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Il codice QR: quadrato, pratico, utile
Ottobre 2019
Il codice QR: quadrato, pratico, utile
I QR sono come le soap opera: molti le guardano, ma pochi lo confessano.
Ufficialmente snobbati come tecnologia superata, i codici QR hanno silenziosamente
trovato una collocazione stabile e precisa nella comunicazione stampata: vediamo
come!
Sommario
Introduzione ...................................................................................................................................................... 2
A quali oggetti applicare codici QR?.................................................................................................................. 2
Perché applicare codici QR? .............................................................................................................................. 2
Piccola grammatica dei codici QR...................................................................................................................... 3
Codici QR: statici, dinamici o per app................................................................................................................ 4
Vantaggi e limiti dei codici QR........................................................................................................................... 5
Vantaggi......................................................................................................................................................... 5
Limiti.............................................................................................................................................................. 5
Esempi di utilizzo dei codici QR ......................................................................................................................... 6
Obiettivo “informazione” .............................................................................................................................. 6
Obiettivo “azione”......................................................................................................................................... 9
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Il codice QR: quadrato, pratico, utile
Ottobre 2019
Introduzione
A dispetto del fatto che le applicazioni di Realtà Aumentata sono uno strumento di integrazione fisico-
digitale molto più potente, esse non sono riuscite ancora a soppiantare i codici QR, affermandosi piuttosto
in ambiti specifici come, per esempio, la ricerca e sviluppo, la formazione professionale, l’esecuzione
assistita di compiti e il gaming.
Economici, versatili e universalmente conosciuti, i codici QR hanno trovato silenziosamente una
collocazione stabile e precisa nella comunicazione stampata business-to-consumer (B2C) e business-to-
business (B2B).
A quali oggetti applicare codici QR?
In linea di principio, qualsiasi oggetto fisico può essere arricchito di un codice QR, a patto che l’interazione
con esso risulti rilevate per la persona che la attua.
Mezzi di trasporto pubblici e privati, packaging (imballaggi, borse shopper…), prodotti o componenti,
pubblicazioni stampate (cataloghi, manuali, flyer, magazine e giornali, biglietti da visita, ecc.),
cartellonistica, punti vendita e vetrine, scontrini, fiere ed eventi sono solo alcuni esempi tipici.
Perché applicare codici QR?
Il senso del codice QR si dà nella relazione fra oggetto, persona e informazione/azione, ovvero nella
relazione tra la funzione e il contesto d’uso tipici dell’oggetto, il tipo di fruitore prevalente dell’oggetto e la
rilevanza contestuale e personale dell’informazione/azione accessibili mediante il codice QR.
In relazione al customer’s journey – cioè al percorso non lineare della persona da interlocutore anonimo a
cliente fidelizzato dell’azienda, ovvero a fruitore dei suoi prodotti/servizi – i codici QR sono di supporto alla
digitalizzazione dei processi informativi, formativi e transazionali, guidando puntualmente l’interlocutore
dal mondo fisico all’infosfera.
I codici QR fungono anzitutto da attuatori dell’espansione dello spazio informativo dell’oggetto, offrendo
alle persone un punto di accesso contestuale a un di più di informazioni, auspicabilmente caratterizzate
come multimediali, aggiornate e personalizzate. In particolare nell’ambito dell’editoria aziendale, i codici
QR sono utilizzati come punti di accesso a informazioni dedicate a interlocutori diversi da quelli tipici. Per
esempio: anziché inserire nel catalogo prodotti istruzioni d’uso sintetiche – che sono al tempo stesso di
scarso interesse e quindi fonte di distrazione per il buyer, destinatario tipico del catalogo, e troppo
stringate per soddisfare le esigenze informative dell’utilizzatore finale del prodotto –, è preferibile
sostituire le istruzioni con un codice QR (corredato da indirizzo in chiaro della risorsa di destinazione e da
una opportuna call-to-action – CTA), che porta la persona interessata (tipicamente l’ utilizzatore finale) alla
versione completa e aggiornata delle istruzioni. Grazie al codice QR, il catalogo prodotti amplia la sua
audience e, al tempo stesso, si focalizza sulle esigenze informative specifiche di ogni destinatario tipico.
In secondo luogo, i codici QR fungono da attuatori dell’esecuzione di compiti nell’infosfera. Può trattarsi di
azioni che la persona non potrebbe svolgere nel mondo fisico (per esempio: l’acquisto online, mediato dal
flyer, di un prodotto non disponibile presso il punto vendita o il pagamento digitale di un bene o servizio)
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Il codice QR: quadrato, pratico, utile
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oppure di azioni che potrebbe svolgere nel mondo fisico, ma risultano più vantaggiose se svolte online (per
esempio, perché permettono di risparmiare tempo o di usufruire di sconti particolari o di accumulare punti
extra sulla carta fedeltà). In alcuni casi il codice QR intermedia l’attuazione di strategie circolari che mirano
a condurre il cliente dal mondo fisico all’infosfera e poi di nuovo al mondo fisico. È il caso di un flyer con
codici QR che promettono sconti (o punti extra sulla carta fedeltà, ecc.) a chi acquista online usufruendo
dell’opzione click&collect con ritiro in negozio. Come dimostrano studi di settore, attrarre il cliente
dall’infosfera verso il punto vendita è un buon modo per generare vendite aggiuntive.
In quanto attuatori, i codici QR trasformano l’oggetto a cui si applicano, estendendone le potenzialità
informative e/o funzionali: importante è usarli in modo costante e coerente, in modo tale che le persone
possano formarsi un’aspettativa realistica sulla loro presenza e sui loro obiettivi, abituandosi a interagire
con essi – sempre che li giudichino rilevanti.
Piccola grammatica dei codici QR
L’osservazione empirica suggerisce alcune buone pratiche da seguire nell’arricchimento di oggetti con
codici QR.
Più la persona si forma un’idea chiara della destinazione del codice e più la giudica rilevante, più è
probabile che interagisca con il QR. Posizionare il codice QR vicino all’elemento cui si riferisce, esplicitarne
l’indirizzo di destinazione e corredarlo di una didascalia sono accorgimenti che aumentano il potenziale
informativo del codice, accrescendo persuasività ed efficacia del messaggio, e bilanciando l’attrito che il QR
esercita intrinsecamente nei confronti della sua attivazione. Per interagire con il codice la persona deve
infatti vincere la sua tendenza alla passività, prendere smartphone o tablet, aprire la app dedicata,
inquadrare il QR, attivare il link, atterrare sulla pagina di destinazione e svolgere il compito richiesto.
In quest’ottica, l’indirizzo web esplicitato dovrebbe essere breve (o abbreviato, grazie al ricorso di link
shortener come Bitly.com), parlante e/o corredato da un’icona universalmente riconoscibile. Per esempio,
collocare la tipica icona “Posizione sulla Mappa” accanto al codice QR su una pagina dedicata
all’elencazione dei punti vendita, suggerisce di per sé lo store locator come risorsa di destinazione. Senza
dimenticare che indirizzi web brevi riducono la densità del QR, aumentandone la leggibilità da parte delle
app dedicate.
La didascalia può specificare semplicemente la risorsa di destinazione (la didascalia “Video tutorial” precisa
che la destinazione non è un video promozionale, ma informativo, potenzialmente più rilevante per la
persona, ecc.) oppure mostrare anche un elemento grafico significativo (le icone degli store da cui scaricare
una app, ecc.), rafforzare il messaggio con elementi tipici del social proof (le stelle che rappresentano la
media delle valutazioni espresse dagli utilizzatori di un prodotto/servizio, ecc.) o contenere una CTA
esplicita (“Scopri come uno stile di vita sano può fare la differenza contro l’Alzheimer”, ecc.).
In base all’obiettivo del codice QR cambia il verbo usato per stimolare l’azione. Per esempio:
• “Inquadra” e “scansiona” sono utilizzati sempre meno, perché rimandano ad aspetti tecnici
dell’interazione con il QR (ormai noti), senza apportare informazioni sulla funzione del codice.
Mentre in passato alcune pubblicazioni guidavano il lettore all’uso dei QR (“per scansionare i codici
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Il codice QR: quadrato, pratico, utile
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QR è necessario scaricare un reader da uno store”, ecc.), oggi la competenza dell’utente è data per
scontata e messaggi di questo tipo sono quasi introvabili
• “Visita” evoca come destinazione il sito dell’azienda
• “Seguici” suggerisce come destinazione la pagina dell’azienda su un social network
• “Guarda”, “sfoglia” e “scarica” evocano come destinazioni rispettivamente un video, un flip-book
sfogliabile online e un file scaricabile
• “Inquadra … e scarica (o verbo analogo)” precisano in sintesi la procedura da seguire
• “Scopri di più” suggerisce una destinazione che completa l’informazione disponibile in partenza (il
catalogo web che propone la gamma completa dei prodotti, riportati solo in parte dal catalogo
stampato o dal flyer, ecc.)
• “Scopri come” suggerisce come destinazione un tutorial
• “Acquista” dichiara l’obiettivo inequivocabilmente commerciale del codice QR.
Di solito ogni QR è collegato a una risorsa di destinazione e a un obiettivo univoci per spingere la persona
ad agire subito nel modo auspicato. Meno frequentemente il codice rimanda a un hub, che permette di
scegliere fra più informazioni da consultare e/o azioni da compiere. È il caso, per esempio, di un codice QR
che rimanda al canale YouTube dell’azienda o a una playlist con l’obiettivo di far scoprire alla persona un
ventaglio di proposte informative che altrimenti potrebbero restare nascoste e la cui fruizione è
dilazionabile nel tempo.
Oltre a specificare la risorsa di destinazione e a esplicitare una CTA, la didascalia può fare leva anche sulla
rilevanza che l’interazione con il codice QR ha per la persona (vantaggi, benefit). Per esempio: partecipare a
un concorso limitato nel tempo; ricevere punti extra sulla carta fedeltà in caso di acquisto online; scaricare
un buono sconto; sfogliare online il flyer contenete offerte aggiuntive; accedere alla gamma di prodotti
completa; guardare le video-istruzioni d’uso; consultare una lista personalizzata di ricambi acquistabili
online, ecc.
Densità, dimensione, colore e sfondo del codice QR influiscono sulla sua leggibilità. Più l’indirizzo web di
destinazione è corto, meno il QR è denso e più è leggibile dalle app dedicate. Di rado il codice include il logo
dell’azienda o altri elementi grafici. Fanno eccezione, per esempio, i codici QR presenti nei riquadri dedicati
ai fornitori all’interno dei flyer della grande distribuzione: in questi casi, la presenza del logo del partner
indica che la destinazione del QR si trova sul suo sito, anziché su quello dell’insegna, aumentando il
potenziale informativo del codice. Nei cataloghi che KEA realizza per esempio per conto di CDU – Consorzio
Distributori Utensili e Sicutool – Società Italiana Commerciale Utensili, i codici sono grandi 8x8 mm. È
consigliabile non scendere al di sotto di queste dimensioni, di eseguire sempre test preliminari e di
collocare il QR su uno sfondo chiaro e omogeneo. Il colore del codice è perlopiù nero, ma talvolta –
soprattutto se include il logo dell’azienda – è coordinato con i colori istituzionali e utilizzato quasi fosse un
logo. Anche nel caso della realizzazione di codici colorati e arricchiti da elementi grafici è consigliabile
eseguire test preliminari per assicurarsi della loro leggibilità.
Codici QR: statici, dinamici o per app
Per statici si intendono i codici QR che, una volta creati e stampati, non permettono la modifica
dell’indirizzo web della risorsa di destinazione.
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Il codice QR: quadrato, pratico, utile
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Soprattutto nel settore industriale anche le pubblicazioni a breve termine hanno un ciclo di vita
relativamente lungo, che si misura in mesi, anziché in settimane. Ecco il motivo principale per cui le aziende
hanno iniziato a intensificare l’uso dei codici QR solo nel momento in cui si è resa disponibile la loro
versione dinamica. Mediante un’apposita interfaccia di amministrazione, il QR dinamico permette sia di
modificare l’indirizzo della risorsa di destinazione dopo la creazione e la stampa del codice (per reindirizzare
permanentemente il codice alla scheda di un prodotto alternativo a quello originale, non più disponibile
oppure per reindirizzare temporaneamente il codice alla pagina web dedicata alla campagna promozionale
in cui rientra il prodotto, ecc.), sia di tracciare l’interazione tra utenti e codici, al fine di misurarne l’efficacia.
Per quanto riguarda le app, i codici QR possono attivare il download di una app non presente sul dispositivo
mobile dell’utente o aprire una app presente sul device, accedendo direttamente all’informazione o alla
funzione di destinazione.
Vantaggi e limiti dei codici QR
Vantaggi
I codici QR sono facili da creare e applicare:
• Per creare un codice QR statico è sufficiente disporre dell’indirizzo web di destinazione e di
un’applicazione, anche gratuita. Generare un codice QR dinamico o per app è solo leggermente più
complesso. La creazione di codici a barre professionali è spesso integrata nel sistema gestionale
dell’azienda, mentre lo sviluppo di applicazioni di Realtà Aumentata è più impegnativo in termini di
competenze e risorse
• Per applicare un codice QR è sufficiente stamparlo sull’oggetto e nella posizioni desiderati. In
genere i QR non sono rimovibili e riposizionabili, poiché sono semanticamente solidali con
l’elemento che arricchiscono dal punto di vista informativo o funzionale. Per esempio, il codice
applicato sul componente di una macchina utensile, che rimanda alla lista dei ricambi dedicati e ai
video che mostrano come svolgere le attività di sostituzione, non può che restare unito al
componente stesso.
I codici QR sono facili da usare: possono essere letti da dispositivi mobili universalmente diffusi, utilizzando
anche app multifunzione preinstallate sul dispositivo. La fruizione di applicazioni di Realtà Aumentata e la
scansione di codici a barre richiedono invece sempre l’uso di app dedicate.
I codici QR sono versatili: possono rimandare a qualsiasi risorsa o funzione che disponga di un indirizzo web
o che si trovi all’interno di una app, supportando quindi la digitalizzazione di un’ampia gamma di processi
informativi, formativi e transazionali.
Limiti
Il codice QR è passivo: richiede la collaborazione della persona per poter svolgere la sua funzione di
attuatore fisico-digitale, altrimenti resta silente.
L’infosfera ci ha abituati ad agenti digitali proattivi nei nostri confronti e a informazioni-azioni a portata di
clic. Solo in presenza di una percezione forte della rilevanza della risorsa di destinazione il QR può sperare
di vincere la naturale resistenza della persona a farsi parte attiva, a superare l’attrito esercitato
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Il codice QR: quadrato, pratico, utile
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dall’elemento fisico e a compiere una serie di operazioni in sequenza: prendere smartphone o tablet, aprire
la app dedicata, inquadrare il codice QR, attivare il link, atterrare sulla pagina di destinazione e svolgere il
compito richiesto.
Passività e attrito hanno una valenza negativa o positiva, a seconda del punto di vista: impediscono alla
persona di balzare agilmente verso informazioni e azioni complementari, ma al tempo stesso le permettono
di restare concentrata sul compito che sta svolgendo, per esempio sulla consultazione di un catalogo, sulla
lettura di un articolo o sull’esecuzione di operazioni di manutenzione di cui ha già piena padronanza. I
codici QR sono un fattore di distrazione, ma debole: la loro capacità persuasiva passa solo per la percezione
soggettiva e contestuale della rilevanza della risorsa di destinazione. Per converso, chi “fa la fatica” di
attivare il codice QR è particolarmente coinvolto e motivato a portare a termine l’azione suggerita dal
mittente del messaggio.
Interagendo con il QR, la persona attua un passaggio netto, un balzo, dal mondo fisico all’infosfera: smette
di usare l’oggetto fisico e inizia a operare all’interno dell’applicazione digitale. I due universi restano
separati: il codice funge da ponte per passare dall’uno all’altro, ma è un ponte su cui si transita molto
rapidamente senza sostarvi. Solo la Realtà Aumentata è in grado di integrare i due mondi, sovrapponendo
alla realtà un livello digitale con funzioni informativo-operative.
La semplicità d’uso dei codici QR è data dalla consuetudine: in realtà, le operazioni da compiere per attivare
il QR non sono poche e vanno eseguite in una sequenza precisa. Molto più immediati sono i pulsanti smart
come gli Amazon Dash Button (“un dispositivo connesso tramite Wi-Fi che ti permette di acquistare i tuoi
prodotti preferiti premendo un semplice pulsante”), gli AWS IoT (programmabili per eseguire anche
operazioni non legate ad Amazon) e le interfacce a controllo vocale.
Esempi di utilizzo dei codici QR
Gli esempi di utilizzo dei codici QR si distinguono in base all’oggetto cui applicano e all’obiettivo
dell’azienda, ovvero alla fase del customer’s journey in cui si trova l’interlocutore, alle sue esigenze e
aspettative, nonché al contesto in cui opera.
Obiettivo “informazione”
I codici QR sono usati anzitutto per portare l’interlocutore verso informazioni aggiuntive rilevanti,
collocandosi nell’alveo degli strumenti di inbound marketing, content marketing e lead nurturing grazie ai
quali l’azienda mira a profilarsi come risorsa esperta del settore e degna di fiducia. Ecco una panoramica sui
principali tipi di informazioni aggiuntive raggiungibili via QR.
Informazioni sul brand/marchio privato e su come entrare in contatto con l’azienda/il brand
A questo scopo i codici rimandano agli owned media (sito, blog e app aziendali) e/o alle presenze
dell’azienda sui social network, scelti in base a interlocutori tipici e obiettivi della comunicazione: Facebook
e Twitter per la pubblicazione di news, la ricezione di feedback e l’assistenza clienti di primo livello;
LinkedIn per dialogare con una platea di professionisti; Instagram e Pinterest, se la componente di
immagine è rilevante ai fini della scoperta, della configurazione e della selezione del prodotto/servizio
oppure per proporre prodotti di sistema in chiave di visual commerce.
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Il codice QR: quadrato, pratico, utile
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Oltre ai classici contatti, sito e app possono proporre store locator o applicazioni per individuare il punto
vendita, il distributore o il centro di assistenza più vicini, fornendo varie informazioni: numero di telefono,
indirizzi e-mail dei diversi referenti, orari di apertura, date di aperture/chiusure straordinarie, disponibilità
di determinati servizi (ritiro di prodotti acquistati online, assistenza post-vendita, ecc.).
Le app sono un’interfaccia cruciale fra azienda e cliente. Dato che la app rappresenta una delle modalità
con cui la persona può restare in contatto con il brand, il download è promosso spesso nello stesso
contesto in cui l’azienda promuove sito/blog, e-shop e presenze sui social network. La app può essere
rappresentata solo da un testo, da un’icona con la scritta “App” dall’icona della app che l’utente troverà
sugli store o dai logo degli stessi store. Il codice QR può essere unico e rimandare a una pagina hub da cui
accedere alle varie versioni della app o essere distinto per ogni versione. Nel caso della promozione della
app, il QR è corredato raramente dall’indirizzo web in chiaro della risorsa di destinazione.
Informazioni sul contesto in cui si collocano i prodotti/servizi
Blog e social network si prestano particolarmente a veicolare informazioni di contesto, non legate
direttamente al prodotto, ma propedeutiche alla comparazione fra prodotti, alla selezione del prodotto
adeguato alle esigenze e al suo successivo acquisto. Universalmente valide, le informazioni di contesto
profilano l’azienda come risorsa esperta del settore, di cui l’interlocutore percepisce l’autorevolezza e a cui
è dunque più incline a concedere fiducia. Rientrano in questo ambito per esempio:
• Post che spiegano: l’uso industriale del bambù, per esempio per la realizzazione di piani di lavoro; i
criteri per scegliere il tipo di bicicletta ideale; le proprietà nutritive di un alimento; il modo migliore
per cucinare le verdure al vapore, ecc.
• Storie e video ispirazionali, che mirano a far entrare il lettore nello spirito della pubblicazione o di
una sua sezione, dando consigli su come decorare la tavola in occasione delle festività natalizie o
narrando origine e metodo di produzione di un determinato tipo di prodotto (a prescindere dal suo
marchio), ecc.
• Immagini postate su Instagram e Pinterest, se la componente visuale è rilevante ai fini della
scoperta, della configurazione e della selezione del prodotto oppure per proporre prodotti
complementari in chiave di visual commerce.
Informazioni sulle certificazioni
Diffondere la conoscenza della certificazione (rinviando al suo sito ufficiale) e informare (soprattutto sul
blog aziendale e sui social network) circa i vantaggi rilevanti per la persona derivati dall’acquisto del
prodotto certificato, significa aumentarne il valore percepito e tendenzialmente anche la disponibilità a
pagare un prezzo superiore.
Informazioni su prodotti e servizi
Blog ed e-shop, su web e app, sono i canali principali di diffusione delle informazioni di prodotto, ad
accesso pubblico o riservato.
Le informazioni possono essere prodotte non solo dall’azienda, ma anche da parti terze, per esempio da
fornitori, partner di canale, formatori, utilizzatori finali e centri di assistenza. Per riproporre in modo
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efficace informazioni di terzi, l’azienda è chiamata ad affiancare alle strategie di creazione di contenuti
originali (content creation), strategie di curatela (content curation) atte ad aggiungere valore alle citazioni,
per esempio attraverso tecniche di ricontestualizzazione, montaggio o conferimento di nuove chiavi di
lettura. Il rimando al sito del fornitore è opportuno quando il distributore/rivenditore demanda al partner
la responsabilità della pubblicazione di contenuti corretti e aggiornati, mentre la riproposizione di user
generated content è vantaggiosa ai fini dell’attivazione di meccanismi di social proof.
Le informazioni di prodotto pubblicate nell’infosfera sono di vario tipo, in risposta a obiettivi distinti, per
esempio:
• Rappresentazione del prodotto esaustiva dal punto di vista tecnico, commerciale e logistico,
corretta e aggiornata. Multimedialità, interattività, personalizzazione e accesso a livelli di Realtà
Aumentata aiutano la persona a formarsi un’immagine mentale ricca del prodotto su cui sta
raccogliendo informazioni, supportandola nel processo decisionale
• Rinvio a video. YouTube continua a essere il secondo motore di ricerca più usato dopo Google,
senza contare che i video sono molto efficaci per presentare il prodotto “in azione” (solo in video le
foto delle luminarie natalizie prendono vita, rendendone apprezzabile l’effetto), per mostrare come
va installato, usato e manutenuto in modo efficace, efficiente, soddisfacente e sicuro, per proporre
testimonianze di utilizzatori, per far vedere l’uso combinato di più prodotti (come nel caso delle
video ricette), ecc.
• Completamento di gamma, con la presentazione di prodotti e/o di offerte e promozioni ulteriori a
quelli disponibili sulla pubblicazione stampata
• Supporto ad attività di up-selling e cross-selling, grazie al suggerimento contestuale e
personalizzato di prodotti complementari, accessori, ricambi e/o nuove versioni di prodotti già
acquistati dal cliente fidelizzato.
Rinvio alla versione digitale della stessa pubblicazione di partenza
Perché usare un codice QR per rinviare la persona alla versione digitale della stessa pubblicazione che sta
consultando in formato cartaceo? I buoni motivi non mancano:
• L’utente può salvare l’indirizzo web della pubblicazione per consultarla anche in assenza della copia
stampata, perché preferisce fruirne in digitale e/o perché desidera condividerla con la propria rete
sociale
• La versione digitale può essere arricchita di contenuti aggiuntivi, proposte commerciali,
aggiornamenti e/o correzioni, soprattutto nel caso di pubblicazioni che, come i cataloghi prodotto,
hanno un ciclo di vita medio-lungo e vanno quindi mantenute vive
• La pubblicazione può essere disponibile su piattaforme già frequentate dagli interlocutori tipici. Per
le insegne della grande distribuzione, per esempio, riproporre i volantini su siti di aggregazione e
comparazione come “Dove Conviene” è un modo per andare incontro ai clienti e per non lasciare
campo libero ai concorrenti.
Rinvio alla versione digitale di pubblicazioni complementari a quella di partenza
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Il codice QR: quadrato, pratico, utile
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Il codice QR stampato su una sezione del flyer può rinviare, per esempio, al catalogo completo dei prodotti
di una determinata categoria merceologica, operando nell’ottica del completamento di gamma.
Obiettivo “azione”
I codici QR non sono usati solo per portare l’interlocutore verso informazioni aggiuntive rilevanti, ma anche
per guidarlo a completare determinate azioni nell’infosfera. Può trattarsi sia di azioni che non potrebbe
compiere nel mondo fisico, sia di azioni che potrebbe compiere anche nel mondo fisico, ma con maggiore
sforzo o minore vantaggio. Ecco una panoramica sugli usi principali in questo contesto.
Lead generation
Rinviare la persona alle diverse presenze dell’azienda cui social network, invitandola a diventare un
follower, significa chiederle di compiere il passaggio da utente anonimo a contatto debole. La debolezza del
contatto sta nel fatto che l’azienda non entra in possesso di dati che le permettono di contattare la persona
al di fuori del social network. Viceversa, proprio il suo carattere scarsamente vincolante rende il passo più
leggero da compiere.
Se il QR rimanda al modulo di iscrizione alla newsletter, l’azienda chiede alla persona un impegno maggiore,
legato al fatto di condividere il proprio indirizzo e-mail, autorizzando il contatto per determinate finalità.
L’indirizzo di posta elettronica è il primo elemento utile all’azienda per qualificare il contatto, il primo passo
lungo il percorso che potrebbe portare a convertirlo in cliente: ecco perché, non di rado, l’invito a iscriversi
alla newsletter è accompagnato dalla promessa di ricevere un coupon di benvenuto (eventualmente
vincolato a una spesa minima o riservato ai primi N iscritti per creare un senso di urgenza) oppure di
acquisire il diritto a partecipare a un concorso a premi.
Rinviare a uno dei luoghi dell’infosfera in cui la persona può dialogare con il brand
Vanno in questa direzione, per esempio, i codici QR, distinti per punto vendita, che invitano la persona a
valutare o a raccontare la propria esperienza in un determinato esercizio commerciale. La localizzazione del
QR è vantaggiosa per l’utente, che non deve specificare a quale punto vendita si riferisce, e per l’azienda,
che dispone di un filtro normalizzato da usare in fase di analisi dei dati.
Rinviare al luogo dell’infosfera in cui la persona può svolgere un’azione non finalizzata immediatamente
alla transazione
Si inseriscono in questo filone, per esempio, il download di documentazione marketing, commerciale e
tecnica, anche personalizzata, oppure l’accesso a configuratori di prodotto.
Rinviare al luogo dell’infosfera in cui la persona può svolgere un’azione finalizzata alla transazione
Le tipiche azioni finalizzate alla transazione a cui rinviano i codici QR sono:
• Richiesta di maggiori informazioni, soprattutto su prodotti complessi
• Attivazione/disattivazione di notifiche relative a prodotti non disponibili, per esempio per
conoscere le date di arrivo di nuovi lotti o per ricevere una notifica non appena il prodotto torna a
essere disponibile
• Richiesta del prezzo di prodotti contrassegnati da un prezzo “a richiesta”
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Il codice QR: quadrato, pratico, utile
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• Richiesta di offerte personalizzate, per esempio per l’acquisto di quantità superiori a quelle tipiche
• Attivazione di coupon digitali e/o personalizzazione di offerte e/o sconti tramite l’accesso all’area
personale del sito o della app
• Scansione del QR stampato sul flyer per leggere il codice del coupon. Se questa funzione non è
destinata al fruitore tipico del volantino, ma all’addetto presso il punto vendita, è necessario
esplicitarlo in didascalia. In caso contrario, è alto il rischio che il cliente compia un’azione a vuoto,
che potrebbe disincentivarlo a interagire in futuro con i codici proposti dall’azienda
• Scansione, da parte del cliente, con la app dedicata del codice stampato sullo scontrino per attivare
il sistema di pagamento digitale collegato e rendere il check-out più rapido.
Rinviare al luogo dell’infosfera in cui la persona può svolgere la transazione
Codici QR generici o contestuali al prodotto permettono di perfezionare l’acquisto online, eventualmente
beneficiando di vantaggi economici (uno sconto extra per l’acquisto online, ecc.) e/o di opzioni di consegna
più rapide e/o maggiori benefit (l’accumulo di più punti sulla carta fedeltà, ecc.).
In particolare nel settore B2B, al funzionario commerciale, all’agente/rappresentante e/o al cliente può
essere data la possibilità di scansionare il QR presente sulla pubblicazione (catalogo, listino, manuale), sul
packaging, sul contenitore di magazzino o sul prodotto stesso per ordinarlo online. Digitalizzare e
automatizzare l’ordine crea una win-win situation: il cliente risparmia tempo ed è certo della correttezza
delle informazioni inviate, l’azienda acquisisce e gestisce più rapidamente l’ordine, il cliente riceve prima la
merce ordinata.
Rinviare al luogo dell’infosfera in cui la persona può svolgere azioni post-vendita
Le tipiche azioni post-vendita a cui rinviano i codici QR sono:
• Download o consultazione di documentazione tecnica: manuali di istruzioni, help online/user
assistance, schede tecniche e di sicurezza. Senza trascurare che la documentazione tecnica ad
accesso pubblico è utile anche in chiave di SEO (Search Engine Optimization, ottimizzazione per i
motori di cerca) – perché la documentazione tecnica risponde a quesiti pratici, che le persone
tipicamente pongono al motore in fase di ricerca della soddisfazione di un’esigenza o di soluzione di
un problema –, sia in fase di pre-vendita, perché qualifica l’azienda come esperta di settore e a dà
indicazioni sul livello di servizio atteso
• Accesso a moduli per l’attivazione della garanzia, per la gestione di riparazioni o resi, nonché per la
richiesta di certificati
• Verifica dei punti accumulati sulla carta fedeltà
• Download e consultazione del catalogo premi
• Richiesta dei premi maturati, anche nel settore B2B.
Autore: Petra Dal Santo | dalsanto@keanet.it

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Il codice QR: quadrato, pratico, utile - Perché e come usare i QR

  • 1. Kea s.r.l. | Via Strà, 102 | 37042 Caldiero (VR) Tel.: +39 045 6152381 Web: www.keanet.it | E-mail: info@keanet.it 1 Il codice QR: quadrato, pratico, utile Ottobre 2019 Il codice QR: quadrato, pratico, utile I QR sono come le soap opera: molti le guardano, ma pochi lo confessano. Ufficialmente snobbati come tecnologia superata, i codici QR hanno silenziosamente trovato una collocazione stabile e precisa nella comunicazione stampata: vediamo come! Sommario Introduzione ...................................................................................................................................................... 2 A quali oggetti applicare codici QR?.................................................................................................................. 2 Perché applicare codici QR? .............................................................................................................................. 2 Piccola grammatica dei codici QR...................................................................................................................... 3 Codici QR: statici, dinamici o per app................................................................................................................ 4 Vantaggi e limiti dei codici QR........................................................................................................................... 5 Vantaggi......................................................................................................................................................... 5 Limiti.............................................................................................................................................................. 5 Esempi di utilizzo dei codici QR ......................................................................................................................... 6 Obiettivo “informazione” .............................................................................................................................. 6 Obiettivo “azione”......................................................................................................................................... 9
  • 2. Kea s.r.l. | Via Strà, 102 | 37042 Caldiero (VR) Tel.: +39 045 6152381 Web: www.keanet.it | E-mail: info@keanet.it 2 Il codice QR: quadrato, pratico, utile Ottobre 2019 Introduzione A dispetto del fatto che le applicazioni di Realtà Aumentata sono uno strumento di integrazione fisico- digitale molto più potente, esse non sono riuscite ancora a soppiantare i codici QR, affermandosi piuttosto in ambiti specifici come, per esempio, la ricerca e sviluppo, la formazione professionale, l’esecuzione assistita di compiti e il gaming. Economici, versatili e universalmente conosciuti, i codici QR hanno trovato silenziosamente una collocazione stabile e precisa nella comunicazione stampata business-to-consumer (B2C) e business-to- business (B2B). A quali oggetti applicare codici QR? In linea di principio, qualsiasi oggetto fisico può essere arricchito di un codice QR, a patto che l’interazione con esso risulti rilevate per la persona che la attua. Mezzi di trasporto pubblici e privati, packaging (imballaggi, borse shopper…), prodotti o componenti, pubblicazioni stampate (cataloghi, manuali, flyer, magazine e giornali, biglietti da visita, ecc.), cartellonistica, punti vendita e vetrine, scontrini, fiere ed eventi sono solo alcuni esempi tipici. Perché applicare codici QR? Il senso del codice QR si dà nella relazione fra oggetto, persona e informazione/azione, ovvero nella relazione tra la funzione e il contesto d’uso tipici dell’oggetto, il tipo di fruitore prevalente dell’oggetto e la rilevanza contestuale e personale dell’informazione/azione accessibili mediante il codice QR. In relazione al customer’s journey – cioè al percorso non lineare della persona da interlocutore anonimo a cliente fidelizzato dell’azienda, ovvero a fruitore dei suoi prodotti/servizi – i codici QR sono di supporto alla digitalizzazione dei processi informativi, formativi e transazionali, guidando puntualmente l’interlocutore dal mondo fisico all’infosfera. I codici QR fungono anzitutto da attuatori dell’espansione dello spazio informativo dell’oggetto, offrendo alle persone un punto di accesso contestuale a un di più di informazioni, auspicabilmente caratterizzate come multimediali, aggiornate e personalizzate. In particolare nell’ambito dell’editoria aziendale, i codici QR sono utilizzati come punti di accesso a informazioni dedicate a interlocutori diversi da quelli tipici. Per esempio: anziché inserire nel catalogo prodotti istruzioni d’uso sintetiche – che sono al tempo stesso di scarso interesse e quindi fonte di distrazione per il buyer, destinatario tipico del catalogo, e troppo stringate per soddisfare le esigenze informative dell’utilizzatore finale del prodotto –, è preferibile sostituire le istruzioni con un codice QR (corredato da indirizzo in chiaro della risorsa di destinazione e da una opportuna call-to-action – CTA), che porta la persona interessata (tipicamente l’ utilizzatore finale) alla versione completa e aggiornata delle istruzioni. Grazie al codice QR, il catalogo prodotti amplia la sua audience e, al tempo stesso, si focalizza sulle esigenze informative specifiche di ogni destinatario tipico. In secondo luogo, i codici QR fungono da attuatori dell’esecuzione di compiti nell’infosfera. Può trattarsi di azioni che la persona non potrebbe svolgere nel mondo fisico (per esempio: l’acquisto online, mediato dal flyer, di un prodotto non disponibile presso il punto vendita o il pagamento digitale di un bene o servizio)
  • 3. Kea s.r.l. | Via Strà, 102 | 37042 Caldiero (VR) Tel.: +39 045 6152381 Web: www.keanet.it | E-mail: info@keanet.it 3 Il codice QR: quadrato, pratico, utile Ottobre 2019 oppure di azioni che potrebbe svolgere nel mondo fisico, ma risultano più vantaggiose se svolte online (per esempio, perché permettono di risparmiare tempo o di usufruire di sconti particolari o di accumulare punti extra sulla carta fedeltà). In alcuni casi il codice QR intermedia l’attuazione di strategie circolari che mirano a condurre il cliente dal mondo fisico all’infosfera e poi di nuovo al mondo fisico. È il caso di un flyer con codici QR che promettono sconti (o punti extra sulla carta fedeltà, ecc.) a chi acquista online usufruendo dell’opzione click&collect con ritiro in negozio. Come dimostrano studi di settore, attrarre il cliente dall’infosfera verso il punto vendita è un buon modo per generare vendite aggiuntive. In quanto attuatori, i codici QR trasformano l’oggetto a cui si applicano, estendendone le potenzialità informative e/o funzionali: importante è usarli in modo costante e coerente, in modo tale che le persone possano formarsi un’aspettativa realistica sulla loro presenza e sui loro obiettivi, abituandosi a interagire con essi – sempre che li giudichino rilevanti. Piccola grammatica dei codici QR L’osservazione empirica suggerisce alcune buone pratiche da seguire nell’arricchimento di oggetti con codici QR. Più la persona si forma un’idea chiara della destinazione del codice e più la giudica rilevante, più è probabile che interagisca con il QR. Posizionare il codice QR vicino all’elemento cui si riferisce, esplicitarne l’indirizzo di destinazione e corredarlo di una didascalia sono accorgimenti che aumentano il potenziale informativo del codice, accrescendo persuasività ed efficacia del messaggio, e bilanciando l’attrito che il QR esercita intrinsecamente nei confronti della sua attivazione. Per interagire con il codice la persona deve infatti vincere la sua tendenza alla passività, prendere smartphone o tablet, aprire la app dedicata, inquadrare il QR, attivare il link, atterrare sulla pagina di destinazione e svolgere il compito richiesto. In quest’ottica, l’indirizzo web esplicitato dovrebbe essere breve (o abbreviato, grazie al ricorso di link shortener come Bitly.com), parlante e/o corredato da un’icona universalmente riconoscibile. Per esempio, collocare la tipica icona “Posizione sulla Mappa” accanto al codice QR su una pagina dedicata all’elencazione dei punti vendita, suggerisce di per sé lo store locator come risorsa di destinazione. Senza dimenticare che indirizzi web brevi riducono la densità del QR, aumentandone la leggibilità da parte delle app dedicate. La didascalia può specificare semplicemente la risorsa di destinazione (la didascalia “Video tutorial” precisa che la destinazione non è un video promozionale, ma informativo, potenzialmente più rilevante per la persona, ecc.) oppure mostrare anche un elemento grafico significativo (le icone degli store da cui scaricare una app, ecc.), rafforzare il messaggio con elementi tipici del social proof (le stelle che rappresentano la media delle valutazioni espresse dagli utilizzatori di un prodotto/servizio, ecc.) o contenere una CTA esplicita (“Scopri come uno stile di vita sano può fare la differenza contro l’Alzheimer”, ecc.). In base all’obiettivo del codice QR cambia il verbo usato per stimolare l’azione. Per esempio: • “Inquadra” e “scansiona” sono utilizzati sempre meno, perché rimandano ad aspetti tecnici dell’interazione con il QR (ormai noti), senza apportare informazioni sulla funzione del codice. Mentre in passato alcune pubblicazioni guidavano il lettore all’uso dei QR (“per scansionare i codici
  • 4. Kea s.r.l. | Via Strà, 102 | 37042 Caldiero (VR) Tel.: +39 045 6152381 Web: www.keanet.it | E-mail: info@keanet.it 4 Il codice QR: quadrato, pratico, utile Ottobre 2019 QR è necessario scaricare un reader da uno store”, ecc.), oggi la competenza dell’utente è data per scontata e messaggi di questo tipo sono quasi introvabili • “Visita” evoca come destinazione il sito dell’azienda • “Seguici” suggerisce come destinazione la pagina dell’azienda su un social network • “Guarda”, “sfoglia” e “scarica” evocano come destinazioni rispettivamente un video, un flip-book sfogliabile online e un file scaricabile • “Inquadra … e scarica (o verbo analogo)” precisano in sintesi la procedura da seguire • “Scopri di più” suggerisce una destinazione che completa l’informazione disponibile in partenza (il catalogo web che propone la gamma completa dei prodotti, riportati solo in parte dal catalogo stampato o dal flyer, ecc.) • “Scopri come” suggerisce come destinazione un tutorial • “Acquista” dichiara l’obiettivo inequivocabilmente commerciale del codice QR. Di solito ogni QR è collegato a una risorsa di destinazione e a un obiettivo univoci per spingere la persona ad agire subito nel modo auspicato. Meno frequentemente il codice rimanda a un hub, che permette di scegliere fra più informazioni da consultare e/o azioni da compiere. È il caso, per esempio, di un codice QR che rimanda al canale YouTube dell’azienda o a una playlist con l’obiettivo di far scoprire alla persona un ventaglio di proposte informative che altrimenti potrebbero restare nascoste e la cui fruizione è dilazionabile nel tempo. Oltre a specificare la risorsa di destinazione e a esplicitare una CTA, la didascalia può fare leva anche sulla rilevanza che l’interazione con il codice QR ha per la persona (vantaggi, benefit). Per esempio: partecipare a un concorso limitato nel tempo; ricevere punti extra sulla carta fedeltà in caso di acquisto online; scaricare un buono sconto; sfogliare online il flyer contenete offerte aggiuntive; accedere alla gamma di prodotti completa; guardare le video-istruzioni d’uso; consultare una lista personalizzata di ricambi acquistabili online, ecc. Densità, dimensione, colore e sfondo del codice QR influiscono sulla sua leggibilità. Più l’indirizzo web di destinazione è corto, meno il QR è denso e più è leggibile dalle app dedicate. Di rado il codice include il logo dell’azienda o altri elementi grafici. Fanno eccezione, per esempio, i codici QR presenti nei riquadri dedicati ai fornitori all’interno dei flyer della grande distribuzione: in questi casi, la presenza del logo del partner indica che la destinazione del QR si trova sul suo sito, anziché su quello dell’insegna, aumentando il potenziale informativo del codice. Nei cataloghi che KEA realizza per esempio per conto di CDU – Consorzio Distributori Utensili e Sicutool – Società Italiana Commerciale Utensili, i codici sono grandi 8x8 mm. È consigliabile non scendere al di sotto di queste dimensioni, di eseguire sempre test preliminari e di collocare il QR su uno sfondo chiaro e omogeneo. Il colore del codice è perlopiù nero, ma talvolta – soprattutto se include il logo dell’azienda – è coordinato con i colori istituzionali e utilizzato quasi fosse un logo. Anche nel caso della realizzazione di codici colorati e arricchiti da elementi grafici è consigliabile eseguire test preliminari per assicurarsi della loro leggibilità. Codici QR: statici, dinamici o per app Per statici si intendono i codici QR che, una volta creati e stampati, non permettono la modifica dell’indirizzo web della risorsa di destinazione.
  • 5. Kea s.r.l. | Via Strà, 102 | 37042 Caldiero (VR) Tel.: +39 045 6152381 Web: www.keanet.it | E-mail: info@keanet.it 5 Il codice QR: quadrato, pratico, utile Ottobre 2019 Soprattutto nel settore industriale anche le pubblicazioni a breve termine hanno un ciclo di vita relativamente lungo, che si misura in mesi, anziché in settimane. Ecco il motivo principale per cui le aziende hanno iniziato a intensificare l’uso dei codici QR solo nel momento in cui si è resa disponibile la loro versione dinamica. Mediante un’apposita interfaccia di amministrazione, il QR dinamico permette sia di modificare l’indirizzo della risorsa di destinazione dopo la creazione e la stampa del codice (per reindirizzare permanentemente il codice alla scheda di un prodotto alternativo a quello originale, non più disponibile oppure per reindirizzare temporaneamente il codice alla pagina web dedicata alla campagna promozionale in cui rientra il prodotto, ecc.), sia di tracciare l’interazione tra utenti e codici, al fine di misurarne l’efficacia. Per quanto riguarda le app, i codici QR possono attivare il download di una app non presente sul dispositivo mobile dell’utente o aprire una app presente sul device, accedendo direttamente all’informazione o alla funzione di destinazione. Vantaggi e limiti dei codici QR Vantaggi I codici QR sono facili da creare e applicare: • Per creare un codice QR statico è sufficiente disporre dell’indirizzo web di destinazione e di un’applicazione, anche gratuita. Generare un codice QR dinamico o per app è solo leggermente più complesso. La creazione di codici a barre professionali è spesso integrata nel sistema gestionale dell’azienda, mentre lo sviluppo di applicazioni di Realtà Aumentata è più impegnativo in termini di competenze e risorse • Per applicare un codice QR è sufficiente stamparlo sull’oggetto e nella posizioni desiderati. In genere i QR non sono rimovibili e riposizionabili, poiché sono semanticamente solidali con l’elemento che arricchiscono dal punto di vista informativo o funzionale. Per esempio, il codice applicato sul componente di una macchina utensile, che rimanda alla lista dei ricambi dedicati e ai video che mostrano come svolgere le attività di sostituzione, non può che restare unito al componente stesso. I codici QR sono facili da usare: possono essere letti da dispositivi mobili universalmente diffusi, utilizzando anche app multifunzione preinstallate sul dispositivo. La fruizione di applicazioni di Realtà Aumentata e la scansione di codici a barre richiedono invece sempre l’uso di app dedicate. I codici QR sono versatili: possono rimandare a qualsiasi risorsa o funzione che disponga di un indirizzo web o che si trovi all’interno di una app, supportando quindi la digitalizzazione di un’ampia gamma di processi informativi, formativi e transazionali. Limiti Il codice QR è passivo: richiede la collaborazione della persona per poter svolgere la sua funzione di attuatore fisico-digitale, altrimenti resta silente. L’infosfera ci ha abituati ad agenti digitali proattivi nei nostri confronti e a informazioni-azioni a portata di clic. Solo in presenza di una percezione forte della rilevanza della risorsa di destinazione il QR può sperare di vincere la naturale resistenza della persona a farsi parte attiva, a superare l’attrito esercitato
  • 6. Kea s.r.l. | Via Strà, 102 | 37042 Caldiero (VR) Tel.: +39 045 6152381 Web: www.keanet.it | E-mail: info@keanet.it 6 Il codice QR: quadrato, pratico, utile Ottobre 2019 dall’elemento fisico e a compiere una serie di operazioni in sequenza: prendere smartphone o tablet, aprire la app dedicata, inquadrare il codice QR, attivare il link, atterrare sulla pagina di destinazione e svolgere il compito richiesto. Passività e attrito hanno una valenza negativa o positiva, a seconda del punto di vista: impediscono alla persona di balzare agilmente verso informazioni e azioni complementari, ma al tempo stesso le permettono di restare concentrata sul compito che sta svolgendo, per esempio sulla consultazione di un catalogo, sulla lettura di un articolo o sull’esecuzione di operazioni di manutenzione di cui ha già piena padronanza. I codici QR sono un fattore di distrazione, ma debole: la loro capacità persuasiva passa solo per la percezione soggettiva e contestuale della rilevanza della risorsa di destinazione. Per converso, chi “fa la fatica” di attivare il codice QR è particolarmente coinvolto e motivato a portare a termine l’azione suggerita dal mittente del messaggio. Interagendo con il QR, la persona attua un passaggio netto, un balzo, dal mondo fisico all’infosfera: smette di usare l’oggetto fisico e inizia a operare all’interno dell’applicazione digitale. I due universi restano separati: il codice funge da ponte per passare dall’uno all’altro, ma è un ponte su cui si transita molto rapidamente senza sostarvi. Solo la Realtà Aumentata è in grado di integrare i due mondi, sovrapponendo alla realtà un livello digitale con funzioni informativo-operative. La semplicità d’uso dei codici QR è data dalla consuetudine: in realtà, le operazioni da compiere per attivare il QR non sono poche e vanno eseguite in una sequenza precisa. Molto più immediati sono i pulsanti smart come gli Amazon Dash Button (“un dispositivo connesso tramite Wi-Fi che ti permette di acquistare i tuoi prodotti preferiti premendo un semplice pulsante”), gli AWS IoT (programmabili per eseguire anche operazioni non legate ad Amazon) e le interfacce a controllo vocale. Esempi di utilizzo dei codici QR Gli esempi di utilizzo dei codici QR si distinguono in base all’oggetto cui applicano e all’obiettivo dell’azienda, ovvero alla fase del customer’s journey in cui si trova l’interlocutore, alle sue esigenze e aspettative, nonché al contesto in cui opera. Obiettivo “informazione” I codici QR sono usati anzitutto per portare l’interlocutore verso informazioni aggiuntive rilevanti, collocandosi nell’alveo degli strumenti di inbound marketing, content marketing e lead nurturing grazie ai quali l’azienda mira a profilarsi come risorsa esperta del settore e degna di fiducia. Ecco una panoramica sui principali tipi di informazioni aggiuntive raggiungibili via QR. Informazioni sul brand/marchio privato e su come entrare in contatto con l’azienda/il brand A questo scopo i codici rimandano agli owned media (sito, blog e app aziendali) e/o alle presenze dell’azienda sui social network, scelti in base a interlocutori tipici e obiettivi della comunicazione: Facebook e Twitter per la pubblicazione di news, la ricezione di feedback e l’assistenza clienti di primo livello; LinkedIn per dialogare con una platea di professionisti; Instagram e Pinterest, se la componente di immagine è rilevante ai fini della scoperta, della configurazione e della selezione del prodotto/servizio oppure per proporre prodotti di sistema in chiave di visual commerce.
  • 7. Kea s.r.l. | Via Strà, 102 | 37042 Caldiero (VR) Tel.: +39 045 6152381 Web: www.keanet.it | E-mail: info@keanet.it 7 Il codice QR: quadrato, pratico, utile Ottobre 2019 Oltre ai classici contatti, sito e app possono proporre store locator o applicazioni per individuare il punto vendita, il distributore o il centro di assistenza più vicini, fornendo varie informazioni: numero di telefono, indirizzi e-mail dei diversi referenti, orari di apertura, date di aperture/chiusure straordinarie, disponibilità di determinati servizi (ritiro di prodotti acquistati online, assistenza post-vendita, ecc.). Le app sono un’interfaccia cruciale fra azienda e cliente. Dato che la app rappresenta una delle modalità con cui la persona può restare in contatto con il brand, il download è promosso spesso nello stesso contesto in cui l’azienda promuove sito/blog, e-shop e presenze sui social network. La app può essere rappresentata solo da un testo, da un’icona con la scritta “App” dall’icona della app che l’utente troverà sugli store o dai logo degli stessi store. Il codice QR può essere unico e rimandare a una pagina hub da cui accedere alle varie versioni della app o essere distinto per ogni versione. Nel caso della promozione della app, il QR è corredato raramente dall’indirizzo web in chiaro della risorsa di destinazione. Informazioni sul contesto in cui si collocano i prodotti/servizi Blog e social network si prestano particolarmente a veicolare informazioni di contesto, non legate direttamente al prodotto, ma propedeutiche alla comparazione fra prodotti, alla selezione del prodotto adeguato alle esigenze e al suo successivo acquisto. Universalmente valide, le informazioni di contesto profilano l’azienda come risorsa esperta del settore, di cui l’interlocutore percepisce l’autorevolezza e a cui è dunque più incline a concedere fiducia. Rientrano in questo ambito per esempio: • Post che spiegano: l’uso industriale del bambù, per esempio per la realizzazione di piani di lavoro; i criteri per scegliere il tipo di bicicletta ideale; le proprietà nutritive di un alimento; il modo migliore per cucinare le verdure al vapore, ecc. • Storie e video ispirazionali, che mirano a far entrare il lettore nello spirito della pubblicazione o di una sua sezione, dando consigli su come decorare la tavola in occasione delle festività natalizie o narrando origine e metodo di produzione di un determinato tipo di prodotto (a prescindere dal suo marchio), ecc. • Immagini postate su Instagram e Pinterest, se la componente visuale è rilevante ai fini della scoperta, della configurazione e della selezione del prodotto oppure per proporre prodotti complementari in chiave di visual commerce. Informazioni sulle certificazioni Diffondere la conoscenza della certificazione (rinviando al suo sito ufficiale) e informare (soprattutto sul blog aziendale e sui social network) circa i vantaggi rilevanti per la persona derivati dall’acquisto del prodotto certificato, significa aumentarne il valore percepito e tendenzialmente anche la disponibilità a pagare un prezzo superiore. Informazioni su prodotti e servizi Blog ed e-shop, su web e app, sono i canali principali di diffusione delle informazioni di prodotto, ad accesso pubblico o riservato. Le informazioni possono essere prodotte non solo dall’azienda, ma anche da parti terze, per esempio da fornitori, partner di canale, formatori, utilizzatori finali e centri di assistenza. Per riproporre in modo
  • 8. Kea s.r.l. | Via Strà, 102 | 37042 Caldiero (VR) Tel.: +39 045 6152381 Web: www.keanet.it | E-mail: info@keanet.it 8 Il codice QR: quadrato, pratico, utile Ottobre 2019 efficace informazioni di terzi, l’azienda è chiamata ad affiancare alle strategie di creazione di contenuti originali (content creation), strategie di curatela (content curation) atte ad aggiungere valore alle citazioni, per esempio attraverso tecniche di ricontestualizzazione, montaggio o conferimento di nuove chiavi di lettura. Il rimando al sito del fornitore è opportuno quando il distributore/rivenditore demanda al partner la responsabilità della pubblicazione di contenuti corretti e aggiornati, mentre la riproposizione di user generated content è vantaggiosa ai fini dell’attivazione di meccanismi di social proof. Le informazioni di prodotto pubblicate nell’infosfera sono di vario tipo, in risposta a obiettivi distinti, per esempio: • Rappresentazione del prodotto esaustiva dal punto di vista tecnico, commerciale e logistico, corretta e aggiornata. Multimedialità, interattività, personalizzazione e accesso a livelli di Realtà Aumentata aiutano la persona a formarsi un’immagine mentale ricca del prodotto su cui sta raccogliendo informazioni, supportandola nel processo decisionale • Rinvio a video. YouTube continua a essere il secondo motore di ricerca più usato dopo Google, senza contare che i video sono molto efficaci per presentare il prodotto “in azione” (solo in video le foto delle luminarie natalizie prendono vita, rendendone apprezzabile l’effetto), per mostrare come va installato, usato e manutenuto in modo efficace, efficiente, soddisfacente e sicuro, per proporre testimonianze di utilizzatori, per far vedere l’uso combinato di più prodotti (come nel caso delle video ricette), ecc. • Completamento di gamma, con la presentazione di prodotti e/o di offerte e promozioni ulteriori a quelli disponibili sulla pubblicazione stampata • Supporto ad attività di up-selling e cross-selling, grazie al suggerimento contestuale e personalizzato di prodotti complementari, accessori, ricambi e/o nuove versioni di prodotti già acquistati dal cliente fidelizzato. Rinvio alla versione digitale della stessa pubblicazione di partenza Perché usare un codice QR per rinviare la persona alla versione digitale della stessa pubblicazione che sta consultando in formato cartaceo? I buoni motivi non mancano: • L’utente può salvare l’indirizzo web della pubblicazione per consultarla anche in assenza della copia stampata, perché preferisce fruirne in digitale e/o perché desidera condividerla con la propria rete sociale • La versione digitale può essere arricchita di contenuti aggiuntivi, proposte commerciali, aggiornamenti e/o correzioni, soprattutto nel caso di pubblicazioni che, come i cataloghi prodotto, hanno un ciclo di vita medio-lungo e vanno quindi mantenute vive • La pubblicazione può essere disponibile su piattaforme già frequentate dagli interlocutori tipici. Per le insegne della grande distribuzione, per esempio, riproporre i volantini su siti di aggregazione e comparazione come “Dove Conviene” è un modo per andare incontro ai clienti e per non lasciare campo libero ai concorrenti. Rinvio alla versione digitale di pubblicazioni complementari a quella di partenza
  • 9. Kea s.r.l. | Via Strà, 102 | 37042 Caldiero (VR) Tel.: +39 045 6152381 Web: www.keanet.it | E-mail: info@keanet.it 9 Il codice QR: quadrato, pratico, utile Ottobre 2019 Il codice QR stampato su una sezione del flyer può rinviare, per esempio, al catalogo completo dei prodotti di una determinata categoria merceologica, operando nell’ottica del completamento di gamma. Obiettivo “azione” I codici QR non sono usati solo per portare l’interlocutore verso informazioni aggiuntive rilevanti, ma anche per guidarlo a completare determinate azioni nell’infosfera. Può trattarsi sia di azioni che non potrebbe compiere nel mondo fisico, sia di azioni che potrebbe compiere anche nel mondo fisico, ma con maggiore sforzo o minore vantaggio. Ecco una panoramica sugli usi principali in questo contesto. Lead generation Rinviare la persona alle diverse presenze dell’azienda cui social network, invitandola a diventare un follower, significa chiederle di compiere il passaggio da utente anonimo a contatto debole. La debolezza del contatto sta nel fatto che l’azienda non entra in possesso di dati che le permettono di contattare la persona al di fuori del social network. Viceversa, proprio il suo carattere scarsamente vincolante rende il passo più leggero da compiere. Se il QR rimanda al modulo di iscrizione alla newsletter, l’azienda chiede alla persona un impegno maggiore, legato al fatto di condividere il proprio indirizzo e-mail, autorizzando il contatto per determinate finalità. L’indirizzo di posta elettronica è il primo elemento utile all’azienda per qualificare il contatto, il primo passo lungo il percorso che potrebbe portare a convertirlo in cliente: ecco perché, non di rado, l’invito a iscriversi alla newsletter è accompagnato dalla promessa di ricevere un coupon di benvenuto (eventualmente vincolato a una spesa minima o riservato ai primi N iscritti per creare un senso di urgenza) oppure di acquisire il diritto a partecipare a un concorso a premi. Rinviare a uno dei luoghi dell’infosfera in cui la persona può dialogare con il brand Vanno in questa direzione, per esempio, i codici QR, distinti per punto vendita, che invitano la persona a valutare o a raccontare la propria esperienza in un determinato esercizio commerciale. La localizzazione del QR è vantaggiosa per l’utente, che non deve specificare a quale punto vendita si riferisce, e per l’azienda, che dispone di un filtro normalizzato da usare in fase di analisi dei dati. Rinviare al luogo dell’infosfera in cui la persona può svolgere un’azione non finalizzata immediatamente alla transazione Si inseriscono in questo filone, per esempio, il download di documentazione marketing, commerciale e tecnica, anche personalizzata, oppure l’accesso a configuratori di prodotto. Rinviare al luogo dell’infosfera in cui la persona può svolgere un’azione finalizzata alla transazione Le tipiche azioni finalizzate alla transazione a cui rinviano i codici QR sono: • Richiesta di maggiori informazioni, soprattutto su prodotti complessi • Attivazione/disattivazione di notifiche relative a prodotti non disponibili, per esempio per conoscere le date di arrivo di nuovi lotti o per ricevere una notifica non appena il prodotto torna a essere disponibile • Richiesta del prezzo di prodotti contrassegnati da un prezzo “a richiesta”
  • 10. Kea s.r.l. | Via Strà, 102 | 37042 Caldiero (VR) Tel.: +39 045 6152381 Web: www.keanet.it | E-mail: info@keanet.it 10 Il codice QR: quadrato, pratico, utile Ottobre 2019 • Richiesta di offerte personalizzate, per esempio per l’acquisto di quantità superiori a quelle tipiche • Attivazione di coupon digitali e/o personalizzazione di offerte e/o sconti tramite l’accesso all’area personale del sito o della app • Scansione del QR stampato sul flyer per leggere il codice del coupon. Se questa funzione non è destinata al fruitore tipico del volantino, ma all’addetto presso il punto vendita, è necessario esplicitarlo in didascalia. In caso contrario, è alto il rischio che il cliente compia un’azione a vuoto, che potrebbe disincentivarlo a interagire in futuro con i codici proposti dall’azienda • Scansione, da parte del cliente, con la app dedicata del codice stampato sullo scontrino per attivare il sistema di pagamento digitale collegato e rendere il check-out più rapido. Rinviare al luogo dell’infosfera in cui la persona può svolgere la transazione Codici QR generici o contestuali al prodotto permettono di perfezionare l’acquisto online, eventualmente beneficiando di vantaggi economici (uno sconto extra per l’acquisto online, ecc.) e/o di opzioni di consegna più rapide e/o maggiori benefit (l’accumulo di più punti sulla carta fedeltà, ecc.). In particolare nel settore B2B, al funzionario commerciale, all’agente/rappresentante e/o al cliente può essere data la possibilità di scansionare il QR presente sulla pubblicazione (catalogo, listino, manuale), sul packaging, sul contenitore di magazzino o sul prodotto stesso per ordinarlo online. Digitalizzare e automatizzare l’ordine crea una win-win situation: il cliente risparmia tempo ed è certo della correttezza delle informazioni inviate, l’azienda acquisisce e gestisce più rapidamente l’ordine, il cliente riceve prima la merce ordinata. Rinviare al luogo dell’infosfera in cui la persona può svolgere azioni post-vendita Le tipiche azioni post-vendita a cui rinviano i codici QR sono: • Download o consultazione di documentazione tecnica: manuali di istruzioni, help online/user assistance, schede tecniche e di sicurezza. Senza trascurare che la documentazione tecnica ad accesso pubblico è utile anche in chiave di SEO (Search Engine Optimization, ottimizzazione per i motori di cerca) – perché la documentazione tecnica risponde a quesiti pratici, che le persone tipicamente pongono al motore in fase di ricerca della soddisfazione di un’esigenza o di soluzione di un problema –, sia in fase di pre-vendita, perché qualifica l’azienda come esperta di settore e a dà indicazioni sul livello di servizio atteso • Accesso a moduli per l’attivazione della garanzia, per la gestione di riparazioni o resi, nonché per la richiesta di certificati • Verifica dei punti accumulati sulla carta fedeltà • Download e consultazione del catalogo premi • Richiesta dei premi maturati, anche nel settore B2B. Autore: Petra Dal Santo | dalsanto@keanet.it