimentazione incontrollata, o binge
eating disorder (BED).
La caratteristica principale e distintiva del BED
consiste nelle ricorrenti abbuffate di cibo che
si verificano almeno una volta a settimana per
almeno tre mesi e che causano nel soggetto un
forte senso di disagio. Si può parlare propriamente
di abbuffata quando il soggetto assume una grande
quantità di cibo in un lasso di tempo limitato e
quando il soggetto ha la sensazione di perdere il
controllo durante l’episodio. Gli episodi di abbuffata
sono associati ad aspetti quali:
•	 mangiare più rapidamente del normale;
•	 mangiare fino a stare male;
•	 mangiare anche in assenza di appetito
(alimentazione emotiva);
•	 mangiare da soli perché si prova imbarazzo a
mangiare in compagnia;
•	 provare disgusto/colpa dopo l’episodio.
La principale differenza tra il BED e la bulimia nervosa
(BN), risiede nel fatto che nel primo caso (a differenza
di quanto non accada nei soggetti affetti da BN)
non vengono messe in atto dal soggetto condotte
compensatorie, ovvero quelle azioni volte a prevenire
l’aumento di peso, quali vomito autoindotto, abuso
di lassativi, digiuno o attività fisica eccessiva. Infatti,
una caratteristica peculiare del soggetto affetto
da BED è rappresentata dall’atteggiamento post–
abbuffata: il soggetto non assume un atteggiamento
Patologie di Giuseppe Iannone
www.healthonline.it | 7
Il nostro impegno,
la vostra salute
Health Italia S.p.A. opera nel mercato della promozione
di soluzioni di sanità integrativa e sostitutiva
ed eroga servizi amministrativi, liquidativi, informatici e consulenziali
a Fondi Sanitari, Casse di assistenza sanitaria e, soprattutto,
a Società di Mutuo Soccorso.
È inoltre attiva nel mercato del welfare aziendale
e gestisce in outsourcing piani di welfare in modalità Flexible Benefit.
Health Italia S.p.A.
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08 | Health Online 32
è capace di garantire una buona protezione,
ostacolando il passaggio del toxoplasma al feto.
Tuttavia, nei pochi casi in cui questa difesa non
funziona, i danni per il bambino possono essere
molto gravi, fino a riversarsi nell’aborto o in gravi
ritardi mentali.
Il pericolo di trasmissione materno-fetale di
Toxoplasma è basso all’inizio della gravidanza
(5-15% nel primo trimestre) e progredisce con
l’aumentare dell’età gestazionale (20-40% nel
secondo trimestre e 50-60% nel terzo trimestre).
Il rischio di malattia severa nel feto, tra cui lesioni
il fenomeno
della toxoplasmosi
La toxoplasmosi è una malattia parassitaria diffusa
fra tutti gli essere viventi. Responsabile di tale
patologia è un protozoo endocellulare chiamato
Toxoplasma gondii e appartenente al gruppo
degli APICOMPLEXA.
In particolare, l’uomo si può infettare tramite il
contatto con animali infetti, specialmente gatti,
oppure deglutendo alimenti crudi, in particolar
modo carne suina ed ovina cruda, contaminato dal
parassita o dalle sue stesse uova.
Infatti, il parassita viene eliminato dalla
cottura dei cibi e, se il soggetto che contrae
una toxoplasmosi è caratterizzato da un sistema
immunitario molto efficiente, rimane protetto per
tutto l’arco della vita dato che il suo organismo
concepisce anticorpi e linfociti specifici per tale
malattia.
Purtroppo, in particolari condizioni, il sistema
immunitario umano può andare in crisi e diventare
inefficace nel contrastare questo parassita
pericoloso. È il caso, per esempio, dei pazienti
immunodepressi perché positivi all’HIV e, come
tali, suscettibili a numerose ricadute e complicanze.
I sintomi della malattia sono numerosi, dato che
la toxoplasmosi può colpire reni, fegato, ossa,
polmoni, sistema nervoso ed occhi. La forma
frequente è quella linfoadenopatica, caratterizzata
dalla contemporanea presenza di febbre non
elevata, astenia, anoressia, esantemi.
Generalmente i sintomi della toxoplasmosi
compaiono da una settimana ad un mese dopo il
contagio.
In molte persone immunocompetenti la malattia
è del tutto asintomatica e viene prontamente
bloccata dal sistema immunitario.
Nondimeno, la toxoplasmosi in individui di sesso
femminile, può provocare aborti o ritardi mentali
al feto. In particolare, se la donna viene infettata
nelle prime settimane di gravidanza, la placenta
Patologie di Beatrice Casella
www.healthonline.it | 09
cerebrali e oculari, è maggiore se la trasmissione si
verifica nella prima metà della gravidanza; mentre
a fine gestazione non causa danni fetali evidenti
alla nascita.
Solamente il 5-10% dei neonati con infezione
congenita presenta malattia severa, a differenza
della maggior parte dei bambini con infezione
congenita che risulta essere asintomatica, pur
potendo sviluppare anche a distanza di anni
patologie oculari da tenere costantemente sotto
controllo.
Passato il primo trimestre di maternità, la
trasmissione della malattia attraverso la placenta
diventa sempre più frequente, ma la serietà dei
danni che essa provoca si riduce progressivamente.
Nel caso in cui si contragga la toxoplasmosi
durante la gravidanza è possibile bloccare la
trasmissione dell’infezione al feto con specifici
trattamenti antibiotici.
Il farmaco maggiormente preso in considerazione
è lo spiramicina.
Esistono anche delle combinazioni di antibiotici
in grado di impedire l’evolversi della malattia. Se
la diagnosi è precoce ci sono, pertanto, ottime
probabilità che il bambino non subisca danni o
che questi siano molto modesti.
Se la gravidanza viene programmata, un semplice
test da effettuare prima di iniziarla (Toxo-test)
può evidenziare la presenza di anticorpi specifici
per la toxoplasmosi ed il grado di suscettibilità
della madre alla malattia. In caso contrario, tale
test va eseguito ugualmente entro le prime otto
settimane di gestazione.
10 | Health Online 32
I primi test del vaccino contro il melanoma
sono stati superati. L’esperimento prevedeva la
somministrazione del vaccino a due gruppi di
topi sani nei quali pochi giorni dopo sono state
introdotte delle cellule del melanoma. Tutti i
roditori hanno vinto la battaglia contro il tumore
anche quelli dove il tumore era in fase iniziale e si
stava sviluppando. La sensazionale scoperta del
primo vaccino per combattere il tumore della pelle
arriva dall’Università di Tel Aviv e i risultati dello
studio sono stati pubblicati recentemente sulla
rivista Nature.
“La nostra ricerca – spiegano i ricercatori – dimostra
che si può creare un nanovaccino efficace contro il
melanoma e aumentare la sensibilità del sistema
immunitario all’immunoterapia. Abbiamo utilizzato
particelle piccolisssime dentro le quali si trovavano
due peptidi che si aprivano nelle cellule del
melanoma”. Gli specialisti hanno anche affermato
che il vaccino ha effetto profilattico ed oltre a
guarire dal tumore della pelle in fase iniziale è
anche in grado di impedirne la formazione.
Il melanoma cutaneo è un tumore che deriva dalla
trasformazionetumoraledeimelanociti,alcunedelle
cellule che formano la pelle, e colpisce soprattutto
attorno ai 45-50 anni, anche se l’età media alla
diagnosi si è abbassata negli ultimi decenni.
In Italia i dati AIRTUM (Associazione italiana registri
tumori) parlano di circa 13 casi ogni 100.000
persone, con una stima che si aggira attorno a
3.150 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e 2.850 tra
le donne. Inoltre, l’incidenza è in continua crescita
ed è addirittura raddoppiata negli ultimi 10 anni.
È opportuno ricordare che il melanoma cutaneo
rappresenta solo una piccola percentuale (circa il
5%) di tutti i tumori che colpiscono la pelle.
Dal punto di vista clinico, si distinguono 4 tipologie
di melanoma cutaneo: melanoma a diffusione
superficiale (il più comune, rappresenta circa
70% di tutti i melanomi cutanei), lentigo maligna
melanoma, melanoma lentigginoso acrale e
melanoma nodulare (il più aggressivo, rappresenta
circa il 10-15% dei melanomi cutanei).
A differenza dei primi tre tipi, che hanno inizialmente
una crescita superficiale, il melanoma nodulare è
più aggressivo e invade il tessuto in profondità sin
dalle sue prime fasi.
I melanomi cutanei originano su una cute integra
o da nevi preesistenti, che sono presenti fin
dalla nascita o dalla prima infanzia (congeniti) o
compaiono durante il corso della vita (acquisiti).
(Fonte AIRC)
Melanoma, in arrivo il primo vaccino
per combattere il tumore maligno
della pelle
Patologie di Nicoletta Mele
www.healthonline.it | 11
12 | Health Online 32
In evidenza di Nicoletta Mele
Che cosa sono le società
di Mutuo Soccorso?
Lo spiega il presidente di Mutua MBA Luciano Dragonetti
Luciano Dragonetti: “Insieme possiamo sopperire
alle carenze dei servizi del SSN e auto-organizzarci
per costruire con serenità un futuro stabile”.
Esistono da oltre 150 anni, sono un welfare
moderno, sono enti non profit, sono come il Sistema
Sanitario Nazionale ma l’iscrizione è volontaria con
il versamento di un contributo che non cambia per
età, posizione sociale, tipologia lavorativa e numero
dei componenti della famiglia. Sono le società di
Mutuo Soccorso.
“Le società di Mutuo soccorso – spiega il presidente
di mutua Mba, Luciano Dragonetti – hanno radici
storiche e oggi rappresentano un welfare moderno,
perchè si occupano da sempre delle esigenze delle
persone da prima dell’esistenza dell’Inail, l’Inps ed
il Servizio Sanitario pubblico. Sono governate da
persone senza l’appoggio della politica”.
“In sostanza – prosegue – sono come un Servizio
Sanitario Nazionale ma con una sostanziale
differenza nella partecipazione, che non è
obbligatoria ma volontaria. Ogni persona sceglie
infatti volontariamente di aderire ad una società
Luciano Drangonetti,
presidente di Mutua MBA
di Mutuo Soccorso, diventando socio non cliente.
Il socio mutualistico sceglie di soddisfare un
bisogno privato, aiutando altre persone unite
dallo stesso obiettivo”.
Chi si iscrive ad una società di Mutuo Soccorso lo
fa versando un contributo annuo che “non cambia
– aggiunge Dragonetti – per età, posizione sociale,
tipologia lavorativa e numero dei componenti della
famiglia. Tutti possono diventare soci nel pieno
rispetto del principio della porta aperta”.
Quali sono le finalità del contributo versato dal
socio mutualistico?
“Il contributo versato non rappresenta un guadagno
della mutua - specifica - ma viene utilizzato sin da subito
per assistere altri soci bisognosi che non richiedono
un ‘indennizzo’ ma ricevono un atto di solidarietà”.
La regola principale è lo scambio mutualistico, che
avviene “versando il contributo con lo scambio in
prestazioni di natura socio-sanitaria-assistenziale
per ogni socio e per la sua famiglia. Occorre un
comportamento etico, rispettoso e solidaristico
per far intervenire la mutua solo nelle situazioni più
complesse, evitando di spendere un patrimonio
che potrebbe essere a tutti noi per il futuro”.
Le società di Mutuo Soccorso sono enti non profit,
regolamentate dalla normativa che si fonda sulla
legge del 15 Aprile 1886 n°3818, il che significa “che
una volta pagati tutti i costi (dai rimborsi alle utenze
ed i costi di gestione) l’utile viene riorganizzato e
messo a disposizione per perseguire le finalità
statuarie. In questo modo c’è un ritorno all’assistito,
ma sotto forma di prestazioni, servizi o garanzie
future”. Inoltre, le società di Mutuo Soccorso
beneficiano dei vantaggi fiscali con un risparmio
del 19% per le famiglie.
Oltre al versamento del contributo e seguire un
comportamento etico e rispettoso, un altro dovere
del socio mutualistico è quello di promuovere le
finalità mutualistiche per “ampliare – conclude il
www.healthonline.it | 13
presidente di Mutua Mba – la base associativa ed
aiutarci ad informare per far conoscere sempre
di più chi siamo e cosa facciamo, perchè insieme
possiamo sopperire alle carenze del Servizio
Sanitario Nazionale ed auto-organizzarci per
costruire un futuro stabile con serenità”.
Partendo da questi presupposti e forte nella
diffusione delle finalità mutualistiche, Mutua
Mba negli anni è diventata una società leader nel
panorama della Sanità Integrativa per numero
di associati e si è piazzata al primo posto nella
classifica “Migliori In Italia, Campioni del Servizio
2018/2019”.
Negli ultimi anni ha registrato un incremento
esponenziale dei propri associati: circa 420.000
gli assistiti (+ 21% rispetto al 2018), oltre 35.000
gli assistiti oggetto di Mutualità Mediata con
MBA e oltre 25.000 i lavoratori aderenti tramite i
CCNL. In aumento anche il numero dei promotori
mutualistici: nel 2018 ai comitati consultivi di Mutua
MBA – eventi riservati alla conoscenza di base dei
concetti del mutuo soccorso – hanno partecipato
circa 5.500 promotori della salute e il 2019 ha visto
un aumento degli iscritti pari 10% rispetto all’anno
precedente.
È iscritta al Registro Trasparenza del MISE
(Ministero dello Sviluppo Economico) e al Registro
Trasparenza della Comunità Europea.
Mutua Mba è nata con l’ambizioso obiettivo di
affermare il diritto alla salute nel pieno rispetto del
principio mutualistico. I piani assistenziali di Mutua
Mba rappresentano un vero e proprio servizio di
Sanità Integrativa e sono destinati a migliorare
la qualità di vita degli associati, garantendo un
miglior accesso alle cure e ai servizi, ovvero tramite
l’erogazione di forme di sostegno alla famiglia in
caso di necessità. L’obiettivo principale di Mutua
Mba è quello di prendersi cura dei propri soci.
014 | Health Online 32
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16 | Health Online 32
In evidenza di Alessandro Notarnicola
Diecimila passi per stare bene.
È proprio così?
www.healthonline.it | 17
Gli esperti del Sistema sanitario britannico lo
spiegano ormai da tempo: l’esercizio fisico
andrebbe prescritto come una medicina, sullo
stesso ricettario, dal momento che può essere
altrettanto efficace di un farmaco per il cancro e
le malattie cardiovascolari.
Non sempre però viene preso in seria
considerazione dai pazienti e, in alcuni casi, dai
medici. Eppure, come ribadito in diverse altre
occasioni, un’attività fisica regolare potrebbe
allungare la vita anche di quattro anni. In
quanto strategia ottimale per la riduzione del
peso dunque il movimento fisico può avere
un’influenza positiva anche sulla prevenzione del
cancro.
Ma nonostante l’Organizzazione mondiale della
Sanità, l’American Heart Foundation e diverse
altre istituzioni sanitarie internazionali abbiano
gradualmente adottato e proposto la misura dei
10.000 passi come raccomandazione dell’attività
quotidiana da eseguire, la validità di questa soglia
resta al centro di una polemica internazionale.
“Chi soffre di una malattia cronica o è molto
anziano, per esempio, potrebbe correre qualche
rischio sforzandosi per raggiungere questo
obiettivo”.
A lanciare la provocazione è Catrine Tudor-Locke,
ricercatrice del Dipartimento di chinesiologia
dell’Università di Massachusetts ad Amherst,
negli Stati Uniti che indica tra i 6 e gli 8 mila passi
la soglia alla quale puntare.
Ad un numero simile, ricorda Adnkronos, sono
arrivati i ricercatori che hanno tentato di calcolare
quale numero di passi equivalga alle linee guida
sulla salute pubblica che raccomandano di fare
più di 30 minuti di esercizio moderato al giorno:
un minimo di 7.500 passi.
Ma la notizia è un’altra: anche piccoli incrementi
nel numero dei passi possono essere significativi.
Quanto alla velocità “è necessario un minimo
di 100 passi al minuto perché l’esercizio sia
benefico - ha spiegato il team della Tudor-
Locke - questo è il tipo di ritmo a cui arrivi in
modo naturale quando fai una camminata con
l’intenzione di fare esercizio fisico”, spiegao gli
esperti.
Lo sport agisce sui sistemi metabolici
dell’organismo e oggi ci sono dimostrazioni
scientifiche del fatto che la pratica sportiva doni
benefici importanti e durevoli alla salute.
In supporto di questo dato anche i risultati degli
studi epidemiologici che, almeno per alcuni tipi
di tumore, mostrano un forte legame tra il cancro
e la mancanza di esercizio fisico.
La speranza è che, col tempo, si verifichi quanto
è già è accaduto sul fronte dell’alimentazione:
siamo diventati tutti più consapevoli di ciò che
mettiamo in tavola puntando sul biologico da un
lato e sul Km 0 dall’altro.
Conosciamo le proprietà benefiche di molti
alimenti e cerchiamo di educare i più giovani
a una sana ed equilibrata alimentazione. Per
il movimento e lo sport dovrebbe accadere la
stessa cosa: riuscire a diventare “esperti” in tutto
ciò che ci aiuta a prevenire le malattie più gravi.
Come confermato anche dall’Airc, gli effetti
dell’attività fisica sul cancro al colon sono quelli
più studiati. Sono infatti oltre 50 gli studi
che dimostrano una riduzione del rischio di
ammalarsi, proporzionale all’intensità, durata
o frequenza della pratica sportiva.
Alcuni studi stimano che le persone attive
abbiano un rischio di sviluppare questo tipo di
tumore inferiore del 30-40 per cento rispetto alle
persone sedentarie.
Anche nel caso del cancro al seno 60 studi
eseguiti in tutto il mondo rivelano che un’attività
fisica frequente e intensa riduca anche il rischio
di sviluppare questo tumore. Ancora, cancro del
polmone: in questo caso sembra che l’attività
sportiva riduca del 20 per cento circa il rischio
di ammalarsi, ma non è in grado di contrastare
gli effetti negativi del fumo, specialmente nelle
donne.
Infine molteplici studi sul cancro alla prostata
hanno ottenuto lo stesso risultato anche se
non sono riusciti a dimostrare pienamente
una riduzione significativa del rischio, benché
i ricercatori ipotizzino che gli effetti positivi ci
possano essere, perché si tratta di un cancro
sensibile agli ormoni, che vengono ridotti dalla
pratica sportiva.
www.healthonline.it | 19
Mutua MBA
c/o Palasalute - Via di Santa Cornelia, 9 - 00060 - Formello (RM)
Tel. +39 06 90198060 - Fax +39 06 61568364 - www.mbamutua.org
20 | Health Online 32
genetica nel 15-25% dei casi e dipendenti da fattori
ambientali nel 10% delle volte (fonte: ASL ROMA 1).
Risulta essere attivo, ad esempio, presso l’Ospedale
Santo Spirito di Roma, un ambulatorio dove è
possibile avvalersi dell’assistenza di ostetrici
e neonatologi, con la collaborazione anche di
genetisti e altri specialisti.
In Puglia anche sono presenti servizi di questo tipo
spiegati nel dettaglio a Health Online dal Dott.
Giuseppe Caringella, specialista in Ginecologia e
Ostetricia dell’Ospedale Santa Maria di Bari.
Quale è lo scopo principale del Percorso Nascita
applicato in una struttura sanitaria?
L’obiettivo di un percorso nascita è quello di creare
Il ruolo del Percorso Nascita:
una grande opportunità per facilitare
le gravidanze
Intervista al Dott. Giuseppe Caringella, specialista in Ginecologia e Ostetricia,
Ospedale Santa Maria di Bari
Il Ministero della Salute definisce il Percorso Nascita
come una serie di attività che vanno dalla cosiddetta
consulenza preconcezionale alla diagnosi prenatale,
passando per i test di screening e tutte le ecografie
che devono essere fatte nel corso della gestazione.
Ogni passo di questo percorso viene seguito
attentamente dai nostri esperti della salute.
È al momento della nascita o entro il primo anno
di vita che può essere diagnosticato un difetto
congenito. Una possibile anomalia, che interessa il
5% dei neonati, può consistere in una alterazione
anatomica o strutturale o in un difetto metabolico
o funzionale. Le cause, sconosciute nel 65-75%
dei casi (malattie multifattoriali, poligeniche,
errori spontanei di sviluppo ecc.), sono di origine
Salute e benessere di Beatrice Casella
www.healthonline.it | 21
un rapporto di fiducia tra la paziente e la struttura
ospedaliera che ha scelto per fare nascere i propri
figli. Il percorso serve ai futuri genitori per indicare
loro tutte le tappe, i passaggi e le scadenze legati
alla esperienza della nascita in modo sicuro e
naturale.
Può essere considerata come una praticata
altamente diffusa in tutti gli ospedali italiani?
Purtroppo non può essere considerata una pratica
diffusa: attualmente meno del 40 per cento degli
ospedali italiani ha istituito un percorso dedicato
alla nascita. Eppure si tratta di un valore aggiunto
per una struttura ospedaliera. Il nostro obiettivo è
rassicurare le donne, far capire che la gravidanza
non è una malattia e il parto non è un trauma. La
donna viene informata su tutto senza allarmismi,
arriva al parto in maniera naturale e riesce a gestire
il travaglio con facilità e armonia.
Come opera all’interno dell’Ospedale Santa
Maria di Bari?
In Ospedale Santa Maria abbiamo formulato un
percorso che inizia intorno alla 20esima settimana
e consiste in incontri teorici su tanti aspetti come
la fisiologia del parto, l’allattamento, le tecniche
di rilassamento, la parto analgesia, la genitorialità,
etc.. Alla teoria abbiamo poi affiancato la pratica
con corsi di pilates e di ginnastica posturale dedicati
alle partorienti. Oltre ad essere momenti ludici per
le future mamme, sono esercizi fisici che forniscono
notevoli vantaggi al corpo e alla mente.
Il percorso cosa è in grado di offrire?
All’interno della struttura un team multidisciplinare
di professionisti accompagna le donne lungo tutto
il percorso di avvicinamento, conoscenza e scoperta
della maternità: dal primo battito che coincide
con l’inizio della gravidanza, alla preparazione al
parto fino alla nascita e al primo anno di vita del
bambino. Non solo assistenza sanitaria ma anche
accoglienza e ascolto fanno parte di un progetto
unico creato da Ospedale Santa Maria e che
permette alle mamme di essere seguite sempre nel
periodo pre e post gravidanza.
Quali sono gli operatori sanitari coinvolti e che
ruolo svolgono?
Gli operatori sanitari coinvolti sono naturalmente
i ginecologi che seguono la donna lungo tutto il
percorso della maternità, affiancati dalle ostetriche
che spesso si occupano oltre che di aspetti clinici,
anche di stati d’animo, emozioni e paure che
possono riguardare la gestione e l’accoglienza
del neonato nel nuovo nucleo famigliare. Il team
del percorso nascita si completa inoltre con gli
infermieri, i fisioterapisti, gli anestesisti e anche
le psicologhe che possono essere coinvolte per
fornire un valido aiuto alle future mamme che
necessitano di un sostegno piscologico.
Esistono dei dati specifici circa il numero di
donne che si affidano al Percorso Nascita?
Non esistono dati specifici, ma nel nostro
Ospedale il 30-40% delle partorienti si affidano
al percorso nascita. Stiamo puntando molto sulla
comunicazione e sull’informazione per poter
coinvolgere il maggior numero di donne e far
capire loro quali e quanti vantaggi si possono
trarre dalla partecipazione ad un percorso di
questo tipo.
Quali aspetti problematici può dover affrontare
lo specialista per aiutare la paziente?
Gli aspetti problematici che uno specialista può
dover affrontare per aiutare la paziente possono
essere sia di natura medica, come ad esempio
disturbi particolari legati alla gravidanza e/o
patologie concomitanti che possono rappresentare
un ostacolo al decorso naturale della gestazione,
oppure problematiche di natura psicologica che
richiedono la collaborazione di uno psicologo.
22 | Health Online 32
Pulizia dei denti e bambini, un rapporto
alle volte troppo complesso
Salute e benessere di Alessandro Notarnicola
Sono comparsi i primi dentini, quando cominciamo
a spazzolarli? È questa una delle domande più
frequenti ripostate sui blog dalle mamme alle
prese con la crescita dei propri pargoli. Quello
dei denti, c’è da dire, è un nodo abbastanza
complicato da sciogliere e che trova inoltre
diverse letture: c’è chi infatti attende qualche
anno prima di armarsi di spazzolino, chi invece dal
primo dentino si adopera affinché la cavità orale
del piccolo sia più che igienizzata.
Ma dov’è la verità? Questi ultimi, stando alla
lezione degli esperti, non sbagliano ad essere così
previdenti: basterà utilizzare una garza in cotone
imbevuta d’acqua e passarla sui denti, sulle
gengive e anche sulla lingua.
Non solo, è molto importante curare l’igiene orale
del piccolo fin dalle prime settimane di vita: in
seguito alla poppata è possibile che rimangano
nella bocca del bambino residui di latte che si
depositano sui denti anche per un lungo periodo
e questo può provocare la cosiddetta “carie da
biberon” che attacca i dentini frontali superiori ed
inferiori. Per evitare questo imprevisto è dunque
consigliabile tenere pulita la bocca del bimbo
aiutandosi con una garza umida.
I denti sono quella parte del corpo che dalla
primissima infanzia all’età adulta non andrebbe
mai, categoricamente, trascurata, essendoci
continui pericoli in agguato.
Dalla carie alle diverse patologie, sono diverse
le complicanze che potrebbero presentarsi senza
preavviso. A sottolinearlo è lo stesso Ministero
della Salute secondo cui in Italia oltre il 40% dei
bambini che non ha compiuto il 12esimo anno di
età presenta carie dentale.
Un dato preoccupante per l’Associazione
specialisti italiani in Ortodonzia che condivide
alcune raccomandazioni per la stagione estiva.
La carie è una malattia infettiva multifattoriale
degenerativa che colpisce i tessuti duri del
dente estendendosi in profondità, causando una
graduale demineralizzazione e proteolisi.
Se non curata attentamente e in tempo potrebbe
provocare lo sviluppo di infezioni e, nei casi più
gravi, anche la perdita di denti.
Lavare i denti dei bambini non è sempre facile, e
ancora meno semplice se si portano apparecchi
ortodontici fissi: la mancata collaborazione dei
più piccoli e l’assenza da casa porta a saltare di
frequente questa essenziale pratica giornaliera.
Come già detto in apertura, per non incorrere
in difficoltà di nessuna natura è importante
www.healthonline.it | 23
seguire una costante e completa igiene orale
a partire da bambini che previene le carie. Le
raccomandazioni che arrivano dall’Asio fanno
riferimento alla stagione estiva essendo il periodo
in cui i più piccoli, con la conclusione delle lezioni
scolastiche, tendono ad abbandonare tutte le
altre attività di routine che compiono nel corso
dell’anno sotto indicazioni di insegnanti e genitori.
Pertanto, attenzione all’igiene orale, una dieta
adeguata e seguire le indicazioni dello Specialista
in Ortodonzia. Sono questi i tre consigli lanciati
dagli esperti alle famiglie. Le ultime linee guida del
Ministero della Salute in tema di prevenzione della
carie consigliano l’uso di un dentifricio con 1.000
ppm (parti per milione) di fluoro già a partire
dai 6 mesi, o comunque da quando spuntano i
primi dentini da latte. Dai 6 ai 12 anni si passa a
1.400 ppm, e dai 12 anni in su a 1.450 ppm.
Eccetto casi particolari, le stesse linee guida non
consigliano la somministrazione delle gocce o
pastiglie di fluoro, come in uso in passato. Anche
l’alimentazione riveste un ruolo importante, per
tale ragione i bambini vanno educati innanzitutto
nel sapere gestire il rapporto con il cibo.
Un ridotto consumo di zuccheri, evitare
l’assunzione eccessiva di carboidrati raffinati e
prediligere frutta e verdura. Questi i tre punti da
seguire perché ci sia un’ottima partenza.
24 | Health Online 32
Bambini abusati e traumatizzati:
le conseguenze sulla salute fisica
e mentale
Psicologia di Giuseppe Iannone
L’esposizione a diversi tipi di trauma e abuso è
molto comune tra i giovani con percentuali che
vanno dal 20% al 48%. E le conseguenze per la
salute fisica e mentale sono disastrose. Denunciare
ogni forma di abuso e negligenza è un imperativo
che coinvolge ciascuno di noi.
Secondo la definizione del Childhood Abuse
Prevention and Treatment Act con il termine “abuso
e trascuratezza infantile” si intende qualsiasi atto
o omissione di agire da parte di un genitore o
caregiver (chiunque svolga un ruolo educativo/di
cura nei confronti del bambino, come un parente,
un insegnante, un allenatore o una baby-sitter) che
possa comportare danni fisici o emotivi, violenza/
abuso sessuale, o una mancata azione che risulta
in un imminente rischio per il bambino. Esistono
diverse forme di abuso e trascuratezza:
•	 l’abuso fisico si riferisce a lesioni fisiche non
accidentali provocate dagli adulti sui bambini;
•	 l’abuso sessuale implica atti sessuali da un
adulto nei confronti di un bambino;
•	 l’abuso psicologico si riferisce a minacce,
intimidazioni o ricatti da parte dell´adulto nei
confronti del bambino;
•	 la trascuratezza fisica può declinarsi come
incuria, quando il bambino riceve cure
insufficienti ai suoi bisogni fisici e/o psicologici,
discuria, quando al bambino vengono richieste
prestazioni superiori alle sue abilità (come il
dover badare a un fratello minore), e ipercura,
quando il bambino riceve cure eccessive che si
caratterizzano per una inadeguata e dannosa
ipermedicalizzazione;
•	 infine la trascuratezza emotiva implica la
disattenzione per le necessità di conforto e
sostegno emotivo, l´esposizione ad atti di
violenza domestica, assenza di reciprocità
emotiva per cui i bisogni affettivi del bambino
vengono trascurati.
Appare ormai chiaro che tali forme di abuso e
trascuratezza e influiscano notevolmente sulla salute
del bambino da un punto di vista fisico, mentale e/o
sociale, determinando conseguenze negative sullo
sviluppo infantile e impattando negativamente
sulla qualità della vita nei bambini di tutte le età. Un
meccanismo attraverso il quale le esperienze infantili
avverse si traducono in conseguenze per la salute a
lungo termine è l’assunzione di comportamenti a
rischio in età adolescenziale e adulta come l’abuso
di alcol e droghe, comportamenti promiscui, il
fumo di sigaretta e il consumo compulsivo di cibo
che conduce all’obesità. Tali comportamenti sono
il tentativo di un individuo di far fronte al dolore
emotivo, ansia, rabbia e/o depressione legati alle
esperienze infantili avverse non risolte.
Fortunatamente, però, un grande sottogruppo di
questi bambini sembrano mostrare caratteristiche
di resilienza, che possono garantire una qualità di
vita più che soddisfacente in età adulta, nonostante
la loro storia passata di abuso. Ciononostante, se
si sospetta che un bambino possa essere vittima di
abuso e/o trascuratezza, fare intervenire le autorità
competenti in materia è un dovere morale per
ciascuno di noi, oltre che un diritto per ogni bambino
a vivere un´esistenza protetta e sicura. Il Telefono
Azzurro ha messo a disposizione un numero a cui
ogni cittadino può rivolgersi per segnalare un caso
di presunta emergenzaw o situazioni di disagio
riguardanti l´infanzia e l´adolescenza. Il servizio è
attivo in tutta Italia 24 ore su 24 tutti i giorni ed è
raggiungibile da telefono fisso, mobile o attraverso
la chat sul sito www.114.it
www.healthonline.it | 25
Intestatario: Fondazione Health Italia
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avrà la visita medica
che non può permettersi
26 | Health Online 32
Le Aziende del Gruppo di Nicoletta Mele
HiWelfare, il modello di welfare aziendale
di Health Italia
L’intervista a Roberto Anzanello e Livia Foglia
Promuovere la Sanità Integrativa e il Welfare
Aziendale è una delle principali attività di Health
Italia S.p.A, PMI innovativa quotata sul mercato
AIM Italia dal febbraio del 2017, tra le più grandi
realtà indipendenti della Sanità Integrativa, che
opera nella gestione del processo del benessere
delle persone e membro dell’Osservatorio Welfare
Assolombarda, lo strumento di interpretazione
dei trend del settore attraverso il monitoraggio
periodico del mercato per la condivisione e la
promozione delle best practice.
“Il Welfare aziendale – spiega il presidente di
Health Italia S.p.A. Roberto Anzanello – è un
modello che esiste da molti anni, ma la diffusione
e l’utilizzo di questo strumento da parte delle
aziende é iniziata con la legge di stabilità 2016
che ha introdotto una serie di nuove norme”.
Al di là dei richiami normativi Anzanello preferisce
definire il Welfare Aziendale come “un modo
di fare impresa: fidelizzazione, benessere e
gestione dei dipendenti passano anche tramite
il Welfare che è uno strumento che tutte le
imprese, piccole, medie o grandi dovrebbero
utilizzare anche come leva strategica”. Le recenti
analisi dimostrano infatti che vi è una correlazione
diretta tra produttività e benessere dei dipendenti
e sistemi di welfare. “Il ragionamento è semplice
ed induttivo – prosegue Anzanello – un
dipendente trascorre mediamente un terzo della
propria vita in azienda, se in questo contesto ci
sono una serie di servizi che lo mettono a proprio
agio e che lo proteggono è un dipendete sereno.
Un dipendente sereno è grato alla azienda per
cui lavora ed è più produttivo perché si sente
“coccolato”.
Un’azienda con i dipendenti più produttivi è
un’azienda più competitiva e performante. Da
qui il Welfare Aziendale quale leva strategica di
impresa”.
Secondo gli ultimi dati sulla contrattazione
Assolombarda e diffusi dall’Osservatorio
Welfare Assolombarda (l’osservatorio monitora
l’andamento del mercato nell’area di Milano,
Monza e Lodi, attraverso i contratti aziendali e
l’attività dei provider e supporta le aziende nel
campo di welfare aziendale n.d.r.) é emerso che
ad aprile del 2019 gli accordi depositati presso
il Ministero del Lavoro che prevedono misure di
welfare, hanno infatti raggiunto il 52% del totale,
in crescita rispetto al 33,5% di dicembre 2017.
L’assistenza sanitaria rappresenta una delle
voci più richieste del welfare aziendale
perché “la protezione sanitaria oggi – aggiunge
– è un’esigenza fondamentale per tutta la
www.healthonline.it | 27
popolazione, il diritto alla salute è sancito dalla
nostra Costituzione, ma la possibilità di esercitare
questo diritto passa tramite la sanità integrativa
anche come leva integrata nel welfare aziendale”.
Se il welfare aziendale è abbastanza radicato
nelle grandi aziende lo è meno in quelle di
piccole e medie dimensioni. “Il problema è la
mancanza di informazione – afferma il presidente
Anzanello – per questo motivo si sta cercando di
portare all’interno delle piccole e medie imprese
la cultura e la conoscenza del sistema alternativo.
è importante far capire che una sana politica
di welfare e di sanità integrativa è vantaggiosa
per tutte le realtà coinvolte: per le imprese,
per i lavoratori e anche per lo Stato in quanto
alleggerisce una serie di costi liberando così
delle risorse economiche da destinare alle fasce
più deboli della popolazione”.
Un supporto alle PMI nella creazione di innovativi
modelli di Welfare aziendale, Sanità integrativa e
Telemedicina arriva da Health Italia.
La società ha infatti recentemente stipulato
un accordo istituzionale con Assoimprese,
Associazione Industriale delle Piccole e Medie
Imprese Nazionali, finalizzato nel promuovere,
alle imprese associate, soluzioni integrate utili
per gestire i sistemi di welfare aziendale, attivare
modelli mirati di sanità integrativa, implementare,
con il supporto dei più moderni strumenti di
telemedicina, programmi di prevenzione per
i dipendenti delle imprese stesse, fino alla
creazione e gestione di fondi sanitari dedicati.
Il Welfare aziendale rappresenta oggi un
valido strumento sia per i lavoratori che per le
28 | Health Online 32
imprese, è definito dal Presidente Anzanello
“un contenitore sociale, all’interno del quale si
possono collocare una serie di prestazioni” come
il modello offerto da Health Italia. In uno scenario
dove il tema del Welfare aziendale è di grande
attualità la mission di Health Italia S.p.A. è quella
proprio di sviluppare un corretto stile di vita per
i propri clienti. “In questo contesto – aggiunge
Anzanello – il Gruppo propone un sistema
modulare flessibile che consente ad ogni azienda,
dalla più piccola alla più grande, la possibilità
di gestire sistemi di welfare personalizzati dove
la sanità integrativa è uno dei nostri profili di
eccellenza, considerato che promuoviamo anche
prodotti e servizi di sanità integrativa gestiti
dagli enti proposti quali le Società Generali di
Mutuo Soccorso che operano con la logica della
mutualità. In sostanza, il modello di Welfare
Aziendale che proponiamo ai nostri clienti è un
giusto connubio tra welfare vero e proprio e
mutualità, in una logica di grande attenzione al
dipendente”.
Per la gestione di questo innovativo modello di
bussiness Health Italia S.p.A. ha organizzato una
divisione interna dedicata: HiWelfare guidata
dalla dottoressa Livia Foglia, Consigliere
di Amministrazione, Investor Relator e
Responsabile del sistema di offerta dei servizi di
Welfare Aziendale di Health Italia. “Health Italia
si rivolge al mercato con un approccio completo
al welfare ed al benessere della persona – spiega
– integrando l’offerta di piani sanitari e servizi
assistenziali con programmi di flexible benefit e
servizi accessori. In quest’ambito HiWelfare è la
divisione dedicata specificatamente al welfare
aziendale, con l’obiettivo di offrire il servizio
di gestione dei piani dedicati al personale di
imprese ed enti in modalità flexible benefit
tramite piattaforma online.
Dottoressa Foglia, cosa si intende per flexible
benefit?
I flexible benefit sono benefici aggiuntivi
rispetto alla retribuzione principale e sono
rappresentati da beni e servizi che l’azienda
mette a disposizione dei propri dipendenti; un
programma di welfare efficace può prevedere al
suo interno beni, servizi ed iniziative riconducibili
a molteplici aree di intervento, articolati in un
piano flessibile.
Ciò che li rende “flexible” è la possibilità di scelta
della composizione del proprio pacchetto benefit
nell’ambito del budget assegnato, da parte di
ciascun dipendente.
Come funziona il welfare flessibile e in che
modo HiWelfare eroga il servizio?
Stabilito un importo da destinare al piano di
welfare, non si decide a priori cosa offrire con
quel budget, ma si lascia al proprio personale la
libertà di scegliere i benefit più utili e graditi tra
quelli messi a disposizione. In merito alle aree di
offerta, il datore di lavoro ha la più ampia libertà
di scelta nella selezione delle aree di benefit che
intende attivare nel portale. HiWelfare eroga il
servizio attraverso
BenefitOnline, il portale con cui ciascun
dipendente può gestire in autonomia il piano
di welfare ed individuare i benefit per sé e per
la propria famiglia, nell’ambito delle sette aree
benefit a disposizione H24 nella propria area
riservata sul portale.
Inoltre, con l’outsourcing della gestione in capo
ad HiWelfare, viene limitato ogni adempimento
operativo a carico del datore di lavoro.
La gestione delle richieste e il supporto ai
dipendenti nella fruizione del piano di welfare,
sono affidati al personale di Health Italia senza
ricorso a personale esterno “proprio per offrire
– aggiunge – un servizio di qualità maggiore,
preferiamo che sia il nostro personale a gestire
direttamente le attività e supportare gli utenti”.
In conclusione, il Welfare aziendale è quindi per
le aziende di ogni dimensione lo strumento di
incentivazione e fidelizzazione del personale che
negli ultimi anni ha trovato il favore del legislatore
che ne sostiene la diffusione attraverso numerose
agevolazioni.
Gli obiettivi, spiega la dottoressa Livia Foglia, sono
“due, in particolare: politiche retributive più efficaci
con uno strumento di incentivazione del personale
per migliorare il clima aziendale e fidelizzare i
dipendenti, aumentando la produttività, anche
per attrarre e trattenere talenti. La flessibilità
assicura il massimo livello di utilità e pertanto
di soddisfazione per il dipendente; politiche
retributive economicamente vantaggiose: grazie
agli incentivi fiscali, i flexible benefit generano
per i lavoratori un recupero del potere d’acquisto
rispetto ad un equivalente aumento retributivo ed
un parallelo risparmio per l’azienda”.
www.healthonline.it | 29
Sulla tua pelle
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Sede legale: Via San Quirino, 48 | 39100 Bolzano - Sede operativa: Via di Santa Cornelia, 9 | 00060 Formello (RM)
30 | Health Online 32
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per poi mostrarla
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Tutto ciò mi rese
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...e come disse Charles Baudelaire
“Ogni uomo in buona salute può fare a meno di mangiare per due giorni; della poesia, mai”
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32 | Health Online 32
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Naturalmente buona, naturalmente salutare.
Naturalmente.

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Health online 32 - Luglio/Agosto

  • 1. luglio/agosto2019-N°32 l’attività fisica prescritta come una medicina. 10.000 passi sono sufficienti per stare bene? Il periodico di informazione sulla Sanità Integrativa Pulizia dei denti e bambini, un rapporto alle volte troppo complesso Binge Eating disorder: il disturbo alimentare nell’ombra Che cosa sono le Società di Mutuo Soccorso? Salute e benessere Patologie Sanità integrativa
  • 2. “La salute non è tutto ma senza salute tutto è niente” Arthur Schopenhauer
  • 3. Riduzione delle lunghe liste d’attesa: la sanità integrativa è la soluzione? Non é una novità che in Italia per usufruire delle prestazioni sanitarie erogate dal Servizio Sanitario Nazionale bisogna rassegnarsi ad un’attesa più lunga di quella prevista dalla legge. Per ovviare a questo problema ed ottenere una visita in tempi ragionevoli una soluzione c’é: aprire il proprio portafogli e rivolgersi al privato come hanno fatto lo scorso anno, secondo il IX rapporto Censis-Rbm, 19,6 milioni di italiani. Per legge il Servizio Sanitario Nazionale deve garantire una prestazione entro le 72 ore se é urgente, entro 10 giorni se c’è il codice «breve», entro 30 giorni per una visita e 60 per un esame se è differibile, e ancora entro 180 se è programmata (dal 2020 entro 120). È il medico che al momento della prescrizione indica il codice di priorità sulla ricetta. Se la lista d’attesa é lunga, il Decreto legislativo n.124 del 29 aprile del 1998 prevede: «Qualora l’attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine (…), l’assistito può chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività libero-professionale intramuraria, ponendo a carico del sistema sanitario la differenza tra la somma versata a titolo di partecipazione al costo della prestazione e l’effettivo costo di quest’ultima, sulla scorta delle tariffe vigenti». In sostanza, l’utente puo’ rivolgersi alla libera professione dentro l’ospedale pubblico pagando solo il ticket. Ma non è così semplice come sembra perché pare che la questione sia strettamente collegata all’attività privata dei medici (fonte: Corriere della Sera). Senza entrare nel merito, come invece si legge in un articolo apparso recentemente sul Corriere della Sera analizziamo la situazione sotto un altro punto di vista spostando l’attenzione nei confronti della Sanità Integrativa. In uno scenario come questo che vede al centro del dibattito l’annoso problema, ormai da tempo denunciato, della riduzione delle lunghe liste d’attesa, tra le soluzioni, oltre a quella proposta dal Ministro Giulia Grillo che chiede alle Regioni di allungare gli orari di lavoro dei medici negli ospedali pubblici e chiudere la libera professione, potrebbe essere invece preso in seria considerazione il rilancio del ruolo del secondo pilastro? “Sicuramente il sistema sanitario pubblico – risponde il Presidente di Health Italia Roberto Anzanello – dovrà sempre di più canalizzare le risorse a disposizione verso la fascia più debole della popolazione (anziani, bambini, malati cronici, redditi insufficienti) e, ovviamente, la risposta per i cittadini che non rientrano in questo contesto sarà quella di avere a disposizione un modello di Sanità integrativa sempre più connaturato con il sistema pubblico e con obbiettivi sociali sempre più marcati”. Health Italia S.p.A, PMI innovativa quotata sul mercato AIM Italia dal febbraio del 2017, é tra le più grandi realtà indipendenti della Sanità Integrativa, che opera nella gestione del processo del benessere delle persone. Il Gruppo Health Italia ha iniziato un percorso di crescita grazie alla messa a punto di un innovativo modello di business in grado di rispondere alle esigenze della popolazione attraverso 3 pilastri fondamentali: sanità e servizi, prestazioni sanitarie e nutraceutica e cosmeceutica. “Abbiamo costruito un sistema solido e innovativo – ha spiegato Anzanello – che é focalizzato sulla protezione sanitaria ed anche sull’erogazione di prestazioni sanitarie con strumenti di medicina a distanza e nel quale vengono venduti anche i prodotti naturali nutraceutici e cosmeceutici di propria produzione”. E da poco é stata lanciata in contemporanea sulle provincie di Monza e Brianza, Bologna e Roma, la nuova generazione di Health Point e il primo Center in Franchising ad Arezzo, in Toscana che si aggiungono a quelli già aperti a Milano, Roma e Formello. Si chiamano “Shop Center della Salute” e rappresentano un importante e innovativo modello capace di racchiudere un considerevole insieme di prodotti e servizi che sono il frutto di accurati studi e ricerche scientifiche condotte in questi anni. L’obiettivo è quello di creare sinergie all’interno di tutte le aziende del Gruppo, attraverso la creazione di un sistema sostenibile e coerente con gli obiettivi economici espressi nel Piano Industriale che prevede una crescita dei ricavi fino a 60 Milioni di euro per il 2020. Il presupposto strategico del progetto si fonda sulla consapevolezza che il mercato dell’assistenza sanitaria debba operare con modelli tecnologicamente avanzati e servizi integrati che garantiscano ampia fruibilità ai cittadini in coerenza con la mission del gruppo. “Secondo le linee guida del piano industriale relativo al triennio 2018-2020 – conclude il Presidente di Health Italia – si prevede l’apertura di almeno 20 Health Point entro la fine dello stesso triennio ed i primi risultati sono molto incoraggianti. Sicuramente il raggiungimento dei risultati previsti in termini di ricavi e redditività dovrà passare attraverso la modifica di un modello culturale nel quale l’approccio alla cura rappresenta spesso un percorso ad ostacoli per il cittadino, per evolvere verso un sistema dove accessibilità e prossimità sono gli asset principali e nel quale i percorsi di prevenzione sanitaria saranno connaturati con il sistema stesso. Siamo però certi che il diritto alla salute di ogni cittadino con questo cambiamento potrà essere garantito sia nei suoi risvolti sociali che in quelli economici nonché in quelli prestazionali”. a cura di Nicoletta Mele e Roberto Anzanello EDITORIALE
  • 4. periodico bimestrale di informazione sulla Sanità Integrativa Anno 6° - luglio/agosto 2019 - N°32 Direttore responsabile Nicoletta Mele Direttore editoriale Ing. Roberto Anzanello coordinamento generale Area 51 Srl Comitato di redazione Alessandro Brigato Michela Dominicis Mariachiara Manopulo Giulia Riganelli Hanno collaborato a questo numero Beatrice Casella Giuseppe Iannone Alessandro Notarnicola Direzione e Proprietà Health Italia SpA c/o Palasalute - Via di Santa Cornelia, 9 00060 - Formello (RM) www.healthitalia.it Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte può essere riprodotta in alcun modo senza permesso scritto del direttore editoriale. Articoli, notizie e recensioni firmati o siglati esprimono soltanto l’opinione dell’autore e comportano di conseguenza esclusivamente la sua responsabilità diretta. iscritto presso il Registro Stampa del Tribunale di Tivoli n. 2/2016 - diffusione telematica n.3/2016 - diffusione cartacea 9 maggio 2016 Idea grafica Area 51 Srl impaginazione Giulia Riganelli immagini © AdobeStock Tiratura 103.302 copie Scarica Health Online in versione digitale su www.healthonline.it Se non vuoi perderti neanche una delle prossime uscite contattaci via email a info@healthonline.it e richiedi l’abbonamento gratuito alla rivista, sarà nostra premura inviarti via web ogni uscita. Per la tua pubblicità su Health Online contatta mkt@healthonline.it HEALTH
  • 5. Binge Eating disorder: il disturbo alimentare nell’ombra06 www.healthonline.it il fenomeno della toxoplasmosi08 Melanoma, in arrivo il primo vaccino per combattere il tumore maligno della pelle10 16 20 22 12 Che cosa sono le società di Mutuo Soccorso? Diecimila passi per stare bene. È proprio così? Il ruolo del Percorso Nascita: una grande opportunità per facilitare le gravidanze Pulizia dei denti e bambini, un rapporto alle volte troppo complesso Bambini abusati e traumatizzati: le conseguenze sulla salute fisica e mentale24 l’angolo della poesia 26 HiWelfare, il modello di welfare aziendale di Health Italia 30 indice Patologie Sanità integrativa Psicologia Salute e benessere Aziende del Gruppo Special In evidenza
  • 6. 06 | Health Online 32 attivo, volto a ripristinare lo stato antecedente, ma prevale invece la passività, lo sconforto e il senso di ineluttabilità del proprio destino. Proprio per questo il BED è frequentemente associato all’obesità. Inoltre, mentre l´esordio dell’anoressia si manifesta durante l’adolescenza e nella bulimia si estende dall’adolescenza alla prima età adulta, quella del BED può manifestarsi anche nella tarda età adulta. Sulle cause del BED numerosi studi hanno cercato di investigare i fattori scatenanti le abbuffate ma nessuno finora ha offerto risposte completamente esaustive. Il BED sembra essere ricorrente nelle famiglie, il che può riflettere sia la presenza di influenze genetiche che pratiche alimentari che si tramandano da una generazione all´altra. Anche fattori di tipo neuroendocrino, evolutivo– attaccamentale e di tipo sociale giocano un ruolo nel BED. Le difficili esperienze di vita in età infantile, la presenza di disturbi depressivi nei genitori, la tendenza all’obesità e la ripetuta esposizione a commenti negativi sulla forma fisica e il peso corporeo sembrerebbero rivestire un ruolo centrale nello sviluppo della malattia. Per quanto concerne la terapia del BED, come suggerito anche dalle linee guida scientifiche (APA e NICE), è necessario un approccio multidisciplinare che coinvolga non solo lo psicologo, ma anche figure medico–nutrizioniste e psichiatriche per insegnare al paziente a distinguere la fame fisiologica da quella emotiva, gestire l´impulso di mangiare e promuovere stili di vita più salutari. BIBLIOGRAFIA • American Psychiatric Association (APA) (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition. Arlington, VA, American Psychiatric Association • Marcus, M.D. (1995). Binge eating and obesity. In: Brownell, K.D. & Fairburn, C.G., eds. Eating Disorders and Obesity: A Comprehensive Handbook. New York, NY: Guilford Press, 441-449 nt 2;lsdpriori Binge Eating disorder: il disturbo alimentare nell’ombra Quando sentiamo parlare dei disturbi del comportamento alimentare l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa sono tra i primi che ci vengono in mente. L’ultima e più recente versione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) inserisce all’interno di questa stessa categoria anche il disturbo da alimentazione incontrollata, o binge eating disorder (BED). La caratteristica principale e distintiva del BED consiste nelle ricorrenti abbuffate di cibo che si verificano almeno una volta a settimana per almeno tre mesi e che causano nel soggetto un forte senso di disagio. Si può parlare propriamente di abbuffata quando il soggetto assume una grande quantità di cibo in un lasso di tempo limitato e quando il soggetto ha la sensazione di perdere il controllo durante l’episodio. Gli episodi di abbuffata sono associati ad aspetti quali: • mangiare più rapidamente del normale; • mangiare fino a stare male; • mangiare anche in assenza di appetito (alimentazione emotiva); • mangiare da soli perché si prova imbarazzo a mangiare in compagnia; • provare disgusto/colpa dopo l’episodio. La principale differenza tra il BED e la bulimia nervosa (BN), risiede nel fatto che nel primo caso (a differenza di quanto non accada nei soggetti affetti da BN) non vengono messe in atto dal soggetto condotte compensatorie, ovvero quelle azioni volte a prevenire l’aumento di peso, quali vomito autoindotto, abuso di lassativi, digiuno o attività fisica eccessiva. Infatti, una caratteristica peculiare del soggetto affetto da BED è rappresentata dall’atteggiamento post– abbuffata: il soggetto non assume un atteggiamento Patologie di Giuseppe Iannone
  • 7. www.healthonline.it | 7 Il nostro impegno, la vostra salute Health Italia S.p.A. opera nel mercato della promozione di soluzioni di sanità integrativa e sostitutiva ed eroga servizi amministrativi, liquidativi, informatici e consulenziali a Fondi Sanitari, Casse di assistenza sanitaria e, soprattutto, a Società di Mutuo Soccorso. È inoltre attiva nel mercato del welfare aziendale e gestisce in outsourcing piani di welfare in modalità Flexible Benefit. Health Italia S.p.A. c/o Palasalute - Via di Santa Cornelia, 9 - 00060 Formello (RM) info@healthitalia.it www.healthitalia.it
  • 8. 08 | Health Online 32 è capace di garantire una buona protezione, ostacolando il passaggio del toxoplasma al feto. Tuttavia, nei pochi casi in cui questa difesa non funziona, i danni per il bambino possono essere molto gravi, fino a riversarsi nell’aborto o in gravi ritardi mentali. Il pericolo di trasmissione materno-fetale di Toxoplasma è basso all’inizio della gravidanza (5-15% nel primo trimestre) e progredisce con l’aumentare dell’età gestazionale (20-40% nel secondo trimestre e 50-60% nel terzo trimestre). Il rischio di malattia severa nel feto, tra cui lesioni il fenomeno della toxoplasmosi La toxoplasmosi è una malattia parassitaria diffusa fra tutti gli essere viventi. Responsabile di tale patologia è un protozoo endocellulare chiamato Toxoplasma gondii e appartenente al gruppo degli APICOMPLEXA. In particolare, l’uomo si può infettare tramite il contatto con animali infetti, specialmente gatti, oppure deglutendo alimenti crudi, in particolar modo carne suina ed ovina cruda, contaminato dal parassita o dalle sue stesse uova. Infatti, il parassita viene eliminato dalla cottura dei cibi e, se il soggetto che contrae una toxoplasmosi è caratterizzato da un sistema immunitario molto efficiente, rimane protetto per tutto l’arco della vita dato che il suo organismo concepisce anticorpi e linfociti specifici per tale malattia. Purtroppo, in particolari condizioni, il sistema immunitario umano può andare in crisi e diventare inefficace nel contrastare questo parassita pericoloso. È il caso, per esempio, dei pazienti immunodepressi perché positivi all’HIV e, come tali, suscettibili a numerose ricadute e complicanze. I sintomi della malattia sono numerosi, dato che la toxoplasmosi può colpire reni, fegato, ossa, polmoni, sistema nervoso ed occhi. La forma frequente è quella linfoadenopatica, caratterizzata dalla contemporanea presenza di febbre non elevata, astenia, anoressia, esantemi. Generalmente i sintomi della toxoplasmosi compaiono da una settimana ad un mese dopo il contagio. In molte persone immunocompetenti la malattia è del tutto asintomatica e viene prontamente bloccata dal sistema immunitario. Nondimeno, la toxoplasmosi in individui di sesso femminile, può provocare aborti o ritardi mentali al feto. In particolare, se la donna viene infettata nelle prime settimane di gravidanza, la placenta Patologie di Beatrice Casella
  • 9. www.healthonline.it | 09 cerebrali e oculari, è maggiore se la trasmissione si verifica nella prima metà della gravidanza; mentre a fine gestazione non causa danni fetali evidenti alla nascita. Solamente il 5-10% dei neonati con infezione congenita presenta malattia severa, a differenza della maggior parte dei bambini con infezione congenita che risulta essere asintomatica, pur potendo sviluppare anche a distanza di anni patologie oculari da tenere costantemente sotto controllo. Passato il primo trimestre di maternità, la trasmissione della malattia attraverso la placenta diventa sempre più frequente, ma la serietà dei danni che essa provoca si riduce progressivamente. Nel caso in cui si contragga la toxoplasmosi durante la gravidanza è possibile bloccare la trasmissione dell’infezione al feto con specifici trattamenti antibiotici. Il farmaco maggiormente preso in considerazione è lo spiramicina. Esistono anche delle combinazioni di antibiotici in grado di impedire l’evolversi della malattia. Se la diagnosi è precoce ci sono, pertanto, ottime probabilità che il bambino non subisca danni o che questi siano molto modesti. Se la gravidanza viene programmata, un semplice test da effettuare prima di iniziarla (Toxo-test) può evidenziare la presenza di anticorpi specifici per la toxoplasmosi ed il grado di suscettibilità della madre alla malattia. In caso contrario, tale test va eseguito ugualmente entro le prime otto settimane di gestazione.
  • 10. 10 | Health Online 32 I primi test del vaccino contro il melanoma sono stati superati. L’esperimento prevedeva la somministrazione del vaccino a due gruppi di topi sani nei quali pochi giorni dopo sono state introdotte delle cellule del melanoma. Tutti i roditori hanno vinto la battaglia contro il tumore anche quelli dove il tumore era in fase iniziale e si stava sviluppando. La sensazionale scoperta del primo vaccino per combattere il tumore della pelle arriva dall’Università di Tel Aviv e i risultati dello studio sono stati pubblicati recentemente sulla rivista Nature. “La nostra ricerca – spiegano i ricercatori – dimostra che si può creare un nanovaccino efficace contro il melanoma e aumentare la sensibilità del sistema immunitario all’immunoterapia. Abbiamo utilizzato particelle piccolisssime dentro le quali si trovavano due peptidi che si aprivano nelle cellule del melanoma”. Gli specialisti hanno anche affermato che il vaccino ha effetto profilattico ed oltre a guarire dal tumore della pelle in fase iniziale è anche in grado di impedirne la formazione. Il melanoma cutaneo è un tumore che deriva dalla trasformazionetumoraledeimelanociti,alcunedelle cellule che formano la pelle, e colpisce soprattutto attorno ai 45-50 anni, anche se l’età media alla diagnosi si è abbassata negli ultimi decenni. In Italia i dati AIRTUM (Associazione italiana registri tumori) parlano di circa 13 casi ogni 100.000 persone, con una stima che si aggira attorno a 3.150 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e 2.850 tra le donne. Inoltre, l’incidenza è in continua crescita ed è addirittura raddoppiata negli ultimi 10 anni. È opportuno ricordare che il melanoma cutaneo rappresenta solo una piccola percentuale (circa il 5%) di tutti i tumori che colpiscono la pelle. Dal punto di vista clinico, si distinguono 4 tipologie di melanoma cutaneo: melanoma a diffusione superficiale (il più comune, rappresenta circa 70% di tutti i melanomi cutanei), lentigo maligna melanoma, melanoma lentigginoso acrale e melanoma nodulare (il più aggressivo, rappresenta circa il 10-15% dei melanomi cutanei). A differenza dei primi tre tipi, che hanno inizialmente una crescita superficiale, il melanoma nodulare è più aggressivo e invade il tessuto in profondità sin dalle sue prime fasi. I melanomi cutanei originano su una cute integra o da nevi preesistenti, che sono presenti fin dalla nascita o dalla prima infanzia (congeniti) o compaiono durante il corso della vita (acquisiti). (Fonte AIRC) Melanoma, in arrivo il primo vaccino per combattere il tumore maligno della pelle Patologie di Nicoletta Mele
  • 12. 12 | Health Online 32 In evidenza di Nicoletta Mele Che cosa sono le società di Mutuo Soccorso? Lo spiega il presidente di Mutua MBA Luciano Dragonetti Luciano Dragonetti: “Insieme possiamo sopperire alle carenze dei servizi del SSN e auto-organizzarci per costruire con serenità un futuro stabile”. Esistono da oltre 150 anni, sono un welfare moderno, sono enti non profit, sono come il Sistema Sanitario Nazionale ma l’iscrizione è volontaria con il versamento di un contributo che non cambia per età, posizione sociale, tipologia lavorativa e numero dei componenti della famiglia. Sono le società di Mutuo Soccorso. “Le società di Mutuo soccorso – spiega il presidente di mutua Mba, Luciano Dragonetti – hanno radici storiche e oggi rappresentano un welfare moderno, perchè si occupano da sempre delle esigenze delle persone da prima dell’esistenza dell’Inail, l’Inps ed il Servizio Sanitario pubblico. Sono governate da persone senza l’appoggio della politica”. “In sostanza – prosegue – sono come un Servizio Sanitario Nazionale ma con una sostanziale differenza nella partecipazione, che non è obbligatoria ma volontaria. Ogni persona sceglie infatti volontariamente di aderire ad una società Luciano Drangonetti, presidente di Mutua MBA di Mutuo Soccorso, diventando socio non cliente. Il socio mutualistico sceglie di soddisfare un bisogno privato, aiutando altre persone unite dallo stesso obiettivo”. Chi si iscrive ad una società di Mutuo Soccorso lo fa versando un contributo annuo che “non cambia – aggiunge Dragonetti – per età, posizione sociale, tipologia lavorativa e numero dei componenti della famiglia. Tutti possono diventare soci nel pieno rispetto del principio della porta aperta”. Quali sono le finalità del contributo versato dal socio mutualistico? “Il contributo versato non rappresenta un guadagno della mutua - specifica - ma viene utilizzato sin da subito per assistere altri soci bisognosi che non richiedono un ‘indennizzo’ ma ricevono un atto di solidarietà”. La regola principale è lo scambio mutualistico, che avviene “versando il contributo con lo scambio in prestazioni di natura socio-sanitaria-assistenziale per ogni socio e per la sua famiglia. Occorre un comportamento etico, rispettoso e solidaristico per far intervenire la mutua solo nelle situazioni più complesse, evitando di spendere un patrimonio che potrebbe essere a tutti noi per il futuro”. Le società di Mutuo Soccorso sono enti non profit, regolamentate dalla normativa che si fonda sulla legge del 15 Aprile 1886 n°3818, il che significa “che una volta pagati tutti i costi (dai rimborsi alle utenze ed i costi di gestione) l’utile viene riorganizzato e messo a disposizione per perseguire le finalità statuarie. In questo modo c’è un ritorno all’assistito, ma sotto forma di prestazioni, servizi o garanzie future”. Inoltre, le società di Mutuo Soccorso beneficiano dei vantaggi fiscali con un risparmio del 19% per le famiglie. Oltre al versamento del contributo e seguire un comportamento etico e rispettoso, un altro dovere del socio mutualistico è quello di promuovere le finalità mutualistiche per “ampliare – conclude il
  • 13. www.healthonline.it | 13 presidente di Mutua Mba – la base associativa ed aiutarci ad informare per far conoscere sempre di più chi siamo e cosa facciamo, perchè insieme possiamo sopperire alle carenze del Servizio Sanitario Nazionale ed auto-organizzarci per costruire un futuro stabile con serenità”. Partendo da questi presupposti e forte nella diffusione delle finalità mutualistiche, Mutua Mba negli anni è diventata una società leader nel panorama della Sanità Integrativa per numero di associati e si è piazzata al primo posto nella classifica “Migliori In Italia, Campioni del Servizio 2018/2019”. Negli ultimi anni ha registrato un incremento esponenziale dei propri associati: circa 420.000 gli assistiti (+ 21% rispetto al 2018), oltre 35.000 gli assistiti oggetto di Mutualità Mediata con MBA e oltre 25.000 i lavoratori aderenti tramite i CCNL. In aumento anche il numero dei promotori mutualistici: nel 2018 ai comitati consultivi di Mutua MBA – eventi riservati alla conoscenza di base dei concetti del mutuo soccorso – hanno partecipato circa 5.500 promotori della salute e il 2019 ha visto un aumento degli iscritti pari 10% rispetto all’anno precedente. È iscritta al Registro Trasparenza del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) e al Registro Trasparenza della Comunità Europea. Mutua Mba è nata con l’ambizioso obiettivo di affermare il diritto alla salute nel pieno rispetto del principio mutualistico. I piani assistenziali di Mutua Mba rappresentano un vero e proprio servizio di Sanità Integrativa e sono destinati a migliorare la qualità di vita degli associati, garantendo un miglior accesso alle cure e ai servizi, ovvero tramite l’erogazione di forme di sostegno alla famiglia in caso di necessità. L’obiettivo principale di Mutua Mba è quello di prendersi cura dei propri soci.
  • 14. 014 | Health Online 32
  • 15. www.healthonline.it | 015 Visita il nostro Shop Center della Salute. Un consulente è a tua disposizione per aiutarti a creare un percorso di prevenzione e benessere personalizzato. Scoprirai i nostri servizi, realizzati per offrirti le tecniche di prevenzione più all’avanguardia, e potrai acquistare gli esclusivi prodotti Health Italia, studiati per garantire la più alta qualità al tuo benessere e a quello della tua famiglia. Per maggiori informazioni visita il nostro sito internet: www.healthpointitalia.com
  • 16. 16 | Health Online 32 In evidenza di Alessandro Notarnicola Diecimila passi per stare bene. È proprio così?
  • 17. www.healthonline.it | 17 Gli esperti del Sistema sanitario britannico lo spiegano ormai da tempo: l’esercizio fisico andrebbe prescritto come una medicina, sullo stesso ricettario, dal momento che può essere altrettanto efficace di un farmaco per il cancro e le malattie cardiovascolari. Non sempre però viene preso in seria considerazione dai pazienti e, in alcuni casi, dai medici. Eppure, come ribadito in diverse altre occasioni, un’attività fisica regolare potrebbe allungare la vita anche di quattro anni. In quanto strategia ottimale per la riduzione del peso dunque il movimento fisico può avere un’influenza positiva anche sulla prevenzione del cancro. Ma nonostante l’Organizzazione mondiale della Sanità, l’American Heart Foundation e diverse altre istituzioni sanitarie internazionali abbiano gradualmente adottato e proposto la misura dei 10.000 passi come raccomandazione dell’attività quotidiana da eseguire, la validità di questa soglia resta al centro di una polemica internazionale. “Chi soffre di una malattia cronica o è molto anziano, per esempio, potrebbe correre qualche rischio sforzandosi per raggiungere questo obiettivo”. A lanciare la provocazione è Catrine Tudor-Locke, ricercatrice del Dipartimento di chinesiologia dell’Università di Massachusetts ad Amherst, negli Stati Uniti che indica tra i 6 e gli 8 mila passi la soglia alla quale puntare. Ad un numero simile, ricorda Adnkronos, sono arrivati i ricercatori che hanno tentato di calcolare quale numero di passi equivalga alle linee guida sulla salute pubblica che raccomandano di fare più di 30 minuti di esercizio moderato al giorno: un minimo di 7.500 passi. Ma la notizia è un’altra: anche piccoli incrementi nel numero dei passi possono essere significativi. Quanto alla velocità “è necessario un minimo di 100 passi al minuto perché l’esercizio sia benefico - ha spiegato il team della Tudor- Locke - questo è il tipo di ritmo a cui arrivi in modo naturale quando fai una camminata con l’intenzione di fare esercizio fisico”, spiegao gli esperti. Lo sport agisce sui sistemi metabolici dell’organismo e oggi ci sono dimostrazioni scientifiche del fatto che la pratica sportiva doni benefici importanti e durevoli alla salute. In supporto di questo dato anche i risultati degli studi epidemiologici che, almeno per alcuni tipi di tumore, mostrano un forte legame tra il cancro e la mancanza di esercizio fisico. La speranza è che, col tempo, si verifichi quanto è già è accaduto sul fronte dell’alimentazione: siamo diventati tutti più consapevoli di ciò che mettiamo in tavola puntando sul biologico da un lato e sul Km 0 dall’altro. Conosciamo le proprietà benefiche di molti alimenti e cerchiamo di educare i più giovani a una sana ed equilibrata alimentazione. Per il movimento e lo sport dovrebbe accadere la stessa cosa: riuscire a diventare “esperti” in tutto ciò che ci aiuta a prevenire le malattie più gravi. Come confermato anche dall’Airc, gli effetti dell’attività fisica sul cancro al colon sono quelli più studiati. Sono infatti oltre 50 gli studi che dimostrano una riduzione del rischio di ammalarsi, proporzionale all’intensità, durata o frequenza della pratica sportiva. Alcuni studi stimano che le persone attive abbiano un rischio di sviluppare questo tipo di tumore inferiore del 30-40 per cento rispetto alle persone sedentarie. Anche nel caso del cancro al seno 60 studi eseguiti in tutto il mondo rivelano che un’attività fisica frequente e intensa riduca anche il rischio di sviluppare questo tumore. Ancora, cancro del polmone: in questo caso sembra che l’attività sportiva riduca del 20 per cento circa il rischio di ammalarsi, ma non è in grado di contrastare gli effetti negativi del fumo, specialmente nelle donne. Infine molteplici studi sul cancro alla prostata hanno ottenuto lo stesso risultato anche se non sono riusciti a dimostrare pienamente una riduzione significativa del rischio, benché i ricercatori ipotizzino che gli effetti positivi ci possano essere, perché si tratta di un cancro sensibile agli ormoni, che vengono ridotti dalla pratica sportiva.
  • 18.
  • 19. www.healthonline.it | 19 Mutua MBA c/o Palasalute - Via di Santa Cornelia, 9 - 00060 - Formello (RM) Tel. +39 06 90198060 - Fax +39 06 61568364 - www.mbamutua.org
  • 20. 20 | Health Online 32 genetica nel 15-25% dei casi e dipendenti da fattori ambientali nel 10% delle volte (fonte: ASL ROMA 1). Risulta essere attivo, ad esempio, presso l’Ospedale Santo Spirito di Roma, un ambulatorio dove è possibile avvalersi dell’assistenza di ostetrici e neonatologi, con la collaborazione anche di genetisti e altri specialisti. In Puglia anche sono presenti servizi di questo tipo spiegati nel dettaglio a Health Online dal Dott. Giuseppe Caringella, specialista in Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Santa Maria di Bari. Quale è lo scopo principale del Percorso Nascita applicato in una struttura sanitaria? L’obiettivo di un percorso nascita è quello di creare Il ruolo del Percorso Nascita: una grande opportunità per facilitare le gravidanze Intervista al Dott. Giuseppe Caringella, specialista in Ginecologia e Ostetricia, Ospedale Santa Maria di Bari Il Ministero della Salute definisce il Percorso Nascita come una serie di attività che vanno dalla cosiddetta consulenza preconcezionale alla diagnosi prenatale, passando per i test di screening e tutte le ecografie che devono essere fatte nel corso della gestazione. Ogni passo di questo percorso viene seguito attentamente dai nostri esperti della salute. È al momento della nascita o entro il primo anno di vita che può essere diagnosticato un difetto congenito. Una possibile anomalia, che interessa il 5% dei neonati, può consistere in una alterazione anatomica o strutturale o in un difetto metabolico o funzionale. Le cause, sconosciute nel 65-75% dei casi (malattie multifattoriali, poligeniche, errori spontanei di sviluppo ecc.), sono di origine Salute e benessere di Beatrice Casella
  • 21. www.healthonline.it | 21 un rapporto di fiducia tra la paziente e la struttura ospedaliera che ha scelto per fare nascere i propri figli. Il percorso serve ai futuri genitori per indicare loro tutte le tappe, i passaggi e le scadenze legati alla esperienza della nascita in modo sicuro e naturale. Può essere considerata come una praticata altamente diffusa in tutti gli ospedali italiani? Purtroppo non può essere considerata una pratica diffusa: attualmente meno del 40 per cento degli ospedali italiani ha istituito un percorso dedicato alla nascita. Eppure si tratta di un valore aggiunto per una struttura ospedaliera. Il nostro obiettivo è rassicurare le donne, far capire che la gravidanza non è una malattia e il parto non è un trauma. La donna viene informata su tutto senza allarmismi, arriva al parto in maniera naturale e riesce a gestire il travaglio con facilità e armonia. Come opera all’interno dell’Ospedale Santa Maria di Bari? In Ospedale Santa Maria abbiamo formulato un percorso che inizia intorno alla 20esima settimana e consiste in incontri teorici su tanti aspetti come la fisiologia del parto, l’allattamento, le tecniche di rilassamento, la parto analgesia, la genitorialità, etc.. Alla teoria abbiamo poi affiancato la pratica con corsi di pilates e di ginnastica posturale dedicati alle partorienti. Oltre ad essere momenti ludici per le future mamme, sono esercizi fisici che forniscono notevoli vantaggi al corpo e alla mente. Il percorso cosa è in grado di offrire? All’interno della struttura un team multidisciplinare di professionisti accompagna le donne lungo tutto il percorso di avvicinamento, conoscenza e scoperta della maternità: dal primo battito che coincide con l’inizio della gravidanza, alla preparazione al parto fino alla nascita e al primo anno di vita del bambino. Non solo assistenza sanitaria ma anche accoglienza e ascolto fanno parte di un progetto unico creato da Ospedale Santa Maria e che permette alle mamme di essere seguite sempre nel periodo pre e post gravidanza. Quali sono gli operatori sanitari coinvolti e che ruolo svolgono? Gli operatori sanitari coinvolti sono naturalmente i ginecologi che seguono la donna lungo tutto il percorso della maternità, affiancati dalle ostetriche che spesso si occupano oltre che di aspetti clinici, anche di stati d’animo, emozioni e paure che possono riguardare la gestione e l’accoglienza del neonato nel nuovo nucleo famigliare. Il team del percorso nascita si completa inoltre con gli infermieri, i fisioterapisti, gli anestesisti e anche le psicologhe che possono essere coinvolte per fornire un valido aiuto alle future mamme che necessitano di un sostegno piscologico. Esistono dei dati specifici circa il numero di donne che si affidano al Percorso Nascita? Non esistono dati specifici, ma nel nostro Ospedale il 30-40% delle partorienti si affidano al percorso nascita. Stiamo puntando molto sulla comunicazione e sull’informazione per poter coinvolgere il maggior numero di donne e far capire loro quali e quanti vantaggi si possono trarre dalla partecipazione ad un percorso di questo tipo. Quali aspetti problematici può dover affrontare lo specialista per aiutare la paziente? Gli aspetti problematici che uno specialista può dover affrontare per aiutare la paziente possono essere sia di natura medica, come ad esempio disturbi particolari legati alla gravidanza e/o patologie concomitanti che possono rappresentare un ostacolo al decorso naturale della gestazione, oppure problematiche di natura psicologica che richiedono la collaborazione di uno psicologo.
  • 22. 22 | Health Online 32 Pulizia dei denti e bambini, un rapporto alle volte troppo complesso Salute e benessere di Alessandro Notarnicola Sono comparsi i primi dentini, quando cominciamo a spazzolarli? È questa una delle domande più frequenti ripostate sui blog dalle mamme alle prese con la crescita dei propri pargoli. Quello dei denti, c’è da dire, è un nodo abbastanza complicato da sciogliere e che trova inoltre diverse letture: c’è chi infatti attende qualche anno prima di armarsi di spazzolino, chi invece dal primo dentino si adopera affinché la cavità orale del piccolo sia più che igienizzata. Ma dov’è la verità? Questi ultimi, stando alla lezione degli esperti, non sbagliano ad essere così previdenti: basterà utilizzare una garza in cotone imbevuta d’acqua e passarla sui denti, sulle gengive e anche sulla lingua. Non solo, è molto importante curare l’igiene orale del piccolo fin dalle prime settimane di vita: in seguito alla poppata è possibile che rimangano nella bocca del bambino residui di latte che si depositano sui denti anche per un lungo periodo e questo può provocare la cosiddetta “carie da biberon” che attacca i dentini frontali superiori ed inferiori. Per evitare questo imprevisto è dunque consigliabile tenere pulita la bocca del bimbo aiutandosi con una garza umida. I denti sono quella parte del corpo che dalla primissima infanzia all’età adulta non andrebbe mai, categoricamente, trascurata, essendoci continui pericoli in agguato. Dalla carie alle diverse patologie, sono diverse le complicanze che potrebbero presentarsi senza preavviso. A sottolinearlo è lo stesso Ministero della Salute secondo cui in Italia oltre il 40% dei bambini che non ha compiuto il 12esimo anno di età presenta carie dentale. Un dato preoccupante per l’Associazione specialisti italiani in Ortodonzia che condivide alcune raccomandazioni per la stagione estiva. La carie è una malattia infettiva multifattoriale degenerativa che colpisce i tessuti duri del dente estendendosi in profondità, causando una graduale demineralizzazione e proteolisi. Se non curata attentamente e in tempo potrebbe provocare lo sviluppo di infezioni e, nei casi più gravi, anche la perdita di denti. Lavare i denti dei bambini non è sempre facile, e ancora meno semplice se si portano apparecchi ortodontici fissi: la mancata collaborazione dei più piccoli e l’assenza da casa porta a saltare di frequente questa essenziale pratica giornaliera. Come già detto in apertura, per non incorrere in difficoltà di nessuna natura è importante
  • 23. www.healthonline.it | 23 seguire una costante e completa igiene orale a partire da bambini che previene le carie. Le raccomandazioni che arrivano dall’Asio fanno riferimento alla stagione estiva essendo il periodo in cui i più piccoli, con la conclusione delle lezioni scolastiche, tendono ad abbandonare tutte le altre attività di routine che compiono nel corso dell’anno sotto indicazioni di insegnanti e genitori. Pertanto, attenzione all’igiene orale, una dieta adeguata e seguire le indicazioni dello Specialista in Ortodonzia. Sono questi i tre consigli lanciati dagli esperti alle famiglie. Le ultime linee guida del Ministero della Salute in tema di prevenzione della carie consigliano l’uso di un dentifricio con 1.000 ppm (parti per milione) di fluoro già a partire dai 6 mesi, o comunque da quando spuntano i primi dentini da latte. Dai 6 ai 12 anni si passa a 1.400 ppm, e dai 12 anni in su a 1.450 ppm. Eccetto casi particolari, le stesse linee guida non consigliano la somministrazione delle gocce o pastiglie di fluoro, come in uso in passato. Anche l’alimentazione riveste un ruolo importante, per tale ragione i bambini vanno educati innanzitutto nel sapere gestire il rapporto con il cibo. Un ridotto consumo di zuccheri, evitare l’assunzione eccessiva di carboidrati raffinati e prediligere frutta e verdura. Questi i tre punti da seguire perché ci sia un’ottima partenza.
  • 24. 24 | Health Online 32 Bambini abusati e traumatizzati: le conseguenze sulla salute fisica e mentale Psicologia di Giuseppe Iannone L’esposizione a diversi tipi di trauma e abuso è molto comune tra i giovani con percentuali che vanno dal 20% al 48%. E le conseguenze per la salute fisica e mentale sono disastrose. Denunciare ogni forma di abuso e negligenza è un imperativo che coinvolge ciascuno di noi. Secondo la definizione del Childhood Abuse Prevention and Treatment Act con il termine “abuso e trascuratezza infantile” si intende qualsiasi atto o omissione di agire da parte di un genitore o caregiver (chiunque svolga un ruolo educativo/di cura nei confronti del bambino, come un parente, un insegnante, un allenatore o una baby-sitter) che possa comportare danni fisici o emotivi, violenza/ abuso sessuale, o una mancata azione che risulta in un imminente rischio per il bambino. Esistono diverse forme di abuso e trascuratezza: • l’abuso fisico si riferisce a lesioni fisiche non accidentali provocate dagli adulti sui bambini; • l’abuso sessuale implica atti sessuali da un adulto nei confronti di un bambino; • l’abuso psicologico si riferisce a minacce, intimidazioni o ricatti da parte dell´adulto nei confronti del bambino; • la trascuratezza fisica può declinarsi come incuria, quando il bambino riceve cure insufficienti ai suoi bisogni fisici e/o psicologici, discuria, quando al bambino vengono richieste prestazioni superiori alle sue abilità (come il dover badare a un fratello minore), e ipercura, quando il bambino riceve cure eccessive che si caratterizzano per una inadeguata e dannosa ipermedicalizzazione; • infine la trascuratezza emotiva implica la disattenzione per le necessità di conforto e sostegno emotivo, l´esposizione ad atti di violenza domestica, assenza di reciprocità emotiva per cui i bisogni affettivi del bambino vengono trascurati. Appare ormai chiaro che tali forme di abuso e trascuratezza e influiscano notevolmente sulla salute del bambino da un punto di vista fisico, mentale e/o sociale, determinando conseguenze negative sullo sviluppo infantile e impattando negativamente sulla qualità della vita nei bambini di tutte le età. Un meccanismo attraverso il quale le esperienze infantili avverse si traducono in conseguenze per la salute a lungo termine è l’assunzione di comportamenti a rischio in età adolescenziale e adulta come l’abuso di alcol e droghe, comportamenti promiscui, il fumo di sigaretta e il consumo compulsivo di cibo che conduce all’obesità. Tali comportamenti sono il tentativo di un individuo di far fronte al dolore emotivo, ansia, rabbia e/o depressione legati alle esperienze infantili avverse non risolte. Fortunatamente, però, un grande sottogruppo di questi bambini sembrano mostrare caratteristiche di resilienza, che possono garantire una qualità di vita più che soddisfacente in età adulta, nonostante la loro storia passata di abuso. Ciononostante, se si sospetta che un bambino possa essere vittima di abuso e/o trascuratezza, fare intervenire le autorità competenti in materia è un dovere morale per ciascuno di noi, oltre che un diritto per ogni bambino a vivere un´esistenza protetta e sicura. Il Telefono Azzurro ha messo a disposizione un numero a cui ogni cittadino può rivolgersi per segnalare un caso di presunta emergenzaw o situazioni di disagio riguardanti l´infanzia e l´adolescenza. Il servizio è attivo in tutta Italia 24 ore su 24 tutti i giorni ed è raggiungibile da telefono fisso, mobile o attraverso la chat sul sito www.114.it
  • 25. www.healthonline.it | 25 Intestatario: Fondazione Health Italia IBAN: IT 14 U 03359 01600 100000140646 www.bancadellevisite.it Dona ora e grazie a te una persona in difficoltà avrà la visita medica che non può permettersi
  • 26. 26 | Health Online 32 Le Aziende del Gruppo di Nicoletta Mele HiWelfare, il modello di welfare aziendale di Health Italia L’intervista a Roberto Anzanello e Livia Foglia Promuovere la Sanità Integrativa e il Welfare Aziendale è una delle principali attività di Health Italia S.p.A, PMI innovativa quotata sul mercato AIM Italia dal febbraio del 2017, tra le più grandi realtà indipendenti della Sanità Integrativa, che opera nella gestione del processo del benessere delle persone e membro dell’Osservatorio Welfare Assolombarda, lo strumento di interpretazione dei trend del settore attraverso il monitoraggio periodico del mercato per la condivisione e la promozione delle best practice. “Il Welfare aziendale – spiega il presidente di Health Italia S.p.A. Roberto Anzanello – è un modello che esiste da molti anni, ma la diffusione e l’utilizzo di questo strumento da parte delle aziende é iniziata con la legge di stabilità 2016 che ha introdotto una serie di nuove norme”. Al di là dei richiami normativi Anzanello preferisce definire il Welfare Aziendale come “un modo di fare impresa: fidelizzazione, benessere e gestione dei dipendenti passano anche tramite il Welfare che è uno strumento che tutte le imprese, piccole, medie o grandi dovrebbero utilizzare anche come leva strategica”. Le recenti analisi dimostrano infatti che vi è una correlazione diretta tra produttività e benessere dei dipendenti e sistemi di welfare. “Il ragionamento è semplice ed induttivo – prosegue Anzanello – un dipendente trascorre mediamente un terzo della propria vita in azienda, se in questo contesto ci sono una serie di servizi che lo mettono a proprio agio e che lo proteggono è un dipendete sereno. Un dipendente sereno è grato alla azienda per cui lavora ed è più produttivo perché si sente “coccolato”. Un’azienda con i dipendenti più produttivi è un’azienda più competitiva e performante. Da qui il Welfare Aziendale quale leva strategica di impresa”. Secondo gli ultimi dati sulla contrattazione Assolombarda e diffusi dall’Osservatorio Welfare Assolombarda (l’osservatorio monitora l’andamento del mercato nell’area di Milano, Monza e Lodi, attraverso i contratti aziendali e l’attività dei provider e supporta le aziende nel campo di welfare aziendale n.d.r.) é emerso che ad aprile del 2019 gli accordi depositati presso il Ministero del Lavoro che prevedono misure di welfare, hanno infatti raggiunto il 52% del totale, in crescita rispetto al 33,5% di dicembre 2017. L’assistenza sanitaria rappresenta una delle voci più richieste del welfare aziendale perché “la protezione sanitaria oggi – aggiunge – è un’esigenza fondamentale per tutta la
  • 27. www.healthonline.it | 27 popolazione, il diritto alla salute è sancito dalla nostra Costituzione, ma la possibilità di esercitare questo diritto passa tramite la sanità integrativa anche come leva integrata nel welfare aziendale”. Se il welfare aziendale è abbastanza radicato nelle grandi aziende lo è meno in quelle di piccole e medie dimensioni. “Il problema è la mancanza di informazione – afferma il presidente Anzanello – per questo motivo si sta cercando di portare all’interno delle piccole e medie imprese la cultura e la conoscenza del sistema alternativo. è importante far capire che una sana politica di welfare e di sanità integrativa è vantaggiosa per tutte le realtà coinvolte: per le imprese, per i lavoratori e anche per lo Stato in quanto alleggerisce una serie di costi liberando così delle risorse economiche da destinare alle fasce più deboli della popolazione”. Un supporto alle PMI nella creazione di innovativi modelli di Welfare aziendale, Sanità integrativa e Telemedicina arriva da Health Italia. La società ha infatti recentemente stipulato un accordo istituzionale con Assoimprese, Associazione Industriale delle Piccole e Medie Imprese Nazionali, finalizzato nel promuovere, alle imprese associate, soluzioni integrate utili per gestire i sistemi di welfare aziendale, attivare modelli mirati di sanità integrativa, implementare, con il supporto dei più moderni strumenti di telemedicina, programmi di prevenzione per i dipendenti delle imprese stesse, fino alla creazione e gestione di fondi sanitari dedicati. Il Welfare aziendale rappresenta oggi un valido strumento sia per i lavoratori che per le
  • 28. 28 | Health Online 32 imprese, è definito dal Presidente Anzanello “un contenitore sociale, all’interno del quale si possono collocare una serie di prestazioni” come il modello offerto da Health Italia. In uno scenario dove il tema del Welfare aziendale è di grande attualità la mission di Health Italia S.p.A. è quella proprio di sviluppare un corretto stile di vita per i propri clienti. “In questo contesto – aggiunge Anzanello – il Gruppo propone un sistema modulare flessibile che consente ad ogni azienda, dalla più piccola alla più grande, la possibilità di gestire sistemi di welfare personalizzati dove la sanità integrativa è uno dei nostri profili di eccellenza, considerato che promuoviamo anche prodotti e servizi di sanità integrativa gestiti dagli enti proposti quali le Società Generali di Mutuo Soccorso che operano con la logica della mutualità. In sostanza, il modello di Welfare Aziendale che proponiamo ai nostri clienti è un giusto connubio tra welfare vero e proprio e mutualità, in una logica di grande attenzione al dipendente”. Per la gestione di questo innovativo modello di bussiness Health Italia S.p.A. ha organizzato una divisione interna dedicata: HiWelfare guidata dalla dottoressa Livia Foglia, Consigliere di Amministrazione, Investor Relator e Responsabile del sistema di offerta dei servizi di Welfare Aziendale di Health Italia. “Health Italia si rivolge al mercato con un approccio completo al welfare ed al benessere della persona – spiega – integrando l’offerta di piani sanitari e servizi assistenziali con programmi di flexible benefit e servizi accessori. In quest’ambito HiWelfare è la divisione dedicata specificatamente al welfare aziendale, con l’obiettivo di offrire il servizio di gestione dei piani dedicati al personale di imprese ed enti in modalità flexible benefit tramite piattaforma online. Dottoressa Foglia, cosa si intende per flexible benefit? I flexible benefit sono benefici aggiuntivi rispetto alla retribuzione principale e sono rappresentati da beni e servizi che l’azienda mette a disposizione dei propri dipendenti; un programma di welfare efficace può prevedere al suo interno beni, servizi ed iniziative riconducibili a molteplici aree di intervento, articolati in un piano flessibile. Ciò che li rende “flexible” è la possibilità di scelta della composizione del proprio pacchetto benefit nell’ambito del budget assegnato, da parte di ciascun dipendente. Come funziona il welfare flessibile e in che modo HiWelfare eroga il servizio? Stabilito un importo da destinare al piano di welfare, non si decide a priori cosa offrire con quel budget, ma si lascia al proprio personale la libertà di scegliere i benefit più utili e graditi tra quelli messi a disposizione. In merito alle aree di offerta, il datore di lavoro ha la più ampia libertà di scelta nella selezione delle aree di benefit che intende attivare nel portale. HiWelfare eroga il servizio attraverso BenefitOnline, il portale con cui ciascun dipendente può gestire in autonomia il piano di welfare ed individuare i benefit per sé e per la propria famiglia, nell’ambito delle sette aree benefit a disposizione H24 nella propria area riservata sul portale. Inoltre, con l’outsourcing della gestione in capo ad HiWelfare, viene limitato ogni adempimento operativo a carico del datore di lavoro. La gestione delle richieste e il supporto ai dipendenti nella fruizione del piano di welfare, sono affidati al personale di Health Italia senza ricorso a personale esterno “proprio per offrire – aggiunge – un servizio di qualità maggiore, preferiamo che sia il nostro personale a gestire direttamente le attività e supportare gli utenti”. In conclusione, il Welfare aziendale è quindi per le aziende di ogni dimensione lo strumento di incentivazione e fidelizzazione del personale che negli ultimi anni ha trovato il favore del legislatore che ne sostiene la diffusione attraverso numerose agevolazioni. Gli obiettivi, spiega la dottoressa Livia Foglia, sono “due, in particolare: politiche retributive più efficaci con uno strumento di incentivazione del personale per migliorare il clima aziendale e fidelizzare i dipendenti, aumentando la produttività, anche per attrarre e trattenere talenti. La flessibilità assicura il massimo livello di utilità e pertanto di soddisfazione per il dipendente; politiche retributive economicamente vantaggiose: grazie agli incentivi fiscali, i flexible benefit generano per i lavoratori un recupero del potere d’acquisto rispetto ad un equivalente aumento retributivo ed un parallelo risparmio per l’azienda”.
  • 29. www.healthonline.it | 29 Sulla tua pelle l’essenza della bellezza Health Pharma SpA Sede legale: Via San Quirino, 48 | 39100 Bolzano - Sede operativa: Via di Santa Cornelia, 9 | 00060 Formello (RM)
  • 30. 30 | Health Online 32 “Ho pitturato di silenzio la tela della mia Vita, per poi mostrarla ad una folla di ciechi. Tutto ciò mi rese ancor più anonimo.” L’illusione ...e come disse Charles Baudelaire “Ogni uomo in buona salute può fare a meno di mangiare per due giorni; della poesia, mai” NatoaResita(Romania),sonosemprestatounamantedell’arteedellastoria.Misonoapprocciatoadogniformadipoesia nellontano2003tramitelapaginaFacebook“LiberiPensieri”sucuihomossoimieiprimipassiecheattualmentegestisco. di Dorel Caruso l’angolo della poesia
  • 31. www.healthonline.it | 31 ABBIAMO LA RISPOSTA PRONTA Health Assistance fornisce le soluzioni più qualificate in ambito di salute integrativa, servizi sociali e assistenza sanitaria, per privati e aziende. Siamo un Service Provider indipendente sul mercato dell’Assistenza Sanitaria Integrativa, dei servizi Socio Assistenziali e Socio Sanitari, nel comparto del Welfare Aziendale e privato. Per offrirti il meglio, abbiamo stipulato accordi e convenzioni con le più accreditate Società di Mutuo Soccorso, Casse di Assistenza, Fondi Sanitari e Compagnie di Assicurazione, nonché Cooperative, Società di Servizi, strutture sanitarie e liberi professionisti. Per i servizi sanitari e socio assistenziali, anche domiciliari: Numero Verde: 800.511.311 Numero dall’estero: +39 06 90198080 Health Assistance S.C.p.A. c/o Palasalute Via di Santa Cornelia, 9 00060 Formello (RM) Per le strutture del Network o a coloro che intendano candidarsi al convenzionamento Ufficio Convenzioni: 06.9019801 (Tasto 2) email: network@healthassistance.it www.healthassistance.it
  • 32. 32 | Health Online 32 www.acquapradis.com 8.2 pH Acqua alcalina , 0,001 % di Sodio, imbottigliata a soli 140 Passi dalla Sorgente Immersa nella natura delle Prealpi Carniche, in Friuli Venezia Giulia, sgorga un’acqua minerale microbiologicamente pura, dal gusto equilibrato e leggero, che racchiude in sé tutte le benefiche proprietà del luogo in cui nasce. Acqua Pradis è dissetante e perfetta in ogni momento della giornata: al lavoro, in palestra, nel tempo libero e durante i pasti. PH 8.2 Acqua Pradis. Naturalmente buona, naturalmente salutare. Naturalmente.