SlideShare a Scribd company logo
1 of 38
Download to read offline
Osservare e Valutare lo sviluppo
Valutare lo sviluppo di un bambino
• Misurare le sue abilità nelle diverse aree;
• Verificare se il suo iter è nella norma o presenta
delle difficoltà;
• Eventualmente predisporre interventi di
supporto.
Osservare e Valutare lo sviluppo
Cosa si intende misurare?
• Ogni tentativo di quantificare comportamento
degli individui ;
• Associare dei numeri a degli aspetti specifici del
comportamento osservabilecomportamento osservabile
IMPORTANTE: in psicologia non si cerca di misurare
una semplice collezione di eventi osservabili, ma un
costrutto astratto che spiega e organizza tali eventi
(intelligenza, attaccamento ecc.)
Osservare e Valutare lo sviluppo
• una buona misurazione è quella che tra tutti gli
eventi possibili osserva empiricamente quelli che
si avvicinano al costrutto preso in esame
Misurazione come processo selettivo (Axia, D’Odorico,
1993):
Quando si misura si sono selezionati alcuni aspetti
della realtà e del comportamento e si è deciso di
tralasciarne altri.
Osservare e Valutare lo sviluppo
Diverse tecniche di misurazione:
• Test
• Questionari
• Osservazione diretta• Osservazione diretta
I metodi nella valutazione dello
sviluppo
La valutazione dello sviluppo si serve di
strumenti per ottenere le informazioni su cui
poi ricavare dei risultati
5
poi ricavare dei risultati
In psicologia dello sviluppo si usano:
– Osservazione
– Domande/test
– Sperimentazione
L’osservazione I
Non è un semplice guardare…
Bisogna essere addestrati a farlo, definire chi, cosa, come
osservare, e con quali tecniche:
– carta e matita
– videoregistrazioni
6
– videoregistrazioni
– specchio unidirezionale
1. L’osservatore non dovrebbe influenzare i soggetti
2. C’è bisogno di più osservatori per trovare un accordo e
raggiungere una maggiore obiettività
3. Spesso si ricorre all’ “osservatore cieco” per evitare influenze
L’osservazione II
• Naturalistica o strutturata
• Partecipata o non partecipata
• Narrazione continua o episodi circoscritti
• Campionatura del tempo o degli eventi
• Uno solo o più categorie comportamentali
7
• Uno solo o più categorie comportamentali
• Osservazione di un solo individuo o di un gruppo
Rischi: tempi lunghi, solo comportamenti osservabili,
influenza dell’osservatore
Alcuni spunti di riflessione sull’osservazione
• consapevolezza delle proprie tematiche interne
• integrazione di diverse prospettive teoriche(prospettiva
sull’attaccamento, prospettiva psicodinamica,
prospettiva sistemica, etc.,)
• capacità di acquisire un “occhio della mente” e una “mente dell’occhio”
}“Lenti” attraverso
cui guardiamo e
comprendiamo il materiale
osservato
8
• capacità di acquisire un “occhio della mente” e una “mente dell’occhio”
• l’osservazione ha a disposizione varie tecniche tra cui scegliere quella più adatta
all’oggetto di indagine
Sfatare alcuni miti dell’osservazione :
• osservare non è registrare fedelmente e direttamente la realtà
• l’osservazione si fonda sempre su un’ipotesi di lavoro o quantomeno su una curiosità
• osservare non vuol dire interpretare ma è un momento intermedio tra percezione del
fenomeno e interpretazione
Progetto : l’osservazione di un bambino
• Cercate un bambino tra i 2 e i 6 anni di età
• Chiedete ai suoi genitori il permesso di osservarlo. Rassicurateli che non avete intenzione
di sottoporlo a dei test e che desiderate semplicemente osservare un bambino normale in
una situazione normale
• Stabilite un momento in cui potete osservare il bambino per almeno un’ora a casa o in
un’altra situazione familiare. (se frequenta l’asilo nido potete condurre là vostra
osservazione, dopo aver avuto il permesso degli educatori. Sentitevi liberi di muovervi
liberamente e non intervenite mai direttamente.
• Quando cominciate ad osservare sistematevi in un posto in cui non siete notati così da non
disturbare la consueta routine quotidiana
• Scrivete per circa un’ora tutto ciò che il bambino fa e se riuscite tutto quello che dice nel
9
• Scrivete per circa un’ora tutto ciò che il bambino fa e se riuscite tutto quello che dice nel
odo più completo possibile. Descrivete solo quello che vedete e che ascoltate. Nessun
commento personale e nessuna valutazione
• Rileggete ciò che avete scritto prendendo in considerazione le seguenti domande:
1. Sono riuscito ad essere obiettivo e a registrare tutto ciò che il bambino ha
fatto?
2. Se non è stato cosi che tipo di fatti ho tralasciato?
3. Ho evitato di annotare le mie valutazioni e interpretazioni?
4. La mia presenza ha avuto un effetto e quale sul bambino osservato?
5. Quali informazioni si possono ricavare su quel particolare bambino dai miei
appunti?
6. È possibile sapere quante volte il bambino ha cercato di richiamare
l’attenzione su di sé oppure ottenere una misura del suo livello di attività?
Le domande/test I
• Si tratta di interviste e questionari
• Richiedono una competenza linguistica abbastanza
elevata (non sempre sono adatti con bambini piccoli,
utili a partire da età prescolare).
• Con i bambini si può usare la forma orale, e un
linguaggio semplice; si possono chiarire o
riformulare le domande.
10
riformulare le domande.
• Permettono di analizzare situazioni non osservabili, e
di raccogliere i dati da un numero elevato di soggetti
Le domande II
• Domande aperte o chiuse
• Per iscritto o inserite nella conversazione (bambini più
piccoli)
• Informazioni fornite dai diretti interessati
(autovalutazioni, “self-report”) o da altre persone
11
(autovalutazioni, “self-report”) o da altre persone
(etero-valutazioni)
• Somministrate singolarmente o in gruppo
• Strutturato o non strutturato
Rischi: desiderabilità sociale, difficoltà a rispondere,
risposte globali o sommarie
Un esempio:
Il Questionario per la valutazione del comportamento sociale
nell’asilo nido (D’Odorico, Cassibba, Buono)
Esempio di item:
• Il bambino preferisce giocare da solo e allontana i compagni se gli si
avvicinano
• Cede facilmente i giocattoli se un altro bambino glieli chiede
• E’ oggetto di aggressioni fisiche da parte degli altri compagni
12
• E’ oggetto di aggressioni fisiche da parte degli altri compagni
• Se il bambino è assente dalla scuola i compagni si accorgono della
sua mancanza e chiedono di lui all’insegnante
Modalità di risposta:
Raramente qualche volta abbastanza spesso molto spesso
Il buon osservatore è in grado di sfruttare le proprie abilità (relative alla sfera
percettiva, cognitiva, emotiva e comunicativa) per leggere adeguatamente la
realtà
QUALITA’ DELLL’OSSERVATORE
Il buon osservatore è in grado di partecipare o estraniarsi dal contesto di
osservazione a secondo del tipo di osservazione che sta conducendo
Il buon osservatore è in grado di contenere al massimo le proprie distorsioni
soggettive (es. addestramento) oppure compensare le carenze di uno strumento
(es videoripresa)
1. Ricerca osservativa vs Raccolta dati di tipo osservativo
• Studia il flusso spontaneo di un fenomeno senza manipolazione ed in
condizioni non controllate
VALIDITA’ ECOLOGICA
L’OSSERVAZIONE NELLA RICERCA
VALIDITA’ ECOLOGICA
2. Osservazione partecipante vs Osservazione sistematica
• Non ha ipotesi precise e partecipa alle attività
• Ha ipotesi che guidano l’osservazione, riduce al minimo la sua
partecipazione
Per quanto possa darci molte utili informazioni può essere
viziata da una serie di distorsioni:
È più facile che rimangano impressi in memoria episodi
molto frequenti e/o inusuali
L’OSSERVAZIONE SPONTANEA
Alcuni soggetti, per le loro caratteristiche possono
attirare più di altri
Vengono tralasciati comportamenti rilevanti
L’osservazione spontanea è carente di oggettività:
distorsioni soggettive
VALIDITA’ DELL’OSSERVAZIONE
Capacità di uno strumento di misurare quello che si propone di valutare
VALIDITA’ DI
CONTENUTO
VALIDITA’ DI
COSTRUTTO
Capacità di osservare TUTTI gli
aspetti interessanti di un
fenomeno
Capacità di osservare in relazione
a TEORIE di riferimento bene
precise
Progettazione della ricerca osservativa:
1. Scoprire quali sono i contesti in cui si manifesta il comportamento
• osservazioni preliminari
2. Strutturare le osservazioni :
• omogeneità di contesti
• verificare la validità di contenuto
3. Selezionare i soggetti da osservare e il momento in cui effettuare
17
3. Selezionare i soggetti da osservare e il momento in cui effettuare
l’osservazione
4. Individuare il contesto naturale di osservazione più adatto in base
al comportamento che si vuole osservare
5. Garantire la naturalezza del comportamento manifesto lasciando
l’osservatore sullo sfondo
6. In alcuni casi controllare il contesto dell’osservazione (anche con
l’uso del laboratorio)
Categorie comportamentaliCategorie comportamentali
TempoTempo aa bb cc
11
22
18
33
44
55
66
ATTENDIBILITA’ DELL’OSSERVAZIONE
Capacità di uno strumento di rilevare i dati in modo preciso, coerente e
stabile
TEST-RETEST ATTEND INTER-
GIUDICI
Osservazioni stabili dello
stesso strumento in tempi
differenti
Stabilità delle
osservazioni di
giudici
indipendenti
(percentuale di
accordo e K di
Cohen)
ATTEND INTRA-
GIUDICE
Stabilità delle
osservazioni di
uno stesso
giudice
FORMALIZZAZIONE E SISTEMATIZZAZIONE DELLE OSSERVAZIONI PRODOTTE
Definire precisamente :
– Chi osservare
L’OSSERVAZIONE SISTEMATICA
– Cosa osservare
– Come osservare
– Dove osservare
– Quando osservare
• Chi osservare: selezione dei soggetti
Tre scelte possibili:
1. Campionamento basato su un individuo focale
2. Campionamento basato su una scansione
veloce e sequenziale di tutti gli individui
presentipresenti
3. Campionamento basato sull’individuo che
manifesta un dato comportamento
La scelta dipende dalle caratteristiche del comportamento e dal livello di dettaglio della
valutazione
A seconda dei tipi di comportamenti che devono essere rilevati possono essere
adatte le diverse strategie :
rilevazione a SCANSIONE: quando si
prevede che il comportamento si verifichi
molto frequentemente e in molti individui; si
rilevazione basata sul campionamento
del COMPORTAMENTO:
comportamenti rari o con frequenza
22
molto frequentemente e in molti individui; si
rileva solo la comparsa
rilevazione su INDIVIDUO FOCALE: risulta
molto dettagliata, ma comporta tempi di
osservazione molto prolungati
comportamenti rari o con frequenza
irregolare; controllo completo
dell’ambiente e dei soggetti
Supporti cartacei o supporti meccanici
Vantaggi della videoregistrazione:
Codifica successiva alla rilevazione
Rivedere più volte il comportamento da codificare
• Come osservare: i dispositivi di rilevazione
Rivedere più volte il comportamento da codificare
Confronto tra osservatori diversi
Svantaggi della videoregistrazione:
Non ha la stessa mobilità e la velocità dell’occhio
umano
Condizionamento sul comportamento: accorgimenti
per ridurre la reattività dei soggetti
Osservazioni videoregistrate
Vantaggi
1. Dislocazione temporale
2. Possibilità di rivedere
Svantaggi
1. Limitata ampiezza del campo
2. Deterioramento materiale
24
2. Possibilità di rivedere
più volte il video
3. Minimizzazione del rischio
di cambiare i criteri di
codifica col passare del tempo
4. Controllo dell’affidabilità
2. Deterioramento materiale
tecnico (es. microfoni) e
perdita di informazioni
3. Reattività dei soggetti osservati
Scelta del contesto osservativo: setting in cui è più
probabile la manifestazione del fenomeno
Utilità delle osservazioni preliminari
Utilità della strutturazione del contesto
Necessità di variare i setting osservativi
La scelta dipende dall’ interesse teorico
• Dove e quando osservare: il setting osservativo
La scelta dipende dall’ interesse teorico
Scelta dei tempi di osservazione: precisa pianificazione
dei tempi di osservazione, dei momenti della giornata e
dei giorni
Frammentare le osservazioni e garantire a tutti i soggetti
gli stessi tempi di osservazione
MESSA A PUNTO DI UNO SCHEMA DI OSSERVAZIONE
un insieme di descrizioni comportamentali, che è utilizzata per rilevare solo i
comportamenti rilevanti per il ricercatore (criterio della selettività)
• Cosa/Come osservare
VANTAGGI:VANTAGGI:
A. Economia e manegevolezza;
B. Precisione anticipata nella definizione del problema;
C. Obiettività e quindi maggiore precisione della rilevazione;
D. Quantificazione dei risultati
SCHEMA DI OSSERVAZIONE
Nella messa a punto di uno schema di osservazione si può procedere secondo un
approccio:
• Induttivo/empirico: le categorie sono derivate dalle osservazioni;
• Deduttivo/razionale: le categorie sono dedotte dalla teoria di riferimento.
La sua costruzione impone i seguenti passi:
A. La scelta delle variabili concettuali e delle definizioni operativeA. La scelta delle variabili concettuali e delle definizioni operative
B. Scelta dell’ unità di analisi
C. Questioni inerenti il processo di codifica
D. Definizione delle categorie
Scelta di quale frammento di comportamento inserire
nelle categorie come singola unità di analisi:
Approccio molecolare: il più piccolo segmento di comportamento osservabile
es: singola parola o comportamento non verbale; il gesto di
LA SCELTA DELL’UNITA’ DI ANALISI
es: singola parola o comportamento non verbale; il gesto di
condividere un gioco
Approccio molare: unità di analisi più ampia consistente in un insieme di
comportamenti o un’ interazione completa
es: uno scambio interattivo completo
Inserimento delle rilevazioni nella griglia di osservazione
Scelta del livello di ampiezza delle categorie e del conseguente sforzo
interpretativo:
Codifica fenotipica: schemi con “microcategorie” di tipo descrittivo
aderenza alla realtà ma meno inf
es: “il bambino picchia il compagno”
LA CODIFICA
es: “il bambino picchia il compagno”
Codifica genotipica: schemi con “macrocategorie” di tipo interpretativo
più informative ma più rischio di soggettività
es: “il bambino è aggressivo”
Inserimento delle rilevazioni nella griglia di osservazione
Scelta del tipo di codifica:
Classificatorio (presenza/assenza e codifica sequenziale)
Dimensionale (rating scale: valutazione graduata e codifica differenziale
LA CODIFICA
Dimensionale (rating scale: valutazione graduata e codifica differenziale
valutazione più rapida ma maggiore soggettività
Operazionalizzazioni diverse della stessa variabile (riferimento a comportamenti
osservabili: operazionalità)
Medesimo livello di ampiezza:molecolare vs molare
Precise o mutualmente esclusive: ogni comportamento può essere codificato in
una sola categoria che quindi è chiaramente distinguibile da un’altra (esclusività e
distinguibilità)
LA DEFINIZIONE DELLE CATEGORIE
distinguibilità)
Esaustive: le categorie devono ricoprire tutte la manifestazioni del costrutto
Affidabili: osservatori differenti devono usarle allo stesso modo
Linee guida per la costruzione di uno schema di codifica:
Definire in modo chiaro e univoco i comportamenti da osservare;
Conoscere le linee generali di sviluppo del fenomeno da analizzare;
Consultare gli schemi di codifica già utilizzati in letteratura
La griglia di osservazione può essere suddivisa in tre tipologie: schema di
codifica, checklist o scale di valutazione.
32
Consultare gli schemi di codifica già utilizzati in letteratura
È importante, inoltre, seguire 3 regole fondamentali per cui le categorie devono:
Riferirsi ad aspetti diversi della stessa variabile sottostante;
Collocarsi tutte allo stesso livello di ampiezza;
Essere esaustive e mutualmente esclusive;
Tre strategie di rilevazione/osservazione:
Schemi di codifica: insieme di categorie per rilevare la presenza/assenza o la
frequenza di un comportamento
Rating scale: insieme di item che valutano un costrutto complesso difficilmente
divisibile in comportamenti specifici (es. competenza sociale); valutazione graduata
GRIGLIE DI OSSERVAZIONE
divisibile in comportamenti specifici (es. competenza sociale); valutazione graduata
(intensità): risparmio di tempo ma maggiore soggettività
Check list: Comportamenti (chiaramente definiti e differenziabili) in ordine di
complessità crescente di cui se ne rivela la presenza-assenza: livello di sviluppo
raggiunto
scende le scale alternando i passi
corre mostrando controllo della velocità e della direzione
salta e atterra con i piedi uniti
si arrampica e ridiscende con facilità
batte le mani con ritmo
batte i piedi con ritmo
CHECK LIST: UN ESEMPIO
batte i piedi con ritmo
La presenza di ciascuna indica un livello di sviluppo motorio più evoluto; rilevazione facile
e rapida
SVANTAGGIO: poche competenze riconducibili in check list
Valutare le caratteristiche delle categorie di questo schema di codifica :
scambia un oggetto con il compagno
guarda negli occhi un compagno
guarda l’oggetto con cui un compagno sta giocando
ESERCITAZIONE: CATEGORIE
guarda l’oggetto con cui un compagno sta giocando
parla ad un compagno
VIOLAZIONI:
1. variabili differenti: prima categoria (attività sociale con oggetti); seconda e terza
(uso sguardo sociale) ultima (comunicazione);
1. livelli di ampiezza differenti: la prima riflette un comportamento complesso
mentre le altre un’azione singola;
ESERCITAZIONE: LE CATEGORIE
1. no mutua esclusività: sovrapponibilità tra lo sguardo ed il parlare del bambino con
il compagno.
Le insegnanti delle classi di prima media sono interessanti a verificare se il livello di
attenzione degli alunni sia influenzato dalle modalità di conduzione della
lezione e dall’argomento trattato. Delineare una possibile organizzazione delle
sessioni osservative precisando:
Il contesto e i tempi di osservazione;
L’oggetto di osservazione: focale, sequenziale o su comportamento;
ESERCITAZIONE: Il setting osservativo
L’oggetto di osservazione: focale, sequenziale o su comportamento;
La modalità di registrazione ed eventuali accorgimenti per ridurre la reattività
CONTESTO: tre lezioni di materie diverse, per ogni classe sei sessioni, due per
materia (frontale vs cooperative learning);
TEMPI: due settimane durante lezioni;
OGGETTO: scan sampling;
ESERCITAZIONE: Il setting osservativo
REGISTRAZIONE: diretta con griglia riportante nomi;
REATTIVITA’: precendente familiarizzazione, isolamento ed attività di
mascheramento.

More Related Content

What's hot

Jean piaget
Jean piagetJean piaget
Jean piagetimartini
 
Sviluppo bambino
Sviluppo bambinoSviluppo bambino
Sviluppo bambinoimartini
 
Abilità prerequisiti della scuola dell'infanzia
Abilità prerequisiti della scuola dell'infanziaAbilità prerequisiti della scuola dell'infanzia
Abilità prerequisiti della scuola dell'infanziaimartini
 
Piaget e vygotskij
Piaget e vygotskijPiaget e vygotskij
Piaget e vygotskijimartini
 
ADHD - Strategie educative e didattiche di intervento
ADHD - Strategie educative e didattiche di interventoADHD - Strategie educative e didattiche di intervento
ADHD - Strategie educative e didattiche di interventoCTI_Area_Ulss7
 
Infanzia-inclusione e TIC
Infanzia-inclusione e TICInfanzia-inclusione e TIC
Infanzia-inclusione e TICLucia Giammario
 
Griglia osservazione capacità
Griglia osservazione capacitàGriglia osservazione capacità
Griglia osservazione capacitàimartini
 
Adhd a scuola c
Adhd a scuola cAdhd a scuola c
Adhd a scuola cimartini
 
Lo sviluppo cognitivo secondo piaget
Lo sviluppo cognitivo secondo piagetLo sviluppo cognitivo secondo piaget
Lo sviluppo cognitivo secondo piagetiva martini
 
Griglia gioco
Griglia  giocoGriglia  gioco
Griglia giocoimartini
 
didatticaspeciale[1]
 didatticaspeciale[1] didatticaspeciale[1]
didatticaspeciale[1]imartini
 
Assimilazione e accomodamento
Assimilazione e accomodamentoAssimilazione e accomodamento
Assimilazione e accomodamentoimartini
 
Programmazione per competenze
Programmazione per competenzeProgrammazione per competenze
Programmazione per competenzeSCUOLAPR
 
La sindrome da deficit dell’attenzione e iperattivita’- ADHD
La sindrome da deficit dell’attenzione e iperattivita’- ADHDLa sindrome da deficit dell’attenzione e iperattivita’- ADHD
La sindrome da deficit dell’attenzione e iperattivita’- ADHDEmanuel Mian
 
Apprendimento
ApprendimentoApprendimento
Apprendimentoimartini
 

What's hot (20)

Jean piaget
Jean piagetJean piaget
Jean piaget
 
Sviluppo bambino
Sviluppo bambinoSviluppo bambino
Sviluppo bambino
 
Discalculia
DiscalculiaDiscalculia
Discalculia
 
I mediatori didattici
I mediatori didatticiI mediatori didattici
I mediatori didattici
 
Abilità prerequisiti della scuola dell'infanzia
Abilità prerequisiti della scuola dell'infanziaAbilità prerequisiti della scuola dell'infanzia
Abilità prerequisiti della scuola dell'infanzia
 
Piaget e vygotskij
Piaget e vygotskijPiaget e vygotskij
Piaget e vygotskij
 
ADHD - Strategie educative e didattiche di intervento
ADHD - Strategie educative e didattiche di interventoADHD - Strategie educative e didattiche di intervento
ADHD - Strategie educative e didattiche di intervento
 
Infanzia-inclusione e TIC
Infanzia-inclusione e TICInfanzia-inclusione e TIC
Infanzia-inclusione e TIC
 
Griglia osservazione capacità
Griglia osservazione capacitàGriglia osservazione capacità
Griglia osservazione capacità
 
Adhd a scuola c
Adhd a scuola cAdhd a scuola c
Adhd a scuola c
 
Lo sviluppo cognitivo secondo piaget
Lo sviluppo cognitivo secondo piagetLo sviluppo cognitivo secondo piaget
Lo sviluppo cognitivo secondo piaget
 
Griglia gioco
Griglia  giocoGriglia  gioco
Griglia gioco
 
Adhd 25.
Adhd 25.Adhd 25.
Adhd 25.
 
didatticaspeciale[1]
 didatticaspeciale[1] didatticaspeciale[1]
didatticaspeciale[1]
 
Assimilazione e accomodamento
Assimilazione e accomodamentoAssimilazione e accomodamento
Assimilazione e accomodamento
 
Programmazione per competenze
Programmazione per competenzeProgrammazione per competenze
Programmazione per competenze
 
La sindrome da deficit dell’attenzione e iperattivita’- ADHD
La sindrome da deficit dell’attenzione e iperattivita’- ADHDLa sindrome da deficit dell’attenzione e iperattivita’- ADHD
La sindrome da deficit dell’attenzione e iperattivita’- ADHD
 
Uda infanzia
Uda infanzia Uda infanzia
Uda infanzia
 
Apprendimento
ApprendimentoApprendimento
Apprendimento
 
Relazione
RelazioneRelazione
Relazione
 

Similar to osservazione valutazione dello sviluppo

lezione osservazione nido
 lezione osservazione nido lezione osservazione nido
lezione osservazione nidoimartini
 
Modalità e tecniche dell'osservazione nell'ambiente scolastico ...
Modalità e tecniche dell'osservazione nell'ambiente scolastico ...Modalità e tecniche dell'osservazione nell'ambiente scolastico ...
Modalità e tecniche dell'osservazione nell'ambiente scolastico ...CTI_Area_Ulss7
 
Losservazione p
Losservazione pLosservazione p
Losservazione pimartini
 
Losservazione m
Losservazione mLosservazione m
Losservazione mimartini
 
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduliimartini
 
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduliimartini
 
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduliimartini
 
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduliimartini
 
Losservazione peer-to-peer-modalità-e-strumenti
Losservazione peer-to-peer-modalità-e-strumentiLosservazione peer-to-peer-modalità-e-strumenti
Losservazione peer-to-peer-modalità-e-strumentiRoberta Musolesi
 
Osservazione 1
Osservazione 1Osservazione 1
Osservazione 1imartini
 
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduliimartini
 
tecniche comportamento
tecniche comportamentotecniche comportamento
tecniche comportamentoimartini
 
lezioni di tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
 lezioni di tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli lezioni di tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
lezioni di tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduliimartini
 
Osservazione comportamento b
Osservazione comportamento bOsservazione comportamento b
Osservazione comportamento bimartini
 
lezioni di tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
 lezioni di tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli lezioni di tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
lezioni di tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduliimartini
 
tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
 tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduliimartini
 
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduliiva martini
 
tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
 tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduliimartini
 

Similar to osservazione valutazione dello sviluppo (20)

lezione osservazione nido
 lezione osservazione nido lezione osservazione nido
lezione osservazione nido
 
Modalità e tecniche dell'osservazione nell'ambiente scolastico ...
Modalità e tecniche dell'osservazione nell'ambiente scolastico ...Modalità e tecniche dell'osservazione nell'ambiente scolastico ...
Modalità e tecniche dell'osservazione nell'ambiente scolastico ...
 
Losservazione p
Losservazione pLosservazione p
Losservazione p
 
Losservazione m
Losservazione mLosservazione m
Losservazione m
 
Losservazione
LosservazioneLosservazione
Losservazione
 
2784 0 (1)
2784 0 (1)2784 0 (1)
2784 0 (1)
 
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
 
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
 
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
 
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
 
Losservazione peer-to-peer-modalità-e-strumenti
Losservazione peer-to-peer-modalità-e-strumentiLosservazione peer-to-peer-modalità-e-strumenti
Losservazione peer-to-peer-modalità-e-strumenti
 
Osservazione 1
Osservazione 1Osservazione 1
Osservazione 1
 
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
 
tecniche comportamento
tecniche comportamentotecniche comportamento
tecniche comportamento
 
lezioni di tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
 lezioni di tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli lezioni di tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
lezioni di tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
 
Osservazione comportamento b
Osservazione comportamento bOsservazione comportamento b
Osservazione comportamento b
 
lezioni di tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
 lezioni di tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli lezioni di tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
lezioni di tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
 
tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
 tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
 
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
03 lezioni di-tecniche-dosservazione-del-comportamento-infan.2moduli
 
tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
 tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
tecniche d'osservazione del comportamento infan.2moduli
 

More from imartini

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismoimartini
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambinoimartini
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizingimartini
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotivaimartini
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaimartini
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbaleimartini
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsaimartini
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti imartini
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura imartini
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsaimartini
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa nimartini
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimentoimartini
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce etaimartini
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio imartini
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaimartini
 

More from imartini (20)

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambino
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizing
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotiva
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematica
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbale
 
Adhd u
Adhd uAdhd u
Adhd u
 
DSA
DSADSA
DSA
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsa
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
 
scrittura
scritturascrittura
scrittura
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsa
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa n
 
dislessia
dislessiadislessia
dislessia
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimento
 
DSA
DSADSA
DSA
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce eta
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scrittura
 

osservazione valutazione dello sviluppo

  • 1. Osservare e Valutare lo sviluppo Valutare lo sviluppo di un bambino • Misurare le sue abilità nelle diverse aree; • Verificare se il suo iter è nella norma o presenta delle difficoltà; • Eventualmente predisporre interventi di supporto.
  • 2. Osservare e Valutare lo sviluppo Cosa si intende misurare? • Ogni tentativo di quantificare comportamento degli individui ; • Associare dei numeri a degli aspetti specifici del comportamento osservabilecomportamento osservabile IMPORTANTE: in psicologia non si cerca di misurare una semplice collezione di eventi osservabili, ma un costrutto astratto che spiega e organizza tali eventi (intelligenza, attaccamento ecc.)
  • 3. Osservare e Valutare lo sviluppo • una buona misurazione è quella che tra tutti gli eventi possibili osserva empiricamente quelli che si avvicinano al costrutto preso in esame Misurazione come processo selettivo (Axia, D’Odorico, 1993): Quando si misura si sono selezionati alcuni aspetti della realtà e del comportamento e si è deciso di tralasciarne altri.
  • 4. Osservare e Valutare lo sviluppo Diverse tecniche di misurazione: • Test • Questionari • Osservazione diretta• Osservazione diretta
  • 5. I metodi nella valutazione dello sviluppo La valutazione dello sviluppo si serve di strumenti per ottenere le informazioni su cui poi ricavare dei risultati 5 poi ricavare dei risultati In psicologia dello sviluppo si usano: – Osservazione – Domande/test – Sperimentazione
  • 6. L’osservazione I Non è un semplice guardare… Bisogna essere addestrati a farlo, definire chi, cosa, come osservare, e con quali tecniche: – carta e matita – videoregistrazioni 6 – videoregistrazioni – specchio unidirezionale 1. L’osservatore non dovrebbe influenzare i soggetti 2. C’è bisogno di più osservatori per trovare un accordo e raggiungere una maggiore obiettività 3. Spesso si ricorre all’ “osservatore cieco” per evitare influenze
  • 7. L’osservazione II • Naturalistica o strutturata • Partecipata o non partecipata • Narrazione continua o episodi circoscritti • Campionatura del tempo o degli eventi • Uno solo o più categorie comportamentali 7 • Uno solo o più categorie comportamentali • Osservazione di un solo individuo o di un gruppo Rischi: tempi lunghi, solo comportamenti osservabili, influenza dell’osservatore
  • 8. Alcuni spunti di riflessione sull’osservazione • consapevolezza delle proprie tematiche interne • integrazione di diverse prospettive teoriche(prospettiva sull’attaccamento, prospettiva psicodinamica, prospettiva sistemica, etc.,) • capacità di acquisire un “occhio della mente” e una “mente dell’occhio” }“Lenti” attraverso cui guardiamo e comprendiamo il materiale osservato 8 • capacità di acquisire un “occhio della mente” e una “mente dell’occhio” • l’osservazione ha a disposizione varie tecniche tra cui scegliere quella più adatta all’oggetto di indagine Sfatare alcuni miti dell’osservazione : • osservare non è registrare fedelmente e direttamente la realtà • l’osservazione si fonda sempre su un’ipotesi di lavoro o quantomeno su una curiosità • osservare non vuol dire interpretare ma è un momento intermedio tra percezione del fenomeno e interpretazione
  • 9. Progetto : l’osservazione di un bambino • Cercate un bambino tra i 2 e i 6 anni di età • Chiedete ai suoi genitori il permesso di osservarlo. Rassicurateli che non avete intenzione di sottoporlo a dei test e che desiderate semplicemente osservare un bambino normale in una situazione normale • Stabilite un momento in cui potete osservare il bambino per almeno un’ora a casa o in un’altra situazione familiare. (se frequenta l’asilo nido potete condurre là vostra osservazione, dopo aver avuto il permesso degli educatori. Sentitevi liberi di muovervi liberamente e non intervenite mai direttamente. • Quando cominciate ad osservare sistematevi in un posto in cui non siete notati così da non disturbare la consueta routine quotidiana • Scrivete per circa un’ora tutto ciò che il bambino fa e se riuscite tutto quello che dice nel 9 • Scrivete per circa un’ora tutto ciò che il bambino fa e se riuscite tutto quello che dice nel odo più completo possibile. Descrivete solo quello che vedete e che ascoltate. Nessun commento personale e nessuna valutazione • Rileggete ciò che avete scritto prendendo in considerazione le seguenti domande: 1. Sono riuscito ad essere obiettivo e a registrare tutto ciò che il bambino ha fatto? 2. Se non è stato cosi che tipo di fatti ho tralasciato? 3. Ho evitato di annotare le mie valutazioni e interpretazioni? 4. La mia presenza ha avuto un effetto e quale sul bambino osservato? 5. Quali informazioni si possono ricavare su quel particolare bambino dai miei appunti? 6. È possibile sapere quante volte il bambino ha cercato di richiamare l’attenzione su di sé oppure ottenere una misura del suo livello di attività?
  • 10. Le domande/test I • Si tratta di interviste e questionari • Richiedono una competenza linguistica abbastanza elevata (non sempre sono adatti con bambini piccoli, utili a partire da età prescolare). • Con i bambini si può usare la forma orale, e un linguaggio semplice; si possono chiarire o riformulare le domande. 10 riformulare le domande. • Permettono di analizzare situazioni non osservabili, e di raccogliere i dati da un numero elevato di soggetti
  • 11. Le domande II • Domande aperte o chiuse • Per iscritto o inserite nella conversazione (bambini più piccoli) • Informazioni fornite dai diretti interessati (autovalutazioni, “self-report”) o da altre persone 11 (autovalutazioni, “self-report”) o da altre persone (etero-valutazioni) • Somministrate singolarmente o in gruppo • Strutturato o non strutturato Rischi: desiderabilità sociale, difficoltà a rispondere, risposte globali o sommarie
  • 12. Un esempio: Il Questionario per la valutazione del comportamento sociale nell’asilo nido (D’Odorico, Cassibba, Buono) Esempio di item: • Il bambino preferisce giocare da solo e allontana i compagni se gli si avvicinano • Cede facilmente i giocattoli se un altro bambino glieli chiede • E’ oggetto di aggressioni fisiche da parte degli altri compagni 12 • E’ oggetto di aggressioni fisiche da parte degli altri compagni • Se il bambino è assente dalla scuola i compagni si accorgono della sua mancanza e chiedono di lui all’insegnante Modalità di risposta: Raramente qualche volta abbastanza spesso molto spesso
  • 13. Il buon osservatore è in grado di sfruttare le proprie abilità (relative alla sfera percettiva, cognitiva, emotiva e comunicativa) per leggere adeguatamente la realtà QUALITA’ DELLL’OSSERVATORE Il buon osservatore è in grado di partecipare o estraniarsi dal contesto di osservazione a secondo del tipo di osservazione che sta conducendo Il buon osservatore è in grado di contenere al massimo le proprie distorsioni soggettive (es. addestramento) oppure compensare le carenze di uno strumento (es videoripresa)
  • 14. 1. Ricerca osservativa vs Raccolta dati di tipo osservativo • Studia il flusso spontaneo di un fenomeno senza manipolazione ed in condizioni non controllate VALIDITA’ ECOLOGICA L’OSSERVAZIONE NELLA RICERCA VALIDITA’ ECOLOGICA 2. Osservazione partecipante vs Osservazione sistematica • Non ha ipotesi precise e partecipa alle attività • Ha ipotesi che guidano l’osservazione, riduce al minimo la sua partecipazione
  • 15. Per quanto possa darci molte utili informazioni può essere viziata da una serie di distorsioni: È più facile che rimangano impressi in memoria episodi molto frequenti e/o inusuali L’OSSERVAZIONE SPONTANEA Alcuni soggetti, per le loro caratteristiche possono attirare più di altri Vengono tralasciati comportamenti rilevanti L’osservazione spontanea è carente di oggettività: distorsioni soggettive
  • 16. VALIDITA’ DELL’OSSERVAZIONE Capacità di uno strumento di misurare quello che si propone di valutare VALIDITA’ DI CONTENUTO VALIDITA’ DI COSTRUTTO Capacità di osservare TUTTI gli aspetti interessanti di un fenomeno Capacità di osservare in relazione a TEORIE di riferimento bene precise
  • 17. Progettazione della ricerca osservativa: 1. Scoprire quali sono i contesti in cui si manifesta il comportamento • osservazioni preliminari 2. Strutturare le osservazioni : • omogeneità di contesti • verificare la validità di contenuto 3. Selezionare i soggetti da osservare e il momento in cui effettuare 17 3. Selezionare i soggetti da osservare e il momento in cui effettuare l’osservazione 4. Individuare il contesto naturale di osservazione più adatto in base al comportamento che si vuole osservare 5. Garantire la naturalezza del comportamento manifesto lasciando l’osservatore sullo sfondo 6. In alcuni casi controllare il contesto dell’osservazione (anche con l’uso del laboratorio)
  • 19. ATTENDIBILITA’ DELL’OSSERVAZIONE Capacità di uno strumento di rilevare i dati in modo preciso, coerente e stabile TEST-RETEST ATTEND INTER- GIUDICI Osservazioni stabili dello stesso strumento in tempi differenti Stabilità delle osservazioni di giudici indipendenti (percentuale di accordo e K di Cohen) ATTEND INTRA- GIUDICE Stabilità delle osservazioni di uno stesso giudice
  • 20. FORMALIZZAZIONE E SISTEMATIZZAZIONE DELLE OSSERVAZIONI PRODOTTE Definire precisamente : – Chi osservare L’OSSERVAZIONE SISTEMATICA – Cosa osservare – Come osservare – Dove osservare – Quando osservare
  • 21. • Chi osservare: selezione dei soggetti Tre scelte possibili: 1. Campionamento basato su un individuo focale 2. Campionamento basato su una scansione veloce e sequenziale di tutti gli individui presentipresenti 3. Campionamento basato sull’individuo che manifesta un dato comportamento La scelta dipende dalle caratteristiche del comportamento e dal livello di dettaglio della valutazione
  • 22. A seconda dei tipi di comportamenti che devono essere rilevati possono essere adatte le diverse strategie : rilevazione a SCANSIONE: quando si prevede che il comportamento si verifichi molto frequentemente e in molti individui; si rilevazione basata sul campionamento del COMPORTAMENTO: comportamenti rari o con frequenza 22 molto frequentemente e in molti individui; si rileva solo la comparsa rilevazione su INDIVIDUO FOCALE: risulta molto dettagliata, ma comporta tempi di osservazione molto prolungati comportamenti rari o con frequenza irregolare; controllo completo dell’ambiente e dei soggetti
  • 23. Supporti cartacei o supporti meccanici Vantaggi della videoregistrazione: Codifica successiva alla rilevazione Rivedere più volte il comportamento da codificare • Come osservare: i dispositivi di rilevazione Rivedere più volte il comportamento da codificare Confronto tra osservatori diversi Svantaggi della videoregistrazione: Non ha la stessa mobilità e la velocità dell’occhio umano Condizionamento sul comportamento: accorgimenti per ridurre la reattività dei soggetti
  • 24. Osservazioni videoregistrate Vantaggi 1. Dislocazione temporale 2. Possibilità di rivedere Svantaggi 1. Limitata ampiezza del campo 2. Deterioramento materiale 24 2. Possibilità di rivedere più volte il video 3. Minimizzazione del rischio di cambiare i criteri di codifica col passare del tempo 4. Controllo dell’affidabilità 2. Deterioramento materiale tecnico (es. microfoni) e perdita di informazioni 3. Reattività dei soggetti osservati
  • 25. Scelta del contesto osservativo: setting in cui è più probabile la manifestazione del fenomeno Utilità delle osservazioni preliminari Utilità della strutturazione del contesto Necessità di variare i setting osservativi La scelta dipende dall’ interesse teorico • Dove e quando osservare: il setting osservativo La scelta dipende dall’ interesse teorico Scelta dei tempi di osservazione: precisa pianificazione dei tempi di osservazione, dei momenti della giornata e dei giorni Frammentare le osservazioni e garantire a tutti i soggetti gli stessi tempi di osservazione
  • 26. MESSA A PUNTO DI UNO SCHEMA DI OSSERVAZIONE un insieme di descrizioni comportamentali, che è utilizzata per rilevare solo i comportamenti rilevanti per il ricercatore (criterio della selettività) • Cosa/Come osservare VANTAGGI:VANTAGGI: A. Economia e manegevolezza; B. Precisione anticipata nella definizione del problema; C. Obiettività e quindi maggiore precisione della rilevazione; D. Quantificazione dei risultati
  • 27. SCHEMA DI OSSERVAZIONE Nella messa a punto di uno schema di osservazione si può procedere secondo un approccio: • Induttivo/empirico: le categorie sono derivate dalle osservazioni; • Deduttivo/razionale: le categorie sono dedotte dalla teoria di riferimento. La sua costruzione impone i seguenti passi: A. La scelta delle variabili concettuali e delle definizioni operativeA. La scelta delle variabili concettuali e delle definizioni operative B. Scelta dell’ unità di analisi C. Questioni inerenti il processo di codifica D. Definizione delle categorie
  • 28. Scelta di quale frammento di comportamento inserire nelle categorie come singola unità di analisi: Approccio molecolare: il più piccolo segmento di comportamento osservabile es: singola parola o comportamento non verbale; il gesto di LA SCELTA DELL’UNITA’ DI ANALISI es: singola parola o comportamento non verbale; il gesto di condividere un gioco Approccio molare: unità di analisi più ampia consistente in un insieme di comportamenti o un’ interazione completa es: uno scambio interattivo completo
  • 29. Inserimento delle rilevazioni nella griglia di osservazione Scelta del livello di ampiezza delle categorie e del conseguente sforzo interpretativo: Codifica fenotipica: schemi con “microcategorie” di tipo descrittivo aderenza alla realtà ma meno inf es: “il bambino picchia il compagno” LA CODIFICA es: “il bambino picchia il compagno” Codifica genotipica: schemi con “macrocategorie” di tipo interpretativo più informative ma più rischio di soggettività es: “il bambino è aggressivo”
  • 30. Inserimento delle rilevazioni nella griglia di osservazione Scelta del tipo di codifica: Classificatorio (presenza/assenza e codifica sequenziale) Dimensionale (rating scale: valutazione graduata e codifica differenziale LA CODIFICA Dimensionale (rating scale: valutazione graduata e codifica differenziale valutazione più rapida ma maggiore soggettività
  • 31. Operazionalizzazioni diverse della stessa variabile (riferimento a comportamenti osservabili: operazionalità) Medesimo livello di ampiezza:molecolare vs molare Precise o mutualmente esclusive: ogni comportamento può essere codificato in una sola categoria che quindi è chiaramente distinguibile da un’altra (esclusività e distinguibilità) LA DEFINIZIONE DELLE CATEGORIE distinguibilità) Esaustive: le categorie devono ricoprire tutte la manifestazioni del costrutto Affidabili: osservatori differenti devono usarle allo stesso modo
  • 32. Linee guida per la costruzione di uno schema di codifica: Definire in modo chiaro e univoco i comportamenti da osservare; Conoscere le linee generali di sviluppo del fenomeno da analizzare; Consultare gli schemi di codifica già utilizzati in letteratura La griglia di osservazione può essere suddivisa in tre tipologie: schema di codifica, checklist o scale di valutazione. 32 Consultare gli schemi di codifica già utilizzati in letteratura È importante, inoltre, seguire 3 regole fondamentali per cui le categorie devono: Riferirsi ad aspetti diversi della stessa variabile sottostante; Collocarsi tutte allo stesso livello di ampiezza; Essere esaustive e mutualmente esclusive;
  • 33. Tre strategie di rilevazione/osservazione: Schemi di codifica: insieme di categorie per rilevare la presenza/assenza o la frequenza di un comportamento Rating scale: insieme di item che valutano un costrutto complesso difficilmente divisibile in comportamenti specifici (es. competenza sociale); valutazione graduata GRIGLIE DI OSSERVAZIONE divisibile in comportamenti specifici (es. competenza sociale); valutazione graduata (intensità): risparmio di tempo ma maggiore soggettività Check list: Comportamenti (chiaramente definiti e differenziabili) in ordine di complessità crescente di cui se ne rivela la presenza-assenza: livello di sviluppo raggiunto
  • 34. scende le scale alternando i passi corre mostrando controllo della velocità e della direzione salta e atterra con i piedi uniti si arrampica e ridiscende con facilità batte le mani con ritmo batte i piedi con ritmo CHECK LIST: UN ESEMPIO batte i piedi con ritmo La presenza di ciascuna indica un livello di sviluppo motorio più evoluto; rilevazione facile e rapida SVANTAGGIO: poche competenze riconducibili in check list
  • 35. Valutare le caratteristiche delle categorie di questo schema di codifica : scambia un oggetto con il compagno guarda negli occhi un compagno guarda l’oggetto con cui un compagno sta giocando ESERCITAZIONE: CATEGORIE guarda l’oggetto con cui un compagno sta giocando parla ad un compagno
  • 36. VIOLAZIONI: 1. variabili differenti: prima categoria (attività sociale con oggetti); seconda e terza (uso sguardo sociale) ultima (comunicazione); 1. livelli di ampiezza differenti: la prima riflette un comportamento complesso mentre le altre un’azione singola; ESERCITAZIONE: LE CATEGORIE 1. no mutua esclusività: sovrapponibilità tra lo sguardo ed il parlare del bambino con il compagno.
  • 37. Le insegnanti delle classi di prima media sono interessanti a verificare se il livello di attenzione degli alunni sia influenzato dalle modalità di conduzione della lezione e dall’argomento trattato. Delineare una possibile organizzazione delle sessioni osservative precisando: Il contesto e i tempi di osservazione; L’oggetto di osservazione: focale, sequenziale o su comportamento; ESERCITAZIONE: Il setting osservativo L’oggetto di osservazione: focale, sequenziale o su comportamento; La modalità di registrazione ed eventuali accorgimenti per ridurre la reattività
  • 38. CONTESTO: tre lezioni di materie diverse, per ogni classe sei sessioni, due per materia (frontale vs cooperative learning); TEMPI: due settimane durante lezioni; OGGETTO: scan sampling; ESERCITAZIONE: Il setting osservativo REGISTRAZIONE: diretta con griglia riportante nomi; REATTIVITA’: precendente familiarizzazione, isolamento ed attività di mascheramento.