1. PercezionePercezione::
L’Organizzazione e SintesiL’Organizzazione e Sintesi
delle ostre Sensazionidelle ostre Sensazioni
Definizioni Alternative
La percezione è un processo mentale di
elaborazione e sintesi di sensazioni più
elementari (Helmholtz)
La percezione è il prodotto diretto di sistemi
sensoriali altamente specializzati (Gibson)
Un Modello Operativo (Helmotz)
Stimoli Sensazioni
Esperienza
Percezione
Un Modello Operativo (Gibson)
Stimoli
Percezione
Esperienza
La percezione:
Un processo psicologico
Le nostre percezioni sono il risultato di un processo
in cui diamo senso all’ambiente che ci circonda
on comporta nessun sforzo (automatismo)
Implica 3 fasi:
Sensazione di uno stimolo (la codifica neurale)
Organizzazione percettiva dello stimolo
Identificazione / Riconoscimento dello stimolo
2. Esempio
SensazioneSensazione: Le celle retiniche dell’occhio reagiscono
ai contrasti di luce e i contorni di una stanza
arredata
Organizzazione percettivaOrganizzazione percettiva: L’immagine retinica di
un tavolo viene rappresentata in termini di
grandezza geometrica, orientamento, e distanza
(percetto)
IdentificazioneIdentificazione: Si assegna un significato al
percetto. Il rettangolo percepito “diventa” un tavolo
Stimoli Distali e Prossimali
Stimoli che rappresentano “eventi” diversi
Stimolo DistaleStimolo Distale: Lo stimolo fisico
nell’ambiente
Stimolo prossimaleStimolo prossimale: Lo stimolo “interno”
creato dall’attività sensoriale (es: l’immagine
retinica di un oggetto)
Note importanti
Una persona ha interesse a percepire il
mondo esterno così come esso si presenta, cioè
lo stimolo distale
La percezione comunque deve tener conto e
partire dai dati dello stimolo prossimale
La percezione è quindi il processo che ci
permette di usare lo stimolo prossimale per
capire lo stimolo distale
Le “Fasi” della Percezione
Stimolo Distale
Sensazione
Organizzazione
Identificazione
Processi mentali
Processi sensoriali
Principi
organizzativi
Analisi del percetto
Esperienza:
Aspettative
Credenze
Memoria
Motivazione
Principi Organizzativi
della Percezione
RidondanzaRidondanza -- Esistono relazioni tra le parti di uno
stimolo, e parti diverse dello stimolo suggeriscono la
stessa percezione
Attenzione - I stimoli ambientali vengono registrati in
modo selettivo
Organizzazione - Le sensazioni non sono isolate, e
percepiamo “cose”, piuttosto che esperienze sensoriali
(la parola, un suono)
Costanza - Malgrado uno stimolo possa variare in
qualche aspetto, la sua percezione è lo stessa (una
persona vista da angoli diversi)
Ridondanza
Esistono parti in uno stimolo:
a. I dettagli (parti) di un viso (stimolo)
b. Una persona (stimolo) che bussa e chiede sempre permesso
prima di entrare (parti)
c. Vento forte, fulmini, e tuoni (parti) prima di un temporale
(stimolo)
Le parti tendono ad occorrere insieme (nel tempo o
spazio)
Impariamo a conoscere queste parti e le loro relazioni
(ridondanza strutturaleridondanza strutturale)
Risultato: Ogni parte tende ad evocare percezioni
simili
3. Ridondanza nello stimolo,
e Conoscenza della Ridondanza
Parte 1 Parte 2 Parte 3
Stimolo nel Tempo
IntegrazioneIntegrazione
Tra partiTra parti
bassa
alta
Parte 1 Parte 2 Parte 3
Attenzione
Ha e che fare con il conflittoconflitto tra due o più
compiti/situazioni
La prestazione in un compito comporta effetti
sulla prestazione nell’altro (concetto diconcetto di
interdipendenzainterdipendenza)
a. Ascoltare quello che dicono due persone dietro di
noi al cinema
b. Mangiare mentre guardiamo la televisione
Cosa possiamo fare?
Quando arriva l’informazione sensoriale:
a. “Distogliere” l’attenzione da una parte, e concentrarci
sull’altra (SELEZIO ESELEZIO E)
b. Cercare di “dividersi” e dedicarci ad entrambi i compiti
(DIVISIO EDIVISIO E, teoria del FILTROFILTRO)
Elaborare selettivamente l’informazione già
arrivata:
a. spesso è impossibile ignorare stimoli familiari
(AUTOMATISMOAUTOMATISMO)
Automatismo: The Stroop Effect
Nomina IN SILENZIO il colore con cui è scritta la parola.
Dovrebbe essere facile …..
BLUEBLUE
GIALLOGIALLO
ROSSOROSSO
VERDEVERDE
Automatismo: The Stroop Effect
Provate ora a nominare il colore …. Dovrebbe essere meno facile!
BLUEBLUE
GIALLOGIALLO
ROSSOROSSO
VERDEVERDE
Automatismo:
L’Attenzione Selettiva Viene Meno
Nello Stroop Test, leggere una parola e nominare il
colore sono due prove o compiti
Di solito, leggere una parola è così automatico che
diventa quasi impossibile non farlo
Quando la parola (es: BLUE) è scritta in un diverso
colore (es: rosso), l’automatismo della lettura rende
molto difficile percepire od elaborare selettivamente
4. Organizzazione Percettiva
E’ perlopiù il risultato dell’esperienzaesperienza (lettere stampate
non significano nulla se non sappiamo leggere)
Sembra comunque esistere un’organizzazione percettiva
che è universale, ossia trascende esperienza,
educazione, e culture diverse
I ATAI ATA – La possibilità che siamo “equipaggiati” a
livello di organi sensoriali e sistema nervoso ad
organizzare percettivamente certi stimoli
Ci sono diversi tipi di organizzazione
Tipi di Organizzazione
Percettiva
Esistono delle condizioni che sembrano favorire il
raggruppamentoraggruppamento di stimoli isolati (fig. 4.5, p. 149)
a. Vicinanza
b. Similarità
c. Chiusura
d. Continuità
e. Simmetria
Un Esempio: La Vicinanza
Nessuna
Organizzazione
Tendiamo a
Vedere colonne
Tendiamo a
Vedere Righe
Altri Principi Organizzativi
Leggete la sezione 2.3 (p.148-151)
a. Organizzazione in base a raggruppamento
b. Figura-Sfondo (organizzare figure su uno sfondo)
c. Configurazioni ambigue di stimoli che possono essere
organizzate in maniere opposte
Ambiguità
Percezioni corrette ci aiutano a navigare nel mondo
Il mondo ci arriva spesso in forme ambigue
Ambiguità a livello sensoriale (es: immagine) può
produrre interpretazioni contrastanti ma corrette
Una volta che abbiamo “percepito” lo stimolo
ambiguo, possiamo passare dall’una all’altra
interpretazione (instabilità dello stimoloinstabilità dello stimolo)
Illusioni
L’ambiguitàambiguità ci porta a scegliere una di due o più
soluzioni correttecorrette dello stimolo
Se lo stimolo però ci porta a percepire qualcosa di
chiaramente incorrettochiaramente incorretto allora parliamo di
illusioneillusione
Siamo abituati ad illusioni ottiche o visive, ma
illusioni possono esistere anche in altri modalità
sensoriali
5. Figura-Sfondo: Che Cosa Vedi? Vaso o Visi?
Giovane o Anziana?
L’Illusione di Ponzo:
I rettangoli sono identici!!
L’Illusione di Muller-Lyer:
Le due Linee sono Identiche!
6. COSTANZA:
Il Senso di Stabilità negli Eventi
Percepiamo stabilità negli stimoli malgrado
cambiamenti negli stimoli stessi
Questo principio può essere applicato a tre
dimensioni:
a. Grandezza
b. Forma (es: una porta, un quadro)
c. Colore
Costanza di Grandezza
La dimensionedimensione di certi oggetti (es: una persona)
rimane più o meno costante malgrado
informazioni visive che variano moltissimo.
Perché? Due strategie che agiscono in modo
automatico:
1.1. ConfrontoConfronto tra informazione sulla grandezza di un
oggetto con l’informazione sulla sua distanza
2. Percepiamo gli oggetti in relazionein relazione al contestocontesto visivo
nel quale si presentano
Esempio: Non ci sono nani su
questa foto, giusto? Eppure, con un “piccolo” ritocco ….
Contesto ed
Indici Bidimensionali Senza indici di “altezza”
7. Contesto ed
Indici Bidimensionali
Senza indici
di “prospettiva”
Ames Room (la stanza di Ames)Ames Room (la stanza di Ames) La Percezione della “Profondità”
Il senso di profondità si riferisce alla tridimensionalitàtridimensionalità
delle cose od oggetti
E’ un fenomeno percettivopercettivo perché le immagini a livello
di retina variano solo su due dimensioni (lunghezza ed
altezza delle immagini retiniche)
Usiamo sia indici monocularimonoculari (informazione sensoriale
relativa ad un occhio solo) che binocularibinoculari
(informazione proveniente da entrambi gli occhi)
Indici Monoculari
Sono caratteristiche in relazione tra di lororelazione tra di loro, e che
suggeriscono “profondità” anche se guardiamo con un
occhio solo (vedi fig. 4.11, p. 155)
a. La “messa a fuoco” e la nitidezza delle immagini
b. Interposizione (un oggetto di fronte ad un altro)
c. Elevazione (oggetti diversi rispetto ad un orizzonte)
d. Ombreggiatura (chiari scuri e contrasto)
e. Prospettiva lineare (convergenza di linee su un punto)
f. Gradiente tissurale (densità dello stimolo)
Indici Binoculari
Le informazioni sensoriali variano in
qualche misura da un occhio all’altro
Queste informazioni diverse vengono
comunque combinate ed integrate
automaticamente (visione ciclopicavisione ciclopica)
8. Indici Binoculari
Usiamo la convergenza dello sguardo su un oggetto per
vederlo chiaramente o nitidamente
Differenze nella convergenza dei due occhi su oggetti
posti a distanze diverse sono un indice di profondità.
Due effetti simultanei:
a.a. Fusione binoculareFusione binoculare (un’immagine “a fuoco” che cade sulla
stessa area delle due retine)
b.b. Disparità / Rivalità binoculareDisparità / Rivalità binoculare (questa immagine compete
con immagini “non a fuoco” che cadono su parti diverse
delle due retine)
La Percezione delle “Immagini”
Anche le immagini sono percepite in base a ciò che ci
aspettiamo (esperienza) e le informazioni visive in
arrivo
“Guardare” un’immagine è il risultato di movimenti e
pause continue degli occhi
Questi movimenti (saccadisaccadi) e pause (fissazionifissazioni) si
concentrano sulle parti più importanti dello stimolo, es:
il contorno di un viso piuttosto che di un collo (nonnon
sono casualisono casuali)
Ci vuole del tempo per “dar senso” ad un immagine a
livello percettivo (e certe immagini non hanno senso!)
Costanza nelle Immagini
ed il suo Contrario
Elementi visivi che suggeriscono una prospettiva o
profondità di campo vengono elaborate
automaticamente
L’ immagine che percepiamo tiene conto di questa
informazione
Risultato: Possiamo creare illusioni visive
Alcune Note
La profondità suggerisce informazione sulla
percezione delle dimensioni di un oggetto
La “stanza di Ames” e l’illusione di “Ponzo”
sono due esempi opposti sulla profondità
Ames Room (la stanza di Ames)Ames Room (la stanza di Ames)
9. La Stanza di Ames
Senza prospettiva:
La stanza ci appareci appare regolare, ed i suoi angoli ci
appaiono senza prospettiva. QuindiQuindi le due
immagini (di diversa grandezza sulla retina!)
vengono percepite come figure di diversa
altezza
L’Illusione di Ponzo:
I rettangoli sono identici!!
L’Illusione di Ponzo
Con prospettiva:
Un rettangolo ci appareci appare più distante dell’altro.
QuindiQuindi le due immagini (di uguale grandezza
sulla retina!) vengono percepite come figure di
diversa grandezza